28 March, 2024
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Applausi a scena aperta per lo spettacolo My Ladies Rock, andato in scena al Teatro Massimo di Cagliari il 2 e il 3 aprile, dopo la prima di Sassari del 1° aprile. L’organizzazione è stata curata dal organizzato dal CeDAC/Circuito Multidisciplinare dello spettacolo dal vivo in Sardegna, con le Compagnie Jean-Claude Gallotta, sulle note delle canzoni di straordinarie artiste di fama internazionale…Wanda Jackson, Brenda Lee, Marianne Faithfull, Siouxsie and the Banshees, Aretha Franklin, Nico, Lizzy Mercier Descoloux, Laurie Anderson, Janis Joplin, Joan Baez, Nina Hagen, Betty Davis, Patty Smith, Tina Turner e Bengjamin Croizy e Strigall. Lo spettacolo è uno straordinario racconto dell’altra storia del rock, con musiche emozionanti e strettamente legate alla battaglia per i diritti delle donne, purtroppo, ancora presente nella società contemporanea.

Musiche ballate ed interpretate da ballerini e ballerine che hanno portato sul palco una grande energia, con performance di piccoli e grandi gruppi, nei quali la sinergia ha calamitato l’attenzione del pubblico che ha reso onore all’evento con lunghissimi e calorosi applausi. Un omaggio a donne protagoniste di una rivoluzione culturale, diventate icone di una battaglia portata in scena con eleganza ed attenzione ai particolari, con momenti intriganti, atti a rappresentare la trasgressione e la libertà di quella particolare fase storica. Un’epoca in cui si sognava l’emancipazione femminile per un futuro migliore con un posto, all’interno delle società, al pari di quello degli uomini.

Nadia Pische

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Quarto e penultimo appuntamento per Narcao Blues, il festival organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione, giunto alla ventinovesima edizione. La serata odierna si presenta sotto l’insegna di “Celebrating the Festival”. L’apertura, alle 21.30, è affidata alla Nannigroove Experience, progetto del giovane batterista sardo Giovanni Gaias, con Giuseppe Spanu alla chitarra e Jim Solinas all’organo hammond, pianoforte e basso, sul palco di piazza Europa per presentare al pubblico il suo primo lavoro discografico, l’album “Nannigroove Experience vol. I“, da lui composto, arrangiato, missato, cantato e suonato. Dopo aver intrapreso lo studio della tromba nella banda “Bernardo Demuro” del suo paese, Berchidda, Giovanni Gaias ha ben presto scoperto l’amore per la batteria, che ha approfondito alla Lizard, rinomata accademia musicale di Firenze, dove ha conseguito il diploma con il massimo dei voti.  Il suo stile, interiorizzato grazie alla collaborazione con il bluesman sardo Francesco Piu (decisivo nel suo percorso di crescita), è venato da molteplici influenze che si diramano tra black music, funk e immediati dintorni.

A far ballare il pubblico del festival, ci penserà nel secondo set, intorno alle 23.00, The Original Blues Brothers Band, formazione il cui nucleo fu scelto personalmente da John Belushi e Dan Aykroyd per il celeberrimo film del 1980 di John Landis, al quale hanno partecipato in veste di attori/cantanti artisti come James Brown, Aretha Franklin, Ray Charles, Cab Calloway, tra gli altri. La band ha tracciato una rotta importante per tutto l’universo blues, contribuendo in maniera determinante alla diffusione capillare del genere musicale, fino ad allora trascurato dai media. Tanti i prestigiosi palcoscenici calcati negli anni dall’ensemble, come l’Olympia di Parigi, dove, per la prima volta nella sua storia, sono state rimosse le sedie per far ballare gli spettatori. The Original Blues Brothers Band è capitanata dal sassofonista “Blue Lou” Marini, musicista del leggendario Saturday Night Live (programma comico e di varietà in onda il sabato sera sulla NBC), dove nel 1975 John Belushi, all’epoca attore dello show, lo aveva notato e ascoltato nella sezione fiati suonare con Joe Cocker, Ray Charles e Aretha Franklin; con lui, a Narcao, ci saranno Murphy “and The Magic Tones” Dunne al pianoforte, Leon “The Lion” Pendarvis alle tastiere, Tommy “Pipes” McDonnell ai cori, Birch “Crimson Slide” Johnson al trombone, Rob “The Honeydripper” Paparozzi ai cori, James “Hags” Haggerty al basso, Steve “Catfish” Howard alla tromba e Lee “Funkytime” Finkelstein alla batteria. Tra i membri che non facevano parte del nucleo originario, inoltre, ci sarà John Tropea, chitarrista che vanta prestigiose collaborazioni con Van Morrison e Billy Cobham e una carriera solista di rispetto. Dall’anno in cui si è riunita, il 1988, la band ha inciso dischi con Dan Aykroyd, alias “Elwood Blues”, B.B. King, Eric Clapton, James Brown e molti altri, ma è dal vivo che sa esprimere al massimo la sua coinvolgente energia.

Al termine dei concerti sul palco centrale, la festa continuerà presso  l’agriturismo in Località Santa Crocecon il  Jim Solinas Project, con il suo leader alle tastiere, Giuseppe Spanu e Vincenzo Melchiorre Ricci alle chitarre e Giovanni Gaias alla batteria.

L’ultimo capitolo della ventinovesima edizione di Narcao Blues è domenica 21 con il concerto di Noemi, in arrivo a Narcao per una tappa del suo Blues & Love Summer Tour 2019, in cui la cantante romana omaggia la black music, riproponendo alcuni tra i suoi brani più celebri in chiave blues, spaziando dal funky al reggae e interpretando le cover dei più grandi artisti internazionali che hanno influenzato la sua carriera.

Il biglietto intero per la serata di sabato 20 luglio costa 12 euro, 10 il ridotto; 15 euro è invece il prezzo per il concerto di Noemi. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita. Biglietti ed abbonamenti si possono acquistare online e nei punti vendita del circuito Boxoffice Sardegna o direttamente dal sito del festival (http://www.narcaoblues.it/).

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E’ tutto pronto, a Narcao, per la ventinovesima edizione di Narcao Blues, in programma da mercoledì 17 a domenica 21 luglio.
Quattro serate con due set per ciascuna ed il consueto assortimento di stili e di artisti internazionali e nazionali: la formula che caratterizza tradizionalmente il palinsesto di Narcao Blues registra quest’anno la novità dell’aggiunta di una quinta data (domenica 21). In arrivo sul palco allestito, come sempre, in piazza Europa, gli statunitensi Scott Henderson, The Original Blues Brothers Band e, in esclusiva nazionale, The Allman Betts Band; e, ancora, il canadese Anthony Gomes, lo spagnolo Gecko Turner, il maliano Vieux Farka Touré e gli italiani Noemi, Dany Franchi e Nannigroove Experience. E poi ancora musica sotto le stelle, tutte le notti dopo i concerti serali, con formazioni e musicisti isolani nello spazio allestito in località Santa Croce.

Non solo musica, al ventinovesimo Narcao Blues, con “30 anni in volo”, un’esposizione performativa che evoca la storia della compagnia Theatre en vol, partner dell’associazione Progetto Evoluzione in Art Explosion – Cantiere internazionale ed interdisciplinare delle arti performative.

Organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del Comune di Narcao, il festival fa parte dell’Italian Blues Union, l’associazione che riunisce l’intero mondo del blues nazionale e si riconosce sotto l’insegna dell’European Blues Union, di cui è rappresentante per l’Italia proprio il direttore artistico di Narcao Blues, Gianni Melis.

Ogni serata di Narcao Blues si distingue sotto un titolo che ne rispecchia le peculiarità artistiche: la prima, quest’anno, è all’insegna degli “Strange Fruits”. Ad aprire l’intensa cinque giorni, questo  mercoledì 17 luglio, alle 21.30,  sarà lo spagnolo Gecko Turner (voce, tastiere e chitarra), per la prima volta sul palcoscenico di piazza Europa con i suoi The Afrobeatnick All-Stars: Pablo Hernandez al sassofono, Frank Santiuste alla tromba, Javi Mojave alle percussioni, Patrick Umoh al basso, Miguel Zamora alla chitarra ed Akin Onasanya alla batteria.

Cresciuto a Badajoz, Fernando Gabriel Echave Pelaez (questo il vero nome di Gecko Turner) a vent’anni si trasferisce a Londra e suona nelle stazioni della metropolitana. Rientrato in patria, fonda The Animal Crackers, una band caratterizzata da un suono molto “metallico”, con cui incide due album. Inizia quindi ad approfondire e sperimentare svariati generi musicali, e nel 2003 pubblica l’album “Quapapaséa”, che raccoglie ottimi riscontri da pubblico e critica in Europa e Giappone. Successivamente pubblicato negli Stati Uniti, il disco lo porta a un tour promozionale e a numerosi concerti in radio e televisione a Los Angeles, New York e nel Texas. Nel 2006 esce “Chandalismo Illustrado”, tra i migliori venti dischi dell’anno per la rivista inglese Swell; acclamato come rivelazione dai lettori di El Pais, Gecko Turner tiene concerti in Spagna, Danimarca, Svezia e Germania, dove suona a Berlino durante la Coppa del Mondo. Nel 2007 si trasferisce negli USA dove pubblica tre album, “Manipulado“, “Gone Down South” (2010) e “That Place By The Thing With The Cool Name” (2015). Negli ultimi anni, le sue canzoni sono state inserite in oltre settanta compilation distribuite in tutto il mondo, e utilizzate in alcuni film e diversi spot televisivi.

