10 November, 2024
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Moda, costumi, bellezze, musica e spettacolo. Un grande evento per la città di Carbonia. Giovedì 29 agosto, alle ore 20.00, in piazza Roma si svolgerà la 85ª edizione della finale di Miss Sardegna, nell’ambito delle selezioni per l’edizione 2024 di Miss Italia, la kermesse che ha lanciato tante ragazze diventate volti noti e famosi, tra i quali Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Caterina Murino, Simona Ventura, Anna Falchi, Martina Colombari, Anna Valle, Miriam Leone.
«È un grande onore per noi poter ospitare la finale regionale del concorso nazionale di Miss Italia, un evento di forte richiamo per la città di Carbonia, con la presenza di 25 ragazze che sfileranno sul palco allestito in piazza Roma. Un’iniziativa che consentirà alla città di Carbonia di avere un ritorno di immagine e di visibilità non solo in Sardegna, ma anche in tutta Italia», ha commentato l’assessora dello Spettacolo Giorgia Meli.
Nel corso della serata verrà eletta Miss Italia Regione Sardegna, e verranno assegnati anche altri 7 titoli di Miss regionali, legati ai vari partner e sponsor del concorso.
L’iniziativa è organizzata da “Sardegna Grandi Eventi” – Esclusivista Regione Sardegna, in collaborazione con la Pro Loco Carbonia e il comune di Carbonia.
Special guest sarà Alex Belli, modello di punta per Gianfranco Ferré e Giorgio Armani, nonché attore e protagonista di numerosi programmi televisivi. Conduttore della serata sarà Matteo Bruni, volto noto di diversi emittenti televisive e radiofoniche.
Prevista la presenza della singer Tony Marongiu, dei ballerini Andrea Garau & Silvia Scintu, del virtuoso sassofonista Juri Deidda Sax, dell’acustic band “Le 3 di Notte” – band di grande talento reduce dall’esibizione tenuta al Red Festival di Olbia – e di Jony Jay, Dj vocalist e speaker radiofonico, e del Dream Circus Show.

Il Consiglio comunale di Sant’Antioco ha approvato all’unanimità un ordine del giorno contro la speculazione energetica e a favore della transizione ecologica giusta. Nella serata di ieri (lunedì 22 luglio), su proposta del sindaco Ignazio Locci che aveva chiesto la convocazione di un Consiglio comunale straordinario con un unico punto in discussione al fine di concentrare il dibattito e accogliere le proposte di maggioranza e opposizione, l’assemblea civica antiochense ha votato compatta un ODG che individua alcuni punti imprescindibili legati al tema delle energie rinnovabili e, soprattutto, dei parchi eolici offshore che potrebbero essere installati nelle acque prossime alle isole di Sant’Antioco e San Pietro e per i quali sono in corso di svolgimento le conferenze di servizi.

«Ho ritenuto doveroso portare il tema al centro del dibattito del Consiglio comunale che è espressione della nostra comunità commenta il sindaco Ignazio Locci perché non possiamo essere tagliati fuori dai processi decisionali, relegati al ruolo di mero organo consultivo, quando in ballo c’è letteralmente il futuro del nostro territorio, i nostri progetti di sviluppo che ci vedono sempre più destinazione turistica. E non intendiamo accettare passivamente le scelte calate dall’alto, tantomeno farne una ragione campanilistica: l’argomento è troppo importante e merita di essere affrontato con la compattezza territoriale di cui ha bisogno. I comuni hanno tutto il diritto di sedersi al tavolo negoziale in rappresentanza delle rispettive comunità. Ed è proprio questo il primo punto che sancisce l’ordine del giorno approvato e dal quale discendono le ulteriori valutazioni.»

In considerazione delle notevoli perplessità diffuse in seno alle comunità locali sui parchi eolici proposti che ricadono nel territorio del Sud Ovest della Sardegna, a forte valenza ambientale e turistica, nello specifico si chiede l’individuazione e la regolamentazione delle aree offshore in cui sia possibile posizionare gli impianti, svincolandosi dunque dall’attuale corsa incontrollata all’accaparramento degli specchi acquei e dalla deregolamentazione; la valutazione approfondita di potenziali effetti negativi degli impianti sulla migrazione dei tonni, sulla pesca in generale e sugli impatti paesaggistici.

