19 April, 2024
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Quali prospettive, per il Sulcis Iglesiente, con l’utilizzo delle risorse europee in arrivo? Se n’è parlato ieri con la segretaria regionale della UIL, Francesca Ticca, a Carbonia su invito del consigliere regionale sardista Fabio Usai. 

Oggi, su questi temi, pubblichiamo l’intervista realizzata con Fabio Usai che ha rimarcato la necessità, per la spendita delle risorse europee, di una cabina di regia e di un clima di condivisione e di unità.

 

Questa mattina la segretaria regionale della UIL Francesca Ticca, ha tenuto una conferenza stampa, a Carbonia, su invito del consigliere regionale sardista Fabio Usai, nel corso della quale ha fatto il punto sulle possibili prospettive di sviluppo del Sulcis Iglesiente, alla luce del Just transition fund e degli altri strumenti prossimi al decollo. Si è poi intrattenuta tutto il giorno in città, per una serie di incontri, organizzati nel rigoroso rispetto delle restrizioni imposte dal Covid-19.

Vediamo l’intervista realizzata con Francesca Ticca.

I disagi generati dai lavori di manutenzione straordinaria sul ponte della strada statale 126 (la principale arteria stradale che da Carbonia conduce a tutti i principali centri urbani e nelle località turistiche del Basso Sulcis e dell’isola di Sant’Antioco) all’ingresso di Carbonia, sono al centro di un’interrogazione presentata oggi dal consigliere regionale Fabio Usai (PSd’Az) all’assessore regionale dei Lavori pubblici, Aldo Salaris.

«L’assessore regionale dei Lavori pubblici Aldo Salaris, intervenga nei confronti di ANAS per sollecitare una limitazione dei disagi per gli automobilisti ed una forte accelerazione dei lavori di manutenzione straordinaria nel ponte della strada statale 126 all’altezza della frazione di Is Gannaus nel comune di Carboniascrive Fabio Usai nell’interrogazione -. Premesso che i lavori di manutenzione straordinaria del ponte sulla strada statale 126, all’altezza della frazione di Is Gannaus nel comune di Carbonia, da parte di ANAS, secondo quanto indicato nell’ordinanza emanata dallo stesso ente lo scorso 18 febbraio – la cui scadenza era prevista per il 17 maggio, ma ora prorogata fino al 19 luglio prossimo, sarebbero già dovuti terminare in anticipo rispetto al periodo estivo e, considerato che la strada statale 126 è un’arteria a importante percorrenza che collega i centri del Basso Sulcis al Sulcis e all’Iglesiente, e che gli attuali disagi, costituiti dalla creazione di lunghe file nel tratto di carreggiata oggetto delle manutenzioni, per via dell’introduzione di un senso unico alternato, regolato da un semaforo, nel periodo estivo con l’incremento di turisti e mezzi di trasporto su strada andranno notevolmente a peggiorare – aggiunge Fabio Usai -. Anche in considerazione del fatto che “la viabilità del Sulcis presenta di per sé già numerose criticità sia in termini di sicurezza per automobilisti, motociclisti e ciclisti, che nelle tempistiche di percorrenza per trasferirsi da un centro all’altro del territorio e, soprattutto, nelle località di mare, rappresentando così un punto di debolezza nel livello generale dell’offerta turistica, interrogo l’assessore dei Lavori pubblici Aldo Salaris – conclude il consigliere regionale sardista -, affinché illustri quali siano le azioni messe in campo dal suo Assessorato di pertinenza e in generale dalla Giunta, per sollecitare ANAS affinché ricerchi, soprattutto in vista dell’imminente stagione estiva, soluzioni che limitino quanto più possibile i disagi degli automobilisti e nel contempo acceleri fortemente le tempistiche dei lavori di manutenzione straordinaria del ponte sulla strada statale 126.»

Si terrà venerdì 14 maggio, a partire dalle 17.30, un tavolo di discussione sulla proposta dell’Arcipelago del Sulcis inserita nell’ambito del Just Transition Fund: la Metropolitana di superficie Carbonia-Arcipelago del Sulcis, ovvero una proposta di sviluppo sostenibile e per la transizione energetica. L’evento, si svolgerà sul web, in diretta, nella pagina Facebook istituzionale del comune di Sant’Antioco.

