29 March, 2024
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Nell’ambito delle iniziative di carattere civile della Festa patronale di Gesù Divino Operaio, sabato 19 ottobre, alle ore 21.00, al Teatro Centrale di Piazza Roma, andrà in scena “Una matassa imbrogliata”, a cura de “La Clessidra Teatro”, con il patrocinio del comune di Carbonia. Gli attori della compagnia teatrale cittadina, sotto la sapiente regia di Anna Pina Buttiglieri, saranno protagonisti di un’esilarante commedia scritta da Eduardo Scarpetta in napoletano. La vicenda racconta un intreccio vorticoso di situazioni e malintesi che partono da due giovani e libertini amici: Felice e Alfredo. Felice, il giorno prima delle nozze con Errichetta, si ritrova a dover fronteggiare un’ingarbugliata situazione per non svelare tale avvenimenti alla zia Crescenza, che gli ha vietato di sposarsi.
Una trama intricata, avvincente e ricca di gag che divertiranno il pubblico in sala.

L’ingresso al Teatro Centrale è gratuito.

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Dopo il grande successo dei primi due appuntamenti (“Alice nel paese delle meraviglie” e “Molto rumore per nulla”), domani, sabato 15 giugno, alle ore 21.00, al Teatro Centrale si svolgerà il terzo appuntamento della rassegna “Tutti in scena”, organizzata da “La Clessidra Teatro”, con il patrocinio del comune di Carbonia.

Gli attori della “Clessidra Teatro”, sotto la sapiente regia di Anna Pina Buttiglieri, porteranno in scena lo spettacolo “Una matassa imbrogliata”. Protagonisti saranno i ragazzi delle scuole cittadine con le spettacolari coreografie a cura della Batuca Dance.

“Una matassa imbrogliata” è un’esilarante commedia scritta da Eduardo Scarpetta in napoletano. La vicenda racconta un intreccio vorticoso di situazioni e malintesi che partono da due giovani e libertini amici: Felice e Alfredo. Felice, il giorno prima delle nozze con Errichetta, si ritrova a dover fronteggiare un’ingarbugliata situazione per non svelare tale avvenimenti alla zia Crescenza, che gli ha vietato di sposarsi.

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Oggi, martedì 29, e domani, mercoledì 30 maggio, alle 21.00, al Teatro delle Saline di Cagliari – va in scena l’opera “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta. Coordinamento scenico di Alfredo Ruscitto e regia di Giampiero Cubeddu. Lo spettacolo della Compagnia Teatro Sassari, è in calendario per “1 €uro festival” 2018, curato dalla compagnia Akròama.

Per festeggiare i 40 anni dal debutto, avvenuto il 14 ottobre 1977, al Teatro Civico, ora Palazzo di Città, con i due atti unici di Giovanni Enna “Ziu Luiginu e li tempi nobi” e “Paj vinzì vi bò la strumbadda”, la Compagnia Teatro Sassari ripropone la commedia in tre atti “Miseria e nobiltà”, rappresentata per la prima volta, con grande successo di pubblico e critica, al Teatro Civico il 26 marzo 1983, con numerose repliche e poi ripresa nel 1994, ora in un nuovo allestimento, parzialmente rinnovato nel cast, ma con la medesima impostazione registica di Giampiero Cubeddu. La trama è nota e l’adattamento del testo alla realtà sassarese nulla toglie alla felice commedia di Scarpetta, scritta nel 1887, resa ancora più popolare dalla trasposizione cinematografica del 1954 a colori di Mario Mattoli con Totò, Sophia Loren, Carlo Campanini e Carlo Croccolo, che offre una visione più fresca della commedia di Scarpetta. Il protagonista è Felice Sciosciammocca, celebre maschera di Eduardo Scarpetta, sempre senza soldi, che vive con la compagna Luisella, il figlio Peppiniello e l’amico Pasquale, anche lui poverissimo, Concetta, moglie di Pasquale e lo loro figlia Pupella. La trama ruota attorno all’amore del giovane nobile Eugenio per Gemma, figlia di Gaetano Semolone, un cuoco arricchito. Il ragazzo è però ostacolato dal padre, il marchese Ottavio Favetti, che è contro il matrimonio del figlio per via del fatto che Gemma è la figlia di un cuoco. Invece il padre di Gemma, Don Gaetano, apprezzerebbe molto un matrimonio che nobiliterebbe la sua famiglia. Eugenio si rivolge quindi allo squattrinato Felice per trovare una soluzione. Felice e Pasquale, assieme alle rispettive famiglie, si introdurranno a casa del cuoco fingendosi i parenti nobili di Eugenio. La situazione si ingarbuglia poiché anche il vero Marchese Favetti è innamorato della ragazza, al punto di frequentarne la casa sotto le mentite spoglie di Don Bebè. Il figlio, scopertolo e minacciatolo di rivelare la verità, lo costringerà a dare il suo consenso per le nozze.