Alle 23.00, nel secondo set della serata, ad accendere gli amplificatori e imbracciare la chitarra sarà il maliano Vieux Farka Touré, accompagnato da Marshall Henry al basso ed Adama Kone alla batteria e alle percussioni. Il musicista di Niafunké, spesso definito dalla critica il “Jimi Hendrix del Sahara”, è figlio di Ali Farka Touré, il leggendario chitarrista scomparso nel 2006. E proprio al padre ha voluto rendere omaggio nel suo primo disco, pubblicato nel 2007, in cui traduce, attraverso la sua personalissima cifra stilistica, il linguaggio e la musica dell’Africa occidentale, dove il blues affonda le sue radici. Nel 2009 Vieux Farka Touré prosegue il suo percorso di sintesi e ricerca con il secondo disco, “Fondo”, sviluppando il proprio suono arricchito da elementi attinti dal rock, dalla musica latina e africana. Dopo due intensi anni di concerti (che lo vedono esibirsi anche in apertura della Coppa del Mondo in Sudafrica) e un album dal vivo (“Live”, del 2010), pubblica il suo terzo disco in studio, “The Secret” (2011), con cui si afferma definitivamente come uno dei più fulgidi talenti della nuova generazione di musicisti africani. Collaborando nel 2012 con il musicista e compositore israeliano Idan Raichel, registra “The Tel Aviv Session”, salutato da fan e critici come uno dei migliori album di collaborazioni nella storia della musica internazionale. Nel 2013 pubblica “Mon Pays“, che lo porta a ricordare al mondo la bellezza e la cultura del Mali, sua terra d’origine, mentre è del 2017 “Samba” (questo era il soprannome attribuitogli dalla sua famiglia, che nella lingua Songhai significa “secondo nato“), registrato di fronte a un pubblico dal vivo in studio a Woodstock.

Sotto il titolo “Guitar Masters”, la serata di giovedì 18 luglio sarà illuminata da due vere e proprie stelle del firmamento blues mondiale, di ritorno a Narcao più di vent’anni dopo la loro prima esibizione nel Sulcis. Apre, alle 21.30, il blues tagliente e ruvido di Anthony Gomes, chitarrista, cantante e cantautore inserito a ragione nella Billboard Blues Artist, classifica stilata dall’autorevole rivista statunitense. I suoi concerti ad alta energia, il suo indiscutibile carisma e l’inconfondibile presenza scenica, lo rendono uno dei migliori artisti nel circuito rock e blues attualmente in circolazione. Recentemente balzato agli onori della critica con il disco “Peace, Love & Loud Guitars” (Up 2 Zero, 2018), miglior album blues secondo i magazine Blues Rock Review e Sound Guardian Magazine, il musicista canadese (classe 1970) mira a ricreare le emozioni che i bluesmen delle origini suscitavano in chi li ascoltava, ritrovando quella scintilla creativa presente agli albori del genere, ma strizzando l’occhio alla modernità e alle evoluzioni del nostro tempo. Nel corso della sua carriera, Anthony Gomes si è esibito al fianco di artisti del calibro di B.B. King, Buddy Guy, Robert Plant, Jonny Lang, Robert Cray, solo per citarne qualcuno. Fortemente convinto che la musica possa e debba ispirare lo spirito umano, il musicista originario di Toronto si è fatto fondatore nel 2010 della Music Is The Medicine Foundation, organizzazione senza scopo di lucro impegnata a migliorare la vita dei più sfortunati attraverso il potere curativo dell’arte dei suoni. Giovedì, a Narcao, Anthony Gomes (voce e chitarra), sarà affiancato da Jeremy Howard alla batteria e Jacob Mreen al basso.

Nel secondo set, intorno alle 23.00, il festival cala uno dei suoi assi: il funambolico e geniale chitarrista Scott Henderson, leader dei Tribal Tech e sideman di fiducia di autentiche leggende della musica come Joe Zawinul, Chick Corea e Jean-Luc Ponty. Caratterizzato da un fraseggio nervoso, scattante e a tratti isterico, lo stile del chitarrista statunitense prende forma fin dalla sua adolescenza, quando viene fortemente influenzato dalla musica di Jimi Hendrix, Jimmy Page e B.B. King, tra gli altri. La definitiva consacrazione arriva a trent’anni, nel 1984, con i Tribal Tech, formazione fusion da lui fondata e con la quale inciderà ben dieci album. Miglior chitarrista del mondo, secondo i sondaggi indetti dalle prestigiose riviste “Guitar World” nel 1991 e “Jazz Guitarist” nel 1992, sempre alla ricerca di nuovi stimoli e nuove contaminazioni, nel 1994 Scott Henderson decide di concentrare studio e scrittura sul blues registrando il disco “Dog Party” insieme alla leggendaria cantante Thelma Houston (attiva in ambiente Motown negli anni Settanta). Tre anni dopo, galvanizzato dai tanti consensi raccolti, prosegue nel solco della musica del diavolo incidendo “Tore Down House”, granitica raccolta dove il meditato e sofferto sound del Delta incontra quello più brioso e ruvido del Texas. Risale al 2002, invece, “Well to the Bone”, che ne testimonia ancora una volta la vicinanza al genere dalle dodici battute, la straordinaria poliedricità e l’innata capacità di muoversi sapientemente tra blues, rock e musica jazz. A Narcao il chitarrista di West Palm Beach sarà sul palco di piazza Europa con il bassista Romain Labaye ed il batterista Archibald Ligonniere, pirotecnici musicisti con cui forma un trio dall’elevata carica energetica.

“From Blues to Rock” è l’insegna della serata di venerdì 19 luglio, che alle 21.30 punterà i riflettori su Dany Franchi, uno tra i migliori nuovi talenti nel panorama blues internazionale, accompagnato da Manu Ghirlanda all’organo Hammond, Michael Tabarroni al basso e Matteo Leoncini alla batteria. Classe 1990, il chitarrista e cantante genovese ha inciso nel 2012 il suo primo disco, “Free Feeling”, autoproduzione che due anni dopo (nel 2014) l’ha portato a registrare il secondo album, “I Believe”, negli Stati Uniti, in Ohio, alla corte di Sean Carney, vincitore dell’International Blues Challenge nel 2007. Nel 2017 la leggenda texana del blues Anson Founderburgh e Don Ritter di Category 5 Amps (nota casa produttrice di amplificatori su scala mondiale) decidono di produrre il terzo album di Dany Franchi, “Problem Child“, registrato nel famoso studio di Stuart Sullivan a Austin (Texas), coinvolgendo musicisti di primissimo piano sulla scena internazionale, come Jim Pugh e Wes Starr. Il disco ha raccolto una messe di consensi e si è classificato al quarto posto nella Billboard Blues Chart. Nel corso della sua ancora breve ma intensa carriera, Dany Franchi ha condiviso il palcoscenico con artisti del calibro di Ronnie Earl, Kim Wilson & The Fabulous Thunderbirds e lo stesso Anson Founderburgh. Gli ultimi due anni l’hanno visto esibirsi in prestigiosi festival attorno al mondo (Blues From the Top in Colorado, Bayfront Blues Festival, Dallas International Guitar Festival, Greeley Blues Jam, tra gli altri), consacrandolo definitivamente come uno tra i musicisti più interessanti della sua generazione.

Il secondo concerto di venerdì (ore 23) è un’esclusiva nazionale per Narcao Blues e investirà gradinata e platea con le atmosfere del più autentico Southern rock dell’Allman Betts Band, capitanata da due figli d’arte d’eccezione: Devon Allman e Duane Betts, cantanti, chitarristi e figli rispettivamente di Gregg Allman e Dickey Betts, storici fondatori del gruppo statunitense The Allman Brothers Band, capostipite del sottogenere della musica rock sviluppatosi nella seconda metà degli anni Settanta negli stati meridionali degli Stati Uniti. Dopo un anno di successi come The Devon Allman Project, i due musicisti cresciuti a pane e Gibson Les Paul, uniscono le forze per continuare il messaggio tramandatogli dai genitori, con la decisa intenzione di incidere un nuovo album e affrontare un tour mondiale che includerà nuova musica, canzoni dei loro progetti solistici e brani classici degli Allman Brothers e Gregg Allman, in onore del cinquantesimo anniversario dalla nascita della storica band. Il nuovo album, attualmente in fase di lavorazione, sarà registrato nei leggendari Muscle Shoals Sound Studios e sarà prodotto da Matt Ross-Spang (già produttore di Jason Isbell, Margo Price, John Prine ed Elvis Presley). Sul palco di piazza Europa, con Devon Allman e Duane Betts, ci saranno Johnny Stachela alla chitarra, Berry Oakley Jr. al basso, John Lum alla batteria, John Ginty alle tastiere e R. Scott Bryan alle percussioni.

All’insegna di “Celebrating the Festival”, la penultima serata – sabato 20 luglio -, evolverà, come di consueto, in una grande festa per salutare le ventinove candeline di Narcao Blues. Apertura alle 21.30 con Nannigroove Experience, progetto del giovane batterista di Berchidda Giovanni Gaias, affiancato da Giuseppe Spanu alla chitarra e Jim Solinas all’organo hammond, pianoforte e basso. Cresciuto ai piedi del Limbara, Giovanni Gaias è entrato prestissimo nel mondo della musica iniziando a suonare la tromba nella Banda “Bernardo Demuro” del suo paese. Dopo qualche anno capisce, però, che la batteria sarebbe stato il suo strumento, e inizia a studiarla con dedizione, sacrificio e passione. L’incontro con il bluesman Francesco Piu risulta decisivo nel suo percorso di crescita e, dopo averne aperto i concerti, viene in breve tempo inserito stabilmente nella sua formazione. La musica gli scorre nelle vene, e per questo motivo decide di partire per andare a studiarla e perfezionarsi alla Lizard, rinomata accademia musicale di Firenze, dove si diploma con il massimo dei voti. Nonostante la giovanissima età (è nato nel 1996), Giovanni Gaias vanta già al suo attivo l’apertura di concerti per Doyle Bramhall II, Trombone Shorty, Matt Schofield, Lurrie Bell, Vintage Trouble e la partecipazione a importanti festival come Pistoia Blues Festival, Blues Sur Seine, Narcao Blues Festival, La Nuit Blues de Marnaz, Bitonto Blues Festival, Madame Guitar, Pignola in Blues, tra i tanti. L’anno scorso ha lavorato al suo primo progetto discografico, “Nannigroove Experience vol. I”, da lui composto, arrangiato, missato, cantato e suonato. Il suo stile è venato da molteplici influenze che si diramano tra black music, funk ed immediati dintorni.

