22 December, 2025
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«Presenteremo una richiesta urgente di incontro al ministro Adolfo Urso in modo da affrontare la vertenza Sider Alloys in sinergia con il Governo nazionale.»
Lo ha annunciato l’assessore Emanuele Cani in conclusione dell’incontro con i rappresentanti sindacali svoltosi oggi nella sede dell’assessorato regionale dell’Industria.
«Durante il confronto abbiamo ribadito la strategicità della produzione dell’alluminio primario non solo per il Sulcis, ma per tutto il nostro Paese e, pertanto, chiediamo al Governo che ci sia sul tema la massima attenzione», ha aggiunto Emanuele Cani.
L’assessore Emanuele Cani questa mattina, prima dell’incontro in assessorato, ha partecipato all’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori svoltasi all’alba davanti ai cancelli dello stabilimento Sider Alloys, a Portovesme.

«La produzione dello zinco è strategica per l’Italia, il sito industriale di Portovesme è determinante per la produzione di materie prime per il nostro paese: si attivino le procedure per la Nazionalizzazione dello stabilimento, o la cessione ad altra multinazionale.»
Lo scrive, in una nota, Gianluigi Rubiu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, il giorno dopo la visita dei ministri Adolfo Urso e Marina Calderone e della presidente della Regione Alessabndra Todde, nello stabilimento di Portovesme.
«Inutile discutere con una azienda che ha a cuore  solo  gli utili ed extra profitti, con progetti futuri, fantasiosi e, soprattutto, a lunga scadenza con ipotesi di livelli occupazionali notevolmente ridotti e quindi improponibili.
Non possiamo permettere la perdita di un solo posto di lavoroaggiunge Gianluigi Rubiu -. Fronte unico e compatto tra  governo nazionale e regione Sardegna. La supponenza e l’arroganza della Glencore non concilia con la volontà vera di risolvere definitivamente il  futuro dello stabilimento di Portovesmeconclude Gianluigi Rubiu -. I ministri presenti all’incontro hanno ripetutamente evidenziato la possibilità reale di nuovi investitori (multinazionali mondiali del settore) senza escludere altre ipotesi… il Sulcis Iglesiente non può permettersi ulteriori sacrifici e salti nel buio.»

«L’incontro di oggi a Portovesme ha un valore importante perché abbiamo avuto conferma che in questa difficile vertenza ci si presenta con un fronte unico, compatto, che vede insieme Governo, Regione, sindacati, lavoratori. E questo fronte può ottenere risposte immediate da Glencore e garanzie da altri eventuali investitori.»
È il commento del segretario generale della Cisl, Pier Luigi Ledda, al termine dell’incontro a Portovesme con i ministri Adolfo Urso e Marina Calderone e la presidente della Regione, Alessandra Todde.

«Attendiamo le prossime interlocuzioni annunciate dal ministro Adolfo Ursoprosegue il segretario della CISLe gli ammortizzatori per accompagnare i lavoratori fino alla risoluzione della vertenza, con la ripartenza della linea zinco da parte di Glencore o il subentro di altri investitori. Su un punto la Cisl va avanti convinta: occorre rilanciare l’industria pesante nel Sulcis Iglesiente, sfruttando le opportunità offerte dal poter ospitare l’Einstein Telescope e questo fronte compatto, che va oltre casacche e appartenenze, può e deve lavorare da subito per rilanciare il settore nell’Isola.»

«La situazione della Portovesme srl richiede risposte immediate e concrete per garantire la salvaguardia dei posti di lavoro e lo sviluppo sostenibile dello stabilimento. Non possiamo permetterci ulteriori ritardi o incertezze: servono atti tangibili che mettano al centro i lavoratori e il futuro del territorio. Chiediamo con fermezza che Glencore riconsideri la scelta di interrompere la produzione di piombo e zinco, attività strategiche e pilastri fondamentali per il tessuto industriale della zona.»
Lo scrive, in una nota, Sabrina Licheri, senatrice del Movimento 5 Stelle in commissione industria, attività produttive.
«Positivo, in tal senso, l’incontro di questa mattina tra i ministri Urso e Calderone, la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, e i rappresentanti sindacaliaggiunge Sabrina Licheri -. Solo attraverso un impegno condiviso, infatti, sarà possibile rilanciare lo stabilimento, salvaguardare l’occupazione e far sì che Glencore si assuma le proprie responsabilità. Auspico che le parole pronunciate dai ministri durante l’incontro con i sindacati abbiano un seguito concreto e che l’impegno delle istituzioni si traduca in azioni realiconclude Sabrina Licheri -. Le promesse devono diventare fatti, e noi ci impegneremo affinché questo accada.»

