25 April, 2024
HomePosts Tagged "Emanuele Madeddu" (Page 9)

[bing_translator]

Miniera di Olmedo occupata,  la solidarietà dei minatori del Sulcis

Questa mattina i segretari della Filctem del Medio Campidano e del Sulcis Iglesiente Emanuele Madeddu e Francesco Garau, i rappresentanti delle Rsu di Campo Pisano e Furtei e Funtana Raminosa dell’Igea ed i delegati Rsu della Carbosulcis, hanno portato solidarietà ai minatori che occupano la miniera di bauxite di Olmedo per sostenere una battaglia ritenuta giusta ed opportuna.

«I minatori – sostengono Emanuele Madeddu e Francesco Garau -, non solo rivendicano il diritto al lavoro, ma si battono, insieme alle Organizzazioni Sindacali di Sassari, affinché questo sito produttivo in grado di funzionare senza assistenza e sostegno pubblico.»

«Riteniamo che le intenzioni di acquisizione prospettata con l’ultimo bando debbano portare al riavvio della coltivazione, questo è l’unica soluzione che deve essere messa in campo per dare sostegno e dignità al territorio di Sassari. E’ importante il ruolo della Giunta regionale – comcludono Emanuele Madeddu e Francesco Garau – che dovrà garantire il riavvio della produzione e dello sfruttamento della miniera di bauxite.»

[bing_translator]

Emanuele Madeddu, coordinatore Filctem Medio Campidano, giudica positivamente l’avvio delle bonifiche della miniera dismessa di Santu Miali, a Furtei, annunciato dalla Giunta regionale.

«L’annuncio della Regione sull’avvio delle bonifiche a Furtei non può che essere considerato un fatto positivo. In questo momento e in questo contesto, va riconosciuto il lavoro e l’impegno dei tecnici dell’Igea, a’azienda che ha eseguito la fase di caratterizzazione messa in sicurezza d’ emergenza, progettazione e a cui spetta ora il compito di portare a compimento gli interventi.»

«Si tratta di un’opportunità per il territorio che vedrà concretizzarsi il programma con le prime vere bonifiche e per la stessa Igea chiamata ad affrontare un intervento ed una sfida molto importante – aggiunge Emanuele Madeddu -. Inoltre, va ribadito che con queste azioni si concretizza il principio di chi inquina paga. Non si può tralasciare un aspetto: sette anni per ottenere le autorizzazioni e completare il percorso sono un’infinità. Su questo aspetto e sull’eccessiva burocratizzazione – conclude il coordinatore Filctem Medio Campidano – deve essere fatta una attenta riflessione.»

 

[bing_translator]

«In questi giorni è in corso la visita degli ispettori dell’Unesco al Parco Geominerario. La presenza di un commissario straordinario come Tarcisio Agus non può che farci ben sperare sul futuro di un ente che lo stesso attuale Commissario ha contribuito a far nascere e camminare oltre vent’anni fa. Auspichiamo che si riesca ora a dare corpo al progetto ed alla valorizzazione dell’immenso patrimonio materiale ed immateriale.»

Lo scrivono, in una nota, Emanuele Madeddu, coordinatore Filctem Medio Campidano, e Francesco Garau, segretario Filctem Sulcis Iglesiente.

«E’ necessario che si metta finalmente a sistema la gestione di tutti i siti minerari introducendo finalmente il concetto di biglietto unico e centro unico di prenotazione e creare tutte le condizioni perché vengano riaperti anche i siti di Montevecchio e Lula – aggiungono Madeddu e Garau -. I comuni hanno ben gestito la fase di d’emergenza e transizione ma ora è necessario che il Parco svolga sino in fondo le sue funzioni mettendo in campo iniziative strutturali. L’augurio è che, nell’ambito di un programma di rilancio e sviluppo, si superi la figura del Commissario ed il dottor Agus possa essere nominato presidente.»

A settembre le segreterie del Sulcis Iglesiente e Medio Campidano organizzeranno un convegno specifico su questo tema.

[bing_translator]

Si è svolto mercoledì 12 aprile, all’assessorato regionale dell’Industria, l’incontro richiesto dalle organizzazioni sindacali regionali e territoriali di categoria per esaminare la situazione produttiva e societaria degli stabilimenti di Villacidro e Iglesias della Sar.Med, rappresentata all’incontro dall’ing. Luciano Fecondini, amministratore delegato dell’Azienda.

