29 April, 2024
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“Tutto il sistema deve crescere insieme con la necessaria collaborazione fra le Istituzioni, per essere pronti ad aumentare le inoculazioni, man mano che si incrementeranno le dosi di vaccino. Attualmente siamo in una media tra le 6 e le 7mila vaccinazioni al giorno, che rispondono alle dosi di siero consegnate all’Isola. Speriamo di poter crescere, verso la fine di aprile, attorno alle 12mila somministrazioni per poi arrivare a regime a 17mila non appena arriverà anche il vaccino della Johnson&Johnson.”

Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Christian Solinas, a margine dell’inaugurazione del nuovo ‘Hub’ per le vaccinazioni anti-Covid, aperto oggi alla Fiera di Cagliari, in occasione della visita del Commissario per l’emergenza Covid-19, il generale dell’Esercito, Francesco Paolo Figliuolo, ed il capo della Protezione Civile nazionale, Fabrizio Curcio. Presenti anche gli assessori regionali della Sanità, Mario Nieddu, e della Difesa dell’ambiente, con delega alla Protezione Civile, Gianni Lampis.

“La Sardegnaprosegue il Presidente – riuscirà a rispettare gli obiettivi fissati a livello nazionale, stiamo già lavorando tutti perché questo avvenga e l’inaugurazione del secondo ‘Hub’ vaccinale di Cagliari è sicuramente una risposta in questo senso. Incrementeremo ulteriormente il numero degli ‘Hub’, che andranno ad aggiungersi a quelli già attivi a Olbia, Sassari e Nuoro. La ramificazione è in tutta la Sardegna e cercheremo ulteriori collaborazioni anche con iniziative del terzo settore e del volontariato per raggiungere l’intero territorio regionale”.

Sulla classificazione della Sardegna in zona arancione e l’attuale situazione pandemica il Presidente precisa: “Con l’attività di screening e di vaccinazione speriamo di riportare la Sardegna nella zona bianca. È una sfida di sistema dove ciascuno deve fare la propria parte, dalle istituzioni ai cittadini. Siamo tutti impegnati affinché la Sardegna si liberi dal virus”.

Sul numero di vaccinatori in campo: “Abbiamo ampliato la plateaconclude il Presidentegrazie all’accordo con i medici di base. C’è la possibilità di un’ulteriore implementazione con gli Odontoiatri e stiamo ragionando con le forze armate in modo tale da capire se c’è la possibilità di avviare una collaborazione con il personale medico e sanitario da poter integrare nel sistema attuale”

Sulla visita del commissario Figliuolo l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, dichiara: “Un segnale d’attenzione da parte del Governo e della struttura commissariale per l’Emergenza. Abbiamo già avviato un’accelerazione sulla campagna di vaccinazione e l’apertura del nuovo ‘Hub’ restituisce la misura del lavoro che si sta svolgendo. Ora attendiamo che arrivino più dosi rispetto a quelle consegnate finora e con una puntualità maggiore. È bene ricordare che la Sardegna ha ricevuto il 5% di dosi in meno rispetto al criterio che prevede una distribuzione basata sul peso della popolazione. Abbiamo dimostrato la nostra capacità di inoculazione e potremo ampliarla ulteriormente con l’attivazione di nuove strutture”. 

«Il disegno di legge di riforma delle Autonomie locali, che riorganizza le competenze tra Regione ed enti intermedi, è la risposta ai bisogni ed alle aspirazioni dei diversi territori, che potranno meglio sentirsi rappresentati e tornare a essere protagonisti nelle scelte che ricadono direttamente sulle Comunità di appartenenza. Abbiamo davanti una riforma di grande valore, che produrrà effetti positivi non solo per le grandi aree urbane ma anche per i territori e le comunità dell’interno, con una maggiore partecipazione e un vero decentramento di rappresentanza e servizi.»

Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha commentato così il testo unico approvato dal Consiglio regionale che modifica l’assetto degli Enti locali portando a sei le Province (Gallura, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Medio Campidano e Sulcis Iglesiente), a due le Città Metropolitane (Sassari in aggiunta a Cagliari, che si allarga e passa da 17 a 72 Comuni) e introducendo anche le Unioni di Province. Una riforma che il presidente Christian Solinas considera un passo importante verso l’efficienza organizzativa del sistema di servizi a supporto dei cittadini.

«La ridefinizione in modo equilibrato delle funzioni degli Enti locali risponde all’esigenza di costruire un sistema competitivo, efficace ed efficiente, che garantisce maggiori servizi ai cittadini in un’ottica di semplificazione e facilitazione del rapporto tra cittadino e Istituzioni spiega il presidente della Regione -. L’obiettivo finale, e la filosofia di base che è anche motore della legge, è quello di semplificare la vita dei sardi ampliando il ventaglio di prestazioni e servizi offerti e aprendo una nuova stagione che tenga inevitabilmente conto delle esigenze quotidiane di vita e di lavoro dei cittadini, radicalmente cambiate dalla pandemia. Oggi la Sardegna sta attraversando una crisi profonda che rende ancora più evidente la necessità di una gestione ottimale del bene pubblico, condizione fondamentale per uscire dalla crisi sanitaria ed economica che ha reso ancora più vulnerabile il sistema sardo. La strada segnata con la riforma degli Enti locali va proprio in questa direzioneconclude il presidente Christian Solinas -. Una riorganizzazione in chiave federalista, con più autonomia e protagonismo dei territori e maggiori servizi si traducono in più possibilità per i giovani e rappresentano formidabili armi di contrasto allo spopolamento e all’esodo giovanile.»

«Non è corretto, perché non rispondente al vero, affermare che la posizione della Giunta sul piano industriale Igea non è chiara.»

Lo ha detto l’assessora dell’Industria Anita Pili, in risposta alle affermazioni delle sigle sindacali su alcune vertenze in atto. «Leggo con stuporeha aggiunto l’assessora Anita Pilile dichiarazioni secondo le quali la Giunta non avrebbe agito con la necessaria chiarezza e determinazione. Non risponde al vero, prosegue, nemmeno l’affermazione secondo la quale sarebbero stati ‘infruttuosi’ gli incontri con l’assessorato dell’Industria. Ad oggi. infatti, il lavoro realizzato dall’assessorato dell’Industria e dall’intera Giunta regionale ha consentito la puntuale proroga dei 108 lavoratori ex Ati Ifras, che in assenza di volontà da parte della Giunta regionale non avrebbe potuto avere seguito. Un impegno che abbiamo puntualmente rispettato. La stabilizzazione dei lavoratori all’interno della società Igeaprosegue Anita Piliè questione ben diversa, non essendo la competenza riferibile a un atto di Giunta. Occorre una legge regionale che lo disponga, come certamente è noto ai sindacati. Ed è auspicabile un pieno e immediato coinvolgimento del Consiglio regionale. Per gli altri lavoratori assegnati ad Igea, in particolare quelli della miniera di Olmedo il piano industriale presentato dall’Amministratore Caria successivamente al confronto con le parti sociali, prevede la prosecuzione per la stessa durata del piano. La mia linea di condotta dunque, aggiunge l’assessora, è stata sempre quella di ascoltare e favorire il confronto con tutti gli interlocutori, portando all’attenzione del presidente Christian Solinas e della Giunta regionale le questioni di mia competenza. Nei prossimi giorni saranno discusse le proposte di delibera già trasmesse ai componenti della Giunta. È nostra intenzioneconclude l’assessora dell’Industria riavvicinare la Società alle finalità per le quali è stata costituita, e quindi valorizzare il suo ruolo nella salvaguardia dei lavoratori e del loro futuro.»

