6 December, 2024
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Nasce a Sassari la “Dentiera sospesa”, primo esperimento del genere in Sardegna. Vedere il sorriso sul volto di chi per tanto tempo non ha potuto farlo, può essere un’esperienza meravigliosa. Accade a Sassari, dove la cooperativa sociale “Saludade” Onlus, formata da un gruppo di medici specialisti e odontoiatri con l’obiettivo di condividere professione e impegno sociale, ha deciso di mettere a disposizione dei meno fortunati la “Dentiera sospesa”, una proposta ispirata al più ben noto “caffé sospeso”. La prima protesi di questo genere è stata consegnata nei giorni scorsi a un giovane ex detenuto affidato alla cooperativa sociale “Don Graziano Muntoni” diretta da don Gaetano Galia.

Come funziona. Proprio come avviene per il caffé messo a disposizione in diversi bar a beneficio di persone in difficoltà economica, l’iniziativa in versione odontoiatrica permette di destinare gratuitamente protesi dentarie attraverso un fondo di libere donazioni.
«Chiunque può contribuire al progetto, mettendo a disposizione una somma, anche piccola, affinché si riesca a coprire le spese per i materialispiegano gli ideatori del progetto -. L’impegno dei dentisti invece è del tutto gratuito. Purtroppo, ai livelli assistenziali, non è prevista la copertura dei costi maggiori della protesi odontoiatrica». La scelta dei “candidati per il sorriso” è affidata ad enti accreditati, associazioni, onlus, cooperative sociali che toccano quotidianamente con mano le problematiche legate alla povertà.

I sei soci fondatori hanno dato vita ad un sogno per collegare l’attività ambulatoriale all’ottenimento di risorse da destinare al sociale. I campi sono tre: in primis l’odontoiatria sociale (in cui rientra anche il progetto della “Dentiera sospesa”), quindi la lotta all’abbandono scolastico e infine la promozione culturale.
Il fondo è gestito in totale trasparenza e tutti i donatori possono monitorare l’andamento della raccolta rivolgendosi alla cooperativa Saludade. Ogni volta che il valore di una dentiera sarà raggiunto se ne darà comunicazione sul web. La speranza è che in breve tempo ci siano tante dentiere sospese, così che per altrettanti pazienti bisognosi riuscire a sorridere di nuovo sia facile come prendere un caffè.

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«Abbiamo il dovere di non farci sopraffare dalla rassegnazione e credere che il bene può prevalere. Perché questa è l’eredità che ci ha lasciato Emanuela: la storia può cambiare solo se gli uomini sono disposti a cambiare. La strage di via D’Amelio ha segnato nei familiari delle vittime solchi profondi di sofferenza. Ma noi non vogliamo vendetta, perché siamo animati solo da un desiderio di giustizia, legalità e memoria.»

Le parole di Claudia Loi, la sorella dell’agente di scorta del giudice Paolo Borsellino, morta a Palermo, sono risuonate forti oggi in piazza del Carmine a Cagliari in occasione della manifestazione regionale della 24a Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata dall’associazione Libera in collaborazione con Sardegna Solidale. 

Oltre quattromila tra studenti provenienti da tutta l’isola, volontari e rappresentanti delle istituzioni si sono incontrati nel capoluogo per leggere e ascoltare i nomi delle 1012 vittime innocenti delle mafie, un elenco nel quale sono presenti anche quattro sardi. Insieme alla giovane agente di Sestu, nelle piazza di Cagliari e in quelle di tutt’Italia sono risuonati anche i nomi di Bonifacio Tilocca (padre del sindaco di Burgos e ucciso da un attentato dinamitardo nel 2004), del sacerdote don Graziano Muntoni, ucciso ad Orgosolo nel 1998, e del carabiniere di Nuxis Antonio Pubusa, caduto nella strage di Bellolampo nel 1949 per mano del bandito Salvatore Guliano.

