6 May, 2024
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E’ durissimo il giudizio espresso dal sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, fino a due giorni fa vicepresidente del Consiglio regionale, sulla riforma della rete ospedaliera approvata lo scorso luglio dalla Giunta Pigliaru e dalla prossima settimana al vaglio del Consiglio regionale per l’approvazione definitiva.

«Ora che il documento sul Riordino della rete ospedaliera è stato definito ed è pronto per approdare in Consiglio regionale per la definitiva approvazione, senza timore di smentita possiamo affermare che la Sanità del Sulcis Iglesiente ne esce con le ossa rotte – attacca Ignazio Locci -. I servizi sanitari intesi come prestazioni garantite a tutti i cittadini, soprattutto, alle fasce deboli, sono ormai un lontano ricordo. Questa riforma, infatti, ci dice chiaramente che soltanto i cittadini facoltosi potranno permettersi, pagando, una sanità rispondente alla domanda di salute. Tutti gli altri saranno costretti a subire le pene dell’inferno, confrontandosi con un sistema malato che di fatto non esiste più. I presupposti che, secondo l’assessore della Sanità Luigi Arru ed il super manager Fulvio Moirano, avrebbero dovuto ispirare la riforma (caratteristiche dei territori, densità abitativa, viabilità, etc.) sono stati tutti disattesi. Il risultato è un taglio generalizzato dei servizi che non tiene conto di nulla, né del territorio del Sulcis Iglesiente, né della densità abitativa, figuriamoci se si cura dei diritti dei cittadini. E ciò che più stupisce è che questa “riforma farsa” arriva con il beneplacito di quella parte politica che da sempre si riempie la bocca di enunciazioni sul sostegno dei più deboli e promette maggiore attenzione verso i cosiddetti ultimi.»

«Il Sirai di Carbonia e il CTO di Iglesias, che insieme dovrebbero costituire un ospedale di Primo livello, sono solo una brutta copia di quello che dovrebbe essere un vero ospedale di Primo livello. I reparti di Laboratorio, Trasfusionale, Otorino, Farmacia, Fisioterapia, Professioni sanitarie, sono stati infatti tutti ridimensionati, di fatto tagliati – aggiunge Ignazio Locci -. Attenendoci sempre ai documenti ufficiali, scopriamo che, al contrario, all’ospedale di Lanusei hanno conservato tutti i primariati, sebbene inizialmente i progetti fossero ben diversi. Evidentemente hanno prevalso logiche politiche a noi sconosciute, mentre nel Sulcis la mannaia del duo Arru-Moirano è stata semplicemente spietata. Il Riordino prospettato da Arru avrebbe dovuto mettere in relazione gli ospedali con le strutture territoriali. Ma le Case della salute e l’Ospedale di Comunità (il Santa Barbara di Iglesias) di fatto non esistono, sono rimaste solo le dichiarazioni di principio. Ma non finisce qui, perché a monte c’è il fatto che l’ASSL Carbonia funziona malissimo: chi la amministra non conosce minimamente il territorio; non esiste più alcun rapporto di confronto tra sindaci e struttura, nonché tra medici e struttura; il personale sanitario non ha più punti di riferimento.»

«Come sindaco di Sant’Antioco faccio un appello ai colleghi del territorio affinché ci si riunisca quanto prima nell’ambito della Conferenza Socio-sanitaria, con lo scopo di portare all’attenzione dell’ATS Sardegna i gravi problemi che insistono sul sistema locale. Purtroppo, ho scarsa fiducia sulla possibilità che possano ascoltare le nostre legittime rivendicazioni (anche il Cal si è aggiunto al lungo elenco di quanti hanno bocciato il Riordino, e in tutta risposta Luigi Arru ha fatto sapere che procederà comunque), ma cercheremo di fare il possibile per salvare la Sanità nel Sulcis Iglesiente. Non vogliamo essere costretti – conclude il sindaco di Sant’Antioco – a raggiungere il capoluogo tutte le volte che risultano necessarie cure mediche.»

