20 December, 2025
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Nell’ultima riunione di Giunta, su proposta dell’assessore dell’Industria, Emanuele Cani, la Regione Sardegna ha deliberato un piano di incentivi all’esodo per i dipendenti, come previsto dal “Piano finalizzato alla chiusura”, approvato nel 2014 per la società che gestiva l’estrazione di carbone a Nuraxi Figus.
I lavoratori rimasti in carico alla società che gestiva l’ultima miniera attiva nel Sulcis sono ventidue. L’anno previsto per la chiusura definitiva era il 2027.
Ora la Giunta guidata da Alessandra Todde ha deciso di intervenire per tutelare i lavoratori rimasti che volontariamente decideranno di lasciare il lavoro. Due i binari predisposti: sono otto i lavoratori interessati all’incentivo all’esodo che riguarda coloro a cui mancano da tre a dieci anni alla data prevista per il pensionamento; sono invece quattordici, di cui due operai e dodici impiegati, quelli con i requisiti di pensionamento.
Utilizzando le risorse già stanziate e non utilizzate allo stesso scopo negli anni, nella delibera (https://delibere.regione.sardegna.it/protected/74941/0/def/ref/DBR74935/) sono indicate una formula e una tabella e stimato un costo massimo di poco più di un milione di euro e un importo massimo di 116mila euro per gli impiegati e 96 mila per gli operai.
L’iniziativa si inquadra nel piano finalizzato alla chiusura della miniera di carbone e rispetta quanto stabilito dai vari pronunciamenti dell’Unione Europea.

Le Segreterie Territoriali Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL e la RSA Eurallumina Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL hanno diffuso una nota sulla riunione di monitoraggio svoltasi al Mimit sullo stato della vertenza.

«La discussione al tavolo ha sviluppato sostanzialmente il tema, propedeutico ed indispensabile al rilancio delle produzioni della fabbrica a distanza di 16 anni dalla fermata impianti nel lontano mese di marzo 2009, della modifica del cosiddetto Dpcm Energia Sardegna, a seguito dell’impugnazione del Dpcm omologo emanato dall’allora Governo Draghisi legge nella nota -. In data 17 gennaio scorso la Regione sarda (assessore dell’Industria e presidente della Giunta) ha incontrato il Ministro del Mimit Adolfo Urso cui è stato fatto presente, per quanto riguarda il tema specifico Vertenza Eurallumina, l’importanza della necessità impellente nell’addivenire in tempi celeri all’emanazione del Dpcm sopra citato; la stessa presidente Alessandra Todde preannunciava al Ministro Adolfo Urso che la Regione aveva provveduto ad inviare Nota Ufficiale al Ministro del MASE Pichetto Fratin con la quale gli è stato richiesto un incontro urgente per la presentazione e definizione dello schema di approvvigionamento “definitivo” della rete del gas metano per l’isola secondo il punto di vista della Giunta regionale. L’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani ha reso noto alla riunione in maniera ufficiale tale interlocuzione e ribadito a nome e per conto della Giunta della Regione Sardegna la propria posizione in merito. È stato altresì reso noto dallo stesso assessore che stamane in mattinata si è svolta la 3ª riunione del Comitato tecnico ad hoc che sta elaborando specificamente le tematiche inerenti il futuro Dpcm Energia e che in quella sede SNAM ha chiesto di poter avere a disposizione un mese di tempo per poter meglio elaborare alcune ulteriori questioni di natura tecnica rispetto alla collocazione presso il porto di Santa Giusta (terminal GNL “Oristano”) di una ulteriore unità FSRU per il potenziamento dello stoccaggio e la futura distribuzione del gas metano verso SUD, in direzione Macchiareddu e Portovesme, sempre per la definizione del Dpcm medesimo. Regione e Governo concordano che la partita inerente la riscrittura del Dpcm Energia debba essere chiusa entro il mese di marzo, onde scongiurare la prossima sentenza del Consiglio di Stato sul DPCM “Draghi” del 2022, prevista proprio nel mese di marzo 2025. I tecnici del Ministero dell’ambiente hanno evidenziato altresì che sarà necessario sentire a riguardo anche il parere tecnico di Terna, in quanto Ente gestore della rete elettrica nazionale, per la definizione dell’effettivo dimensionamento della unità FSRU da collocare a Nord dell’isola presso Porto Torres, a seconda o meno che la centrale termoelettrica di Fiumesanto venga convertita da carbone a gas. A prescindere dalle sorti del tratto del Nord Sardegna il tratto che interessa specificamente lo sviluppo della Vertenza Eurallumina risulta oramai definito.»

