29 March, 2024
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La commissione Sanità del Consiglio regionale si è riunita questa sera in Consiglio regionale e ha audito i principali protagonisti delle istituzioni sanitarie impegnati nella lotta al virus.

Su invito del presidente Domenico Gallus ha preso per primo la parola Marcello Tidore, direttore generale dell’assessorato, che ha parlato espressamente di «una tendenza al miglioramento ed è per questo che è stata sospesa la convenzione del Mater Olbia in campo Covid». L’alto dirigente della Regione ha illustrato alcuni numeri dei contagi: «Il 34 per cento è extraospedaliero, il 12 per cento non dice dove si è contagiato o, comunque, non siamo riusciti a risalire alla catena del contagio, il 32 per cento si è infettato nelle case di riposo, il 12 per cento negli ospedali. Il ministero ci ha chiesto ora di concentrarci nell’azione di prevenzione e monitoraggio delle case di riposo e delle strutture ospedaliere. Da settimane stiamo effettuando il tampone a tutti i pazienti dimessi dagli ospedali e al personale sanitario».

Per Giorgio Steri, commissario straordinario di Ats, «i servizi di igiene pubblica stanno lavorando mettendo in quarantena tutti i casi sospetti, anche se il tampone è negativo ma il quadro dei sintomi lascia intendere una possibile infezione. Effettuiamo regolarmente i tamponi nelle case di riposo e nelle Rsa».

Per il direttore generale del Policlinico universitario di Cagliari, Giorgio Sorrentino, «poco o nulla si sa di questo virus, che non abbiamo potuto studiare sui libri ma solo sul campo. Abbiamo, dunque, dovuto contenere al massimo gli accessi alle nostre strutture ospedaliere, per contenere l’affollamento di parenti. Ci sono però gli asintomatici e sono tanti: ieri ad esempio è arrivata in pronto soccorso una ragazza, che lamentava una patologia, e grazie ai nostri controlli rapidi abbiamo scoperto che è positiva».

Della necessità di impiegare correttamente i dispositivi di protezione individuale e i percorsi di sicurezza ha parlato il direttore generale dell’Azienda Brotzu, Paolo Cannas: «E’ stato su questo punto fondamentale il lavoro svolto dalla protezione civile. Ora è però tempo di pianificare la post emergenza: faremo controlli rigidissimi nei triage e negli ambulatori».

Per la Protezione civile ha parlato il direttore generale, Antonio Belloi, che ha detto: «Siamo impegnati sin dal primo momento dell’emergenza, abbiamo supportato da subito il sistema sanitario regionale con i nostri seimila volontari nei porti e negli aeroporti dell’Isola. Abbiamo poi montato delle tensostrutture in tutti i pronto soccorso sardi e se serve abbiamo altre tensostrutture e altri volontari pronti a intervenire. Sino a oggi abbiamo tenuto 200 videoconferenze anche con il commissario nazionale Domenico Arcuri». Rispondendo al consigliere Stefano Schirru (Psd’Az) ad una domanda su un articolo pubblicato nei giorni scorsi dal Il Fatto quotidiano, Antonio Belloi ha fornito alla commissione una relazione di dieci pagine e detto: «Abbiamo acquistato le mascherine a un prezzo inferiore rispetto a tante altre istituzioni e non abbiamo voluto correre il rischio di essere truffati, visto che tutti i venditori ci hanno chiesto il pagamento anticipato. Nulla di sproporzionato, ricordo a che marzo il mercato era profondamente volatile e soggetto a incredibili speculazioni».

L’onorevole Francesco Agus (Progressisti) ha chiesto agli ospiti di spiegare in che modo la Sardegna intende affrontare la fase due sotto il profilo strettamente sanitario mentre il collega Stefano Schirru ha elogiato il lavoro delle istituzioni e ha sollecitato «misure di sostegno per il 118 e un piano che individui con chiarezza di quali specializzazioni mediche la Sardegna avrà maggiormente bisogno nei prossimi anni».

Per l’onorevole Eugenio Lai (Leu) «sarebbe importante aumentare il numero dei tamponi effettuati, 23.299 ad oggi come ha detto il dottor Marcello Tidore, visto l’elevato numeri di asintomatici». Invece l’onorevole Giorgio Oppi ha parlato in modo aperto: «La critica iniziale per la assoluta carenza di Dpi aveva il suo fondamento così come gli ospiti delle Rsa andavano controllati da subito. Siamo stati molto fortunati ma non dobbiamo fare finta che sia andato tutto bene. E’ una autentica vergogna che agli operatori del 118 siano state consegnate cinque o dieci mascherine».

