23 April, 2024
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«Oggi abbiamo approvato definitivamente la nuova riforma della sanità. Finalmente voltiamo pagina. Lo avevano promesso in campagna elettorale, che tra i primi obiettivi della nostra maggioranza ci sarebbe stata l’eliminazione e la sostituzione dell’iniqua quanto dannosa riforma sanitaria, approvata dal centrosinistra nella precedente legislatura.»
Lo ha detto, questa sera, Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.
«Una riforma, quella fino a oggi vigente, scellerata che dopo aver dato origine all’ATS (ASL unica), ha accentrato i poteri e allontanato gran parte dei servizi sanitari dal nostro territorio, ingenerando, come conseguenza, la chiusura ed il trasferimento di diversi reparti ospedalieri ed il peggioramento delle liste d’attesa per effettuare qualsiasi tipo di visita specialisticaha aggiunto Fabio Usai -. Con questa riforma ricostituiamo la ASL nel nostro territorio e restituiamo al territorio la possibilità di costruire e rimodulare, autonomamente, un’offerta sanitaria coerente con i bisogni di tutti i cittadini. Poniamo le basi per riconquistare i servizi ospedalieri e sanitari persi negli anni precedenti; ridiamo potere gestionale, economico ed amministrativo, nonché autonomia, in campo sanitario, al Sulcis Iglesienteha rimarcato Fabio Usai -. Ovviamente, la strada per ricostruire la sanità nel nostro territorio è ancora irta di ostacoli, visti gli scempi degli anni passati, ma certamente, oggi, abbiamo posto un tassello fondamentale per cambiare e migliorare la qualità della vita dei cittadini.»
«D’ora in pi, lavoreremo senza sosta all’applicazione della riforma e per dare gambe a tutti i progetti di rilancio della sanità nel Sulcis Iglesienteha concluso Fabio Usai -. Per questo grande risultato, voglio ringraziare, oltre i colleghi del Consiglio regionale, di maggioranza e di partito, anche i tanti amministratori locali, rappresentanti degli ordini professionali e delle associazioni, del sindacato e del mondo del lavoro (soprattutto in ambito sanitario), che l’autunno scorso hanno dato vita ad una mobilitazione continua nel territorio per arrivare a questo obiettivo.

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«Giù le mani dalla provincia del Sud Sardegna e presto del Sulcis Iglesiente.»

A dirlo è l’on. Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«Il 26 agosto scorso l’amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna Mario Mossa, ha decretato la proroga degli incarichi ai dirigenti dell’Area Lavori Pubblici e dell’Area Ambiente, Mario Mammarella e Gianroberto Cani ha scritto in una nota Fabio Usai -. Entrambi, in scadenza alla fine di quest’anno, hanno ottenuto la proroga del proprio incarico fino al 30 dicembre 2022. I due dirigenti avevano avuto il conferimento dell’incarico il 30 dicembre 2019 per la durata di un anno e comunque fino alla scadenza del mandato dell’Amministratore Straordinario. Salvo le proroghe previste dalla legge.»

«Ciò che è avvenuto in questi giorni è di una gravità assolutaha aggiunto Fabio Usai E ancorché nel decreto di proroga le procedure attuate siano state rappresentate come rispettose delle normative di legge, le stesse potrebbero in realtà presentare vizi di illegittimità sui quali certamente sarà mia cura ottenere celeri riscontri. Ma il dato che emerge in tutta la sua preponderanza, è la totale insensibilità politica e assenza di rispetto istituzionale dell’Amministratore Straordinario Mario Mossa, il quale, a ormai pochissime settimane dall’approvazione definitiva della nuova riforma regionale degli enti locali, che ridisegnerà la geografia delle province in Sardegna e conseguentemente la loro governance, e che darà luogo alla sua sostituzione nel ruolo di Amministratore Straordinario.»

«Si arroga il diritto di decretare le nuove proroghe senza tenere conto delle prerogative, dei piani programmatici e degli atti di indirizzo, che saranno certamente adottati dachi molto presto gli succederà.»