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La Consulta regionale di Cittadinanza ha approvato all’unanimità l’atto aziendale dell’Ats. L’organismo, costituito da sindaci, rappresentanti delle associazioni di volontariato, di pazienti e familiari, la scorsa settimana aveva chiesto di poter approfondire l’esame dell’atto aziendale e – nel caso dei sindaci – confrontarsi con le rispettive Conferenze. Perplessità legate al futuro di alcune strutture complesse sono state fugate dalle spiegazioni del direttore generale dell’Ats, Fulvio Moirano, mentre l’assessore Luigi Arru ha ribadito il ruolo importante dei cittadini e delle associazioni per migliorare i servizi sanitari. «Mi piacerebbe – ha detto – che ci fosse un organismo costituito da cittadini preparati e rappresentanti di associazioni, come la nostra Rete dei Cittadini o Cittadinanzattiva, che facciano un monitoraggio di tutte le strutture sanitarie, non solo degli ospedali, e siano come antenne sul territorio per le Istituzioni». 
Al termine del dibattito, il segretario della Consulta, Antonello Carta, ha chiesto ai presenti di votare il documento, che è stato accolto all’unanimità.

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Sono tre le imprese che hanno partecipato alla gara per l’affidamento ed esercizio del servizio di elisoccorso della Regione Sardegna. Si tratta di due ditte italiane, la Airgreen srl e la Babcock mission critical service Italia spa, e di un azienda belga, la Nhv Nv (che si è presentata con un raggruppamento temporaneo di impresa insieme all’azienda italiana Rotar Italia sas).
Questa mattina nei locali della Assl di Olbia si è tenuta, alla presenza dei rappresentanti di diverse ditte, la seduta pubblica per l’accesso alla documentazione amministrativa delle imprese che hanno partecipato al bando.
«Sono soddisfatto che alla gara d’appalto abbiamo partecipato ben tre imprese – ha detto il direttore dell’Ats, Fulvio Moirano -. Si tratta di un importante passaggio in vista dell’aggiudicazione del contratto d’appalto che, per la prima volta nell’Isola, consentirà di attivare il servizio di elisoccorso, che avverrà presumibilmente entro l’anno.»
Così come da convenzione siglata con l’Anac, l’elenco degli offerenti, insieme all’elenco dei candidati commissari di gara, verranno inviati all’Autorità nazionale anticorruzione per la valutazione ad essa riservata.
In seguito a questo parere, l’Ats procederà alla nomina della Commissione di gara che avrà il compito di valutare le offerte e aggiudicare la gara.

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ARRU CONSULTA

Si è insediata ieri mattina la Consulta regionale di Cittadinanza, prevista dalla legge 17 che ha istituito l’Azienda unica e composta da Sindaci, rappresentanti delle associazioni di volontariato, di pazienti e familiari. Aprendo i lavori, l’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha ricordato il ruolo importante delle Consulte, «chiamate ad esprimersi su temi non semplici, ma che riguardano la salute dei cittadini. Ben vengano momenti di democrazia partecipata come quello di oggi». 

«Un anno fa – ha aggiunto Luigi Arru – è stata approvata la legge che ha dato vita all’Ats, una legge fondamentale per la Sardegna, che ha portato le Asl da otto ad una e non per motivi ragionieristici, come qualcuno ha detto, ma per semplificare, arrivando ad una regia gestionale molto forte. A otto mesi dalla nascita ufficiale dell’Ats, abbiamo l’atto aziendale, che permette di dare un modello organizzativo all’azienda”. Arru ha parlato anche della riforma della Rete ospedaliera, “altro punto fondamentale della legislatura. Ascolto e ho ascoltato anche recentemente i Sindaci e ho ricordato anche a loro che questa è una partita che non si gioca solo in Sardegna. Dobbiamo rispettare leggi nazionali e indirizzi e dovremo giustificare le numerose deroghe che abbiamo fatto, tenendo giustamente conto delle zone svantaggiate e della territorialità. Stiamo portando avanti un processo di riforma fatto da uomini con altri uomini e che richiede capacità di cambiamento e di adattamento. Certamente – ha concluso l’assessore regionale della Sanità – non c’è alcuna privatizzazione della sanità in corso.»