L’onorevole Michele Ciusa ha sollecitato un approfondimento per capire «se è vero che la società Airgreen, affidataria del servizio di elisoccorso, si rifiuti di trasportare i pazienti Covid» mentre l’onorevole Antonello Peru (Udc) ha denunciato «la lista d’attesa anche di sedici mesi per i ciechi della provincia di Sassari in attesa del riconoscimento della invalidità» e ha chiesto un intervento deciso a favore di questi cittadini, ancora piu deboli in questo momento.

Al termine della lunga audizione, il presidente Domenico Gallus ha segnalato ai commissari alcuni rilievi giunti dal Governo alla legge regionale sulle borse di studio.

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I consiglieri del gruppo LeU Sardigna, Eugenio Lai e Daniele Cocco, hanno presentato un’interrogazione con la quale chiedono al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore regionale dell’Agricoltura Gabriella Murgia «quale sia ad oggi lo stato di attuazione dell’organismo pagatore regionale (Argea) e, soprattutto, se il medesimo sia in linea con termini e scadenze previste per garantire la sua piena operatività, relativamente alle funzioni di gestione e controllo delle spese finanziate dai fondi FEAGA e FEASR».

«Siamo fortemente preoccupatiaggiungono i due consiglieri regionali di LeU Sardignasoprattutto in ordine al piano di reclutamento del personale ed all’organizzazione della struttura, che dovranno garantire la massima efficienza della gestione interamente regionalizzata degli aiuti rispetto a quella precedente e semplificare in maniera tangibile il rapporto tra amministrazione pubblica e cittadini.»

«I lavoratori delle campagne non possono continuare a caricarsi sulle spalle le lungaggini della politica e della burocrazia – concludono Eugenio Lai e Daniele Cocco – soprattutto in questo periodo di ristrettezza imposto dai noti problemi dovuti all’emergenza Coronavirus, in cui l’incertezza dei tempi di erogazione degli aiuti incide pesantemente sul bilancio delle famiglie degli agricoltori e degli allevatori sardi.»

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I consiglieri regionali del Gruppo Liberi e Uguali Sardigna Daniele Cocco ed Eugenio Lai hanno presentato un’interrogazione sul mancato rinnovo del contratto in scadenza degli Operatori Socio Sanitari (OSS) assunti a tempo determinato.

«In questi giorni l’ATS Sardegna ha inviato una lettera agli Operatori Socio Sanitari assunti con contratto a tempo determinato presso le strutture dell’ASSL di Oristano in cui si comunica che i contratti in scadenza non verranno rinnovati – dice il capogruppo Daniele Cocco -. Gli OSS sardi che da anni lavorano nel sistema sanitario regionale con contratti a tempo determinato hanno maturato nel tempo importanti esperienze e formazione con l’acquisizione di specifiche professionalità nei diversi reparti – svolgono in questo periodo fondamentali attività che molto spesso li espone al pericolo di contagio da Coronavirus anche, in alcuni casi, per la mancanza dei necessari dispositivi di protezione.»

Con l’interrogazione i consiglieri regionali chiedono al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu «se sia opportuno che l’ATS Sardegna, in questo particolare momento di grave crisi sanitaria ed economica, non rinnovi i contratti in scadenza degli Operatori Socio Sanitari assunti a tempo determinato comportando una drammatica situazione economica per lavoratori che ogni giorno svolgono lodevolmente il proprio lavoro mettendo a rischio la propria salute e quella dei loro familiari e se siano al corrente che diverse ASSL della regione continuino ad utilizzare del personale interinale anziché attingere dalle graduatorie concorsuali ancora vigenti».

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I consiglieri del gruppo LeU Sardigna, Eugenio Lai e Daniele Cocco hanno presentato in Consiglio regionale una mozione che impegna la Giunta regionale e l’assessore competente a farsi portavoce con il Governo «affinché, in fase di conversione del decreto scuola, rettifichi il percorso intrapreso, presentando un provvedimento correttivo straordinario che consenta la riapertura delle graduatorie con aggiornamento dei titoli acquisiti dagli insegnanti nel triennio 2017/2020 per garantirne il rinnovo in tempi congrui ed evitare il balletto delle supplenze alla ripresa dell’anno scolastico».

