29 March, 2023
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Il 5 novembre 2022, a Carbonia, è stato presentato il film del regista Marco Antonio Pani dal titolo: “Ignazio, Storia di lotta, d’amore e di lavoro”, realizzato per iniziativa dell’associazione “Amici della Miniera” e dai Centri di Servizi Culturali della Sardegna della Società Umanitaria, con il contributo della Fondazione di Sardegna e in collaborazione con la Fondazione Berlinguer, la Sezione di Storia locale del comune di Carbonia, Sarditalianieuropei e altre importanti collaborazioni, ha inoltre goduto del patrocinio del comune di Carbonia che ne ha ospitato la prima proiezione al pubblico.

Il film è frutto di un lavoro di ricostruzione meticolosa di una personalità poliedrica, quella di Ignazio Delogu, nel suo rapporto con la Sardegna e con il mondo; un lavoro complesso che attraversa intensamente la seconda metà del Novecento e ne incrocia significativamente molti dei suoi più illustri protagonisti.

Il merito principale del lavoro di Marco Antonio Pani consiste nell’averci restituito nella sua interezza, la fisionomia di Ignazio intellettuale, attraverso i suoi percorsi di accademico, storico, linguista, giornalista, traduttore per citare alcune delle discipline nelle quali si è cimentato, nei suoi affetti di padre, marito, compagno e nelle sue molteplici amicizie coltivate nei diversi continenti.

Per approfondimenti sulle sue notizie biografiche, segnalo curate dallo stesso autore il link che segue: https ://docplayer.it/2617884-Ignazio-delogu-1-notizie-biografiche.html; sento però il dovere, seppure sommariamente, di sottolinearne brevemente alcuni tratti: laureato in Storia ha iniziato la sua carriera universitaria a Roma, poi a Cagliari e Roma come assistente alla cattedra di Lingua e letteratura ispano americana, a partire dal 1980 alla Facoltà di Lettere Università di Bari è stato professore incaricato di Lingua e letteratura spagnola. Dal 1993 a Sassari è stato titolare della cattedra di Lingua e letteratura spagnola della Facoltà di Lettere e, dalla sua nascita della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, incaricato della cattedra di Lingua e Letteratura Catalane e di Filologia romanza.

E’ stato un Funzionario del Partito Comunista Italiano e collaboratore del quotidiano l’Unità per il quale ha svolto l’attività di corrispondente dalla Grecia, dalla Spagna nel periodo buio della dittatura Franchista e dai paesi latino americani. Questa esperienza gli ha consentito di entrare in relazione e in molti casi di coltivare solide amicizie con molti dei protagonisti della scena mondiale del secondo novecento.

Inizia contemporaneamente l’attività di traduttore per conto della casa editrice Editori Riuniti e ne diventerà di fatto il principale interprete dei testi in lingua spagnola, a lui dobbiamo la conoscenza dei primi testi di Fidel Castro ed Ernesto Guevara sulla rivoluzione cubana, dell’importante produzione poetica e letteraria ispano latino americana, ad iniziare dall’opera di Federico Garcia Lorca, di Rafael Alberti, Josè Marti, Pablo Neruda, Gabriel Garcia Marquez, per citare alcuni dei più noti.

Con alcuni stabilirà un rapporto di amicizia duraturo, quello con Rafael Alberti fu un vero e proprio sodalizio e attraverso lui riuscì a condividere l’amicizia di un altro grande, Pablo Picasso, notevole fu anche il rapporto con Gabriel Garcia Marquez e Pablo Neruda. Di quest’ultimo pubblicò, tra le altre, postuma, l’ultima raccolta di poesie a cui diede il titolo: Elegia dell’assenza, compito assegnatogli da Enrico Berlinguer (circostanza che racconta dettagliatamente nel suo libro su Pablo Neruda e l’Italia).

Nel film, scorrono immagini che testimoniano di un impegno politico che lo vide impegnato a fianco dei po poli in lotta contro le dittature, prima in un ruolo apparentemente defilato che assume evidenza pubblica quando viene incaricato, a seguito del golpe fascista di Pinochet del 1973, come segretario responsabile della direzione dell’Associazione Italia Cile e, infine, in un divertente siparietto nelle immagini televisive che lo ritraggono a fianco di Enrico Berlinguer alla Conferenza di Madrid sull’Eurocomunismo nel 1977, in qualità di traduttore.

Nel film sono presenti le toccanti testimonianze degli esuli cileni in Italia, quella di Horacio Duran degli Inti Illimani e di diverse personalità del mondo della cultura e della politica, si sottolinea il rapporto di stima e di amicizia con il Presidente cileno Salvador Allende assassinato dai golpisti nell’assalto alla Moneda l’11 settembre del 1973.

Proprio al rapporto con Salvador Allende e la vicenda cilena, dedicherà una delle sue ultime fatiche letterarie: “Parallelo Sud – Patagonia tragica, terra del fuoco e altri orizzonti”.

Calato il sipario sulla dittatura fascista, la Repubblica Cilena gli assegnò l’importante riconoscimento dell’Ordine di O’Higgins (un corrispettivo della Legione d’onore della repubblica francese) e al centenario della nascita di Pablo Neruda fu uno dei sette italiani insieme a Giorgio Napolitano e altri cinque ad essere destinatario di una medaglia d’oro commemorativa, coniata in onore del grande poeta cileno.

Nel lavoro di Pani un capitolo è dedicato al suo rapporto con la Sardegna e le città sarde, Alghero dove nacque il 5 novembre del 1928, Usini e Sassari nelle quali trascorse l’infanzia e l’adolescenza e, infine, Carbonia una città che amava e alla quale ha dedicato molte delle sue energie di studioso e di cronista.

Ho conosciuto Ignazio Delogu nel 1978 ma il mio rapporto di personale amicizia con lui, inizia nel 1980, quando ritorna a Carbonia per un’inchiesta giornalistica realizzata per conto del quotidiano romano Paese Sera e dura ininterrottamente sino ai giorni della sua scomparsa, avvenuta a Bitonto (Bari) il 28 luglio del 2011.

Ignazio Delogu, a mio giudizio, è stato tra tutti gli intellettuali sardi, quello che ha dedicato a Carbonia e alle sue vicende, un’attenzione duratura e qualitativamente più significativa.

Il suo rapporto con la nostra città inizia da bambino, suo zio materno Nino Ghinozzi (un ufficiale dell’Aeronautica) lo porta con sé all’età di dieci anni, alla giornata di fondazione di Carbonia, avvenuta alla presenza di Benito Mussolini il 18 dicembre del 1938.

Rimane colpito, Carbonia appare anche agli occhi di un bambino come la città moderna per eccellenza nel panorama urbano sardo di allora, gli dedicherà nel tempo una lunga e curiosa attenzione.

Il suo primo contatto come giornalista risale ai primi anni ’60, già dai titoli che probabilmente non sono solo redazionali, si intravvede il segno delle sue frequentazioni romane, di Carlo Levi in particolare, la cifra stilistica dei suoi articoli è in piena sintonia con la stagione del neo realismo, l’inchiesta dal titolo “Un ritratto di Carbonia”, composta da quattro articoli è realizzata per conto della Nuova Sardegna ed i suoi titoli sono significativi:

Chiusi per anni i minatori ai “medaus” e le ragazze si rifiutavano di fraternizzare;

Dietro la facciata di un mercato fiorente il tentativo di mascherare una realtà squallida;

Nei ricordi, nei racconti amari e concitati la storia di una città che forse muore;

Prostitute, biscazzieri e osti improvvisati vivevano attorno all’esercito dei primi minatori.

Nel 1961 viene pubblicato sul Contemporaneo, un allegato alla rivista politico culturale del PCI Rinascita, un saggio da titolo: Ritratto di Carbonia, è un testo che pur prendendo spunto dall’inchiesta dell’anno precedente, è più meditato, è questo il primo momento in cui inizia a valutare seriamente l’idea di scrivere un libro sulla storia della città.

Realizza altre due inchieste, nel 1980 per conto di Paese Sera, quattro articoli e nel 1984 per conto della Nuova Sardegna, ma in queste circostanze l’attenzione si concentra sulla prospettiva economica, la riapertura delle miniere di carbone, di quelle del settore metallifero e sulle vicende del polo industriale di Portovesme che è, a quella data, il principale polo italiano di trasformazione dei metalli non ferrosi.

Sono questi, gli anni in cui decide finalmente, di dare corso all’idea di scrivere un libro sulla città, un lavoro meticoloso di ricerca presso l’Archivio di Stato a Roma e con frequenti visite a Carbonia per acquisire documenti dall’archivio del Comune.

Questa fatica, troverà successo con la decisione dell’Amministrazione guidata da Ugo Piano, di sostenerne la pubblicazione in occasione delle celebrazioni per il 50° anniversario della Città di Carbonia, viene dato finalmente alle stampe il suo libro: Carbonia – Utopia e Progetto, Valerio Levi Editore.

Si tratta del primo testo nel quale viene rappresentata compiutamente la pur breve storia della città e, soprattutto, in cui vengono svelati contesto e ragioni, per molti di noi ancora inedite, in cui matura questa scelta.

Non si limitò a questo, per i preparativi del 50° della città si rivolse all’amministrazione cittadina con molte sollecitazioni che riguardavano prevalentemente la sfera artistica e culturale.

Nel 1987 venne a Carbonia in compagnia di Costantino Nivola (che poi scomparve prematuramente l’anno successivo nel mese di maggio) proponendolo per un intervento sulla piazza, cito a questo proposito testualmente da una lettera inviata al Sindaco Ugo Piano: «Ti raccomando, in particolare, la collaborazione con Costantino Nivola. E’ un grande personaggio e una grande personalità di sardo, alieno da ogni retorica, ma straordinariamente sensibile e attento. La sua idea di un “muro gravido”, dai molti significati, in una piazza riportata in pristino e da lui magari, anche modificata, mi sembra quella giusta».