«Il Consiglio regionale della Sardegna  prosegue il sindaco Ignazio Locci ha approvato una legge che stoppa per il momento le autorizzazioni ai parchi per i quali ancora non sono stati concessi titoli autorizzativi. Come abbiamo tristemente visto in questi giorni, infatti, la legge non blocca (e non poteva essere altrimenti) le procedure già approvate, tanto che assistiamo quotidianamente a manifestazioni di protesta in altre zone della Sardegna, là dove sono in corso i lavori concreti per il posizionamento di parchi eolici o mega impianti fotovoltaici. E al riguardo, così come sancito nell’ordine del giorno, proponiamo di istituire una Agenzia regionale dell’Energia che governi il settore, lasciando meno spazio alla privatizzazione, impedendo la lottizzazione dei nostri mari, facendo valere i diritti della Sardegna e delle sue comunità, combattendo ogni nuova forma possibile di servitù.»

L’opposizione consiliare ha naturalmente partecipato alla seduta. Presenti i consiglieri Mariano Gala, Daniela Dessena, Ester Fadda, Mattia Uccheddu e Alberto Fois, che hanno offerto un importante contributo al dibattito: «Dobbiamo certamente garantire la transizione energetica, ma senza finire come al solito nelle mani della speculazione economica  commenta il consigliere Alberto Foisnessuno può pretendere dai sardi che come sempre diano tutto se stessi per coltivare interessi degli altri. La discesa delle grandi multinazionali dell’energia assomiglia molto alla discesa dei grandi concessionari delle miniere dei primi del Novecento, quando i minatori sardi morivano all’età di 33 anni e invece qualcun altro dall’altra parte del mondo si arricchiva. Dobbiamo imparare a pensare che un sacrificio sulla nostra casa, in Sardegna, debba essere fatto per noi e non per gli altri perché non può essere accettabile che ancora una volta qualcuno venga a lucrare sulla nostra terra. E questo partendo dal presupposto che saremo comunque costretti a sacrificare parte del nostro territorio, perché è la storia che ce lo chiede. Il nostro gruppo saluta positivamente questo ordine del giorno, che è solo una goccia del nostro mare: la speranza è fare fronte comune, facendo sentire la nostra voce».

Intanto, giovedì 25 luglio, alle 19.00, presso il giardino della Torre Canai, il comune di Sant’Antioco organizza un incontro aperto a tutti per parlare di transizione ecologica giusta e contro la speculazione energetica, con la partecipazione dell’attrice Caterina Murino, nata a Sant’Antioco, tra le animatrici del movimento sardo e trasversale che si oppone alla speculazione.

Interverranno: Ignazio Locci, Stefano Rombi e Antonello Puggioni, rispettivamente sindaci di Sant’Antioco, Carloforte e Calasetta; Graziano Bullegas – Presidente di Italia Nostra, e Salvatore Obino – Comitato no speculazione energetica Carloforte.

Modera Maria Grazia Demontis, del Coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica.

 

È il potere della musica, la sua capacità di curare le ferite, che Osini Invictus vuole ricordare nella sua edizione 2021 dedicata all’alluvione del 1951. Un ricordo indelebile nel 70mo anniversario da quell’evento che sarà celebrato nel concerto di domenica 19 dicembre nella Chiesa di Santa Susanna in Osini Vecchio: ad esibirsi sotto le antiche volte, i cori Studium Canticum, Scuole in Coro e l’orchestra, con l’intervento della stella del cinema Caterina Murino.

Osini Invictus è un’esperienza di bellezza nella più amata delle chiese del paese, una fotografia cangiante e suggestiva intorno alla musica, che, Domenica 19 dicembre, dalle ore 16.00, si aprirà con un pomeriggio di attrattive con torrone caldo, caldarroste e mercatini, riscaldati da cioccolata e vin brulé, nello scenario offerto dall’antico borgo che si popola per l’occasione, in attesa alle ore 19.00 e degli Christmas Carols dei cori Studium Canticum e Scuole in Coro e dell’orchestra diretti dal maestro Stefania Pineider, con l’intervento della stella del cinema Caterina Murino, che ritorna alle sue radici osinesi.