«Occorre garantire la revisione delle graduatorie ed il primo inserimento ai numerosi precari che auspicano l’inizio della carriera di insegnante, rimuovendo tutti gli ostacoli che impediscono l’aggiornamento delle graduatorie di istitutospiegano Eugenio Lai e Daniele Cocco per ridare certezze alle decine di migliaia di docenti precari ed ai tantissimi giovani che hanno investito tempo, studio e denaro per acquisire crediti e tirocini formativi.»

«In ultima istanza, chiediamo al Presidente della regione ed all’assessore competenteconcludono Eugenio Lai e Daniele Cocco – sulla scorta di quanto deliberato dalla Provincia autonoma di Bolzano, la pianificazione di provvedimenti a carattere regionale, che consentano l’aggiornamento  delle graduatorie provinciali già da quest’anno, per limitare i disagi alle famiglie ed al personale interessato ed iniziare il nuovo anno scolastico senza complicazioni.»

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Con un’interrogazione depositata stamattina, i consiglieri regionali di LeU Sardigna Eugenio Lai e Daniele Cocco, contestano la delibera del commissario straordinario dell’ATS Sardegna n. 214 del 2 aprile 2020 avente per oggetto “Gestione dei pazienti con infezione respiratoria da sospetto SARS-Covid2 e dei casi Covid-19 paucisintomatici nelle Strutture Socio-Assistenziali”.

«L’attuazione delle prescrizioni contenute nella delibera, sulla falsa riga di quanto successo in Lombardia, può essere potenziale fonte di pericolo e ampliamento dell’epidemia – aggiungono i due consiglieri – in Sardegna stanno cercando di applicare il deprecabile modello lombardo (vedi polemiche su Pio Albergo Trivulzio ed altre RSA lombarde), obbligando le Strutture Socio-Assistenziali isolane alla gestione dei pazienti con infezione respiratoria da sospetto SARS-Covid2 e dei casi Covid-19, senza considerare che le stesse siano in grado di attuare le corrette procedure di intervento con personale attrezzato, istruito e allenato a tale tipo di gestione e soprattutto siano dotate di strumenti adeguati, quali pulsossimetri, interfacce monouso per O2 terapia e monitor multiparametrici.»

«Chiediamo alla Giunta regionale ed all’assessore della Sanità Mario Niedduconcludono Eugenio Lai e Daniele Coccose non ritengano opportuno, alla luce delle perplessità manifestate, di annullare l’atto deliberativo n. 214/2020 del Commissario ATS o in subordine di modificarlo radicalmente

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Con una mozione depositata questa mattina, i consiglieri regionali di LeU Sardigna Eugenio Lai e Daniele Cocco impegnano la Giunta regionale e l’assessore dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale «ad agire immediatamente nell’ambito della tutela della salute pubblica, garantendo il funzionamento dei servizi essenziali per la tutela delle persone con problemi di salute mentale e più in generale alle persone non autosufficienti e con patologie croniche».

«L’emergenza determinata dall’epidemia Covid-19 – aggiungono Eugenio Lai e Daniele Cocco – ha pesanti effetti sulla vita di tutti i cittadini e rischia di provocare forti sofferenze nel corpo sociale, soprattutto per le persone con sofferenza mentale, per i più anziani, per le donne vittime di violenza domestica, per le persone con disabilità e con malattie croniche, bambini ed adolescenti.»

«Riteniamo che il mantenimento e il rafforzamento dei presidi territoriali siano decisivi per scongiurare la catastrofe del sistema territoriale di salute mentale – concludono i due consiglieri – ed invitiamo il governo regionale ad emanare disposizioni nette, chiarendo che i servizi di prossimità devono assicurare ovunque le attività terapeutiche e riabilitative, rispettando le misure di prevenzione e protezione per operatori e cittadini-utenti, e indicando esplicitamente le tipologie di attività da garantire.»

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Il Consiglio regionale ha approvato stamane il disegno di legge che stanzia 120 milioni per aiuti alle famiglie in difficoltà.

