24 April, 2024
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I segretari FILCTEM-CGIL Sulcis Emanuele Madeddu, FLAEI-CISL Sardegna Mario Marras e UILTEC-UIL Sardegna Pierluigi Loi, hanno chiesto un incontro urgente all’assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Fasolino, e al presidente del Consiglio di Amministrazione Sotacarbo Alessandro Lanza, sulla situazione della Sotacarbo SpA.

«Con la nostra lettera del 6 dicembre 2019, ormai oltre 5 mesi fa, avevamo chiesto un incontro, allora urgente, per affrontare la situazione della Sotacarbo SpA, azienda partecipata dalla regione e sottoposta alla direzione del Suo Assessorato scrivono i tre segretari sindacali -. Non avendo ottenuto alcuna risposta, il 29 gennaio scorso abbiamo sollecitato detto incontro, stante l’ulteriore aggravamento della già pesante situazione economico-finanziaria aziendale. Nemmeno a seguito di contatti informali con l’Assessorato siamo riusciti ad ottenere il richiesto incontro.»
«Nel tempo la pesante condizione aziendale si è ulteriormente compromessa, anche a causa dei ritardi riscontrati nell’approvazione dei nuovi progetti di ricercaproseguono i tre segretari sindacali -. Le vicende connesse alla emergenza Covid-19 non hanno inciso se non in misura marginale sulla condizione aziendale, che già soffriva e continua a soffrire di problematiche strutturali riguardanti la capitalizzazione dell’azienda ed il sistema di remunerazione delle attività svolte.»
«Consideriamo quindi che la situazione debba essere affrontata con assoluta priorità e, pertanto, Le chiediamo un’immediata convocazione, unitamente alla stessa Azienda in modo da approfondire congiuntamente e ricercare  immediatamente soluzioni già praticabili, al fine di evitare il precipitare della situazione concludono Emanuele Madeddu, Mario Marras e Pierluigi Loi -. Purtroppo, ci troviamo costretti, anche per tutelare i lavoratori e la stessa Azienda, ad avviare, in caso di mancanza di immediato riscontro, le più opportune iniziative di lotta e sensibilizzazione della opinione pubblica.»

 

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L’11 maggio 1920 l’eccidio dei minatori. Un sacrificio che non si deve mai dimenticare perché ha portato alla conquista dei diritti dei lavoratori. Da quella tragica data sono passati cento anni, e molte cose sono cambiate. Le condizioni di lavoro, le relazioni sindacali, i tipi di impiego e, talvolta, anche le tutele. In questi anni le centinaia di studenti di Iglesias hanno ricostruito con passione e dedizione quegli avvenimenti, la sofferenza, la disperazione e la rabbia. E’stata una rivolta per un diritto: dignità, condizioni di lavoro e di vita migliori. Un mondo che non c’è più ma che non deve essere dimenticato.
Quest’anno la rappresentazione in piazza non ci sarà, ma la commemorazione, seppure in modi differenti, sarà comunque garantita. La pandemia ha modificato il nostro modo di vivere e le nostre abitudini, ma non ci ha fatto dimenticare il sacrificio dei minatori di cento anni fa. Oggi, più che mai, diventa importante ricordare il gesto di quegli uomini e di quel sacrificio che ha aperto la strada al riconoscimento di tutele per le quali ancora si combatte. Ci sono moltissime categorie di lavoratori che, ancora oggi, devono fare i conti con condizioni non certo ottimali. Pensiamo ai lavoratori delle campagne, in questi giorni si parla nuovamente di caporalato e di riconoscimento dei diritti, ma pensiamo anche ai numerosi precari che operano nei settori più differenti. Figure specializzate e con professionalità consolidate che lavorano con contratti a tempo, o a prestazione occasionale. Rispetto a cento anni fa lo scenario è mutato ma non troppo, perché la platea di chi opera in una condizione di precarietà cronica è abbastanza ampia. Per stare al settore minerario, in un’epoca di globalizzazione, ora più che mai da ripensare,  pensiamo ai minatori che estraggono il coltan in Congo e che a decine muoiono, molti dei quali poco più che bambini.
Per questo motivo riteniamo che l’11 maggio, il sacrificio di quei minatori in piazza per il pane non possa e non debba essere dimenticato. Loro, quei minatori e quella generazione di lavoratori che con il proprio sacrificio hanno dato la possibilità ai figli e nipoti di studiare e crescere, non possono essere dimenticati. E noi quell’insegnamento dobbiamo sempre tenerlo presente. In questo momento di emergenza sanitaria ed economia provocata dal Coronavirus, più che mai.

