24 April, 2024
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E’ stato firmato oggi l’accordo per la concessione e il rinnovo degli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2021, in favore delle lavoratrici e dei lavoratori in mobilità e dei dipendenti delle aziende che insistono nelle Aree di crisi riconosciute come complesse dalla vigente normativa nell’ambito del territorio della Regione Sardegna. Nello specifico si fa riferimento ai poli industriali di Porto Torres e di Portovesme per i quali sono state attuate misure mirate di politiche industriali che hanno come finalità il rilancio produttivo dei territori interessati.

«Un risultato importante, frutto anche del coinvolgimento dei sindacati, che garantisce un sostegno al reddito alle tante famiglie che da mesi attendono risposte concrete. La firma di oggi rappresenta il costante impegno della Giunta regionale che mira alla salvaguardia dei lavoratori che spesso vivono in condizioni al di sotto del limite previsto per definire la soglia della povertà assoluta.»
Lo ha dichiarato l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, a margine di un incontro che si è svolto oggi, in videoconferenza, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, per definire la sottoscrizione dell’accordo che prevede la concessione di indennità di mobilità ordinaria o in deroga, per la durata massima di 12 mesi, pari a un importo di circa 1.639 euro mensile.

«Purtroppo ha precisato l’assessore a causa del prolungato periodo di godimento dell’ammortizzatore in deroga, ad alcuni lavoratori l’importo dell’indennità viene decurtato in maniera significativa. Stiamo lavorando su questo fronte, insieme al viceministro dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, per risolvere urgentemente questa anomalia.»

La platea dei potenziali beneficiari, in considerazione dell’analisi effettuata dai sindacati, si ridurrebbe da 710 a circa 650 lavoratori, ciò in ragione delle situazioni individuali riconducibili a fuoriuscite per pensionamenti, decessi e altre fattispecie e tenendo conto dell’inserimento di alcune unità per recuperi e qualche nuovo ingresso. Le risorse complessive stanziate, come ha ricordato l’assessore Alessandra Zedda in apertura dei lavori, ammontano a quasi 12 milioni di euro e sono state assegnate alla Regione Sardegna dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze.

«Entro la prossima settimanaassicura l’assessore Alessandra Zeddasarà predisposto il bando a sportello che dovrà contemplare la possibilità di istanza di concessione anche da parte di soggetti che non hanno potuto presentare domanda per vari motivi nella precedente annualità 2020. Inoltre, al fine di accelerare la procedura dei pagamenti l’Assessorato lavorerà in modo sinergico con il Ministero competente e con l’Inps.»

Guglielmo Gambardella, responsabile nazionale UILM del settore siderurgico, è preoccupato sul riavvio produttivo allo stabilimento Sider Alloys, dopo l’incontro svoltosi oggi in conference call con il Mise, presieduto dal viceministro Alessandra Todde, i vertici di Sider Alloys e le istituzioni regionali della Sardegna.

«Purtroppo, non abbiamo ancora certezza sui tempi di riavvio della produzione di alluminio all’ex Alcoa di Portovesmedice Guglielmo Gambardella -. Alle difficoltà nel procedere con gli interventi impiantistici, si aggiungono quelle legate alle tempistiche per il rilascio delle autorizzazioni ambientali.»

«Abbiamo chiesto di poter avere un report aggiornato sullo stato di avanzamento dei lavori che a breve raggiungeranno i primi 50 milioni dei circa 145 previsti, comprensivi di contributi pubblici, a fine piani industrialeaggiunge Guglielmo Gambardella -. E’ evidente, che l’azione di monitoraggio deve proseguire per verificare le condizioni per ridurre i tempi di realizzazione degli interventi. Non è accettabile che la maggior parte dei lavoratori dell’ex Alcoa soffrano restando ancora fuori dal ciclo produttivo senza avere un orizzonte temporale preciso per la riassunzione e senza percepire con regolarità l’indennità di mobilità di cui si attende un eventuale incremento sulla base di un emendamento di cui si attende la presentazione.»

«Per questo, riteniamo positivoconclude Guglielmo Gambardellala convocazione da parte del viceministro di un nuovo incontro entro il prossimo mese di maggio per il prossimo aggiornamento della vertenza.»

