25 April, 2024
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Domani, martedì 4, e dopodomani, mercoledì 5 giugno, alle 21.00, il Teatro delle Saline, a Cagliari, per1 €uro festival”, la compagnia Actores Alidos presenta Gramsci Antonio: presente per la regia di Marta Proietti Orzella. La manifestazione propone spettacoli che rientrano nel solco artistico e del percorso creato dalla Compagnia Akròama nel 2000. Appuntamenti ricchi di qualità, arte giovane e con nuove matrici espressive, concerti, incursioni nel teatro internazionale e nei classici.

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Il calendario AES al Salone del libro di Torino si è concluso con uno speciale tributo alla memoria di un grande intellettuale come Paolo Pillonca, un personaggio scomparso lo scorso anno, proprio come Manlio Brigaglia, lasciando un grande vuoto e una straordinaria eredità culturale. Tramite le testimonianze del figlio Pier Sandro, dell’antropologo Bachisio Bandinu, del giornalista Franco Siddi e di Enzo Cugusi, presidente dell’Associazione dei sardi in Torino “Antonio Gramsci”, sono emersi i numerosi tratti che accomunavano queste due straordinarie figure del mondo intellettuale isolano, dall’amore per l’editoria a quello per il giornalismo e per la storia della Sardegna. Ma l’aspetto che probabilmente distingueva Paolo Pillonca era la sua maggior vicinanza al mondo della lingua sarda.

Per Bachisio Bandinu, che si è espresso proprio in lingua sarda, Paolo Pillonca è stato un eccezionale conoscitore di tutti i poeti della letteratura dell’isola: «Il suo merito è stato quello di aver colto la memoria, di averla pubblicata e commentata. Dunque di averla tenuta viva nella comunità sarda».

Franco Siddi lo ha invece ricordato per essere stato, «oltre che uomo della parola, anche uomo del silenzio», estimatore di una comunicazione vasta in cui il silenzio è capace di esprimersi anche oltre la parola. Perché alla parola è necessario aggiungere in qualche modo una riflessione.

«Ha amato la poesia e il suo mistero, ma l’ha anche praticata – ha detto Franco Siddi -. E quella riflessione in Paolo è sempre stata rivolta alla Sardegna, alla sua tristezza e alla sua ansia di futuro.»

Per quanto riguarda il giornalismo, Siddi lo ha menzionato per aver vissuto questa affascinate professione come un’occasione per essere un homo civis, impegnato (senza escludere tutte le altre arti) a creare occasioni di giustizia per la persona e per la comunità.

Ma se tutti lo ricordano come un impareggiabile intellettuale sardista, per il figlio Pier Sandro è stato soprattutto un grande antifascista, aspetto che forse più di ogni altro lo ha accomunato a Manlio Brigaglia: «Credo che oggi sia importante ricordarlo qui a Torino perché in tutta la sua vita ha seguito quella linea, e poi in particolare per la grande stima che nutriva nei confronti di Gramsci, che riteneva l’intellettuale sardo più lucido nell’analisi delle tematiche sulla lingua».

Sono state tantissime le iniziative che hanno segnato questa sentita partecipazione dell’AES alla 32ª edizione del Salone, sia all’interno degli spazi del Lingotto che in altre prestigiose location torinesi. Tra gli appuntamenti più importanti, la presentazione di “Books in Sardinia”, esito del progetto di internazionalizzazione “Liber y Liber” curato dall’AES nell’ambito della Programmazione Unitaria 2014-2020. Il progetto prelude a una evoluzione sul piano internazionale, della piattaforma già presente in ambito europeo che, tramite una joint venture tra le associazioni che promuovono l’editoria all’estero, permetterà a breve la creazione di un portale che riunisce tutte le diverse esperienze.

Nel tracciare un primo bilancio, la presidente Simonetta Castia ha evidenziato che, come ogni altro anno, «l’editoria isolana ha partecipato al Salone del libro con grande compattezza, spirito di servizio e progettualità, nonostante gli ostacoli oggettivi dati dal mancato sostegno della Regione Sardegna, che ha preferito, del tutto arbitrariamente, seguire un percorso anomalo e in contrasto perfino con gli obiettivi del Salone».

Parole decise con le quali la numero uno dell’AES ha lanciato un messaggio chiaro e inequivocabile: «Abbiamo garantito a trenta imprese editrici sarde la presenza e la partecipazione attiva con un progetto di alto profilo culturale e professionale. Ora non ci resta che seguire il cammino tracciato e il successo ottenuto. Abbiamo ancora una volta ampiamente dimostrato di saper gestire la promozione del libro sardo alle principali fiere del settore, in maniera autonoma – ha affermato Simonetta Castia -, e ci auguriamo che la professionalità degli operatori culturali e i diritti del mondo del libro sardo siano finalmente tutelati dalle istituzioni politiche, che hanno il dovere di stare affianco agli stessi operatori, sostenendoli e vigilando sul rispetto e sulla corretta attuazione della legge».

Nessuna volontà di scatenare polemiche, ma la ferma convinzione che le competenze debbano essere rispettate e, nello specifico, ricevere l’opportuna tutela prevista dalle normative. Infine, un invito a una maggiore sobrietà per chi, nei giorni scorsi, ha millantato cifre di affluenza insostenibili forse in preda ad euforiche e illusorie smanie di protagonismo: «Il Salone del libro si è chiuso con un bilancio ufficiale di 148mila ingressi unici – ha indicato la presidente -. E se qualcuno nello stand della Regione Sardegna ha dato i numeri, dichiarando il passaggio di 250mila visitatori, ha sommato una figura ridicola al tentativo di coprire, con comunicati di carta velina, magre comparsate e l’assenza degli editori isolani in una postazione finanziata con risorse destinate al sostegno dell’editoria locale».

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La giornata di sabato al Padiglione Oval del Salone del libro di Torino ha portato in dote una serie di appuntamenti imperdibili per gli appassionati di storia della Sardegna. Curiosità e chicche messe in campo dall’AES per far scoprire l’isola dei retabli, quella di Vico Mossa, del “sassarino” Michele Papandrea, e infine, quella del viceré Baltasar de Zuñiga, che dalla Sardegna finì in America per fondare San Antonio del Texas.

Il tutto in una terza giornata salutata fin dal primo mattino da lunghe file ai cancelli del Lingotto, con linee internet intasate e a tratti inutilizzabili a causa del sovraffollamento. All’interno di una vivace e caotica atmosfera, la stessa che da sempre contraddistingue questa importante manifestazione, lo stand AES ha dato il via ai lavori accogliendo gli studenti del Liceo linguistico Eleonora d’Arborea di Cagliari, ai quali sono stati evidenziati gli aspetti più crudi della guerra e della propaganda attraverso le vicende di Michele Papandrea, “sassarino” ex primo cittadino di Nuoro. La storia di questo personaggio è stata approfondita da Marina Moncelsi nel libro “Michele e gli altri. Un sindaco tra i caduti della prima guerra mondiale”, edito da Aipsa. L’autrice, in compagnia di Annamaria Baldussi, ha parlato ai ragazzi di questo convinto antimilitarista che, ai tempi della Grande Guerra, grazie al ruolo istituzionale avrebbe potuto essere esonerato dal servizio militare, e invece decise di partire, per restare ucciso in battaglia.

Ad appassionare il pubblico è stata anche la presentazione di “La via dei retabli”, un volume edito da Carlo Delfino e realizzato dalla compianta Carla Virdis Limentani assieme a Maria Vittoria Spissu la quale, in un vivace dibattito con Valerio Mosso e Stefano Manavella, ha illustrato il lavoro di ricerca. Un lavoro che mette in relazione queste straordinarie opere con la più vasta cultura artistica mediterranea ed europea.