Emanuele Madeddu

Segretario Generale FILCTEM CGIL Sardegna Sud Occidentale

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«Subito l’attivazione dell’assicurazione per i dipendenti lavoratori esposti al rischio di contagio da Covid-19.»

«E’ quanto, come organizzazioni sindacali della Sardegna sud occidentale, chiediamo alle aziende che in questo periodo continuano l’attività produttiva – scrivono in una nota, i segretari di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Tonio Melis -. E per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori e dei loro familiari, chiediamo l’applicazione fedele del protocollo aziendale per la gestione dell’emergenza Covid-19. L’ultimo provvedimento emanato in ordine di tempo, il DPCM del 22.03.20 e le successive modificazioni del 25.03.2020, ha sancito quali attività e lavorazioni devono proseguire, comprese quelle in deroga. Un atto importante che ci obbliga a creare ulteriori tutele verso le lavoratrici ed i lavoratori “potenzialmente”  esposte a maggiori rischi. Per questo motivo chiediamo di valutare l’ipotesi di stipulare assicurazioni per dipendenti esposti al rischio contagio da Covid-19, ovviamente con la speranza che nessuno debba beneficiarne. Appare utile ricordare che questa “buona  pratica” è già stata messa in atto da altre importanti società del territorio come la Portovesme srl, l’Enel e la Sarmed.»

«La drammatica situazione del momento impegna tutti a tutelare il più possibile le lavoratrici ed i lavoratori in un momento così difficile e la stipula di questa assicurazione va proprio in questa direzione – concludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Tonio Melis -. È il momento di serrare i ranghi, di fare tutto ciò che è possibile per uscire rapidamente dall’emergenza, per poi ripartire con forza e determinazione, non appena le condizioni lo consentiranno.»

 

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Le Segreterie di FILCTEM CGIL, FLAEI CISL, UILTEC UIL sollecitano l’assessorato al Bilancio a sostenere la Sotacarbo, una realtà aziendale preziosa per la nostra Regione.

«In un incontro con la Sotacarbo Spa – affermano Emanuele Madeddu, Mario Marras e Pierluigi Loi, rispettivamente Segretari della FILCTEM CGIL Sulcis, FLAEI CISL Sardegna e UILTEC UIL Sardegna – abbiamo appreso che la situazione finanziaria dell’Azienda è critica, perché messa a rischio dal ritardo nei pagamenti da parte del ministero dello Sviluppo economico. L’impresa è costretta ad anticipare milioni di euro per sviluppare i progetti di ricerca che solo dopo anni vengono pagati dalle istituzioni che hanno affidato a Sotacarbo le attività.»

«Sotacarbo è una realtà preziosa per la nostra Regione – aggiungono i segretari delle organizzazioni sindacali – attraverso la ricerca nel settore energetico ha ottenuto riconoscimenti e brevetti internazionali, in un settore dove si confronta con colossi industriali e finanziari. In pochi anni ha raddoppiato gli addetti e impiega fior di ricercatori il cui lavoro dà grandi benefici nel campo delle energie rinnovabili e dello sviluppo di sistemi innovativi per il settore energetico.»

«La Regione Sardegna proprietaria al 50% di Sotacarbo deve definire rapidamente il proseguimento di alcuni progetti di grande valore economico, che sono vitali per questo importante centro di ricerca – concludonoE manuele Madeddu, Mario Marras e Pierluigi Loi -. Queste incertezze sulle future attività di questa piccola ma importante realtà Sarda, rischiano di provocarne il crollo, proprio in un territorio come il Sulcis Iglesiente già martoriato dalla crisi economica. Per questo le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto un incontro urgente all’Assessore al Bilancio e Programmazione Regionale Fasolino, nella speranza che la Regione Sardegna dia il suo contributo a risolvere, una volta per tutte, i problemi che affliggono Sotacarbo Spa ed i suoi dipendenti.»