In un’altra missiva indirizzata a Pietro Cocco che presiedeva il Comitato per la celebrazione del 50° anniversario della nascita di Carbonia gli sollecitava un contatto con l’ingegner Valerio Tonini per la riedizione del suo romanzo sulla nascita della città “Terra del carbone”, mi pare importante renderne pubblico il giudizio in un passaggio della lettera: «Attorno al libro e alla sua presentazione sarà opportuno realizzare un convegno, chiamando alcuni critici e studiosi della letteratura realista e neorealista, della quale l’opera di Tonini è una vera e propria anticipazione».

Fu lui a mettermi in contatto con il Tonini nel 1991 per avere l’autorizzazione per la ristampa anastatica del romanzo e poiché questi, nella primavera del 1992 venne a mancare, fu lo stesso Ignazio a mettere a disposizione del Comune la sua copia, la copia n° 90.

Nel 1998, insieme a Natasha Pulitzer, contribuì alla realizzazione, in occasione della celebrazione del 60° anniversario della Città, di un convegno dal titolo: “Dalla città di fondazione alla rifondazione sostenibile della città, con un sottotitolo dall’Autarchia alla sostenibilità. Furono invitati Giorgio Muratore storico dell’Architettura, Rossana Bossaglia storico dell’Arte, Francesca Segni Pulvirenti soprintendente regionale, Pasquale Mistretta Rettore Magnifico dell’Ateneo cagliaritano e la marchesa Etta Carignani Melzi, figlia di Guido Segre, presidente dell’ACAI, un convegno al quale partecipò il compianto Antonio Pennacchi inviato della rivista Limes diretta da Lucio Caracciolo.

Sempre per i 60 anni di Carbonia, Ignazio fu ospite del circolo dei sardi di Brescia.

Faccio questi accenni, per sottolineare una passione e un attaccamento a Carbonia che è durato ininterrottamente sino alla sua scomparsa nel 2011.

Aveva in animo di scrivere un libro nel quale raccogliere le sue inchieste giornalistiche del 1960, 1980, 1984 e il saggio del 1961 e mi aveva comunicato la scelta del titolo a cui aveva pensato: “Carbonia nel Cuore”.

Il faticoso lavoro di raccolta dei documenti, i suoi articoli, la sua poderosa produzione letteraria e poetica, che hanno ispirato la realizzazione del film, saranno custoditi in un fondo a lui dedicato, presso la sezione di Storia locale del comune di Carbonia e analogamente, come è stato annunciato, le numerose interviste effettuate per la realizzazione del film, saranno custodite presso il Centro di Servizi Culturali – Fabbrica del Cinema della Società Umanitaria.

Si tratta di materiali importanti che saranno messi a disposizione di chi vorrà, secondo la propria sensibilità e interesse, studiarne ed approfondirne l’opera intellettuale.

Il film, nel mettere in risalto i molteplici interessi con i quali si è cimentato, dedica alla figura di Ignazio Delogu poeta, uno sguardo privilegiato, infatti si conclude proprio con una sua poesia dal titolo: A bortas mind’istracco, che in italiano significa A volte so-no stanco e che vi propongo nella sua trascrizione in italiano.

A volte sono stanco.

A volte sono stanco d’esser sardo, mi si seccano, gli occhi e le labbra mi si gonfiano e il cuore incomincia a saltare come puledro nel campo.

Allora penso a luoghi lontani, forestieri, città dove sono allegre le strade, notte e giorno c’è movimento e sempre ci sono cinema, teatri e gente che saluta e parla come da noi non succede mai.

Gente civile di buoni sentimenti. Me ne vado – dico – me ne vado in luogo lontano forestiero domani me ne vado e non ritorno più saluto zio Barore e Damiano e Tottoi e Michele e Billia e me ne vado senza neanche voltarmi. Mi sembra di sentirli seduti in piazza sui cantoni:

Stai partendo? In buon’ora… se resisti… Altri che te ne abbiam visto partire… Nel caso ritorna… magari di nascosto…

Noi sempre qui ci ritrovi… Me ne vado domani o forse dopodomani.

Stasera mi siedo sulla soglia con uno sguardo saluto i vicini senza una parola e all’alba vado via senza voltarmi.

Spero che sia buon tempo e che per la strada non trovi nessuno perché se vedo gente lo so, mi fermo a chiacchierare e non trovo più il coraggio di partire.

O dico che son già tornato a prendere qualcosa che avevo dimenticato… Ignazio Delogu

Questo testo, credo riassuma fedelmente il nostro proposito di ricordarlo con questo bellissimo docufilm: non lo lasciamo andare via, Ignazio resta con noi!

Antonangelo Casula

La Sala “Fabio Masala” della Fabbrica del Cinema, nella Grande Miniera di Serbariu, ha ospitato stamane la presentazione del progetto della nuova opera cinematografica del regista sardo Marco Antonio Pani, incentrata sulla figura di Ignazio Delogu, uno dei più acuti e prestigiosi intellettuali europei, italiani e sardi. Si tratta di un film documentario che vedrà la luce nel prossimo anno e del quale oggi sono stati anticipati il teaser ed i contenuti.

Il progetto di “Ignazio, storia di lotta, d’amore e di lavoro” è stato presentato questa mattina a Carbonia, nello Spazio Ex-Di’ Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema nella Grande Miniera di Serbariu, alla presenza dello stesso regista, di Duilio Caocci, docente di Letteratura italiana e Letteratura sarda all’Università di Cagliari, Mario Zara, presidente dell’Associazione Amici della Miniera, Paolo Serra, direttore del CSC Carbonia della Società Umanitaria, Antonello Zanda, direttore del CSC di Cagliari della Società Umanitaria, Antonangelo Casula, ex Sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, sindaco di Carbonia, e Mauro Esu della Fondazione Enrico Berlinguer.

Il film, ancora in fase di montaggio e post-produzione, nasce da un’idea dell’associazione Amici della Miniera che ha inteso promuovere un progetto che raccontasse la figura umana, politica e culturale di Ignazio Delogu.

Ignazio Delogu, nato ad Alghero nel 1928 e morto a Bari nel 2011, poeta, traduttore, storico e accademico, critico d’arte e cinematografico, curatore, scrittore, giornalista e corrispondente dall’estero, regista e sceneggiatore, è stato intellettuale tra i più poliedrici e complessi che la recente storia sarda abbia conosciuto. Non basterebbero mille pagine – è stato detto nel corso dell’incontro odierno – a raccontare e definire la figura di Delogu, fondamentale e importantissima per una parte significativa del territorio sardo e per tutta la Cultura regionale, nazionale e internazionale. L’intellettuale sardo non solo è stato impegnato politicamente, appassionato democratico e comunista convinto (per anni è stato uno stretto collaboratore di Enrico Berlinguer), amico di Salvador Allende e poi segretario dell’Associazione Italia-Cile ai tempi della dittatura di Pinochet, ma anche sodale e traduttore dei più grandi scrittori ispanici e latinoamericani della fine del ventesimo secolo.

Arricchito da dialoghi e interviste con personalità degli Atenei di Sassari e di Cagliari, con amministratori delle città di Carbonia e Sassari e con chi lo ha frequentato negli ambienti di cultura ispano-latino-americana, nei quali Ignazio Delogu ha maturato relazioni di elevato profilo e una produzione letteraria rilevante, il documentario è stato finanziato dalla Fondazione di Sardegna e dalla Società Umanitaria Sardegna, in collaborazione con la Fondazione Enrico Berlinguer e l’Associazione Sarditalianieuropei.

Il regista, Marco Antonio Pani, nato a Sassari nel 1966, è sceneggiatore, montatore e docente di regia cinematografica in attività dal 1992. Al suo attivo ha più di quaranta documentari e diversi corti e mediometraggi di finzione, oltre a soggetti e sceneggiature cinematografiche (il suo “Maialetto della Nurra” è stato premiato di recente alla 7a edizione del Babel Film Festival). Il film su Ignazio Delogu è un progetto che lo ha appassionato fin da subito.

«Il compito di circoscrivere nei confini temporali di un prodotto audiovisivo la vita, l’opera e il pensiero di un intellettuale così importante e, purtroppo per larga parte dell’opinione pubblica, ancora così sconosciuto, è stato tutt’altro che sempliceha detto Marco Antonio Pani -. La fase di ricerca ha comportato la realizzazione di ben 34 interviste, con testimonianze di peso come quella della scrittrice Maria Giacobbe, del fondatore degli Inti Illimani Horacio Durán, del poeta cileno Antonio Arévalo, del sottosegretario alla giustizia del Governo Allende, José Antonio Viera Gallo, e molti altri ancora. Ma – ha aggiunto Marco Antonio Pani – è, soprattutto, Ignazio Delogu a raccontare di sé attraverso le sue parole rintracciate negli articoli che scriveva, nelle prefazioni ai volumi che curava, nei saggi e nelle diverse registrazioni che ha lasciato. Ad aiutarlo nella narrazione saranno i tanti testimoni e la voce dell’attore Pino Porcu. Infine, una parte importante la avranno i materiali d’archivio, filmati e fotografici, ma anche i disegni e le animazioni dell’artista ogliastrina Stefania Lai e le musiche ispirate di Luigi Frassetto.»

«Ignazio Delogu, tra tutti gli intellettuali sardi, è stato quello che ha dedicato alla Città di Carbonia e alle sue vicende un’attenzione più duratura e qualitativamente più significativaha detto l’ex sindaco della città mineraria, Antonangelo Casula –. Il suo ultimo lavoro avrebbe avuto per titolo ‘Carbonia nel cuore’ ed era praticamente ultimato, quando la malattia lo ha strappato al suo lavoro e all’affetto dei suoi cari.»

«Ignazio Deloguha ricordato Antonello Zanda, direttore del CSC di Cagliari della Società Umanitariaè stato un grande intellettuale sardo impegnato su molti fronti: poesia e letteratura, politica, giornalismo, insegnamento, arte, cultura sarda. Pur tuttavia ritengo che la sua attività di poeta avesse una centralità che attraversava tutti i campi del suo impegno, investiti da una eticità che respirava nei suoi versi e ne disegnava il profilo esistenziale.»

«La potenza innovativa della poesia sarda e in sardo di Ignazio Deloguha evidenziato il professor Duilio Caocci si deve, oltre che al talento, alle feconde esperienze di lettore, di traduttore, di scrittore poliglotta, di intellettuale cosmopolita.»