La musica quale punto d’incontro, in un repertorio che ha dentro di sé il sapore del ritrovo di diverse tradizioni che guardano insieme al Natale, alla rinascita ed alla speranza nel luogo che non si è fatto sconfiggere, e che si riconferma scenario di ripresa dei suoi abitanti e della musica.

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Pubblico incantato ieri sera nel Parco di Molentargius (Ca) davanti al debutto di Bentu de notas, spettacolo ispirato a testi del Premio Nobel Grazia Deledda e al fascino del compendio naturalistico di cui il simbolo è il fenicottero rosa.

Per un’ora e mezzo, su un palcoscenico galleggiante allestito davanti all’edificio dei Sali scelti, musica, recitazione, danza, multimedialità e giochi di luce sull’acqua si sono incrociati dando vita a un evento originale e ricco di suggestioni. Protagonisti sono stati il chitarrista Cristian Marcia, l’attrice Caterina Murino, la danzatrice francese Elodie Sicard e l’ensemble di sole chitarre Meras Notas (formato da da Cristian Marcia, Nicola Demontis, Gabriele Lippolis, Riccardo Granata).

Nato da un’idea dello stesso Cristian Marcia – che ha anche composto tutte le musiche- e con la regia e i testi di Orlando Forioso che si è liberamente ispirato a scritti della Deledda, Bentu de notas si è snodato lungo una suite mediterranea, sette composizioni musicali (I quadri di un ambiente) dal forte impatto emotivo a cui si sono affiancati le letture di Caterina Murino, le danze di Elodie Sicard e le incantevoli proiezioni sull’acqua. Queste ultime sono state rese possibili anche grazie all’utilizzo di un enorme telo di tulle (della grandezza di 25×15 metri) cucito apposta per l’occasione con lo scopo di riflettere le immagini. Il palcoscenico invece è stato realizzato unendo tra loro dei moduli galleggianti (si tratta di cubi di polietilene ad alta densità usati nel settore militare per la realizzazione di ponti sull’acqua, una tecnica di cui nel mondo dell’arte si molto è parlato nel 2016, quando l’artista Christo la utilizzò per dar vita a una passerella galleggiante temporanea sul lago d’Iseo).

Bentu de notas è stato realizzato all’interno di “Arte e natura parlano innovativo. Alla scoperta del Parco di Molentargius”, progetto per la valorizzazione dell’area finanziato con fondi europei e ha potuto contare sulla sinergia tra Artinnova Sardegna (un gruppo di professionisti specializzati nella promozione artistica, di cui è responsabile Gianluca Marcia), il Consorzio del Parco naturale del Molentargius, la Regione Sardegna e la cooperativa ETS, responsabile dell’infopoint del Parco.

 

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Una serata ricca di suggestioni ispirate dagli scritti del Premio Nobel per la Letteratura, Grazia Deledda, e dal fascino senza pari di un compendio naturalistico come il Parco di Molentargius.

Domani, domenica 30 giugno alle 21 nello specchio d’acqua antistante l’edificio dei Sali scelti del Parco di viale La Palma, l’appuntamento è con Bentu de notas, spettacolo che fonde musica, recitazione, danza, multimedialità e giochi di luci sull’acqua.

Su una piattaforma ultratecnologica galleggiante si esibiranno artisti del calibro dell’apprezzato chitarrista Cristian Marcia, dell’attrice Caterina Murino, della danzatrice francese Elodie Sicard, sino all’ensemble di sole chitarre Meras Notas (composto da Cristian Marcia, Nicola Demontis, Gabriele Lippolis, Riccardo Granata).

Ideato dallo stesso Cristian Marcia, che ha composto tutte le musiche, e con la regia e i testi di Orlando Forioso, liberamente ispirati agli scritti della Deledda, Bentu de notas nasce all’interno di “Arte e natura parlano innovativo. Alla scoperata del Parco di Molentargius”, progetto per la valorizzazione dell’area finanziato con fondi europei.

Un’idea originale che trae la sua forza dalla sinergia tra Artinnova Sardegna (un gruppo di professionisti specializzati nella promozione artistica, di cui è responsabile Gianluca Marcia), il Consorzio del Parco naturale del Molentargius, la Regione Sardegna e la cooperativa ETS, responsabile dell’infopoint del Parco.

