8 May, 2024
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Non si placano le polemiche sullo stato delle Motorizzazioni della Sardegna, dopo che il sottosegretario dei Trasporti e delle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro, rispondendo pochi giorni fa ad un’interrogazione presentata dal deputato Ivan Catalano in Commissione Trasporti della Camera quasi 3 anni fa sulla situazione delle Motorizzazioni della Sardegna, ha affermato che  “Le Motorizzazioni della Sardegna? Stanno bene e l’utenza non è penalizzata”.

Confartigianato Trasporti Sardegna, in una nota, ricorda come occorrono più di 6 mesi per le immatricolazioni “conto terzi”, almeno 13 per le revisioni, e altri 6 per gli esami delle patenti di guida. La perdurante situazione sta mettendo in ginocchio le aziende, le autoscuole e i cittadini costringendoli, in molti casi, anche all’inoperatività.

«Siamo sconcertati e preoccupati da quanto scritto dal Sottosegretario – afferma il presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna, Giovanni Antonio Mellino – è una risposta inverosimile vedendo ciò che quotidianamente accade negli uffici delle Motorizzazioni di Nuoro, Cagliari, Oristano e Sassari. Inviteremo subito il Sottosegretario a verificare di persona ciò che da quasi 3 anni accade nei territori.»

Nel documento ufficiale che appare nel sito della Camera dei Deputati, appaiono entrambi di documenti. Quello del Deputato Ivan Catalano, datato giovedì 5 dicembre 2013, che interrogava il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, circa “i forti disservizi all’interno del dipartimento per i trasporti terrestri (Motorizzazione Civile) in Sardegna”. In quello dell’Esponente del Governo, ovvero la risposta pubblicata martedì 13 settembre 2016, tra le altre cose, si legge: «Tuttavia, malgrado la oggettiva riduzione di personale e il corrispondente aumento delle incombenze – si pensi agli esami per il conseguimento della patente di guida così come derivante dall’applicazione della Direttiva 2006/126/CE che ha introdotto dal 19 gennaio 2013 nuove tipologie di patenti e più complesse procedure d’esame – gli uffici della Motorizzazione civile hanno fatto fronte, con le risorse finanziarie e di personale a disposizione, ai propri compiti istituzionali senza penalizzare l’utenza. Quanto all’effettuazione degli esami nella provincia di Nuoro, non risulta alcun blocco dell’attività».

«Dopo 3 anni di nessuna iniziativa e zero riposte da parte del Governo  – aggiunge Mellino – continuiamo a leggere di “riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche ai fini della riduzione dei costi connessi” e di “riforma finalizzata a introdurre significative semplificazioni amministrative allo scopo di migliorare i livelli qualitativi dei servizi all’utenza e di operare una più razionale ed efficace riorganizzazione degli uffici”. L’unica azione che è stata compiuta quella del taglio del personale, dell’abbandono delle strutture e della creazione di disagi alle imprese, alle agenzie e all’utenza. Questo è stato compiuto in maniera impeccabile.»

E’ una lunga battaglia quella che Confartigianato Trasporti Sardegna combatte per il ripristino delle condizioni essenziali per la funzionalità delle Motorizzazioni della Sardegna. L’Associazione iniziò quasi 2 anni fa con pubbliche denunce supportate dalle interrogazioni parlamentari del deputato Andrea Vallascas nel settembre 2015. Nonostante le rassicurazioni del Ministero (risposta al “Question Time” di Del Basso De Caro), nulla è cambiato. All’inizio di luglio 2016, dopo il caos negli sportelli degli uffici delle Motorizzazioni, Mellino scrisse direttamente al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Graziano Delrio, per renderlo informato sulla situazione e richiedere un suo pronto intervento. In quella occasione, nessuna risposta pervenuta. Dopo qualche giorno, la questione è arrivata nei banchi del Parlamento e della Commissione Trasporti con le interrogazioni dei Deputati sardi Nicola Bianchi e Romina Mura.

La complessa situazione venne affrontata all’inizio di agosto da Confartigianato Imprese Sardegna e dall’Assessore agli Enti Locali, Cristiano Erriu, che si attivò con Governo e ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per risolvere la situazione nella quale operano gli addetti della Motorizzazione e che si abbatte, quotidianamente, su imprese di trasporto, autoscuole e semplici utenti.