«In questo momento la Sardegna ha inoculato il 77% delle dosi di vaccino che ha ricevuto. Le direttive nazionali, mai revocate, prevedono una scorta del 30% per garantire le seconde inoculazioni. Un’impostazione che resta valida soprattutto dal momento che le case produttrici hanno preannunciato un taglio delle consegne che possono causare ulteriori ritardi in ragione della nostra insularità. Contesto, dunque, integralmente, il metodo di calcolo delle graduatorie in circolazione.»

Così il presidente della Regione, Christian Solinas, respinge le accuse di presunti ritardi della Sardegna sul programma di vaccinazione anti-Covid. 

Oltre settemila e 500 vaccinazioni nell’Isola, nella sola giornata di ieri. La Sardegna è linea col piano di vaccinazione e il Presidente fa chiarezza su numeri e metodo: “Se si stila una graduatoria, precisa, calcolando soltanto quanti sono stati vaccinati tra gli over 80, non si tiene conto che la Sardegna ha fatto una scelta di campo all’inizio della campagna vaccinale andando a ricercare l’immunizzazione di tutti gli operatori sanitari.

«Ad oggiprosegue il presidente Christian Solinasabbiamo vaccinato il 100% del personale sanitario, 41mila unità. Il solo dato degli over 80, assolutamente parziale, ci vede in ritardo rispetto a chi ha invece iniziato con questa categoria. Nel complesso, ed è questo il dato che deve essere preso in considerazione: abbiamo vaccinato oltre la quota prevista dal piano, cioè oltre il 70% delle dosi ricevute.»

«Abbiamo iniziato da ierispiega il presidente della Regione – ad intaccare le scorte portandoci dal 30 al 20%, attendendo di capire quale sarà il piano di forniture che ci proverrà da Roma. In ragione delle garanzie che avremo sulla distribuzione, capiremo se potremo sbilanciarci per andare oltre. Il rischio è che se non si fa la seconda inoculazione entro il tempo utile si rischia di vanificare anche la prima.»

La Regione si sta comunque attrezzando per potenziare il sistema di vaccinazione. «È, infatti, in corsoannuncia il presidente della Regionel’apertura degli Hub vaccinali sul territorio ed è stato chiuso l’accordo con i medici di base.»

«Il vero temaprosegue il presidente Solinas è avere certezza degli approvvigionamenti dei vaccini da parte dello Stato. Ho chiesto fin dall’inizio che la Regione potesse approvvigionarsi di vaccini e ho anche specificato che la Regione è pronta a impiegare proprie risorse finanziarie senza occuparsi delle procedure di selezione e di acquisto, che devono restare in capo alle autorità sanitarie nazionali o al Governo. Sotto questo profilo non c’è stata una risposta favorevole e siamo legati, purtroppo, ai trasferimenti che la struttura commissariale deputata farà alla Sardegna.»

«È opportuno chiarire inoltre prosegue il presidente della Regioneche c’è una grande differenza tra vaccino e vaccino. Se il trasferimento in Sardegna è prioritariamente di vaccini AstraZeneca, questo non ci consente incrementi vaccinali sugli over 80. Stilare graduatorie, dunque, non restituisce mai a fondo la realtà delle cose.»

Il presidente Solinas fa chiarezza anche sul tema della classificazione a colori e sul passaggio della Sardegna alla zona arancione.

«Abbiamo chiesto con forzadiceed offerto al Governo una metodologia differente, che prevedesse misure più rigide per le zone della Sardegna che hanno indicatori negativi, quindi con la realizzazione di ‘zone rosse’ circoscritte. Sin dal principio abbiamo sostenuto che non sia corretto che tutta una Regione paghi, integralmente, per pochi casi isolati e limitati. Il mio dolore, dichiara il Presidente, è per i tanti commercianti e per le attività produttive, i bar e i ristoranti, che sono prigionieri di questo “valzer” dei colori, in base ai quali si apre e si chiude senza avere certezze, e nel frattempo si mette seriamente in pericolo la continuità delle aziende.»

Nel certificato di negatività il presidente della Regione vede la possibilità del rilancio del turismo.

