6 May, 2024
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I segretari provinciali della Filctem-CGIL Emanuele Madeddu e della Femca-CISL
Vincenzo Lai intervengono sulle vicende legate allo stabilimento RWM di Domusnovas.

«Nessuno può pensare che la battaglia contro la sola RWM di Domusnovas e contro i soli lavoratori impegnati nello Stabilimento possa risolvere i conflitti internazionali sparsi per il mondo; purtroppo però da mesi si assiste a una campagna che colpisce la RWM e i suoi lavoratori – sostengono Emanuele Madeddu e Vincenzo Lai -. L’agitarsi, poco partecipato e molto urlato, cui abbiamo assistito in questi mesi ha portato alla proposta e all’approvazione di una mozione che riteniamo nei suoi principi basilari giusta, ma che evidenzia tutti i limiti che la politica italiana dimostra di avere sulla programmazione, sui principali settori produttivi e sulla sua politica internazionale.»
«A nostro parere l’Italia, da tempo, avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di guida in Europa, portando tutti gli Stati della UE a pretendere la cessazione dei conflitti sparsi per il mondo – aggiungono Emanuele Madeddu e Vincenzo Lai -. Posizioni politiche spot come l’approvazione della mozione evidenziano i limiti oggettivi che la politica italiana ed europea dimostrano di avere nella gestione di temi importanti, pensando che questo risultato porterà alla soluzione del conflitto in Yemen. Questo modo di fare ha il solo risultato di non risolvere il problema principale, ovvero la cessazione dei conflitti, ma di peggiorare le condizioni di vita e lavorativa nei territori più disagiati come il Sulcis Iglesiente.
Quello che manca nello scenario Nazionale è un progetto programmatico relativo all’industria bellica. Lo stabilimento di Domusnovas dovrebbe diventare riferimento per l’esercito europeo di cui da tempo si parla. Il tutto in un contesto nazionale chiaro e definito, dato che la RWM, unica al centro delle polemiche, non è l’unica azienda che esporta e produce materiale bellico operante in Italia. Rischia di essere l’unica a pagare le conseguenze di una politica nazionale un po’ sconclusionata, e poco Europea.»
«Per la RWM di Domusnovas non potrà esserci alcuna riconversione. Le professionalità e le tecnologie impiegate in quello stabilimento verranno perse – sottolineano ancora Emanuele Madeddu e Vincenzo Lai -. Sono sotto gli occhi i fallimenti delle riconversioni minerarie. Decine di attività progettate solo con l’intento di accaparrarsi i soldi finanziati ad hoc ma che non hanno prodotto un solo posto di lavoro né sostitutivo né aggiuntivo. ROCKWOOL, CARDNET, BINEX sono solo alcuni esempi di questi fallimenti ai danni di noi cittadini e di noi contribuenti. Stando ai riferimenti più volte fatti creando un parallelo con la legge 180 riferibile alla vicenda Valsella va detto, per onestà della verità, che quella riconversione terminati i contributi pubblici ha prodotto zero posti di lavoro.
Riteniamo che queste lavoratrici e questi lavoratori vadano più che mai tutelati e rispettati rispetto ad una campagna denigratoria in campo da mesi. Riteniamo che prima che vengano prese posizioni terminali si apra una discussione con la Giunta Regionale – concludono Emanuele Madeddu e Vincenzo Lai – le Istituzioni interessate e con il coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali finalizzata ad una soluzione positiva verso la cessazione del conflitto in Yemen e la prosecuzione lavorativa delle maestranze impegnate ragionando finalmente proprio in chiave europea come prodotti di materiale bellico per la difesa degli stati europei perché che ci piaccia o no a quello, nell’interesse dello stato italiano, non possiamo rinunciare.»

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«Quanto sta accadendo ai lavoratori del Porto Canale di Cagliari, oltre 200 che rischiano i licenziamenti collettivi e ai quali manifestiamo vicinanza e solidarietà, non può essere trascurato né sottovalutato. Perché alla vertenza dei lavoratori portuali è legato anche il sistema dell’esportazione dei prodotti sardi.»
A sostenerlo sono Emanuele Madeddu, segretario Filctem Sardegna Sud Occidentale; Lorenzo Mallica, segretario della Femca Cisl Medio Campidano; e Pier Luigi Loi, segretario Uiltec Uil.
«Come avviene per il settore delle ceramiche, è il caso della Ceramica Mediterranea operante nel Medio Campidano, che rischiano di vedere compromesso tutto il settore export proprio a causa della crisi che sta investendo l’ambito portuale. Giusto per fare un esempio si profilano rincari che arrivano anche al 30 per cento, soprattutto per destinazioni che comprendono Canada, Israele ma anche Taiwan, Americhe e Grecia dove le tariffe sono già raddoppiate – si legge in una nota -. Per questo motivo è necessario che si costituisca un fronte comune tra le diverse organizzazioni e le istituzioni si adoperino per affrontare la problematica in maniera globale, tenendo conto del fatto che, col perdurare della situazione di incertezza, ai 200 lavoratori portuali potrebbero sommarsene altri se non ci dovessero essere soluzioni tali garantire la movimentazione delle merci e assicurare alle aziende sarde che si occupano di esportazione di vedere i propri prodotti consegnati nei tempi stabiliti e previsti dalle commesse.»