«La società Eurallumina ha reso noto al tavolo della riunione odierna che nei giorni scorsi, per quanto riguarda il tema “sanzioni patrimoniali”, nonostante il forte auspicio che la nota vicenda potesse risolversi una volta per tutte positivamente (visto l’esito della sentenza del 8/11/2024 del TAR del LAZIO che diede ragione in tal senso alla società Eurallumina), il ministero dell’Economia, essendosi appellato in ricorso al Consiglio di Stato, ha avuto da quest’ultimo (in data 14 gennaio 2025) la concessione di una ulteriore udienza di aggiornamento per discutere nel merito delle questioni di cui sopra citate; tale udienza si svolgerà in data 10 aprile 2025si legge ancora nella nota sindacale -; contestualmente sono stati sospesi gli effetti della sentenza del Tar del Lazio ovvero, sino al 10 aprile prossimo, i beni patrimoniali dell’azienda rimangono ancora in regime di congelamento preventivo in attesa della definitiva pronuncia, con tutte le ripercussioni del caso. In conclusione le parti presenti alla riunione hanno concordato sulla necessità di aggiornare una ulteriore riunione di verifica sugli sviluppi della vertenza presso lo stesso Mimit il quale ha accolto la richiesta convocando sin da oggi la prossima riunione in data 24 febbraio 2025 alle ore 15.00. Per quanto riguarda gli appuntamenti inerenti la vertenza Eurallumina a breve termine si rende noto che nelle date di domani e dopodomani 21-22 gennaio 2025 sono previste due riunioni propedeutiche alla definizione dell’Accordo di rinnovo degli ammortizzatori sociali per le maestranze dell’Eurallumina, sia a livello sia regionale (assessorato regionale del Lavoro) che nazionale (ministero del Lavoro e delle Politiche sociali) per mettere in sicurezza il salario delle lavoratrici e lavoratori coinvolti per l’annualità 2025.»

 

Il Mimit, Ministero delle Imprese e Made in Italy, ha ospitato stamane a Roma il “Tavolo Sulcis”, al quale hanno partecipato il ministro Adolfo Urso, la sottosegretaria Fausta Bergamotto assieme a tecnici e consulenti del governo, e l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani.

Sono stati affrontati gli stati di avanzamento delle vertenze Sider Alloys, Portovesme Srl ed Eurallumina, tenendo come priorità la tenuta occupazionale dei lavoratori, diretti e indiretti, dell’intero polo industriale.

«L’incontro era propedeutico ai tre tavoli specifici convocati nelle prossime settimanespiega l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Canie ha evidenziato positivamente unità di intenti e una buona collaborazione con il ministro Urso e con il governo nell’affrontare le crisi.»

Il calendario prevede come primo tavolo quello di lunedì 20 gennaio per Eurallumina. A questo riguardo, l’assessore Emanuele Cani ha illustrato i passi avanti rispetto al Piano di approvvigionamento energetico, in particolare all’imminente modifica del Dpcm su cui la presidente Alessandra Todde ha chiesto un incontro urgente al ministro Gilberto Picchetto Fratin.

Giovedì 30 gennaio toccherà al tavolo Sider Alloys, sul quale gli annosi ritardi dell’attuale proprietà e i rischi che siano smantellati dal sito attrezzature e parti di linee produttive dell’ex Alcoa ha portato nei giorni scorsi a un presidio degli stessi lavoratori. Regione Sardegna e Governo si sono trovati d’accordo sul fatto che tale situazione non sia più sostenibile e che sia necessario valutare soluzioni immediate in preparazione dell’incontro.

Mercoledì 5 febbraio, infine, è previsto il tavolo sulla Portovesme Srl, azienda che poche settimane fa ha deciso la chiusura anticipata della linea zinco. Produzione che, in accordo con la Regione, il ministro Adolfo Urso ha definito strategica, promettendo a breve interlocuzioni con investitori interessati all’acquisizione di tutto lo stabilimento.

«A stretto giro verranno convocati i sindacati per un’informativa dettagliata sull’esito dell’incontro», ha annunciato l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani.

La Giunta regionale ha definito nuove procedure per eliminare i ritardi nelle Commissioni di invalidità civile. «Con la delibera 51/40 del 18 dicembre 2024, abbiamo semplificato l’iter eliminando la necessità della visita medica nei casi in cui la documentazione fornita sia chiara ed esaustiva – ha detto la presidente della Regione, Alessandra Todde -. Per misurare l’attuazione di questa delibera, l’assessorato della Sanità ha avviato un piano di verifica dell’operato dei direttori delle ASL per sbloccare l’iter delle domande giacenti nelle Commissioni di invalidità civile in Sardegna, con l’obiettivo di garantire ai cittadini con invalidità o disabilità accertate i benefici e le agevolazioni previste dalla legge.»