All’assessore l’associazione artigiana ricordò la mancanza di almeno 15 operatori nelle Unità Territoriali nelle 4 province e i lunghissimi tempi delle varie “operazioni”, più di 6 mesi per le immatricolazioni “conto terzi”, almeno 13 per le revisioni, e altri 6 per gli esami delle patenti di guida.

Nell’occasione Erriu sottolineò come la soluzione più velocemente percorribile, per arginare una situazione molto complessa, fosse attualmente quella dell’istituto del “comando” ovvero il passaggio del personale, già formato e abilitato a svolgere le mansioni, dalle ex province verso le Motorizzazioni attraverso una norma da portare, nel più breve tempo possibile, in Parlamento.

A seguito dell’incontro anche la deputata Mura, componente della Commissione Trasporti alla Camera che, confermando la necessità del passaggio del personale dalle ex province alle Motorizzazioni, garantì il sostegno parlamentare all’iniziativa.

«Confidiamo nell’impegno e nel lavoro dell’assessore Erriu e dell’Onorevole Mura – conclude Mellino – perché la condizione dei lavoratori delle Motorizzazioni, degli autotrasportatori, delle Agenzie e di tutti gli altri utenti, continua a peggiorare

Sul problema della Sardegna è intervenuto più volte anche Amedeo Genedani, il presidente nazionale di Confartigianato Trasporti e di Unatras (l’Associazione unitaria degli Autotrasportatori italiani).

«Allo stato attuale il passaggio di competenze dalle Province alle Motorizzazioni è un processo di cambiamento che sta generando tanti effetti negativi – ha affermato Genedani – sull’operatività degli uffici e sulla vita delle imprese stesse, poiché non è stato accompagnato da un reale trasferimento di personale competente agli uffici della Motorizzazione, che si sono ritrovati però con ulteriori e gravosi compiti. Abbiamo rappresentato in varie occasioni le difficoltà riscontrate dalle nostre imprese nei vari uffici territoriali, accolto con favore le interrogazioni parlamentari sul tema, partecipato ad incontri a livello tecnico-operativi, senza che i problemi siano stati risolti. Pertanto – ha concluso il presidente nazionale – Confartigianato Trasporti intende proporre al Ministero dei Trasporti una collaborazione sinergica, chiedendo l’attivazione di un tavolo di confronto nazionale e rendendosi disponibile a fornire una mappatura puntuale delle problematiche per una valutazione, caso per caso, per trovare soluzioni efficaci.»

Giovanni Antonio Mellino.

Giovanni Antonio Mellino.

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha chiesto al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, la richiesta motivata di mantenimento dell’autonomia finanziaria e amministrativa dell’Autorità Portuale di Olbia. Il decreto legislativo 169 dello scorso 4 agosto sul riordino dei porti, nell’individuare Cagliari quale Autorità unica di sistema portuale della Sardegna, infatti, consente previa espressa richiesta del presidente della Regione, questa possibilità per un massimo di 36 mesi.
Nelle motivazione inoltrate al Ministero è stata espressa, in particolare, l’esigenza che l’autorità di Olbia porti avanti gli interventi di adeguamento infrastrutturale nelle aree portuali di propria competenza, nello specifico quella di Porto Torres. La moratoria permetterà inoltre di gestire al meglio la transizione verso l’attuazione del sistema integrato previsto dalla legge e di condividere e individuare la sede e l’organizzazione più adeguata.

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La complessa situazione che da più di un anno paralizza le Motorizzazioni di Sassari, Cagliari, Nuoro e Oristano, è stata discussa questa mattina a Cagliari dal segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, Stefano Mameli, e l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu.

L’assessore ha confermato all’associazione artigiana come la Regione si stia attivando con Governo e ministero delle Infrastrutture e Trasporti per risolvere una condizione, non più sostenibile, nella quale si trovano a operare gli addetti della Motorizzazione e che si abbatte, quotidianamente, su imprese di trasporto, autoscuole e semplici utenti.