«Nelle condizioni attualidicesicuramente il turismo non ha prospettive certe per una sua programmazione. Una line di tendenza internazionale che oggi va affermandosi, e che noi avevamo previsto e sostenuto già un anno fa, può essere la via per aprire dei canali prioritari di fasce turistiche ad esempio rispetto alle zone d’Europa e del mondo che hanno già vaccinato gran parte della popolazione.»

«Vogliamo poter avere per la Sardegnaconclude il presidente della Regione voli ‘Covid-tested’. Se avremo la possibilità di chiudere accordi con le compagnie aeree, le società di gestione dei porti e degli aeroporti, potremo costruire un sistema che consenta l’imbarco solo a chi abbia la certificazione di negatività al virus. Questo consentirebbe il ritorno alla normalità in tempi utili e la ripresa del nostro sistema economico.»

La Giunta regionale ha dato il via libera all’impiego dei Medici di base per le vaccinazioni anti-Covid. A tal fine, ha recepito, con una delibera proposta dall’assessore della Sanità, l’accordo integrativo regionale sottoscritto con i medici di medicina generale, che declina sul nostro territorio quanto previsto a questo scopo dal Protocollo d’intesa siglato tra il Governo, le Regioni e le organizzazioni sindacali.

Nella campagna di vaccinazione in corso – così come indicato nel documento – i medici potranno somministrare le dosi nei centri di vaccinazione individuati dall’Ats, nelle strutture messe a disposizione dai Comuni, dalla Protezione civile o da altri enti, e nei propri studi, dove possibile. I medici di famiglia potranno, inoltre vaccinare i propri assistiti a domicilio.

Secondo l’accordo i medici di medicina generale riceveranno una remunerazione di 6,16 euro a somministrazione (così come previsto dall’accordo nazionale) che andrà a sommarsi a un contributo di 3,34 euro previsto per le sole prime dosi.

«Stiamo rafforzando la nostra capacità di vaccinazione. In particolare la presenza capillare dei medici di famiglia sul territorio consentirà, grazie alle somministrazioni a domicilio, di immunizzare tutti quei soggetti impossibilitati a raggiungere i centri di vaccinazione. Un segnale di forte attenzione alle categorie più deboli», ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas.  

«Bene l’accordo con i medici di base. In generale abbiamo già impresso un’accelerazione alla campagna dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu e continueremo su questa linea, mantenendo le scorte necessarie a garantire le seconde inoculazioni. Purtroppo, continuano a pesare le incertezze sulla distribuzione dei vaccini, ma Il nostro sistema sanitario ha già dimostrato di poter rispondere adeguatamente qualora ricevessimo più dosi.»

«Il nuovo Disciplinare d’uso dell’area del Poligono militare di Capo Teulada, sottoscritto dalla Regione e dal Comando militare della Sardegna, comincia a dare i suoi frutti, a riprova di come la buona amministrazione e la collaborazione tra Istituzioni consentano il raggiungimento di risultati positivi per la comunità. La firma odierna consentirà agli allevatori di quel territorio di usufruire dei terreni per il pascolo del loro bestiame in condizioni di sicurezza.»
Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha commentato così la sottoscrizione del contratto, tra il Comando militare, l’Agenzia del Demanio, l’associazione interprovinciale Pastori sardi e i sindaci di Teulada e Sant’Anna Arresi, per la concessione al pascolo di 2.651 ettari all’interno del poligono di Capo Teulada per i prossimi cinque anni.

L’intesa sull’uso del Poligono, firmata a Villa Devoto nello scorso mese di dicembre con il comandante dell’Esercito in Sardegna, generale Francesco Olla, è arrivata vent’anni dopo la precedente firma e sarà valida per i prossimi cinque anni, regolamentando le attività consentite nelle aree dove si svolgono le esercitazioni militari. Per la concessione dei terreni è stato necessario anche il nulla osta per le attività zootecniche da parte dell’Assessorato regionale della Difesa dell’ambiente.