Interverranno il presidente della Regione Autonoma della Sardegna, Christian Solinas, l’assessore regionale dei Trasporti, Giorgio Todde, l’amministratore unico dell’ARST, Roberto Neroni, il sindaco di Cagliari e vice presidente nazionale Anci, delegato alla mobilità urbana, Paolo Truzzu, il presidente della Fondazione di Sardegna, Antonello Cabras.

E ancora i docenti dell’Università di Cagliari, Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura, Italo Meloni (professore ordinario) e Gianfranco Fancello (professore associato).

Parteciperanno inoltre i consiglieri regionali Michele Ennas e Fabio Usai. Infine, i Sindaci dei Comuni dell’Arcipelago: Sant’Antioco, Ignazio Locci; Calasetta, Claudia Mura; Carloforte, Salvatore Puggioni.

«Se fossi parlamentare della Repubblica, pur ritenendolo perfettibile, voterei il disegno di legge Zan contro l’omotransfobia. Poiché ritengo non negoziabile e indiscutibile il principio di tutela della dignità umana in ogni sua espressione. E, dunque, anche in quelle legate all’orientamento sessuale, all’identità di genere e ovviamente alla disabilità. Nondimeno, il riconoscimento della dignità delle persone ed il loro diritto a “esistere” ed esprimersi (nel rispetto delle leggi e del prossimo) in piena libertà, senza per questo subire discriminazioni o peggio ancora violenze, sono tra i fondamenti della nostra società democratica e civile.»
Lo scrive, in una nota, Fabio Usai, consigliere regionale della Sardegna del Partito Sardo d’Azione.
«Perciò trovo incomprensibili le polemiche divampate in questi giorni: per la mia visione del mondo, lo dico senza timore alcuno, non dovrebbero esserci divisioni tra destra, sinistra o centro, su questo genere di argomentiaggiunge Fabio Usai. D’altronde, mettendo per un attimo da parte i principi generali, che ci sia bisogno di uno specifico intervento legislativo sulla materia è dimostrato anche dai numerosi episodi di violenza e discriminazione registratisi negli ultimi anni verso persone per il proprio orientamento o identità sessuali o per la propria condizione di disabilità.»
«Il legislatore quindi, per ritenersi tale e al servizio dei cittadini, ha il dovere di intervenire per sanare un’impellente esigenza di tutela che emerge dalla nostra società conclude il consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione -. Probabilmente (lo ricordo innanzitutto a me stesso), se ci fosse meno
contrapposizione ideologica fine a se stessa e motivata da fattori di carattere elettorale, più ascolto e maggiori sforzi nella direzione della comprensione reciproca, sarebbe più semplice trovare i migliori compromessi, su qualsiasi provvedimento di legge, nell’interesse ultimo e generale dei cittadini.»

«Oggi, finalmente, lo possiamo proclamare ad alta voce: abbiamo rifondato la provincia del Sulcis Iglesiente!»

A dirlo è Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«Ho sempre pensato che la credibilità di una classe dirigente, così come di ogni singolo esponente politico nell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, debba misurarsi innanzitutto sulla capacità di mantenere gli impegni sottoscritti in ambito elettorale con i propri elettori e, ovviamente, nelle interlocuzioni con i cittadini e i portatori di interesse territorialiaggiunge Fabio Usai -. Perciò, è con doppia soddisfazione che oggi vi annuncio l’importante risultato che abbiamo conseguito in Consiglio regionale, sulla scorta di ciò che vi avevamo proposto in campagna elettorale e che poi, personalmente, mi ero pubblicamente impegnato a portare a compimento il 7 dicembre 2019 nell’aula polifunzionale della città di Carbonia alla presenza degli Assessori regionali agli Enti locali e all’Industria Quirico Sanna e Anita Pili, e a svariate centinaia di cittadini e stakeholders territoriali.»

«Siamo in presenzarimarca Fabio Usaidi un importante risultato che restituisce uno strumento in grado di garantire:

 – maggiore rappresentanza politico-istituzionale al nostro territorio;

– che permetterà di avviare processi di pianificazione strategica dell’economia in ambito sovracomunale;

– che garantirà servizi più efficienti e rispondenti alle esigenze dei cittadini delle varie comunità aderenti all’ente intermedio;

– che garantirà una maggiore attrazione e spendita delle risorse per le opere pubbliche (strade, scuole, edifici etc…), oggi concentrate, con la provincia del Sud Sardegna, in ambiti geografici lontani dal nostro;

– che permetterà di monitorare, stimolare, indirizzare meglio i processi economici avviati e/o avviabili con il “piano di recupero e resilienza nazionale” e con il “Just Transition Fund”.»