Si è svolto oggi in video conferenza, un nuovo incontro tra il viceministro Alessandra Todde, Invitalia, il ministero del Lavoro, gli assessori regionali del Lavoro, dell’Ambiente e dell’Industria, alla presenza della Sider Alloys e delle organizzazioni sindacali, territoriali e nazionali.
L’azienda ha comunicato che c’è una stretta collaborazione con i vari assessorati per portare a compimento l’investimento di riavvio dell’impianto, tutto ciò è stato confermato dai vari assessori con la volontà che il riavvio dell’impianto è una priorità per la regione Sardegna.
L’assessore Alessandra Zedda ha comunicato che la prossima settimana verranno approvate dalla Giunta regionale le risorse necessarie per l’effettuazione dei corsi di formazione presentati in un progetto dall’azienda Sider Alloys per circa 250 unità.
Nota dolente – sottolineano le organizzazioni sindacali – per quanto riguarda la mobilità in deroga, attualmente ancora alla firma della Corte dei conti ma è stato garantito l’interesse affinché l’iter venga snellito quanto prima.
È alla valutazione del ministero del Lavoro la modifica della norma sulla mobilità in deroga, sia per quanto riguarda gli importi sia per i tempi di erogazione, in quanto si è in attesa anche un consulto con l’Inps.
Nella riunione, infine, è stato fissato un nuovo incontro fra un mese per fare il punto della situazione.
Domani ci sarà un incontro tecnico tra le organizzazioni sindacali e l’azienda che presenterà i piani di riavvio con le modalità di reinserimento delle figure professionali necessarie.

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«L’iniziativa messa in campo ieri da parte di FIOM, UILM e CUB ha dato i suoi frutti. Siamo appena stati aggiornati dalla vice ministra Alessandra Todde per conto del ministero dello Sviluppo economico, che il decreto per quanto riguarda la mobilità in deroga per le Aree di crisi complessa è stato appena firmato; questo passa ora alla valutazione del MEF (Ministero Economia e Finanza). una volta che arriverà alla Corte dei Conti, abbiamo buoni motivi per pensare che, in brevissimo tempo, venga messa in pagamento la mobilità. Stiamo lavorando per accelerare la convocazione del tavolo permanente per il rilancio dello stabilimento, fortunatamente abbiamo chi ci sta dando una grossa ed importante mano. Siamo fiduciosi. »

Le segreterie di FIOM, UILM e CUB

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L’assemblea delle Lavoratrici e dei Lavoratori della RWM Italia, alla presenza delle segreterie sindacali territoriali, ha esaminato le problematiche derivanti dalla revoca delle licenze di esportazione verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.

«Il provvedimentosi legge in una notaha solo inspiegabilmente colpito la RWM lasciando fuori le tante altre partecipate dal MEF, la Leonardo tra tutte. Provvedimento che ha pesantemente indebolito la credibilità dell’azienda nei confronti di eventuali nuovi clienti, e la credibilità dello Stato Italiano stesso nei rapporti commerciali verso gli altri Stati. Nella riunione svoltasi nella giornata di ieri l’azienda ha comunicato la revoca della CIGS a seguito dell’acquisizione di una commessa Europea. L’assemblea ha espresso forte preoccupazione in quanto le commesse europee, avranno una durata limitata, 5/6 mesi al massimo, rimane quindi irrisolta la prospettiva a lungo termine della società stessa, e ha, inoltre, espresso rammarico per l’assordante silenzio mostrato dalla classe politica Nazionale e Regionale; ancora una volta la Politica non affronta nella sua interezza la tematica, risolve il tema etico, elettoralmente più redditizio, e non affronta, cosi come avrebbe meritato, con la stessa importanza il futuro occupazionale di tutti i Lavoratori.»

«La decisione assunta dal Governo, ovviamente, richiama alle proprie responsabilità anche l’azienda, da subito si dovrà impegnare nella diversificazione delle produzioni, nell’ambito dello stesso settore, in modo da contribuire per il sistema di Difesa dello Stato Italiano ed Europeo, nel rispetto dei dettami della Costituzione Italiana aggiunge la nota dei lavoratori -. Appaiono inaccettabili proposte di riconversione come ad esempio quella del “Caseificio”, che non si basano su nessuna valutazione economica e di mercato. Nel caso del Caseificio si creerebbe un nuovo Competitor in un settore già fortemente in crisi. Non vogliamo rubare il Lavoro a chi già opera con difficolta e con grandi sacrifici nei tanti caseifici e mini caseifici presenti in Sardegna. E’ paradossale che la Sottosegretaria al MiSE, Alessandra TODDE, abbia negato un incontro per mesi alla RSU e alle OO.SS., mentre in tempi rapidissimi, ha incontrato associazioni che portano avanti fantomatiche riconversioni come quella del “formaggio”.»

