3 May, 2024
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ciclovia

La ciclovia turistica della Sardegna diventa realtà ed entra nel piano nazionale delle ciclovie. Il presidente Francesco Pigliaru, oggi a Roma insieme all’assessore dei Lavori Pubblici Edoardo Balzarini, ha siglato con il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e i rappresentanti del Ministero dei Beni culturali e Turismo, il Protocollo d’intesa che regola la progettazione e realizzazione dei 1.230 km di ciclabile, parte importante degli oltre 2.000 km di piste che la Sardegna riserva alle due ruote. Pensata come infrastruttura specificamente turistica, questa sezione della rete complessiva si articola in quattro direttrici e collega porti e aeroporti, attraversando centri urbani e zone paesaggistiche di pregio.

«Puntiamo molto sulle ciclovie ed oggi abbiamo fatto un altro, significativo passo avanti – ha detto il presidente Pigliaru -. I numeri del turismo balneare sono in continua crescita, ma serve andare oltre, aumentando i flussi nei mesi di spalla e attirando i visitatori verso le zone interne. Lavoriamo concretamente su molti fronti per raggiungere l’obiettivo e questo progetto è un tassello importante: ci rivolgiamo ad un turismo nuovo, che vuole scoprire il paesaggio muovendosi lentamente, in modo sostenibile e con rispetto. La grande esperienza del Giro d’Italia partito proprio dalla nostra regione, ha mostrato quanto interesse richiami il binomio Sardegna bicicletta – ha concluso Francesco Pigliaru – un grande potenziale che è tempo di mettere a frutto.»

Il ministro Graziano Delrio ha evidenziato come la rete pensata per la Sardegna, all’interno del piano nazionale, sia «un grande sistema di collegamenti ciclabili, che si sviluppa in modo innovativo e complesso», e ha messo in particolare l’accento sugli itinerari che si spingono verso le zone interne: «Si potranno esplorare – ha detto il ministro Delrio – pedalando sulle tratte trasversali della ciclovia, percorsi fortemente voluti dalla Regione che permetteranno a tutti di scoprire le bellezze meno conosciute dell’Isola». 

La stipula del Protocollo d’Intesa con il MIT e il MIBACT sancisce di fatto l’inserimento della Ciclovia Turistica della Sardegna nel Sistema Nazionale di ciclovie turistiche, definendo le azioni e gli impegni delle parti per la progettazione, la realizzazione e il finanziamento della ciclovia turistica regionale.

La Ciclovia Turistica della Sardegna, prevista dalla delibera n.37/30 approvata dalla Giunta regionale il primo agosto, fa parte della rete ciclabile regionale. Conta circa 1.230 km ed è collegata alle principali porte di accesso all’Isola: i porti di Cagliari, Olbia e Porto Torres e gli aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero. Quattro le direttrici: Occidentale Alghero-Cagliari (538 km); Orientale Santa Teresa di Gallura-Cagliari (508 km); trasversale Porto Torres-Santa Teresa di Gallura (120 km); trasversale Dorgali-Macomer (70 km). Gli itinerari si snodano attraverso zone di alto valore naturalistico e centri urbani con numerosi elementi d’interesse storico, archeologico e architettonico. Circa il 40% della ciclovia è in sede propria, e un altro 50% si sviluppa su strade locali urbane o arginali e vicinali con bassi livelli di traffico veicolare; solo il 9% prevede la percorrenza di strade statali e provinciali, tutte declassabili con velocità massima di 50 km/h. Inoltre è caratterizzata da un’altimetria confortevole, in quanto il 78 % del suo sviluppo ha una pendenza inferiore al 3% affrontabile anche da ciclisti non esperti o allenati. Ha una larghezza minima che oscilla tra 1,50 m (nei tratti monodirezionali) e 2,50 m (nei tratti a doppio senso), secondo quanto previsto dalle normative di settore. La ciclovia risponde a requisiti di tipo trasportistico, in chiave sostenibile, rendendo possibile l’accessibilità diretta ed indiretta diffusa; di tipo turistico, economico, di valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale, di integrazione europea, nazionale e locale, di integrazione intermodale treno+bici e bus+bici; salutistico-ricreativo, promozionale-educativo e di miglioramento ed incremento della sicurezza degli itinerari ciclabili.