«Ovviamente, il nuovo ente intermedio da solo, senza essere riempito di contenuti: ossia degli adeguati strumenti economico-finanziari e in generale normativi, senza il riappropriarsi delle storiche competenze tornate in carico alla Regione, rischierà di essere un contenitore vuoto o simile all’obbrobrio rappresentato dalla (per fortuna, ormai) precedente provincia del Sud Sardegna che con ben 107 comuni ed una collocazione geografica disomogenea, caratterizzata dalla presenza di territori estremamente lontani e, per peculiarità storiche, economiche e sociali, differenti tra loro, si è dimostrata totalmente inadeguata rispetto agli obiettivi sopracitati e alle esigenze, istanze e bisogni, provenienti dal nostro territorio sottolinea il consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione -. Perciò all’importante obiettivo raggiunto oggi che non può ancora essere definito un punto d’arrivo, sarà necessario procedere presto al rafforzamento della nuova provincia che dovrà avere una adeguata capacità di spendita e (è veramente auspicabile) dei rappresentanti politico-istituzionali diretta espressione della volontà popolare del territorio.»

«Oggi, davvero, si può aprire una nuova stagione di palingenesi economica, politica e sociale per il nostro territorio. Le risorse del “Next Generation EU”, quelle del “Just Transition Fund”, e in generale quelle europee provenienti dalle linee di finanziamento strutturale, necessitano di organismi istituzionali in grado di produrre e pianificare i processi di progettazione infrastrutturale del territorio conclude Fabio Usai -. Con la ricostituzione della provincia, finalmente, abbiamo lo strumento adeguato: starà a tutti noi sfruttarlo nel modo giusto e in tempi rapidi.»

Il nostro territorio affronta una crisi economico-sociale senza fine, solo acuita dall’incessante emergenza sanitaria determinata dal persistere della diffusione del Covid-19. Tale stato è fonte di enorme preoccupazione in quanto, da troppo tempo non si vedono segnali di ripresa che possano incoraggiare nuovi investimenti.
Sotto questo profilo, si palesano, pertanto, determinanti i prossimi mesi, nei quali verranno prese importanti decisioni sullo sviluppo del territorio, passando dalla conversione in senso ecologico del polo industriale di Portovesme, alla realizzazione delle indispensabili infrastrutture viarie, solo per citare alcune delle criticità attualmente persistenti.
Le sollecitazioni che arrivano dalle Parti Sociali, quali i Sindacati e i Movimenti spontanei delle varie categorie imprenditoriali, impongono a tutti i soggetti politico-amministrativi del territorio un’ulteriore assunzione di responsabilità.
Riprendo da ultimo la proposta avanzata dal Consigliere Regionale Fabio Usai che – citando le risorse del “Next Generation EU” e del “Just Transition Fund” (per la transizione energetico-ecologica del polo industriale) nonché derivanti dalla rimodulazione dei fondi residui del “Piano Sulcis” – chiama a raccolta tutti i soggetti attivi del territorio, affinché possano collaborare unitariamente e tracciare la linea di sviluppo economico-sociale del Sulcis.
Più che stare a guardare cosa decidono o, come spesso capita, non fanno gli altri, i Sindaci dell’Unione dei Comuni del Sulcis sono pronti per collaborare attivamente con le altre Istituzioni, al fine di proporre un concreto piano di sviluppo territoriale.

Andrea Pisanu
Presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis

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«Il Sulcis Iglesiente è, allo stesso modo di tutta la Sardegna e dell’intera nazione, a un bivio epocale: a fronte di una situazione economico-sociale impietosa, soprattutto, negli ultimi tempi si sono aperte delle importanti opportunità per provare a invertire la tendenza negativa che dal 2009, progressivamente, ha visto il territorio deindustrializzarsi e impoverirsi sotto tutti i punti di vista. Tra esse, a pieno titolo, quelle potenzialmente finanziabili con le risorse del “Next Generation EU”, del “Just Transition Fund” (per la transizione energetico-ecologica del polo industriale) ma anche della rimodulazione dei fondi residui del “Piano Sulcis”.»