«Ho conosciuto personalmente Ignazio Delogu nei primi anni di lavoro all’Umanitariaha ricordato Paolo Serra, direttore del CSC Carbonia della Società Umanitariama, ancora prima, attraverso la lettura di alcuni suoi lavori e soprattutto del suo libro ‘Carbonia: utopia e progetto’. Rimasi affascinato dalla sua figura, dalla sua grande passione e dai suoi molteplici interessi. Ecco perché quando Antonangelo Casula e l’Associazione Amici della Miniera mi hanno parlato della possibilità di organizzare un evento nel decennale della sua scomparsa, ho proposto la realizzazione di un film che testimoniasse il suo impegno e raccontasse le sue infinite sfaccettature. Proprio questo è stato il motivo che ci ha indotto, con grande soddisfazione, ad affidare il lavoro a Marco Antonio Pani.»

Allegate le interviste di Marco Antonio Pani e Duilio Caocci.

 

Verrà presentato alla stampa, venerdì 17 dicembre alle ore 10.30, nei locali dello Spazio Ex-Di’ Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema nella Grande Miniera di Serbariu, a Carbonia, il teaser del film documentario “Ignazio, storia di lotte, d’amore e di lavoro” di Marco Antonio Pani.
Il film, ancora in fase di post-produzione, nasce da un’idea dell’Associazione Amici della Miniera che ha inteso promuovere un progetto che raccontasse la figura umana, politica e culturale di un grande intellettuale sardo: Ignazio Delogu.
Una figura fondamentale, poliedrica e importantissima per una parte significativa del territorio sardo e per tutta la Cultura regionale, nazionale e internazionale. Ignazio Delogu poeta, traduttore, Delogu storico e accademico, critico d’arte e cinematografico, curatore, scrittore e giornalista, regista e sceneggiatore, corrispondente. Non basterebbero mille pagine a raccontare e definire la figura di un intellettuale tra i più poliedrici e complessi che la recente storia sarda abbia conosciuto.
Arricchito da dialoghi ed interviste di personalità degli Atenei di Sassari e di Cagliari, di figure di Amministratori delle città di Carbonia e Sassari e di chi lo ha
frequentato negli ambienti di cultura ispano-latino-americana nei quali ha maturato relazioni di elevato profilo e una produzione letteraria rilevante, il documentario è stato finanziato dalla Fondazione di Sardegna e dalla Società Umanitaria Sardegna, in collaborazione con la Fondazione Enrico Berlinguer.
Alla conferenza stampa di presentazione interverranno il regista Marco Antonio Pani, Duilio Caocci, docente di Letteratura italiana e Letteratura sarda all’Università di Cagliari, il presidente dell’Associazione Amici della Miniera Mario Zara, il direttore del CSC Carbonia della Società Umanitaria Paolo Serra, il
Direttore del CSC di Cagliari della Società Umanitaria Antonello Zanda, Antonangelo Casula, exsindaco di Carbonia, Pietro Morittu, sindaco di Carbonia,
Mauro Esu della Fondazione Enrico Berlinguer e Antonello Cabras, presidente della Fondazione di Sardegna.

E’ stata inaugurata lunedì sera, a Carbonia, presso la sala del Circolo Soci Euralcoop, in piazza Marmilla, la mostra fotografica 1921-2021 – 100 anni il P.C.I. e la Sardegna, organizzata dalla Fondazione Enrico Berlinguer ed allestita con la consulenza e ricerca fotografica di Renato Brotzu.

La mostra sarà visitabile dal lunedì al sabato, dalle 9.30 alle 12.30  e dalle 16.30 alle 19.30. fino al 3 luglio.

Vediamo uno stralcio dell’intervento di presentazione fatto da Mauro Esu, uno degli organizzatori della mostra.

   

Dopo 76 anni dalla liberazione dell’Italia dal nazifascismo, anche quest’anno, in diverse città, è stata deposta da parte del primo cittadino e delle forze pubbliche, una corona ai caduti, per onorare la loro memoria.

A Carbonia, domenica 25 aprile, in tarda mattinata, si è svolta una breve cerimonia, a cui, visto il delicato periodo che si sta vivendo per la pandemia, aggravato da una realtà quotidiana immersa in una zona rossa da ormai oltre tre settimane, ha potuto presenziare solo una piccolissima parte della cittadinanza.

Nel primo pomeriggio, alcuni rappresentanti dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) hanno depositato in piazza Roma e in diversi altri punti della città, un mazzo di rose rosse, come segno di forte partecipazione al momento che il mondo intero sta vivendo, in seguito alla sfortunata comparsa nella nostra vita del Covid-19. Ecco che, in alcuni luoghi della città, importanti per la commemorazione del 25 aprile 1945, sono apparsi come segno di sensibilità, mazzi di rose rosse. Oltre a piazza Roma, piazza Matteotti, via Gramsci, piazza Pietro Cocco, piazza Nadia Spano, piazza Enrico Berlinguer e piazza Martiri per la Libertà. La speranza, nel cuore di tutti, è che il 25 aprile 2022, possa essere commemorato nella più totale libertà.

Nadia Pische

nadiapische@tiscali.it

 

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Il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, ha pubblicato questa sera il bilancio di metà mandato.

Di seguito il testo integrale.

DUE ANNI E MEZZO DI LAVORO PER LA CITTÀ

Sono passati circa due anni e mezzo da quando la nuova Amministrazione comunale è alla guida della città di Carbonia ed è tempo di tracciare un bilancio reale e trasparente dei risultati raggiunti, di quelli in stato di avanzamento e delle azioni che metteremo in campo nella seconda parte del nostro mandato.

Per delineare i risultati conseguiti, prenderemo come riferimento le linee di mandato amministrativo presentate in Consiglio comunale nel luglio 2016. Queste hanno rappresentato il quadro di riferimento al cui interno ci siamo mossi, cercando di portare a termine, uno per uno, i punti programmatici, apportando nel contempo modifiche e rimodulazioni delle linee guida a seconda delle contingenze e delle opportunità che si sono presentate nell’arco di tempo trascorso dal nostro insediamento fino alla data odierna.

Alla luce dei risultati raggiunti, spetta a Voi, cari concittadini, giudicare la quantità e la qualità del lavoro svolto e valutare la bontà delle scelte da noi percorse.

Per quanto ci riguarda, riteniamo che il bilancio di metà mandato sia positivo, al netto delle criticità e delle problematiche che abbiamo dovuto fisiologicamente fronteggiare. Per raccogliere quanto abbiamo seminato in questi due anni e mezzo, continueremo a lavorare sodo alla nostra mission, imprimendo un’accelerazione alla nostra azione amministrativa, che proseguirà con serietà, coraggio e determinazione fino in fondo.

BILANCIO, POLITICA DELLE ENTRATE E FONDI EUROPEI

· Per far fronte a un bilancio sempre più contingentato e con sempre più limitate risorse trasferite da Stato e Regione, abbiamo messo in campo un’azione volta all’ottimizzazione del recupero delle entrate derivanti da Imu, Tasi e Tari con la costituzione, all’occorrenza, di un gruppo di lavoro ad esso dedicato: obiettivo raggiunto e da implementare in itinere;

· Politiche comunitarie: il nuovo servizio, il Centro Eurodesk, organo preposto alle attività di informazione e formazione dei giovani, si occuperà anche dell’individuazione di possibili bandi di finanziamento regionali;

· Bilancio condiviso: obiettivo conseguito nel 2017 attraverso le riunioni svolte in Consiglio Comunale. Uno strumento da potenziare nei prossimi anni attraverso un maggiore coinvolgimento della cittadinanza. 

LA MACCHINA AMMINISTRATIVA – PERSONALE E AGENDA DIGITALE

· Maggiore informatizzazione e digitalizzazione sulla scorta di quanto previsto dall’AgiD (Agenzia per l’Italia Digitale): riduzione delle spese per carta e manutenzioni (obiettivo parzialmente conseguito), incentivazione all’utilizzo della posta elettronica certificata per la trasmissione di atti e documenti;

· Investimenti sulla formazione del personale dipendente: recentemente abbiamo siglato un protocollo d’intesa con Sardegna Ricerche che consentirà al personale comunale di partecipare ad attività formative in tema di Codice degli Appalti Pubblici e Mercato elettronico della Pubblica  Amministrazione (MEPA);

· Riorganizzazione uffici e servizi: a breve avverrà il trasferimento degli Uffici Tributi nella sede dell’Ex Tribunale;

· Fascicolo elettronico del cittadino: i cittadini possono accedere direttamente dal proprio pc, tablet o smartphone ad una vasta gamma di servizi offerti dal comune di Carbonia: informazioni anagrafiche, protocollo, sportello demografico, situazione tributaria e, in futuro, sarà possibile pagare online anche tributi come TARI, TASI e IMU; 

· Postazioni @ll in (dotate di personal computer, lettori di smart card a microprocessore, attivazione di una casella di posta elettronica certificata (Pec), un access point wireless e una stampante di rete multifunzione): sono funzionanti in Biblioteca comunale e alla Grande Miniera di Serbariu, ma devono ancora essere rese operative dalla Regione Sardegna nelle sedi delle ex circoscrizioni di Cortoghiana e Bacu Abis; 

· Il sito Internet istituzionale del comune di Carbonia, ormai obsoleto e poco fruibile, nel 2019 verrà sostituito da una nuova interfaccia grafica più accessibile e al passo con i tempi;

· Punto di ascolto: linea programmatica modificata e sostituita da un nuovo strumento, approvato in Consiglio Comunale, il 30 Novembre 2018: il Question Time.

TRASPARENZA E DEMOCRAZIA PARTECIPATA

· Nel nuovo sito Internet del comune di Carbonia verrà valorizzata la trasparenza e la partecipazione attraverso l’inserimento di un link che consentirà di vedere in diretta streaming le sedute del Consiglio comunale, al momento visualizzabili solo ed esclusivamente su Facebook;

· L’accessibilità delle informazioni istituzionali è stata potenziata anche attraverso la pubblicazione di comunicati stampa, foto e video sul social Facebook per fornire alla cittadinanza un resoconto delle principali attività svolte dall’Amministrazione Comunale;

· Nel 2019 è prevista l’apertura di un doppio canale Telegram diretto con i cittadini, contenente gli avvisi della Protezione Civile e quelli del Comune di Carbonia;

· Democrazia diretta: approvazione regolamento dei Comitati di Quartiere, il cui funzionamento diventerà effettivo nei primi mesi del 2019; rivitalizzazione della Consulta giovanile (obiettivo per il 2019); eliminazione del quorum nei Referendum.