Al termine dell’intervento dell’assessore, il direttore generale dell’Ats, Fulvio Moirano, ha illustrato per grandi linee l’atto aziendale e spiegato che i servizi ai cittadini non vengono meno con la riorganizzazione, ma si rafforzano. La Consulta, come da regolamento, ha eletto come proprio segretario Antonello Carta, presidente dell’Avis, e come vice il rappresentante di Cittadinanzattiva, Salvatore Piu. I lavori sono stati aggiornati alla prossima settimana.

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Nella seduta di ieri della Commissione Sanità, al termine della discussione sulla nuova rete ospedaliera, è stata portata all’attenzione della stessa commissione, una risoluzione circa l’interpretazione autentica della norma regionale n. 17/2016, in relazione all’articolo che prevede il numero dei distretti sanitari regionali.
Nella proposta di risoluzione, presentata dall’on.le Rossella Pinna (Partito democratico), approvata all’unanimità dalla Commissione, si precisa, infatti, che l’istituzione del distretto delle isole minori di San Pietro e Sant’Antioco e del distretto di La Maddalena, deve ritenersi aggiuntiva agli attuali 22 Distretti.
«Ciò al fine di scongiurare l’ipotesi, già anticipata dal Direttore generale dell’ATS, dott. Fulvio Moirano, nella riunione di presentazione della bozza dell’atto aziendale, di eliminazione dei distretti di Guspini e di Siniscola – spiega Rossella Pinna -. La Commissione, nella sua interezza, ha ritenuto di dover mantenere l’attuale configurazione dei distretti, aggiungendo quelli previsti dalla legge regionale n. 17/2016, in attesa di una riforma complessiva della rete delle cure territoriali. Grazie a questa presa di posizione della commissione Salute – conclude Rossella Pinna – nessun distretto della Sardegna verrà “tagliato”.»

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I Riformatori sardi ritornano all’attacco della Giunta regionale sulla riforma della rete ospedaliera.

«Il Pd affossa la rete ospedaliera, gli alleati si sfilano, una giunta regionale che non si capisce più da chi è sostenuta». Questa è la situazione secondo i consiglieri regionali dei Riformatori sardi Michele Cossa e Attilio Dedoni dopo lo stop del Pd alla rete ospedaliera. «Francesco Pigliaru e Luigi Arru hanno subito l’ennesima, cocente umiliazione da parte del partito di maggioranza relativa. Si vede che si è ormai vicini alla fine della legislatura: la minaccia di mandare tutti a casa non fa più effetto – aggiungono Michele Cossa e Attilio Dedoni -. La cosa tragica è che nessuno di loro sembra minimamente preoccupato per il caos in cui sta precipitando la sanità sarda, oramai totalmente allo sbando. Con responsabilità ben precise: le lotte interne del Pd impediscono la nomina del direttore dell’Areus; Fulvio Moirano fiuta l’aria e diventa sempre più temporeggiatore e, a quanto pare, si guarda bene dall’adottare un atto aziendale che sarebbe palesemente illegittimo, lasciando che la barca vada alla deriva; numerosi provvedimenti adottati dai direttori generali (Brotzu in testa) anticipano del tutto impropriamente  la rete ospedaliera sono totalmente illegittimi in quanto basati su delibere della Giunta che usurpano il potere di programmazione, proprio del Consiglio regionale; Raffaele Paci non fornisce i numeri reali della spesa sanitaria per il 2016 – o forse non li ha affatto, ciò che sarebbe ancora più grave – contribuendo in modo significativo ad aggravare un intollerabile stato di incertezza. Vadano a casa subito.»

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La commissione straordinaria di inchiesta sulla Sanità sarda, presieduta da Attilio Dedoni, questa mattina ha effettuato un sopralluogo a Oristano per incontrare i vertici della Asl 5 ed il direttore amministrativo della Asl unica, Fulvio Moirano.