«Richiamiamo il nuovo Governo Nnazionale ad affrontare il tema occupazionale non con sostegni al reddito, ma con il Lavoro. Proponiamo l’inserimento della Società nella programmazione dell’ammodernamento del sistema di difesa Nazionale. Occorre definire accordi nel settore Militare con i paesi alleati creando sinergie con le altre aziende dello stesso settore soprattutto con quelle partecipate dallo Stato Italiano.  Insediato il nuovo Governo Nazionale, sarà fondamentale riprendere una interlocuzione con il Ministero della Difesa e avviarne uno con quello dello Sviluppo economicoconclude la nota diffusa dopo la riunione -.  A sostegno di ciò si attiveranno una serie di iniziative di mobilitazione di tutte le Lavoratrici e di tutti i Lavoratori già dalle prossime settimane, coinvolgendo il Presidente Solinas, i parlamentari sardi ed i sottosegretari dei Ministeri interessati.»

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Dopo le associazioni pacifiste che hanno salutato con soddisfazione la decisione del Governo di revocare definitivamente le licenze di esportazione di missili e bombe d’aereo e l’annuncio del ricorso da parte della società RWM Italia, oggi sulla decisione del Governo interviene la RSU/RLSA.

«Esprimiamo forte preoccupazione per il futuro della fabbrica a seguito della decisione attuata dal Governo Nazionale si legge in una nota -. Decisione che rispettiamo, ma che causerà la perdita di ulteriori posti di lavoro. Nuovi disoccupati che andranno ad aggiungersi ai 300 lavoratori già lasciati a casa un anno e mezzo fa. Già da luglio 2019 abbiamo anticipato quello che sarebbe stato lo scenario futuro, lanciando un appello alle forze Regionali e Nazionali al fine di evitare ulteriori perdite di posti di lavoro, ma, nonostante le annunciazioni, le promesse e le rassicurazioni del periodo queste, ad oggi, non hanno sortito nessun effetto. Il silenzio assordante del ministero dello Sviluppo economico, nella persona della sottosegretaria Alessandra Todde, che non ha mai neppure risposto ad una nostra richiesta di incontro, neanche dopo che il Ministero della Difesa ha dato disponibilità in tal senso, è inaccettabile.»

«Una situazione paradossale, inverosimile e vergognosa, “il Governo ci toglie definitivamente il lavoro” – aggiunge la RSU /RLSA della RWM Italia di Domusnovas –. Ci lascia a casa, additandoci come gli unici responsabili dei conflitti internazionali, mortificando il nostro Lavoro, che da anni svolgiamo con grande serietà e professionalità, senza assumersi le proprie responsabilità, senza che si sia adoperato affinché trovasse le dovute soluzioni a tutela dei posti di lavoro di un’azienda che oggi “rappresenta un assetto strategico di rilevanza Nazionale e Europeo”. Così come altre Società dello stesso settore, ma partecipate dal MEF, su cui nessuno mette in discussione il loro operato, ma che hanno avuto una palese diversità di trattamento. Ci sarebbe piaciuta la stessa indignazione anche quando, lo stesso Governo, senza clamori ha dato il via libera, alla vendita di due navi militari all’Egitto. »

«Siamo preoccupati per quello che nel futuro prossimo saranno le decisioni della proprietà che, a causa di un’assenza di programmazione da parte del Governo Nazionale sull’industria bellica, possa decidere di non attuare più nessun tipo di investimento fino ad arrivare ad un totale disimpegno nel nostro territorio, già martoriato e penalizzato da scellerate precedenti decisioni politiche. Al Governo Nazionale, in quanto soggetto che ha determinato questa situazione, chiediamo di assumersi le proprie responsabilità mettendo in campo tutti i soggetti e tutte le iniziative possibili a tutela dei posti di lavoro, prendendo una volta per tutte una chiara posizione su cosa intende fare dell’industria bellica in generale e in particolare del nostro stabilimentoconclude la RSU/RLSA della RWM di Domusnovas –. La dignità del lavoro non è solo un fatto economico ma anche una questione etica e sociale.»

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Ieri mattina si è svolto un incontro in videoconferenza alla presenza della sottosegretaria Alessandra Todde e dell’assessore regionale del Lavoro Alessandra Zedda, il responsabile del ministero del lavoro, le organizzazioni sindacali, l’azienda e Invitalia, per discutere degli ammortizzatori sociali per i lavoratori ex Alcoa. Nel corso dell’incontro, è stato evidenziato il problema relativo al pagamento della mobilità in deroga per i lavoratori per il 2021 e, preso atto della volontà del Governo di riconfermare anche per tutto l’anno appena iniziato l’ammortizzatore sociale, rimangono da definire i tempi ed il quantum per i lavoratori interessati. E’ stato avviato inoltre un consulto tecnico con l’Inps e con il ministero del lavoro per verificare la fattibilità della modifica della norma sugli ammortizzatori sociali in deroga per modificare l’importo e permettere la continuità del pagamento senza dover attendere tanti mesi come successo negli anni passati

Dalla prossima settimana si dovrebbe conoscere il parere dell’Inps, per verificare la fattibilità di quanto proposto.