«Nel nostro paese diminuiscono i morti ma non diminuisce l’illegalità, e anzi aumenta la commistione tra economia legale e illegale – ha affermato Pino Tilocca, esponente di Libera Memoria e figlio di Bonifacio Tilocca, ucciso da una bomba piazzata nella sua abitazione nel 2004 a Burgos -. Proprio per denunciare questa commistione che dilaga nelle aree più ricche del nostro paese, come quel nord-est in cui avanzano idee di società escludenti ed egoiste, non di rado razziste e fasciste, Libera ha voluto organizzare la manifestazione nazionale di quest’anno a Padova. Ma noi di Libera non ci occupiamo solo di mafia, perché abbiamo una idea di società solidale, dove i porti sono sempre aperti.»

La giornata si era aperta in piazza dei Centomila dove i giovani dell’Istituto Nautico hanno scoperto un pannello in ricordo di Emanuela Loi e dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La breve cerimonia ha preceduto l’inizio del corteo, conclusosi in piazza del Carmine dove i giovani cagliaritani si sono uniti agli studenti provenienti dal resto dell’isola.

Sul palco, prima della lettura dei nomi, si sono susseguiti gli interventi di saluto da parte degli organizzatori e delle autorità. «C’è un’Italia che si ribella all’indifferenza, all’illegalità, alle mafie e alla corruzione e si riunisce oggi, il primo giorno di primavera, giorno nel quale la vita ricomincia e in cui vogliamo ricordare tutte le vittime innocenti perché tutte hanno pari dignità», ha affermato Giampiero Farru, referente regionale di Libera. 

Per Paola Dessì, delegata del prefetto di Cagliari, «come ci insegna don Luigi Ciotti, la memoria deve diventare impegno e non riempire solo vuote parole di circostanza. E voi ragazzi, dovete tramandare questa memoria». Parole riprese dalla rappresentante del Comune di Cagliari, l’assessora Claudia Medda, secondo cui «gli orizzonti di giustizia sono orizzonti di libertà. Come amministratori testimoniamo ogni giorno che una alternativa è possibile». 

Lungo e appassionato è stato l’intervento del questore di Cagliari Pierluigi D’Angelo, che ha ricordato gli anni bui delle stragi di mafia. «Questa giornata nasce perché la madre di uno degli agenti morti a Capaci fece notare che non sentiva mai il nome di suo figlio nel corso delle cerimonie di commemorazione. Invece è giusto ricordare tutti i nomi. Le immagini delle stragi di Capaci e di via D’Amelio sono per noi indelebili e se non avete percezione di ciò che accadeva in quegli anni non potete capire il senso di questa giornata – ha detto rivolgendosi ai ragazzi -. Questa giornata serve per creare in voi giovani il ricordo di quanto è accaduto. Perché voi siete il futuro e vi dovete battere perché la piaga della criminalità organizzata venga definitivamente sconfitta».

In piazza del Carmine, in rappresentanza della procura di Cagliari, è intervenuto anche il magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia Guido Pani. «Contro le mafie lo stato negli anni ha creato una struttura straordinaria, unica al mondo per professionalità. Questo ci dà la speranza di ottenere dei risultati positivi. Ma solo con l’appoggio dei cittadini noi possiamo combattere veramente la criminalità organizzata».

La mattinata è poi proseguita con gli interventi di don Roberto Piredda, delegato dell’arcivescovo di Cagliari (“Lo spettacolo di questa piazza dà ragione a Borsellino, che fino alla fine ha sempre avuto fiducia nei giovani”), dei Comandanti provinciali della Guardia di Finanza Patrizio Verzoli (“Il silenzio è complice e va spezzato”) e dei Carabinieri Luca Minniti (“L’impegno di tutti noi prosegua per tutto l’anno, nel segno della legalità”).  