Nel pomeriggio, tra un via vai di curiosi, l’attenzione si è rivolta a “Io rido perché ho paura”, una pubblicazione Poliedro dedicata a Vico Mossa e all’architettura sarda tra ruralità e modernità, realizzata in collaborazione con il comune di Serramanna. A Torino hanno portato il loro contributo Guido Carcangiu (comune di Serramana), Enrico Pusceddu (Presidente Associazione Internazionale “Città della Terra Cruda”), Alessandra Mocci (Archivio d’Architettura Vico Mossa), Roberto Podda (Curatore della mostra che si tiene al Politecnico di Milano e del libro, Alceo Vado (architetto), Enrico Pinna (giornalista e fotografo), Paola Gambero (curatrice della mostra) e Marco Biraghi (storico dell’architettura).

Forte curiosità ha suscitato infine un personaggio poco conosciuto, la cui vita avventurosa rischia di sembrare quasi leggendaria. Quella del nobile spagnolo don Baltasar de Zuñiga, che in un mondo di complesse evoluzioni da viceré di Sardegna divenne governatore oltreoceano della Nueva España, per poi presiedere il Consiglio delle Indie. La storia è descritta nel libro “La spada e la gloria dalla Sardegna all’America” edito da Carlo Delfino, che l’autore Umberto Oppus (direttore generale dell’ANCI Sardegna)  ha ben descritto coadiuvato dagli interventi della presidente Fasi, Serafina Mascia e del giornalista Massimo Boccaletti.

In serata il Bar letterario Da Pietro è stato teatro della presentazione dell’ultimo libro di Flavio Soriga, “Nelle mie vene”, edito da Bombiani. In compagnia dello scrittore hanno parlato Emila Zazza, Alberto Urgu e Nicola Muscas. Sempre al Bar letterario di via San Domenico, l’autore Giulio Concu con Daniela Falconi hanno presentato “Cadono dal cielo”, edito dal Maestrale. Entrambi gli appuntamenti sono stati realizzati in collaborazione con l’Associazione dei sardi in Torino Antonio Gramsci.

Stasera, all’Oratorio San Filippo Neri, si terrà l’“Omaggio a Paolo Pillonca”, con gli interventi del figlio Pier Sandro, di Bachisio Bandinu e di Franco Siddi. Verranno tracciati i tratti di uomo, di fine poeta e scrittore e attento giornalista, straordinario conoscitore della lingua e letteratura sarda, nonché direttore di una delle riviste più lette in Sardegna. Seguirà il tributo offerto da Peter Marcias, che proporrà, in anteprima nazionale e in collaborazione con la Sardegna Film Commission, la proiezione degli estratti-intervista a Manlio Brigaglia durante le riprese di “Uno sguardo alla terra”.

Programma di oggi (12 maggio)

La Sala Ciano stamane accoglie la presentazione di Books of Sardinia, piattaforma di marketplace e interscambio culturale e professionale. Partecipano Simonetta Castia, Anita Molino, Ana Urrestarazu, Marian Val e Marco Zapparoli.

La sezione “Tra Isola e mondo” propone allo stand AES “Luce degli addii” (Condaghes), con l’autore Eliano Cau. È offerto uno sguardo sulla Sardegna remota fra il Barigadu e la “Mandra Olisày”, sullo sfondo del XVIII secolo, in cui si consumano le drammatiche vicende di padre Benedetto Loy e Cipriana Podda.

Alle 12.00, Claudia Desogus dialoga con Giovanni Fara del suo “Il viaggio incantato. Racconti di janas, surbiles e altre figure leggendarie della tradizione sarda” (Catartica). Alle 13.00, l’autore Giulio Concu incontra i lettori per presentare “Maschere e carnevali della Sardegna” (Imago multimedia) e, alle 16.00, Flavio Passi presenta “Nel regno di Xij” (Effetto Ed.) in un aperto confronto con l’autore Bernardo De Muro.

Alle 19.00 all’Oratorio San Filippo Neri un altro momento molto atteso, l’“Omaggio a Paolo Pillonca” a cura di AES e dell’Associazione dei Sardi in Torino “Antonio Gramsci”.

Alle 20.00, a conclusione del programma, seguirà “Uno sguardo alla terra. Omaggio a Manlio, 2018”, con la proiezione degli estratti-intervista a Manlio Brigaglia durante le riprese di “Uno sguardo alla terra”, a cura dell’AES, dell’Associazione dei Sardi in Torino “Antonio Gramsci” e della Sardegna Film Commission. Interverrà il regista Peter Marcias.

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Forse non è un caso se, tra i quattro affermati professionisti che hanno ricordato la figura di Manlio Brigaglia al Salone del libro di Torino, due siano stati, orgogliosamente suoi allievi. A rendere omaggio alla memoria del grande intellettuale sassarese, per uno degli eventi più attesi del calendario AES al Lingotto, c’erano l’editrice e presidente Simonetta Castia, il giornalista Costantino Cossu, il docente universitario Guido Melis e lo scrittore Flavio Soriga.

Un tributo che suona come un atto non solo dovuto a un anno esatto dalla scomparsa, ma estremamente sentito da parte di tutti gli editori sardi, e celebrarne la memoria nelle testimonianze di chi ha avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo attraverso l’esperienza umana e quella professionale.

Il profilo eclettica di Manlio Brigaglia è stato ben tratteggiato dalla presidente Simonetta Castia, che ne ha paragonato la figura a quella di Enrico Costa, del quale con il “professore” aveva curato la biografia per Mediando. La stessa casa editrice per la qualeManlio Brigaglia avrebbe poi accettato di far redigere la biografia, pubblicata postuma. Durante il suo intervento, Simonetta Castia ha annunciato la futura pubblicazione di un nuovo lavoro ispirato alla “Memorie sassaresi”.

Scrittore, docente, storico, giornalista, Manlio Brigaglia amava definirsi “facitore di libri”. Un editor, si direbbe oggi.

Ma anche uomo di grande profondità culturale, al punto che Flavio Soriga, ha espresso rammarico per il fatto che un uomo di tale levatura non fosse abbastanza conosciuto nel resto dell’Italia. Flavio Soriga ne ha ricordato la grande autorevolezza priva di presunzione e inoltre, una grande dote spesso non comune tra i sardi, quell’ironia e dell’autoironia.

Costantino Cossu ha invece manifestato apprezzamento per la posizione di convinto antifascista, specie negli anni difficili di “rivoluzione” culturale in cui era professore all’Azuni. Cossu ha ricordato il tentativo di aggressione subito da Manlio Brigaglia ad opera di un gruppo di estrema destra solo per aver firmato, unico professore del liceo, un appello contro un episodio di violenza fascista. Tentativo per fortuna sventato da un gruppo di studenti.

Persino Guido Melis non ha potuto esimersi dal ricordare quegli anni di profonda trasformazione culturale, in cui Manlio Brigaglia era diventato per gli studenti un punto di riferimento, anche quando si trovava su posizioni opposte. Un punto di riferimento perché aveva saputo infondere ai suoi studenti l’utilizzo della capacità di critica, la capacità di lettura, la capacità di scrittura e la distinzione tra gli autori. Guido Melis ha anche indicato l’Enciclopedia della Sardegna come la sua più grande opera, pubblicata dall’editore Della Torre.

Molto gradita è stata la proiezione di un estratto della video-intervista realizzata dal giornalista Tonino Oppes in occasione degli ottant’anni del compianto intellettuale. Intervista che è stata proiettata integralmente in serata in occasione del secondo momento commemorativo al Padiglione off extra-Lingotto.