La Rete degli itinerari ciclistici regionali di circa 2.000 km, di cui la ciclovia turistica fa parte, è stata progettata dall’Arst in collaborazione con il CIREM (Centro Ricerche Economiche e Mobilità delle Università di Cagliari e Sassari), a seguito di un’ampia attività di progettazione dal basso che ha coinvolto 65 associazioni, 209 enti locali, gli assessorati regionali del Turismo, dell’Agricoltura, dell’Ambiente e degli Enti Locali, l’Enas e l’agenzia Forestas.

Il costo complessivo stimato per la realizzazione della Ciclovia Turistica della Sardegna ammonta a 110 milioni di euro, di cui circa 82,5 per lavori. 15 milioni (8 del Piano infrastrutture e 7 del Por Fesr 2014-2020) sono già disponibili. Entrare a far parte del sistema nazionale consente la co-partecipazione statale subito, per circa 2,4 milioni, per progettazione e opere, e successivamente con quota parte delle risorse già stanziate dallo Stato per oltre 300 milioni di euro. Il riconoscimento di infrastruttura strategica di livello nazionale risulta quindi determinante, oltre che per l’ammissione della ‘Ciclovia Sardegna’ alla ripartizione delle risorse economiche complessivamente disponibili a livello nazionale, anche al fine dell’accesso ad eventuali finanziamenti comunitari.

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Nuovi interventi dalla Giunta regionale per la messa in sicurezza e la mitigazione del rischio idrogeologico e di erosione costiera. A seguito di puntuale ricognizione sul territorio regionale, su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, è stato approvato il programma di interventi per le problematiche legate ai canali nei centri abitati della Sardegna: sono 118 quelli censiti dal Piano di Gestione del Rischio Alluvioni approvato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Regione. Fra questi, 70 sono stati ritenuti ammissibili, per un fabbisogno complessivo pari a 68 milioni 618 mila circa.
«Le coperture dei canali nelle aree urbane sono tra le principali cause di insicurezza idraulica nei centri abitati – spiega l’assessore Balzarini – e per questo, era stato dato mandato agli uffici tecnici dell’Assessorato dei Lavori Pubblici, in particolare ai Servizi Territoriali delle Opere Idrauliche in collaborazione con il Servizio delle Opere Idriche e Idrogeologiche, di effettuare opportuni approfondimenti tecnici per valutare le situazioni di fatto, le possibili soluzioni tecniche e i relativi fabbisogni finanziari. Con questo provvedimento provvediamo alle criticità maggiori e creiamo le premesse per completare la messa in sicurezza dei restanti canali con il finanziamento dei fondi disponibili sul Patto per la Sardegna.»
Sono 9 le situazioni maggiormente critiche, alle quali è stato destinato un importo di 14.008.787 euro subito disponibili (risorse del POR FESR 2014/2020) per finanziare interventi nei Comuni di Assemini (1 milione 300 mila euro per il canale coperto “Gutturu Lorenzu”); Orosei (2 milioni 30mila euro per il canale coperto “Colatore n. 4”); Silanus (1 milione e mezzo per il canale coperto “Carraghentu”); Capoterra (1 milione 120 mila per i canali coperti “Liori” e “Mangioi”); Monserrato (520 mila euro per i canali coperti “Riu Mortu” e “Riu Saliu”); Villasor (840mila euro per il canale coperto “Sant’Efisio”); Sassari (1 milione 900mila euro per il canale coperto “Rio Calamasciu – Z.I. Predda Niedda Sud”); Monti (4 milioni 129mila euro circa per il canale coperto “Rio Ciccheddu”); Sinnai (670mila euro per i canali coperti “Rio Guideddu” e “Rio Pedralla”).
Con 1 milione di euro, (risorse residue dell’Azione 5.1.1 del POR FESR 2014/2020) verranno inoltre finanziati due interventi: nell’Unione di Comuni del Marghine, per opere di consolidamento e messa in sicurezza di aree a rischio frana lungo la strada provinciale n. 62 Bortigali – Mulargia, e interventi di mitigazione del rischio geomorfologico della marina di Tresnuraghes.