A catalizzare l’attenzione, alle 23.00, sarà The Original Blues Brothers Band, formazione il cui nucleo fu scelto personalmente da John Belushi e Dan Aykroyd per il celeberrimo film del 1980 di John Landis, al quale hanno partecipato in veste di attori/cantanti artisti come James Brown, Aretha Franklin, Ray Charles, Cab Calloway, tra gli altri. La band ha segnato un punto di partenza importante per tutto l’universo blues, contribuendo in maniera determinante alla diffusione capillare del genere musicale, spesso colpevolmente ignorato dai media. Dalla sua formazione, si è esibita trionfalmente in contesti internazionali di spessore e su palchi prestigiosi come l’Olympia di Parigi, dove, per la prima volta nella sua storia, sono state rimosse le sedie per far ballare gli spettatori. The Original Blues Brothers Band è capitanata dal sassofonista “Blue Lou” Marini, musicista del leggendario Saturday Night Live (programma comico e di varietà in onda il sabato sera sulla NBC), dove nel 1975 John Belushi, all’epoca attore dello show, lo aveva notato e ascoltato nella sezione fiati suonare con Joe Cocker, Ray Charles ed Aretha Franklin; con lui, a Narcao, ci saranno Murphy “and The Magic Tones” Dunne al pianoforte, Leon “The Lion” Pendarvis alle tastiere, Tommy “Pipes” McDonnell ai cori, Birch “Crimson Slide” Johnson al trombone, Rob “The Honeydripper” Paparozzi ai cori, James “Hags” Haggerty al basso, Steve “Catfish” Howard alla tromba e Lee “Funkytime” Finkelstein alla batteria. Tra i membri che non facevano parte del nucleo originario, John Tropea, chitarrista che vanta collaborazioni con Van Morrison e Billy Cobham e una carriera solista di rispetto. Dall’anno in cui si è riunita, il 1988, la band ha inciso dischi con Dan Aykroyd, alias “Elwood Blues”, B.B. King, Eric Clapton, James Brown e molti altri, ma è dal vivo che sa esprimere al massimo la sua coinvolgente energia.

La quinta e ultima serata del festival, domenica 21 luglio, ha per protagonista assoluta Noemi, a Narcao per una tappa del suo Blues & Love Summer Tour 2019, in cui la cantante romana omaggia la black music, riproponendo alcuni tra i suoi brani più celebri in chiave blues, spaziando dal funky al reggae e interpretando le cover dei più grandi artisti internazionali che hanno influenzato la sua carriera. Ad affiancarla sul palco di piazza Europa, Gabriele Greco al basso, Marcello Surace alla batteria, Michele Papadia alle tastiere, Andrea Palombini alla tromba, Matteo Acclavio al sassofono, Giorgio Capovivo al trombone e Maurizio Filardo alla chitarra. Noemi, al secolo Veronica Scopelliti, ha partecipato nel 2009 alla seconda edizione di X Factor, mettendosi in luce per la sua voce grintosa e graffiante. Con il singolo Briciole scala l’airplay radiofonico e le classifiche, ottenendo il disco d’oro e firmando un contratto per l’etichetta discografica Sony Music. Al suo attivo vanta cinque partecipazioni al Festival di Sanremo e numerosi premi e riconoscimenti, inclusi cinque Wind Music Awards e un Premio TV – Premio regia televisiva oltre a varie nomination ai World Music Awards, ai TRL Awards, all’OGAE e una al Nastro d’argento. Il 21 giugno 2017, nel giorno della Festa della Musica, Noemi è entrata nei Guinness dei primati per il maggior numero di concerti eseguiti in dodici ore.

Spenti i riflettori in piazza Europa, la musica proseguirà ogni sera presso l’agriturismo in Località Santa Croce. Mercoledì 17 e venerdì 19 tingeranno la nottata di note blues Marco Farris (armonica e voce), e Femi Precious (chitarra e voce). Giovedì 18 luglio a cantare sotto le stelle sarà invece The Sharecroppers duo di Alberto Murru (voce e chitarre) e Matteo Oggianu (chitarre). Sabato 20 chiuderà la serie il Jim Solinas Project, con il leader Jim Solinas alle tastiere, Giuseppe Spanu e Vincenzo Melchiorre Ricci alle chitarre e Giovanni Gaias alla batteria.

In occasione di Narcao Blues, debutta l’ultimo capitolo del racconto dei primi trent’anni di attività del Theatre en vol, storica compagnia di casa a Sassari, attiva nell’ambito del teatro urbano, sociale e comunitario. ARMONICICLO B.A.U.U. – quadro di teatro urbano site specific e work in progress – condensa nei suoi segni e sensi il percorso che la compagnia ha fatto nell’ultimo decennio di questi trenta che va festeggiando da qualche mese a questa parte qua e là, ripercorrendo strade battute e incontrando amici vecchi e nuovi. Si risveglia così B.A.U.U, la Brigata di Armonizzazione Urbana e Umana in una rinnovata forma di esposizione performativa che, come soggetto mutevole nelle forme e nei suoni, si adatterà alla cornice di Piazza Europa, durante il festival, a partire dalle ore 20, nel pre-concerto: da scoprire sera dopo sera la suggestiva macchina Armoniciclo, costruita in un’incalzante progressione, fino ad arrivare all’ultimo appuntamento serale in cui tutti gli elementi – lo spazio, i ritmi, i movimenti, la dimensione del suono, le atmosfere e le interazioni col pubblico, testati, dimensionati e armonizzati – saranno resi come atto condiviso nella performance finale. B.A.U.U. è un viaggio di ricerca che parte dall’essere umano. Una fucina e palestra di giovani talenti che a suono di ritmi incalzanti rivendica il diritto a un futuro in un mondo che non sia una discarica, ma un luogo accogliente, umano, che risuona con un ritmo comune: il battito della vita. L’evento si inserisce all’interno del progetto Art Explosion – Cantiere internazionale e interdisciplinare delle arti performative, nato dalla volontà dell’associazione culturale Progetto Evoluzione e del Theatre en vol di valorizzare il territorio e in particolare i centri minori attraverso la diffusione di eventi e spettacoli interdisciplinari di livello internazionale.

Narcao Blues prende vita nel 1989 per iniziativa dell’associazione culturale Progetto Evoluzione, nata l’anno prima con l’obbiettivo di contribuire alla crescita e lo sviluppo socioculturale del Sulcis, con una particolare attenzione verso i giovani. Tanti i protagonisti della scena blues internazionale approdati nel paese del Sulcis in questi trent’anni: tra gli altri, Michael Coleman, Popa Chubby, Canned Heat, Mick Taylor, Eric Sardinas, Robben Ford, John Mayall, Peter Green, Larry Carlton, James Cotton, Roland Tchakounté, Lucky Peterson, Luke Winslow-King, Billy Gibbons, Otis Taylor.

Oltre al festival, vari progetti paralleli sono nati nel corso del tempo, dal South in Blues alla Gospel Explosion (rassegna itinerante che si tiene a dicembre, quest’anno alla sua sedicesima edizione), e poi seminari e conferenze per le scuole: iniziative che dimostrano come l’attività dell’associazione culturale Progetto Evoluzione e del proprio staff sia in continua crescita ed espansione, nonostante le difficoltà e le sfide che si presentano ogni anno. Di recente il Narcao Blues si è anche messo in luce per essere uno dei festival fondatori dell’Italian Blues Union, l’unione degli organizzatori e appassionati di blues dello Stivale. L’associazione fa capo alla più estesa European Blues Union, realtà che riunisce al suo interno ben ventitré nazioni.

I biglietti interi per le serate di mercoledì 17, giovedì 18, venerdì 19 e sabato 20 luglio costano 12 euro, 10 i ridotti, 35 euro l’abbonamento per le quattro serate; 15 euro è invece il prezzo per la sola serata del 21 luglio con il concerto di Noemi. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita. Biglietti e abbonamenti si possono acquistare online e nei punti vendita del circuito Boxoffice Sardegna o direttamente dal sito del festival (http://www.narcaoblues.it/) .

Per informazioni, l’associazione culturale Progetto Evoluzione risponde all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblues.it ed al numero 0781 875071.

 

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E’ stata presentata questa mattina, a Cagliari, la XXIX edizione del festival Narcao Blues, in programma a Narcao, dal 17 al 21 luglio.

Un appuntamento che nel corso di tre decenni ha ospitato alcuni tra i nomi più rilevanti della scena blues internazionale, come Michael Coleman, Popa Chubby, Canned Heat, Mick Taylor, Eric Sardinas, Robben Ford, John Mayall, Peter Green, Larry Carlton, James Cotton, Roland Tchakounté, Lucky Peterson, Luke Winslow-King, Billy Gibbons, Otis Taylor ma senza distogliere mai l’attenzione dai talenti nazionali e locali.

Quattro serate con due set per ciascuna, e il consueto assortimento di stili e di artisti internazionali e nazionali: così si articola tradizionalmente il palinsesto di Narcao Blues, cui si aggiunge quest’anno una quinta data (domenica 21). In arrivo sul palco allestito, come sempre, in piazza Europa, gli statunitensi Scott Henderson, The Original Blues Brothers Band e, in esclusiva nazionale, The Allman Betts Band; e, ancora, il canadese Anthony Gomes, lo spagnolo Gecko Turner, il maliano Vieux Farka Touré e gli italiani Noemi, Dany Franchi e Nannigroove Experience.  

Organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del Comune di Narcao, il festival fa parte dell’Italian Blues Union, l’associazione che riunisce l’intero mondo del blues nazionale e si riconosce sotto l’insegna dell’European Blues Union, di cui è rappresentante per l’Italia proprio il direttore artistico di Narcao Blues, Gianni Melis.

Anche quest’anno il festival Narcao Blues vivrà la sua anteprima a Sennori (a dieci chilometri da Sassari), sabato 22 giugno, con un concerto nell’ambito di Habitat in Blues – Arte in Strada Coast to Coast, quest’anno alla sua seconda edizione, appartenente al progetto Cavart-Extrazioni Culturali promosso dal Comune di Sennori e affidato alla cooperativa Theatre en vol. Sul palcoscenico dell’ex cava di tufo di Sennori salirà una vecchia conoscenza del festival, Andy J. Forest, poliedrico artista statunitense capace di spaziare tra diverse arti (oltre alla musica, il musicista originario di Pullman è anche un attore, scrittore e pittore).

Virtuoso dell’armonica, Andy J. Forest vanta al suo attivo ben diciannove dischi, disseminati lungo il suo cammino ultraquarantennale. In Sardegna sarà affiancato da Heggy Vezzano alle chitarre, Luca Tonani al basso e Pablo Leoni alla batteria e percussioni. L’appuntamento è per le 20.00, orario a partire dal quale il pubblico potrà immergersi negli Habitat Immaginari, nelle Installazioni e le videoproiezioni “Paesaggi in Blues” realizzate dal Theatre en vol, bevendo un aperitivo accompagnato da assaggi di prodotti locali.

La ventinovesima edizione di Narcao Blues avrà inizio ufficialmente mercoledì 17 luglio, alle 21.30, con il concerto del musicista spagnolo Gecko Turner con The Afrobeatnick All-Stars. Ogni serata del festival, come da tradizione, è battezzata da un titolo che ne rispecchia le scelte artistiche e quest’anno la prima giornata sarà all’insegna degli “Strange Fruits”. Per la prima volta sul palcoscenico di piazza Europa arriva, dunque, il musicista originario di Badajoz affiancato da Pablo Hernandez al sassofono, Frank Santiuste alla tromba, Javi Mojave alle percussioni, Patrick Umoh al basso, Miguel Zamora alla chitarra ed Akin Onasanya alla batteria. Innamoratosi giovanissimo della musica di Rolling Stones, Elmore James, Muddy Waters e Big Joe Turner, tra gli altri, Gecko Turner lascia la sua Spagna a vent’anni per approfondire il proprio percorso artistico oltremanica (a Londra, per la precisione). Archiviata la prolifica esperienza inglese, ritorna in patria per fondare la band The Animal Crackers, caratterizzata da un suono metallico e con cui incide due album. Questa esperienza lo porta ad approfondire e sperimentare svariati generi musicali e nel 2003 pubblica l’album “Quapapaséa”, distribuito dall’etichetta indipendente “Lovemonk”, con il quale ottiene ottimi riscontri da pubblico e critica in Europa e Giappone. Il disco viene successivamente pubblicato dalla Quando Records negli Stati Uniti, portandolo a un importante tour promozionale e a numerosi concerti in radio e televisione tra Los Angeles, New York e il Texas. Nel 2006 esce “Chandalismo Illustrado” (Lovemonk), definito dalla rivista inglese Swell uno dei migliori venti dischi dell’anno e che lo porta a esibirsi a Berlino in occasione della Coppa del Mondo Fifa dello stesso anno. Nel 2007 Turner si trasferisce stabilmente negli USA pubblicando ben tre album (“Manipulado”, “Gone Down South” e “That Place By The Thing With The Cool Name”). Sul palco del Narcao Blues il chitarrista, cantante e tastierista estremegno proporrà la propria musica riarrangiata, per l’occasione, in chiave blues, condita dal suo stile eclettico e versatile, al cui interno mescola e fonde sapientemente generi differenti, e che ne caratterizzano il personalissimo marchio estetico.

Alle 23.00, ad accendere gli amplificatori e imbracciare la chitarra sarà il maliano Vieuw Farka Touré, spesso definito dalla critica il “Jimi Hendrix del Sahara”. Il musicista di Niafunké è figlio del leggendario chitarrista Ali Farka Touré, scomparso nel 2006. E proprio al padre rende omaggio Vieux nel suo primo omonimo disco, pubblicato nel 2007 per la World Village, traducendo attraverso la sua personalissima cifra stilistica il linguaggio e la musica dell’Africa occidentale, nella quale affonda le sue radici il blues americano. Nel 2009 Touré prosegue il suo percorso di sintesi e ricerca con il secondo disco “Fondo” (Six Degrees Records), sviluppando il proprio suono arricchito da elementi attinti dal rock, dalla musica latina e africana. Dopo due intensi anni di concerti (che lo vedono esibirsi, inoltre, nel concerto di apertura della Coppa del Mondo Fifa in Sudafrica) e con all’attivo un album dal vivo “Live” (Six Degrees Records, 2010), pubblica il suo terzo album in studio “The Secret” (Six Degrees Records, 2011) con l’intenzione di far percepire all’ascoltatore segreti, tradizioni e consuetudini del blues tramandato di generazione in generazione e di padre in figlio. È con questo album che si afferma definitivamente come uno dei più fulgidi talenti della nuova generazione di musicisti africani, collaborando l’anno successivo (nel 2012) con il musicista e compositore israeliano Idan Raichel, con cui realizza l’album “The Tel Aviv Session” (Cumbancha), battezzato da fan e critici come un capolavoro e uno dei migliori album di collaborazioni nella storia della musica internazionale. Nel 2013 pubblica “Mon Pays”, lavoro che lo porta a ricordare al mondo la bellezza e la cultura del Mali, sua terra d’origine, mentre è del 2017 il suo ultimo disco “Samba”, registrato di fronte a un pubblico dal vivo in studio a Woodstock (NY). Al contrario di quanto si possa pensare, il titolo è lontano dal genere di origine brasiliana, ma deriva dal nomignolo attribuitogli dalla sua famiglia, che nella lingua Songhai significa “secondo nato”. Ad accompagnare Touré ci saranno Marshall Henry al basso ed Adama Kone alla batteria e percussioni.

Giovedì 18 luglio la notte intitolata “Guitar Masters” sarà illuminata da due vere e proprie stelle del firmamento blues mondiale, di ritorno a Narcao più di vent’anni dopo la loro prima esibizione nel Sulcis. Apre, alle 21.30, il blues tagliente e ruvido di Anthony Gomes, chitarrista, cantante e cantautore inserito a ragione nella Billboard Blues Artist, classifica stilata dall’autorevole rivista statunitense. Gomes si caratterizza per i suoi concerti ad alta energia, conditi dal suo indiscutibile carisma e dall’inconfondibile presenza scenica, che lo rendono uno dei migliori artisti nel circuito rock e blues attualmente in circolazione. Recentemente balzato agli onori della critica per il disco “Peace, Love & Loud Guitars” (Up 2 Zero, 2018), nominato miglior album blues dai magazine Blues Rock Review e Sound Guardian Magazine, il bluesman canadese è un artista creativo con la missione di riportare il blues nella sua strada maestra. La sua volontà mira a ricreare le emozioni che i musicisti delle origini generavano in chi li ascoltava, ritrovando quella scintilla creativa presente agli albori del genere, nel contempo strizzando l’occhio alla modernità e alle evoluzioni del nostro tempo. Nel corso della sua carriera, il musicista originario di Toronto, si è esibito al fianco di artisti del calibro di B.B. King, Buddy Guy, Robert Plant, Jonny Lang, Robert Cray, solo per citarne qualcuno. Fortemente convinto che la musica possa e debba ispirare lo spirito umano, Anthony Gomes si è fatto fondatore nel 2010 della Music Is The Medicine Foundation, organizzazione senza scopo di lucro impegnata a migliorare la vita dei più sfortunati attraverso il potere curativo dell’arte dei suoni. Gomes (voce e chitarra), sarà affiancato da Jeremy Howard alla batteria e Jacob Mreen al basso.