Lo spettacolo ruota attorno a Bentu de notas, composizione scritta qualche anno fa da Cristian Marcia, fonte di ispirazione dell’intera linea melodica, e si sviluppa attraverso una suite mediterranea. Questa, attraverso sette brani – “I quadri di un ambiente” – rende l’idea di una musica ipnotica e contemplativa, capace di catturare l’ascoltatore. Allo stesso tempo incedono, in una commistione di arti e innovazione, le letture affidate a Caterina Murino, le danze di Elodie Sicard, gli incantevoli effetti speciali.

La naturale bellezza del parco si intreccia con il fascino della parola, in un percorso che vede al centro due personaggi: Grazia Deledda ed il fenicottero rosa (che del parco è simbolo), accomunati dal fatto di nascere in Sardegna, dover emigrare e poi, ritornare nella loro terra.

Spiega Cristian Marcia, ideatore e direttore artistico dello spettacolo: «Bentu de notas segue la linea della interdisciplinarità, con una commistione di arti e innovazione. Lo sviluppo della suite mediterranea condurrà lo spettatore in un viaggio nell’ambiente del parco, caratterizzato da bellezza e armonia, con alcune parentesi come “Fuoco Ritmico”, ispirato al sole della Sardegna, il cui virtuosismo e ritmo ricorda le danze etniche e tribali».

Gianluca Marcia, che è anche responsabile dell’organizzazione dell’evento, riflette invece sugli obiettivi dell’intero progetto: «Il Parco rappresenta una realtà ambientale di valore inestimabile. Ecco perché un team di professionisti operanti nel settore artistico e della promozione artistica stessa, in stretta sinergia e collaborazione con il Consorzio Parco Naturale Regionale Molentargius, la Cooperativa Sociale ETS e la Regione Autonoma della Sardegna, hanno deciso di porre in essere azioni culturali dal carattere innovativo che valorizzino l’importante patrimonio culturale, storico e ambientale rappresentato dal Parco».

Sulla stessa linea sono anche Paolo Passino e Claudio Papoff, presidente e direttore dell’ente Parco, che dicono: «Questo magnifico ambiente protetto e controllato sta conducendo una battaglia, con i suoi dipendenti, il Corpo Forestale e le associazioni ambientaliste, per portare tutti alla piena conoscenza del parco, alla consapevolezza del suo valore e alla cultura dell’ambiente».

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Sono in corso gli ultimi preparativi a Cagliari per “Bentu de Notas”, lo spettacolo che domenica 30 giugno, nel Parco di Molentargius, regalerà una serata ricca di suggestioni ispirate dagli scritti del Premio Nobel per la Letteratura, Grazia Deledda, e dal fascino senza pari del compendio naturalistico.

L’appuntamento è per le 21.00, nello specchio d’acqua antistante l’edificio dei Sali scelti dove, su una piattaforma ultratecnologica galleggiante, si esibiranno l’apprezzato chitarrista Cristian Marcia, l’attrice Caterina Murino, la danzatrice francese Elodie Sicard, e l’ensemble di sole chitarre Meras Notas (composto da Cristian Marcia, Nicola Demontis, Gabriele Lippolis, Riccardo Granata).

In “Bentu de notas” musica, recitazione, danza, multimedialità e giochi di luci sull’acqua si fondono e ruotano attorno all’omonima composizione scritta qualche anno fa dallo stesso Cristian Marcia. Il brano, che è fonte di ispirazione dell’intera linea melodica, si sviluppa attraverso una suite mediterranea. Questa, attraverso sette brani – “I quadri di un ambiente” – rende l’idea di una musica ipnotica e contemplativa, capace di catturare l’ascoltatore. Allo stesso tempo incedono, in una commistione di arti e innovazione, le letture affidate a Caterina Murino, le danze di Elodie Sicard, gli incantevoli effetti speciali.

Nello septtacolo la naturale bellezza del parco si intreccia con il fascino della parola, in un percorso che vede al centro due personaggi: Grazia Deledda e il fenicottero rosa (che del parco è simbolo), accomunati dal fatto di nascere in Sardegna, dover emigrare e poi, ritornare nella loro terra.

“Bentu de Notas” nasce all’interno di “Arte e natura parlano innovativo. Alla scoperata del Parco di Molentargius”, progetto per la valorizzazione dell’area finanziato con fondi europei.