«L’amministratore ha confermato che è intenzione della società chiudere lo stabilimento di Villacidro entro la fine dell’anno e di trasferire tutto il personale nell’unità produttiva di Iglesias, allo scopo di ridurre i costi di gestione che attualmente sarebbero in perdita di circa 60mila euro al mese, confermando inoltre che l’Azienda non è interessata a rilevare altri capannoni della zona industriale, nonostante il sostegno dichiarato dal Consorzio Industriale di Villacidro al fine di risolvere i problemi infrastrutturali ed eliminare le diseconomie – scrivono in una nota Giacomo Migheli, Emanuele Madeddu e Francesco Garau della Filctem-CGIL, Marco Nappi e Nino d’Orso della Femca-CISL e Tore Sini della Uiltec-UIL –L’amministratore ha inoltre confermato che, considerata la ristrettezza degli spazi a disposizione, la linea produttiva dello stampaggio dello stabilimento di Villacidro verrà trasferito in Tunisia, con la conseguente mancata conferma di quei lavoratori assunti con contratto a tempo determinato.»

«La società ha evidenziato che per acquisire il terreno adiacente allo stabilimento di Iglesias, utile per l’ampliamento dello stesso, ci sono voluti 21 mesi vanificando i progetti iniziali previsti, ritardi causati soprattutto dai limiti infrastrutturali della Zona industriale», aggiungono i rappresentanti delle segreterie regionali e delle segreterie territoriali Medio Campidano e Sulcis Iglesiente.

Le organizzazioni sindacali, rimarcando il fatto che la chiusura dello stabilimento di Villacidro rappresenterebbe una grave perdita per il tessuto produttivo di un territorio importante, hanno ribadito con forza che la Sardegna non  può  perdere una parte strategica della filiera della produzione, per cui hanno sollecitato l’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras ad assumere tutte le azioni necessarie e finalizzate ad evitare il trasferimento della linea produttiva dello stampaggio in Tunisia.

L’assessore, condividendo le richieste sindacali, si è impegnata ad accompagnare nei prossimi mesi la Sar.Med nel percorso di riduzione delle diseconomie, attraverso lo snellimento della burocrazia e l’utilizzo degli strumenti regionali previsti a sostegno delle imprese. Le parti hanno convenuto di reincontrarsi tra circa 2 mesi, su convocazione dell’assessore dell’Industria, per un nuovo esame della situazione e per verificare l’esito dei passaggi di carattere operativo intercorsi tra l’Azienda e la Regione Sarda.

[bing_translator]

Il 12 aprile la vertenza Sarmed verrà esaminata in un incontro tra la la Regione e le organizzazioni sindacali di categoria.

«E’ necessario che la Regione diventi parte attiva in questa vicenda che rischia di diventare paradossale – spiega Emanuele Madeddu, coordinatore Filctem Cgil Medio Campidano -. Siamo davanti a un caso emblematico: c’è un imprenditore che vuole rimanere in Sardegna, non può investire perché i tempi biblici della burocrazia impediscono alla sua azienda di proseguire, soprattutto perché a ciò si devono aggiungere gli alti costi. Il trasferimento della fase di stampaggio in Tunisia crea un precedente di non poco conto perché si apre la strada verso una delocalizzazione che, difficilmente, potrà vedere un ritorno nell’isola. Non vorremmo fosse il primo passo per un trasferimento futuro. La Regione deve attivarsi con tutti gli strumenti perché questo non accada. Non è pensabile che un territorio come il Medio Campidano, dichiarato provincia più povera d’Italia, possa subire un atto di questo tipo che determinerebbe un ulteriore impoverimento. Per questo motivo, e per il fatto che i trasferimenti riguardano anche lo stabilimento di Iglesias – conclude Emanuele Madeddu – all’incontro alla Regione parteciperanno i segretari regionali di categoria.»

[bing_translator]

Cresce, tra i lavoratori, la preoccupazione per il futuro dello stabilimento Sar Med di Villacidro. Per esaminare la situazione che si sta creando alla luce delle dichiarazioni rese i giorni scorsi dall’amministratore delegato Luciano Fecondini, si sono riuniti in assemblea con i segretari territoriali di Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL.

«L’amministratore – si legge in una nota dell’assemblea dei lavoratori Sar Med, della Rsu Sar Med e delle segreterie territoriali – Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL – ha comunicato che è intenzione della società chiudere lo stabilimento di Villacidro entro l’anno e trasferire il personale nell’unità produttiva di Iglesias per ridurre i costi di gestione. Tuttavia, considerata la ristrettezza degli spazi a disposizione, la linea produttiva dello stampaggio attualmente a Villacidro verrà trasferito in Tunisia, mentre non verranno confermati i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato.»

«La società ha inoltre evidenziato che per acquisire il terreno adiacente allo stabilimento di Iglesias, utile per l’ampliamento dello stesso, ci sono voluti 21 mesi vanificando i progetti iniziali previsti. Alla luce di questi fatti, i lavoratori riuniti in assemblea hanno manifestato la forte preoccupazione per quanto sta accadendo – si legge ancora nella nota -. La chiusura dello stabilimento di Villacidro e, soprattutto, il mancato rinnovo dei contratti di lavoro a tempo determinato, e il trasferimento del settore stampaggio in Tunisia, costituiscono un precedente tutt’altro che irrilevante. Per questo motivo l’assemblea dei lavoratori, esprimendo forte preoccupazione lancia un appello ai rappresentanti delle istituzioni affinché si possa andare incontro a una soluzione in grado di evitare questo provvedimento. Già tempo fa si era giunti a una sorta di accordo che sembrava aver bloccato questa decisione. I lavoratori annunciano l’avvio di una mobilitazione chiamando a  supporto della vertenza anche i rappresentanti delle istituzioni.»