A Cagliari non ha voluto mancare l’amministrazione algherese, che lo scorso anno ospitò la Giornata della Memoria e dell’Impegno. «In Italia non c’è territorio immune da infiltrazioni criminali – ha affermato l’assessore dei servizi sociali Angela Cavazzuti -. Per questo l’impegno di Libera va affiancato e sostenuto. La partecipazione dei giovani è un segnale incoraggiante. Con loro e per loro, quella della memoria e della legalità è una battaglia che non può essere perduta».

Parole riprese da Bruno Loviselli, presidente del Co Ge Sardegna. «Come disse don Ciotti nel 2002 a Nuoro, in Sardegna la mafia non ha né storia né radicamento. Ma il fenomeno che dobbiamo combattere è quello degli attentati agli amministratori. Le nostre 1.700 associazioni di volontariato sono in campo anche per contrastare la non-cultura che genera questo fenomeno». 

Dopo gli interventi del dirigente scolastico dell’Istituto Buccari-Marconi di Cagliari Giancarlo Della Corte (“Ciò che ci unisce è la voglia di lottare contro le mafie, gli abusi e le prevaricazioni”) e della rappresentante della Città Metropolitana di Cagliari Michela Mura (“La mafia muore ogni volta che uno di noi sceglie la legalità, muore con la cultura. Ognuno faccia la propria parte”), sono stati gli alunni dell’Istituto comprensivo di Suelli a concludere in poesia la lunga parte della mattinata che ha preceduto la lettura dei 1012 nomi delle vittime. 

Una lettura che ha coinvolto decine di giovani, rappresentanti delle istituzioni, studenti e volontari e semplici cittadini. Insieme, uniti dalla voglia di non dimenticare. «È stato quasi un momento sacro», ha commentato al termine don Angelo Pittau, presidente del comitato promotore di Sardegna Solidale, che ha sollecitato i giovani a prendere esempio dalle vite di chi ha sempre creduto nei valori della giustizia e della legalità.

Al termine della lettura dei nomi piazza del Carmine si è collegata con Padova (città dove si è tenuta la manifestazione nazionale della Giornata) per seguire l’intervento di don Luigi Ciotti e ha chiuso in musica, con gli interventi della Carovana Folk e di Mor e la sua band, una mattinata di impegno, entusiasmo e commozione.

 

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Sono quattro i sardi che verranno ricordati in tutte le piazze d’Italia giovedì 21 marzo in occasione della 24ª Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata dall’associazione Libera. Tra gli oltre mille nomi che a partire dalle 11.00 in punto verranno letti a Cagliari in piazza del Carmine e a Padova nel corso della manifestazione nazionale, ci saranno anche quelli di Emanuela Loi (l’agente di Polizia di Sestu morta nella strage di via D’Amelio), Bonifacio Tilocca (padre del sindaco di Burgos ed ucciso da un attentato dinamitardo nel 2004), del sacerdote don Graziano Muntoni, ucciso ad Orgosolo nel 1998, e del carabiniere di Nuxis Antonio Pubusa, caduto nella strage di Bellolampo nel 1949 per mano del bandito Salvatore Guliano.

La manifestazione cagliaritana organizzata da Libera Sardegna in collaborazione con Sardegna Solidale e alla quale sono attesi migliaia tra giovani, studenti, volontari e rappresentanti delle istituzioni e del Terzo Settore, avrà inizio alle 8.30 all’Istituto Buccari di piazza dei Centomila, dove verrà collocata un pannello in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Da piazza dei Centomila gli studenti si recheranno in corteo fino a piazza del Carmine dove, a partire dalle 10, è previsto il saluto delle istituzioni e delle autorità. Tra queste, anche i sindaci di Sestu, Alghero e Olbia, i Comuni che negli ultimi tre anni hanno ospitato la giornata regionale della Memoria e dell’Impegno.

Gli interventi precederanno il cuore della manifestazione: a partire dalle 11.00 in punto, la lettura dei nomi delle oltre mille vittime innocenti delle mafie, declamati da giovani, studenti, volontari e semplici cittadini. 