Nel pomeriggio lo stand AES è stato al centro di due interessanti presentazioni. La prima dell’autore cagliaritano Giampaolo Manca, che ha proposto al pubblico del Salone “Le cose che sono nell’aria” assieme all’editore Alessandro Cocco di La Zattera. Il romanzo racconta il viaggio interiore di un giudice sulle tracce delle proprie origini, afflitto dalla tormentata ricerca della verità nel suo ultimo processo, e dalla tentazione di usare i poteri del suo ufficio per rendere giustizia a una vittima lontana.

La seconda è “Il viaggio. Fra intrighi, amori e misteri, il racconto dei protagonisti della Sarda”. Il dialogo dell’autore olbiese Giovanni Sanna Laina con l’editore Dario Maiore della Taphros, ha evidenziato un affascinante quadro dell’isola di fine Settecento, attraverso le vicissitudini del barracello Francisco Sanna che a Cagliari ebbe l’occasione di conoscere il mondo della nobiltà sardo piemontese, per poi divenire testimone dei momenti “rivoluzionari” del 1794.

Per gli eventi al Salone Off extra-Lingotto, il calendario AES ha proposto un interessante appuntamento  nella Sala San Massimo dell’Hotel NH Carlina, lo stesso edificio in cui dimorò Antonio Gramsci dal 1914 al 1922. L’iniziativa, che ha goduto dell’Alto patrocinio del Senato della Repubblica, è stata occasione per presentare “Printzipàles e pastori sardi. Origine e trasformazione di un allevamento ovino”, un volume dell’autore corso Jean Christophe Paoli che tratta lo spinoso e complesso tema del pastoralismo in Sardegna. L’appuntamento realizzato da Condaghes con AES e l’associazione dei sardi in Torino Antonio Gramsci, ha accolto gli interventi dell’editore Giovanni Manca, del senatore Gianni Marilotti e del giornalista Anthony Muroni. Il volume accoglie un importante lavoro di ricerca che va a colmare un vuoto di oltre cinquant’anni sull’argomento, a partire dalla pietra miliare che fu la pubblicazione del Maurice Le Lannou del 1941.

Lo Stand AES alle 11.00 ha ospitato Marina Moncelsi che, assieme ad Annamaria Baldussi, ha presentato la sua opera “Michele e gli altri. Un sindaco tra i caduti della prima guerra mondiale” (Aipsa), incentrata sul tema della proiezione forzata e dolorosa della Sardegna nel terribile “gioco” della guerra. Sono intervenuti gli alunni della terza A del liceo Linguistico Eleonora d’Arborea di Cagliari nell’ambito del progetto Alternanza scuola lavoro “A lezione di Storia”.

Alle 12.00 Maria Vittoria Spissu ha introdotto “La via dei retabli. Le frontiere europee degli altari dipinti nella Sardegna del Quattro e Cinquecento” (Carlo Delfino Ed.), uno straordinario lavoro di ricerca realizzato insieme a Caterina Virdis Limentani su questi tesori d’arte, testimonianze storiche del passato catalano-aragonese della Sardegna. Assieme all’autrice sono intervenuti gli storici dell’arte Valerio Mosso e Stefano Manavella.

Alle 15.30 allo Stand AES arriva “Io rido perché ho paura. Vico Mossa, architettura sarda tra ruralità e modernità” (Poliedro), in collaborazione con il comune di Serramanna. Daranno il loro contributo Guido Carcangiu (Comune di Serramana), Enrico Pusceddu (presidente associazione internazionale “Città della Terra Cruda”), Alessandra Mocci (Archivio d’Architettura Vico Mossa), Roberto Podda (Curatore della mostra che si tiene al Politecnico di Milano e del libro, Alceo Vado (architetto), Enrico Pinna (giornalista e fotografo), Paola Gambero (curatrice della mostra) e Marco Biraghi (storico dell’architettura).

Alle 17.00bsarà presentato il volume “La spada e la gloria dalla Sardegna all’America. Storia del viceré don Baltasar de Zuñiga fondatore nel 1718 di San Antonio nel Texas” (Carlo Delfino ed.). Con l’autore Umberto Oppus (Direttore generale dell’ANCI Sardegna) dialogano Serafina Mascia (presidente FASI) ed il giornalista Massimo Boccaletti. Don Baltasar fu allo stesso tempo spettatore e protagonista di un mondo globale che contribuì, nel suo piccolo, a costruire con la sua azione politica e amministrativa.

Alle 18.30, teatro delle manifestazioni sarà il Bar letterario “Da Pietro”, in via San Domenico 34, dove Flavio Soriga presenta, in prima nazionale, la sua ultima fatica letteraria “Nelle mie vene” (Bompiani), in compagnia di Emilia Zazza, Alberto Urgu e Nicola Muscas.

Alla Libreria Il Ponte sulla Dora, alle 19.00 Giulio Concu presenta “Cadono dal cielo” (Maestrale) assieme alla sindaca di Fonni Daniela Falconi. I due appuntamenti sono realizzati in collaborazione con l’Associazione dei Sardi in Torino “Antonio Gramsci”.

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Una valigia come una scatola dei sogni è partita nei giorni scorsi dalla Sardegna per la più importante manifestazione italiana nel campo dell’editoria. La valigia AES di “Noi e il mondo”. Spezzato il sigillo, questo scrigno misterioso ha mostrato i suoi tesori d’arte e letteratura. I tesori di un’isola che – ispirandosi alla celebre operazione dell’artista Maria Lai, nel centenario dalla nascita – vuole rivolgere al mondo un forte messaggio di pace e di coesione.

Così l’Associazione Editori Sardi il 9 maggio ha dato il via al ricco calendario in programma per la 32ª edizione del Salone internazionale del libro di Torino, mostrando il cuore di una Sardegna capace di tessere una rete altamente propositiva di relazioni culturali.

In fase di inaugurazione, l’evento d’arte realizzato dall’AES assieme a Casa Falconieri, ha fatto emergere libri, colori, stoffe e infine un lungo e articolato nastro di tela, decorato e corredato di alcuni dei passi più significativi della storia della letteratura sarda.

Parole tratte dalle opere di Grazia Deledda, Antonio Gramsci, Francesco Masala e altri grandi scrittori che, nel momento di forte carica emozionale, sono sembrate quasi riecheggiare nel cuore del Lingotto.

Il nastro è stato srotolato dalle mani della presidente AES Simonetta Castia e dell’artista Gabriella Locci, coadiuvate dal direttore artistico Dario Piludu, per circoscrivere con oltre cento metri di stoffa l’intera Sala Avorio. Si è ripetuto così un gesto altamente simbolico già compiuto in un modo simile da Maria Lai, di cui è stato mostrato un video d’epoca del 1981, mentre legava simbolicamente le case e il monte del paese di Ulassai con un lungo nastro azzurro, come segnale contro la “disamistade”.

Ma il momento più emozionante dell’esperienza artistica si è avuto in serata attraverso una performance partecipata nei più ampi spazi del Padiglione Oval, dove l’AES ha trovato casa mettendo in vetrina ben tremila libri e oltre ottocento titoli al fianco dei grandi marchi dell’editoria libraria internazionale.

Così gli Editori Sardi hanno per così dire “invaso” il Lingotto, adornando con il lunghissimo nastro gli spazi circostanti il proprio stand, stimolando curiosità, interazioni e voglia di coinvolgimento dei presenti. E se da un lato le stoffe ricche di fregi hanno portato in dote il patrimonio inestimabile dell’isola, al loro fianco sono stati distesi dei teli bianchi, rivolti al mondo del Salone per aprirsi al contributo di chiunque, interagendo con i visitatori chiamati a personalizzarli con la propria testimonianza.