All’assessore, l’associazione artigiana ha ricordato la mancanza di almeno 15 operatori nelle Unità Territoriali nelle 4 province e i lunghissimi tempi delle varie “operazioni”, più di 6 mesi per le immatricolazioni “conto terzi”, almeno 13 per le revisioni, e altri 6 per gli esami delle patenti di guida.

Cristiano Erriu e Stefano Mameli hanno convenuto come la soluzione più velocemente percorribile, per arginare una situazione molto complessa, sia attualmente quella dell’istituto del “comando” ovvero il passaggio del personale, già formato e abilitato a svolgere le mansioni, dalle ex province verso le Motorizzazioni attraverso una norma che verrà portata e breve in Parlamento.

Al colloquio ha partecipato telefonicamente da Roma la Deputata sarda Romina Mura, componente della commissione Trasporti della Camera che, confermando la necessità del passaggio del personale dalle ex province alle Motorizzazioni, ha garantito il sostegno parlamentare all’iniziativa.

Confartigianato Trasporti Sardegna denunciò la situazione delle Motorizzazioni più di un anno fa e un mese fa ha scritto al ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Graziano Delrio, per renderlo informato sulla situazione e richiedere un suo pronto intervento.

In oltre un anno di battaglie, la questione è arrivata in Parlamento con le interrogazioni dei Deputati sardi Andrea Vallascas (settembre 2015), cui seguì la risposta al Question Time del sottosegretario dei Trasporti Umberto Del Basso De Caro, Nicola Bianchi (luglio 2016) Romina Mura (sempre luglio 2016).

 Stefano Mameli e Cristiano Erriu-min

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Il ministero dei Trasporti non ha assunto ancora alcuna decisione sulla gravissima situazione delle Motorizzazioni della Sardegna che Confartigianato Trasporti Sardegna ha denunciato due settimane fa al ministro Graziano Delrio.

E’ questo, in breve, ciò che è emerso dall’incontro che Confartigianato Trasporti ha avuto, al Ministero, con il sottosegretario dei Trasporti e delle Infrastrutture, Simona Vicari.

L’associazione degli autotrasportatori artigiani ha posto con fermezza al rappresentante del Governo la questione delle strutture della Sardegna, sottolineando come «a situazione sia andata oltre il limite». Inoltre, Confartigianato Trasporti ha chiesto che «la circostanza venga affrontata con urgenza e agli operatori dell’isola vengano date le giuste e concrete risposte perché gli uffici sono al collasso e a pagarne le conseguenze sono imprese e cittadini».

Le questioni sono state recepite dal sottosegretario Vicari che ha chiesto ai dirigenti del Ministero presenti di interessarsi ai casi specifici e organizzare incontri preparatori, anche con il ministero del Lavoro, per trovare una strategia comune.

Nel frattempo il caso arriva anche in commissione Trasporti della Camera. La deputata sarda del Partito Democratico Romina Mura, infatti, ha presentato un’interrogazione che riprende la denuncia presentata al ministro Delrio da Confartigianato Trasporti Sardegna poche settimane fa.

«In pratica il Ministero ha deciso di non decidere e di rimandare ancora una volta – sottolinea Giovanni Antonio Mellino, presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna e vicepresidente nazionale dei Trasporti – senza farci capire quali decisioni intenda concretamente prendere il Governo, con quali tempi e con quali risorse umane ed economiche.»

La situazione del “collasso” delle Motorizzazioni di Sassari, Nuoro, Oristano e Cagliari è stata denunciata due settimane fa, al ministro Delrio, da Confartigianato Trasporti Sardegna attraverso una lettera che ad oggi non ha ottenuto alcuna risposta. A livello parlamentare, prima dell’intervento della Mura, il deputato sassarese del Movimento 5 Stelle Nicola Bianchi, aveva presentato una dettagliata interrogazione parlamentare.

Confartigianato descrisse «l’insostenibile condizione in cui si trovano a operare imprese di trasporto e autoscuole» e chiese «un immediato, improrogabile e inderogabile intervento a tutela del sistema dei trasporti delle merci e delle persone e di tutta la popolazione della Sardegna». Nella missiva, l’Associazione ricordò anche i lunghissimi tempi delle varie “operazioni”: più di 6 mesi per le immatricolazioni “conto terzi”, almeno 13 per le revisioni, e altri 6 per gli esami delle patenti di guida.