«E se a pensar male si fa peccato, ma spesso ci s’azzecca, come amava affermare uno storico rappresentante politico in auge nel secolo scorso, non vorrei pensare che dietro questa improvvisa quanto immotivata decisione del dottor Mossa ci siano invece ragioni di convenienza politicaha rimarcato Fabio Usai -. Perché ciò sarebbe ancor più intollerabile. Tali dubbi sussistono in quanto il dottor Mossa, fu nominato la prima volta nel suo ruolo il 27 dicembre 2017 dall’allora governo regionale di centrosinistra. Nel dicembre 2019 ottenne una piccola proroga di un anno per accompagnare la fase di traghettamento dell’ente intermedio fino all’approvazione della nuova riforma degli enti locali, oggi in dirittura d’arrivo; e comunque non oltre il dicembre 2020.»

«Dunque, perché mai un Amministratore Straordinario alla fine del suo mandato si arroga il diritto di decretare proroghe per gli anni successivi? Voglio ribadire chiaramente che ogni azione di questo tipo, ossia che travalica il buon senso e il rispetto delle prerogative di chi presto andrà a sostituirlo, non solo è istituzionalmente inopportuna, ma addirittura sortisce l’effetto di danneggiare il processo di ricostituzione delle nuove province fra cui quella del Sulcis Iglesiente. Per la rinascita delle quali nel febbraio 2019 gli elettori si sono chiaramente espressiha concluso Fabio Usai -. In ogni sede, a partire da quella del Consiglio regionale, contrasterò le decisioni odierne e qualsiasi tentativo di utilizzare l’ente provinciale come un luogo ove occupare caselle e posti di comando o inquinare i pozzi per chi presto dovrà assumere il ruolo di ricostruire ciò che altri hanno distrutto o non hanno saputo tutelare in passato.»

«Questa decisione mi pare inopportuna e irrispettosaha commentato l’assessore regionale degli Enti locali, Quirico Sanna, l’intervento di Fabio Usai -, nei prossimi giorni il Consiglio regionale voterà la riforma degli enti locali e ci saranno nuovi soggetti che dovranno decidere il futuro delle province, ora, un amministratore straordinario e/o commissario non può imporre decisioni che vadano oltre il il tempo del proprio incarico…Ovviamente sentirò il dott. Mossa e gli chiederò spiegazioni in merito a queste scelte che giudico quanto meno inopportune!!!»

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«Finalmente la Sider Alloys ha raggiunto la fondamentale intesa con ENEL. Adesso non si perda più tempo e si proceda con la presentazione di un piano industriale credibile propedeutico al revamping degli impianti e al riavvio produttivo della fabbrica. E, contestualmente, prenda il via la ricollocazione degli ex lavoratori del bacino Alcoa, ormai allo stremo, obbligati a vivere con degli ammortizzatori sociali dimezzati nella loro consistenza originaria. Per sostenere al meglio questa fase, è importante che la società Svizzera si confronti con le rappresentanze sindacali ed istituzionali dell’Isola.»

Lo ha detto stamane il consigliere regionale Fabio Usai, al termine dell’incontro tenutosi a Villa Devoto fra le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici di Fiom, Fsm, Uilm e Cub ed il presidente della Regione Christian Solinas.

All’incontro hanno presenziato anche i consiglieri regionali Fabio Usai e Michele Ennas e i sindaci di Villamassargia e Masainas, Debora Porrà ed Ivo Melis. Le organizzazioni sindacali hanno manifestato la loro preoccupazione per i ritardi accumulati nella vertenza e la condizione degli ex lavoratori, in attesa di ricollocazione ed attualmente sostenuti nel reddito unicamente da ciò che rimane dell’indennità di mobilità in deroga dopo anni di rinnovi.

Il presidente Christian Solinas, dopo aver ascoltato gli interventi dei sindacalisti e aver manifestato soddisfazione per la firma dell’accordo fra ENEL e Sider Alloys, ha ricordato la posizione della Regione in merito alla vertenza, ribadendo il forte sostegno ai lavoratori ed alle loro famiglie e a ogni iniziativa propedeutica alla ripartenza della fabbrica.