Emanuele Madeddu.

 

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La sala consiliare del comune di Portoscuso, ieri pomeriggio ha ospitato una riunione tra i sindaci delle Unioni del Comuni del “Sulcis” e “Metalla e il Mare” ed i rappresentanti delle confederazioni sindacali. Al centro del confronto, le iniziative unitarie da intraprendere per contrastare la grave emergenza socio-economica, con particolare riferimento alla vertenza energetica. I programmi del Governo sull’uscita dal carbone, rischiano di portare alla fermata della Centrale Enel Grazia Deledda e, conseguentemente, alla chiusura dell’intero polo industriale di Portovesme, con conseguenze drammatiche sul futuro dell’intero territorio. All’incontro hanno partecipato i sindaci di Portoscuso Giorgio Alimonda, Masainas Ivo Melis (presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis), Buggerru Laura Cappelli (presidente dell’Unione dei Comuni “Metalla e il Mare”), Iglesias Mauro Usai, Santadi Elio Sundas, Gonnesa Hansel Cristian Cabiddu, San Giovanni Suergiu Elvira Usai e Nuxis Pier Andrea Deias; per le organizzazioni sindacali erano presenti, tra gli altri: Gavino Carta, segretario regionale della Cisl; Roberto Forresu, segretario regionale della Fiom Cgil; Renato Tocco della Uilm Uil; Franco Bardi e Bruno Usai della Fiom Cgil; Rino Barca della Cisl; Emanuele Madeddu della Filctem CGIL.

Dal confronto è emersa la consapevolezza della gravità della situazione e la necessità di azioni forti per convincere il Governo a modificare i programmi sulle scelte di politica energetica.

Nel corso dei lavori abbiamo intervistato i sindaci di Portoscuso e Iglesias e registrato gli interventi di Gavino Carta, Roberto Forresu, Franco Bardi e Renato Tocco, che pubblicheremo a breve.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10219572279205506/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10219572311326309/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10219572525171655/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10219572482170580/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10219572711016301/

 

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La Filctem della Sardegna sud occidentale organizza per il giorno 12 febbraio 2019, a Portoscuso, nella sala Alcoa in via Enrico Fermi, a partire dalle ore 16.30 l’iniziativa: Energia e industria, continuità produttiva del polo di Portovesme dopo il carbone”.

Introdurrà i lavori Emanuele Madeddu (segretario generale Filctem Cgil Sso), coordinerà i lavori Francesco Garau (segretario regionale Filctem Cgil).

Sono previste le relazioni di Alfonso Damiano, ordinario di energetica ed elettrica ed Alessandro Lanza, economista dell’energia.

Interverranno: Maria Grazia Piras, assessore regionale dell’Industria; Antonello Congiu, segretario generale Camera del lavoro Sso; Salvatore Cherchi, coordinatore Piano Sulcis.

Concluderà i lavori Michele Carrus, segretario regionale generale Cgil.

Gli organizzatori sottolineano che non sono previsti interventi di candidati.

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«Sardegna Pulita non parteciperà alla Marcia della Pace “Gesturi Laconi”.»

Ad annunciarlo è il coordinatore regionale dell’associazione ambientalista e pacifista Angelo Cremone.

«La CGIL regionale, tra gli organizzatori (con la Tavola Sarda della Pace) non ha ancora dichiarato pubblicamente attraverso suo comunicato, la contrarietà al raddoppio della fabbrica bombe RWM Domusnovas. Non ha assolutamente dichiarato pubblicamente (non esiste sua firma in nessun documento) che la fabbrica RWM possa cessare la sua produzione di armamenti che danno la morte, che quella fabbrica debba essere convertita – aggiunge Angelo Cremone -. L’Associazione Sardegna Pulita, da subito e sempre impegnata in prima linea contro quel tipo di produzione che provoca la morte, il massacro, di migliaia di bambini e civili nello Yemen, paese sotto assedio in guerra, non ritiene di poter partecipare e marciare affianco di chi, come la CGIL regionale, non si è ancora degnata di prendere posizione chiara e non ipocrita sulla fabbrica bombe, che non lavora per la Pace, ma per la Guerra. Addirittura, la CGIL regionale – conclude Angelo Cremone – non ha neanche preso le distanze dal comunicato del suo segretario provinciale del Sulcis Iglesiente Emanuele Madeddu che prendeva posizione sostenendo il prosieguo di quella produzione escludendo assolutamente la sua possibile riconversione.»

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Antonello Congiu

Antonello Congiu è stato eletto segretario generale della Camera del Lavoro della Sardegna Sud Occidentale. Con la sua elezione, si è concluso sabato scorso 13 ottobre 2018 il percorso congressuale della nuova circoscrizione sindacale CGIL denominata Sardegna Sud Occidentale.