Alle Unità Territoriali nelle 4 province, a tutt’oggi, mancano 15 operatori. Nell’ipotesi di uno spostamento del personale da altri enti statali, come le ex Province, questo, per svolgere le corrette operazioni, dovrebbe essere formato e successivamente abilitato.

«Nei prossimi giorni – anticipa Mellino – come associazione di categoria faremo una profonda riflessione relativamente a come affrontare il problema e a come intervenire ulteriormente». «Nel frattempo – auspica in conclusione il presidente di Confartigianato Trasporti – attendiamo l’intervento in prima persona anche di tutti gli altri parlamentari della Sardegna, di tutti gli schieramenti, per la risoluzione di questa problematica che interessa tutti i sardi: imprenditori, responsabili di autoscuole e cittadini.»

Giovanni Antonio Mellino.

Giovanni Antonio Mellino.

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Mellino Giovanni--Pres.Reg.Confartigianato TRASPORTI Sardegna

Il problema delle Motorizzazioni della Sardegna è arrivato in Parlamento. Dopo la denuncia e la lettera di Confartigianato Trasporti Sardegna al ministro dei Trasporti Graziano Delrio, una interrogazione parlamentare è stata presentata da sette deputati, primo firmatario il sardo Nicola Bianchi.

«Quest’atto parlamentare finalmente squarcia il buio dell’ultimo anno sulle Motorizzazioni sarde – afferma Giovanni Antonio Mellino, presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna, e vicepresidente Nazionale dei Trasporti – ed è solo l’inizio di una situazione che deve essere risolta e che da troppo tempo sta creando disagi

L’associazione artigiana, solo pochi giorni fa, denunciò la situazione delle strutture e l’insostenibile condizione in cui si trovano a operare imprese di trasporto e autoscuole, per chiedere “un immediato, improrogabile e inderogabile intervento a tutela del sistema dei trasporti delle merci e delle persone e di tutta la popolazione della Sardegna”. Infatti, occorrono più di 6 mesi per le immatricolazioni “conto terzi”, almeno 13 per le revisioni, e altri 6 per gli esami delle patenti di guida. Da più di un anno e mezzo, infatti, le motorizzazioni di Sassari, Cagliari, Nuoro e Oristano si trovano a operare con un livello di personale talmente “residuale” da non riuscire a garantire, in tempi “consoni e certi”, operazioni come revisioni, collaudi, immatricolazioni, variazioni ed esami patenti.

L’atto parlamentare, presentato anche dai deputati Paolo Nicolò Romano, Liuzzi, De Lorenzis, Spessotto, Dell’Orco e Carinelli, riepilogando la segnalazione presentata da Confartigianato Trasporti Sardegna, riassume le vicissitudini di quasi 2 anni di disagi vissuti dal personale delle Motorizzazioni, dalle imprese di trasporto merci, dalle autoscuole e dai cittadini nelle province di Sassari, Cagliari, Nuoro e Oristano.

Il documento si apre ricordando come nell’isola sia in atto un »collasso del sistema delle motorizzazioni», «dell’insostenibile condizione in cui si trovano a operare imprese di trasporto e autoscuole» e di come Confartigianato Trasporti Sardegna abbia chiesto «un immediato, improrogabile e inderogabile intervento a tutela del sistema dei trasporti delle merci e delle persone e di tutta la popolazione».

Poi viene riportata la tempistica per esami di guida, immatricolazioni nuovi automezzi e revisioni (dai 6 ai 13 mesi), prosegue con l’insufficienza numerica del personale delle Motorizzzazioni, poi ancora sia con il mancato trasferimento del personale dalle ex Province verso i nuovi Enti, sia con l’annunciato, e mai avvenuto, passaggio di «14 unità lavorative verso le sedi periferiche dell’Ente» per concludere con i danni creati, a imprese, cittadini e scuole guida, dai lunghi tempi d’attesa

L’interrogazione ricorda anche i termini economici di questa paralisi. «A fronte di un consistente introito complessivo annuo, che si aggira attorno ai 12,4 milioni di euro, proveniente dalle quattro motorizzazioni sarde il servizio offerto appare, ad avviso degli interroganti, inadeguato: secondo recenti dati, circa un milione di euro arriva dalle revisioni dei mezzi pesanti, 1,2 milioni dagli esami per il rilascio delle patenti di guida, 6 milioni da immatricolazioni, reimmatricolazioni e duplicati di carte di circolazione e 4,2 milioni dalle revisioni delle auto nelle officine autorizzate che le svolgono sotto il controllo delle stesse motorizzazioni».