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E’ stata presentata stamattina a Cagliari, nella sala Anfiteatro di via Roma, la nuova strategia di AREA nel settore delle manutenzioni delle cosiddette case popolari, più attenta al contenimento dell’uso delle risorse naturali e ai progetti di green economy, che potrebbe rappresentare una grande opportunità per il mercato sardo dell’edilizia. Un grande piano di riqualificazione e recupero del patrimonio edilizio residenziale della Regione, che consiste in 25mila alloggi in tutta la Sardegna.
L’incontro, al quale hanno partecipato gli assessori dei Lavori Pubblici Edoardo Balzarini e dell’Ambiente Donatella Spano, insieme all’amministratore unico di AREA Maria Giovanna Porcu, è stato l’occasione per illustrare alle imprese il nuovo programma MA.ST.E.R. con il quale AREA intende portare avanti un insieme di iniziative di recupero e valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare, con lo scopo di fornire indicazioni utili agli operatori economici affinché siano in grado di cogliere questa opportunità.
«La Regione sta investendo molto nella riqualificazione del suo patrimonio edilizio residenziale, perché il tema della casa è una nostra priorità – ha detto l’assessore Balzarini – stiamo portando avanti azioni importanti come i cantieri a Sant’Elia e il bando per l’efficientamento energetico, e apprezziamo il nuovo corso di AREA improntato all’innovazione e non solo alla conservazione, perché in linea con i nostri obiettivi, che vanno verso modalità più veloci e concrete di avvicinarsi al mondo delle imprese.»
«Investire in maniera consistente sulla ristrutturazione degli edifici, come sta facendo AREA con il programma MASTER, anziché creare nuove lottizzazioni con relativo consumo di suolo, è già di per sé un intervento coerente con una scelta ambientale consapevole e una pianificazione urbana sostenibile – ha aggiunto l’assessore Spano -. È importante sottolineare come anche la presenza e cura del verde insieme all’edilizia residenziale, sia una garanzia non solo di qualità estetica ma soprattutto di presidio delle funzioni ambientali per la salute e il benessere dei cittadini, attenuando gli effetti delle ondate di calore, riducendo il rumore e migliorando la qualità dell’aria (pensiamo alle barriere antirumore, alla pavimentazione degli spazi comuni). L’efficientamento energetico, la promozione del recupero del materiale in seguito a demolizione, l’uso di materiali quali intonaci, malte e calcestruzzi o vernici muniti di etichetta ambientale, evidenzia l’attenzione di AREA e del progetto MASTER verso la sostenibilità ambientale. È apprezzabile, inoltre, l’inserimento di premialità specifica sull’utilizzo di mezzi di trasporto ecologici e personale addestrato per la gestione ambientale del cantiere.»

AREA investirà 18 milioni di euro, di cui 12 milioni per la manutenzione straordinaria e 6 per quella ordinaria, a cui si aggiungono 19 milioni di risorse regionali più ulteriori fondi statali.
Le azioni si svilupperanno attraverso accordi quadro come quello stipulato con Sardegna Ricerche: un protocollo di intesa per promuovere azioni di divulgazione, formazione e conoscenza del mercato per garantire la più ampia partecipazione.
All’iniziativa di ieri mattina hanno collaborato anche le associazioni di categoria interessate, come Confocooperative, Lega Cooperative e Aniem Sardegna.

