28 March, 2024
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La forza delle idee e del dialogo per generare benessere e promuovere nuove forme di comunità positiva. È la sfida di un gruppo di giovani di San Giovanni Suergiu che con la puntata numero “zero” del podcast “Lanciatori di idee”, sabato 23 marzo, alle 18.00, dagli spazi dell’ex Esmas risponderanno al grave episodio che all’inizio dell’anno ha visto alcuni adolescenti lanciare pietre contro alcune persone e compiere atti di vandalismo gratuiti.

L’idea nasce nello Spazio creativo, il centro ospitato nell’ex Esmas che da qualche mese permette ai ragazzi e alle ragazze di contare su un ambiente aperto e informale dedicato ai propri interessi aggregativi, culturali e sociali.

Il fatto di fine gennaio ha lasciato basita la comunità, ma allo stesso tempo è stato di stimolo per i ragazzi dello Spazio creativo: durante una chiacchierata sull’accaduto tra loro e gli operatori della cooperativa Millepiedi, incaricata dal Comune di gestire il servizio, è emersa la proposta di rispondere ai “lanciatori di pietre” con i “lanciatori di idee”. Da qui l’idea di un podcast, con lo stesso titolo, in cui intervistare giovani che al territorio hanno saputo dare esempi positivi.

Per poterlo organizzare al meglio a febbraio è partito un laboratorio guidato da Federico Esu, autore del podcast Itaca, un progetto che mira a creare connessioni umane profonde e autentiche tra le persone. Insieme a lui i giovani hanno imparato come fare un’intervista e come rendere il dialogo con l’altra persona più efficace. E’ nata anche una redazione di nove ragazzi (Marzia Porru, Tania Argiolas, Miriam Argiolas, Jessica Caltabiano, Mattia Fais, Valentina Mariani, Alessio Milia, Francesco Sabiu, Elisa Scano) capeggiata dall’educatore dello Spazio Creativo, Simone Petrucci, e coordinata dal sociologo Chicco Angius.

Il gruppo ha scelto gli ospiti della puntata di sabato. Si tratta della sportiva e creativa Virginia Manzi che dal “Continente” ha scelto di stabilirsi a San Giovanni Suergiu. Di Andrea Tuveri, nativo con un passato di successo nel mondo della musica che ha deciso di tornare alle origini per aprire una scuola di batteria. Di Denise Pisu che pur rimanendo radicata a San Giovanni Suergiu è riuscita a raggiungere altissimi livelli nel Ju-Jitsu.

Per l’occasione sarà possibile assistere dal vivo alla diretta oppure ascoltarla in streaming sulla pagina Instagram nextgen_progetto_giovani_sgs.

Nel corso della serata spazio anche alla musica dal vivo con la Boiler room, proposta dal dj sangiovannese no.One, e all’arte digitale con le illustrazioni dell’artista locale Tata. È previsto anche un brindisi beneaugurante con i vini della cantina sangiovannese “Agricola Sant’Andrè”.

Lo Spazio creativo dell’ex Esmas nasce in seno al Progetto giovani, voluto dagli assessorati delle Politiche giovanili e delle Politiche sociali del comune di San Giovanni Suergiu per promuovere il benessere dei giovani nella fascia d’età tra i 14 e i 35 anni. Il Progetto giovani oltre allo Spazio creativo offre un servizio di Supporto Psicologico gratuito e un Servizio di orientamento.

 