«Come RASha ribadito il presidente della Regione -, abbiamo contribuito all’accordo di programma per il rilancio produttivo dello smetter Sider Alloys di Portovesme con ben 8 milioni di euro a fondo perduto. È nostro obiettivo quindi continuare a essere parte in causa e protagonisti di questa vertenza, sostenendo al massimo le iniziative portate avanti dalle organizzazioni sindacali per chiedere una conclusione definitiva della vicenda. Tanto più ora dopo l’importante raggiungimento dell’intesa tra la multinazionale svizzera e l’ENEL. Sarà nostro compito nelle prossime ore convocare l’azienda in Regione per avviare un dialogo costruttivo finalizzato al sostegno di ogni iniziativa utile al rilancio produttivo della fabbrica. Vogliamo conoscere il piano industriale della multinazionale e fare tutto ciò che è in nostro potere e di nostra competenza per accompagnare l’investitore nelle fasi di revamping e reindustrializzazione del sito di Portovesme. Inoltre ha aggiunto Christian Solinassolleciteremo anche il ministero del Lavoro affinché trovi tutte le soluzioni possibili per tutti quei lavoratori in attesa di ricollocazione all’interno dello stabilimento di Portovesme, che oggi percepiscono un’indennità di mobilità in deroga dimezzata e quindi insufficiente a sopravvivere dignitosamente e a superare la fase di transizione prima che la fabbrica ripartaha concluso il presidente della Regione -. Nel contempo, lavoreremo alla costruzione di un piano formativo per gli ex lavoratori da ricollocare, che da una parte li aiuti a sostenerli nel reddito e dall’altra permetta l’allineamento delle loro competenze (dopo anni di fermo lavorativo) in vista della loro ricollocazione all’interno dello stabilimento per le fasi di revamping e successivamente per l’avvio produttivo.»

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Oggi, dopo la firma sul prezzo dell’energia, arrivata in mattinata, la vertenza Sider-Alloys si è trasferita a Cagliari dove c’è stato un incontro tra i rappresentanti delle organizzazioni ed il presidente della Regione Christian Solinas, al quale hanno partecipato anche i consiglieri regionali del territorio, Fabio Usai (PSd’Az) e Michele Ennas (Lega).
«Da parte nostra – ha detto il presidente della Regione – abbiamo sempre sostenuto il percorso di riavvio del ciclo produttivo dello stabilimento di Portovesme. La Sardegna detiene l’unica filiera della metallurgia non ferrosa rimasta nel Paese e la Regione nel tempo ha messo in campo risorse perché ci sia questa ripresa con la salvaguardia dell’occupazione. La firma del contratto d’accordo sul prezzo dell’energia rappresenta quindi un tassello fondamentale.»
«Chiediamo adesso all’azienda, che convocheremo al più presto ha aggiunto Christian Solinasdi riavviare immediatamente gli impianti coerentemente con un piano industriale credibile.»
«Il costo dell’energia è sempre stato il vero nodo nella competitività delle produzioni di alluminio della Sardegna. La riunione odierna con i sindacati serve per capire, prima di un incontro con la proprietà, quale sia il cronoprogramma effettivo per la ripresa, in maniera tale da non generare false aspettative ma pretendere con fermezza che entro l’anno si riparta ha rimarcato il presidente della Regione -. Potremo dire che i posti di lavoro sono salvi solo nel momento in cui il ciclo produttivo entrerà nuovamente in funzione e ci sarà quindi una prospettiva industriale vera, per questo polo strategico delle produzioni industriali, non solo sarde ma dell’intero Paese.»

Il presidente Christian Solinas ha concluso affermando che «la Regione continuerà a sostenere, anche nelle sedi ministeriali e col Governo, le legittime richieste dei lavoratori e di un territorio che chiede di avere una prospettiva di crescita e sviluppo».

Armando Cusa

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«E’ giunto quindi il momento che l’AD di Sider Alloys Giuseppe Mannina, esprima chiaramente quali sono le sue intenzioni; ovverosia se gli impegni assunti il 15 febbraio 2018, quando sottoscrisse alla presenza dell’allora ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda l’accordo per l’acquisizione dello smelter, sono ancora attuali e validi. Se lo sono rompa gli indugi, firmi l’accordo e, di concerto con le parti sociali, le istituzioni provinciali, regionali e nazionali, dia il via alla reindustrializzazione del sito. Dia il via alla ricollocazione di tutti i lavoratori. Se non lo sono, ci spieghi i motivi per cui ha cambiato idea e si faccia immediatamente da parte. Ma se questa situazione di stallo dovesse perpetrarsi, è compito di tutte le istituzioni coinvolte, Regione compresa ma in particolare del MISE, quale titolare pieno della vertenza, intervenire per fare chiarezza obbligando la multinazionale svizzera ad assumersi fino in fondo, in un senso o nell’altro, le proprie responsabilità. I lavoratori e le loro famiglie meritano rispetto e risposte certe e definitive sul proprio futuro.»