«Il recupero di spazi per il pascolo è proprio uno degli effetti immediati del Disciplinareha concluso il presidente Christian Solinas -. Ventisei aziende del mondo della pastorizia trovano linfa vitale in un periodo di forte crisi, ricevendo una risposta concreta per un comparto fondamentale del tessuto economico produttivo isolano. Col nuovo Disciplinare si aprono importanti possibilità per una migliore integrazione sul territorio delle attività militari rispetto a quelle civili e per consolidare un dialogo positivo e di collaborazione con l’Esercito, grazie al quale la Regione intende raggiungere ulteriori risultati per la Sardegna anche in altri settori.»

Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha firmato questa sera una nuova ordinanza la n° 9, contenente “Ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da COVID-19 nel territorio regionale della Sardegna”. In particolare, disciplina gli ingressi in Sardegna dalle altre regioni.

Art. 1)  L’ingresso in Sardegna con la finalità di recarsi presso le proprie abitazioni diverse da quella principale (c.d. seconde case) da parte di persone “non residenti” è consentito solo in presenza di comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e/o di indifferibilità documentata ovvero per motivi di salute e, comunque, secondo le prescrizioni dell’Ordinanza regionale n. 5/2021.

Art. 2)  I vettori e gli armatori:

  • prima dell’imbarco dei passeggeri acquisiscono e verificano, oltre alla ricevuta dell’avvenuta registrazione dei passeggeri sull’applicazione “Sardegna Sicura”, di cui all’articolo 1 dell’Ordinanza n.5/2021, la documentazione attestante il possesso dei requisiti previsti dal DPCM 2 marzo 2021 per gli spostamenti dalle Regioni di provenienza e dall’articolo 1 della presente Ordinanza;
  • vietano l’imbarco nel caso in cui la predetta documentazione non sia completa o i passeggeri non siano in possesso dei sopracitati requisiti.
  • Art. 3)  Il Corpo forestale e di vigilanza ambientale supporta il personale sanitario di ATS nelle attività di monitoraggio e controllo delle certificazioni di avvenuta vaccinazione e di sottoposizione al tampone molecolare o antigenico, dichiarate dai passeggeri sulla piattaforma “Sardegna Sicura” di cui all’articolo 4 dell’Ordinanza n.5/2021.Le Società di gestione degli aeroporti e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, in coordinamento con i competenti organi statali, individuano all’interno degli scali le aree nelle quali il personale di ATS e del CFVA svolge le suddette attività di verifica.
  • Art. 4)  I sindaci, in qualità di Autorità di protezione civile e sanitaria, vigilano sul rispetto delle disposizioni dell’Ordinanza n.5/2021, disponendo idonee misure di monitoraggio e controllo sul rispetto della permanenza domiciliare nei centri abitati, attraverso la Polizia locale e le Compagnie barracellari, e trasmetteranno i dati raccolti alla Sala Operativa Regionale della Direzione Generale della Protezione Civile.Il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale vigila sul rispetto delle disposizioni dell’Ordinanza n. 5/2021, disponendo idonee misure di monitoraggio e controllo sul rispetto della permanenza domiciliare nelle aree rurali e montane, in quelle costiere e negli ambiti non ricompresi nei centri urbani.
  • Art. 5)  I passeggeri che, in attuazione dell’articolo 4 dell’Ordinanza n.5/2021, si sono sottoposti al tampone rapido antigenico al quinto giorno successivo a quello di sottoposizione al primo tampone presso le aree dedicate nei porti e aeroporti, o che si sono sottoposti al tampone molecolare entro 48 ore dall’ingresso nel territorio regionale, devono dare atto dell’avvenuto adempimento attraverso la piattaforma di cui all’articolo 1 della medesima Ordinanza.
  • Art. 6)  Per tutto quanto non espressamente disciplinato dalla presente ordinanza si fa espresso rinvio al DPCM 2 marzo 2021 e relativi allegati.
  • Art. 7)  Le disposizioni contenute nella presente ordinanza avranno validità dal 18 marzo 2021 e fino al 6 aprile 2021, fatto salvo quanto stabilito dall’articolo 5 che avrà decorrenza dal 23 marzo 2021.