Il presidente Michele Pais ha aperto la seduta per la discussione dell’unico punto all’ordine del giorno: il disegno di legge della Giunta “Misure straordinarie urgenti a sostegno delle famiglie per fronteggiare l’emergenza economico-sociale derivante dalla pandemia SARS-CoV-2”.
Il documento, illustrato dal vicepresidente della commissione Sanità Daniele Cocco (Leu), stanzia 120 milioni di euro a favore di nuclei familiari che hanno subito un calo del reddito a causa del blocco delle attività economiche deciso dal Governo.
«Con questa legge consentiremo alle famiglie sarde in difficoltà di aver un reddito di almeno 800 euro al mese – ha sottolineato Daniele Cocco – era il minimo che potessimo fare in questo momento di grave difficoltà per tutti. Sono contento che lo si sia fatto con spirito unitario, tutti insieme abbiamo condiviso un percorso per dare ai sardi la possibilità di beneficiare di un reddito di emergenza sociale. Questo non basterà per risolvere tutti i problemi, ne siamo consapevoli, ma è un primo passo importante. Mi auguro che la Giunta, insieme alla Conferenza degli Enti Locali, riesca a trasferire immediatamente le risorse ai Comuni per essere poi distribuite ai beneficiari.»
L’assessore alla programmazione Giuseppe Fasolino ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dalla commissione Sanità e dalla Conferenza dei capigruppo: «E’ un risultato condiviso, frutto dell’impegno di tutti. Il Consiglio ha dimostrato che in queste emergenze non possono esserci divisioni politiche. Con questo provvedimento mettiamo in campo 120 milioni di euroha detto Giuseppe Fasolinose facessimo una proporzione con quanto messo in campo dal Governo capiremmo meglio quale sforzo stia facendo la Regione per sostenere le famiglie sarde. Come Giunta ci impegniamo a definire quanto prima i criteri per fare in modo che gli aiuti arrivino a tutti e nessuno sia escluso. Occorre dare un sostentamento dignitoso alle famiglie in questa fase emergenziale, poi bisognerà lavorare per il futuro e per capire come fare ripartire la nostra Regione».
Il presidente Michele Pais ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato.
Sull’ordine dei lavori ha chiesto di intervenire il consigliere dei Progressisti, Massimo Zedda, che ha ricordato la scomparsa dell’ex assessore del comune di Cabras e ha rivolto un pensiero verso tutti gli altri deceduti a causa della pandemia Covid-19, soffermandosi in particolare sulla figura di Nabeel Khair, medico condotto a Tonara e storica guardia medica di Aritzo, di origine palestinese e già rappresentante della sua comunità in Europa.
Annalisa Mele (Lega) si è associata alle parole dell’on. Massimo Zedda e , a sua volta, ha voluto ricordare il sacrificio degli operatori della sanità, medici, infermieri e oss impegnati quotidianamente negli ospedali. «Un pensiero – ha aggiunto Mele – lo voglio rivolgere anche alla prima vittima del Coronavirus del paese di Cabras».
Giovanni Satta (Psd’Az) ha chiesto, in termini perentori, lo sblocco immediato dei pagamenti delle 90mila pratiche in arretrato di Argea, ponendo esplicitamente una questione di “fiducia” nei confronti dell’operato di alcuni esponenti della Giunta.
Il consigliere di Forza Italia, Giuseppe Talanas, si è associato alla richiesta del consigliere del Psd’Az, Giovanni Satta, e nonostante l’invito rivolto ai consiglieri dal presidente Michele Pais, affinché gli interventi fossero incentrati soltanto sul disegno di legge iscritto all’ordine del giorno, il capogruppo della Lega, Dario Giagoni, è intervenuto a sostegno della richiesta di Giovanni Satta ed ha affermato: «La fiducia del gruppo Lega nei confronti dell’operato dell’assessora dell’Agricoltura sta venendo meno».
