8 October, 2024
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La Sardegna ha già dato! E’ questo il messaggio univoco che arriva dalla Sardegna, dopo la diffusione dell’elenco delle aree potenzialmente idonee allo stoccaggio delle scorie nucleari prodotte nella Penisola.

Siapiccia, Albagiara, Assolo, Usellus, Mogorella, Villa Sant’Antonio, Nuragus, Nurri, Genuri, Setzu, Turri, Pauli Arbarei, Tuili, Ussaramanna, Gergei, Las Plassas, Villamar, Mandas, Siurgus Donigala, Segariu, Guasila e Ortacesus. Sono questi i 22 comuni sardi, tra le province di Oristano e Sud Sardegna, inseriti nelle 14 aree nella “Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee” allo stoccaggio delle scorie nucleari prodotte nella penisola, che ne comprende complessivamente 67.
Sono 7 le regioni in cui sono state individuate le aree potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nucleare nazionale: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia.
Il deposito nazionale e il Parco tecnologico saranno costruiti in un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al Parco.
In Sardegna è già iniziata la rivolta contro qualsiasi ipotesi di destinazione del deposito unico nell’Isola.
Esprime la sua contrarietà è la Corona De Logu, l’assemblea degli amministratori locali indipendentisti sardi. «Niente e nessuno potranno convincere il nostro popolo a sobbarcarsi il peso della custodia dei rifiuti nucleari – ribadiscono gli amministratori indipendentisti -. Un popolo mai consultato e mai ascoltato sulle questioni che più contano e lo riguardano rigetta senza alcun appello il progetto di Roma. Tocca ai sardi decidere del proprio destino. Basta con l’imposizione di politiche dall’alto. Ora basta.»
Un parere contrario che sta già arrivando da più fronti, tanto che è già stata aperta una consultazione pubblica online.

«Inutile dire che noi siamo assolutamente contrari e, se necessario, siamo pronti a dare battaglia», ha dichiarato il sindaco di Ussaramanna, Marco Sideri.
«La Sardegna ha detto già in passato no alle scorie radioattive, il consiglio comunale di Nurri si è già espresso per un no alle scorie radioattive nel territorio comunale e in tutta la Sardegna, lo diciamo oggi e lo ripeteremo anche domani. Se insistono, covid o non covid, le piazze saranno pronte con i forconi», tuona il sindaco di Nurri, Antonello Atzeni.
Un NO arriva anche dal PD. «Invitiamo il Governo nazionale, qualora ci fosse solo l’idea di individuare la nostra regione come possibile sede, di scartare anche la più remota di queste ipotesi, rispettando l’unanime posizione più volte ribadita dall’intera popolazione sardaha detto il segretario regionale Emanuele Cani -. Ribadiamo di essere pronti ad avviare una mobilitazione in difesa dei sardi e della Sardegna che ha già dato tanto al Paese in materia di servitù militari e non solo.»

Nessun deposito di scorie nucleari in Sardegna: «Il nostro no a qualunque ipotesi veda coinvolta la Sardegna in questa direzione è netto e deciso», dichiarano i Progressisti in Consiglio regionale: «Lo abbiamo sempre detto, come cittadini sardi prima e come rappresentanti delle istituzioni poi, lo ribadiamo anche oggi che arriva l’ufficialità da parte del Governo su 14 zone nell’isola potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale».

«Per cercare di tranquillizzare e per abbindolare i più sprovveduti, nei documenti il deposito che conterrà le scorie nucleari italiane viene associato ad un “Parco Tecnologico”, su cui si millantano le solite balle già sentite mille altre volte, con lavoro per i residenti e benessere per tutti, sperando di fare leva sulla miseria e sul bisogno di lavorodichiarano gli indipendentisti di Liberu -. La verità è che si tratta di una discarica blindata in cui verranno riversate le scorie nucleari italiane, di una produzione energetica del passato, inquinante e pericolosa.»