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«Da oltre sette anni Il Sulcis Iglesiente e tutti i territori della Sardegna sono commissariati. Solo all’area di Cagliari è stato dato un assetto democratico, con la costituzione della Città metropolitana. La nostra comunità territoriale, come tale, non ha una sua piena rappresentanza democratica. I Comuni hanno, infatti, funzioni ed obiettivi distinti rispetto a quelli del governo complessivo di un territorio. Quando una comunità territoriale è impedita per così lungo tempo  di scegliere autonomamente la sua rappresentanza, si producono gravi danni sul piano della democrazia innanzitutto. Ma non solo su questo piano. Al di là dell’impegno personale dei Commissari, che non intendiamo mettere  in discussione, il territorio e la sua comunità hanno perso in parte, e talvolta del tutto, servizi importanti: scuola, mobilità, ambiente, cultura, giustizia, sanità, attività produttive. Gli investimenti sono stati drasticamente tagliati, basti guardare alle condizioni delle strade. Per contro è aumentato l’accentramento inefficiente nella Regione.»

L’associazione Sinistra – Autonomia – Federalismo scende in campo per rivendicare la fine del commissariamento delle Province.

«Bisogna dire la verità: la cancellazione delle Province si è tradotta in un imbroglio a svantaggio dei territori e anche in un grave danno per la finanza pubblica – si legge in una nota -. Neppure dopo il referendum del 2016 che ha confermato che le Province sono Enti costitutivi della Repubblica italiana, si è posto rimedio a questo stato di caso. In Regione cambiano le maggioranze ma il commissariamento prosegue al più sostituendo i commissari. Bisogna porre fine al Commissariamento! La prima urgenza è procedere subito alla costituzione di organi eletti. Anche una rappresentanza di secondo grado è nettamente preferibile all’essere ancora  commissariati per un tempo indeterminato. L’ulteriore urgenza è che al territorio siano essere restituiti i servizi e le risorse per gli investimenti pubblici sottratti in questi anni.»

«La provincia del Sud Sardegna come attualmente configurata, è un assurdo. Il Consiglio regionale vi ponga rimedio ridefinendo ambiti razionali e coerenti per storia e per interessi attuali. La Regione deve dimagrire e non appesantirsi di nuove funzioni e di nuovi apparati. Molte funzioni devono essere trasferite agli enti locali dove il controllo dei cittadini è più immediato. Sindaci e Consigli comunali hanno assunto un’iniziativa positiva. Vogliamo sostenerla e contribuire a suscitare un largo movimento di opinione. Vi invitiamo a partecipare e a portare la vostra opinione al dibattito pubblico che organizziamo a Carbonia il prossimo 5 dicembre, ore 17.30, al Centro culturale Euralcoop, in Piazza Marmilla. Il dibattito sarà coordinato da Mauro Esu e Elio Sundas. Dopo il saluto di Andrea Corrias, l’intervento introduttivo di Tore Cherchi, si aprirà il dibattito. Sono già previsti gli interventi  di Stefano Rombi, Laura Cicilloni, Ilaria Portas, Emanuele MadedduL’assemblea è aperta a tutti gli interessati. Vi parteciperanno i professori Gianfranco Sabatini e Gian Giacomo Ortu, lo studioso Mauro Pistis, amministratori locali, partiti e movimenti, rappresentanti del sindacato e delle associazioni», conclude l’associazione Sinistra – Autonomia – Federalismo.

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L’aula consiliare del comune di Sant’Antioco ha ospitato lunedì pomeriggio un convegno organizzato dalla Cgil e dalla Filctem Cgil con il patrocinio del comune di Sant’Antioco, nel corso del quale è stato fatto un focus sulle bonifiche e, in particolare, sul caso della Seamag di Sant’Antioco, le cui operazioni di risanamento ambientale non sono state ancora terminate, nonostante siano trascorsi parecchi anni dalla dismissione della fabbrica che sorgeva alle porte del centro abitato, rimasta in attività dal 1965 al 1997.