POLITICHE AMBIENTALI

• Aumento percentuale della raccolta differenziata dal 64,19% del 2016 al 74,22% a Novembre 2018;

• Completamento, avvio e potenziamento dell’impianto di compostaggio di Sa Terredda. Finanziamento da 700 mila euro per piattaforma ingombranti generici trasformata (prima e unica nel genere in Sardegna) da semplice impianto di triturazione con destino discarica/termovalorizzatore (inceneritore) ad impianto di recupero di materia ed energia; finanziamenti ottenuti su impianto compostaggio: 700 mila euro per attrezzature: servizio affidato. 1.260.000 euro per raffinazione sezione compostaggio.

•  Capping Discarica Sa Terredda: primo lotto da 2 milioni di euro: gara conclusa; lotto di completamento: finanziamento ricevuto di 3.540.000 euro.

•  Azioni di sensibilizzazione verso il rispetto dell’ambiente: adesione nel 2017 e nel 2018 alla campagna di Legambiente “Puliamo il Mondo”, all’iniziativa “Alberi per il Futuro”, percorsi formativi presso le scuole con utilizzo ecopoint per raccolta plastica; banchetti informativi in occasione dei grandi eventi.

•  Attivazione App De Vizia Carbonia, strumento per semplificare e rendere più efficiente il rapporto tra il cittadino e la società che gestisce il servizio di raccolta differenziata.

•  Aggiudicazione finanziamento da 60 mila euro per ampliamento Ecocentro;

•  Aggiudicazione bando regionale da 70 mila euro per recupero  di aree degradate da abbandono di rifiuti;

•  Due campagne di bonifica di aree da amianto da 20 mila euro complessivi.

•  Regolamento igiene urbana in fase di approvazione.

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA

· Aggiudicazione “Bando Periferie” per un importo complessivo di 11.662.463,04 euro;

· Partecipazione al Programma Integrato per il riordino urbano;

· Approvazione dello Studio della perimetrazione del Piano di assetto idrogeologico ai sensi dell’art. 8 delle N.A. (PAI) nel territorio comunale di Carbonia, alla scala dello strumento urbanistico;

· Attivazione Master di Alta Formazione in Architettura del Paesaggio presso la Grande Miniera di Serbariu;

· A breve verrà avviato il Centro Studi Mediterraneo del Paesaggio;

· Nel 2019 si procederà al riassestamento dei Piani di Zona, a partire da quello di via Logudoro, attualmente in fase di accertamento;

· Attivazione di una procedura di valutazione sulle pratiche di condono edilizio inevase presenti presso gli archivi dell’Ufficio Tecnico;

· Attivazione di un processo partecipato e interattivo per la co-costruzione di un regolamento comunale su Murales e graffiti nelle diverse zone urbanistiche della città: obiettivo in itinere.

MANUTENZIONE, SOMICA E LAVORI PUBBLICI

•  Efficientamento società in house So.Mi.Ca. con minori costi legati al personale e agli acquisti e utili societari drasticamente ridotti; ampliamento attività in global service e riduzione delle quota dei lavori a progetto; più servizi, a parità di spesa per il Comune: ampliamento superfici non pavimentate oggetto di sfalcio e cura nuovi spazi verdi, manutenzione aree giochi, manutenzioni extra presso Mercato Civico, verifiche di messa a terra e protezione dai contatti indiretti c/o stabili a canone;

•  Assunzione di 64 persone operanti nei Cantieri di Forestazione per pulizia, diserbo e riqualificazione della Grande Miniera di Serbariu e del Parco di Rosmarino, due aree spesso abbondonate all’incuria;

•  Scuole – Progetti Isc@la 2018-2020 ammessi a finanziamento: scuola secondaria di primo grado Sebastiano Satta, via della Vittoria; scuola primaria di via Santa Caterina-Serbariu; Scuola primaria via Bramante (Is Gannaus); scuola primarie dell’infanzia Francesco Ciusa di via Lombardia. Completamento progetti Isc@la 2015-2017 e avvio intervento di messa in sicurezza, ristrutturazione e adeguamento statico scuola Satta per oltre 372.000 euro.

•  Cimitero: maggiori servizi manutentivi e di assistenza agli utenti; 240 nuovi loculi e 80 cellette; attenta disamina su oltre 200 concessioni loculi scadute nei due cimiteri cittadini e avvio riordino campi comuni. È in corso l’elaborazione di un nuovo regolamento di Polizia Mortuaria.

•  Strade e viabilità: riordino della sosta in diverse aree della città; riapertura del Parcheggio Multipiano di via Verona; riattivazione linea autobus urbana in via Manno; installazione 7 pensiline e altre 3 a seguire. È in corso con ARST una rivisitazione e stabilizzazione di alcuni percorsi di linea extraurbana e scolastici per miglioramento linee urbane. Entro 2018 gara di € 430.000,00 per nuovi interventi strutturali di adeguamento di alcune strade urbane. Accordo con EnelX per 14 postazioni di ricarica elettrica per autovetture.

•  Strutture sportive: riapertura del Palazzetto dello Sport di Cortoghiana chiuso dal Dicembre 2014, con oltre 84 mila euro di risorse comunali; aggiudicazione del bando regionale da 200mila euro e utilizzo altre risorse comunali, regionali e governative per oltre 547 mila euro di lavori per la riqualificazione della Cittadella Sportiva di via Balilla e nuova viabilità afferente.

•  Nuovo contratto Servizio Luce con Zephyro spa di nove anni per oltre 5 milioni di euro. Riqualificazione energetica degli impianti semaforici e del sistema di illuminazione pubblica cittadina, con attivazione telecontrollo e gestione punto a punto, oltre alla predisposizione di sistemi IT e smart city.

•  Aggiudicazione del Bando regionale per l’efficientamento energetico per riqualificare la struttura dell’Ex Tribunale di via XVIII Dicembre ad edificio a consumo di energia quasi zero (nZEB) e lavori da appaltare entro il 2018 per oltre 2.300.000 euro, di cui  1.495.000 euro di fondi regionali.

•  Messa a dimora di 423 nuovi alberi nel comparto viario oggetto di adeguamento delle sezioni stradali al PGTU 2016, con affidamento dei lavori a partire dall’anno in corso, per un importo di 120.000 euro.

•  Protezione Civile: redatto il piano di Protezione civile, da discutere in Consiglio comunale.

POLITICHE PER IL BENESSERE ANIMALE

· Nel mese di ottobre 2018 è partito il progetto di sterilizzazione di cani padronali per realizzare un sistema di controllo delle nascite di cucciole indesiderate;

· Aree di sgambamento cani (obiettivo in itinere): pronta la delibera di Giunta che individua zone specifiche della città. A seguire è prevista l’approvazione da parte del Consiglio comunale.

PROGETTO CARBONIA “CITTA’ SICURA”: POLIZIA LOCALE AL SERVIZIO DEI CITTADINI

· Dopo un lungo iter, è in fase di ultimazione l’installazione di 13 postazioni di videosorveglianza in città. La rete di monitoraggio consentirà di tenere sotto controllo diverse zone del territorio comunale: Piazza Roma; Piazza Marmilla; Portici di via Manno; Piazza Enrico Berlinguer; Parcheggio Multipiano; Parco Rosmarino; Area PIP; Ponte di via Cannas; Ingresso Nord di via Dalmazia; Ingresso Nord-Est della città (via Don Orione); Ingresso Ovest del Centro intermodale (piazza Pietro Cocco); Passante Ovest (Is Gallus); Mercato Civico.

· Necessità di intensificare, nonostante la carenza del personale in dotazione, i controlli dei vigili urbani sul rispetto di divieti di sosta, durata del disco orario, attività di venditori ambulanti abusivi, autovelox. Obiettivo da potenziare nell’immediato futuro.

CARBONIA CAPOLUOGO DELLA PROVINCIA DEL SUD SARDEGNA

· La nostra azione politico-amministrativa tende a rafforzare il ruolo di Carbonia come capoluogo della provincia del Sud Sardegna, ponendosi come capofila su tematiche basilari come la sanità, di cui il Sindaco ha assunto recentemente il ruolo di presidente della Conferenza Socio-sanitaria territoriale della ASSL7.

· Solleciteremo gli organi competenti affinché si possa addivenire ad una modifica della legge regionale di riordino degli Enti locali n. 2 del 2016. L’obiettivo è quello di disegnare una ripartizione dell’attuale Provincia in due parti: un territorio meno esteso e più omogeneo in termini di natura geografica, fisica, morfologica e culturale.

POLITICHE SOCIO-SANITARIE

· Nel 2017 abbiamo istituito la Consulta Handicap, una conquista di civiltà: un momento di ascolto, partecipazione e condivisione, finalizzato a promuovere azioni in grado di rimuovere ogni ostacolo alla partecipazione dei cittadini disabili alla vita sociale;

· Nel 2019 verrà aperto lo sportello di prossimità per fornire ai cittadini consulenze da parte di avvocati che presteranno servizi volontariamente e a titolo gratuito;

· Nel 2019 verrà istituita la Consulta del volontariato (obiettivo in itinere);

· È stato istituito il fondo per le estreme povertà per dare un concreto sostegno economico alle famiglie indigenti: le risorse sono derivanti dal taglio dei costi della politica operato sulle indennità degli assessori, del presidente del Consiglio Comunale e dei consiglieri.

· Nel 2018 abbiamo attivato il Servizio Educativo Territoriale per i minori e le famiglie problematiche.