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E’ positivo il giudizio di Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL sullo stato dell’iter del progetto Eurallumina.

Si è svolta ieri, in modalità web conference la riunione, richiesta dalle organizzazioni sindacali territoriali regionali, sulla vertenza Eurallumina, alla presenza della sottosegretaria Alessandra Todde, per gli assessorati regionali dell’Industria e Lavoro l’assessora Anita Pili e l’assessora Alessandra Zedda, oltre alla Società Eurallumina, il direttore del servizio Energia del Mise Gilberto Dialuce e le segreterie nazionali di Filctem, Femca e Uiltec.

«Nella breve introduzione si legge in una nota dei segretari territoriali Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai, e Pierluigi Loi – la società Eurallumina ha confermato la volontà di voler riavviare gli impianti appena possibile e, su pressione della proprietà, a portare avanti i progetti pianificati per arrivare alla marcia degli stessi nel 2023. La sottosegretaria Alessandra Todde ha illustrato in modo dettagliato l’iter legislativo confermando che il Dpcm previsto dal D.L. semplificazioni, legato all’infrastrutturazione energetica della Sardegna, è il primo che verrà preso in esame da Palazzo Chigi. Il Dpcm, definita la fase concertativa, oramai agli step conclusivi, è stato inviato nelle sedi degli uffici legislativi dei Ministeri e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel provvedimento, oltre al recepimento del D.L. relativo all’infrastruttura immateriale della Virtual Pipe Line per il trasporto del metano in Sardegna, grazie ad accordo specifico con Snam, edil progetto di un’unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione del GNL, sono inclusi altri provvedimenti considerati strategici. Nello specifico si prevede di classificare come “strategico” per l’applicazione del PNIEC il progetto per il riavvio dello stabilimento Eurallumina, le opere di collegamento a Eurallumina e alla Centrale Enel da riconvertire da carbone a gas. Inoltre novità importante, al fine di ottimizzare la tempistica, è stato previsto l’inserimento del progetto relativo all’escavo del porto, infrastruttura indispensabile per dare piena attuazione agli altri interventi di sviluppo dell’area industriale di Portovesme funzionali allo sviluppo industriale e commerciale dell’intero territorio.»

«Nella riunioneconcludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loiè emersa l’importante fase concertativa tra tutti i soggetti interessati funzionali alla ripartenza dello stabilimento, ma più complessivamente per garantire nuove opportunità di sviluppo con un progetto moderno, in linea con gli interventi strutturali del Recovery Fund. Esprimiamo apprezzamento per la fase avanzata dell’iter, tuttavia abbiamo ribadito la necessità di avere una tempistica certa ed un cronoprogramma funzionale alla ripartenza prevista.»

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I sottosegretari dello Sviluppo economico e della Difesa, Alessandra Todde e Giulio Calvisi, intervengono nel dibattito acceso sviluppatosi intorno alla Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare il Deposito Nazionale delle Scorie Nucleari (CNAPI).