 

Il presidente della Regione Christian Solinas e il comandante dell’Esercito in Sardegna, il generale Francesco Olla, hanno firmato oggi un protocollo d’intesa per lo scambio di attività di formazione e addestramento, tra Regione ed Esercito, in caso di interventi di protezione civile.

«Con l’Esercitoha detto il presidente Christian Solinas a margine della cerimonia che si è tenuta questa mattina nel poligono di Capo Teulada alla quale ha partecipato anche il generale Giuseppenicola Tota, comandante del ComfopSudabbiamo rinnovato e rafforzato un prezioso rapporto improntato al dialogo e alla collaborazione, rinsaldando un legame che sta dando importanti risultati. Pochi mesi fa, con la firma del nuovo disciplinare d’uso del poligono di Teulada, atteso da quindici anni, e che consente di recuperare spazi naturali non solo simbolici per le nostre comunità, abbiamo tracciato un percorso che prevede progetti comuni nella formazione e anche nella ricerca ad alto contenuto tecnologico in grado di attrarre in Sardegna imprese e investimenti. Oggi facciamo un altro passo in questa direzione, sottoscrivendo un accordo di assoluta rilevanza per favorire le attività di addestramento e di coordinamento degli interventi di protezione civile, finalizzato al potenziamento della difesa del territorio regionale.»

«L’accordo siglato stamane, diretta conseguenza del Disciplinare d’uso per l’utilizzo del poligono di Capo Teulada sottoscritto lo scorso mese di dicembre, ha quale obiettivo principale quello di rafforzare la già fattiva collaborazione fra le due istituzioni e sviluppare tutte le possibili sinergie per la piena attuazione del protocollo d’intesa sottoscritto dal ministero della Difesa e la Regione Autonoma della Sardegna in data 18.12.2017ha detto il generale Francesco Ollaladdove si fa esplicito riferimento alla costituzione di una Scuola di Protezione Civile da istituire nell’Isola. In tale contesto, l’Esercito mette a disposizione del Corpo Forestale e Vigilanza Ambientale e di tutti gli altri assetti operativi della Regione, il proprio know-how formativo, addestrativo e la sua più importante infrastruttura addestrativa nazionale, dotata dei più moderni sistemi di simulazione (Centro di Addestramento Tattico) per replicare, in maniera realistica, quegli scenari emergenziali nei quali il fattore tempo è l’elemento critico più importante. È proprio in tali contesti prosegue l’Alto Ufficialeche la conoscenza e applicazione di procedure operative comuni, sperimentate e validate sul campo, diventa essenziale.»

Il protocollo d’intesa ha validità triennale e prevede lo sviluppo di un programma generale per instaurare «un reciproco scambio di conoscenze tecniche e attività addestrative in funzione di un razionale e ottimale impiego delle risorse disponibili in caso di eventi emergenziali di protezione civile». Una cooperazione che si concretizzerà nell’organizzazione di conferenze e seminari per la formazione di personale dipendente e di quello in servizio negli organismi regionali competenti e la realizzazione di specifici eventi addestrativi da effettuarsi grazie a strutture e mezzi del Centro addestramento tattico dell’Esercito (Cat) del poligono di Capo Teulada, capace di riprodurre e simulare una molteplicità di scenari idonei a testare ed esercitare le capacità operative delle unità coinvolte, offrendo un’esperienza di training di alta specializzazione.