Il consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione Fabio Usai, interviene stamane con fermezza sulla situazione in cui versa la vertenza per il riavvio della produzione nello stabilimento ex Alcoa di Portovesme, oggi Sider Alloys, a poche ore dal rilancio dello sciopero ad oltranza annunciato ieri dalle segreterie territoriali FIOM, FSM, UILM e CUB.

«Da tempo ormai i lavoratori ex Alcoa, in minima parte oggi riassunti dalla Sider Alloys, manifestano legittimamente la loro preoccupazione contro le incertezze inerenti il prosieguo della vertenza per la ripartenza della fabbricaaggiunge Fabio Usai -. E nello specifico sulle lungaggini sorte nella concretizzazione dell’accordo per la concessione delle tariffe energetiche riequilibrate fra ENEL e la multinazionale svizzera. Questi ritardi, ingiustificati secondo quanto dichiarato dal ministero dello Sviluppo economico che avrebbe esaurito i compiti di sua competenza sull’argomento, stanno mettendo a dura prova la condizione psicologica nonché economica dei lavoratori e delle rispettive famiglie. Perché ogni giorno che passa senza la concretizzazione di questo fondamentale passaggio per rendere competitiva la produzione di alluminio, è un giorno in più nel quale non viene presentato un piano industriale credibile per il revamping ed il riavvio della produzione e nel quale i lavoratori permangono senza un salario degno di questo nome; obbligati vivere solo grazie all’ormai risicato sostegno dell’ammortizzatore sociale in deroga – conclude Fabio Usai -. Identico discorso per coloro che, già occupati dentro la fabbrica, si sono visti ultimamente negare il rinnovo del contratto di lavoro, per la medesima ragione.»

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«I pazienti disabili gravissimi del Sulcis Iglesiente non ricevono più, adeguatamente e con puntualità: guanti sterili, guanti in lattice o in nitrile, fascette reggi cannula tracheostomica, garze sterili, circuiti per il ventilatore, alimenti diversi da quelli utilizzati per anni che hanno provocato non pochi problemi fisici ai malati.»
La denuncia è al centro dell’interrogazione presentata questa sera dal consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione Fabio Usai, al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu. Fabio Usai pone l’accento sulla qualità dell’offerta sanitaria prodotta nel territorio di pertinenza dell’Area Socio Sanitaria Locale di Carbonia. Luogo in cui, dal 2000 ad oggi, sono stati assistiti oltre 70 pazienti in ventilazione meccanica continuativa. Attualmente l’età mediana di questi pazienti è di 58,4 anni.
«Un contesto nel quale la partecipazione attiva dei componenti familiari nell’assistenza evidenzia Fabio Usai – ha fatto sì che la percentuale di ricorso alle cure ospedaliere, rispetto al numero totale di assistiti, sia stata bassissima. Una condizione dietro la quale spesso si sono celate, soprattutto nelle famiglie più fragili dal punto di vista reddituale, gravi criticità e svariate situazioni estreme nelle quali i componenti di tali famiglie, per assistere i propri cari h24, hanno rinunciato spesso a cercare lavoro.»

«Sarebbe opportunosottolinea Fabio Usaiche l’Azienda Socio Sanitaria Locale di Carbonia e le istituzioni locali in genere, attivassero una minuziosa analisi dei bisogni delle fragilità di queste famiglie, per far fronte alle situazioni maggiormente critiche, offrendo concreta assistenza. Ma, soprattutto, che l’Azienda Sanitaria si adoperasse per fornire (sveltendo le procedure e rafforzando i canali di distribuzione esistenti) i pazienti disabili gravissimi di tutto ciò che concerne i presidi socio-sanitari indispensabili per la loro cura ed assistenza. Da mesi, infatti, si manifestano, nelle famiglie beneficiarie di un piano farmaceutico mensile gestito dalla farmacia territoriale, criticità ed interruzioni nella fornitura di guanti sterili, guanti in lattice o in nitrile, fascette reggi cannula tracheostomica, garze sterili, circuiti per il ventilatore, alimenti diversi da quelli utilizzati per anni che hanno provocato non pochi problemi fisici ai malati. »
«E’ una situazione inaccettabile, indegna di un paese civile e di una sanità moderna ed attenta alle esigenze dei pazienticonclude Fabio Usai -, in particolare di quelli più gravi. Per risolvere la quale sono stati sollecitati i principali decisori politici regionali.»