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«Con tanta tristezza mi è stato comunicato da parte dell’Unità di crisi che oltre ai due positivi dei giorni passati si sono aggiunte altre 18 persone di Nurri positive al Covid-19.»
A dare la notizia è stato, sul suo profilo Facebook, il sindaco Antonello Atzeni che aggiunge: «Domani (oggi nda) sentita la responsabile dell’Unità di crisi sarà presente per visita domiciliare il personale medico ATS per constatare personalmente lo stato di salute di alcune risultati positivi».
Antonio Caria

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La settima edizione di Saboris Antigus, che ha coinvolto per questa edizione ben sette comuni (Gergei, Nurri, Suelli, Selegas, Siurgus Donigala, Serri e Guasila), si conclude domenica 22 dicembre a ridosso delle festività natalizie, con il paese di Nurri in festa. Tra artigianato di qualità, buon cibo, mostre permanenti, la lavorazione del formaggio e della pasta, la cottura del pane all’aperto ed i laboratori di ceramica, ci sarà la possibilità di fare gite in bicicletta, con al passeggiata ecologica per adulti e bambini. Ma non solo: sarà presente un bus navetta per visitare la cooperativa unione pastori, il molino biologico “La Pietra e il Grano” di Angelo Anedda, la fungaia “DNURRI” di Marco Marcialis, ed il lago Flumendosa.

«Con Saboris Antigus, ormai alla settima edizione – ha commentato il sindaco Antonello Atzeni – si consolida e fortifica un rapporto tra due territori limitrofi. Una grande occasione per far conoscere i nostri paesi all’esterno, mediante la promozione di eventi turistici e culturali, artistici ed enogastronomici.»

MANIFESTAZIONI E MOSTRE PERMANENTI. Sala del Comune: Mostra di pittura di Orlando Tocco di Nurri; Via Cagliari: laboratorio del Pane e della Pasta con cottura del pane all’aperto; Corso Italia: laboratorio della lavorazione del Formaggio; Corso Italia: laboratorio del torrone con tecniche tradizionali; Corso Italia: laboratorio di Ceramica dei ragazzi della scuola dell’Istituto Comprensivo “Prof. Luigi Pitzalis” di Nurri; Corso Italia: Dimostrazione di tiro con l’arco Arcieri Medievali Funtana Onnis – Guasila. Dalle 15.00 in Piazza Municipio: Balli sardi con Luca Schirru e altri organettisti lungo il Corso Italia e Simone Murgia con l’armonica a bocca. Dalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00 presso piazza Ingrao: animazione con figuranti e la casa di Babbo Natale organizzato dalla Ludoteca comunale e Saggi dei ragazzi dell’associazione sportiva Andromeda. Durante tutta la giornata di domenica 22 sarà chiuso al traffico il tratto del Corso Italia (piazza ex distributore Esso – Municipio – Chiesa San Michele), nello stesso tratto e nei parcheggi antistanti al Parco Sardajara saranno presenti venditori ambulanti di prodotti tipici, artigiani, hobbisti ecc.

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La settima edizione di Saboris Antigus, che ha coinvolto per questa edizione ben sette comuni (Gergei, Nurri, Suelli, Selegas, Siurgus Donigala, Serri e Guasila), si conclude domenica 22 dicembre a ridosso delle festività natalizie, con il paese di Nurri in festa. Tra artigianato di qualità, buon cibo, mostre permanenti, la lavorazione del formaggio e della pasta, la cottura del pane all’aperto e i laboratori di ceramica, ci sarà la possibilità di fare gite in bicicletta, con al passeggiata ecologica per adulti e bambini. Ma non solo: sarà presente un bus navetta per visitare la cooperativa unione pastori, il molino biologico “La Pietra e il Grano” di Angelo Anedda, la fungaia “DNURRI” di Marco Marcialis, ed il lago Flumendosa.

«Con Saboris Antigus, ormai alla settima edizione – ha commentato il sindaco Antonello Atzenisi consolida e fortifica un rapporto tra due territori limitrofi. Una grande occasione per far conoscere i nostri paesi all’esterno, mediante la promozione di eventi turistici e culturali, artistici ed enogastronomici.»