Il programma della manifestazione proseguirà con il collegamento con Padova per seguire l’intervento di don Luigi Ciotti. La chiusura in musica sarà invece affidata al gruppo Carovana Folk e a Mor e la sua band.

 

 

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La primavera dell’antimafia quest’anno si celebra a Cagliari. Giovedì 21 marzo il capoluogo ospiterà infatti la manifestazione regionale della 24a Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata da Libera Sardegna in collaborazione con Sardegna Solidale. Migliaia tra giovani, studenti, volontari e rappresentanti delle istituzioni e del Terzo Settore sono attesi in piazza del Carmine dove, alle 11.00, si darà lettura degli oltre novecento nomi delle vittime innocenti delle mafie. La manifestazione di Cagliari si terrà in contemporanea con quella nazionale in programma a Padova sul tema “Passaggio a Nord-Est. Orizzonti di Giustizia sociale” e con altre centinaia previste in tutt’Italia e in alcune città europee e americane. 

«Come ogni anno, nel primo giorno di primavera, simbolo di rinascita, la rete di Libera, le istituzioni, gli enti locali, le associazioni, le realtà del volontariato e del Terzo Settore, le scuole e tanti cittadini, assieme ai familiari delle vittime, si ritroveranno anche in Sardegna per ricordare nome per nome tutti gli innocenti morti per mano delle mafie, creando in tutto il Paese un ideale filo di memoria, quella memoria responsabile che dal ricordo può generare impegno e giustizia nel presente», spiega il referente di Libera Sardegna Giampiero Farru. «Dopo gli appuntamenti di Sestu, Olbia ed Alghero, quest’anno abbiamo scelto di tenere la manifestazione a Cagliari per ricordare anche ai rappresentanti delle istituzioni che non bisogna mai e in nessun modo abbassare la guardia nella lotta alle mafie».

La giornata avrà inizio alle 8.30, all’Istituto Buccari di piazza dei Centomila, dove verrà collocata una ceramica artistica in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Da piazza dei Centomila gli studenti si recheranno in corteo fino a piazza del Carmine dove, a partire dalle 10.00, è previsto il saluto delle istituzioni e delle autorità. Gli interventi precederanno il cuore della manifestazione: a partire dalle 11.00 in punto, la lettura dei nomi delle oltre 900 vittime innocenti delle mafie, declamati da giovani, studenti, volontari e semplici cittadini. Tra i nomi che verranno letti ci saranno anche quelli dei sardi Emanuela Loi (l’agente di Polizia di Sestu morta nella strage di via D’Amelio), di Bonifacio Tilocca (padre del sindaco di Burgos ed ucciso da un attentato dinamitardo nel 2004), e del sacerdote don Graziano Muntoni, ucciso ad Orgosolo nel 1998.

 Il programma della manifestazione proseguirà con il collegamento con Padova per seguire l’intervento di don Luigi Ciotti. La chiusura in musica sarà invece affidata al gruppo Carovana Folk.

La manifestazione, promossa da Libera Sardegna in partenariato con il Centro di servizio per il volontariato Sardegna Solidale e con numerose realtà associative territoriali, gode del patrocinio del ministero dell’Istruzione e dell’Ufficio Scolastico Regionale, della Regione Autonoma della Sardegna, della Città Metropolitana di Cagliari e del comune di Cagliari.

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Giovedì 15 novembre, a Iglesias, le squadre di Abbanoa attiveranno le condotte appena realizzate in via Veneto angolo via Baracca e via Carrara angolo via Veneto. Per eseguire i collegamenti tra le 8.30 e le 16.30 sarà necessario sospendere l’erogazione nel distretto di via Isonzo delimitato dalle vie Crocifisso, Roma, Isonzo, Cairoli, Lubich, Giotto, Terni, Metalla, Caduti sul Lavoro e Santa Barbara. Il servizio sarà ripristinato anticipatamente qualora gli interventi dovessero richiedere tempi minori rispetto a quanto preventivato. Qualsiasi anomalia potrà essere segnalata al servizio di segnalazione guasti di Abbanoa tramite il numero verde 800.022.040 attivo 24 ore su 24.