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Come preannunciato nei giorni scorsi, stamane l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, ha fatto visita ai lavoratori al presidio ai cancelli dello stabilimento Sider Alloys di Portovesme. Con lei c’erano i due consiglieri regionali eletti nella circoscrizione di Carbonia Iglesias, Fabio Usai del Partito sardo d’Azione e Michele Ennas della Lega. I lavoratori portano avanti ormai da dieci giorni, esattamente da venerdì 26 giugno, la mobilitazione ai cancelli dello stabilimento, per sollecitare la conclusione della vertenza (iniziata 8 anni fa) che sembra ormai vicina, con la firma del contratto di fornitura dell’energia a prezzo agevolato dall’Enel alla Sider Alloys.

«La visita dell’assessora dell’Industria ai lavoratori è stata importante per far sentire loro la vicinanza delle istituzioni regionali nel prosieguo della vertenza con l’azienda ed il Governo centraleha commentato in una nota l’on. Fabio Usai – e, ovviamente per far comprendere meglio alla multinazionale svizzera che su questa partita c’è la massima attenzione e determinazione da parte della Regione per il raggiungimento di un risultato positivo nell’interesse di coloro che in quella fabbrica ci lavoravano e oggi legittimamente ambiscono a lavorarci di nuovo. Per quanto mi riguardaha aggiunto Fabio Usaiè giunto il momento che Sider Alloys sciolga definitivamente le riserve e dica cosa vuole fare dello stabilimento di Portovesme. Il tempo dei rinvii è finito.»

«La multinazionale svizzera sottoscriva l’accordo energetico, presenti un piano industriale credibile e strutturato, rinnovi i contratti scaduti e attivi il revamping della fabbrica per dare il via alla ricollocazione di tutti lavoratori che da lunghi anni attendono di essere rioccupatiha sottolineato Fabio Usai -. Nel frattempo che tutto ciò accada è necessario attivarsi, la Regione in tal senso si è già adoperata per ciò che è di sua competenza e verso il governo nazionale, per sostenere il reddito di quei lavoratori che oggi arrivati all’ennesimo rinnovo della mobilità in deroga si trovano a percepire poco più di 450 euro, ovvero una cifra inadeguata per sostenere la sopravvivenza delle proprie famiglie.»

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Questa mattina una delegazione del “Movimento artigiani e commercianti Liberi” del Sulcis Iglesiente ha incontrato a Villa Devoto, il presidente della Regione Christian Solinas. All’incontro, promosso dal consigliere regionale Fabio Usai (Partito Sardo d’Azione), ha partecipato anche l’altro consigliere eletto nella circoscrizione di Carbonia Iglesias, Michele Ennas (Lega).
Nel corso dell’incontro, i rappresentanti delle partite iva, dopo aver illustrato la grave situazione economica delle loro aziende, ulteriormente acuita dall’emergenza Coronavirus, hanno chiesto la rimodulazione dei fondi della fiscalità di vantaggio, inseriti nel “Piano Sulcis” e non ancora spesi. Si tratta di una somma complessiva di 29 milioni di euro, una parte dei quali, 6 milioni, recuperabile immediatamente ed un’altra, 23 milioni, attraverso un apposito provvedimento legislativo nazionale.
Le rivendicazioni sono state pienamente sostenute dai consiglieri regionali presenti. L’on. Fabio Usai da tempo sollecita il rilancio  del Piano Sulcis, attraverso una rimodulazione delle risorse economiche ed un modello di governance in grado di rispondere appieno alle esigenze e ai bisogni del Sulcis Iglesiente.
Il presidente Christian Solinas ha assunto l’impegno di avviare subito un’interlocuzione col Governo nazionale, per sbloccare i fondi ancora disponibili nella fiscalità di vantaggio e, una volta raggiunti risultati concreti, di attivare un nuovo tavolo di aggiornamento e verifica con i rappresentanti del Movimento.