· È stato approvato il Regolamento del Baratto Amministrativo, cui si darà concreta esecuzione a breve;

· Contrasto al gioco d’azzardo: nel mese di ottobre 2018 il sindaco Paola Massidda ha emanato un’ordinanza per limitare gli orari di accensione delle slot machine;

· Politiche per i giovani e politiche comunitarie: nel  mese di Novembre 2018 è stato aperto il nuovo Centro Eurodesk in via XVIII Dicembre, uno sportello informagiovani moderno che eroga servizi qualificati di informazione, formazione e aggiornamento sulle politiche e sui programmi messi in campo dall’Unione Europea in favore della gioventù;

· Asilo nido comunale: progetto per la ristrutturazione dello stabile nel 2019, potenziamento attività svolte con servizi integrativi e diverse iniziative di formazione nei confronti dei genitori;

· Nel 2019 è prevista la riattivazione della sala prove musicali di Is Gannaus, della Scuola civica di musica e uno spazio giochi per i bambini dai 6 ai 13 anni.

PUBBLICA ISTRUZIONE

· Il comune di Carbonia, in un’ottica di partecipazione attiva e di coinvolgimento degli istituti scolastici cittadini, ha organizzato diversi incontri con i Dirigenti Scolastici, i docenti e gli studenti per  promuovere e diffondere iniziative, attività, corsi e progetti legati ai temi dell’ambiente, del riciclo dei rifiuti, dello sport, dell’educazione alimentare, della sicurezza, dell’educazione civica, delle problematiche sociali, del mondo dello studio e del lavoro.

POLITICHE DELLA CASA

· Mercoledì 1 agosto 2018, a seguito di un’azione sinergica tra il comune di Carbonia e AREA, si è sbloccata un’annosa vicenda: sono stati consegnati 12 appartamenti della lottizzazione di via Roux, ora via suor Angelina Piredda, alle famiglie aventi diritto,  un piccolo passo avanti in un territorio comunale caratterizzato da una forte domanda di abitazioni.

· A breve verrà pubblicato il bando che porterà all’assegnazione delle 48 case rimanenti nella medesima lottizzazione.

PATRIMONIO

· Pubblicazione della manifestazione d’interesse per l’affidamento in gestione di alcuni immobili del patrimonio comunale a condizioni eque, standardizzate, regolamentate a favore delle numerose associazioni che operano senza fini di lucro nel territorio comunale.

CARBONIA CITTÀ DELLO SPORT

· Gestione virtuosa degli impianti sportivi comunali con il coinvolgimento delle numerose associazioni sportive cittadine;

· Pubblicati i bandi di gara per l’affidamento in gestione per 3 anni, rinnovabili per successivi 3 anni, di alcuni impianti sportivi;

· Valutazione delle proposte di progetto da parte di privati e associazioni per una gestione a lungo termine di alcune strutture sportive;

· Gestione di impianti in concessione d’uso temporaneo, previa stipula di apposita convenzione.

·  Il comune di Carbonia riconosce lo sport come funzione sociale primaria e intende promuovere e sostenere ogni iniziativa atta a rendere più accessibile a tutti i cittadini la pratica sportiva.  In data 7 dicembre 2018 si insedierà, nella prima riunione ufficiale, la Consulta comunale dello Sport, organo consultivo permanente del comune di Carbonia che contribuirà, mediante proposte e pareri alla determinazione delle politiche sportive e delle scelte amministrative operate in questo settore.

 TURISMO, CULTURA E SPETTACOLO

·  Ingresso nell’aprile 2018 nella Rotta Culturale Atrium, l’Associazione transnazionale costituita il 15 Giugno del 2013 con l’obiettivo di sviluppare il settore del turismo culturale attorno al patrimonio urbano ed architettonico dei regimi totalitari del XX Secolo;

· Istituzione nel periodo estivo 2018 dell’Info Point Turistico culturale in Torre Littoria, grazie ai progetti di alternanza scuola-lavoro. Obiettivo da consolidare e rendere continuativo nel tempo;

· Promozione del Turismo culturale, archeologico e storico con l’ingresso nella Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara;

· Nel 2019 è previsto il riordino dell’Archivio corrente di deposito comunale e l’istituzione dell’Archivio storico comunale;

· A breve verrà approvato dal Consiglio comunale un regolamento sulla concessione di contributi per attività culturali e di spettacolo volto a disciplinare la materia con criteri di premialità predefiniti.

ATTIVITÀ PRODUTTIVE

· In fase di costituzione il nuovo Centro Commerciale Naturale “Carbonia Produce”;

· Introdotto il nuovo mercato a km zero nel 2017, con possibilità di rivedere la location designata e introdurre ulteriori migliorie nel 2019;

· In fase di approvazione il piano di sviluppo economico per favorire le imprese e per andare verso un incremento demografico.

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Venerdì 17 novembre si è svolta a Cagliari la prima assemblea aperta di Art. 1 – Mdp, nella storica sede di via Emilia della Fondazione Enrico Berlinguer.

L’assemblea ha visto la partecipazione di numerosi amministratori e militanti tra i quali l’assessore di Cagliari Yuri Marcialis (coordinamento regionale MDP) che ha aperto i lavori introducendo il documento programmatico nazionale, i consiglieri comunali di Cagliari Andrea Dettori e Marco Benucci, il vice sindaco di Settimo Lello Concu ed il vicepresidente del Consiglio regionale Eugenio Lai che ha concluso i lavori, tutti aderenti a Art. 1 – Mdp.

Vi è stata una grande partecipazione di giovani, MGS (movimento giovanile di sinistra), che riunitasi in anticipo ha discusso dei temifondanti portati avanti da MDP a livello regionale che nazionale.

L’assemblea provinciale di Mdp ha approvato il documento programmatico diffuso da Articolo UNO – Movimento Democratico e Progressista sui territori, ed eletto Andrea Zuddas, Ambra Joyce, Silvia Corongiu e Alessandro Poddi come delegati all’Assemblea nazionale del Partito tenutasi ieri, 19 novembre, a Roma.

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Perché spesso in Italia la norma è eccezione e l’anomalia è regola? È quello che si chiedono Andrea Scanzi – giornalista, scrittore e autore teatrale, firma di punta del Fatto Quotidiano – e il cantautore e attore Giulio Casale nel loro “Il sogno di un’Italia”, in scena a Cagliari questo sabato (20 maggio), al Teatro Massimo (Sala M2), per l’organizzazione della cooperativa Forma e Poesia nel Jazz. Già applauditi un paio d’anni fa ne “Le cattive strade”, dove ripercorrevano la carriera di Fabrizio De André, i due tornano nel capoluogo sardo con uno spettacolo di “teatro canzone” ancora più personale e attuale. In parte ispirato al libro “Non è tempo per noi” dello stesso Andrea Scanzi, “Il sogno di un’Italia” è un ritratto del nostro Paese tra il 1984 e il 2004: vent’anni che avrebbero potuto cambiare il nostro Paese ma non l’hanno cambiato, o forse l’hanno addirittura peggiorato, restaurando invece che rinnovando; “Vent’anni senza andare mai a tempo”, come recita il sottotitolo.

Intrecciando narrazione, immagini e canzoni che spaziano da Edoardo Bennato a Ivano Fossati, da Giorgio Gaber a Franco Battiato, da De Gregori a Jeff Buckley, Scanzi e Casale, con la regia di Angelo Generali, rievocano sul palco fatti e personaggi di un’epoca che va dall’edonismo degli anni Ottanta al G8 di Genova, dalla morte di Enrico Berlinguer all’ultimo scatto di Marco Pantani. Vent’anni d’Italia raccontati con spirito critico, ma conservando il desiderio di una vera ripartenza.

Prima di andare in scena, un altro impegno attende a Cagliari Andrea Scanzi, che sabato pomeriggio presenta alla MEM (la Mediateca del Mediterraneo, in via Mameli) il suo secondo romanzo, “I migliori di noi”, nelle librerie dallo scorso novembre: “Un romanzo folgorante sull’amicizia e sull’amore, sul tempo che ci scivola addosso, sulle cose che lasciamo andare, e su quello che abbiamo salvato”. Si comincia alle 17,30; conduce l’incontro il giornalista Simone Cavagnino.

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Alla vigilia dell’incontro odierno, organizzato per ricordare la figura di Pietro Cocco a cent’anni dalla nascita, il Circolo di Cortale (CZ) “Enrico Berlinguer” del Partito della Rifondazione Comunista, ha inviato un ricordo di Pietro Cocco.

Cortale è il piccolo paese situato in provincia di Catanzaro (oggi ha 2.117 abitanti) nel quale Pietro Cocco venne confinato due volte, la prima per ben due anni il 2 settembre del 1935, quando aveva solo 18 anni, a causa di «manifestazioni sediziose con affissioni di stampe clandestine». A Cortale rimase molto legato, perché vi conobbe la donna che sarebbe poi diventata sua moglie. E vi tornò con la compagna Filomena per ben due volte, nel 1999 e nel 2001.

Riportiamo il testo integrale.

Pietro Cocco nasce nel 1917. Cent’anni fa. Cent’anni fa la Rivoluzione d’Ottobre, Rivoluzione che tanto ha significato per milioni di uomini e donne nel mondo e anche per Pietro Cocco. La vita delle persone a volte lambisce, a volte intreccia, subisce o segna la Storia. La vita di Pietro Cocco ne racchiude tutti gli aspetti. All’inizio subisce, poiché ribelle, le ritorsioni del regime fascista ma, il confino, non fiacca la sua tempra. Confinato a Cortale (CZ), conosce persone che, come lui, subiscono ingiustizie e patimenti, conosce l’amore, intreccia rapporti che dureranno nel tempo. Nel dopoguerra, tornato definitivamente in Sardegna, con la moglie e i due figli, il giovane ribelle è ormai un maturo dirigente politico e sindacale che contribuisce a quel lungo cammino che porterà le classi popolari a lottare per l’affermazione dei loro diritti. Per Cortale, Pietro Cocco fu ispiratore delle idee comuniste, aveva “formato” un gruppo di artigiani del luogo che si incontravano, discutevano di politica, sul “che fare”… Il PCI nacque da quel grumo raccolto attorno ad un sardo caparbio che, con intelligenza, seppe seminare idee di libertà, uguaglianza, riscatto sociale.

Quando, nel 1975, si ricostituì a Cortale la sezione del PCI, dopo la lunga diaspora dell’emigrazione degli anni sessanta, i compagni più anziani ricordavano spesso a noi, a noi giovani di allora, l’antico passato e nei loro racconti non mancava mai il ricordo di Pietro Cocco. Sembravano racconti “fantastici”, quasi il mito “delle origini”.