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La Regione ha pubblicato on line sul sito istituzionale il bando da 44 milioni di euro per interventi di efficientamento energetico negli edifici pubblici e per la realizzazione di micro reti rivolto alle strutture pubbliche nel territorio regionale: il bando, che si inserisce nella programmazione unitaria, è il risultato del lavoro congiunto degli assessorati dei Lavori Pubblici e dell’Industria, che si muovono in sinergia verso un comune obiettivo: dotare l’Isola di edifici intelligenti che consumano meno energia, la producono, usano solo quella necessaria e trasferiscono quella in eccesso ad altre strutture, in un processo virtuoso che si traduce in economia, tutela ambientale e miglioramento della qualità della vita per tutti i sardi.
«Vogliamo che la Sardegna sia sempre più una ‘smart region’ e oggi, grazie al lavoro di squadra portato avanti dai due assessorati, facciamo un altro passo concreto verso l’obiettivo – sottolinea il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. La direzione che percorriamo è l’unica possibile: la transizione da energie fossili a rinnovabili. È necessario orientare il mercato verso un settore che è destinato a generare lavoro di alta qualità e per questo investiamo risorse pubbliche importanti. La tecnologia avanza veloce e ci permette di puntare a una produzione rinnovabile mirata al benessere delle persone che vivono vicino a dove l’energia viene prodotta. Non servono solo edifici che generano energia rinnovabile – conclude il presidente Pigliaru -, ma anche reti e connessioni tra loro, per raggiungere equilibrio e autosufficienza.» 
«Stiamo entrando in una nuova era – dice l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini – con la Regione che porta innovazione in un settore con forti potenzialità, per attrarre ulteriori investimenti, anche privati. Grazie a questi interventi gli edifici pubblici sardi potrebbero diventare vere e proprie isole energetiche, infatti, con l’efficientamento e la costruzione di reti intelligenti che collegano più edifici, e l’uso di sistemi di accumulo dell’energia elettrica, questa potrà essere trasferita alle strutture che ne hanno bisogno, attraverso un sistema di monitoraggio che controlla e regola la distribuzione. Proseguiamo spediti – conclude l’assessore dei Lavori pubblici – questo bando segue di poche settimane il via libera della Giunta al programma preliminare dei primi due interventi per 16 milioni e 600mila euro: efficientamento energetico nell’edilizia residenziale pubblica di proprietà Area (11,6 milioni) ed efficientamento energetico e smart grid negli immobili di viale Trento, via Battisti e viale Trieste (5 milioni) a Cagliari.»
«È un bando importantissimo con obiettivi che vanno nella direzione già tracciata dal Piano Energetico: cioè, risparmiare energia, creare reti intelligenti di distribuzione energetica e migliorare la qualità dell’ambiente, a partire dagli edifici pubblici, quelli dei Comuni e delle Province in particolare, ma anche delle Università e dei Consorzi Industriali – sottolinea l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras -. Le azioni previste dal bando si inseriscono in un quadro più generale che la Giunta ha delineato in questi ultimi tre anni. Proprio nei giorni scorsi a Roma la Conferenza delle Regioni – Commissione Energia si è riunita per approvare la posizione comune sul documento di consultazione della Strategia Energetica Nazionale. La nostra regione anticipa le misure contenute nella SEN per la riqualificazione profonda degli edifici pubblici incentrata su efficienza e autoconsumo anche attraverso un coinvolgimento più efficace delle Energy Service Company-ESCO. La Sardegna punta alla riduzione del 50% delle emissioni climalteranti associate ai consumi entro il 2030. È un traguardo ambizioso e per raggiungerlo occorre la collaborazione di tutti, dalla Regione agli Enti locali, dal mondo delle imprese ai cittadini. Vogliamo migliorare le prestazioni energetiche degli edifici pubblici attraverso la promozione e l’uso di tecnologie innovative. Vogliamo utilizzare in maniera più efficiente le fonti energetiche rinnovabili e migliorare la stabilità e l’efficienza del sistema energetico. Stiamo mettendo le basi per consegnare alle prossime generazioni una Sardegna più ‘verde’ e più moderna. Le risorse in campo sono ingenti e devono essere spese tutte e bene – conclude l’assessore Piras -: è un mercato che può creare lavoro, e quindi occupazione, attivando processi di filiera che consentono di attrarre investimenti pubblici e privati.»
L’entità del contributo per ciascun beneficiario sarà pari al 100% del costo totale ammissibile a finanziamento. Le domande possono essere presentate fino al 3 novembre 2017.
Possono partecipare i comuni, singolarmente o nelle forme associate previste dal Testo Unico degli enti locali, le province, i consorzi industriali e le università, ad esclusione delle strutture sanitarie. Il finanziamento massimo per ciascuna proposta ammissibile, nei limiti delle risorse disponibili, va dai 500mila euro per i comuni singoli fino a 3000 abitanti a 2.500.000 per le proposte presentate da comuni associati, province, amministrazioni universitarie e consorzi industriali. Il finanziamento minimo per ciascuna proposta è pari a 50.000 euro.

L’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras.

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La Giunta conferma e rafforza il contributo straordinario a favore di comuni e province per la pulizia e la manutenzione dei corsi d’acqua del reticolo idrico con un avviso da 16 milioni di euro per il triennio 2017-2019, che sommati ai 5 milioni già stanziati per l’anno in corso, ammontano in totale a 21 milioni. «Un’azione di continuità per contrastare una delle principali cause di pericolosità idraulica dei corsi d’acqua – spiega l’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini -. Pur trattandosi di interventi che rientrano fra le competenze degli enti locali, riteniamo queste attività fondamentali per la sicurezza dei cittadini e le sosteniamo con un contributo mirato e vincolato a opere di prevenzione che, in mancanza di fondi, rischierebbero di non essere realizzate».