Nel secondo set della serata di giovedì 18, intorno alle 23, il festival cala uno dei suoi assi: il funambolico e geniale chitarrista Scott Henderson, leader dei Tribal Tech e sideman di fiducia di autentiche leggende della musica come Joe Zawinul, Chick Corea e Jean-Luc Ponty. Caratterizzato da un fraseggio nervoso, scattante e a tratti isterico, lo stile del chitarrista statunitense prende forma fin dalla sua adolescenza, quando viene fortemente influenzato dalla musica di Jimi Hendrix, Jimmy Page e B.B. King, tra gli altri, ottenendo la definitiva consacrazione a trent’anni, nel 1984, con i Tribal Tech, formazione fusion da lui fondata e con la quale inciderà ben dieci album (tra i quali “Face First”, votato miglior disco fusion dell’anno, nel 1993, dal celebre magazine musicale Pulse!). Miglior chitarrista del mondo, secondo i sondaggi indetti dalle prestigiose riviste “Guitar World” nel 1991 e “Jazz Guitarist” nel 1992, sempre alla ricerca di nuovi stimoli e nuove contaminazioni, nel 1994 Scott Henderson decide di concentrare studio e scrittura sul blues registrando il disco “Dog Party” (Mesa/Bluemoon Recordings) insieme alla leggendaria vocalist Thelma Houston (attiva in ambiente Motown negli anni Settanta). Tre anni dopo, galvanizzato dai tanti consensi raccolti, prosegue nel solco della musica del diavolo incidendo “Tore Down House” (Mesa/Bluemoon Recordings), granitica raccolta dove il meditato e sofferto sound del Delta incontra quello più brioso e ruvido del Texas. Risale al 2002, invece, “Well to the Bone” (Shrapnel Records), disco registrato in studio con la Scott Henderson Blues Band, che ne testimonia ancora una volta la vicinanza al genere dalle dodici battute, la straordinaria poliedricità e la innata capacità di muoversi sapientemente tra blues, rock e musica jazz. A Narcao il chitarrista di West Palm Beach sarà affiancato dal bassista Romain Labaye e dal batterista Archibald Ligonniere, pirotecnici musicisti con cui forma un trio dall’elevata carica energetica.
“From Blues to Rock” è il titolo della serata di venerdì 19 luglio, che alle 21.30 accenderà i riflettori su Dany Franchi, tra i migliori talenti nel nuovo panorama blues internazionale. Classe 1990, il chitarrista e cantante genovese ha inciso nel 2012 il suo primo disco, “Free Feeling”, autoproduzione che due anni dopo (nel 2014) l’ha portato a registrare il suo secondo album, “I Believe”, negli Stati Uniti, in Ohio, alla corte di Sean Carney, vincitore dell’International Blues Challenge nel 2007. Nel 2017 la leggenda texana del blues Anson Founderburgh e Don Ritter di Category 5 Amps (nota casa produttrice di amplificatori su scala mondiale) decidono di produrre il terzo album di Dany Franchi, “Problem Child”, registrato nel famoso studio di Stuart Sullivan a Austin (Texas), coinvolgendo musicisti di primissimo piano sulla scena internazionale, come Jim Pugh e Wes Starr. Il disco ha raccolto una messe di consensi e si è classificato al quarto posto nella Billboard Blues Chart. Nel corso della sua ancora breve, ma intensa carriera, Dany Franchi ha condiviso il palcoscenico con artisti del calibro di Ronnie Earl, Kim Wilson & The Fabulous Thunderbirds e lo stesso Anson Founderburgh. Gli ultimi due anni l’hanno visto esibirsi in prestigiosi festival attorno al mondo (Blues From the Top in Colorado, Bayfront Blues Festival, Dallas International Guitar Festival, Greeley Blues Jam, tra gli altri), consacrandolo definitivamente come uno tra i musicisti più interessanti della sua generazione. Ad accompagnarlo a Narcao ci saranno Manu Ghirlanda all’organo Hammond, Michael Tabarroni al basso e Matteo Leoncini alla batteria.
Il secondo concerto della serata (ore 23) è un’esclusiva nazionale per Narcao Blues e investirà gradinata e platea con le atmosfere del più autentico Southern rock dell’Allman Betts Band, capitanata da due figli d’arte d’eccezione: Devon Allmane Duane Betts, cantanti, chitarristi e figli rispettivamente di Gregg Allman e Dickey Betts, storici fondatori del gruppo statunitense The Allman Brothers Band, capostipite del sottogenere della musica rock sviluppatosi nella seconda metà degli anni Settanta negli stati meridionali degli Stati Uniti. Dopo un anno di successi come The Devon Allman Project i due musicisti cresciuti a pane e Gibson Les Paul, uniscono le forze per continuare il messaggio tramandatogli dai genitori, con la decisa intenzione di incidere un nuovo album e affrontare un tour mondiale che includerà nuova musica, canzoni dei loro progetti solisti e brani classici degli Allman Brothers e Gregg Allman, in onore del cinquantesimo anniversario dalla nascita della storica band. Il nuovo album, attualmente in fase di lavorazione, sarà registrato nei leggendari Muscle Shoals Sound Studios e sarà prodotto da Matt Ross-Spang (già produttore di Jason Isbell, Margo Price, John Prine ed Elvis Presley). Sul palco di piazza Europa Devon Allman e Duane Betts saranno accompagnati da Johnny Stachela alla chitarra, Berry Oakley Jr. al basso, John Lum alla batteria, John Ginty alle tastiere e cori e R. Scott Bryan alle percussioni.
“Celebrating the Festival” è il titolo della penultima serata (sabato 20 luglio), che evolverà, come di consueto, in una grande festa per salutare la ventinovesima edizione della manifestazione. Apertura alle 21.30 con Nannigroove Experience, progetto del giovane batterista di Berchidda Giovanni Gaias, affiancato da Giuseppe Spanu alla chitarra e Jim Solinas all’organo hammond, pianoforte e basso. Cresciuto ai piedi del Limbara, Giovanni Gaias è entrato prestissimo nel mondo della musica iniziando a suonare la tromba nella Banda “Bernardo Demuro” del suo paese. Dopo qualche anno capisce, però, che la batteria sarebbe stato il suo strumento, e inizia a studiarla con dedizione, sacrificio e passione. L’incontro con il bluesman Francesco Piu risulta decisivo nel suo percorso di crescita e, dopo averne aperto i concerti, viene in breve tempo inserito stabilmente nella sua formazione. La musica gli scorre nelle vene, e per questo motivo decide di partire per andare a studiarla e perfezionarsi alla Lizard, rinomata accademia musicale di Firenze, dove si diploma con il massimo dei voti. Nonostante la giovanissima età (è nato nel 1996), Giovanni Gaias vanta già al suo attivo l’apertura di concerti per Doyle Bramhall II, Trombone Shorty, Matt Schofield, Lurrie Bell, Vintage Trouble e la partecipazione a importanti festival come Pistoia Blues Festival, Blues Sur Seine, Narcao Blues Festival, La Nuit Blues de Marnaz, Bitonto Blues Festival, Madame Guitar, Pignola in Blues, tra i tanti. L’anno scorso ha lavorato al suo primo progetto discografico, “Nannigroove Experience vol. I”, da lui composto, arrangiato, missato, cantato e suonato. Il suo stile è venato da molteplici influenze che si diramano tra black music, funk e i loro derivati.
Alle 23.00, a catalizzare l’attenzione sarà il famosissimo gruppo statunitense The Original Blues Brothers Band, formazione il cui nucleo fu scelto personalmente da John Belushi e Dan Aykroyd per accompagnarli nel celeberrimo film del 1980 di John Landis, considerato uno dei capolavori della storia del cinema (ha avuto il merito di rendere il blues cinematografico) e al quale hanno partecipato in veste di attori/cantanti James Brown, Aretha Franklin, Ray Charles, Cab Calloway, tra gli altri. La band ha segnato un punto di partenza importante per tutto l’universo blues, contribuendo in maniera determinante alla diffusione capillare del genere musicale, spesso colpevolmente ignorato dai media. Dalla sua formazione, si è esibita trionfalmente in contesti internazionali di spessore, partecipando alla maggior parte dei festival jazz e blues in tutta Europa, come la fiera di Nimes in Francia, il North Sea Jazz Festival nei paesi bassi, Pistoia Blues Festival, il celeberrimo Montreux Jazz Festival in Svizzera e il prestigioso Olympia di Parigi, dove, per la prima volta nella sua storia, sono state rimosse le sedie per far ballare gli spettatori. The Original Blues Brothers Band è capitanata dal sassofonista “Blue Lou” Marini, musicista del leggendario Saturday Night Live (programma comico e di varietà in onda il sabato sera sulla NBC), dove nel 1975 John Belushi, all’epoca attore dello show, lo aveva notato e ascoltato nella sezione fiati suonare con Joe Cocker, Ray Charles ed Aretha Franklin; con lui, a Narcao, Murphy “and The Magic Tones” Dunne al pianoforte, Leon “The Lion” Pendarvis alle tastiere, Tommy “Pipes” McDonnell ai cori, Birch “Crimson Slide” Johnson al trombone, Rob “The Honeydripper” Paparozzi ai cori, James “Hags” Haggerty al basso, Steve “Catfish” Howard alla tromba e Lee “Funkytime” Finkelstein alla batteria. Tra i membri che non facevano parte del nucleo originario, John Tropea, chitarrista che vanta collaborazioni con Van Morrison e Billy Cobham e una carriera solista di rispetto. Dall’anno in cui si è riunita (nel 1988), la band ha inciso dischi con Dan Aykroyd, alias “Elwood Blues”, B.B. King, Eric Clapton, James Brown e molti altri, ma è dal vivo che sa esprimere al massimo la sua coinvolgente energia.