Poi il PCI fu sciolto; per le compagne e i compagni della sezione “Giuditta Levato” di Cortale le strade divergono… Alcuni di noi scelsero di ricominciare e costituirono il Circolo di Rifondazione Comunista intitolato ad Enrico Berlinguer. In questo nuovo inizio si intrecciano i racconti, e il nome di Pietro Cocco ritorna. .. Il compagno Pietro Mascaro, allora segretario del Circolo, in una ricerca archivistica sui confinati, decide di “cercare” Pietro Cocco. Nasce, rinasce così un rapporto fecondo che porta Pietro Cocco a tornare, con la cara compagna Filomena, dopo più di cinquant’anni, a Cortale per ben due volte, nel 1999 e nel 2001. Fu un’emozione grande per noi tutti, ancora più grande per gli anziani che poterono riabbracciare un loro antico compagno, colui che aveva ispirato e contribuito alla nascita del locale PCI. Negli incontri, presso il nostro Circolo o in Sardegna, dove fummo suoi ospiti, ci affascinava sempre l’acume politico, l’intelligenza delle sue riflessioni, l’etica e il rigore delle sue analisi.

Il mondo è cambiato, le idee comuniste sono spesso considerate in modo negativo o giudicate obsolete.

Noi pensiamo ancora che l’umanità abbia bisogno di libertà, certamente, ma soprattutto di giustizia sociale. Non c’è pace, non c’è libertà piena senza giustizia. Il mondo nuovo che tutti vagheggiavano nell’89, alla caduta del “muro”, è stata una mera chimera. L’odierno panorama pullula di muri, reali e mentali, la solidarietà tra i popoli quasi una bella favola per pochi nostalgici. Eppure noi ancora pensiamo che «un altro mondo è possibile»… E in questo nostro sentire più acuta è la nostalgia per compagni come Pietro Cocco che avevano una “risposta” o le “domande giuste”. La sua lunga vita, vissuta con passione e rettitudine, indica ancora che l’impegno per «cambiare le cose esistenti» è non solo possibile ma necessario. Così come necessaria è la nostra memoria.

Un caro abbraccio ai familiari di Pietro, alle compagne e ai compagni, alle cittadine e ai cittadini di Carbonia.

I compagni del Circolo di Cortale (CZ) “Enrico Berlinguer” del Partito della Rifondazione Comunista

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I quattro nuovi assessori della Giunta Pigliaru hanno prestato giuramento stamane in Consiglio regionale.

Il presidente Ganau ha aperto la seduta con all’ordine del giorno le comunicazioni della Giunta ai sensi dell’art. 121 del Regolamento interno. Dopo le formalità di rito, il presidente ha comunicato all’Aula la decisione del consigliere Francesco Agus, eletto nelle liste di Sel, di aderire al Gruppo Misto.

Gianfranco Ganau ha quindi dato la parola alla consigliera del Centro democratico Annamaria Busia che, in occasione della Festa della donna, ha voluto ricordare con un breve intervento la necessità di azioni più stringenti per la realizzazione di una vera parità di genere.

Annamaria Busia, citando dati Ocse e Censis, ha ricordato le difficoltà vissute dalle donne sul lavoro e la crescente esposizione a episodi di violenza fisica e morale. «Le donne lavorano, in media, 4 ore in più degli uomini in ambito familiare mentre la loro retribuzione sia nel settore pubblico che privato è inferiore a quella dei lavoratori maschi. Le donne, anche se più istruite, hanno inoltre minori prospettive di carriera».

Nonostante ciò, la rappresentanza femminile nelle istituzioni locali, grazie alla introduzione della doppia preferenza di genere, è cresciuta negli ultimi anni. Le donne-sindaco sono aumentate di sette volte rispetto agli anni scorsi.

Annamaria Busia si è poi soffermata sui dati allarmanti sulla criminalità: «14 milioni di donne hanno subito nella vita una violenza fisica o psicologica da parte di un uomo. Negli ultimi 15 anni sono 1740 le vittime di omicidio. Crimini che colpiscono indirettamente anche i bambini. Il numero degli orfani che hanno perso la madre per mano del padre è salito a 1628. Dati che fanno riflettere e ci fanno dire non una di meno».
Il presidente Ganau ha ringraziato la consigliera per l’intervento “condivisibile e opportuno vista la giornata”.

Anche il capogruppo dei Cristiano socialisti popolari, Pierfranco Zanchetta, ha voluto rivolgere un omaggio e un riconoscimento alle donne sarde e a quelle presenti in Aula. «Colleghe che hanno un compito difficile – ha detto Zanchetta – il mio non è un riconoscimento formale ma un pensiero sincero rivolto a tutte le donne anche a quelle della mia isola (La Maddalena) che stanno per diventare madri e chiedono attenzione per il punto nascita dell’ospedale».

Si è quindi passati alla discussione dell’ordine del giorno. Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che ha chiesto al presidente Ganau di mettere a disposizione dell’Aula la nota degli assessori dimissionari Francesco Morandi e Claudia Firino per capire le ragioni della loro uscita dalla Giunta e avere contezza del contenuto.

Il presidente Ganau ha comunicato di non avere a disposizione la nota ma solo i decreti assessoriali con la nomina dei nuovi assessori. Ha quindi invitato i nuovi componenti dell’esecutivo a presentarsi davanti al banco della presidenza per il giuramento. I neo assessori Pier Luigi Caria (Agricoltura e riforma pastorale). Barbara Argiolas (Turismo, artigianato e commercio), Filippo Spanu (Affari generali e Riforme) Giuseppe Dessena (Cultura e Pubblica istruzione), ascoltata la formula di rito, hanno giurato davanti al Consiglio.

Il presidente Ganau ha quindi dato la parola al presidente della Giunta Francesco Pigliaru per le comunicazioni all’Aula.

«Ho ascoltato con interesse i dati sulla questione femminile in Italia – ha esordito Pigliaru – sono dati che ci inducono a riflettere, è il caso di trovarci in quest’Aula per una discussione approfondita sullo stato delle politiche di genere».

Francesco Pigliaru è poi entrato nel merito delle sue comunicazioni al Consiglio relative  al rimpasto di Giunta. «Oggi presentiamo una squadra di governo rinnovata e un programma ambizioso – ha detto Pigliaru – siamo contenti di sottoporci a un dibattito ampio».

Il presidente della Regione ha quindi ricordato i risultati raggiunti nei primi tre anni della legislatura a partire dalle azioni per mitigare gli svantaggi dovuti alla condizione di insularità. A questo mira il Patto per la Sardegna, firmato con il Governo nazionale, che metterà a disposizione 2,9 miliardi di euro. Il presidente ha poi proseguito parlando delle riforme in campo sanitario con l’adozione dell’Azienda unica regionale e della legge di riordino del sistema degli enti locali, senza dimenticare gli interventi a sostegno dei soggetti più deboli come il reddito di inclusione sociale e quelli per la scuola (1174 cantieri aperti in 844 plessi scolastici), per l’industria, con le vertenza Alcoa ed Eurallumina, per il rilancio di Igea e la riorganizzazione di Abbanoa.

«Si tratta di riforme strutturali e di progetti strategici per la Sardegna. In passato non si è avuto il coraggio di farli perché non producono effetti immediatamente tangibili – ha sottolineato Pigliaru – c’è  bisogno di un lungo lavoro di governo. L’obiettivo è far uscire l’Isola dalla crisi e ricostruire la fiducia nella politica da parte dei cittadini. Questo è il momento in cui la nostra azione riformista deve avere la capacità di affermarsi.»

Francesco Pigliaru ha quindi indicato gli obiettivi futuri. «Ci concentreremo sulla lotta alla dispersione scolastica, si è fatto molto con il progetto Iscola ma bisogna fare di più – ha detto Pigliaru – così come è nostro intento completare la riforma della sanità con il riordino della rete ospedaliera, intervenire per creare una forte sinergia nel sistema aeroportuale e migliorare la mobilità interna ed esterna dei sardi».

Il presidente ha poi rimarcato la necessità di lavorare per avere più peso in Europa. In questa direzione va l’alleanza con altre isole periferiche come la Corsica e le Baleari: «E’ un’opportunità per fare un’azione congiunta e coordinata nei confronti dei rispettivi governi e presentarsi più forti in Europa».

Francesco Pigliaru ha quindi garantito l’impegno della Giunta per la soluzione di alcune vertenze aperte come quella sulla chimica verde a Porto Torres e lo “scandaloso” abbandono de La Maddalena. Non meno importanti saranno le azioni per la sconfitta definitiva della peste suina.

Sul fronte dell’urbanistica, il presidente ha annunciato la presentazione in tempi rapidi di una nuova legge. «Il provvedimento è pronto» mentre sulle zone interne ha confermato l’impegno a portare avanti azioni efficaci contro lo spopolamento. «Il Piano delle zone interne mette a disposizione 150 milioni di euro che possono finanziare interventi mirati, fuori dagli slogan e dalle politiche generiche».

Francesco Pigliaru ha poi ribadito l’attenzione della Giunta al mondo delle campagne. «L’Agricoltura è un settore in cui crediamo, occorre renderlo più moderno, la tecnologia può dare un grande aiuto. L’obiettivo è creare un’agricoltura più ricca e capace di dare reddito».

Sulla finanza pubblica, Francesco Pigliaru ha chiarito che la Regione non farà passi indietro nella vertenza per la riduzione degli accantonamenti: «700 milioni all’anno sono inaccettabili. Faremo una battaglia forte». Stesso discorso sul fronte dell’occupazione. «In passato abbiamo puntato molto su politiche attive del lavoro e sulla flex security sperando in una ripresa che non c’è stata. Le misure nazionali non hanno prodotto i risultati sperati. Serve un’integrazione per garantire maggiore inclusione sociale. Azioni e progetti sono pronti».