Assenti i rappresentanti della maggioranza, il presidente ed i commissari Pietro Pittalis (Forza Italia), Angelo Carta (Psd’Az) ed Emilio Usula (Rossomori) sono stati ricevuti all’ospedale San Martino dal direttore Mariano Meloni accompagnato dal suo vice Antonio Pinna e dal direttore del servizio infermieristico Gianni Piras. Impegnato a Cagliari col presidente della Regione, invece, l’assessore Luigi Arru.

Per la Asl unica, invece, era assente il direttore generale Fulvio Moirano, sostituito però dal direttore amministrativo Stefano Lorusso. Proprio quest’ultimo, rispondendo alle domande del presidente Attilio Dedoni, ha detto che «l‘azienda unica ha iniziato a fare le gare unificate, come quella dell’elisoccorso e anche altre. Abbiamo sinora riscontrato che spesso le gare si sono arenate per difetti sui capitolati tecnici. Ma per contenere la spesa stiamo valutando anche iniziative drastiche nei confronti dei 70 medici iperprescrittori (i professionisti che farebbero eccessivo ricorso alla prescrizione di medicine ndr.), che sono già stati individuati».

Sulle difficoltà di attuazione della riforma ha preso la parola anche il direttore della Asl di Oristano, Mariano Meloni: «E’ una fase complessa, anche perché non sono sempre chiari i poteri e le funzioni attribuite a noi direttori. Però ogni giorno affrontiamo un problema nuovo e lo risolviamo: è un fatto che di dà soddisfazione. Soprattutto dal punto di vista amministrativo, perché stiamo collaborando davvero con la direzione generale, a Sassari».

Il commissario Pittalis ha sollevato alcune perplessità sullo stato dei locali («non sembra di arrivare in una struttura ospedaliera») ma soprattutto sui problemi del personale assunto a termine: «Non capisco perché in alcune Asl si attinga alle graduatorie in modo differente, tanto che c’è chi viene chiamato per due anni e chi solo per un anno, nonostante abbiano superato lo stesso concorso. Il rischio di ricorsi e disfunzioni è molto alto». Il direttore Meloni ha toccato il tema affermando che «a breve a Oristano saranno assunte 78 persone a tempo determinato».

Ha preso poi la parola il commissario Angelo Carta, che ha denunciato i ritardi nell’invio di documenti richiesti: «Ho presentato a maggio 2016 una richiesta di accesso agli atti e il dottor Fulvio Moirano mi ha risposto oggi, dopo un anno e due mesi. Vorremo capire, sulla scorta di questa riforma, cos’è cambiato rispetto al passato e qual è la nuova via che si sta percorrendo per risparmiare». Della stessa opinione il commissario Usula: «Sono temi di assoluto valore che affrontiamo qui ma che dovranno essere rivisti anche nella commissione Sanità». 

Secondo il direttore Mariano Meloni «con la riforma si possono e si devono evitare sprechi, si deve garantire la qualità e stanare gli imboscati. Ma ho dubbi che il costo sanitario pro capite della Sardegna, che già è al livello se non più basso di quelli di tante regioni italiane, possa essere diminuito continuando a garantire una sanità all’altezza dei Paesi civili».

Il presidente Attilio Dedoni ha annunciato che, dopo le visite di Nuoro e Oristano, prossimamente la Commissione andrà nel Sulcis Iglesiente e a Sassari: «Intendiamo così completare i sopralluoghi nell’Isola per dare piena attuazione al mandato ricevuto dal Consiglio regionale al momento della istituzione di questa commissione straordinaria».