La quinta e ultima serata del festival, domenica 21 luglio, ha per protagonista assoluta Noemi, a Narcao per una tappa del suo Blues & Love Summer Tour 2019, in cui la cantante romana omaggia la black music, riproponendo alcuni tra i suoi brani più celebri in chiave blues, spaziando dal funky al reggae e interpretando le cover dei più grandi artisti internazionali che hanno influenzato la sua carriera. Noemi, al secolo Veronica Scopelliti, ha partecipato nel 2009 alla seconda edizione di X Factor, mettendosi in luce per la sua voce grintosa e graffiante e con il singolo Briciole scala l’airplay radiofonico e le classifiche, ottenendo il disco d’oro e firmando un contratto per l’etichetta discografica Sony Music. Al suo attivo vanta cinque partecipazioni al Festival di Sanremo e numerosi premi e riconoscimenti, inclusi cinque Wind Music Awards ed, un Premio TV – Premio regia televisiva oltre a varie nomination ai World Music Awards, ai TRL Awards, all’OGAE e una al Nastro d’argento. Il 21 giugno 2017, nel giorno della Festa della musica, Noemi è entrata nei Guinness dei primati per il maggior numero di concerti eseguiti in 12 ore. Ad accompagnarla sul palco di piazza Europa ci saranno Gabriele Greco al basso, Marcello Surace alla batteria, Michele Papadia alle tastiere, Andrea Palombini alla tromba, Matteo Acclavio al sassofono, Giorgio Capovivo al trombone e Maurizio Filardo alla chitarra.
Spenti i riflettori in piazza Europa, la musica proseguirà ogni sera presso l’agriturismo in Località Santa Croce. Mercoledì 17 luglio tingerà la prima nottata di note blues il duo di Marco Farris (armonica e voce), accompagnato per l’occasione da Femi Precious (chitarra e voce). L’indomani (giovedì 18 luglio) a cantare sotto le stelle sarà la formazione The Sharecroppers duo, con Alberto Murru (voce e chitarre) e Matteo Oggianu (chitarre). Venerdì 19 luglio la nottata si farà giovane con il Femi Precious duo, con Femi Precious (chitarra e voce) e Marco Farris (armonica e voce). Sabato 20 chiuderà la serie il Jim Solinas Project, con il leader Jim Solinas alle tastiere, Giuseppe Spanu e Vincenzo Melchiorre Ricci alle chitarre e Giovanni Gais alla batteria.
Narcao Blues prende vita nel 1989 per iniziativa dell’associazione culturale Progetto Evoluzione, nata l’anno prima con l’obbiettivo di contribuire alla crescita e lo sviluppo socioculturale del Sulcis, con una particolare attenzione verso i giovani. Oltre al festival vari progetti paralleli sono nati nel corso del tempo, dal South In Blues alla Gospel Explosion (rassegna itinerante che si tiene a dicembre, quest’anno alla sua sedicesima edizione), e poi seminari e conferenze per le scuole: iniziative che dimostrano come l’attività dell’associazione culturale Progetto Evoluzione e del proprio staff sia in continua crescita ed espansione, nonostante le difficoltà e le sfide che si presentano ogni anno. Di recente il Narcao Blues si è anche messo in luce per essere uno dei festival fondatori dell’Italian Blues Union, l’unione degli organizzatori e appassionati di blues dello Stivale. L’associazione fa capo alla più estesa European Blues Union, realtà che riunisce al suo interno ben ventitré nazioni.
I biglietti interi per le serate di mercoledì 17, giovedì 18, venerdì 19 e sabato 20 luglio costano 12 euro, 10 i ridotti, 35 euro l’abbonamento per le quattro serate; 15 euro è invece il prezzo per la sola serata del 21 luglio con il concerto di Noemi. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita. Biglietti e abbonamenti si possono acquistare online e nei punti vendita del circuito Boxoffice Sardegna o direttamente dal sito dell’associazione..
Per informazioni, l’associazione culturale Progetto Evoluzione risponde all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblues.it e al numero 0781875071.

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Giovedì 7 e venerdì 8 giugno, alle 21.00, al Teatro delle Saline di Cagliari, va in scena MaNul&Soul band in “Tribute to soul”. Il concerto rivisita e propone alcuni brani indimenticabili del panorama Rhythm and blues, jazz e soul Lo spettacolo è un fuori abbonamento e segue “1 €uro festival” 2018, curato dalla compagnia Akròama.

Note vibranti. Emozioni live. Soul, jazz, R&b per uno spettacolo caratterizzato dai brani più rappresentativi della “Black Music”. Ma non solo. Il concerto è un viaggio nel tempo della grande musica. Trascina ed invita a tuffarsi nel passato apprezzando brani storici: da Aretha Franklin, Patty Labelle, Etta James fino ad esplorare il  presente per gustare i brani contemporanei di Alicia Keys, Amy Winehouse, Adele ed altri. La voce esplosiva di Manuela Loi, in arte “Manul”, con un’interpretazione intensa e viscerale, rende il giusto omaggio alle regine del soul. La cantante cagliaritana, contraddistinta da passione e talento, si è affermata con professionalità e determinazione nel panorama musicale regionale e nazionale, calcando palchi di rinomato prestigio in tutta la penisola. Grazie allo studio ed alle diverse collaborazioni musicali Manul ha avuto e continua ad avere una grande e continua  crescita artistica. Il suo progetto discografico è continuamente arricchito con nuovi ed originali percorsi musicali e interessanti sperimentazioni soliste. Tra i lavori e le performance recenti meritano di essere menzionati i duetti con Ronny Jones e Xantonè Blaque e i nuovi singoli “In Ombra” e “Ma tu dell’amore che ne sai”, la cui promozione è portata avanti con successo dai canali You Tube, Vevo e da Radio Italia anni 60, Radiolina, radio Super Sound. L’artista, accompagnata dalla grintosa soul band, composta da musicisti professionisti di grande livello, vi aspetta per un’altra avvolgente ed emozionante interpretazione.

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Grandi emozioni, ieri sera, all’anfiteatro di piazza Marmilla, a Carbonia, al concerto di Carla Cocco, la cantante originaria di Carbonia che, nell’ambito degli spettacoli dell’Estate a Carbonia, ha regalato ai suoi concittadini, tra i quali la mamma, la sorella, altri familiari e tanti amici, il meglio del suo repertorio. E’ stato un “ritorno a casa” bellissimo, nella “sua” Carbonia, dove ha iniziato quasi per gioco più di vent’anni fa la sua carriera (ha ricordato le serate di piano bar al Bar Torino e al Bar Pero), con Renato Cicalò che ha voluto al suo fianco insieme a Cristian Medda, con il quale ha diviso tante tappe della sua carriera. Carla Cocco fin dai primi brani, molte cover di grandi autori ma anche sue canzoni, due delle quali presentate ieri in anteprima assoluta, ha coinvolto il pubblico (purtroppo, non numeroso come avrebbe meritato l’evento), rendendo l’atmosfera quasi familiare. Alcune delle canzoni le ha proposte su precisa richiesta di amici e fans, vecchi e nuovi, come vuole il titolo del suo spettacolo, “Scegli la musica che vuoi”, proposto sul palco dell’anfiteatro di Carbonia su iniziativa dell’Associazione Culturale Gruppo Origine, con il patrocinio e il contributo del comune di Carbonia. “Scegli la musica che vuoi” è un gioco, una condivisione ed una serata durante la quale Carla Cocco, 39 anni, ha ripercorso i principali brani che hanno caratterizzato i suoi 20 anni di carriera, contrassegnati da successi e riconoscimenti.

Il percorso musicale di Carla Cocco è partito nel 1995, nel panorama locale, con l’interpretazione di brani di Aretha Franklin, la cantautrice americana considerata un’icona della musica gospel e soul. All’età di 18 anni, si è trasferita a Roma, per inseguire il suo sogno: cantare, suonare e comporre. Nel 1997 ha superato il provino per la trasmissione musicale Sarabanda in onda su Italia 1, facendo parte del cast del programma fino al 2001. Nel 2003 ha vintola sezione cantautori del “Festival del Mare” con un brano intitolato “Mamma”. Nel 2006 il musicista Stelvio Cipriani l’ha scelta per interpretare alcune sue canzoni nell’ambito del concorso nazionale “Prove d’autore”. Nel 2010 si è aggiudicata, insieme ad Andrea Saponaro e Gabriele Valdes, il XV Premio Mediastars per aver realizzato il miglior jingle nella sezione “Televisione e cinema”.

Carla Cocco ha all’attivo tre album musicali: il primo è uscito nel 2004, avente come titolo proprio il nome dell’autrice, “Carla Cocco”; il secondo nel 2008: “Una carezza, nessun valore”; il terzo nel 2012, intitolato“Respiro”. Negli ultimi anni Carla Cocco ha ricevuto attestati di stima anche oltre i confini nazionali. Il 15 settembre 2013 è stata ospite del Festival Brasil, dove ha cantato, in duetto con il musicista brasiliano Toquinho, il brano “La voglia e la pazzia”.

Alleghiamo un ricco album fotografico del concerto di ieri sera, e il video della canzone “Vorrei che fosse amore”, uno dei grandi successi di Mina.

                                                                                                                                                 

 

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Questa sera, dalle 21.30, l’Associazione Culturale Gruppo Origine, con il patrocinio e il contributo del comune di Carbonia, presenta la cantante Carla Cocco in “Scegli la musica che vuoi”, sul palco dell’Anfiteatro di Piazza Marmilla.

“Scegli la musica che vuoi” è un gioco, una condivisione e una serata durante la quale la cantante ripercorrerà i principali brani che hanno caratterizzato i suoi 20 anni di carriera. Una carriera contrassegnata da successi e riconoscimenti per l’artista nata a Carbonia nel 1978.

Il percorso musicale di Carla Cocco parte da lontano: nel 1995 si distingue nel panorama locale interpretando brani di Aretha Franklin, la cantautrice americana considerata un’icona della musica gospel e soul.

All’età di 18 anni, si trasferisce a Roma, per inseguire il suo sogno: cantare, suonare e comporre. Nel 1997 supera il provino per la trasmissione musicale Sarabanda in onda su Italia 1, facendo parte del cast del programma fino al 2001.

Nel 2003 vince la sezione cantautori del “Festival del Mare” con un brano intitolato “Mamma”.

Nel 2006 il musicista Stelvio Cipriani la sceglie per interpretare alcune sue canzoni nell’ambito del concorso nazionale “Prove d’autore”.

Nel 2010 si aggiudica – insieme ad Andrea Saponaro e Gabriele Valdes – il Premio Mediastars (XV Edizione) per aver realizzato il miglior jingle nella sezione “Televisione e cinema”.

La cantante carboniense ha all’attivo tre album musicali: il primo è uscito nel 2004, avente come titolo proprio il nome dell’autrice, “Carla Cocco”; il secondo nel 2008: “Una carezza, nessun valore”; il terzo nel 2012, intitolato “Respiro”.

Negli ultimi anni Carla Cocco ha ricevuto attestati di stima anche oltre i confini nazionali.

Il 15 settembre 2013 è stata ospite del Festival Brasil, dove ha cantato, in duetto con il musicista brasiliano Toquinho, il brano “La voglia e la pazzia”.

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L’Associazione Culturale Gruppo Origine, con il patrocinio e il contributo del comune di Carbonia, ha organizzato per giovedì 17 agosto, alle 21.30, il concerto della cantante Carla Cocco, che si esibirà sul palco dell’Anfiteatro di Piazza Marmilla.