Lo sostiene, in una nota, Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«Attualmente, purtroppo, non siamo ancora pronti per cogliere in pieno le sfide inerenti il reperimento, la rimodulazione, programmazione, pianificazione e spendita di queste ingenti risorse – aggiunge Fabio Usai -. Il territorio, debilitato negli strumenti di rappresentanza politico-istituzionale territoriale, procede in ordine sparso e talvolta nemmeno procede. Non esiste ad oggi, infatti, una sinergia tra i principali attori istituzionali, politici e sociali, propedeutica all’elaborazione di una visione comune di ciò che dovrebbe essere realizzato nel territorio per rilanciarlo sotto gli aspetti infrastrutturale, economico e occupazionale. In altre parole, il Sulcis Iglesiente non riesce a tradurre le proprie necessità, esigenze, peculiarità ed i propri punti di forza, in piattaforme di rivendicazione e proposte progettuali da far valere nei livelli istituzionali superiori dei governi regionale e nazionale. Questo deficit di rappresentanza è pericolosissimo in quanto si rischia innanzitutto di perdere importanti risorse finanziarie e successivamente di non promuovere un’adeguata programmazione e pianificazione delle risorse assegnate, realmente rispondente alle esigenze concrete e impellenti del territorio.»

«In prospettiva l’attuale ricostituzione delle province, tra cui a pieno titolo quella di “Carbonia-Iglesias”, potrebbe supplire perlomeno in linea generale a questo deficit rimarca il consigliere regionale sardista -. Ma in attesa dell’entrata a regime dei nuovi enti intermedi, viste anche le impellenti scadenze per l’accoglimento delle opportunità sopraelencate, è indispensabile mobilitarsi e organizzarsi. Perciò già dalle prossime ore intensificherò le interlocuzioni con tutte le altre forze istituzionali, politiche e sociali del territorio affinché si identifichino dei percorsi che portino alla strutturazione di tavoli di confronto ed elaborazione di una piattaforma di rivendicazioni e proposte da presentare ai livelli sovraordinati dei governi regionale e nazionale e, soprattutto, in prospettiva, propedeutici alla creazione di un organismo sovracomunale che avochi a se (ad esempio tramite lo strumento dell’Unione dei Comuni) il compito di monitorare e stimolare l’attuazione dei processi di investimento delle risorse economiche previste dai sopracitati (“Next Generation EU”, “Just Transition Fund”, rimodulazione fondi “Piano Sulcis”) processi di finanziamento, investimento, infrastrutturazione e riconversione produttiva del territorio.»

«Il tempo è pococonclude Fabio Usai e, come già denunciato dall’organizzazione sindacale della Cgil nelle sue articolazioni confederale e di categoria, bisogna fare in fretta.»

 

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Il consigliere regionale Fabio Usai (PSd’Az) ha presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta al presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, sull’assenza di riferimenti dirigenziali stabili e quotidianamente reperibili nel distretto territoriale di Carbonia (Sulcis Iglesiente) dell’Agenzia Regionale per l’Edilizia Abitativa.

«Premesso che quasi ¼ del patrimonio di AREA in Sardegna è collocato nel Sulcis Iglesiente e in particolar modo nella città di Carbonia e considerato che da tempo si manifestano nel territorio regionale, e più precisamente in quello territoriale sopracitato, criticità connesse alle; 1) tempistiche di assegnazione degli alloggi e dei locali destinati a scopo commerciale; 2) manutenzioni nonché ristrutturazioni, degli immobili assegnati ai locatari; 3) interlocuzioni con gli uffici preposti ad affrontare le soprammenzionate problematiche, o a risolvere tutte le altre criticità di carattere burocratico tra locatari (pubblici e privati) e agenziascrive Fabio Usai -; rilevato che la Giunta regionale ha annunciato nei giorni scorsi l’avvio del piano di riqualificazione di ben 35.000 edifici riconducibili ad AREA sul suolo regionale, nelle more del processo di efficientamento energetico previsto e permesso dal superbonus 110%, con potenziali importanti ripercussioni sul tessuto economico-occupazionale (soprattutto nel campo dell’edilizia) della nostra isola, ma ancora oggi nessuna interlocuzione è stata possibile nel distretto del Sulcis Iglesiente per comprendere meglio i termini d’applicazione del programma di partenariato pubblico-privato istituito per addivenire a tale obiettivo e riscontrato – aggiunge Fabio Usai – che nel distretto AREA del Sulcis Iglesiente dovrebbe operare un “dirigente facente funzioni” in pianta stabile, così come previsto dalla normativa vigente e dall’opportunità di avere un interlocutore capace di decidere, individuare, promuovere e indicare soluzioni, di comune accordo con gli attori istituzionali regionali e territoriali, ma a oggi questo non è avvenuto e l’unico riferimento è costituito da un dirigente esterno al territorio presente solo un giorno (e per poche ore) alla settimana nella sede di Carbonia.»