Inoltre sarà consentito l’accesso di personale selezionato del Corpo forestale a percorsi formativi previsti nell’ambito dell’Esercito per l’addestramento al tiro e la manutenzione delle armi, e altre attività addestrative nel Poligono. A sua volta il Corpo forestale effettuerà formazione e addestramento per le attività connesse all’antincendio boschivo, rivolta al personale militare del poligono di Capo Teulada, mentre la Direzione generale della Protezione civile dovrà garantire misure specifiche di formazione e addestramento per il coordinamento degli interventi di protezione civile, per il volontariato impegnato nell’antincendio e per il personale militare del Poligono. Tutte le attività di formazione e addestramento si terranno nel poligono di Capo Teulada.

«Crediamo che l’area all’interno dei poligoni, con le sue strutture, risorse e apparecchiature, sia l’ambiente adatto per portare avanti queste attività formative, con il supporto dei militari, che serviranno a rafforzare la nostra macchina della Protezione civileha sottolineato il presidente Christian Solinas -. È nostra intenzione poi proseguire con questo scambio di conoscenze ed esperienze coinvolgendo anche i nostri punti di riferimento nel campo dell’innovazione, come il Crs4 e Sardegna ricerche, forti di uno specifico know-how che può essere utilizzato al meglio, oltre che all’interno di percorsi universitari finalizzati all’inserimento lavorativo dei nostri giovani, nello sviluppo delle più moderne tecnologie. Penso, ad esempio, all’utilizzo dei droni in diversi settori, anche con finalità di antincendio e protezione civile, per i quali la Sardegna può diventare un importante centro di eccellenza nell’area del Mediterraneo e non solo.»

Piena soddisfazione per l’accordo è stata espressa anche dai vertici militari presenti alla cerimonia, come rappresentato dal generale Francesco Olla, il quale ha sottolineato la rilevanza che l’accordo siglato oggi riveste in un quadro di piena collaborazione tra Istituzioni, per il quale l’Esercito mette a disposizione della Regione Sarda la sua più importante infrastruttura addestrativa nazionale, dotata dei più moderni sistemi di simulazione per replicare, in maniera realistica, quegli scenari emergenziali nei quali il fattore tempo è l’elemento critico più importante.

 

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«Il diritto alla salute dei sardi deve essere tutelato con ogni mezzo, e la Regione ha agito in questa direzione, sempre nel rispetto delle leggi, fin dai primi giorni della diffusione del virus. Oggi viene riconosciuta la piena legittimità delle nostre scelte, e questo si spinge a proseguire sereni su una strada che sta già dando ottimi risultati e che, con l’accelerazione delle vaccinazioni, ci consentirà di raggiungere l’obiettivo di portare la Sardegna, quanto prima, fuori da un’emergenza sanitaria ed economica senza precedenti.»

Così il presidente della Regione Christian Solinas commenta il decreto del presidente della Terza Sezione del Consiglio di Stato che, rigettando il ricorso presentato da un legale cagliaritano, già respinto dal Tar Sardegna, ha confermato la piena legittimità della scelta della Regione di imporre l’obbligo di sottoporsi al tampone per chi arriva nell’Isola.

E’ pienamente legittima, dunque, l’ordinanza n. 5 emessa dal presidente Christian Solinas il 5 marzo scorso. 

«Nell’estate del 2020aggiunge il presidente Christian Solinas -, i sardi hanno pagato il prezzo altissimo di un contagio di importazione e di ritorno, proprio a causa dei mancati controlli agli arrivi, da noi richiesti e bocciati dal Governo precedente. I cittadini hanno affrontato grandi sacrifici tenendo comportamenti virtuosi per tornare a livelli contenuti e raggiungere, prima regione in tutta Italia, la zona bianca. Ora, siamo sulla strada giusta. La campagna ‘Sardi e Sicuri’, che ha ottenuto ottimi risultati, oltre ad aver dato a tutti consapevolezza dell’importanza dello screening per il contrasto al Covid e l’abbassamento della curva epidemiologica, sta contribuendo a tenere ulteriormente sotto controllo la diffusione del virus. Ma tutto questo, non basterebbe se non andassimo avanti seguendo il percorso già intrapreso, per arrivare il prima possibile verso quella normalità che tutte le famiglie e le imprese sarde aspettano da tempo.»