Lo spettacolo è un’idea originale che trae la sua forza dalla sinergia tra Artinnova Sardegna (un gruppo di professionisti specializzati nella promozione artistica, di cui è responsabile Gianluca Marcia), il Consorzio del Parco naturale del Molentargius, la Regione Sardegna e la cooperativa ETS, responsabile dell’infopoint del Parco.

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Domenica 30 giugno, nel Parco di Molentargius, a Cagliari, serata nel segno di musica, danza, poesia, multimedialità e giochi di luci sull’acqua alla riscoperta di una delle aree più affascinanti di Cagliari e del suo hinterland Sul palco: Cristian Marcia, Caterina Murino, Elodie Sicard e l’ensemble Meras Notas.

Il progetto nasce da un’idea di Cristian Marcia, autore anche delle musiche. Regia e testi sono di Orlando Forioso.

Una serata ricca di suggestioni ispirate dagli scritti del Premio Nobel per la Letteratura, Grazia Deledda, e dal fascino senza pari di un compendio naturalistico come il Parco di Molentargius.

Domenica 30 giugno, alle 21.00, nello specchio d’acqua antistante l’edificio dei Sali scelti del Parco di viale La Palma, l’appuntamento è con Bentu de notas, spettacolo che fonde musica, recitazione, danza, multimedialità e giochi di luci sull’acqua.

Su una piattaforma ultratecnologica galleggiante si esibiranno artisti del calibro dell’apprezzato chitarrista Cristian Marcia, dell’attrice Caterina Murino, della danzatrice francese Elodie Sicard, sino all’ensemble di sole chitarre Meras Notas (composto da Cristian Marcia, Nicola Demontis, Gabriele Lippolis, Riccardo Granata).

Ideato dallo stesso Cristian Marcia, che ha composto tutte le musiche, e con la regia e i testi di Orlando Forioso, liberamente ispirati agli scritti della Deledda, Bentu de notas nasce all’interno di “Arte e natura parlano innovativo. Alla scoperta del Parco di Molentargius”, progetto per la valorizzazione dell’area finanziato con fondi europei.

Un’idea originale che trae la sua forza dalla sinergia tra Artinnova Sardegna (un gruppo di professionisti specializzati nella promozione artistica, di cui è responsabile Gianluca Marcia), il Consorzio del Parco naturale del Molentargius, la Regione Sardegna e la cooperativa ETS, responsabile dell’infopoint del Parco.

Lo spettacolo ruota attorno a Bentu de notas, composizione scritta qualche anno fa da Cristian Marcia, fonte di ispirazione dell’intera linea melodica, e si sviluppa attraverso una suite mediterranea. Questa, attraverso sette brani – “I quadri di un ambiente” – rende l’idea di una musica ipnotica e contemplativa, capace di catturare l’ascoltatore. Allo stesso tempo incedono, in una commistione di arti ed innovazione, le letture affidate a Caterina Murino, le danze di Elodie Sicard, gli incantevoli effetti speciali.

La naturale bellezza del parco si intreccia con il fascino della parola, in un percorso che vede al centro due personaggi: Grazia Deledda ed il fenicottero rosa (che del parco è simbolo), accomunati dal fatto di nascere in Sardegna, dover emigrare e poi, ritornare nella loro terra.

Spiega Cristian Marcia, ideatore e direttore artistico dello spettacolo: «Bentu de notas segue la linea della interdisciplinarità, con una commistione di arti e innovazione. Lo sviluppo della suite mediterranea condurrà lo spettatore in un viaggio nell’ambiente del parco, caratterizzato da bellezza e armonia, con alcune parentesi come “Fuoco Ritmico”, ispirato al sole della Sardegna, il cui virtuosismo e ritmo ricorda le danze etniche e tribali».

Gianluca Marcia, che è anche responsabile dell’organizzazione dell’evento, riflette invece sugli obiettivi dell’intero progetto: «Il Parco rappresenta una realtà ambientale di valore inestimabile. Ecco perché un team di professionisti operanti nel settore artistico e della promozione artistica stessa, in stretta sinergia e collaborazione con il Consorzio Parco Naturale Regionale Molentargius, la Cooperativa Sociale ETS e la Regione Autonoma della Sardegna, hanno deciso di porre in essere azioni culturali dal carattere innovativo che valorizzino l’importante patrimonio culturale, storico e ambientale rappresentato dal Parco».