Il documento si chiude chiedendo al Ministro «quali iniziative urgenti si intenda adottare, rispettando l’impegno assunto, per far fronte in tempi rapidi e certi alle criticità esposte in premessa al fine del superamento delle problematiche emerse in seguito al passaggio di funzioni in materia di tenuta degli albi provinciali degli autotrasportatori dalle province agli uffici periferici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, affinché gli imprenditori del settore non siano ostacolati nello svolgimento del proprio lavoro e i cittadini non debbano subire ulteriori disagi».

«Non ci accontentiamo più delle promesse – riprende il presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna – vogliamo risposte chiare, concrete e immediate dal ministro Del Rio”. «E, detto sinceramente – conclude Mellino – gli autotrasportatori, i cittadini e le autoscuole sono stanchi del continuo rimpallo di responsabilità. Ora è necessario trovare le risorse finanziarie per il personale e procedere senza indugio verso la regionalizzazione delle sedi».

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Il governatore Pigliaru e il ministro Delrio.

Il governatore Pigliaru e il ministro Delrio.

Motorizzazione Sassari-30 giugno 2016

Confartigianato Trasporti Sardegna ha scritto questa mattina al ministro dei Trasporti Graziano Delrio, al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e ai parlamentari sardi per denunciare il “collasso” del sistema delle motorizzazioni della Sardegna e l’insostenibile condizione in cui si trovano a operare imprese di trasporto e autoscuole e per chiedere “un immediato, improrogabile e inderogabile intervento a tutela del sistema dei trasporti delle merci e delle persone e di tutta la popolazione della Sardegna”.

A oggi occorrono più di 6 mesi per le immatricolazioni “conto terzi”, almeno 13 per le revisioni, e altri 6 per gli esami delle patenti di guida. Questa situazione sta mettendo in ginocchio le aziende, le autoscuole e i cittadini costringendoli, in molti casi, anche all’inoperatività. Ed è inconcepibile vedere esposto, in un ufficio pubblico (Motorizzazione di Sassari) un cartello con la scritta “Sportello immatricolazioni chiuso per mancanza di personale”.

Da più di un anno e mezzo, infatti, le motorizzazioni di Sassari, Cagliari, Nuoro e Oristano si trovano a operare con un livello di personale talmente “residuale” da non riuscire a garantire, in tempi “consoni e certi”, operazioni come revisioni, collaudi, immatricolazioni, variazioni ed esami patenti.

«All’inizio del 2015 – scrive il presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna, Giovanni Antonio Mellino – segnalammo ai quattro Prefetti la situazione, già allora critica, seguita dall’interlocuzione con la Motorizzazione nazionale. Successivamente il caso approdò in Parlamento grazie a una interrogazione parlamentare del deputato Andrea Vallascas cui seguì la garanzia del sottosegretario dei Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, del passaggio di “14 unità di personale in comando dalle province”.»

Confartigianato Trasporti Sardegna sottolinea come non solo delle “14 unità” promesse non vi sia traccia ma anche di come il sistema si avvii, velocemente, alla completa paralisi.

«Le imprese, infatti, con enormi difficoltà, riescono a prenotare operazioni che poi potranno essere svolte dagli addetti della Motorizzazione anche dopo 1 anno – aggiunge Mellino – come nel caso dei collaudi: questi vengono fissati dopo parecchi mesi costringendo gli autotrasportatori a non utilizzare i mezzi con la conseguente perdita delle commesse esponendo le aziende a un alto rischio di fallimento. Non solo, anche la parte relativa alle patenti (esami, rinnovi e recupero punti) ha tempi non più sostenibili andando a incidere pesantemente anche sul resto dei cittadini.»

Confartigianato Trasporti ricorda come la situazione paradossale la stiano vivendo anche le Autoscuole: per poter svolgere regolarmente gli esami, queste devono addirittura provvedere, autonomamente, sia alla ricerca di commissari esterni dall’isola, non essendo disponibili quelli interni, sia alla loro retribuzione.