MANIFESTAZIONI E MOSTRE PERMANENTI. Sala del Comune: Mostra di pittura di Orlando Tocco di Nurri; Via Cagliari: laboratorio del Pane e della Pasta con cottura del pane all’aperto; Corso Italia: laboratorio della lavorazione del Formaggio; Corso Italia: laboratorio del torrone con tecniche tradizionali; Corso Italia: laboratorio di Ceramica dei ragazzi della scuola dell’Istituto Comprensivo “Prof. Luigi Pitzalis” di Nurri; Corso Italia: Dimostrazione di tiro con l’arco Arcieri Medievali Funtana Onnis – Guasila. Dalle 15.00 in Piazza Municipio: Balli sardi con Luca Schirru e altri organettisti lungo il Corso Italia e Simone Murgia con l’armonica a bocca. Dalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00 presso piazza Ingrao: animazione con figuranti e la casa di Babbo Natale organizzato dalla Ludoteca comunale e Saggi dei ragazzi dell’associazione sportiva Andromeda. Durante tutta la giornata di domenica 22 sarà chiuso al traffico il tratto del Corso Italia (piazza ex distributore Esso – Municipio – Chiesa San Michele), nello stesso tratto e nei parcheggi antistanti al Parco Sardajara saranno presenti venditori ambulanti di prodotti tipici, artigiani, hobbisti ecc.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA. Ore 9.30 Apertura della Manifestazione; ore 10.00 Pedalata ecologica per le vie del paese per bambini con partenza e arrivo in Piazza Casula, a cura della Associaz. MTB Nurri-Orroli. Dalle 10.15 Pedalata ecologica nel territorio comunale per adulti con partenza e arrivo in Piazza Casula, a cura della Associazione MTB Nurri-Orroli; ore 10.30/11.30 Gita in battello sul Lago Flumendosa; ore 11.00 Santa Messa presso la Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo; ore 10.00-13.00 Visita presso la fungaia “DNURRI”: i funghi ”SCHIITACHE” località Sant’Ambrogio; Visita Cooperativa Unione Pastori Nurri zona artigianale; Visita Molino Biologico “La Pietra e il Grano” di Angelo Anedda zona artigianale; ore 10.30 – 13.00 Intrattenimento con i balli sardi tradizionali lungo il Corso Italia. Ore 13.00 Pranzo organizzato da Proloco di Nurri, possibilità di ristorazione anche da Ristorante “Istellas”, Ristorante Pizzeria “La Stazione”, Pizzeria “Sa Muraglia”, Bar San Michele. Dalle ore 15.00 alle ore 18.00, esibizione lungo il Corso Italia della Banda Musicale Cossu-Brunetti di Nurri, del gruppo Folk 78 Nurri, di altri gruppi folk e del Coro polifonico San Michele di Nurri. Ore 17.00 Novena nella parrocchia San Michele Arcangelo. Dalle ore 17.30 alle19.30 Corso Italia – fronte Chiesa – Musica etnica con il gruppo ZENIAS. Durante la giornata della manifestazione sarà presente un bus navetta per visitare la cooperativa unione pastori, il molino biologico “La Pietra e il Grano” di Angelo Anedda, la fungaia “DNURRI” di Marco Marcialis, ed il lago Flumendosa.

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“Sa die de is saboris antigus in is bias de su trigu”, meglio conosciuta come Saboris Antigus, arriva alla sua settima edizione e porta in squadra un altro Comune, ovvero Serri, che si unisce al gruppo storico e consolidato, arrivando così a un totale di sette Amministrazioni: Gergei, Nurri, Suelli, Selegas, Siurgus Donigala, Serri e Guasila.

Inaugura l’edizione 2019 Gergei, con partenza e apertura del programma della manifestazione il 3 novembre, segue Selegas il 10 novembre, Siurgus il 17, Serri il 24, Suelli il primo dicembre, Guasila per l’Immacolata l’8 dicembre, e chiude Nurri il 22 dicembre.

Non solo evento enogastronomico, ma anche culturale.
E da qui la scelta di aprire le antiche dimore e le chiese ai visitatori e ai turisti, di rendere visitabili i siti archeologici, mentre ad animare i centri storici ci penseranno artigiani e hobbisti con dimostrazioni pratiche del loro lavoro e l’esposizione e la vendita delle loro creazioni.

L’evento enogastronomico è il cuore della manifestazione e ha l’obiettivo di promuovere i prodotti tipici e le eccellenze locali, oltre a far conoscere le piccole realtà presenti nei nostri paesi: il lavoro degli agricoltori, per esempio, che con grande impegno e maestria coltivano la terra con le tecniche tradizionali e producono prodotti genuini, che permettono di mettere sulle nostre tavole piatti dal gusto antico. Ogni Comune attraverso le degustazioni cercherà di presentare e valorizzare i propri piatti tipici e le produzioni locali. Ricordiamo che anche grazie a manifestazioni come questa le realtà del nostro territorio si stanno affermando a livello nazionale e internazionale, facendo conoscere i nostri paesi nel mondo.

Le giornate delle manifestazioni saranno allietate da musica, balli e intrattenimento per adulti e ragazzi. Per chiudere ogni serata ci sarà il concerto di vari artisti di spicco del panorama musicale isolano.

La manifestazione è stata illustrata questa mattina durante una conferenza stampa nella sala al sesto piano dell’assessorato regionale del Turismo a Cagliari, viale Trieste 105. Presenti i sette sindaci dei Comuni promotori della manifestazione.