Questa operazione prevede la prosecuzione a Cagliari in autunno. L’idea è quello di legare simbolicamente  Castello, che spesso dà l’idea di un’isola dentro la città, alla parte bassa di Cagliari.

La performance d’arte partecipata “Noi e il mondo”, a cura di AES e Casa Falconieri, va in replica alle 11.00 nel Padiglione Oval, mentre alle 13.30 la Sala Avorio accoglierà uno dei momenti più attesi tra le iniziative in cartellone: “Nel ricordo di Manlio Brigaglia”, a cura di AES e “Sulla Terra leggeri”. Interverranno Simonetta Castia, Costantino Cossu, Simonetta Fiori, Guido Melis e Flavio Soriga.

L’appuntamento con le novità librarie per la sezione “Tra Isola e mondo”, alle 17.00, allo stand AES accoglie Giampaolo Manca, che assieme ad Alessandro Cocco presenta il suo “Le cose che sono nell’aria” (La Zattera ed.), un viaggio interiore sull’attitudine a ritornare nei luoghi delle origini e della memoria per trovare serenità e pace.

Alle 18.00, Giovanni Sanna Laina, in compagnia di Dario Maiore illustrerà il suo romanzo “Il viaggio” (Taphros ed.) tra intrighi, amori e misteri e dei protagonisti della Sarda Rivoluzione del 1794. Alle 19.00, al Salone Off, Jean Christophe Paoli presenta “Printizipàles e pastori sardi. Origine e trasformazione di un allevamento ovino mediterraneo”, un approfondito lavoro di ricerca sull’allevamento sardo alla luce della lunga evoluzione degli ultimi due secoli. Interverranno il senatore Gianni Marilotti e l’editore Giovanni Manca con la moderazione di Anthony Muroni. L’iniziativa, che gode dell’Alto Patrocinio del Senato della Repubblica, è realizzata a cura di Condaghes, AES ed Associazione dei Sardi in Torino.

Alle 20.00, sarà ricordata ancora una volta la figura di Manlio Brigaglia, nella Sala San Massimo dell’Hotel NH Carlina, in piazza Carlo Emanuele II. Interverranno Simonetta Castia, Costantino Cossu, Simonetta Fiori e Guido Melis. Nel corso dell’appuntamento, realizzato da AES e Associazione dei Sardi in Torino “Antonio Gramsci”, sarà proiettato il documentario RAI “Manlio Brigaglia. 80 anni di storia”, a cura di Tonino Oppes.

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Cinque giornate per testimoniare la profondità e il valore dell’editoria libraria sarda, raccontare l’insularità come superamento dei confini ispirandosi a una celebre idea di Maria Lai, e manifestare il ricordo di due grandi intellettuali come Manlio Brigaglia e Paolo Pillonca. La partecipazione degli Editori sardi alla 32esima edizione del Salone internazionale del libro di Torino sembra calzare a pennello con il tema proposto quest’anno dalla più importante manifestazione italiana nel campo dell’editoria.

Dal 9 al 13 maggio l’AES mette in campo una squadra compatta, formata dalle trenta aziende isolane più importanti e titolate – associate e non – forti dell’apporto di ben tremila libri e ottocento titoli. Gli editori troveranno casa nel Padiglione Oval, uno dei più frequentati del Lingotto, al fianco di case come Mondadori, Adelphi, E/O, Sellerio e Feltrinelli e in totale autonomia rispetto allo stand della Regione.

L’iniziativa è svolta in partenariato con l’Associazione dei sardi in Torino “Antonio Gramsci”, il festival “Sulla terra leggeri” e la Sardegna Film Commission, e con il patrocinio e parziale sostegno della Fondazione di Sardegna. Numerosi eventi sono in programma nelle sale Ciano e Avorio e negli spazi extra-Lingotto del Salone off, in prestigiose location del capoluogo piemontese.

Se il tema generale della manifestazione ruota intorno a “Il gioco del mondo” (titolo dell’iper-romanzo di Julio Cortàzar) come invito a oltrepassare le barriere e a superare le divisioni, nella proposta dell’AES la Sardegna si inserisce perfettamente in questa direzione, in quanto isola tra più continenti, esito e strumento di meticciati linguistici, identitari e culturali, che si creano e definiscono all’interno della vasta rete di relazioni e legami con il mondo. Un’isola che, nell’offrirsi agli altri, attraversa l’esperienza del mare e dell’ignoto verso e oltre il Mediterraneo, utilizzando i legami tra “Noi e il mondo” in luogo delle divisioni, cogliendo l’ulteriore suggestione proveniente da una delle copertine dell’omonima rivista dei primi del Novecento; dove in cima al pianeta, illuminato dalla luce sfolgorante del Sole, una fila di lettori proietta la propria ombra terrena per disegnare il titolo della testata. Come a dire dei legami che la cultura crea nel mondo.

L’intero programma AES avrà così per filrouge “Noi e il mondo”, traendo spunto da un evento d’arte performativa che intende mettere in relazione il concept del Salone con la straordinaria operazione realizzata nel 1981 da Maria Lai, l’artista internazionale che condivise con gli abitanti di Ulassai l’azione di legare tra di loro, con un nastro celeste, le case e il monte del paese, quale esortazione a superare le divisioni interne della comunità.

L’idea è quella di replicare questa fortunata esperienza a Torino il 9 maggio, come evento illustrato in sede inaugurale in Sala Avorio, e messo in atto a partire dalla sera, nel Padiglione OVAL. La proposta dell’AES e di Casa Falconieri, cui si aggiunge come partner il Comune di Cagliari, si lega all’idea di un’Isola che si offre al mondo attraverso pagine di stoffa, arricchite e personalizzate da passi letterari. L’operazione di pura creatività artistica e relazionale, potrà così “invadere” così gli spazi del Lingotto, creando contaminazioni inaspettate.

Questa edizione sarà segnata dal ricordo commosso di due grandi personalità del mondo intellettuale sardo, scomparse lo scorso anno. La figura di storico, scrittore, giornalista e “editore” quale è stato Manlio Brigaglia, sarà commemorata il 10 maggio in Sala Avorio, in occasione del primo anniversario dalla morte, attraverso il ricordo di amici, collaboratori e persone a lui vicine. Agli interventi di Simonetta Castia, Costantino Cossu, Simonetta Fiori, Guido Melis e Flavio Soriga. La replica serale nel Salone OFF vedrà la proiezione del film-intervista realizzato da Tonino Oppes per Rai Sardegna.

Risalta, nel quadro degli eventi, la presentazione dell’opera “Printizipàles e pastori sardi. Origine e trasformazione di un allevamento ovino mediterraneo”, sempre il 10 maggio, nel Salone OFF, sotto l’Alto Patrocinio del Senato della Repubblica e a cura di Condaghes, AES e Associazione dei sardi in Torino “A. Gramsci”. Sarà occasione di un dibattito animato dai contributi del senatore Gianni Marilotti, dell’autore Jean Christophe Paoli e dell’editore Giovanni Manca.

Domenica sera, all’Oratorio San Filippo Neri, si terrà l’“Omaggio a Paolo Pillonca”. Attraverso gli interventi del figlio Pier Sandro, di Bachisio Bandinu e di Franco Siddi, verranno tracciati i tratti di fine poeta e scrittore, giornalista attento, grande conoscitore della lingua e letteratura sarda, nonché direttore di una delle riviste più lette in Sardegna. Seguirà il tributo offerto da Peter Marcias, che proporrà, in anteprima nazionale e in collaborazione con la Sardegna Film Commission, la proiezione degli estratti-intervista a Manlio Brigaglia durante le riprese di “Uno sguardo alla terra”.