«Il comportamento e le dichiarazioni della Glencore, anche oggi, sono inaccettabili. Soprattutto dopo aver realizzato per decenni utili ed extra profitti nella nostra Isola e aver più volte annunciato il rilancio degli stabilimenti. Siamo schierati al fianco del Governo nazionale che si è attivato immediatamente per gestire una situazione complessa e ha dimostrato di avere una visione di politica industriale, considerando zinco e piombo come due produzioni strategiche per la Nazione e ponendo precise condizioni alla Glencore.»
Lo ha detto Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, che ha presenziato alla visita dei ministri delle Imprese e del Lavoro, Adolfo Urso ed Marina Elvira Calderone.
«È fondamentale la difesa dei posti di lavoro e richiamiamo l’azienda alle sue responsabilità sociali, come prevede il nostro codice civile, fino a oggi disatteseha concluso Paolo Truzzu Una vicenda che coinvolge in particolare un territorio in crisi sotto il profilo socio-economico, che ha sofferto anche dal punto di vista ambientale, ma che riguarda l’intero sistema produttivo nazionale.»

«Quando qualche giorno fa ho annunciato la mia intenzione di venire qui a Portovesme oggi, non avrei mai potuto pensare di trovare una così straordinaria unità di intenti tra tutte le parti in causa: il Governo, con la ministra del Lavoro Marina Calderone e la sottosegretaria Fausta Bergamotto, la presidente della Regione con la sua Giunta, le parti politiche senza distinzione di colore, tutti i sindaci, le organizzazioni sindacali. Insieme sono certo che raggiungeremo l’obiettivo.»

Il titolare del ministero delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, lo ha detto stamane, nell’incontro tenutosi nello stabilimento della Portovesme srl, nel corso del quale è stata esaminata la gravissima situazione venutasi a determinare con la decisione della Glencore di fermare definitivamente la linea zinco.

«Chiederemo alla multinazionale Glencore di rivedere le decisioni prese, con la ripresa della produzione di piombo, unitamente a quella dello zinco e, qualora decidesse di restare ferma sulle sue posizioni, di tenere lo stabilimento nella condizione di poter ripartire con il coinvolgimento di un altro soggetto imprenditoriale, per il quale ci siamo già messi in moto con grande fiducia – ha aggiunto il ministro Adolfo Urso – che ha rimarcato anche l’impegno del Governo teso a favorire l’insediamento nell’area industriale di Portovesme, di nuove iniziative imprenditoriali in grado di dare una boccata d’ossigeno al territorio, con la creazione di nuove opportunità lavorative.»

L’incontro è iniziato poco dopo le 11.00 nella sala riunioni dello stabilimento di Portovesme. I lavoratori, intanto, sono rimasti in attesa davanti ai cancelli.

Prima dell’intervento del ministro Adolfo Urso, ho intervistato la presidente della Regione, Alessandra Todde, e il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini. La Giunta era rappresentata anche dagli assessori dell’Industria Emanuele Cani e del Lavoro Desirè Manca.

Il ministro Adolfo Urso, prima di addentrarsi nelle vicende della Portovesme srl, ha ricostruito nel dettaglio tutti gli interventi fatti dal Governo in altre realtà industriali, conclusi con risultati positivi e s’è detto certo che anche nel Sulcis verrà raggiunto l’obiettivo prefissato di tenere in piedi, rafforzare e rilanciare il sito industriale.

Dopo il ministro Adolfo Urso, è stata la volta della collega del Lavoro Marina Calderone.

Alle durissime parole del ministro del Lavoro, sono seguite quelle altrettanto dure di Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna.

Per le organizzazioni sindacali sono intervenuti il segretario generale della CGIL Sardegna Fausto Durante, il segretario generale della COSL Sardegna Pier Luigi Ledda e la segretaria nazionale della UILTEC UIL Daniela Piras. Il loro è stato un coro unanime, con una sollecitazione al Governo e alla Regione di chiamare la Glencore alle sue responsabilità, perché il territorio e i suoi lavoratori meritano rispetto e se non ha più intenzione di operare nel Sulcis, favorisca il passaggio verso un nuovo soggetto imprenditoriale che ha intenzione di dare continuità produttiva.

Sono seguiti gli interventi del sindaco di Portoscuso, Ignazio Atzori, di don Antonio Mura, responsabile della Pastorale sociale e il lavoro della diocesi di Iglesias, Don Antonio Mura, e di Andrea Lai, segretario organizzativo UIL Sardegna.

Al termine degli interventi, le conclusioni sono state affidate al ministro Adolfo Urso, che ha esposto il piano di lavoro che il Governo seguirà fin dalle prime settimane del nuovo anno.

La giornata di lavoro è proseguita all’esterno dello stabilimento, per le comunicazioni ai lavoratori.

Davanti ai cancelli, hanno ripreso la parola il ministro Adolfo Urso, la ministra Marina Calderone e la presidente della Regione Alessandra Todde.