SERRI. Il nuovo arrivato, il sindaco del comune di Serri Samuele Gaviano, ha commentato di essere molto soddisfatto di prendere parte a Saboris antugus e «di essere stato accolto dagli altri Comuni come in una grande famiglia». Il primo cittadino ha inoltre aggiunto che: «Potremmo così contribuire a valorizzare e promuovere uno straordinario angolo di Sardegna, tra Sarcidano e Trexenta, ricco di bellezze archeologiche, ambientali e gastronomiche. Apriamo le porte del nostro paese, is pratzas e is domus nel centro storico dove si possono ancora ammirare le donne che preparano il pane in casa, gli antichi mestieri e le attività agro pastorali che regolano l’economia locale. Sarà possibile visitare il Santuario nuragico di Santa Vittoria, gli scavi nel recinto delle feste aperti al pubblico, e poi ancora gli edifici storici, le chiese, l’antica arte dei muretti a secco e tanto ancora. Sarà una bella festa di comunità e di territorio, occasione per far conoscere il patrimonio identitario, antiche ricette e tradizioni, i saperi e i sapori del passato».

SELEGAS. «Storia, tradizioni, saperi e sapori di una volta ci accompagneranno durante tutta la giornata di domenica 10 novembre per le vie di Selegas. All’interno del centro storico gli antichi mestieri e i prodotti locali esposti da centinaia di stand – ha dichiarato il primo cittadino Alessio Piras – daranno vita alla manifestazione. Sarà possibile assistere e partecipare ai vari laboratori della lavorazione della pasta fresca dei dolci tipici seleghesi, lavorazione del pane, del formaggio e della ricotta. Il tutto allietato dalle musiche degli strumenti tipici sardi. Un percorso che ci riporterà nel passato facendoci riappropriare delle antiche tradizioni, con uno sguardo, il nostro, sempre al futuro perché certi dell’importanza e del potenziale di questa manifestazione come ricaduta economica e turistica per il comune di Selegas per il nostro territorio e per tutta la Sardegna. Da non perdere, appuntamento alle ore 16 a “Sa Ziminera”, il taglio della torta da record di Saboris Antigus e, alle ore 18.00, il concerto dei Tazenda.»

NURRI. «Con Saboris Antigus, ormai alla settima edizione – ha commentato il sindaco Antonello Atzenisi consolida e fortifica un rapporto tra due territori limitrofi. Una grande occasione per far conoscere i nostri paesi all’esterno, mediante la promozione di eventi turistici e culturali, artistici ed enogastronomici.»

GERGEI. «L’evento è una ottima vetrina – ha detto il sindaco del paese Rossano Zeddaper far conoscere il nostro paese dal punto di vista culturale e architettonico con la possibilità di visitare le numerose chiese, prima fra tutte la Parrocchiale di San Vito Martire, e le antiche Domus che per l’occasione aprono ai visitatori i loro portoni e ripropongono al loro interno dimostrazioni delle lavorazioni artigianali, e l’esposizione dei piatti tipici. Antichi mestieri ormai perduti e vecchi sapori che fanno rivivere i ricordi degli anziani, e accendono in più la curiosità dei ragazzi. Sarà possibile passeggiare tra le vie del centro storico, assistere all’antico rito de “sa mullidura” e fare colazione con il latte appena munto, scoprire come si realizza in modo artigianale l’acquavite.»

SIURGUS DONIGALA. «Il tema centrale scelto per il nostro Saboris Antigus di quest’anno – ha detto Antonello Perra, primo cittadino del paese – è quello di rivivere una giornata della vita quotidiana di alcuni secoli fa. Nel mese di novembre, dove era forte il ricordo dei defunti che si esprimeva nel modo di vestire, nel cucinare e nell’essere di animo gentile. Usanze come “is animeddas” per i bambini o sa “mandada” al vicino di casa che, ricambiava con le poche cose disponibili (dolcetti de tottus is santus”, fichi secchi e melagrane), ci riportano a un tempo passato. Proprio questo sarà quello che si potrà percepire il giorno di Saboris a Siurgus Donigala, mentre si passeggia dalla Casa del Conte alla Casa del pane. A questo si aggiungeranno tutte le altre manifestazioni che ci ricordano che siamo un paese incline al divertimento, ma nel segno delle tradizioni.»