Tra gli appuntamenti più interessanti sul piano delle potenzialità delle nuove tecnologie, in Sala Ciano domenica si terrà la presentazione di Books in Sardinia, una piattaforma di interscambio culturale e professionale che ospita un catalogo collettivo di circa seimila titoli, e un’area riservata per gli editori e le agenzie di diritti. È l’esito del progetto di internazionalizzazione “Liber y Liber” curato dall’AES nell’ambito della Programmazione Unitaria 2014-2020.

Il ricco patrimonio culturale dell’isola sarà messo a disposizione del pubblico attraverso la presentazione di volumi che attraversano i più diversi settori, storia paesaggi, società e tradizioni, arte, narrativa e poesia. Sono previsti oltre venti appuntamenti tra presentazioni di libri, dibattiti e incontri.

Programma dettagliato.

Giovedì 9 maggio

Alle 12 nella Sala Avorio si terrà “Noi e il mondo” come evento inaugurale della partecipazione della Sardegna al Salone di Torino, a cura di AES e Casa Falconieri, al quale presenzieranno la presidente Simonetta Castia con Efisio Carbone (Direttore del MACC di Calasetta), Gabriella Locci e Dario Piludu (Casa Falconieri). L’iniziativa vera e propria si terrà a partire dalle 17.00, nello stand AES, all’interno del Padiglione Oval.

Alle 19 nel Salone off, l’Associazione dei Sardi in Torino “A. Gramsci” presenta il volume “La valle delle anime” (Europa ed.) di Danilo Scanu, che dialogherà con Enzo Cugusi. Un libro nel quale storie di straziante violenza e di amore sensuale si fondono in una Sardegna afflitta dalla tragedia del fascismo.

Venerdì 10 maggio

Alle 11 nello stand AES va in replica la performance d’arte partecipata “Noi e il mondo”, a cura di AES e Casa Falconieri. Alle 13.30 la Sala Avorio accoglierà uno dei momenti più attesi tra le iniziative in cartellone, “Nel ricordo di Manlio Brigaglia”, a cura di AES e “Sulla Terra leggeri”. Interverranno Simonetta Castia, Costantino Cossu, Simonetta Fiori, Guido Melis e Flavio Soriga.

L’appuntamento con le novità librarie per la sezione “Tra Isola e mondo”, è per le 17.00, allo stand AES in compagnia di Giampaolo Manca, che presenta il suo “Le cose che sono nell’aria” (La Zattera ed.) assieme ad Alessandro Cocco. È un viaggio interiore sull’attitudine a ritornare nei luoghi delle origini e della memoria per trovare serenità e pace.

Alle 18.00, Giovanni Sanna Laina, in compagnia di Dario Maiore illustrerà il suo romanzo “Il viaggio” (Taphros ed.) tra intrighi, amori e misteri e dei protagonisti della Sarda Rivoluzione del 1794. Alle 19.00, al Salone Off Jean Christophe Paoli presenta “Printizipàles e pastori sardi. Origine e trasformazione di un allevamento ovino mediterraneo”, un approfondito lavoro di ricerca sull’allevamento sardo alla luce della lunga evoluzione degli ultimi due secoli. Interverranno il senatore Gianni Marilotti e l’editore Giovanni Manca con la moderazione di Anthony Muroni. L’iniziativa, che gode dell’Alto Patrocinio del Senato della Repubblica, è realizzata a cura di Condaghes, AES e Associazione dei Sardi in Torino.

Alle 20 sarà ricordata ancora una volta la figura di Manlio Brigaglia, nella Sala San Massimo dell’Hotel NH Carlina, in piazza Carlo Emanuele II. Interverranno Simonetta Castia, Costantino Cossu, Simonetta Fiori e Guido Melis. Nel corso dell’appuntamento, realizzato da AES e Associazione dei Sardi in Torino “Antonio Gramsci”, sarà proiettato il documentario RAI “Manlio Brigaglia. 80 anni di storia”, a cura di Tonino Oppes.

Sabato 11 maggio

Lo Stand AES, alle 11.00, ospita Marina Moncelsi che, assieme ad Annamaria Baldussi, presenta la sua opera “Michele e gli altri. Un sindaco tra i caduti della prima guerra mondiale” (Aipsa), incentrata sul tema della proiezione forzata e dolorosa della Sardegna nel terribile “gioco” della guerra. Intervengono gli alunni della terza A del liceo Linguistico Eleonora d’Arborea di Cagliari nell’ambito del progetto Alternanza scuola lavoro “A lezione di Storia”.

Alle 12.00, Maria Vittoria Spissu introdurrà “La via dei retabli. Le frontiere europee degli altari dipinti nella Sardegna del Quattro e Cinquecento” (Carlo Delfino Ed.), uno straordinario lavoro di ricerca realizzato insieme a Caterina Virdis Limentani su questi tesori d’arte, testimonianze storiche del passato catalano-aragonese della Sardegna. Assieme all’autrice interverranno gli storici dell’arte Valerio Mosso e Stefano Manavella.

Alle 15.30, allo Stand AES arriva “Io rido perché ho paura. Vico Mossa, architettura sarda tra ruralità e modernità” (Poliedro). Daranno il loro contributo Guido Carcangiu (Comune di Serramanna), Enrico Pusceddu (presidente Associazione Internazionale “Città della Terra Cruda”), Alessandra Mocci (Archivio d’Architettura Vico Mossa), Roberto Podda (Curatore della mostra che si tiene al Politecnico di Milano e del libro, Alceo Vado (architetto), Enrico Pinna (giornalista e fotografo) e Paola Gambero (curatrice della mostra).

Alle 17.00, sarà presentato il volume “La spada e la gloria dalla Sardegna all’America. Storia del viceré don Baltasar de Zuñiga fondatore nel 1718 di San Antonio nel Texas” (Carlo Delfino ed.). Con l’autore Umberto Oppus (Direttore generale dell’ANCI Sardegna) dialogano Serafina Mascia (presidente FASI) ed il giornalista Massimo Boccaletti. Don Baltasar fu allo stesso tempo spettatore e protagonista di un mondo globale che contribuì, nel suo piccolo, a costruire con la sua azione politica e amministrativa.

Alle 18.30, teatro delle manifestazioni sarà il Bar letterario “Da Pietro”, in via San Domenico 34, dove Flavio Soriga presenta, in prima nazionale, la sua ultima fatica letteraria “Nelle mie vene” (Bompiani), in compagnia di Emilia Zazza, Alberto Urgu e Nicola Muscas.

Alla Libreria Il Ponte sulla Dora, alle 19.00, Giulio Concu presenta “Cadono dal cielo” (Maestrale) assieme alla sindaca di Fonni, Daniela Falconi. I due appuntamenti sono realizzati in collaborazione con l’Associazione dei Sardi in Torino “Antonio Gramsci”.

Domenica 12 maggio

La Sala Ciano alle 10.30 accoglie la presentazione di Books of Sardinia, piattaforma di marketplace e interscambio culturale e professionale. Partecipano Simonetta Castia, Anita Molino, Ana Urrestarazu, Marian Val e Marco Zapparoli.

La sezione “Tra Isola e mondo” alle 11 propone allo stand AES “Luce degli addii” (Condaghes), con l’autore Eliano Cau. È offerto uno sguardo sulla Sardegna remota fra il Barigadu e la “Mandra Olisày”, sullo sfondo del XVIII secolo, in cui si consumano le drammatiche vicende di padre Benedetto Loy e Cipriana Podda.