«È un intervento necessario per restituire efficienza a un sistema che, fino ad oggi, ha accumulato ritardi inaccettabili. Finora le ASL avevano operato in ordine sparso, con procedure disomogenee e difficoltà legate alla carenza di personale medico, gestite attraverso soluzioni straordinarie come i pagamenti a gettone extra orario. Il nostro approcciospiega la presidente della Regionecambia radicalmente. Da un lato, abbiamo introdotto una pianificazione chiara dei volumi di attività per ciascuna ASL; dall’altro, puntiamo su una forte sburocratizzazione.»

«Verrà semplificata, infatti, la fase pre-istruttoria, accelerando tutti i casi in cui è possibile accertare la persistenza di invalidità o disabilità attraverso la semplice verifica di documentazione valida, senza necessità di visite in presenza conclude la presidente della Regione -. Grazie a questa riorganizzazione, saremo in grado di incidere sul 75% delle pratiche pendenti in tempi molto più brevi. Stiamo lavorando a ritmo serrato per riorganizzare il processo e renderlo più rapido, integrato e uniforme. Perché i cittadini hanno il diritto a risposte adeguate.»

La prima Giunta regionale del nuovo anno, convocata dalla presidente Alessandra Todde, si è riunita questo pomeriggio nel palazzo di viale Trento. Durante la seduta sono state discusse e approvate tre delibere, con la prima è stato dato il via libera all’immediata esecutività, su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici Antonio Piu, della deliberazione dell’Amministratore Unico dell’Azienda Regionale per l’Edilizia Abitativa (AREA), con la quale è stato approvato il Bilancio di previsione per gli anni 2025-2027.

Le altre due delibere all’ordine del giorno sono state proposte dall’assessora degli Affari Generali, Personale e Riforma della Regione, Mariaelena Motzo. La Giunta ha deliberato di impartire gli indirizzi al Co.Ra.N. per l’attuazione della legge regionale 17 ottobre 2022, per destinare una parte dei proventi derivanti da oneri dovuti per l’istruzione di pratiche riguardanti autorizzazioni, permessi o concessioni per reti elettriche o per lo stoccaggio di prodotti e risorse energetiche di interesse regionale. Per l’incentivazione del personale incaricato all’attività di assistenza tecnica sono stati individuati 100mila euro. Con la seconda delibera approvata sono stabiliti gli indirizzi al Co.Ra.N. per l’attuazione della legge regionale 21 febbraio 2023. Per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 sono stati individuati 70mila euro inserendo all’interno del Contratto Collettivo regionale dei dipendenti una disposizione che disciplina il trattamento economico del personale istruttore in materia di valutazioni di impatto ambientale. Tra gli indirizzi viene proposto che all’interno del contratto, sia definita una regola generale che preveda la possibilità di attribuire incarichi (art. 100 CCRL) con risorse specifiche differenti dal fondo di posizione.

L’assessora, infine, propone che i fondi, in caso di mancato utilizzo nell’esercizio di riferimento, rimangano disponibili per le stesse finalità per gli esercizi successivi o a disposizione per conguagli de destinare agli esercizi di riferimento.

 

 

Il declino del sistema sanitario pubblico del Sulcis Iglesiente non conosce fine. Reparti e servizi cancellati o ridimensionati, tempi d’attesa interminabili che per alcune patoligie superano l’anno e sfiorano i due anni, l’articolo 32 della Costituzione («La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge») viene, sempre più spesso, letteralmente calpestato.

Le Sindache e i Sindaci dei 23 Comuni del Sulcis Iglesiente, «a seguito della crisi sanitaria divenuta da tempo ormai cronica ma emersa con maggior evidenza durante il periodo delle festività natalizie, e che sta interessando i pronto soccorso, le guardie mediche e i medici di base, in particolare: 

  • assenza di guardie mediche in diversi paesi, soprattutto durante le festività (Buggerru, Domusnovas, Fluminimaggiore, Iglesias, Gonnesa, Nebida, San Giovanni Suergiu, Portoscuso, Carloforte, Sant’Anna Arresi, ecc.); 
  • file estenuanti nel PS dell’ospedale Sirai, con ambulanze bloccate anche 24 ore con pazienti a bordo, e conseguentemente territori scoperti dal primo soccorso da parte sia delle ambulanze medicalizzate che delle basi; 
  • assenza di medici di base in varie località con pazienti costretti a rivolgersi continuamente alle guardie mediche (quando presenti), ai PS o ai privati anche per una semplice ricetta», 

hanno chiesto alla presidente della Regione Alessandra Todde e all’assessore della Sanità Armando Bartolazzi, «un incontro urgentissimo per avere chiarimenti sulla programmazione e definizione del futuro prossimo della nostra Sanità, poiché queste gravi carenze che affliggono il comparto sanitario del Sulcis Iglesiente portano i nostri concittadini ogni giorno a mettere a rischio la propria vita». 