«Questa nuova autorevole conferma della legittimità delle nostre strategieconclude il presidente Christian Solinas -, è un motivo di grande soddisfazione che ci spinge a moltiplicare le attenzioni per dare ai Sardi e ai turisti sicurezza e garanzie in più.»

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Entreranno in vigore lunedì 8 marzo le due ordinanze firmate ieri sera dal presidente della Regione Christian Solinas, in materia di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-19 in Sardegna. Fino al 24 marzo, saranno in vigore nuove regole per chi arriva in Sardegna al fine di impedire una nuova crescita dei contagi nell’Isola, oggi unica regione in Italia a essere classificata a ‘rischio basso’. Ai viaggiatori in arrivo, via mare o via aerea, sarà richiesta la registrazione tramite la sezione dedicata nel portale istituzionale della Regione o dall’app ‘Sardegna Sicura’ disponibile per i dispositivi mobili. All’atto della registrazione, che dovrà essere verificata agli imbarchi, i viaggiatori potranno certificare di essere stati immunizzati tramite vaccinazione (cioè di aver ricevuto entrambe le dosi previste) o di essersi sottoposti a test diagnostico con tampone antigenico o molecolare con esito negativo «eseguito si legge nel provvedimentonon oltre le 48 ore dalla partenza».

Le persone non vaccinate o che non avessero fatto il test prima dell’arrivo in Sardegna, avranno tre opzioni per adempiere alle prescrizioni indicate nell’ordinanza: sottoporsi al tampone antigenico all’arrivo, presso gli appositi spazi dedicati all’interno di porti e aeroporti, con l’obbligo, in caso di esito negativo, di ripetere il test dopo cinque giorni; sottoporsi a tampone molecolare in una struttura autorizzata (pubblica o privata) entro 48 ore dall’ingresso nell’Isola; mettersi in isolamento al proprio domicilio per dieci giorni, avendo cura di darne comunicazione al proprio medico di famiglia, al pediatra di libera scelta, o per i non residenti all’Azienda sanitaria territorialmente competente per il tramite del numero verde.

La seconda ordinanza, in vigore fino al 15 marzo salvo eventuali proroghe determinate dall’andamento epidemiologico, stabilisce il limite di riempimento su tutti i mezzi del trasporto pubblico locale che, a esclusione del trasporto scolastico dedicato, non potranno trasportare più del 50% dei passeggeri consentiti. Il Presidente ha inoltre definito le modalità della didattica per le scuole secondarie di secondo grado in modo che «almeno al 50% e fino a un massimo del 75% della popolazione studentesca – è riportato nell’Ordinanza – sia garantita l’attività didattica in presenza, comunque in misura non superiore a quella consolidata alla data odierna». Resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’utilizzo di laboratori e per «mantenere una relazione educativa – si leggeche realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali», secondo quanto previsto dalle disposizioni nazionali. Continua a svolgersi integralmente in presenza l’attività didattica per i servizi educativi per l’infanzia, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione, mentre è prevista per le università, così come le istituzioni di altra formazione artistica musicale e coreutica, la predisposizione di piani per lo svolgimento delle attività in presenza e a distanza che tengano conto dell’evoluzione del quadro pandemico.

«La Sardegna, prima e attualmente unica regione a essere stata classifica in zona biancadichiara il presidente Christian Solinas ha il diritto di tornare alla normalità attraverso un percorso graduale che difenda gli importanti risultati raggiunti con grande sacrificio. Il virus è ancora una minaccia e servirà mantenere tutte le precauzioni possibili per uscire dall’emergenza nei tempi più brevi. Continua incessantemente il nostro impegno contro il Covid-19, per i sardi, per i tanti studenti del nostro territorio e per tutte quelle persone che torneranno in Sardegna e che potranno farlo in sicurezza.»