Una gradita presenza per tutti i cittadini, che potranno ascoltare la voce profonda dell’artista nata a Carbonia nel 1978, la cui carriera è stata fino ad ora costellata di successi e riconoscimenti. Il percorso musicale di Carla Cocco parte da lontano: nel 1995 si è distinta nel panorama locale interpretando brani di Aretha Franklin, la cantautrice americana considerata un’icona della musica gospel e soul.

All’età di 18 anni si è trasferita a Roma, per inseguire il suo sogno: cantare, suonare e comporre. Nel 1997 ha superato il provino per la trasmissione musicale “Sarabanda” in onda su Italia 1, facendo parte del cast del programma fino al 2001.

Nel 2003 ha vinto la sezione cantautori del “Festival del Mare” con un brano intitolato “Mamma”.

Nel 2006 il musicista Stelvio Cipriani l’ha scelta per interpretare alcune sue canzoni, nell’ambito del concorso nazionale “Prove d’autore”.

Nel 2010 si è aggiudicata, insieme ad Andrea Saponaro e Gabriele Valdes, il XV Premio Mediastars, per aver realizzato il miglior jingle nella sezione “Televisione e cinema”.

La cantante carboniense ha all’attivo tre album musicali: il primo, “Carla Cocco”, è uscito nel 2004; il secondo nel 2008: “Una carezza, nessun valore”; il terzo nel 2012, intitolato “Respiro”.

Negli ultimi anni Carla Cocco ha ricevuto attestati di stima anche oltre i confini nazionali.

Il 15 settembre 2013 è stata ospite del Festival Brasil, dove ha cantato, in duetto con il musicista brasiliano Toquinho, il brano “La voglia e la pazzia”.

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Questa sera cala il sipario sulla ventiseiesima edizione del festival Narcao Blues, organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione. Al centro della quarta e ultima serata (biglietto intero a dodici euro, ridotto a dieci) il chitarrista e cantante statunitense Luke Winslow-King e, a seguire, la Sweet Soul Music Revue con il suo coinvolgente viaggio nella storia del soul e del rhythm & blues. 

Ad accendere per primo gli amplificatori, alle 21.30, sarà dunque il bluesman originario di Cadillac, nel Michigan, ma trapiantato a New Orleans, alla testa di una band che annovera tra le sue file, insieme al batterista Benji Bohannon, due musicisti italiani: il chitarrista Roberto Luti (di ritorno a Narcao dove si è esibito da protagonista l’anno scorso con il progetto Playing For Change) e il bassista Lucio Villani. Luke Winslow-King  è un grande interprete del blues del Delta, maestro dello slide, capace di sposare la parte folk-cantautorale del genere con il jazz tradizionale, il rock & roll e altre influenze. La sua è una musica ruvida ma al contempo ricercata e raffinata, impreziosita dalla sua indiscussa capacità strumentale. Quattro gli album all’attivo: il quinto, “I’m Glad Trouble Don’t Last Always“, è in uscita il prossimo 30 settembre. 

Il compito di chiudere festosamente la ventiseiesima edizione di Narcao Blues spetta alla Sweet Soul Music Revue, che nella seconda parte della serata prenderà letteralmente per mano il pubblico conducendolo in un autentico viaggio attraverso la storia del soul e del rhythm & blues. Si viaggerà tra i grandi classici del genere, passando per le pietre miliari di Ray Charles e James Brown, senza tralasciare i repertori di Aretha Franklin, Ike & Tina Turner, Stevie Wonder e altri, reinterpretati e riportati alla loro energia originaria grazie alle calde voci dei cantanti e agli strumentisti del gruppo: con il sassofonista Klaus Gassmann, leader e fondatore del progetto, saliranno sul palco dodici musicisti (Axel Welter ai sassofoni, Steffen Mathes alla tromba, Ray Muhumane alla chitarra, Michael Webb alle tastiere, Heiner Holderbach al basso e Paulee Brown alla batteria, a sostenere le voci di Derrick Alexander, Daria Biancardi, Lisa Benjamin, Jimmy James, Laeh Jones e Ester Stevens) per suggellare il ventiseiesimo Narcao Blues all’insegna del divertimento e dei festeggiamenti.

Ma la festa continua, in realtà, dentro la notte, con l’immancabile appuntamento dopo concerto in località Santa Croce, affidato come sempre a una formazione sarda: a chiudere la serie sono i Wild Bunch, sotto la cui insegna si riconoscono Dario Fadda (chitarra e voce), Corrado Cherchi (tastiere e voce), Riccardo Chia (basso e voce) e Luca Fanutza (batteria e voce).

Sweet Soul Music Revue (m)2016 Luke Winslow-King - Press 2 m (foto Victor Alonso) Luke Winslow-King (Photo credit Akasha Rabut) 2m Sweet Soul Music Revue (2m)

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Allegato di posta elettronica2016 Luke Winslow-King - Press 1 m (foto Victor Alonso) Narcao Blues - Un concerto On The Road Quartet (m)

E’ stata presentata questa mattina a Cagliari, all’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna, la ventiseiesima edizione del festival Narcao Blues, in programma a Narcao da mercoledì 20 a sabato 23 luglio. Presenti all’incontro con la stampa il direttore artistico Gianni Melis, il sindaco di Narcao Danilo Serra e l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi.

«I grandi eventi di spettacolo rappresentano una importante risorsa per intercettare flussi turistici a livello internazionale. Una manifestazione prestigiosa come Narcao Blues, giunta alla XXVI edizione, è uno dei tasselli fondamentali che costituiscono il cartellone regionale coordinato dall’assessorato e che promuovono un’idea diversa di Sardegna, in cui le zone interne giocano finalmente un ruolo da protagoniste – ha detto l’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi -. È ora compito della Regione strutturare una comunicazione coordinata e lanciare un messaggio forte: nell’isola della qualità della vita si possono fare esperienze straordinarie sotto il profilo culturale, in contesti ambientali unici e in tutti i mesi dell’anno.» 

Anche quest’anno, Narcao Blues conferma la formula ben rodata in venticinque edizioni e capace di richiamare tanti appassionati: due concerti per ogni serata, spaziando tra diversi stili del blues attraverso le proposte di un cast come sempre di livello e ben bilanciato tra gruppi ed artisti affermati ed emergenti. Ecco, dunque, in arrivo sullo “storico” palcoscenico allestito in piazza Europa gli italiani Mr. Owl & The Groovy Walkers e l’On Th Road Quartet, il camerunense Roland Tchakounté, l’inglese Laurence Jones, gli americani Lucky Peterson, Moreland & Arbuckle e Luke Winslow-King, per chiudere con la Sweet Soul Music Revue.

È ancora una volta un cartellone coerente e di qualità, carico di energia, idee e musica, quello allestito dall’associazione culturale Progetto Evoluzione, titolare da sempre del festival, con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao. Un cartellone che sarà idealmente introdotto, nei due fine settimana precedenti, da un altro appuntamento ormai di rito, Pro Loco in Blues, la serie di concerti “Aspettando il festival”, come recita il sottotitolo, con cui Narcao Blues fa tappa in altri paesi e località del Sulcis mettendo in relazione musica e territorio. Protagonisti il trio di Marco Pandolfi l’8, 9 e 10 luglio, e quello di Dany Franchi la settimana dopo (il 15, 16 e 17).

Gli amplificatori sul palco di piazza Europa si accenderanno per la prima volta alle 21.30 di mercoledì 20 luglio con una serata all’insegna delle different things: un doppio set che vedrà di scena dapprima i sardi Mr. Owl & The Groovy Walkers, poi il camerunese Roland Tchakounté.

A inaugurare la ventiseiesima edizione del Narcao Blues sarà dunque una band emergente che ha le sue radici proprio nel Sulcis: i Mr. Owl & The Broovy Walkers sono nati, infatti, due anni fa dalla volontà di Francesco Podda (voce e chitarra ritmica) e Marco Argiolas (chitarra solista), cresciuti entrambi a Narcao, e dei fratelli Mantella, Fabio (basso) e Giulio (batteria), originari di Gonnesa. Milano è il luogo in cui il gruppo cresce nel corso dei mesi, ed è in questo contesto che si aggiunge, a completare la formazione, il giovanissimo sassofonista meneghino Fabio Maggioni, per aprire nuovi orizzonti sonori al gruppo, attualmente al lavoro per produrre il suo primo disco.

Subito dopo sul palco salirà Roland Tchakounté. Originario del Camerun, questo chitarrista e cantante ama definirsi cittadino del mondo e si caratterizza per la capacità di fondere la tradizione africana (scrive in Bamiléké, la sua lingua madre) con le note blues che iniziò a suonare e studiare dopo aver ascoltato da giovanissimo il grande John Lee Hooker. Nella serata dedicata alle contaminazioni, Roland Tchakounté ritorna a Narcao dopo quattro anni proponendo il suo blues attraverso un autentico viaggio che ricongiunge America e Africa alla ricerca delle radici della musica del diavolo. Ad accompagnarlo in questa nuova tappa in terra sarda un organico che schiera Anthony Honnet alle tastiere, Mick Ravassat alla chitarra elettrica, Jérôme Cornelis al basso e Karim Bouazza alla batteria.  

Giovedì 21 riflettori puntati su due artisti internazionali di valore indiscusso: Laurence Jones e Lucky Peterson. Alle 21.30 sarà il giovanissimo chitarrista e cantante inglese, classe 1992, a collegare il jack alla sua sei corde per il primo concerto della serata affiancato da Roger Inniss al basso e Phillip Wilson alla batteria. Due volte “Young Artist of The Year” ai British Blues Awars (nel 2014 e l’anno scorso), Laurence Jones è di recente entrato a far parte della scuderia della Ruf Records sotto la produzione artistica di Mike Zito. Il suo stile, fresco e immediato, ha conquistato un’importante schiera di appassionati in tutta Europa e la sua presenza a Narcao conferma come l’organizzazione del festival vada ogni anno alla ricerca delle primizie musicali da offrire e presentare al proprio pubblico. 