Alle 12.00, Claudia Desogus dialoga con Giovanni Fara del suo “Il viaggio incantato. Racconti di janas, surbiles e altre figure leggendarie della tradizione sarda” (Catartica). Alle 13.00, l’autore Giulio Concu incontra i lettori per presentare “Maschere e carnevali della Sardegna” (Imago multimedia) e, alle 16, Flavio Passi presenta “Nel regno di Xij” (Effetto Ed.) in un aperto confronto con l’autore Bernardo De Muro.

Alle 19.00, all’Oratorio San Filippo Neri un altro momento molto atteso, l’“Omaggio a Paolo Pillonca” a cura di AES e dell’Associazione dei Sardi in Torino “Antonio Gramsci”. Intervengono Bachisio Bandinu, Franco Siddi e Pier Paolo Pillonca.

Alle 20.00, a conclusione del programma, seguirà “Uno sguardo alla terra. Omaggio a Manlio, 2018”, con la proiezione degli estratti-intervista a Manlio Brigaglia durante le riprese di “Uno sguardo alla terra”, a cura dell’AES, dell’Associazione dei Sardi in Torino “Antonio Gramsci” e della Sardegna Film Commission. Interverrà il regista Peter Marcias.

Case editrici presenti a Torino

ABBÀ Edizioni – Cagliari

AIPSA Edizioni – Cagliari

ALFA Editrice – Quartu Sant’Elena (Ca)

AM&D Edizioni – Cagliari

ARKADIA Editore – Cagliari

CARLO DELFINO Editore – Sassari

CATARTICA Edizioni

CONDAGHES Edizioni – Cagliari

CUEC Editrice – Cagliari

DOMUS DE JANAS Editore – Sestu

EDES – Sassari

EDIZIONI DELLA TORRE – Cagliari

EDIZIONI ENRICO SPANU – Cagliari

GC Edizioni – Quartu S. Elena (Ca)

GRAFICA DEL PARTEOLLA – Dolianova (Ca)

ILISSO Edizioni – Nuoro

IMAGO MULTIMEDIA – Nuoro

Edizioni IL MAESTRALE – Nuoro

ISKRA Edizioni – Ghilarza

LA ZATTERA Edizioni – Cagliari

LOGUS MONDI INTERATTIVI – Cagliari

MAGNUM Edizioni – Sassari

MEDIANDO Edizioni – Sassari

Edizioni NOR – Ghilarza (Or)

PAOLO SORBA Editore – La Maddalena (OT)

PAPIROS – Nuoro

POLIEDRO Edizioni – Nuoro

PTM – Mogoro (Or)

SOTER Editrice – Villanova Monteleone (SS)

Editrice TAPHROS – Olbia.

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Domani, giovedì 25 aprile, doppio appuntamento per il giorno della Festa della Liberazione, organizzata in collaborazione con Anpi e Cgil (l’ingresso agli spettacoli è gratuito).
Alle 19.00, nella Sala Bancri di Fucina Teatro, Mario Faticoni, accompagnato da Antonello Carta alla fisarmonica, presenta SERVABO, una riduzione del libro di Luigi Pintor (produzione Il Crogiuolo). Il recital sarà preceduto da un’introduzione dello storico Gianluca Scroccu.
«Scritta sotto il ritratto di un antenato mi colpì, quand’ero piccolissimo, una misteriosa parola latina: servabo. Può voler dire conserverò, terrò in serbo, terrò fede, o anche servirò, sarò utile”

Queste parole, che spiegano il titolo del libro, riassumono anche il significato di cinquant’anni di vita, raccontata, a partire dai ricordi della prima giovinezza, “per riordinare nella fantasia dei conti che non tornano nella realtà”. Un’autobiografia, “Servabo”, che rivela un uomo, Luigi Pintor, per il quale la politica fu innanzitutto un’esperienza etica profonda e il riflesso di un’intensità intellettuale e umana che si esprime con una scrittura letteraria di rara qualità.
«Ascoltare Servabo di Pintor in questa nuova produzione de Il crogiuolo – scrive Mario Faticoni – significa ascoltare la voce di un lucido indagatore italiano dei passaggi guerra-pace, fascismo-libertà; di un grande giornalista, di un letterato, di un fratello, di un uomo, di un sardo. Una voce saggia indispensabile ai giovani d’oggi. Voce di un loro coetaneo, tanto è breve, lucida, come i loro post. Voce lontana dall’odioso politichese-ingannevole, “intellettuale”, scaduta, respingente, rifiutata. Poche pagine, due di una decina di capitoletti, nella lettura ridotte ancor più all’essenziale. L’isola, Cagliari, la guerra, la mina, la prigione, la pace, il matrimonio, il mestiere di giornalista, l’esilio, l’avamposto, il dolore. La mia voce è alternata a quella musicale di Antonello Carta, antico compagno d’arte.»

A seguire, alle 21.00, sempre nello spazio Fucina Teatro va in scena “La Città Futura”, dall’opera di Antonio Gramsci, recital concerto con Stefano Giaccone (musicista e cantautore nato a Los Angeles nel 1959 ma trasferistosi a Torino dopo pochi anni, si è sempre mosso sulla scena rock indipendente, tra folk e jazz) e Giuseppe Manias (col fratello Luigi gestisce la Biblioteca Gramsciana di Ales). L’evento è dedicato alla Città Futura, numero unico del giornale curato per intero da Gramsci e pubblicato nel 1917, che aveva lo scopo di educare e formare i giovani. Giaccone, in collaborazione con Manias, racconta con letture e canzoni legate alla memoria, alle lotte, alla vita sociale la città dove dal 1911 al 1922 visse il filosofo e politico di Ales, Torino.
I testi originali gramsciani si snodano fra musiche eseguite dal vivo (voce più chitarra), letture, brevi commenti sociologici e storici, contributi audio. «Un continuo confronto/scontro con il Dopoguerra degli anni ’50 e ’60, l’attualità contemporanea e la proiezione futura. La città quale luogo/motore della prima rivoluzione industriale e luogo/liquido all’alba della rivoluzione informatica».

Dopo l’autobiografia romanzata di Lugi Pintor la sfortunata, e tragica, vicenda del fratello Giaime, intellettuale, traduttore, raffinato germanista, morto giovanissimo in un’azione di guerra partigiana nel 1943. Venerdì 26 aprile, alle 21, nella Sala Bancri di Fucina Teatro viene presentato “Il Viaggio di Giaime”, di Carlo Ferrucci, trasposizione in forma di recital teatrale del libro dell’autore “La mina tedesca. Il vero romanzo di Giaime Pintor” (2015), con Rita Atzeri, Maria Grazia Bodio, Simeone Latini, Maria Loi, Fausto Siddi (produzione Il crogiuolo).
«’Il viaggio di Giaime’ – scrive Carlo Ferrucci – è un atto unico in cui ricostruisco, basandomi in parte su quanto riferitomi da Antonietta Pintor ma lavorando soprattutto – e inevitabilmente – di fantasia, alcuni episodi del viaggio compiuto da Giaime tra il 12 settembre e il 1 dicembre del ’43. Lavorando di fantasia ma cercando, nello stesso tempo, di riflettere il più fedelmente possibile i punti di vista e gli stati d’animo che si colgono negli scritti di Giaime, in particolare ne “Il colpo di stato del 25 luglio” (di cui riporto dei passi ad apertura di alcune scene).»

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È sempre grande l’interesse sulla figura ed opera del marxista critico e comunista umanista Antonio Gramsci (Ales, 22 gennaio 1891-Roma, 27 aprile 1937); sono costanti e molteplici, infatti, le iniziative di Facoltà Universitarie e Associazioni che promuovono Convegni e presentazioni critiche sul grande pensatore sardo.