Il segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, Stefano Mameli, ricorda le origini del problema: «Tutto sorge a seguito dell’entrata in vigore della Legge di stabilità del 2014 (art. 1, comma 94), che ha ri-trasferito al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le competenze relative alla gestione degli Albi provinciali degli autotrasportatori, a suo tempo, delegata alle Amministrazioni provinciali. Il suddetto comma, infatti, recita “… Le funzioni relative alla cura e alla gestione degli Albi provinciali degli autotrasportatori di cose per conto di terzi sono svolte dagli Uffici periferici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con le risorse umane disponibili a legislazione vigente. Entro e non oltre sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le funzioni di cui al presente comma sono trasferite con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, comprese le relative risorse finanziarie da destinare al funzionamento degli Uffici…”. Il DPCM dell’8 gennaio 2015, ha poi dato attuazione alla norma ed ha avuto seguito attraverso un Accordo nella Conferenza Unificata Stato -Regioni-Autonomie locali del 23 aprile 2015. Tale accordo prevedeva sei mesi per la transizione dagli uffici provinciali a quelli ministeriali».

«L’entrata in vigore delle norme da subito, mise in evidenza le diverse problematiche – continua Mameli – a causa della necessità di spostamento delle competenze, delle funzioni, e soprattutto del personale, e contestualmente anche fisicamente delle pratiche da una sede (quella provinciale) a un’altra (quella degli uffici periferici del ministero dei Trasporti, le Motorizzazioni). E noi lo segnalammo.»

Nella lettera al ministro Delrio, Confartigianato Trasporti Sardegna evidenziando come la regione sia già pesantemente penalizzata dal punto di vista delle infrastrutture, dei servizi e dei collegamenti con la Penisola, e messa in ginocchio da una lunghissima crisi, chiede il mantenimento degli impegni assunti lo scorso settembre, un immediato, improrogabile e inderogabile intervento del Ministero a tutela del sistema dei trasporti delle merci e delle persone e di tutta la popolazione della Sardegna.

Confartigianato Trasporti Sardegna, infine, auspica, visti i costanti rapporti che intercorrono tra il presidente Pigliaru ed il ministro Delrio, un interessamento del Presidente finalizzato alla soluzione della questione anche da parte della Regione considerata la gravità della situazione.

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«La Regione ha chiesto e continua ad esigere che l’aumento delle tasse aeroportuali debba essere cancellato, soprattutto per una regione insulare come la nostra. Il Governo oggi indica il mese di settembre come momento in cui prenderà una decisione. Crediamo che sia essenziale invece fare molto più in fretta. Il ministro Graziano Delrio mi ha confermato che è personalmente impegnato ad anticipare i tempi della decisione». Lo ha detto il presidente Francesco Pigliaru, a seguito di un’interlocuzione con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

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Aeroporto Elmas 1 copia

Prosegue la trattativa tra Regione e Alitalia per assicurare tariffe agevolate alle società sportive sarde.

«Attendiamo nei prossimi giorni una proposta tecnica da parte di Alitalia – ha detto l’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, che insieme alla titolare della Cultura e Sport, Claudia Firino, ieri ha partecipato ad un incontro con i vertici della compagnia sulla mancata applicazione delle convenzioni agevolate Coni per i passeggeri sardi – finalizzata ad armonizzare la tariffa speciale sport-light con le regole della continuità territoriale.»

I due assessori regionali hanno concordato sulla necessità di rendere i due regimi tariffari amministrativamente compatibili, per non discriminare l’utenza isolana, registrando comunque da parte di Alitalia la massima attenzione nel dirimere la questione, naturalmente all’interno del sistema degli oneri di servizio.

La trattativa diretta tra Regione e vettore è stata subito avviata anche in seguito alla recente risposta fornita sul tema dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, in question time alla Camera dei Deputati. L’assessore Firino ritiene positiva l’apertura del tavolo di confronto da parte della compagnia di bandiera, e aggiunge: «Speriamo adesso in una pronta risoluzione del problema che pesa non poco sui bilanci delle società sportive sarde, già penalizzate nei trasporti dal fattore insularità: abbiamo chiesto un riscontro in tempi molto brevi».