«Rilevato anche che il continuo perpetrarsi della condizione di “interim” e, dunque, mancata assegnazione dell’Assessorato regionale dei Lavori pubblici, in qualità di organismo istituzionale con diretta sovraintendenza sull’Agenzia Regionale per l’Edilizia Abitativa, ingenera oltre che una situazione di incertezza generale, anche un’assenza di riferimenti istituzionali-politici certi con i quali interloquire per sanare le criticità sopracitate – evidentemente peggiorate da quando l’Assessorato è rimasto privo di reale guida – conclude il consigliere regionale sardista –, chiedo di interrogare il presidente della Giunta regionale: affinché illustri quali siano le azioni messe in campo dalla Giunta regionale per sanare queste criticità, ovvero l’assenza di interlocutori stabili ed in grado di decidere e governare i processi nel distretto AREA del Sulcis Iglesiente e, infine, per rimuovere la situazione di incertezza e vuoto politico istituzionale in carico all’Assessorato regionale dei Lavori pubblici.»

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«Perché è stato rallentato l’iter legislativo-istituzionale per l’attuazione delle zone franche in Sardegna?»

La domanda è contenuta nell’interrogazione presentata dal consigliere regionale Fabio Usai alla Giunta regionale sulla mancata attuazione delle zone franche in Sardegna, prevista dall’articolo 12 dello Statuto Speciale Sardo, dal Decreto legislativo n. 75 del 1998; dalla delibera della RAS n. 21 del 2016 e, infine, del DPCM emanato il 16 maggio 2019.

«Nel programma elettorale della nostra coalizione spiega Fabio Usai -, veniva ribadita come priorità quella di concretizzare gli elementi caratterizzanti dello Statuto Speciale della Sardegna, per dare luogo a un processo federalistico in grado di valorizzare e rafforzare gli elementi d’indipendenza economici, fiscali e sociali della nostra isola. Tra essi, in riferimento a quanto previsto nella carta statutaria, nonché a quanto sancito da diversi provvedimenti e dispositivi di legge regionale e nazionali (D.Lgs 75-1998; delibera della RAS n.21 del 2016 e DPCM 16 maggio del 2019), quello dell’attuazione delle zone franche intercluse nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme ed Arbatax, nonché in altri porti e aree industriali ad essi funzionalmente collegati o collegabili.»

«Ad oggi – aggiunge Fabio Usail’attuazione dei provvedimenti legislativi per la realizzazione delle zone franche nelle specifiche aree individuate a tale scopo, non è stata completata. E ancorché la delimitazione e messa in opera delle aree preposte a tale scopo sia diretta competenza della Presidenza del Consiglio dei ministri, ciò, inderogabilmente, avviene su proposta diretta della Regione: la quale, ancora oggi, non sembrerebbe aver ancora compiutamente strutturo e presentato tale richiesta.»

«Pertanto, vista e considerata l’enorme importanza e opportunità assegnate dallo strumento della Zona Franca, in sinergia con quello delle ZES, per il rilancio economico e sociale di importantissime e vaste aree della Sardegna (alcune delle quali come Portovesme gravemente colpite dalla deindustrializzazione e, dunque, bisognose di incisivi stimoli per la loro ripartenza), e in prospettiva per l’intera isola se si dovesse (anche in un’ottica di riscrittura e rafforzamento dello statuto autonomistico per allineare l’isola alle comunità nazionali più avanzate sul tema fiscale come l’Irlanda, le Canarie e la Catalogna) allargare la fiscalità di vantaggio ai confini regionaliconclude Fabio Usaisollecito fortemente la Giunta regionale a relazionare sui motivi per cui è stato rallentato l’iter legislativo-istituzionale per l’attuazione di questi fondamentali strumenti di riequilibrio economico; nonché ad adempiere ai propri doveri politico-istituzionali in merito alla definizione dei passaggi burocratici per ciò che è di sua competenza e a fare tutto quanto è in suo potere per intervenire presso il neo insediato Governo nazionale affinché si adoperi per definire l’operatività delle zone franche in Sardegna.»