SUELLI. «Nelle suggestive stradine del centro storico – ha raccontato il sindaco Massimiliano Garau – si potranno gustare i piatti della cucina suellese, gioire dei profumi dell’inverno, ammirare le antiche usanze e i costumi, udire le musiche e respirare la magia del Natale di un autentico borgo in festa. I monumenti, le opere d’arte, le chiese e l’antico santuario di San Giorgio Vescovo di Suelli, vi racconteranno con fierezza di un luogo eletto a simbolo di fede.»

GUASILA. «L’obiettivo di Saboris Antigus a Guasila è quello di far rivivere una giornata all’insegna della tradizione e della riscoperta dell’identità collettiva – ha detto Paola Casula, sindaca di Guasila -. Quest’ultima credo sia il punto focale di tutta la manifestazione in quanto permette anche alle nuove generazioni di avere la consapevolezza della propria storia, delle proprie tradizioni, riuscendo così a preservarne il valore. Partendo da questo, si può accettare la sfida che viene posta davanti loro per il futuro. Quello che cerchiamo per il futuro, sono convinta, è la nostra stessa comunità a offrircelo.»

La Conferenza Regione-Enti locali ha ripartito i 10 milioni per il 2019 per i Comuni sardi in grave difficoltà finanziaria a causa di vecchi debiti fuori bilancio generati da espropri. Una boccata d’ossigeno fondamentale per le amministrazioni che qualche mese fa avevano lanciato un SOS immediatamente raccolto dalla Regione. In totale, la somma destinata ai Comuni in crisi finanziaria è di 55 milioni: i primi 5 sono stati stanziati attraverso l’assestamento di bilancio dell’ottobre scorso e già ripartiti; oggi la Conferenza si è occupata dei 10 milioni di quest’anno, e ci sono ancora 20 milioni all’anno ciascuno per 2019 e 2020. Alla Conferenza erano presenti gli assessori degli Enti locali, Cristiano Erriu, e del Bilancio, Raffaele Paci, il sindaco di Nuoro e presidente del CAL, Andrea Soddu, il presidente dell’Anci, Emanuele Deiana, il delegato AICCRE, Antonello Atzeni. Quello di oggi è un passaggio molto importante che permetterà di chiudere rapidamente le procedure e, dunque, di poter spendere subito i soldi che la Regione ha messo in campo.

«Abbiamo accolto immediatamente la richiesta di aiuto da parte dei Comuni, alcuni a rischio di dissesto finanziario a causa di debiti che risalgono a moltissimi anni fa, e già in forte difficoltà per i tagli ai trasferimenti da parte dello Stato. Siamo intervenuti per soccorrere le casse dei Comuni ma anche per garantire la continuità dei servizi ai cittadini, che a causa della situazione economica critica erano fortemente a rischio. Con questo provvedimento abbiamo scongiurato il rischio che i Comuni fossero costretti a scegliere se aumentare le tasse per garantire quei servizi o tagliare i servizi stessi», ha detto l’assessore Cristiano Erriu.

«È importante precisare che questi sono debiti fuori bilancio certamente non causati da una cattiva gestione ma da sentenze passate in giudicato per espropri vecchi anche di trent’anni, e che dunque le attuali amministrazioni sono del tutto incolpevoli – ha sottolineato Raffaele Paci -. Per questo abbiamo ritenuto doveroso intervenire subito, con un pronto soccorso immediato già in assestamento e con una programmazione sul triennio in Finanziaria, il che consente ai sindaci di poter amministrare con maggiore tranquillità e prospettiva. Con i 55 milioni complessivi garantiamo l’importo necessario a sanare i loro bilanci, soddisfacendo pienamente la richiesta dei Comuni stessi.»

Dai rappresentanti degli Enti locali è stato espresso forte apprezzamento, e tutti hanno sottolineato che si tratta di un intervento senza precedenti da parte della Regione e che non ha uguali in nessun altra realtà italiana: è stata infatti messa in evidenza l’importanza di un intervento molto rivelante che risolve definitivamente questo problema per i Comuni.

L’Unione fa la forza, uno slogan perfetto per la programmazione territoriale della Regione che ha sempre spinto le Unioni dei Comuni ad aggregarsi per allargare il raggio territoriale del progetto e avere una prospettiva di più ampio respiro. E, per convincere le Unioni a fare sinergia, l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha previsto un meccanismo di premialità, con stanziamenti utili anche a una migliore gestione della fase esecutiva dei progetti. Infatti oggi la Conferenza Ras-EELL ha dato il via libera allo stanziamento di 600mila euro per ciascun anno nel triennio 2019-2021 alle 5 aggregazioni di Unioni dei Comuni Linas-Terralbese, Montiferru-Planargia, Rete Metropolitana di Sassari, Logudoro-Goceano e Sinis con Oristano. Negli anni passati erano state già finanziate altre 6 aggregazioni di Unioni di Comuni.