Giampaolo Cirronis

      

«La situazione di Portovesme resta drammatica, con 1200 lavoratori che affrontano queste giornate di fine anno nellincertezza più totale. La visita del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, domani a Portovesme, rappresenta unoccasione cruciale per avviare un dialogo concreto sulle misure da adottare per salvaguardare i posti di lavoro e rilanciare leconomia del territorio.»
Lo afferma, in una nota, il segretario generale della Cisl, Pier Luigi Ledda.

«L’arrivo del ministro Urso è un segnale importante, ma non possiamo limitarci a incontri simboliciaggiunge Pier Luigi Ledda -. Servono risposte concrete e interventi immediati. I lavoratori coinvolti in questa crisi, con le loro famiglie, rischiano di pagare il prezzo più alto ed è indispensabile che il Governo agisca con decisione per garantire un futuro a questo territorio.»

«La nostra comunità – conclude il leader della Cislnon può più attendere. insieme alle altre organizzazioni sindacali stiamo lavorando per organizzare un incontro strutturato con il Ministro, durante il quale si discuteranno le possibili soluzioni per risolvere la crisi di Portovesme e creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile del territorio. Chiederemo al Governo di dimostrare con i fatti la propria vicinanza ai lavoratori di Portovesme e alle loro famiglie.»

La presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde e il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso si sono sentiti telefonicamente per un primo confronto sulla grave situazione relativa a Glencore dopo che la dirigenza, disattendendo agli impegni assunti, ha deciso di anticipare a lunedì 23 dicembre la fermata della linea zinco.
«Questa è una notizia comunicata stamane ai rappresentanti sindacali senza neppure attendere l’incontro con i tecnici del ministero programmato in data odierna nello stabilimento. Un fatto gravissimo, che mette in luce la totale mancanza di rispetto nei confronti del Governo, della Regione, delle organizzazioni sindacali e soprattutto dei lavoratori. Non possiamo tollerare questa ennesima mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori e di tutte le Istituzioni. Reagiremo», ha detto Alessandra Todde.

L’obiettivo, nell’immediato, è quello di mettere in protezione i lavoratori e le loro famiglie, garantendo l’erogazione degli ammortizzatori sociali a partire già da gennaio 2025, ma il focus è proiettato al futuro dell’area industriale del Sulcis Iglesiente, alla creazione di un tavolo di crisi permanente che grazie ad un piano di accompagnamento e riqualificazione dei lavoratori consenta alla Regione Sardegna e al Governo di trovare una soluzione strutturale e di sistema.

Questo, in sintesi, l’esito del tavolo di confronto tenutosi questa mattina a Cagliari all’assessorato del Lavoro che ha visto la partecipazione della ministra Marina Calderone. Un confronto, voluto, promosso e organizzato dall’assessora del Lavoro Desirè Manca, al quale hanno preso parte le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, e gli assessori regionali dell’Industria e dell’Ambiente, Emanuele Cani e Rosanna Laconi.

«La nostra volontà è quella di sostenere i lavoratori di Portovesme con tutti gli strumenti di cui disponiamo perché la Sardegna non può permettersi la creazione di un ulteriore bacino di mille e duecento disoccupati che rappresenterebbe una vera emergenza sociale. Ritengo fondamentale l’istituzione, sin da subito, di un “tavolo Sulcis”, che, grazie all’importante disponibilità dimostrata dalla ministra Calderone, lavori sin da subito ad un piano di salvaguardia dei lavoratori e alla valutazione di eventuali progetti di riconversione delle industrie dell’area Sulcis in prospettiva futura. Seguiremo da vicino questa vertenza giorno dopo giorno», ha detto l’assessora del Lavoro Desirè Manca, che, in apertura dell’incontro, ha assicurato la sua presenza alla visita istituzionale prevista per il 20 dicembre prossimo nello stabilimento della Glencore a Portovesme con la ministra del Lavoro Marina Calderone e il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

Il vertice romano al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla vertenza Portovesme Srl si è concluso con un nulla di fatto da parte di Glencore, ma con uno spiraglio: il Governo starebbe vagliando una manifestazione di interesse da parte di un soggetto disponibile a valutare l’eventuale acquisizione della linea di produzione dello zinco, attualmente in capo alla multinazionale svizzera.

All’incontro con il ministro Adolfo Urso, la sottosegretaria Fausta Bergamotto e i rappresentanti di Glencore, hanno preso parte per la Regione Sardegna l’assessore dell’industria Emanuele Cani, l’assessora del lavoro Desirè Manca e l’assessora dell’ambiente Rosanna Laconi, quest’ultima da remoto.

«Continua a essere evidente la totale chiusura da parte della società a valutare qualunque ipotesi che contempli il mantenimento in funzione dell’impianto di produzione dello zincoha commentato l’assessore dell’Industria Emanuele Cani -. Noi come Regione abbiamo ribadito la necessità di tenerlo aperto, e nonostante le perplessità del caso, ha concluso l’assessore, guardiamo con cauta fiducia alla manifestazione di interesse da parte di un soggetto imprenditoriale interessato a rilevare la linea zinco.»