«Siamo qui a chiedere per l’ennesima volta che si faccia luce su una situazione gravissima di mancanza di servizi fondamentali per i nostri territoriconcludono i 23 primi cittadini -. Pertanto, invitiamo la presidente Alessandra Todde e l’assessore dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza sociale Armando Bartolazzi a volerci comunicare la propria disponibilità per un incontro presso l’Aula Consiliare del comune di San Giovanni Suergiu.»

Il collegio regionale di garanzia elettorale ha dichiarato Alessandra Todde decaduta dalla carica di consigliere regionale e, conseguentemente, da quella di presidente della Regione. All’origine della clamorosa decisione del collegio regionale di garanzia elettorale c’è la contestazione della rendicontazione delle spese sostenute nella campagna elettorale della candidata presidente, poi risultata eletta.

«La notifica della corte d’appello è un atto amministrativo che impugnerò nelle sedi opportune. Ho piena fiducia nella magistratura e non essendo un provvedimento definitivo continuerò serenamente a fare il mio lavoro nell’interesse del popolo sardo», ha detto la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde.

«La produzione dello zinco è strategica per l’Italia, il sito industriale di Portovesme è determinante per la produzione di materie prime per il nostro paese: si attivino le procedure per la Nazionalizzazione dello stabilimento, o la cessione ad altra multinazionale.»
Lo scrive, in una nota, Gianluigi Rubiu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, il giorno dopo la visita dei ministri Adolfo Urso e Marina Calderone e della presidente della Regione Alessabndra Todde, nello stabilimento di Portovesme.
«Inutile discutere con una azienda che ha a cuore  solo  gli utili ed extra profitti, con progetti futuri, fantasiosi e, soprattutto, a lunga scadenza con ipotesi di livelli occupazionali notevolmente ridotti e quindi improponibili.
Non possiamo permettere la perdita di un solo posto di lavoroaggiunge Gianluigi Rubiu -. Fronte unico e compatto tra  governo nazionale e regione Sardegna. La supponenza e l’arroganza della Glencore non concilia con la volontà vera di risolvere definitivamente il  futuro dello stabilimento di Portovesmeconclude Gianluigi Rubiu -. I ministri presenti all’incontro hanno ripetutamente evidenziato la possibilità reale di nuovi investitori (multinazionali mondiali del settore) senza escludere altre ipotesi… il Sulcis Iglesiente non può permettersi ulteriori sacrifici e salti nel buio.»

«L’incontro di oggi a Portovesme ha un valore importante perché abbiamo avuto conferma che in questa difficile vertenza ci si presenta con un fronte unico, compatto, che vede insieme Governo, Regione, sindacati, lavoratori. E questo fronte può ottenere risposte immediate da Glencore e garanzie da altri eventuali investitori.»
È il commento del segretario generale della Cisl, Pier Luigi Ledda, al termine dell’incontro a Portovesme con i ministri Adolfo Urso e Marina Calderone e la presidente della Regione, Alessandra Todde.

«Attendiamo le prossime interlocuzioni annunciate dal ministro Adolfo Ursoprosegue il segretario della CISLe gli ammortizzatori per accompagnare i lavoratori fino alla risoluzione della vertenza, con la ripartenza della linea zinco da parte di Glencore o il subentro di altri investitori. Su un punto la Cisl va avanti convinta: occorre rilanciare l’industria pesante nel Sulcis Iglesiente, sfruttando le opportunità offerte dal poter ospitare l’Einstein Telescope e questo fronte compatto, che va oltre casacche e appartenenze, può e deve lavorare da subito per rilanciare il settore nell’Isola.»

«La situazione della Portovesme srl richiede risposte immediate e concrete per garantire la salvaguardia dei posti di lavoro e lo sviluppo sostenibile dello stabilimento. Non possiamo permetterci ulteriori ritardi o incertezze: servono atti tangibili che mettano al centro i lavoratori e il futuro del territorio. Chiediamo con fermezza che Glencore riconsideri la scelta di interrompere la produzione di piombo e zinco, attività strategiche e pilastri fondamentali per il tessuto industriale della zona.»
Lo scrive, in una nota, Sabrina Licheri, senatrice del Movimento 5 Stelle in commissione industria, attività produttive.
«Positivo, in tal senso, l’incontro di questa mattina tra i ministri Urso e Calderone, la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, e i rappresentanti sindacaliaggiunge Sabrina Licheri -. Solo attraverso un impegno condiviso, infatti, sarà possibile rilanciare lo stabilimento, salvaguardare l’occupazione e far sì che Glencore si assuma le proprie responsabilità. Auspico che le parole pronunciate dai ministri durante l’incontro con i sindacati abbiano un seguito concreto e che l’impegno delle istituzioni si traduca in azioni realiconclude Sabrina Licheri -. Le promesse devono diventare fatti, e noi ci impegneremo affinché questo accada.»