Sulla stessa linea sono anche Paolo Passino e Claudio Papoff, presidente e direttore dell’ente Parco, che dicono: «Questo magnifico ambiente protetto e controllato sta conducendo una battaglia, con i suoi dipendenti, il Corpo Forestale e le associazioni ambientaliste, per portare tutti alla piena conoscenza del parco, alla consapevolezza del suo valore e alla cultura dell’ambiente».

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Domenica 30 giugno il Parco naturale del Molentargius ospiterà “Bentu de notas”, originale spettacolo dove musica, recitazione, danza e giochi di luci e proiezioni sull’acqua si incrociano dando vita a suggestioni pensate per valorizzare una delle più amate aree di Cagliari e del suo hinterland.

Il progetto, ideato e musicato dall’apprezzato chitarrista Cristian Marcia, si avvale della regia e dei testi di Orlando Forioso, e vedrà sul palco oltre allo stesso Cristian Marcia, l’attrice cagliaritana Caterina Murino, la danzatrice Elodie Sicard e l’ensemble di chitarre Meras Notas.

I particolari della serata saranno illustrati nella conferenza stampa in programma domani, venerdì 21 giugno alle 11 nella sala congressi dell’edificio dei Sali Scelti, nel Parco di Molentarius.

All’incontro con i giornalisti parteciperanno il presidente e il direttore del Parco naturale regionale Molentargius-Saline, Paolo Passino e Claudio M. Papoff, il responsabile della coop sociale Gianluca Mantega, il direttore organizzativo del progetto Gianluca Marcia (che è anche responsabile di Artinnova Sardegna, team ideatore dell’evento), il direttore artistico Cristian Marcia.

Sono stati invitati a partecipare alla conferenza stampa anche il presidente della Regione, Christian Solinas, e l’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Andrea Biancareddu.

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Il NurArcheoFestival si fa ancora in due. La rassegna teatrale, organizzata dal Crogiuolo e diretta da Rita Atzeri, anche quest’anno ha messo in campo, in accordo con l’sssessorato regionale del Turismo, un festival nel festival, che dal 13 al 24 agosto coinvolgerà diversi comuni con meno di tremila abitanti: Laconi, Pau, Meana Sardo, Perdaxius, Barumini, Bitti, Allai, Villaperuccio.
Si parte con uno degli appuntamenti più attesi, “Canne al vento”, paesaggi sonori, una nuova produzione del Crogiuolo liberamente ispirata al romanzo di Grazia Deledda, pensata appositamente per i 10 anni del NurArcheoFestival, con protagonista Caterina Murino, voce recitante, testo e regia di Rita Atzeri, in scena lunedì 13 agosto, alle 22.00, al Menhir Museum – il Museo della statuaria preistorica in Sardegna – di Laconi (alle 21.30 si terrà la visita guidata al Museo). Caterina Murino sarà accompagnata dalle musiche originali di Francesco Medda – Arrogalla e dal coro composto dalla stessa Rita Atzeri e dalle attrici e cantanti Gisella Vacca, Manuela Ragusa, Alessandra Leo. L’anteprima nazionale dello spettacolo è stata presentata il 9 agosto al Teatro Romano di Nora, nell’ambito della Notte dei Poeti, raccogliendo applausi convinti di consenso e apprezzamento. 