A breve sarà quindi disponibile l’avviso, a cui potranno partecipare Comuni e Province in forma singola o associata, per un finanziamento minimo di 15 mila euro ciascuno. Lo stanziamento prevede 7 milioni per ogni anno: 2 andranno a integrare i 5 milioni previsti per il 2017, destinati ai soggetti che non hanno beneficiato del precedente avviso, e i restanti 14 milioni saranno divisi fra 2018 e 2019 e assegnati in tre quote. Una prima quota sarà ripartita in proporzione alla lunghezza dei corsi d’acqua, mentre la seconda sarà assegnata attraverso un punteggio che tiene conto di diversi elementi, fra cui la presenza di interventi precedenti, la collocazione all’interno o all’esterno di un centro abitato, la vicinanza di infrastrutture come scuole e ospedali, il fatto che si tratti di un corso d’acqua aperto o coperto. La terza quota, invece, sarà suddivisa in base alla popolazione residente, all’interno del territorio comunale, in aree a pericolosità idraulica elevata e molto elevata. A queste attività, di competenza degli enti locali, si sommano quelle che potranno essere svolte da Forestas nell’ambito delle recenti nuove attribuzioni.

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Una formale segnalazione alla direzione nazionale dell’Anas sui gravi ritardi dei cantieri sulle strade statali 195 e 554 e l’immediata attivazione di due tavoli tecnici con amministratori, forze dell’ordine, Protezione Civile e 118 per individuare entro luglio soluzioni urgenti che consentano di superare le emergenze in particolare nella stagione estiva. Sono queste le decisioni prese dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto di Cagliari Tiziana Costantini su richiesta della Regione, per affrontare i problemi legati ai cantieri infiniti sulle cosiddette strade delle vacanze. Tempi certi per la fine dei cantieri, garanzie sulla sicurezza di cittadini e turisti, soluzioni immediate per affrontare nel miglior modo e con meno disagi possibile la stagione estiva sono state le richieste unanimi degli amministratori presenti. E mentre le notizie sulla 554 sono moderatamente positive, con l’annuncio della riapertura della quattro corsie a ottobre, la fine dei cantieri sulla 195 è ancora molto lontana per problemi legati alla ditta che ha in capo i lavori.
Era stato il vicepresidente della Regione Raffaele Paci, che allora aveva l’interim ai Lavori Pubblici, subito dopo aver incontrato il capo compartimento Anas per la Sardegna Valter Bortolan a scrivere al prefetto Tiziana Giovanna Costantini lo scorso 13 giugno per chiedere la convocazione urgente del Comitato. Oggi Raffaele Paci ha partecipato insieme all’assessore dei Lavori Pubblici Edoardo Balzarini, alla presenza dei dirigenti Anas, di sindaci e assessori della zona interessata (Capoterra, Domus de Maria, Pula, Sarroch, Villa San Pietro, Maracalagonis, Quartu Sant’Elena, Quartucciu, Sinnai, Villasimius) e delle forze dell’ordine. Raffaele Paci ed Edoardo Balzarini hanno consegnato al prefetto un report stilato sulla base della situazione attuale con la collaborazione dei sindaci, che fotografa nel dettaglio le problematiche più urgenti e chiede l’intervento della Prefettura su due fronti: i rapporti con l’Anas e l’attivazione di soluzioni tampone immediate che permettano di superare le criticità aggravate dall’arrivo della stagione estiva.
«La priorità assoluta dell’amministrazione regionale è la tutela della sicurezza dei cittadini e dei turisti che stanno arrivando sempre più numerosi con l’avvicinarsi dell’estate – ha detto Raffaele Paci -. Ma la situazione di queste strade è assolutamente inadeguata sia dal punto di vista della viabilità che della sicurezza, in caso per esempio di incidente e ambulanze che hanno urgenza di passare: siamo tornati indietro di vent’anni e questo non è in alcun modo sostenibile. Le tempistiche di realizzazione degli interventi si stanno protraendo oltre i termini inizialmente previsti in modo assolutamente inaccettabile, con notevoli disservizi anche alle attività economiche dell’area. Chiediamo perciò con forza ad Anas – ha concluso il vicepresidente della Regione – di mettere immediatamente in atto ogni iniziativa utile a superare queste condizioni di emergenza e garantire le indispensabili condizioni di sicurezza.»
«C’è un limite a tutto – ha dichiarato l’assessore Edoardo Balzarini riferendosi alle numerose sollecitazioni della Regione nei confronti di Anas rimaste senza risposta – non è tollerabile che la sicurezza delle persone sia ostaggio delle valutazioni economiche di un’impresa. Ribadiamo la nostra posizione sul fatto che Anas debba procedere alla rescissione contrattuale, in assenza di risposte concrete dell’impresa entro luglio. L’amministrazione regionale a suo tempo chiese ad Anas una linea più decisa, oggi prendiamo atto che c’è una maggiore attenzione su questo aspetto. Si tratta di una decisione impattante ma eticamente obbligata: sollecitiamo una risposta entro il mese di luglio, non si può più perdere altro tempo. Per quanto riguarda le soluzioni immediatamente praticabili al fine di ridurre il più possibile i rischi e i disagi – ha aggiunto Edoardo Balzarini – proponiamo un tavolo tecnico che in un mese stabilisca come procedere, sulla base di proposte come l’implementazione della segnaletica, l’avvio di una attività informativa rivolta a residenti e turisti, il potenziamento del presidio delle forze dell’ordine sulle strade e la verifica della possibilità di percorsi alternativi.»
In particolare, l’intervento viene richiesto per la tratta dei lavori di costruzione della Nuova S.S. 195 “Sulcitana” – Tratto Cagliari – Pula (lotti 1° e 3° e opera connessa Sud) e dei lavori di ripristino di un tratto della Nuova S.S. 554, danneggiato a seguito di un evento franoso che ne ha comportato lo smottamento per circa 200 metri.
Nelle scorse settimane, l’ex assessore Paolo Maninchedda aveva coinvolto la Procura della Repubblica, inviando segnalazioni sulla pericolosità ed i rischi legati alle due strade.