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Si è svolta stamane, sotto la sede dell’assessorato regionale dell’Industria, a Cagliari, si è svolta una manufestazione di alcune centinaia di lavoratori ex “Ati-Ifras”, organizzata dalle rappresentanze sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil. All’origine della protesta, l’incertezza sul futuro lavorativo, in conseguenza degli esiti del bando internazionale, indetto svariati anni or sono, ma finalizzato recentemente, in virtù del quale i lavoratori dal prossimo 1 luglio verranno trasferiti in una società che si occuperà per due anni di incrementare la loro formazione professionale, con la conseguenza che debbano abbandonare i siti ove hanno operato finora, prima con Ati Ifras poi con la Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara.
Una delegazione sindacale dei lavoratori ha incontrato l’assessora regionale dell’Industria Anita Pili, per manifestare le proprie preoccupazioni e chiedere un intervento a salvaguardia delle professionalità. All’incontro hanno partecipato anche i consiglieri regionali del Sulcis Iglesiente, Fabio Usai e Michele Ennas.
Fabio Usai, nel suo intervento, ha dato ampia disponibilità «per lavorare alla costruzione delle condizioni di unitarietà fra parti politiche/istituzionali e sociali, per l’attivazione di un concreto percorso normativo che porti a garantire il futuro delle maestranze e contestualmente la salvaguardia dei servizi offerti da Igea».
Al termine dell’incontro, l’assessore Anita Pili, accompagnata dalle forze sindacali e politiche, ha incontrato i lavoratori, ai quali ha spiegato il percorso che intraprenderà per arrivare ad una soluzione ed ha assicurato che la Regione farà tutto quanto è possibile nelle sue competenze e, soprattutto, che l’Igea non diventerà mai una stazione appaltante ma anzi manterrà le funzioni per le quali è stata creata e recentemente rilanciata.

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Le criticità manifestatesi a Carbonia nell’attività di Area (Azienda regionale per l’edilizia abitativa), sono state esaminate questa mattina, nel corso di un incontro svoltosi a Cagliari, che ha visto seduti intorno allo stesso tavolo, il commissario regionale Roberto Neroni (ex commissario della provincia di Carbonia Iglesias dal mese di luglio 2013 al mese di dicembre 2014) ed una delegazione di rappresentanti politici, istituzionali, delle professioni e delle associazioni della città mineraria: i consiglieri comunali Michele Stivaletta, Federico Fantinel, Nino Spanu e Maurizio Soddu, il referente territoriale di Confapi Alessio Lampis, il presidente territoriale dell’Adiconsum Giancarlo Cancedda, il geometra Federico Zara, il portavoce dell’associazione “Carbonia Avanti” Marco Murru, il presidente della commissione Lavori pubblici del comune di Carbonia Mauro Careddu e, infine, il consigliere regionale Fabio Usai.
All’attenzione del commissario Roberto Neroni sono state portate numerose istanze provenienti dal comune di Carbonia, fra le quali le difficoltà nell’interloquire con i funzionari locali dell’ente; la burocrazia ed i disservizi che si manifestano pressoché quotidianamente nel rapporto con l’utenza vista l’esigua dotazione organica; gli atavici problemi legati agli acquisti degli immobili da parte degli affittuari (bisognosi di ristrutturare il proprio stabile); l’annosa tematica dei canoni concordati che in quanto tali dovrebbero invece essere abbattuti del 20% per rispondere alle esigenze sociali provenienti dal territorio.
Nel corso del confronto, sono emerse anche numerose situazioni irrisolte come quelle degli stradelli e delle porzioni di territorio di cui ancora oggi non è possibile stabilire pienamente la competenza e quindi la responsabilità di intervento fra Comune ed Area.
Si è parlato anche delle prospettive economiche ed occupazionali che Area potrebbe generare con l’adozione dei nuovi provvedimenti legislativi varati dal governo nazionale come l’ecobonus al 110% per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico.

Il commissario Roberto Neroni ha assicurato la massima disponibilità ad interloquire per trovare soluzioni concrete ed ha annunciato prossime riunioni per l’esame delle problematiche sollevate in maniera specifica. Il commissario Roberto Neroni ha ribadito di aver già effettuato l’analisi del fabbisogno del personale dell’ente e di aver avviato la discussione con la Giunta regionale per l’assunzione di nuovo personale. Inoltre, ha garantito il proprio impegno a privilegiare, ove e quando entrerà in vigore il provvedimento nazionale dell’ecobonus, l’imprenditoria locale allo scopo di garantire importanti ricadute economiche e sociali nei territori.
Si è parlato anche della necessità di nominare un dirigente unico nel Sulcis Iglesiente, al quale affidare le funzioni previste dalla legge per l’amministrazione dell’ente.
Già dai prossimi giorni il commissario Roberto Neroni esaminerà le problematiche emerse nel corso della riunione, con l’apparato tecnico ed amministrativo dell’azienda regionale.