Il consigliere di Leu, Eugenio Lai, ha quindi ricordato come le richieste formulate dai gruppi di maggioranza a proposito dei pagamenti per l’agricoltura siano le medesime che da tempo vengono esplicitate dalle forze dell’opposizione: «Su 90 milioni disponibili ne sono stati pagati soltanto 9 milioni».
Il presidente del Consiglio ha, dunque, comunicato all’Aula l’avvenuta consegna del testo finale del disegno di legge in discussione ed ha concesso la parola al capogruppo Psd’Az, Franco Mula, che ha domandato lumi sulla programmazione dei lavori consiliari nell’immediato futuro.
Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, intervenendo sempre sull’ordine dei lavori, ha invece criticato le dichiarazioni e l’atteggiamento dell’assessore della Sanità riguardo le «mancate risposte rese nel corso dell’audizione in commissione». Francesco Agus ha quindi chiesto l’intervento del presidente Michele Pais «affinché siano garantite le prerogative dei consiglieri regionali, soprattutto, per ciò che attiene gli atti del sindacato ispettivo»
Il presidente Michele Pais ha annunciato un emendamento all’art. 1. Il testo prevede che per il 2020, ai nuclei familiari i cui componenti siano lavoratori dipendenti o autonomi collegati ad aziende che abbiamo subito restrizioni a seguito dell’emergenza Covid-19 e non abbiano beneficiato di forme di integrazione salariale sia riconosciuta una indennità di 800 euro mensili. Con l’emendamento viene soppressa la parte della norma che escludeva dal beneficio i titolari di conti bancari con depositi superiori ai 10mila euro. Il relatore Daniele Cocco ha espresso parere favorevole.
A seguito di interlocuzioni fra i gruppi il presidente ha chiarito che il testo di riferimento è quello licenziato dalla commissione.
Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha proposto, con un emendamento orale, che la parte del testo riguardante l’ammontare dell’indennità sia corretta specificando che non si tratta di 800 euro ma di un importo “fino” ad 800 euro.
Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, dopo un confronto tecnico con gli uffici, ha fatto rilevare la necessità di inserire un altro “non”, legato in questo caso all’attività del beneficiario, che deve rientrare fra quelli impiegati in aziende “non” esclude dai provvedimenti di restrizione.
Il Consiglio ha approvato prima l’emendamento n.1 comprensivo dell’emendamento Ganau e subito dopo il testo definitivo dell’art. 1 che recepisce l’emendamento Mula.
A seguire sono stati approvati gli articoli 2 “Norma finanziaria” e 3 “Entrata in vigore” e le tabelle allegate.
La consigliera Elena Fancello ha proposto un emendamento orale per inserire fra i beneficiare anche i soci facenti parte di società di capitali.
Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, sull’ordine dei lavori, ha affermato che la modifica può essere inserita in sede di coordinamento tecnico del testo e può essere introdotta dalla Giunta.
Il Presidente ha precisato che la proposta va comunque formalizzata con un testo.
Il consigliere dei Progressisti Gianfranco Satta sempre sull’ordine dei lavori, ha osservato la contraddittorietà di un provvedimento dedicato alle famiglie che poi assegna 800 euro al componente di una società di capitali differente dal socio lavoratore, che ha un suo inquadramento.
Il presidente ha chiarito che il significato del testo va inteso in riferimento alle società senza ulteriori specificazioni.
Il Consiglio ha quindi approvato il testo definitivo della legge all’unanimità con 48 voti.
Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, ancora sull’ordine dei lavori, ha annunciato la presentazione di un testo mirato sulle imprese, sollecitando il presidente a convocare la commissione competente la settimana prossima per esaminarlo e sottoporlo all’Aula in tempi brevi.
Il presidente ha recepito la proposta ed ha chiuso la seduta, riconvocando il Consiglio a domicilio.