Il giorno dopo l’approvazione dell’assestamento di bilancio che ha stanziato i primi 5 milioni ai Comuni in gravi difficoltà economiche a causa dei debiti fuori bilancio, la Conferenza permanente Regione-Enti Locali ha raggiunto l’intesa sui criteri per la ripartizione della somma. Alla Conferenza erano presenti gli assessori degli Enti locali Cristiano Erriu e del Bilancio Raffaele Paci, il sindaco di Nuoro e presidente del Cal Andrea Soddu e, in collegamento, il sindaco della Città Metropolitana di Cagliari Massimo Zedda, Paola Casula in rappresentanza dell’Anci e Antonello Atzeni delegato Asel, impegnati nell’assemblea nazionale dell’Anci a Rimini. È stato deciso che entro il prossimo venerdì la Regione manderà ai Comuni la richiesta di inviare le loro indicazioni sulle rispettive necessità, e che la risposta dei Comuni dovrà arrivare entro lunedì 5 novembre. A quel punto si potranno ripartire i soldi in base ai criteri proposti da Anci e Cal e approvati dalla Conferenza. “Quello di oggi è un passaggio molto importante, che permetterà di chiudere rapidamente le procedure e dunque di poter spendere subito i soldi che la Regione ha messo in campo. Abbiamo accolto immediatamente la richiesta di aiuto da parte dei Comuni, alcuni a rischio di dissesto finanziario a causa di debiti che risalgono a moltissimi anni fa dunque non generati dalle attuali amministrazioni. Siamo intervenuti per soccorrere le casse dei Comuni ma anche per garantire la continuità dei servizi ai cittadini”, dice l’assessore Cristiano Erriu. “Siamo stati tempestivi, a poche ore dal via libera all’assestamento di bilancio da parte del Consiglio regionale abbiamo approvato i criteri per la ripartizione della somma. Non c’è tempo da perdere, i Comuni sono in grave difficoltà e dunque abbiamo accelerato i tempi al massimo”, sottolinea Raffaele Paci. “Oltre a questi 5 milioni, ne garantiremo altri 50 con la Finanziaria per il triennio 2019-2021, in linea con le aspettative segnalate dai Comuni che, avendo una prospettiva triennale, potranno amministrare con maggiore tranquillità”. Dagli stessi rappresentanti degli enti locali, è stato espresso forte apprezzamento per questo intervento senza precedenti da parte della Regione.

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La Regione accoglie la richiesta dei Comuni sardi che lamentano gravi problemi di bilancio. Oggi gli assessori degli Enti locali Cristiano Erriu e del Bilancio Raffaele Paci hanno garantito, nel corso della Conferenza permanente Regione-Enti Locali, che la Giunta interverrà immediatamente in sede di assestamento di Bilancio con 5 milioni, che potranno essere incrementati fino a 10 durante i lavori del Consiglio regionale, e con circa 40 milioni per il triennio 2019-2021 attraverso la Finanziaria. Alla Conferenza, con gli assessori Cristiano Erriu e Raffaele Paci, erano presenti il presidente dell’Anci Emiliano Deiana, il presidente del Cal Andrea Soddu, il sindaco metropolitano Massimo Zedda, il delegato Aiccre Antonello Atzeni.

«È importante precisare che questi sono debiti fuori bilancio certamente non causati da una cattiva gestione ma da sentenze passate in giudicato per vicende vecchie anche di trent’anni – sottolinea Cristiano Erriu -. Abbiamo perciò deciso di intervenire in soccorso dei Comuni in un momento di grave difficoltà per tutte le Amministrazioni, già provate dai tagli dello Stato, non solo per risanare i bilanci ma anche per garantire ai cittadini i servizi a cui hanno diritto.»

«Lo stanziamento attraverso l’assestamento di Bilancio permetterà ai Comuni di avere i soldi in cassa già nei primi giorni di novembre – spiega Raffaele Paci -. Abbiamo ritenuto doveroso intervenire subito, perché i Comuni si sono trovati a gestire debiti vecchissimi e non generati da loro: avevano stimato in 45 milioni l’importo necessario a sanare i loro bilanci, e con quello che oggi riusciamo a garantire fra assestamento e Finanziaria soddisfiamo pienamente la richiesta. La cosa molto importante, oltre l’intervento immediato, è la programmazione sul prossimo triennio, che consentirà ai sindaci di poter amministrare con maggiore tranquillità e prospettiva.»