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La commissione straordinaria d’inchiesta sulla Sanità del Consiglio regionale sarà a Oristano martedì mattina: il presidente Attilio Dedoni ha convocato il “parlamentino”, alle 10.00, all’Ospedale San Martino. Oltre ai commissari sono invitati i rappresentanti della Asl 5 , il direttore generale della Asl della Sardegna, Fulvio Moirano, oltre all’assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru. Per il presidente Attilio Dedoni si tratta di «un atto di visita dovuto, anche in considerazione del fatto che la commissione d’inchiesta di recente ha compiuto una visita analoga all’ospedale San Francesco di Nuoro».

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Il Sistema Sanitario Regionale sta avviando una nuova fase, con l’obiettivo di migliorare i servizi a vantaggio della salute delle persone. La nuova fase porta con sé esigenze organizzative che coinvolgono i territori con obiettivi orientati in particolare verso i diritti delle persone fragili e della loro salute.

Per comprenderne al meglio i risvolti di questo nuovo sistema dei servizi, le Acli della Sardegna, in collaborazione con lo IARES, Legacoop e Confcooperative, hanno organizzato un incontro di approfondimento e riflessione dal titolo “Territorio, non autosufficienza e invecchiamento”.

L’evento si svolgerà martedì 27 giugno p.v. a Cagliari presso la Direzione Generale delle Politiche Sociali Regione Sardegna nella Sala Anfiteatro in Via Roma, 253.

All’incontro parteciperanno come relatori Fulvio Moirano, Direttore generale ATS Sardegna e Stefania Manca, Direttrice generale Politiche sociali della Regione Sardegna.

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L’assessore della Sanità Luigi Arru ed il manager dell’ATS Fulvio Moirano hanno visitato questa mattina il poliambulatorio di Carloforte, in procinto di diventare una delle nuove Case della Salute. Nel corso dell’incontro con il nuovo sindaco Salvatore Puggioni e gli operatori sanitari in servizio nell’isola, organizzato per valutare insieme le esigenze della realtà locale, in base alla popolazione residente e ai visitatori nella stagione estiva, si è parlato di nuovi modelli organizzativi per esigenze sanitarie che cambiano e dello spirito della riforma sanitaria che nasce per rispondere alle peculiarità dei territori, partendo dalle opportunità già esistenti e mettendole a sistema in modo da rispondere rapidamente alle necessità dei cittadini.
Luigi Arru e Fulvio Moirano, dopo aver verificato le caratteristiche delle strutture esistenti ed essersi confrontati con gli operatori, hanno esposto i progetti già in essere e quelli che si realizzeranno nell’immediato futuro per migliorare e rafforzare le cure sanitarie e la qualità della vita dei pazienti. «Non siamo qui per fare annunci ma perché abbiamo avviato un percorso di cambiamento – ha detto l’assessore Luigi Arru – attraverso azioni concrete che sfruttano le opportunità offerte dalla telemedicina e servizi in rete con gli ospedali di riferimento ad alta specialità».
Dopo la recente attivazione dell’ambulatorio di ortopedia, nel mese di luglio è prevista l’apertura del percorso nascita, che permetterà alle donne in gravidanza di effettuare i controlli direttamente nell’isola, con la presenza di ostetrica e ginecologo e la trasmissione di immagini e tracciati in tempo reale al Cto di Iglesias. Anche i malati di sclerosi multipla e Alzheimer potranno evitare gli spostamenti per i controlli di routine, grazie al servizio di neurologia.
«La legge 17 riconosce la peculiarità sanitaria delle isole minori – ha aggiunto Luigi Arru – stiamo interloquendo con i medici di continuità assistenziale e di medicina generale per riorganizzare al meglio i servizi. L’invecchiamento della popolazione e l’epidemiologia richiedono modelli nuovi e come Giunta abbiamo proposto, per le cure primarie, la medicina di iniziativa come risposta a questi bisogni, implementando un sistema di emergenza urgenza moderno che – ha concluso l’assessore della Sanità – per la prima volta doterà la Sardegna di un sistema di elisoccorso.»
All’incontro hanno partecipato anche i consiglieri regionali Pietro Cocco (Pd) e Luca Pizzuto (Art. 1 – Sdp) e la direttrice della ASSL di Carbonia Maddalena Giua.