«In merito al dibattito di queste ore sulla possibilità che la Sardegna possa essere la sede prescelta per ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, a seguito della pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare il Deposito Nazionale delle Scorie Nucleari (CNAPI) crediamo sia utile chiarire alcune cose fondamentalidichiarano Alessandra Todde e Giulio Calvisi -. La prima: la pubblicazione della Carta è un atto dovuto e atteso, che sana un ritardo per il quale, nell’ottobre scorso, l’Unione Europea aveva aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. Lo studio perciò non può essere confuso strumentalmente con la volontà o addirittura come una decisione da parte di questo Governo. Per inciso, qualsiasi governo, di qualsiasi colore politico avrebbe dovuto pubblicare la stessa Carta predisposta dalla Sogin e validata dall’ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione) perché la metodologia utilizzata per identificare i 67 siti potenzialmente idonei deve seguire le linee guida IAEA (International Atomic Energy Agency). La seconda: tale studio è propedeutico all’inizio di una fase di confronto e valutazione, tra stato, regioni, enti locali e popolazioni interessate che durerà 44 mesi. Solo alla fine di questa fase sarà assunta 2 una decisione. È chiaro che il parere delle istituzioni e delle popolazioni sarà determinante per la individuazione del sito. Lo studioproseguono Alessandra Todde e Giulio Calvisifa comunque emergere, al di là della geologia, le criticità dell’ubicazione su un’isola (costi di logistica e rischi ambientali nel trasporto) oltre che variabili socio economiche che rendono ancor minore l’opportunità di un sito in Sardegna. La posizione della Sardegna riguardo alla possibilità di ospitare siti di stoccaggio di rifiuti radioattivi è conosciuta, almeno da questo governo, ed è sempre stata molto chiara e netta. Si tratta di una posizione unitaria della Regione Sardegna, dei Comuni, delle forze politiche di ogni orientamento, ma ancora di più del Popolo Sardo che nel 2011 si espresso in maniera plebiscitaria con oltre il 97% di no al nucleare. È importante perciò ribadireproseguono Alessandra Todde e Giulio Calvisi  – che ogni eventuale futura decisione riguardo a una questione così delicata e strategica, non potrà che essere frutto di un confronto trasparente, partecipato e chiaro tra le istituzioni, le forze del territorio, le parti sociali, il mondo produttivo. Questo vale per la Sardegna e per le altre regioni italiane.»

Il comune di Carbonia ha aderito al programma “Smarter Italy”, avviato a gennaio 2019 dalla collaborazione tra il ministero dello Sviluppo economico e l’Agenzia per l’Italia Digitale, con l’obiettivo di accelerare la crescita del paese attraverso l’utilizzo degli appalti innovativi. Ad aprile 2020, grazie al lavoro del ministro Paola Pisano, del ministro Gaetano Manfredi e del sottosegretariato di Stato dello Sviluppo economico Alessandra Todde, è stato siglato il protocollo d’intesa che favorisce l’ingresso al programma “Smarter Italy” del ministero dell’Università e della Ricerca e del Dipartimento per la Trasformazione digitale, portando la dotazione economica del programma ad un valore di oltre 90 milioni di euro. E’ stata confermata inoltre l’Agenzia per l’Italia digitale come soggetto attuatore. A differenza degli appalti tradizionali, con il programma “Smarter Italy” lo Stato non acquista prodotti e servizi standardizzati già disponibili sul mercato, ma stimola le aziende ed il mondo della ricerca a creare nuove soluzioni per rispondere alle sfide sociali più complesse, migliorando la qualità della vita dei cittadini, innovando il contesto imprenditoriale del territorio nazionale e generando un impatto rilevante sull’efficienza della Pubblica Amministrazione. Le soluzioni tecnologiche sviluppate saranno sperimentate in 11 città dette “Smart Cities” e in 13 piccoli centri – sotto i 60.000 abitanti – che costituiscono i “Borghi del Futuro”. Il programma toccherà quattro ambiti fondamentali per i territori, ovvero mobilità, ambiente, benessere della persona, turismo e beni culturali. Il primo appalto in ordine cronologico insisterà sulla mobilità. Tre le linee di azione su cui si muoverà il comune di Carbonia: soluzione innovativa predittivo/adattativa per la Smart Mobility; soluzioni innovative per il miglioramento della mobilità delle merci; soluzioni innovative per il miglioramento della mobilità sostenibile nelle aree a domanda debole.

Ad esprimere soddisfazione per l’adesione al programma è il sindaco Paola Massidda: «La città di Carbonia vanta una serie di caratteristiche e peculiarità che ne fanno un ottimo contesto in cui poter sviluppare le attività previste all’interno del Progetto “Smarter Italy”, in particolare per la parte riguardante “Borghi del Futuro”. Carbonia, città moderna di fondazione di soli 82 anni, insiste in un contesto a forte vocazione tradizionale, ma ha avuto nel contempo la capacità di introdurre forme innovative di economia e di socialità tali da influire su un intero territorio, quello del Sulcis Iglesiente, di cui è città capoluogo. Gli apparati documentali, testimonianza di crescita ed evoluzione del contesto territoriale di riferimento e delle comunità che lo abitano, sono patrimonio di testimonianza storica imprescindibile. In questi termini, Carbonia è città ecomuseo in grado di valorizzare le peculiarità socioeconomiche e antropologiche, storiche e culturali, che si sono formate nel particolare contesto della città di fondazione, nata come funzionale alla miniera, ma evolutasi in tutti i diversi ambiti citati».

Per maggiori informazioni sul progetto “Smarter Italy” è possibile consultare il sito https://appaltinnovativi.gov.it/smarter-italy