Da tutti i rappresentanti degli enti locali è stato espresso forte apprezzamento per questo intervento senza precedenti da parte della Regione. I sindaci hanno messo in evidenza l’importanza di uno stanziamento che non è una tantum per quest’anno ma appunto si allunga su tutto il prossimo triennio.

Altro punto all’ordine del giorno della Conferenza permanente Regione-Enti Locali, lo stanziamento di 600mila euro ciascuno a favore delle Unioni dei Comuni che si sono aggregate per l’elaborazione e la gestione dei progetti di programmazione territoriale.

 

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Si parte con i cantieri di LavoRas, la parte che muove 45 dei 128 milioni complessivi messi in campo con il piano per il lavoro voluto dalla Giunta e approvato dal Consiglio attraverso la Finanziaria. Questa mattina, nella sala Lussu di Villa Devoto, il presidente della Regione Francesco Pigliaru con gli assessori della Programmazione Raffaele Paci e degli Enti locali Cristiano Erriu, ha firmato con il presidente dell’Anci Emiliano Deiana, i rappresentanti di Aiccre e Asel Carla Medau ed Antonello Atzeni e con il Cal, l’accordo quadro che dà il via a tutta la procedura. Nelle prossime ore Insar pubblicherà l’avviso: i Comuni possono immediatamente presentare il progetto che sarà valutato da Insar. Una volta approvato, verrà fatta la selezione dei disoccupati dalle liste comunali e a quel punto si potrà materialmente aprire il cantiere. Una procedura che, per obblighi di legge, ha delle scadenze in ogni sua fase fissate fra i 30 e i 45 giorni, ma che può essere chiusa nel giro di pochissimi giorni se le domande saranno presentate tempestivamente dai Comuni. Attraverso i cantieri, i Sardi occupati saranno circa 3.500. I rappresentanti degli Enti locali hanno espresso forte apprezzamento per LavoRas, sottolineando la correttezza dell’impostazione e la condivisione del percorso, che dà fiducia e risponde alle aspettativa dei Comuni.
I 45 milioni destinati ai cantieri di LavoRas sono di provenienza Fsc e Fse. Un primo anticipo, pari al 30% dell’importo complessivo, sarà erogato dalla Regione al momento della firma della convenzione di approvazione del progetto fra Comune interessato, Aspal e Insar. Una seconda quota, il 50%, verrà stanziata all’apertura di cantieri (dunque al momento dell’assunzione dei disoccupati), il restante 20% a saldo dopo la rendicontazione finale. Sei le tipologie di cantieri previste: ambiente, compresi i litorali e le aree umide, e dissesto idrogeologico; beni culturali e archeologici; edilizia; reti idriche; valorizzazione attrattori culturali; patrimonio pubblico ed efficientamento delle procedure comunali.
Con LavoRas, che oltre ai cantieri contiene la parte dei bonus occupazionali, la Giunta conta di ridurre il tasso di disoccupazione di circa un punto percentuale, a condizioni stabili, e di dare lavoro complessivamente a oltre diecimila persone. Oltre ai 128 milioni per il 2018, il Piano stanzia 70 milioni ciascuno per il 2019 e il 2020, soldi e politiche che faranno aumentare ulteriormente il numero degli occupati.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis

 