Il presidente Pigliaru si è detto sicuro che Giunta rinnovata sarà all’altezza della sfida. «Serve una maggioranza più coesa. Non nascondo la complessità del percorso che ci ha portato sin qui. Ho cercato di garantire la massima inclusione – ha detto ancora Francesco Pigliaru – occorre adesso procedere insieme per raggiungere i risultati che sono alla nostra portata. Sarà un successo se riusciremo a convincere chi guarda alla politica con scetticismo. Per questo occorre lavorare duro come una vera squadra per raggiungere gli obiettivi. Abbiamo una Giunta rinforzata – ha concluso Pigliaru – ho grande fiducia nel lavoro dei nuovi assessori. In tutta l’Isola aspettano risultati».

Il presidente Ganau ha quindi aperto la discussione sulle comunicazioni del presidente.

Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori sardi, ha rivolto il suo in bocca al lupo agli assessori senza però risparmiare critiche all’esecutivo. «L’ottimismo è un dato fondamentale nell’azione politica, ma esagerare ci conduce in strade molto strette se non del tutto occluse – ha detto Dedoni – dire che questa Giunta sia stata un baluardo degli interessi della Sardegna nei confronti del Governo fa sorridere. Non siamo stati all’altezza, abbiamo considerato il Governo amico ma non abbiamo fatto gli interessi della Sardegna».

Secondo Dedoni, il Patto firmato con il Governo Renzi ha portato la Sardegna nella condizione attuale: «Se non ci sono entrate non potranno esserci uscite. Altre regioni prima di applicare il principio del pareggio di bilancio hanno aspettato. Noi invece abbiamo rinunciato ai ricorsi per la vertenza entrate accontentandoci di battaglie di retroguardia come quella sugli accantonamenti – ha proseguito l’esponente dei Riformatori sardi – meglio sarebbe stato insistere sul fronte delle accise che valgono 4 miliardi di euro all’anno. Noi abbiamo firmato per questo un ricorso alla Corte costituzionale sostituendoci alla Giunta».

Attilio Dedoni ha quindi duramente criticato la politica dei trasporti: «Niente è stato fatto per dare alla Sardegna la possibilità di interconnettersi con l’Italia e l’Europa – ha detto Dedoni – lo stesso vale per la viabilità interna e il rilancio del trenino verde, nelle zone interne». Stesso giudizio per  i mancati interventi a favore del commercio e dell’artigianato («vergognoso il modo con cui avete affrontato il tema»).

Il consigliere di minoranza ha parlato, infine, di riforme bocciando senza mezzi termini l’azione della Giunta e della maggioranza: «Non è vero che la riforma sanitaria consentirà di ridurre la spesa. Si stima un 5% di aumento. Noi proponevamo una Asl unica che si occupasse solo di acquisti e di personale. Si è fatto invece il doppione del doppioni. Di fatto avremo 9 Asl».

Attilio Dedoni ha quindi concluso il suo intervento rivolgendo un invito alla Giunta: «In questi due anni facciamo le cose possibili. Si individuino 5 punti su cui concentrarsi, la minoranza è pronta a dare il suo contributo a patto che siano nell’interesse esclusivo del popolo sardo».

Angelo Carta, capogruppo del Psd’Az, ha ricordato le critiche pesanti rivolte alla Giunta da alcuni esponenti dei partiti di maggioranza. «In merito al rimpasto ho sentito parlare di pasticcio e di rifiuti – ha detto Carta – qualcuno si è scordato che la coalizione senza di lei non sarebbe qui. I suoi voti sono stati superiori a quelli dei partiti. Chi oggi sbraita senza di lei non sarebbero qui. Bene ha fatto ad assumere decisioni che le spettano, legittimato dal risultato elettorale. Giudizi e critiche sono frutto della perdita di una poltrona. Lavoro, industria, zone interne, strade, occupazione non compaiono nelle affermazioni dei cosiddetti leader che oggi annusano l’aria per capire dove sistemare se stessi».

Angelo Carta ha quindi posto il tema della questione morale ricordando la storica intervista rilasciata 36 anni fa da Enrico Berlinguer ad Eugenio Scalfari: «Il segretario comunista disse allora che i partiti non facevano più politica, erano macchine di potere e di clientela, non conoscevano le esigenze della gente, non avevano idee e programmi e gestivano interessi di parte, talvolta loschi – ha ricordato Carta – sono parole che, dopo 36 anni, descrivono bene la situazione attuale».

Il capogruppo sardista ha quindi invitato il presidente Pigliaru a porre rimedio a questa situazione: «Si è chiesto se questo accada anche in Sardegna? Se non lo ha fatto lo faccia perché altrimenti la profezia di Berlinguer si realizzerà. Lei è onesto, in lei confidiamo perché queste pratiche vengano debellate. E’ suo compito impedire che i sardi per la ricerca di un lavoro perdano la propria dignità. Riuscire a ricomporre la frattura tra la politica e il popolo darà un senso alla legislatura – ha detto Carta – i partiti devono uscire dalle banche e dalle fondazioni, il lavoro interinale non deve trasformarsi in schiavismo politico».

Angelo Carta ha quindi concluso con un appello al presidente: «Occorre fermare una piovra maledetta che vuole impossessarsi dalla Sardegna. Bisogna bloccare gli squali che non vengono da fuori. Gli assessorati non si trasformino in una “cosa loro” ma siano la casa di tutti i sardi».

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco ha manifestato molto interesse per il rilancio dell’azione programmatica del governo regionale su cui si è soffermato il presidente, riconoscendo però che «è vero che le riforme strutturali non producono effetti nell’immediato ma nei prossimi due anni gli effetti si dovranno vedere, perché saranno due anni durissimi nei quali dovranno finalmente arrivare le risposte che i sardi attendono». «Sono convinto – ha aggiunto Cocco – che i risultati arriveranno e lo auspico soprattutto per la riforma degli Enti locali che ha sancito la perequazione fra territori e dimostra che si sta cominciando ad operare in modo reale a favore delle zone interne per combattere spopolamento e povertà». «Se lavoriamo bene su questi due problemi – ha insistito Cocco – le risposte arriveranno». Sul piano politico il capogruppo di Sel ha detto di credere «nella qualità dei nuovi assessori che vanno incoraggiati ad operare per il bene della Sardegna, ho fiducia nel presidente Pigliaru che non ha nascosto i problemi a cominciare dalla vertenza con lo Stato sugli accantonamenti perché, una vertenza che va rafforzata perché i nostri diritti non sono stati riconosciuti e non possiamo più permetterci di attendere ancora; molto inciderà sul successo di questo nuovo passaggio istituzionale la coesione e l’unità che tutti sapremo mettere in campo».

Per l’Udc il capogruppo Gianluigi Rubiu, rivolgendo prima di tutto gli auguri di buon lavoro a nome dei i sardi ai nuovi assessori per il loro lavoro, ha affermato che «Pigliaru ha fatto l’elenco delle cose fatte ma non condividiamo l’enfasi sui risultati ottenuti anche se tutto non è stato negativo come sul metano». «Tuttavia – ha avvertito – molti problemi restano da risolvere ed alcuni si sono aggravati a cominciare dalla sanità; se il presidente si sedesse da semplice cittadino in un pronto soccorso si renderebbe conto delle attese che sarebbe costretto a sopportare, se si rivolgesse al medico di famiglia per una visita specialistica vedrebbe che servono due o tre mesi in più e, se decidesse di curarsi altrove, si accorgerebbe che la mobilità passiva è cresciuta del 30%». Ciò significava, ad avviso di Rubiu, «che modello dell’azienda unica non è quello giusto per la Sardegna, come ha riconosciuto lo stesso manager ricordando che la sua idea per la sanità sarda era diversa». Gianluigi Rubiu si è poi soffermato sulle vicende dell’agricoltura, lamentando «la pesante eredità di un assessorato allo sbando che ha lavorato al di sotto delle aspettative perdendo 3 anni del Piano di sviluppo rurale, allontanando tanti giovani imprenditori che nell’attesa si sono indebitati mentre altri hanno superato l’età per essere ammessi ai contributi e si sono ritrovati esclusi». Il capogruppo dell’Udc ha infine richiamato la complessa vicenda dei lavoratori dell’Ati-Ifras dove, «una legge approvata all’unanimità dal Consiglio è stata disattesa un giorno dopo dal vertice amministrativo, ennesimo segno di una grave mancanza di coesione nella maggioranza che non ha più alcuna forza propulsiva».

Pierfranco Zanchetta, capogruppo di Cps, ha manifestato vivo apprezzamento per l’invito del presidente Pigliaru a concentrarsi sulle cose da fare, sottolineando positivamente anche il richiamo dello stesso presidente «a ricostruire un rapporto di fiducia all’interno della maggioranza e nei confronti della società sarda, un richiamo che va colto in pieno e impegna tutto il Consiglio a mantenere alto il valore delle Istituzioni ed il suo rapporto con la comunità regionale». Particolarmente significative, a giudizio di Zanchetta, «anche le sottolineature sulle zone interne che va allargata a tutte le periferie che meritano più attenzione e sul rafforzamento della rivendicazione contro lo Stato». La lettera di mandato per i nuovi assessori, ha proseguito Zanchetta, «apre una nuova fase di confronto fra esecutivo e maggioranza che dovrà caratterizzarsi per una collaborazione più forte e per il superamento della litigiosità interna; in sostanza a due anni dalla fine della legislatura bisogna stare sul pezzo e, a questo proposito, richiamo l’attenzione del Consiglio sulla battaglia delle donne di La Maddalena che stanno protestando per il punto nascita, ritengo insomma che anche dal confronto più duro deve emergere la capacità di risolvere i problemi con competenza e senza leggerezza». Ancora più positivo, ha concluso il capogruppo dell’Upc, «il passaggio che il presidente ha voluto dedicare alla situazione dell’ex arsenale che spero sia definita in tempi brevissimi grazie al lavoro del tavolo con lo Stato; la nostra disponibilità, quindi, c’è tutta, ma è fondamentale orientarci sul raggiungimento di risultati veri in un rinnovato rapporto fra maggioranza ed esecutivo».