 

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«Tre incidenti la settimana scorsa e rientrare a casa diventa un incubo. Colpa dei ritardi dell’ANAS nella consegna del nuovo tratto della SS195. Resta ancora chiusa, infatti, anche la bretella del Cacip, che ha consentito in questi anni di affrontare le criticità derivanti dal notevole traffico che si sviluppa nell’area della costa sud-ovest della Sardegna. La conclusione dei lavori di ripristino, infatti, inizialmente prevista per l’11 febbraio 2017, poi slittata al 21 aprile e poi ancora al 30 giugno, rischiano ora di non vedere la luce nemmeno entro l’estate, come si temeva e malgrado le vuote rassicurazione dell’ANAS.» La denuncia arriva dal consigliere regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.

«Cosa aspettiamo a liberarci di questo carrozzone?» chiede Cossa, che preannuncia una nuova interrogazione urgente al presidente della Giunta regionale e al nuovo assessore regionale ai Lavori pubblici Edoardo Balzarini  per conoscere i motivi di questi ritardi e sapere cosa intende fare la Giunta per limitare i danni alla stagione turistica e dare certezze agli operatori e alle popolazioni, fortemente preoccupate per i disagi che si vengono a creare nel percorrere l’unica arteria stradale disponibile, cioè la vecchia SS195.