Dopo la relazione introduttiva svolta da Emanuele Madeddu, segretario territoriale (Sulcis Iglesiente e Medio Campidano) Filctem, ed i saluti del sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci e del segretario della Camera del Lavoro territoriale (Sulcis Iglesiente e Medio Campidano) Antonello Congiu, la relazione tecnica è stata fatta da Mario Cabriolu (“Bonifica e progettazione area Seamag”). Sono poi intervenuti i capi di gabinetto degli assessorati regionali dell’Industria e dei Lavori pubblici Alberto Urpi e Vincenzo Corrias; l’amministratore unico di Igea, Michele Caria; il portavoce del Comitato Porto Solky, Rolando Marroccu; l’ex coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi. Ha concluso lavori, coordinati dal segretario regionale della Filctem, Francesco Garau, il segretario generale della CGIL sarda Michele Carrus.

Allegati gli interventi dei capi di gabinetto degli assessorati regionali dell’Industria Alberto Urpi e Vincenzo Corrias e dell’amministratore unico di Igea, Michele Caria. Alberto Urpi ha annunciato l’avvio delle bonifiche.

               

 

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L’ingresso di Sant’Antioco ai tempi della Sardamag (poi Seamag).

Questo l’argomento del convegno che si terrà lunedì 25 novembre, alle 16.30, nell’aula consiliare del comune di Sant’Antioco, Piazzetta Italo Diana, 1. Organizzato dalla Cgil e dalla Filctem Cgil con il patrocinio del Comune di Sant’Antioco,  propone un focus sulle bonifiche e, in particolare, sul caso della Seamag di Sant’Antioco, le cui operazioni di risanamento ambientale non sono state ancora terminate, nonostante siano trascorsi parecchi anni dalla dismissione della fabbrica che sorgeva alle porte del centro abitato.

Il programma prevede la relazione introduttiva di Emanuele Madeddu, segretario Filctem SSO, i saluti del sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci e del segretario della Camera del Lavoro SSO Antonello Congiu. Seguiranno la relazione tecnica di Mario Cabriolu (“Bonifica e progettazione area Seamag”) e gli interventi degli assessori regionali dell’Industria, Anita Pili, dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, e dell’Ambiente, Gianni Lampis, nonché dell’amministratore unico di Igea, Michele Caria. Concluderà io lavori il segretario generale della CGIL sarda Michele Carrus. Coordina i lavori Francesco Garau, segretario regionale Filctem.

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E’ trascorso un tempo abbastanza ragionevole dall’incontro istituzionale in assessorato dell’Industria alla presenza anche dell’assessore del Lavoro del 18 settembre scorso, relativo al futuro dello stabilimento RWM Italia di Domusnovas. Gli annunci, le promesse e le rassicurazioni del giorno, non hanno avuto alcun seguito. Ad oggi non possiamo che far notare un aspetto gravissimo: 130 Lavoratori dell’intero sito produttivo sono a casa senza lavoro e senza una realistica prospettiva futura. L’impegno annunciato sia dell’assessore del Lavoro sia dell’assessore dell’Industria per trovare una soluzione pare evaporato.»
Lo scrivono, in una nota, la RSU RWM Italia ed i segretari territoriali di Filctem-CGIL e Femca-CISL, Emanuele Madeddu e Vincenzo Lai.