Gli scritti gramsciani, indipendentemente dalle idealità politiche personali, risultano il pensiero più letto, studiato e tradotto nel mondo, tra gli autori del Novecento. Autorevoli ed importanti traduzioni del suo pensiero sono ampiamente diffuse in Giappone, Cina, America Latina, Stati Uniti, Canada, India, Gran Bretagna, Germania, Francia, in diversi paesi dell’Est europeo e nei paesi arabi. Questo “successo” si spiega certamente con l’attualità e contemporaneità di un pensiero che riesce a spiegare il presente e varcare il limite temporale ed ideologicamente politico del Novecento, proponendosi sempre fondamentale, propositivo di idee e con tratti di modernità sociale, politica, umana e didattica. Come sostiene il ricercatore e studioso Gianni Fresu, il pensiero dialettico ed antidogmatico ha permesso a Gramsci di essere riferimento di contemporaneità e “sfuggire alle rigide classificazioni, di andare oltre la crisi e il crollo politico-ideologico”, dimostrandosi fondamentale in diversi ambiti disciplinari (pedagogia, critica letteraria, scienza politica, etc.) e rivelando le molteplici forme e natura del potere. Nel suo impegno di scrittura e di pensiero non trascurò le traduzioni e gli scritti per l’infanzia; con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo e formazione dei bambini, tra il 1929 e il 1931, operò la traduzione di ventiquattro fiabe dei fratelli Grimm. Anche nelle Lettere prestò particolare attenzione a favole e racconti di grande valenza pedagogica e culturale. Nella particolare classifica dell’UNESCO figura tra i maggiori 250 autori di ogni tempo e di ogni lingua. All’opera di Antonio Gramsci bisogna ancor più ora, in tempi di crisi di valori, rivolgersi con massima attenzione e “con reverenza”, come scrisse e sostenne lo stesso Benedetto Croce. La vitalità morale e intellettuale  del piccolo grande sardo, al cui cervello il regime fascista voleva “impedire di funzionare per almeno vent’anni”, ha generato capolavori di letteratura e pensiero che resistono, come alto esempio morale, alle macerie e disfatte ideologiche ed autoritarie del Novecento.

E proprio “con reverenza”, la Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (F.A.S.I.), ha pubblicato gli Atti del Convegno, tenutosi a Parigi il 12 maggio 2018 su “La ricezione delle opere e del pensiero di Gramsci in Francia – La réception des oeuvres et de pensée de Gramsci en France”; la tappa d’Oltralpe, sostenuta dal patrocinio e contributo della Regione Autonoma della Sardegna, la collaborazione della Fondazione Gramsci di Roma e dal progetto “Sardinia Everywhere”, faceva seguito ai precedenti Convegni internazionali tenutesi a Roma il 5 dicembre 2017 e a Cornaredo (MI) il 7 dicembre 2017. La pubblicazione, stampata dalla rinomata Nuova Tipografia Popolare del pavese Ezio Gandolfi e magistralmente impaginata da Marika Re, è la documentata cronaca della giornata franco-sarda curata dall’infaticabile e puntuale Vicepresidente della F.A.S.I. Paolo Pulina ed incentrata sulle prestigiose e qualificate relazioni che hanno ricostruito le varie fasi attraverso le quali si sono diffusi in Francia gli scritti in traduzione di Gramsci e la scoperta “entusiastica” del pensatore sardo dal mondo intellettuale degli anni Settanta.

Il volume, centoventi pagine e con una ricca documentazione fotografica, si apre con la “Premessa” di Paolo Pulina e i saluti al Convegno di Serafina Mascia, Presidente della F.A.S.I., di Virginia Mura e Giuseppe Dessena, rispettivamente assessore del Lavoro ed assessore della Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, e di Maria Luisa Righi della Fondazione Gramsci, Roma. Le relazioni parigine, ben si collegano alle tante iniziative svolte durante l’Anno gramsciano deliberato nel 2017 dalla Regione Sardegna e coincidenti con l’Ottantesimo della morte. Introduce i lavori l’ampia relazione di Paolo Pulina, la cui tesi in Lettere Moderne (Università Statale di Milano, anno accademico 1977-1978, relatore il professor Franco Fergnani, docente di Filosofia morale) era proprio incentrata su La ricezione di Gramsci in Francia e contribuì, grazie alla pubblicazione di ampi estratti dello studio specifico sugli anni 1949-1975, al rafforzamento e diffusione delle opere e del pensiero di Gramsci; Pulina dedica la seconda parte del suo intervento agli aggiornamenti relativi al periodo 1976-2017. Segue il contributo di Jean-Yves Frétigné, titolato “I quattro Gramsci. Primo abbozzo di una ricerca sulla ricezione di Gramsci e della sua opera in Francia dal 1990 ai giorni nostri”, che anticipa la primissima tappa di una ricerca relativa alla diffusione di Gramsci in Francia nel corso degli ultimi venticinque anni; Frétigné è autore della particolarissima biografia francese Antonio Gramsci: vivre c’est résister, pubblicata per le edizioni Armand Colin nel 2017. Anthony Crézégut propone invece una sintesi della sua tesi di laurea (Le prigioni immaginarie di Gramsci. Genealogia di una prima edizione francese 1947-1959) e la base di lavoro per un articolo di imminente pubblicazione in una rivista storica francese. Il saggio-relazione di Marco Di Maggio analizza la ricezione di Gramsci nel partito comunista francese dal 1953 al 1983. Giuseppe Còspito interviene con la rivisitazione del suo saggio sul volume di Christine Buci-Glucksmann interprete di Gramsci, pubblicato in Francia nel 1975 dall’editore Fayard e successivamente in Italia dagli Editori Riuniti. Interessante il contributo di Anna Chiara Mezzasalma che confronta la ricezione di Gramsci, con i suoi differenti interessi, passaggi e incontri, in Francia e nelle due Germanie, fino alla caduta del muro di Berlino. Sébastien Madau, figlio di emigrati sardi originari di Ozieri e nato in provincia di Marsiglia nel 1980, relaziona sulla sua personale scoperta di Gramsci come ambasciatore della Sardegna; la documentazione del Convegno  si conclude con la relazione The most original communist thinker produced in the Twentieth-Century West (Eric Hobsbawm), intervento dotto del docente di storia contemporanea Carlo Felice Casula.  A cornice della giornata parigina internazionale l’attore Bruno Putzulu ha letto una lettera di Gramsci e la “Lettre à Gramsci” di Marc Porcu; Pasqualina Deriu ha declamato una sua poesia dedicata alla memoria del poeta Marc Porcu; Giulio Biddau e Vittoria Lai hanno omaggiato Lao Silesu; Andrea Vallebona  ha coordinato un incontro con i giovani sardi a Parigi, nel cui dibattito sono intervenuti per la F.A.S.I. la presidente Serafina Mascia ed il presidente onorario Tonino Mulas.

Cristoforo Puddu                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  

 

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La casa museo di Gramsci e il pozzo sacro di Santa Cristina. Storia, cultura, archeologia, memoria, l’acqua come elemento di culto e di attrazione turistica, le Terme di Fordongianus, un Parco avventure e il Volo d’Angelo sul Lago Omodeo: c’è tutto questo in “Vivi BarGui, Comunità, esperienze e percorsi intorno al Lago Omodeo”, il progetto da 20 milioni, di cui 11 di nuova finanza, chiuso oggi a Ghilarza dall’assessore Raffaele Paci all’interno della programmazione territoriale della Regione. 