“Canne al vento, paesaggi sonori” ha l’impianto dell’oratorio per voce recitante e coro ed è sospeso fra il tempo passato e quello moderno e contemporaneo. Alla voce narrante di una intensa Caterina Murino – l’attrice cagliaritana ha raggiunto con il cinema la notorietà internazionale – sono affidati gli estratti del romanzo della scrittrice nuorese premio Nobel, un fermo immagine su una Sardegna di un passato ormai remoto, che giunge a noi, oggi, grazie agli ambienti naturali, che si è riusciti a preservare e mantenere incontaminati. Una Sardegna arcaica, che i moderni viaggiatori ricercano quando sbarcano sulla nostra terra, affiancando spesso a questa immagine anche idee stereotipate sul “sardo” e sulla “sardità”: dal porceddu all’ospitalità ad ogni costo. Al coro delle quattro attrici e cantanti è affidato il compito di fare da contrappunto, attraverso la lettura di brani di autori come Francesco Masala e Marcello Fois, testimonianze, fatti di cronaca. Raccontando, dunque, la mutazione paesaggistica e antropologica che dalla Sardegna dei primi del Novecento ci conduce al duemiladiciotto, attraverso una storia di mancati riconoscimenti e falsi miti, passando attraverso il fallimento di due piani di rinascita, la fede nel nuovo Dio Petrolio, l’impianto dell’industria bellica (basi militari, Rwm di Domusnovas), i problemi dell’occupazione, il sogno di un’isola museo che rilancia la sua economia e vive di turismo, l’emigrazione dei nostri nonni e l’accoglienza dei migranti. A Francesco Medda Arrogalla il compito di creare una partitura sonora che riporti al tempo presente la Sardegna arcaica immortalata dalla Deledda, per affiancarla e fonderla con sonorità contemporanee.

“Canne al vento” è il romanzo che valse alla scrittrice nuorese il Premio Nobel per la letteratura nel 1926. Narra le vicende della famiglia Pintor: padre, madre e le quattro figlie (Ruth, Ester, Noemi e Lia) che abitano in un villaggio sardo, chiamato Galte. Si tratta di una famiglia di origine nobile, dove le donne si dedicano ai lavori domestici e sono costrette a sottostare alla volontà di un padre prepotente, che si preoccupa solo di mantenere il prestigio e la reputazione della sua famiglia agli occhi della comunità isolana. Insieme a loro il fedele servitore Efix, un uomo tormentato dal senso di colpa per un antico delitto. Solo Lia si ribella a questa condizione di mestizia malinconica, trasgredendo le regole imposte dal padre, Don Zame, che è descritto come un uomo cupo e violento, paragonato al diavolo. Lia decide quindi di fuggire dalla Sardegna e approda a Civitavecchia. Don Zame impazzisce per il disonore e tenta invano di inseguirla, rimanendo poi vittima di una misteriosa morte. L’apparizione di Giacinto, il figlio di Lia, porta, nel bene e nel male, nuova linfa nella vecchia casa (e agli intrecci della trama), suscitando reazioni contrastanti nelle zie. Poi tutto torna come prima. Il tempo ricomincia a scorrere con la lentezza consueta. Il senso di immobilità è scosso solo dalla morte di Efix e dal matrimonio di convenienza di Noemi con il ricco cugino don Pedru (in scena viene efficacemente riportato il significativo contrasto fra l’attitidu, il tradizionale canto funebre, per il servo e la festa di nozze).
La  fragilità umana – gli uomini e le donne sono visti come esseri fragili, piegati come canne al vento – l’amore, l’onore, la povertà, l’amara consapevolezza di un destino già segnato, sono alcuni fra i temi che emergono dalla lettura del testo. Sullo sfondo il paesaggio sardo, visto come un mondo senza tempo e pervaso da una sorta di mistero. La Deledda descrive l’amata Sardegna, soffermandosi da una parte sulla staticità delle antiche usanze e rilevandone dall’altra il rapido sviluppo industriale e tecnologico. E si diletta a scrivere sia in lingua italiana che in lingua sarda, utilizzando molto spesso termini dialettali.

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Dopo il grande successo riscosso ieri dallo spettacolo del duo Mario Tozzi – Enzo Favata, che ha visto l’Anfiteatro di Monte Sirai completamente gremito, oggi, venerdì 10 agosto, alle ore 21.30, va in scena il terzo appuntamento con “Notti a Monte Sirai”, l’evento organizzato dal comune di Carbonia, dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, con il cofinanziamento della Fondazione di Sardegna. 

L’attrice Caterina Murino interpreterà Dioniso in “Dioniso & Figlie: Premiata Vineria”. Il dio del vino e del teatro inebrierà le Baccanti con danze e riti sfrenati. Caterina Murino reciterà insieme a Orlando Forioso (Cadmo), Simeone Latini (Tiresia ed il Messaggero), Cristina Maccioni (Agave) ed Andrea Tedde (Penteo).

Lo spettacolo è a cura della Compagnia TeatrEuropa di Corsica.