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Questa mattina, nella sala Emilio Lussu di Villa Devoto, il presidente della Regione Francesco Pigliaru con gli assessori della Programmazione Raffaele Paci e degli Enti locali Cristiano Erriu, ha firmato con il presidente dell’Anci Emiliano Deiana, i rappresentanti di Aiccre e Asel Carla Medau ed Antonello Atzeni e con il Cal, l’accordo quadro che dà il via a tutta la procedura per i cantieri di LavoRas, la parte che muove 45 dei 128 milioni complessivi messi in campo con il piano per il lavoro voluto dalla Giunta e approvato dal Consiglio attraverso la Finanziaria. Nelle prossime ore Insar pubblicherà l’avviso: i Comuni possono immediatamente presentare il progetto che sarà valutato da Insar. Una volta approvato, verrà fatta la selezione dei disoccupati dalle liste comunali e a quel punto si potrà materialmente aprire il cantiere. Una procedura che, per obblighi di legge, ha delle scadenze in ogni sua fase fissate fra i 30 e i 45 giorni, ma che può essere chiusa nel giro di pochissimi giorni se le domande saranno presentate tempestivamente dai Comuni. Attraverso i cantieri, i Sardi occupati saranno circa 3.500. I rappresentanti degli Enti Locali hanno espresso forte apprezzamento per LavoRas, sottolineando la correttezza dell’impostazione e la condivisione del percorso, che dà fiducia e risponde alle aspettativa dei Comuni.
«LavoRas è la nostra risposta a una ripresa che è ancora troppo lenta, e questo vale non solo per la Sardegna ma per tutto il Paese, soprattutto al sud. Quando il mercato non sostiene con sufficiente vigore la creazione di lavoro, la ricetta è quella che ci ha insegnato Keynes: il lavoro va creato anche con l’intervento pubblico – ha dichiarato il presidente Francesco Pigliaru -. I cantieri di lavoro previsti e finanziati da LavoRas sono esattamente questo: la creazione di nuova occupazione subito su progetti mirati, che dunque avranno effetti permanenti con la realizzazione di servizi di cui le comunità avevano bisogno e che saranno un vantaggio per tutti. Grazie all’impegno di molti e con l’essenziale protagonismo dei Comuni, il percorso sta andando avanti in fretta ed efficacemente: la firma di oggi, che definisce i dettagli, dimostra che insieme si è lavorato bene, ed è un ottimo esempio di collaborazione tra Istituzioni che hanno come unico obiettivo aiutare chi ha sofferto e sta soffrendo di più la crisi.»
«Il percorso di LavoRas è stato fortemente condiviso con le parti sociali, economiche e istituzionali oltre che con il Consiglio regionale», ha ricordato Raffaele Paci. «Abbiamo fatto decine di incontri per raggiungere il miglior risultato possibile, accogliendo suggerimenti e integrazioni, perché ognuna delle parti ha portato il suo importante contributo. Abbiamo corso molto, lavorato su questo Piano ogni singolo giorno e ora bisogna continuare a correre per capitalizzare al massimo tutti gli sforzi che sono stati fatti: puntiamo su procedure snelle e rapide, e siamo sicuri che anche i Comuni saranno pronti, perché c’è grande voglia di ripartire e far ripartire la nostra regione. LavoRas è una risposta seria e concreta all’emergenza lavoro in Sardegna – conclude Raffaele Paci -. E, insieme ai 45milioni del Reis e alle politiche di programmazione territoriale, è una occasione straordinaria per uscire definitivamente dalla crisi.»
I 45 milioni destinati ai cantieri di LavoRas sono di provenienza Fsc e Fse. Un primo anticipo, pari al 30% dell’importo complessivo, sarà erogato dalla Regione al momento della firma della convenzione di approvazione del progetto fra Comune interessato, Aspal e Insar. Una seconda quota, il 50%, verrà stanziata all’apertura di cantieri (dunque al momento dell’assunzione dei disoccupati), il restante 20% a saldo dopo la rendicontazione finale. Sei le tipologie di cantieri previste: ambiente, compresi i litorali e le aree umide, e dissesto idrogeologico; beni culturali e archeologici; edilizia; reti idriche; valorizzazione attrattori culturali; patrimonio pubblico ed efficientamento delle procedure comunali.
«Questo programma straordinario – sottolinea l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – riattiva i cantieri comunali per l’occupazione. I Comuni sardi sono abituati da tempo a dare risposte ai tanti fabbisogni e alle richieste di lavoro dei cittadini. Da oggi sarà possibile farlo anche attraverso i cantieri innovativi inseriti nel Catalogo, che rispondono a una domanda di occupazione e consentono ai Comuni stessi di risolvere alcune criticità amministrative: digitalizzazione di documenti, gestione degli archivi, attività legate all’archeologia e alla sistemazione del territorio. Sarà possibile sviluppare la micro-imprenditorialità locale e, in una certa misura, contenere lo spopolamento delle zone interne. I progetti potranno essere presentati anche in forma partecipata, all’interno di una o più Unioni di Comuni oppure in una porzione di un singolo territorio.»
Con LavoRas, che oltre ai cantieri contiene la parte dei bonus occupazionali, la Giunta conta di ridurre il tasso di disoccupazione di circa un punto percentuale, a condizioni stabili, e di dare lavoro complessivamente a oltre diecimila persone. Oltre ai 128 milioni per il 2018, il Piano stanzia 70 milioni ciascuno per il 2019 e il 2020, soldi e politiche che faranno aumentare ulteriormente il numero degli occupati.