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Aeroporto Elmas 1 copia

Il ministero delle Infrastrutture ha avviato un’istruttoria tecnica sulla possibilità di esenzione della tassa di imbarco per i passeggeri in partenza o diretti in Sardegna. Lo ha detto ieri l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana, a margine dell’incontro con l’Ufficio di Gabinetto del ministro Graziano Delrio.
«In seguito alla decisione del Governo nazionale di gravare con ulteriori 2,5 euro il costo dei biglietti aerei, aumentando l’addizionale sui diritti di imbarco, abbiamo immediatamente scritto una lettera al ministro e chiesto e ottenuto un incontro urgente con i suoi collaboratori: la risposta è stata tempestiva – ha aggiunto l’assessore – e già a partire da oggi si stanno valutando le soluzioni percorribili al riscontro della nostra richiesta.»

L’ulteriore aumento dell’addizionale sui diritti di imbarco si ritorcerebbe molto negativamente sulla Sardegna e sui sardi, sostanzialmente costretti all’uso del trasporto aereo per la maggior parte degli spostamenti.

«Ecco perché chiediamo a Palazzo Chigi di ripensare e di rimodulare, riguardo agli aeroporti isolani, l’applicazione della tassa – aveva subito dichiarato l’assessore dei Trasporti -: la deroga sarebbe non un trattamento di favore ma il semplice riconoscimento dello svantaggio causato dalla condizione di insularità che la Regione rimarca costantemente e i cui problemi e costi il Governo si è impegnato a mitigare.»