«Dall’incontro tecnico svoltosi il 25 settembre in Regione tra l’Azienda e gli enti preposti non abbiamo nessuna notizia, tantomeno conosciamo gli esiti della riunione del 4 ottobre scorso al ministero degli esteri. Non sappiamo ancora quali siano le intenzioni del Governo in merito a una vicenda che riguarda l’intero scenario della Difesa Nazionale – si legge nella nota -. L’amministrazione regionale, dopo l’annunciato impegno non ha prodotto alcun atto concreto. Fino a oggi tutto quello che sappiamo è quanto si legge sugli organi di informazione e stringati comunicati stampa. L’unica certezza, ad oggi, è quella che 130 lavoratori sono a casa senza lavoro e che tutte quelle persone che hanno promosso facili soluzioni e facili riconversioni sono tutte sparite.»
«Sarebbe opportuno che ognuno, per il ruolo che ricopre e la competenza assegnata, si assumesse le proprie responsabilità – si legge ancora nella nota -. In questo momento c’è ben poco da gioire, anzi la preoccupazione continua a salire dato che, in mancanza di altre risposte, si corre il rischio che il numero dei lavoratori rimasti senza lavoro sia sempre maggiore. Chiediamo fin da ora l’apertura di un tavolo con l’assessorato del Lavoro e dell’Industria per affrontare sia il futuro del sito produttivo sia per trovare strumenti finalizzati a sostenere il lavoro di quei lavoratori già espulsi. Riteniamo che l’attesa sia finita – conclude la nota -, è tempo di risposte concrete, in assenza delle quali metteremo in atto la mobilitazione nella forma che riterremo più opportuna.»

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«Non si può che accogliere positivamente il via libera dall’Assessorato regionale della Sanità alla valutazione di impatto sanitario relativo al progetto di ripartenza di Eurallumina. Una valutazione positiva e storica che riporta  l’impatto del progetto di ripartenza della fabbrica di Allumina  all’interno di norme e regole sanitarie e ambientali, ribadendo nello stesso tempo che nel sito industriale di Portovesme è possibile produrre rispettando le leggi in particolare  la tutela della salute pubblica. Un documento che risponde alle integrazioni richieste nella delibera del febbraio 2019 necessario per completare l’iter autorizzavo relativo alla valutazione di impatto ambientale in corso ormai da 5 anni.»
Lo scrivono, in una nota, Emanuele Madeddu Filctem CGIL SSO, Vincenzo Lai Femca CISL, Pier Luigi Loi Uiltec UIL.
«In questa fase, particolarmente delicata per tutti, è necessario che ciascuno, e per il ruolo che svolge, si assuma la responsabilità che deriva dal suo compito. Sino a oggi sono state investite ingenti somme sia per predisporre un progetto che stia al passo con i tempi e sia rispettoso dell’ambiente, sia perché possa restituire alla Sardegna quel ruolo fondamentale che ha sempre ricoperto la filiera dell’alluminio, facendone riattivare il primo anello, quello che dalla raffinazione della bauxite porterà alla produzione dell’allumina – concludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pier Luigi Loi -. Con i lavoratori continueremo a seguire passo passo tutte le fasi della vertenza che, per impatto sociale ed economico, non può in alcun modo essere archiviata.»

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E’ in programma questa sera, con inizio alle 17.00, nella Sala Augusto Gaviano ex Mensa della miniera della Carbosulcis, a Nuraxi Figus, un incontro per ricordare la figura di Sergio Usai, dirigente sindacale e uomo privato, scomparso tragicamente all’età di 53 anni il 7 maggio 2006 con l’amico Carlo Cancedda, in un incidente stradale verificatosi sulla strada provinciale Pedemontana nel tratto che collega Villamassargia a Siliqua, durante una pedalata domenicale.

Dopo la presentazione del segretario confederale della CGIL Sud Occidentale Antonello Congiu che poi coordinerà i lavori, sono previsti la proiezione di un filmato con immagini e gli interventi di Francesco Lippi, amministratore unico Carbosulcis; Nicola Maccioni, presidente del CRAL Carbosulcis; Mario Zara, presidente dell’associazione Amici della Miniera Vincenzo Panio,e presidente dell’associazione Storia e Radici della Città di Carbonia (della quale Sergio Usai è stato uno dei fondatori); Emanuele Madeddu, segretario FILCTEM CGIL Sud Sardegna; Piero Agus, dirigente sindacale CISL; Bruno Saba, ex segretario generale CISL Sulcis Iglesiente; Mario Crò, ex segretario generale UIL Sulcis Iglesiente; Giuliano Murgia, dirigente sindacale ed ex assessore regionale dell’Industria, Antonio Secchi, già direttore ASAP Sardegna; Sergio Cofferati, segretario generale della CGIL 1994/2002.

L’incontro prevede, infine, un dibattito aperto al pubblico e l’intervento della famiglia.