Da un astro nascente a una vera e propria stella polare del firmamento blues: il secondo set vede sul palco di piazza Europa Lucky Peterson, chitarrista, tastierista e cantante di indiscutibile talento, accompagnato da Shawn Kellerman (chitarra), Timothy Waites (basso) e Raul Valdes (batteria). Cinquantadue candeline da spegnere il prossimo dicembre, il musicista originario di Buffalo (New York) cresce sotto l’ala protettrice del leggendario Willie Dixon che da giovanissimo gli permette di esibirsi di fronte alle telecamere dello storico Ed Sullivan Show. Negli anni diventa uno dei session man più richiesti, annoverando, tra le tante, l’importante collaborazione con la cantante Etta James. Nel 1992 inaugura la sua carriera solista pubblicando il suo primo album, “Lucky Strikes”, una fusione moderna e accattivante degli elementi del rock e del soul all’interno di pezzi blues che diventerà il filo conduttore di tutti i suoi lavori: una ricerca continua di contaminazioni attraverso cui infondere alla sua personalissima interpretazione del blues un sapore fresco e innovativo. Luckey Peterson si presenterà sul palco di Narcao con un concerto condito dai suoi pezzi classici e arricchito dai brani estratti dal suo ultimo album, “Son of a Bluesman”, dedicato alla figura di suo padre.

L’inconfondibile suono dell’armonica a bocca caratterizza i due set in programma venerdì 22 luglio. A soffiare per primo dentro il suo strumento sarà Davide Speranza, funambolico armonicista che ritorna a Narcao con l’On The Road Quartet, nato nel 2012 da un’intuizione sua e del chitarrista Gianni Di Ruvo. La formazione, con Claudio De Palo al basso e Angelo Farolli alla batteria, è riuscita a mettersi in luce sulla scena nazionale con la sua miscela esplosiva di blues, folk, rock and roll e zydeco tipico dello stile New Orleans. “N.O. Dreaming” è il titolo del suo primo album in studio: una sintesi perfetta dello stile e dell’eclettismo di Speranza e soci, capaci di proporre anche accostamenti sulla carta azzardati, come rivisitare un pezzo dei Nirvana (“All Apologies”) in perfetta chiave blues.

Protagonista della seconda parte della serata, Moreland & Arbuckle è un power trio che sposa roots e blues-rock con inconfondibile energia e novità. Nata dall’incontro del chitarrista Aaron Moreland con l’armonicista e cantante Dustin Arbuckle, la formazione di base nel Kansas ha trovato nei tamburi di Kendall Newby il perfetto completamento. Recensita positivamente da riviste autorevoli come il New York Post e l’American Songwriter, la band si è ritagliata uno spazio di rilievo nel panorama blues mondiale con i suoi show adrenalinici e degli album notevoli per qualità e intensità: l’ultimo, “Promised Land or Burst”, è uscito lo scorso maggio sotto l’etichetta storica della Alligator Records di Chicago.

Due set diversi per sonorità e atmosfere accompagnano Narcao Blues verso il sipario finale della sua ventiseiesima edizione, sabato 23. Apre (come sempre alle 21:30) il chitarrista e cantante statunitense Luke Winslow-King con una band che annovera tra le sue fila il chitarrista italiano Roberto Luti (già ospite del festival un anno fa con i Playing For Change), Lucio Villani al basso e  alla batteria. Originario del Michigan ma trapiantato a New Orleans, Luke Winslow-King  è un grande interprete del blues del Delta, maestro dello slide, capace di unire la parte folk-cantautorale del genere con le radici ragtime, folk e rock and roll. Il risultato è una musica ruvida ma al contempo ricercata e raffinata, impreziosita dall’inconfondibile timbro della sua voce e dalla sua indiscussa capacità strumentale. 

A far ballare la piazza, chiudendo festosamente la ventiseiesima edizione di Narcao Blues, ci penserà la Sweet Soul Music Revue con un autentico viaggio nella storia del soul e del rhythm & blues; il repertorio spazia infatti tra i grandi classici del genere, da Ray Charles a James Brown, da Aretha Franklin a Stevie Wonder, da Ike & Tina Turner ai Temptations, reinterpretati e riportati alla loro energia originaria grazie alle calde voci dei cantanti solisti e agli strumentisti: tredici musicisti sul palco (Klaus Gassmann, leader e fondatore del progetto, e Axel Welter ai sassofoni, Steffen Mathes alla tromba, Ray Muhumane alla chitarra, Michael Webb alle tastiere, Heiner Holderbach al basso e Paulee Brown alla batteria a sostenere le voci di Derrick Alexander, Daria Biancardi, Lisa Benjamin, Jimmy James, Laeh Jones e Ester Stevens) per salutare il festival all’insegna del divertimento e dei festeggiamenti.

La ventiseiesima edizione di Narcao Blues sarà idealmente introdotta, nei due fine settimana che precedono le quattro serate in piazza Europa, da un altro appuntamento ormai di rito: Pro Loco in Blues, la serie di concerti “Aspettando il festival“, come recita il sottotitolo, con cui la rassegna organizzata dall’associazione Progetto Evoluzione fa tappa in altri centri e località del Sulcis mettendo in relazione musica e territorio. Scopo dell’iniziativa, in sintonia con le linee guida suggerite dall’assessorato del Turismo, e con la collaborazione delle Pro loco dei centri di volta in volta interessati, è quello di portare, attraverso i concerti, il pubblico del blues alla scoperta delle bellezze di questo territorio e dei suoi luoghi di interesse ambientale, archeologico e monumentale.

Si inizia questo fine settimana con il trio di Marco Pandolfi, in concerto venerdì 8 a Vallermosa, nel parco naturale regionale di Gutturu Mannu, sabato 9 nell’incantevole spiaggia di Cala Domestica a Buggerru, e la sera dopo (domenica 10) alla necropoli di Is Loccis-Santus a San Giovanni Suergiu. Sulla scena blues da oltre vent’anni, l’armonicista e chitarrista veneto conta un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero (comprese due partecipazioni all’International Blues Challenge di Memphis) e collaborazioni con bluesmen come Richard Ray Farrell, Paul Oscher, Bob Margolin, Harvey Brooks, Preston Hubbard, Bob Corritore, Willie King, Tom Walbank, David Lee Durham, Paul Cox, King Edward, Bill Howl-N-Madd Perry, Mickey Rogers, tra gli altri. Lo affiancheranno in questo trittico di serate in terra sarda – tutte con inizio alle 22.00 – Marco Di Folco alla chitarra e Federico Paternello alla batteria.

Protagonista del secondo weekend di Pro Loco in Blues, il trio del chitarrista genovese Dany Franchi, di scena venerdì 15 nel suggestivo Tempio di Antas nei pressi di Fluminimaggiore, sabato 16 al parco di San Leonardo a Perdaxius, e domenica 17 a Portoscuso nell’antico complesso della tonnara “Su Pranu”. Classe 1990, giovane promessa del blues italiano, Dany Franchi ha preso parte a importanti manifestazioni internazionali, tra tutte l’IBC di Memphis e il Dallas International Guitar Festival. Chitarrista virtuoso ed esplosivo, con Michael Tabarroni al basso e Emanuele Peccorini alla batteria, proporrà un accattivante mix di cover e brani originali nello stile che già lo caratterizza. Tutte le serate, anche in questo caso, cominceranno alle 22.00.

A orari più tardivi partono invece gli appuntamenti dopoconcerto del festival, in programma da mercoledì 20 a sabato 23 all’agriturismo Santa Croce, poco fuori Narcao, al termine delle serate in piazza Europa. La colonna sonora delle nottate in blues sarà tutta di band e musicisti isolani: di scena mercoledì 20 i Tree Blues (Nilo, chitarra e voce; Gigi Loddo, basso; Christian Dettori, batteria), giovedì 21 il Mauro Mulas Organ Trio (Mauro Mulas, organo Hammond; Rubens Massidda, chitarra e voce; Paolo Nonnis, batteria), venerdì 22 The Blue Xperiences (Livio Cherchi, chitarra e voce; Donato Cherchi, voce; Renato Fonnesu, basso; Daniele Maccioni, batteria) e sabato 23 i Wild Bunch (Dario Fadda, chitarra e voce; Corrado Cherchi, tastiere e voce; Riccardo Chia, basso e voce; Luca Fannutza, batteria e voce).

Narcao Blues prende vita nel 1989 per iniziativa dell’associazione culturale Progetto Evoluzione, nata l’anno prima con l’obbiettivo di contribuire alla crescita e lo sviluppo socioculturale del Sulcis, con una particolare attenzione verso i giovani. In ventisei anni, Narcao Blues ha visto alternarsi sul proprio palco più di 170 artisti in oltre cento serate, diventando un punto di riferimento nel firmamento musicale nazionale. Oltre al festival vari progetti paralleli sono nati nel corso del tempo, dal South In Blues alla Gospel Explosion (una vera e propria rassegna itinerante, quest’anno alla sua quattordicesima edizione, che si tiene a dicembre, a partire dal giorno di Natale), e poi seminari e conferenze per le scuole: iniziative che dimostrano come l’attività dell’associazione culturale Progetto Evoluzione e del proprio staff sia in continua crescita ed espansione, nonostante le difficoltà e le sfide che si presentano ogni anno. Di recente il Narcao Blues si è anche messo in luce per essere uno dei festival fondatori dell’Italian Blues Union, l’unione degli organizzatori e appassionati di blues dello Stivale.

Il biglietto intero per l’ingresso a ciascuna serata del festival in programma in piazza Europa costa 12 euro, il ridotto 10. Trenta euro il prezzo dell’abbonamento per le quattro serate. Prevendita nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna. 

Per informazioni, la segreteria del festival Narcao Blues risponde al numero 0781 87 50 71 e all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblues.it .