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Search engine friendly contentIl nuovo treno Atr ha effettuato oggi il primo viaggio sulla rete ferroviaria sarda. E’ partito dalla stazione di Cagliari diretto a Sassari alle 10,45. Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana, con il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, l’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, parlamentari, sindaci e consiglieri, hanno tagliato il nastro tricolore sulla banchina del binario 6. Per Trenitalia era presente il direttore nazionale Divisione passeggeri regionale di Trenitalia, Orazio Iacono. I nuovi convogli entreranno quindi in servizio effettivo il 13 dicembre sulle tratte Sassari-Cagliari-Sassari, Olbia-Cagliari-Olbia, e Olbia-Sassari-Olbia.
«Questo è solo il primo passo, avremo un trasporto su ferro che funziona. Torno ora dai lavori della COP 21 di Parigi, la conferenza dell’Onu sul clima, dove è emerso chiaramente che uno degli elementi su cui si deve lavorare è la mobilità sostenibile – ha detto il presidente Francesco Pigliaru durante la conferenza stampa – ciò significa anche più treni e meno automobili e noi vogliamo andare in quella direzione». «La partenza dei nuovi treni – ha continuato il presidente – rappresenta un passaggio importante per adeguare agli standard nazionali ed europei la mobilità interna della Sardegna, un tassello fondamentale della nostra filosofia incentrata sulla ferrovia quale asse portante dei collegamenti interni e veicolo della messa in rete di porti e aeroporti. Conseguentemente si attrezzerà la rete per consentire un ulteriore aumento della velocità – e si valuteranno i dettagli del servizio in accordo con le comunità locali.»
«In questo anno e mezzo la Regione ha riattivato una procedura che aveva subito una prolungata battuta d’arresto e portato a termine un percorso molto delicato e decisivo per il miglioramento della qualità del nostro sistema di trasporto», ha aggiunto l’assessore Massimo Deiana.
Non potendo essere presente per motivi istituzionali, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, nel ringraziare il presidente Francesco Pigliaru per l’invito, ha espresso «soddisfazione per la partenza del ‘pendolino’ sardo. Oggi il trasporto pubblico locale dell’isola si arricchisce di un’offerta di qualità, che sarà ulteriormente accresciuta con gli investimenti sulla rete che faremo. Ora c’è da registrare il fatto che la lunga attesa dei cittadini, ha trovato finalmente una risposta fattiva e positiva, che ha tolto dal binario morto un investimento e un servizio, e l’ha messo sul binario giusto».
A partire da domenica, saranno inizialmente 3 i convogli che cominceranno a correre sulla rete isolana, sino ad arrivare gradatamente al pieno regime il 31 gennaio, quando tutti e 7 i treni della Regione copriranno le tratte Cagliari-Sassari-Cagliari, Cagliari-Olbia-Cagliari e Olbia-Sassari-Olbia. Il miglioramento del livello del servizio sarà immediato. Da subito si passerà da 10 a 14 collegamenti tra il capoluogo regionale e la città di Sassari, con un periodo massimo di percorrenza di 2 ore e 45 minuti, tenendo conto delle fermate. Il risparmio di tempo si aggirerà tra i 10 e i 20 minuti.
Anche sul collegamento Cagliari-Olbia-Cagliari si registrerà un apprezzabile taglio dei minuti, tra i 30 e i 50 rispetto al passato, considerato che le motrici spagnole effettueranno il percorso in 3 ore e 10. La Sassari-Olbia-Sassari, inoltre, incrementerà le corse da 12 a 16.
«Naturalmente – precisa l’assessore – l’orario in vigore dal 13 sarà soggetto a variazioni importanti a partire dal mese entrante, quando tutti i treni saranno immessi in circolazione: a quel punto si ragionerà anche sui diretti senza soste intermedie e si prenderanno in considerazione le peculiari esigenze rappresentate dai territori in relazione alla programmazione delle singole fermate».
Uno degli otto pendolini resterà ad Arezzo per la prosecuzione delle prove al fine di ottenere l’autorizzazione alla circolazione con il rango “P”, ossia al pendolamento e sino alla velocità massima di 180 chilometri all’ora. «Tutto questo sarà possibile non appena Rfi appronterà l’attrezzaggio della rete con il ‘Sistema Controllo Marcia Treno SCMT’, operazione già in appalto che porterà – ha spiegato il titolare dei Trasporti – verso la risoluzione una situazione lasciata in stato di abbandono durante gli anni precedenti». Il bando internazionale per l’acquisto dei convogli, pubblicato nel 2007 e affidato nel 2010, prevedeva un impegno finanziario della Regione pari a circa 80 milioni e, contestualmente, erano state stanziate le risorse per l’adeguamento della rete. Questi ultimi fondi, corrispondenti a 130 milioni, tuttavia non sono mai stati utilizzati per tale finalità ma dirottati dalla precedente Giunta di centrodestra sulla costruzione della strada Sassari-Olbia e mai più ripristinati.
L’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria ha dato il via libera definitivo dopo aver esaminato i risultati dei test ai quali è stato sottoposto l’Atr 365 la primavera scorsa, in base alle norme europee e nazionali. Per completare tutti questi procedimenti sono serviti 503 giorni. Il treno è stato provato in tutte le condizioni possibili, a carico normale ed eccezionale e in diversi tracciati: rettilineo, curve strette, curve a largo raggio. Sono state raggiunte differenti velocità sino al superamento di quella massima consentita, compatibilmente con il livello di sicurezza dell’infrastruttura ferroviaria. «Se non avessimo insistito affinché tutte le procedure di collaudo necessarie fossero attivate e le prove fossero effettuate in Sardegna, i tempi si sarebbero dilatati ulteriormente e probabilmente quei treni sarebbero rimasti ancora fermi in qualche deposito nella penisola o in Spagna», ha rimarcato l’assessore Deiana.
Le specifiche tecnologiche dei nuovi treni rispecchiano livelli di sicurezza, prestazioni, capacità di trasporto, qualità e rispetto dell’ambiente mai offerti in Sardegna e al top a livello nazionale. Tutte le carrozze sono motorizzate, la struttura delle casse in lega leggera di alluminio è autoportante, le vetture di testa sono dotate di due carrelli motore, i passeggeri a mobilità ridotta hanno a disposizione un carrello elevatore e un servizio igienico dedicato, tutti i comparti sono climatizzati, è previsto il posto per le biciclette, wi-fi, i sedili sono ergonomici con braccioli e tavolino ribaltabile, in caso di necessità si può inoltrare una chiamata di emergenza al macchinista attraverso un citofono. Il treno è dotato di un sistema di rilevamento ed estinzione incendi, mentre la trazione utilizza gruppi motore in classe IIIB per ridurre le emissioni di monossido di carbonio, idrocarburi e ossidi di azoto, come previsto dalla direttiva europea.