Il tredicesimo progetto finanziato in due anni, protagoniste due Unioni (Barigadu e Guilcer) che hanno deciso di associarsi per condividere una visione di sviluppo che coinvolge 18 Comuni (Bidonì, Busachi, Fordongianus, Neoneli, Nughedu Santa Vittoria, Samugheo, Sorradile, Ulà Tirso, Abbasanta, Aidomaggiore, Boroneddu, Ghilarza, Norbello, Paililatino, Sedilo, Soddì, Tadasuni) e 22mila abitanti, con l’intento di supportare le comunità locali senza snaturarne la cultura e le tradizioni, riuscendo a rendere più dinamica l’economia e più attrattivo e accogliente il territorio.

«Mai come in questi anni i nostri paesi sono stati protagonisti assoluti delle politiche di sviluppo della Regione. Con la programmazione territoriale, con cui abbiamo messo in campo 500milioni di euro, abbiamo garantito la giusta attenzione a tutti, chiamandoli a progettare insieme a noi la loro idea di sviluppo e di futuro, assicurando importanti finanziamenti per realizzarla. E la risposta, da parte loro, è stata entusiasta – dice l’assessore Raffaele Paci -. Questa è stato uno dei risultati più importanti della programmazione territoriale: far tornare protagonisti i paesi, lasciare a loro il compito di individuare la giusta idea da condividere con la Regione, e la risposta dei territori è stata straordinaria. Alla programmazione territoriale partecipa il 100% del territorio, non c’è stato paese in questi anni che non abbia personalmente visitato, zona interna in cui non sia stato, e da parte di tutti ho trovato lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di mettersi in gioco, per costruire quello sviluppo necessario a creare lavoro e dunque occasioni per i giovani di poter restare nella terra dove sono nati.»

Si concentra su alcuni aspetti centrali attraverso 4 azioni. Potenziare le risorse territoriali in chiave turistica: realtà come il sito di Santa Cristina di Paulilatino e la Casa Museo di Antonio Gramsci di Ghilarza vanno inseriti in circuiti (incentrati sul culto dell’acqua e la geografia dei pozzi sacri nel primo caso, sui “paesaggi gramsciani” nel secondo) che oltrepassano i confini regionali. La loro valorizzazione può consentire, a cascata, la valorizzazione del patrimonio minore, per esempio chiesette rurali e piccoli musei di cui il territorio è molto ricco. Un sistema di infrastrutture e trasporti adeguati completa il quadro. Servizi per la comunità: dagli anziani ai bambini, con una particolare attenzione a chi vive disagio legato a demenza o malattie psichiche. Miglioramento dei servizi essenziali del territorio: luoghi e servizi più accessibili per migliorare la qualità della vita dei residenti e far crescere le imprese locali, ed un’offerta scolastica adeguata grazie a Iscol@. Coordinamento e raccordo di tutti gli interventi per velocizzarne al massimo l’attuazione. 

«Oggi firmiamo un progetto importante, uno dei più vasti dal punto di vista territoriale e del numero di cittadini coinvolti. Apprezzo molto che due Unioni abbiano deciso di associarsi, questo è uno degli aspetti su cui più abbiamo insistito, unire le forze per avere una visione più ampia del territorio e dunque pensare a progetti di più ampio respiro a vantaggio di tutti, non a singoli interventi in singoli centri. Questo è un territorio ricchissimo di risorse: abbiamo storia, archeologia, tradizioni, e poi terme, i pozzi sacri e il lago Omodeo. La terra di Gramsci oggi si ripensa per riuscire a garantire un futuro ai suoi giovani – conclude Raffaele Paci -. E sono più che sicuro che l’obiettivo sarà brillantemente raggiunto.»

Come anticipato, dal 2016 ad oggi sono 13 i progetti firmati, 13 in corso (da qui alla fine della legislatura ne verranno chiusi altri 6), per un totale di 26 progetti in campo. Per quelli che non si riuscirà a firmare entro febbraio è, comunque, garantita la copertura finanziaria. Oltre 500 milioni le risorse messe in campo dalla Regione per la programmazione territoriale che coinvolge il 100% del territorio ammissibile, 37 Unioni e 295 Comuni. Il quadro delle politiche di sviluppo locale in Sardegna è completato dai 3 Iti da 15 milioni ciascuno (Cagliari, Sassari e Olbia), dalle due Snai (Strategia nazionale per le aree interne) Alta Marmilla e Gennargentu-Mandrolisai, dai Piani dedicati a Sulcis e Nuorese e, infine, dal Pon Metro.

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«Occorre prendere atto che la mobilità internazionale oggi è legata alla mancanza di prospettive economiche e più in generale a condizioni di vita non adeguate ad aspettative e speranze ed è dunque favorita dal desiderio inevitabile e inarrestabile delle nuove generazioni di muoversi e cercare nuove opportunità. La questione dei flussi migratori acquista una particolare valenza qui a Torino, città in cui tantissimi sardi hanno scelto di vivere e lavorare.»

Lo ha detto l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, con delega sui flussi migratori, che ha preso parte nel capoluogo piemontese, alle Officine Caos, all’incontro sul tema Siamo tutti in viaggio. Diritto e valore alla mobilità nell’ambito del Festival Differenti Sensazioni. È stato un proficuo confronto tra amministrazioni pubbliche impegnate nella progettualità legata all’accoglienza, all’integrazione e interazione di più cittadinanze in Sardegna e Piemonte.

Sono intervenuti anche Monica Cerutti, assessora alle Politiche giovanili, Diritto allo Studio universitario e Migrazione della Regione Piemonte, Gabriele Boccacini per la Direzione artistica Stalker Teatro/Officine CAOS, Enzo Cugusi in rappresentanza dell’associazione dei Sardi a Torino “Antonio Gramsci”, Ornella D’Agostino e Alessandra Marchi dell’associazione Carovana SMI e Alessandro Cao in rappresentanza della Caritas di Cagliari.

«In Sardegna – ha precisato Filippo Spanu – il fenomeno migratorio risulta essere sempre più di carattere strutturale, con profonde implicazioni nel tessuto sociale, culturale ed economico. Nell’isola oggi vivono oltre 50 mila stranieri che offrono un contributo significativo allo sviluppo delle comunità in cui vivono.»

«Dal 2016 – ha sottolineato l’assessore Filippo Spanu – la Regione attua una programmazione strutturata rispetto alla gestione dei flussi migratori non programmati, legati al sistema Frontex e agli arrivi dei richiedenti protezione internazionale, attraverso il Piano per l’accoglienza che rappresenta un insieme coordinato di azioni sostanzialmente riconducibili alle diverse fasi in cui si articola il sistema dell’ospitalità: dal primo soccorso all’integrazione. Parallelamente alla gestione “interna” del fenomeno migratorio con azioni da realizzare entro i propri confini regionali, la Giunta ha messo in campo politiche propositive verso “l’esterno” da attuare in raccordo sia con i soggetti istituzionali dei Paesi da cui maggiormente provengono i flussi migratori sia con le comunità straniere presenti nel proprio territorio. In questo quadro – ha concluso Filippo Spanu – si inseriscono le relazioni già avviate con Tunisia, Senegal e Uganda.»

Oggi nelle 63 strutture di accoglienza dell’isola sono presenti 2.850 richiedenti asilo. 19 i minori non accompagnati, 98 quelli che vivono insieme ai genitori.

Nell’ambito della rassegna torinese è stato proposto lo spettacolo multidisciplinare C.Arte d’imbarco, nato da un progetto dell’associazione cagliaritana Carovana e selezionato dal MIBACT tra i primi cinque progetti in Italia nel programma MigrArti/Spettacolo 2017.

Sempre oggi, a Cagliari, allo stadio Amsicora, per iniziativa della Regione Sardegna, nel corso di un’intensa giornata di sport, giovani richiedenti asilo ed atleti sardi si sono sfidati in varie discipline dell’atletica leggera: dalla velocità al mezzofondo al salto in lungo al lancio del peso.