Federico Esu, 34 anni, originario di Carbonia e da diversi anni a Bruxelles, da qualche mese ha lanciato ‘ITACA’, un progetto che manda avanti accanto al suo lavoro e che consiste in un podcast. 
«Il podcast ITACA vuole creare una sorta di ‘dialogo sospeso’ tra i tanti Sardi in giro per il mondo e tra questi e i loro conterranei in Sardegna», dichiara Federico che aggiunge: «E’ un modo per dare una voce a tante donne e tanti uomini che, originari di varie parti della Sardegna, hanno lasciato la loro terra per motivi di studio o di lavoro ma non l’hanno mai persa di vista». 
Federico porta avanti questo progetto per passione e perché ha sempre avuto a cuore la Sardegna. Lo dimostrano anche altre iniziative a cui ha aderito in precedenza come ad esempio il programma “Back to School” della Commissione Europea con il quale è ritornato prima tra i suoi vecchi banchi di scuola del Liceo Scientifico Amaldi di Carbonia e poi tra i banchi del Siotto a Cagliari, dove ha parlato agli studenti dell’Unione Europea. 
Con il progetto ITACA, Federico vuole spingersi oltre il semplice profilo professionale degli ospiti con cui ha il piacere di parlare in ciascun episodio del podcast. «E’ un modo per soffermarsi un po’ sulle loro esperienze di vita e professionali – aggiunge -. Gli ospiti mi parlano dei loro interessi, della loro visione del mondo, delle riflessioni dietro le loro decisioni e le loro scelte, e delle capacita’ che hanno sviluppato negli anni nonché delle tecniche che hanno utilizzato per superare le sfide principali che la vita all’estero ha presentato loro.» 
Ma la missione del podcast non si ferma qui: «Attraverso il progetto ITACA mi piacerebbe ispirare chi ascolta attraverso le storie, gli aneddoti, le curiosità, e le avventure che i miei ospiti condivideranno».
Un aspetto che rende il podcast di Federico originale è il fatto che è condotto da un sardo, Federico appunto, che da tanti anni vive all’estero come la gran parte degli ospiti del podcast e che quindi ha attraversato o attraversa sfide simili. 
«Spesso le domande che pongo ai miei ospiti sono domande che io stesso mi pongo ammette con un sorriso -. È un modo per soffermarsi insieme (io e gli ospiti) sulle esperienze che facciamorendendone però partecipi non soltanto gli altri Sardi all’estero che ascoltano, ma anche i tanti (Sardi e non) che ascoltano dalla Sardegna o dall’Italia.»
Il nome ‘ITACA’ è un chiaro rimando ovviamente ad un’isola come una porzione di terra interamente circondata dall’acqua (e in questo quindi simile alla Sardegna). Ma è anche un rimando ad Ulisse, alle sue avventure, e al fatto che, comunque, lui tenesse sempre a mente ITACA come meta finale dei suoi viaggi. «E da quello che ho notato sino ad ora tutti gli ospiti del mio podcast continuano a tenere a mente la loro ITACA, ovvero la Sardegna.»
Il podcast, che è appunto in formato solo audio, può essere ascoltato facilmente dallo smartphone o dal computer e in qualsiasi momento mentre si guida, si cucina, si fa sport, si fa una passeggiata.
Per adesso il podcast ITACA è disponibile su Spotify cercando “Itaca podcast”. Una pagina Instagram chiamata “Itaca_podcast” invece aggiorna su episodi passati e futuri attraverso dei brevi estratti delle conversazioni e contiene anche il link per ascoltare il podcast dal sito (nella bio). 
«E’ importante che non ci si senta delle “isole fuori dall’isola”», conclude Federico Esu

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EU Back to School prevede che i funzionari della Commissione europea tornino per un giorno nelle scuole del territorio dove hanno studiato e parlino ai ragazzi della loro scelta professionale, del loro lavoro, delle sfide e delle opportunità che comportano il vivere e il lavorare all’estero. 

L’11 maggio, alle ore 11.15, Federico Esu, originario di Carbonia, dove ha conseguito la maturità scientifica all’Istituto di Istruzione Superiore Gramsci Amaldi, funzionario presso la DG Ricerca e Innovazione della Commissione Europea, racconterà agli studenti del Liceo Classico Siotto di Cagliari il percorso che lo ha portato a lavorare nella più importante pubblica amministrazione europea.

Un anno fa, esattamente il 19 maggio 2017, Federico Esu ha fatto un’esperienza simile proprio nel “suo” Liceo, durante la quale realizzammo le fotografie e l’intervista allegate.

                         

 

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Questa mattina Federico Esu, 30 anni, originario di Carbonia, funzionario presso la DG Ricerca e Innovazione a Bruxelles, ha raccontato agli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Gramsci Amaldi della città mineraria, dove ha conseguito la maturità scientifica nel 2005, il percorso che lo ha portato a lavorare nella più importante amministrazione pubblica europea.

Attraverso diverse esperienze, tra le quali la partecipazione all’Erasmus, programma di mobilità studentesca dell’Unione europea, creato nel 1987; la laurea in Giurisprudenza con successiva abilitazione alla professione di avvocato; il Master and Back, uno strumento della Regione Sardegna studiato per aumentare le competenze dei giovani laureati sardi, accrescendone il potenziale professionale ed occupazionale, e mettere poi a disposizione del territorio sardo le competenze e le professionalità acquisite (Federico Esu, come tanti altri giovani, ha seguito solo la prima parte del percorso e non è poi rientrato in Sardegna); Federico Esu ha raggiunto quello che era il suo sogno: lavorare nella Commissione Europea.

Per un giorno un funzionario dell’istituzione europea è così tornato nella scuola secondaria superiore che ha frequentato, rivisitando la sua scuola e parlando con gli studenti della sua scelta di una carriera professionale europea, del suo lavoro, delle sfide e delle opportunità che comportano il vivere e il lavorare all’estero, oltre alle possibilità di studio e lavoro. Obiettivo della giornata, pienamente raggiunto visto l’entusiasmo con il quale gli studenti dell’Istituto Gramsci Amaldi hanno seguito l’esposizione di Federico Esu (in sala c’erano anche la fidanzata olandese ed il padre Raimondo) era quello di dare un volto “locale”,  quanto più prossimo agli studenti, dell’Unione Europea e delle opportunità che essa offre.

L’evento è stato organizzato in collaborazione con Europe Direct Regione Sardegna, presenti il responsabile Francesco Ventroni e il funzionario Antonio Mura.

Vediamo ora l’intervista realizzata con Federico Esu.