Il consigliere Gianfranco Congiu, capogruppo del Partito dei sardi, ha definito il dibattito sulla nuova Giunta «non rituale e per questo abbiamo detto chiaramente le ragioni del nostro dissenso che attengono ala ricaduta delle nostre politiche sulla società sarda, questo è il grande tema sul quale insistiamo perché a nostro giudizio la società sarda è stretta nel duopolio urbano nord sud delle aree urbane a danno di altre aree e, pro noi, perequazione significa non lasciare nessuno indietro e dare attuazione alla riforma che poggiava proprio sul caposaldo della perequazione». Ora, ha continuato Congiu, «dobbiamo chiudere la legislatura recuperando questo ritardo ed è su questa sfida che saremo giudicati dagli elettori». Esaminando alcune tematiche specifiche Congiu ha detto ancora che «in agricoltura serve più robustezza per ottimizzare le risorse e l’impatto positivo sui territori, sull’istruzione non emerge del tutto l’idea della Regione per le aree marginali e le politiche vanno meglio calibrate, sulla sanità va bene l’obiettivo generale ma un sistema di elisoccorso articolato su tre basi fa nascere ancora una volta il problema della copertura delle zone più marginali». «Su questo problema ritorneremo con le nostre proposte – ha avvertito il capogruppo del Pds – perché dal nostro punto di vista bisogna puntare sulle zone più difficilmente raggiungibili». Concludendo con una osservazione politica, Gianfranco Congiu ha assicurato che il Partito dei Sardi «sta nella maggioranza e questo significa lavorare ad un percorso di coesione fondato sulle medesime priorità».

Per il gruppo Misto, il consigliere Gaetano Ledda ha raccolto invito del presidente Pigliaru al pragmatismo e rivolgendosi ai nuovi assessori, ha chiesto a Dessena «più attenzione per dimensionamento scolastico», ad Argiolas di «proseguire nell’ottimo lavoro già svolto», a Spanu «icona della Regione, di valorizzare sua conoscenza della macchina amministrativa»; a Caria, infine, ha ricordato che «la legislatura si gioca su questo settore primario perché, in questi due anni, i bandi non sono partiti e ci sono i problemi aperti del prezzo del latte e del pecorino».

Sempre per il Gruppo Misto, il consigliere Fabrizio Anedda ha sostenuto che «lo sviluppo Sardegna parte dalla piccole e medie imprese con particolare importanza all’artigianato ed all’agricoltura e, sotto questo profilo, in questi tre anni c’è stato poco lavoro di squadra, dimenticando che il turismo è un settore traversale che coinvolge cultura, trasporti, commercio ed artigianato». La strada giusta, ha concluso, «è quella di coinvolgere di più gli amministratori locali e gli assessori hanno proprio il compito di rimuovere queste criticità». Quanto alla sua forza di appartenenza, Anedda ha assicurato che, «pur essendo l’unico partito di maggioranza fuori dal governo regionale, ci impegneremo a fondo su lavoro, sanità e politiche di inclusione sociale».

Il consigliere Emilio Usula (Rossomori) ha proseguito per conto del gruppo Misto: «Celebriamo oggi una liturgia stanca e stantia per una piccola operazione di restauro della giunta logorata da troppi tiri di giacchetta». I Rossomori hanno quindi bocciato “contenuti e metodo” del rimpasto («siamo fuori dalla maggioranza per aver constatato la progressiva distanza tra la giunta e i sardi»). L’altro consigliere eletto nei Rossomori, Paolo Zedda ha rivolto gli auguri alla giunta e al presidente ed ha indicato come priorità, in vista della conclusione della legislatura, il tema della scuola e l’istruzione.

Il consigliere Giovanni Satta (Uds-Misto) ha insistito sulla strategicità del settore dell’agricoltura («è il cardine dell’economia sarda che però in questi ultimi tre anni è stato colpevolmente trascurato»). «Fuori da quest’aula – ha concluso l’esponete della minoranza – non c’è l’entusiasmo che faceva trasparire l’intervento del presidente della Regione: serve un’inversione di rotta e ridurre lo scollamento la Giunta e il Consiglio».

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco ha rivolto auguri di buon lavoro ai nuovi assessori ed ha ringraziato gli uscenti “per il lavoro svolto” ed ha quindi salutato con favore la cosiddetta “lettera di mandato”.  L’esponete della maggioranza ha quindi replicato ad alcuni giudizi negati espressi sugli organi d’informazione dall’ex presidente Cappellacci: «Oggi facciamo il primo intervento manutentivo alla squadra di governo dopo tre anni di governo mentre ricordo 25, 26, 27 giuramenti di assessori della passata legislatura e un po’ di pudore non guasterebbe».

Il capogruppo dei democratici ha quindi ribadito i concetti espressi dal presidente Pigliaru nel suo intervento di apertura («siamo di fronte a un rinnovato impegno di coesione all’interno della maggioranza») ed ha escluso fratture politiche («ci sono state solo normali discussioni») affermando che solo l’assessore Elisabetta Falchi si è dimessa per ragioni politiche mentre Demuro ha lasciato la Giunta per motivi personali ed il resto degli avvicendamenti è motivato «dalla necessità di dare una scossa all’azione di governo». Pietro Cocco ha quindi ricordato le riforme approvate (enti locali e Asl unica) e la scommessa di una nuova rete ospedaliera, nonché i risultati ottenuti con il “patto” da 2miliardi e 900 milioni di euro siglato con il governo. «Sulla scuola forse non abbiamo brillato come ci si attendeva – ha concluso il capogruppo – così come è accaduto al livello nazionale nonostante sia siano stabilizzati i precari della scuola e i trolley degli insegnanti abbiano viaggiato più nei servizi televisivi che nei porti e negli aeroporti».

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, è ritornato sulla  richiesta formulata in apertura di seduta per avere la disponibilità delle lettere con le quali hanno rassegnato le dimissioni gli assessori Firino e Morandi: «Ho chiesto la lettera di dimissione di Firino e Morandi perché immaginavo quello che avremmo assistito alla recita del presidente Pigliaru che, infatti, ha fatto finta che niente fosse accaduto nel merito della sostituzioni di quattro assessori». «La verità – ha proseguito Pittalis – è che Demuro ha sbattuto la porta come ha fatto la Falchi e Firino con Morandi si sono dimessi per “tutelare la loro dignità personale e politica”».

A giudizio del consigliere di Fi «c’era, c’è ed è destinata a perdurare fino alla fine della legislatura una pesante crisi politica». Pietro Pittalis ha ricordato le dichiarazioni critiche rese alla stampa dal segretario del Partito dei sardi (il rimpasto non ci rappresenta) ed ha quindi definito il rimpasto in  Giunta «un gioco di equilibrismi e tra le correnti e gli spifferi del Pd».

Il capogruppo della minoranza ha insistito sugli indicatori negativi della Sardegna («la disoccupazione è aumentata, il Pil è allo 0.9 in meno contro 1 per cento più del resto delle regioni, la povertà cresce come il disagio sociale») ed ha contestato al presidente Pigliaru il tentativo di “nascondere” il risultato referendario («ha assunto una posizione precisa come fautore del sì mentre in Sardegna c’è stata la più alta percentuale di no»). «Le nostre – ha concluso Pittalis – non sono le critiche della opposizione ma il grido di dolore del corpo sociale e di tutti i sardi contro le vostre politiche del nulla».

Nell’intervento in sede di replica, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha ribadito il dibattito non rituale a seguito della comunicazione all’Aula degli assessori ed ha riconosciuto in aperture la fondatezza delle affermazione del capogruppo del Psd’Az, Carta, in ordine al tema della cosiddetta questione morale: «Puntare sulla trasparenza degli assessorati è un punto fondamentale e gli assessorati non sono proprietà di nessuno». Il presidente si è quindi riferito alle dichiarazione del capogruppo Udc, Rubiu per affermare che «nel comparto agricolo ci si è limitati alla gestione delle emergenze e che per il futuro servirà andrà oltre se si vuole garantire maggiore redditività e più sviluppo».

Francesco Pigliaru si è quindi soffermato sull’opportunità di un confronto sui “contenuti” («l’onorevole Pittalis ha però perso l’occasione di parlare dei contenuti») ed ha invitato gli esponenti della minoranza a soffermarsi “nel merito delle cose” («diteci cosa non vi piace di Iscol@, della nuova continuità, o dove stiamo sbagliando nel gestire il patto con lo Stato»). Il presidente della Regione ha escluso categoricamente l’esistenza di una crisi politica in seno alla maggioranza («Pittalis forse la auspica ma non esiste») ed ha dichiarato apprezzamento per la proposta avanzata dal capogruppo dei Riformatori, Dedoni: «Pronti ad indicare le cinque cose chiare da fare e su cui collaborare tutti, nell’interesse dei sardi, da qui al termine della legislatura»

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha quindi dichiarato conclusi i lavori ed ha annunciato la convocazione dell’Aula al domicilio, ricordando la convocazione della conferenza dei capigruppo nel primo pomeriggio, alle 15.00, con all’ordine del giorno la programmazione dei lavori dell’assemblea.

La manovra finanziaria 2017-2019 approderà in Consiglio regionale mercoledì prossimo 15 marzo. Lo ha deciso nel pomeriggio la conferenza dei capigruppo. Il documento contabile dovrebbe essere approvato entro la fine del mese.

Questo nel dettaglio il programma dei lavori dell’Aula e della Commissione Bilancio deciso dai presidenti dei gruppi.

Mercoledì 15 marzo, ore 16.00 seduta del Consiglio regionale:

1) Discussione e approvazione del D.L. 401 “Modifiche alla legge regionale 11 aprile 2016, n. 6 (Bilancio di previsione per l’anno 2016 e bilancio pluriennale per gli anni 2016-2018) conseguenti alla sentenza della Corte costituzionale n. 6 del 2017”.

2) Proposta di istituzione della Commissione d’inchiesta sul sistema di protezione civile in Sardegna

3) Manovra finanziaria 2017-2019, relazioni di maggioranza e opposizione .

Giovedì 16 marzo, ore 10.00, seduta del Consiglio regionale:

Manovra finanziaria 2017-2019. Discussione generale e approvazione passaggio agli articoli.

Mercoledì 22 marzo ore 14.00: scadenza dei termini per la presentazione degli emendamenti.

Giovedì 23 marzo, ore 16,00: seduta della Commissione bilancio per l’esame degli emendamenti.

28, 29 e 30 marzo sedute del Consiglio regionale:

1) Manovra finanziaria 2017-2019: discussione dei singoli articoli e delle tabelle.

2) Bilancio interno del Consiglio.