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Le dighe saranno più sicure e funzionali, i porti più efficienti ed adeguati alla crescente domanda turistica, grazie alla programmazione di 100 milioni di euro provenienti dal Patto per la Sardegna sottoscritto nel mese di luglio 2016, presentata oggi, a Villa Devoto, dal presidente della Regione Francesco Pigliaru, dagli assessori Raffaele Paci ed Edoardo Balzarini e dall’amministratore unico di Enas Giovanni Sistu. 50 milioni saranno destinati alle dighe, per un piano di manutenzione straordinaria senza precedenti per strategia e investimenti, e altri 50 milioni alla rete portuale, intervento atteso da decenni.
«Sono i due più corposi interventi per le dighe ed i porti degli ultimi decenni: ci eravamo impegnati a portare a compimento una serie di incompiute e lo abbiamo fatto – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Viene realizzato così un altro pezzo del Patto con il Governo, con il quale diamo risposte mirate alle diverse esigenze territoriali attraverso un efficace coordinamento tra i diversi strumenti di programmazione, fonti finanziarie e soggetti istituzionali. Questa è anche l’occasione per dare il benvenuto al nuovo componente della nostra Giunta, una scelta che garantisce continuità al lavoro fatto sinora –  ha aggiunto Francesco Pigliaru, ringraziando il predecessore Paolo Maninchedda -. Tanto altro è stato avviato e spetterà a Edoardo Balzarini portarlo a concretezza.» Impegno subito confermato dal neo Assessore, già Direttore generale dello stesso assessorato, che ha dichiarato di voler seguire «obiettivi in linea con quelli della Giunta e del precedente assessore e puntare ad alcune specificità tra cui garantire il trasferimento delle enormi risorse finanziarie che derivano dal Patto per la Sardegna e consentire il loro utilizzo all’interno dell’arco di questa legislatura».
In qualità di assessore ad interim dei Lavori pubblici, è stato l’assessore Raffaele Paci a portare la delibera all’attenzione della Giunta«con gli interventi sulle dighe raggiungiamo due risultati estremamente importanti: la sicurezza a tutela dell’incolumità umana e la maggiore efficienza, soprattutto in condizioni di siccità, grazie alla maggiore capacità di invaso che permetterà di fronteggiare le crisi nelle zone più a rischio – ha sottolineato Raffaele Paci -. A proposito del finanziamento per porti più moderni, sicuri e funzionali, la Giunta, ancora una volta dimostra forte attenzione per una zona in particolare difficoltà come il Sulcis e garantisce interventi su numerosi altri porti che potranno così diventare decisivi nell’economia turistica dei Comuni che li ospitano e di conseguenza dell’intera Sardegna».
Più sicure, più funzionali, più efficienti: per le dighe della Sardegna si apre una fase tutta nuova. Gli interventi programmati sono complessivamente 46 e sono suddivisi in tre tipologie: riqualificazione funzionale delle opere di sbarramento per il superamento delle criticità strutturali nei serbatoi con limitazioni di invaso (34 interventi per un totale di 28 milioni e 45mila euro): in questo modo, realizzati i lavori di messa in sicurezza necessari, verrà notevolmente aumentata la capacità consentita e dunque superati i problemi legati alle restrizioni della quantità d’acqua; messa in sicurezza e dismissione (2 interventi da 11 milioni e mezzo) delle dighe che, pur essendo in capo alla Regione, non sono direttamente di proprietà di Enas; messa in sicurezza delle dighe del sistema idrico multisettoriale regionale (SIMR), ovvero di quelle dighe gestite da Enas che forniscono acqua contemporaneamente per uso potabile, irriguo e industriale: 10 milioni e 455mila euro suddivisi in 10 interventi. Tutti gli interventi saranno attuati attraverso il ricorso ad apposite convenzioni da stipulare con i soggetti attuatori, principalmente Enas.
Un investimento importante destinato a completamento, riqualificazione, ampliamento ed efficientamento dei porti principali della Sardegna dopo una ricognizione completa sull’intero territorio. Dei 50 complessivi, 22 milioni finanziano interventi che fanno parte del “Piano Sulcis”: si tratta in particolare di opere di sottoflutto, banchinamenti ed escavo fondali del porto di Sant’Antioco per 12 milioni; realizzazione di nuovi attracchi per i traghetti e dragaggio dei fondali del porto di Carloforte per 4 milioni e opere di sottoflutto, banchinamento ed escavo fondali del porto di Calasetta per 6 milioni. Del restante importo, 2 milioni sono destinati al completamento di interventi già previsti dal mutuo infrastrutture; 10 milioni e 150mila euro a interventi per i quali sono già disponibili i progetti (Marina di Perd’e Sali, Porto di Stintino, Porto Corallo, Cannigione, La Caletta, S. Maria Navarrese, Marina di Alghero); 5 milioni per il ripristino dei danni alle opere di difesa portuali (Castelsardo, Isola rossa, Porto Corallo) dopo le violente mareggiate causate dagli eccezionali venti di burrasca che hanno colpito il nord dell’isola in particolare il 6 e 7 marzo scorsi; 10 milioni e 850mila euro al porto di Buggerru per risolvere, fra gli altri, i problemi di insabbiamento.

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Edoardo Balzarini è il nuovo assessore regionale dei Lavori pubblici, subentra al dimissionario Paolo Maninchedda. Il presidente Francesco Pigliaru e il Partito dei Sardi hanno concordato sulla necessità di proseguire e valorizzare l’importante lavoro svolto negli ultimi tre anni presso l’assessorato dei Lavori pubblici ed hanno condiviso che l’ing. Edoardo Balzarini, attuale Direttore Generale dell’assessorato dei Lavori pubblici, “dirigente stimato e di comprovata esperienza”, sia la figura più idonea a ricoprire l’incarico di assessore. Il decreto di nomina è stato firmato questa mattina dal presidente Francesco Pigliaru.