I segreterie territoriali Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL, Emanuele Madeddu, Marco Nappi, Salvatore Sini, hanno inviato una richiesta d’incontro urgente per affrontare la situazione.

[bing_translator]

La Sarmed, azienda che si occupa della produzione di medicali ha annunciato l’intenzione di voler chiudere lo stabilimento di Villacidro, a causa dell’eccessiva burocrazia e degli elevati costi di gestione e di voler trasferire una parte della produzione in Tunisia e a Iglesias.

«Si tratta di un atto che, come organizzazioni sindacali, non possiamo in alcun modo accettare – scrivono in una nota Emanuele Madeddu, Marco Nappi e Tore Sini, segretari di Filcetm, Femca e Uiltec -. È necessario che la politica, a tutti i livelli, faccia il suo dovere con tutti gli strumenti normativi disponibili per evitare che possa esserci una nuova delocalizzazione con perdita di lavoro locale e la cancellazione di un’attività produttiva veramente importante per il territorio e la Sardegna. La Regione e tutte le istituzioni facciano la loro parte – concludono Emanuele Madeddu, Marco Nappi e Tore Sini -, le organizzazioni sindacali avvieranno tutte le azioni necessarie per salvare questo importante segmento produttivo.»

[bing_translator]

La Cgil si è aggiudicata con il 51% dei consensi le elezioni dei rappresentanti Rsu/Rls dei lavoratori Ceramiche Mediterranee. Alla consultazione elettorale ha partecipato il 90 per cento della forza lavoro. Le consultazioni hanno eletto Antonio Serci e Cesare Arena.

«E’ un risultato importante e significativo per una realtà in crescita – commenta Emanuele Madeddu, coordinatore Filctem del Medio Campidano -. L’alta affluenza alle urne non può che essere considerata un fatto positivo e deve essere visto come un passaggio fondamentale per le sfide future che riguardano i lavoratori e l’organizzazione sindacale.»

[bing_translator]

«Un risultato importante e significativo ottenuto al termine di un anno di trattative, concertazione e discussioni avviate dai lavoratori, sindacati e istituzioni, che non può essere declassato né sottovalutato.  Con il mantenimento dello stabilimento di Villacidro, non solo viene garantito il livello occupazionale e quello professionale. Le organizzazioni sindacali vigileranno affinché vengano rispettati gli accordi sottoscritti e affinché nessun posto di lavoro venga cancellato.»

I segretari di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, Emanuele Madeddu, Marco Nappi e Salvatore Sini, hanno commentato con queste parole la positiva conclusione della vertenza dell’azienda di Villacidro.

Area industriale Villacidro 1

[bing_translator]

«La firma del Patto per la Sardegna ha un risvolto positivo anche per l’area di Montevecchio ponente e per il Sin Sulcis Iglesiente.»

Lo scrive, in una nota, Emanuele Madeddu, coordinatore Filctem del Medio Campidano.

«Il programma prevede l’erogazione, oltre a un milione e mezzo di euro già stanziato, di risorse per 40.236.096 euro per gli interventi di minimizzazione del rischio ambientale per la macro area Montevecchio ponente – aggiunge Emanuele Madeddu -. Un passo importante per avviare un programma di interventi necessari per la bonifica di un territorio che possiamo considerare strategico per il Medio Campidano e non solo. A questo punto, e alla luce dei dati che emergono dalla consultazione del patto per la Sardegna, è necessario che da parte della Regione e dell’assessore competente ci sia la massima attenzione verso un ambito che richiede tempestività. Quello dei giorni scorsi è sicuramente un atto positivo che pone le basi per avviare quel programma di recupero, risanamento e futura valorizzazione. Per questo motivo riteniamo sia necessario che ognuno faccia la su parte. Che l’Igea proceda con la progettazione e le opere e la Regione svolgendo il suo ruolo burocratico amministrativo evitando ritardi inutili oltre che dannosi. Questo è un momento particolarmente delicato e sensibile. L’area di Montevecchio necessita interventi immediati. Il sito ex minerario di Furtei richiede l’avvio immediato delle opere. Proprio per questo motivo la sinergia tra i diversi soggetti diventa fondamentale. Non si può aspettare ancora e non possiamo perdere neppure un giorno. Ognuno, per la sua parte – conclude Emanuele Madeddu -, deve svolgere il suo compito con chiarezza ed efficienza.»

Miniera di Montevecchio