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I consiglieri del gruppi di LeU Sardigna, Daniele Secondo Cocco ed Eugenio Lai, hanno chiesto stamane al presidente della Regione, Christian Solinas, l’introduzione del reddito di emergenza, strumento ritenuto indispensabile, per dare risposte ai tantissimi sardi che in questo momento sono in gravissima difficoltà per la crisi economica, acuita dall’emergenza sanitaria. A tal fine, propongono lo stanziamento di almeno 100 milioni di euro.

Vediamo un breve intervento del capogruppo di LeU Sardigna, Daniele Secondo Cocco.

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I consiglieri regionali di Leu Sardigna Eugenio Lai e Daniele Cocco, hanno presentato una mozione con la quale chiedono alla Giunta regionale l’impegno a stanziare subito le risorse per riconoscere l’indennità di rischio ex art 44 del contratto collettivo 95/98 a tutti gli operatori sanitari.

«La fase storica che stiamo vivendosostengono Eugenio Lai e Daniele Coccodimostra quanto i nostri operatori sanitari non solo siano indispensabili e professionali per garantire la salute pubblica ai cittadini, ma anche di tutti i rischi a cui quotidianamente sono esposti. Per questoconcludono i consiglieri di LeU Sardignachiediamo che immediatamente la Giunta regionale ed il Presidente si attivino per riconoscere l’indennità di rischio, troppo frettolosamente revocata, a tutti gli operatori sanitari.»

 

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Si allarga il fronte dei sostenitori della nomina di un commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus.

«Proponiamo la nomina di un Commissario  che affianchi la Regione in questa fase, una persona d’esperienza che sia in grado di colmare le lacune organizzative e operative emerse sino ad ora. Tanti altri Presidenti di Regione hanno sentito il bisogno di essere affiancati da persone esperte e competenti. In Sardegna questo non è avvenuto, ed è sotto gli occhi di tutti l’inadeguatezza del Presidente e delle persone da lui nominate che avrebbero dovuto gestire l’attuazione delle misure di contenimento del contagio.»

A sostenere questa richiesta sono oggi, in un fronte compatto, 15 consiglieri di 3 gruppi di minoranza in Consiglio regionale:

 – Progressisti (Francesco Agus – Laura Caddeo – Diego Loi – Maria Laura Orrù – Antonio Piu – Gian Franco Satta – Franco Stara (Italia Viva) – Massimo Zedda);

 – Movimento 5 Stelle (Desirè Manca – Michele Ciusa – Carla Cuccu – Roberto Li Gioi – Alessandro Solinas)

 – LeU (Daniele Cocco – Eugenio Lai)

«La Sardegna si appresta a entrare nella quarta settimana dall’inizio dell’emergenza – aggiungono i proponenti -. Il nostro ringraziamento va al personale sanitario che ogni giorno opera con dedizione e serietà all’interno degli ospedali della Sardegna, in un contesto in cui la disorganizzazione e l’assenza dei dispositivi di protezione denunciata anche da sindacati e ordine dei medici ha reso le strutture di cura il principale luogo di contagio dell’Isola. Allo stesso modo ringraziamo i Sindaci dei comuni della Sardegna per il loro impagabile lavoro svolto al servizio delle comunità. Un ruolo portato avanti però senza gli strumenti necessari e senza collaborazione e coinvolgimento da parte della Regione. Ringraziamo poi tutti i sardi. Per la serietà con cui stanno affrontando il momento drammatico e per la rapidità con cui sono stati in grado di mutare le abitudini consolidate della vita di tutti i giorni. Su troppi temi cruciali emergono differenze sostanziali tra la verità raccontata dalla Giunta regionale e quella vissuta all’interno degli ospedali e nei territori. La distribuzione dei dispositivi di protezione individuale, l’andamento delle analisi sui tamponi, le misure di protezione civile e persino il numero quotidiano dei contagiati appare gestito in maniera poco trasparente. Tutto questo è figlio di una disorganizzazione che ormai nessuno può più mettere in dubbio.»

«La Sardegna ha condizioni geografiche e demografiche tali da poter uscire dall’emergenza prima del resto del Paese ma serve un immediato cambio di passo.

Sollecitiamo:

  1. la costituzione di un’unità di crisi multidisciplinare, composta da persone con competenze sanitarie (con la partecipazione di epidemiologi e virologi) e con esperienze organizzative, che svolga funzioni di collegamento con la rete nazionale e internazionale impegnata nella gestione dell’epidemia.
  2. Una gestione seria del materiale disponibile e delle forniture dei dispositivi di protezione individuale e la messa in sicurezza dei presidi sanitari e degli operatori.
  3. la verifica puntuale e imparziale dei dati sulla diffusione del virus, in stretta collaborazione con i medici di famiglia e ospedalieri, la rete del 118, prefetti, forze dell’ordine e i sindaci.
  4. il coinvolgimento della Commissione sanità del Consiglio regionale, che ha il dovere e il diritto di ascoltare tutti, ma, soprattutto, di dare risposte agli operatori sanitari sul campo.
  5. La creazione di un ulteriore gruppo di lavoro, composto dai rappresentanti dei settori produttivi, sindacali e delle forze politiche, per coordinare le azioni, volte all’intervento economico per la salvaguardia dei luoghi e dei posti di lavoro, collegando queste azioni a quelle messe in atto dal governo.
  6. la sostituzione dell’assessore della Sanità con una figura all’altezza della responsabilità e della fase emergenziale.»