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Dieci milioni in più per la realizzazione del nuovo ponte di Sant’Antioco. E’ uno degli interventi inseriti nella rimodulazione degli interventi infrastrutturali sulla viabilità di competenza dell’assessorato dei Lavori Pubblici nell’ambito del “Piano Sulcis”, approvata oggi dalla Giunta regionale, presieduta dal presidente, Francesco Pigliaru. Ora le risorse disponibili per la realizzazione del progetto ammontano a 25 milioni. La somma aggiuntiva era già stata programmata nel Piano Regionale delle Infrastrutture. Il ponte, più alto, verrà realizzato affianco a quello attuale che verrà abbattuto una volta ultimati i lavori di costruzione.
Alla circonvallazione di Sant’Antioco (Statale 126), inoltre, sono stati destinati 5 milioni in più rispetto ai 10 originariamente previsti: la copertura finanziaria è assicurata dallo spostamento dell’importo destinato alla messa in sicurezza della tratta fra Sant’Antioco e Calasetta, che ha richiesto un importo di 5 milioni e 600mila euro invece che 10 e 600 come stimato in un primo momento.
Sempre su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, la Giunta ha dato il via libera alla ricostituzione dell’Unità Tecnica Regionale per i lavori pubblici. Quella senza diritto di voto è così composta: Giovanni Maria Sechi, Andrea Saba e Maurizio Meloni (Acque pubbliche, Dighe, Opere idrauliche, Opere idriche e di bonifiche); Gian Paolo Ritossa (Opere marittime); Antonello Sanna, Giovanni Antonio Mura, Clara Pusceddu, Franco Niffoi (Edilizia, Urbanistica, Beni culturali e archittetonici); Italo Meloni e Francesca Maltinti (Viabilità); Pietro Francesco Cadoni e Emilio Ghiani (Impianti tecnologici e industriali, Elettrotecnica); Mauro Pompei e Paolo Roggero (Scienze geologiche e Scienza Agrarie e forestali); Francesco Caput (Discipline giuridiche e amministrative). Dell’Unità tecnica regionale con diritto di voto fanno invece parte: Edoardo Balzarini, Roberto Silvano, Marco Dario Cherchi, Salvatore Mereu, Valeria Sechi, Alberto Piras, Elisabetta Neroni, Alessandro Pusceddu, Giuseppe Biggio, Giuseppe Maria Sechi.
La Giunta regionale riunita in viale Trento con il presidente Francesco Pigliaru ha approvato, su proposta dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, la ripartizione della dotazione finanziaria complessiva di 444 milioni e 800mila euro del Por FSE 2014-2020 destinandole alle diverse azioni da esso previste, quale primo atto nell’ambito del processo di programmazione unitaria. Alle politiche per l’occupazione sono assegnati 171.248.000 euro; alle Politiche di inclusione sociale 88.960.000; alle politiche per l’istruzione e la formazione 155.680.000; per la Capacità istituzionale arrivano 15.568.000 e, infine, 13.344.000 euro sono assegnati al Miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza della programmazione regionale.
Su proposta del presidente Pigliaru è stato nominato, nella persona del dottor Mario Pingerna, il componente effettivo il collegio sindacale dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA), con funzioni di presidente del collegio.
La delibera illustrata dall’assessore della Sanità Luigi Arru e approvata dall’Esecutivo modifica e integra i requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici relativi alle attività sanitarie di Unità Farmaci Antitumorali e Day Hospital Oncologico, così come richiesto dalle circolari ministeriali del 7 settembre 2007 e del 14 ottobre 2008, e i requisiti relativi al Centro Dialisi di Riferimento e al Centro Dialisi ad Assistenza Decentrata. Con lo stesso provvedimento la Giunta ha approvato i requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi della Sala Autoptica.
La Giunta ha autorizzato la proposta dell’assessore Gianmario Demuro, di concerto con l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, alla stipula delle intese tra ARGEA e gli enti interessati per le assegnazioni temporanee finalizzate all’istruttoria delle domande di pagamento a valere sul PSR 2007/2013 per il periodo settembre – dicembre 2015. Le intese consentiranno di evitare il disimpegno delle somme e di far fronte agli impegni assunti dalle imprese agricole, dagli enti locali e dai GAL.
Proposta dall’assessore Cristiano Erriu, la delibera approvata quest’oggi revoca la precedente, la n. 32/60 del 15 settembre 2010, a seguito dell’intesa in sede di Conferenza Regione – Enti locali che eroga, a valere sul Fondo unico Enti locali 2015, 212 milioni di euro e garantisce anche le esigenze degli enti per le quali la delibera del 2010 era stata adottata.
Via libera dalla Giunta, infine, su proposta dell’assessore Raffaele Paci, agli indirizzi per l’ampliamento dei beneficiari e delle operazioni eleggibili nell’ambito del Fondo regionale di garanzia per le PMI operanti in Sardegna. L’Esecutivo ha, di fatto, allineato la normativa regionale a quella europea, in modo da includere tutti i soggetti aventi diritto.
Ponte di Sant'Antioco 1 copia Papazzo della Regione 1