In precedenza, durante i congressi di categoria sono stati eletti:

  • Marina Tardini – Segretario generale Lega SPI Sant’Antioco;
  • Paolo Serra – Segretario generale Lega SPI Giba;
  • Sandro Caddeo – Segretario generale Lega SPI Iglesias
  • Antonio Deidda – Segretario generale Lega SPI Carbonia
  • Maria Frau – Segretario generale Lega SPI Arbus
  • Franco Loru – Segretario generale Lega SPI Villacidro
  • Marinello Frau – Segretario generale Lega SPI Guspini
  • Liviana Lai – Segretario generale Lega SPI Villamar
  • Vittorio Curreli – Segretario generale Lega SPI  Serramanna
  • Segreteria SPI Sardegna Sud Occidentale: Carla Piana, Segretario generale – Rinalba Fadda e Salvatore Arca, segretari
  • Segreteria FILCAMS Sardegna Sud Occidentale – Edoardo Manca, Segretario generale – Valter Saiu e  Maria Mereu, segretari
  • Segreteria FP Sardegna Sud Occidentale – Ercole Colombo, Segretario generale – Giovanni Zedde e Rita Caboni, segretari
  • Gabriele Virdis – Segretario generale FLAI Sardegna Sud Occidentale
  • Roberto Forresu – Segretario generale FIOM Sardegna Sud Occidentale
  • Silvia Messori – Segretaria generale FLC Sardegna Sud Occidentale
  • Emanuele Madeddu – Segretario generale FILCTEM Sardegna Sud Occidentale

Questo il nuovo quadro dirigente della CGIL della Sardegna Sud Occidentale.

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Emanuele Madeddu è stato eletto all’unanimità, segretario della nascente segreteria Filctem della Sardegna Sud Occidentale. Il congresso di due giorni (8 e 9 ottobre), svoltosi all’istituto Minerario di Iglesias, ha sancito la nascita della nuova federazione che unisce i territori del Medio Campidano e Sulcis Iglesiente. Industria, burocrazia e ambiente, sono i principali temi affrontati nel corso dei lavori, unitamente alle vertenze aperte che riguardano le aziende produttive in marcia e quelle che attendono il riavvio.

E’ stata inoltre rimarcata la necessità di una maggiore celerità nell’attività burocratica, con tempi certi e risposte chiare, sempre nel rispetto delle regole. Attenzione è stata prestata poi ai sistemi produttivi integrati che non devono essere alternativi ma complementari.

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«L’avvio della procedura di licenziamento di tre lavoratori, in atto dalla Polar a Piscinas, non può essere accettato in alcun modo. Come organizzazioni sindacali lo respingiamo al mittente. Da subito chiediamo la convocazione di un tavolo con la stessa azienda e la Confindustria per affrontare l’argomento. Sin da ora le  organizzazioni sindacali attiveranno le procedure e gli atti necessari finalizzati alla tutela e salvaguardia dei diritti dei lavoratori.»

Lo dicono i segretari Filctem CGIL Emanuele Madeddu, Femca CISL Nino d’Orso e Uiltec Uil Tonino Melis.

«Da subito, inoltre, chiediamo la convocazione urgente e straordinaria di un tavolo con gli assessorati regionali dell’industria e del lavoro per valutare tutti gli aspetti di questa vertenza. Nello specifico – concludono Emanuele Madeddu, Nino d’Oso e Tonino Melis – sollecitiamo un immediato e tempestivo intervento dell’assessorato regionale dell’industria, cui spettano le iniziative in materia di polizia mineraria, affinché siano avviate tutte le procedure ispettive necessarie per accertarsi che tutti i precetti previsti dal regio decreto del 27 siano rispettati.»

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Emanuele Madeddu, 43 anni, originario di Iglesias, è il nuovo segretario generale della FILCTEM CGIL del Sulcis Iglesiente. Subentra a Francesco Garau, eletto recentemente segretario regionale della stessa categoria. Emanuele Madeddu arriva a ricoprire il nuovo incarico dopo un’esperienza maturata nella veste di coordinatore della stessa categoria nel Medio Campidano. E’ stato consigliere del Partito democratico nella provincia di Carbonia Iglesias.

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«Oggi partono concretamente le bonifiche per la miniera di Santu Miali, a Furtei. Si chiude un’epoca e se ne apre un’altra, che è quella del risanamento ambientale e della restituzione dell’area industriale per una futura nuova vita grazie al finanziamento che supera i 37 milioni di euro.»

Lo scrive, in una nota, Emanuele Madeddu, coordinatore Filctem-CGIL del Medio Campidano.

«E’ per i lavoratori una conquista, dato che dalla fermata della produzione, solo con la caparbietà e l’impegno volontario delle maestranze si è riusciti a preservare l’ambiente ed evitare un disastro ambientale – aggiunge Emanuele Madeddu -. Quello di oggi è un risultato importante che premia una lotta portata avanti sia per difendere i posti di lavoro sia l’ambiente. Non a caso proprio tra gli obiettivi posti dai lavoratori c’è stato sin dal primo momento quello delle bonifiche e del risanamento ambientale. Oggi si cambia strada e inizia un nuovo corso che vedrà i lavoratori ancora una volta protagonisti.»