Complessivamente Abbanoa sta realizzando a Iglesias quasi quattro chilometri di nuove condotte e centinaia di allacci grazie a un investimento di quasi un milione di euro. I lavori sono iniziati ad Agosto e seguono il piano completato l’anno scorso con un primo investimento di 761mila euro e ulteriori quattro chilometri di reti sostituite.

Il piano è finalizzato, oltre che a una drastica riduzione delle perdite, all’ammodernamento delle reti tenendo conto delle problematiche riscontrate negli ultimi anni. Riguardano principalmente la realizzazione di nuove condotte nei tratti dove sono stati registrati frequenti disservizi all’utenza e notevoli perdite di risorsa. Le vecchie tubature erano state realizzate decenni fa con materiali inadatti oppure ormai del tutto deteriorati: ci sono tratti di rete addirittura in materiale plastico, altri in acciaio soggetto a fenomeni di corrosione e altri ancora in ghisa grigia che tende a rompersi in presenza di forti escursioni termiche. Tutte le nuove condotte, invece, saranno realizzate in ghisa sferoidale, materiale che garantisce la migliore tenuta. Saranno rifatti integralmente anche gli allacci alle utenze servite che potranno contare, in questo modo, su un servizio più efficiente e pressioni adeguate.

Nel dettaglio le vie interessate sono via Belgio, via De Gasperi, via Einaudi, via Castello di Salvaterra, via Svizzera, via Olanda, via Amsicora, via Attilio Gambula, via Tenente Emilio Cacciarru, via Metalla, via Argentiera, via Veneto, via Carrara, via Don Graziano Muntoni e via Francesco Baracca. A queste si sono aggiunti interventi in via Arrigo Boito, via Ponchielli, via Mascagni, via Alfredo Catalani, via Domenico Scarlatti, via Gaetano Donizetti, via Giovanni Battista Viotti, vicolo Domenico Scarlatti, via Giacomo Grimaldi, via Giovanni Giolitti, via Marco Minghetti e via Raimondo Piredda.

La città di Iglesias è inserita anche nei primi trenta Comuni della Sardegna dove sarà attuato il programma di ingegnerizzazione delle reti idriche. Si di un modello innovativo basato sull’azione combinata di misure di campo, studi specialistici sull’assetto di rete, regolazioni e progressivi interventi strutturali sugli asset. Il processo di ingegnerizzazione si svolge a partire da un’indagine sulla rete ammalorata con installazione di misuratori portatili per l’esecuzione di prove idrauliche diurne e notturne e con ispezioni mirate per la localizzazione delle perdite. A tale fase segue la diagnosi, ovvero la definizione delle criticità e delle cause di malfunzionamento della rete, con successivi rilasci di prescrizioni sempre più evolute e dettagliate per le soluzioni tecniche ottimali da adottare, tra le svariate combinazioni possibili, al fine di efficientare la rete dal punto di vista idraulico, energetico e gestionale. Gli interventi gestionali e strutturali si inseriscono in questo processo sempre continuativamente e progressivamente.

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E’ stato ampliato il piano di efficientamento delle reti idriche del comune di Iglesias, entro dicembre verranno realizzate condotte per ulteriori 1,2 km, nei comparti Case Fanfani, Case operaie e Fragata nord: Abbanoa, in accordo con l’amministrazione comunale, ha individuato nuove zone da inserire nel programma di manutenzioni straordinarie in corso nella città di Iglesias. Il piano è stato anticipato in Municipio nei giorni scorsi durante un incontro dei tecnici del settore Distretto 2 di Abbanoa per il Sulcis Iglesiente con l’assessore ai Lavori pubblici Vito Didaci ed i rappresentanti dell’Ufficio tecnico comunale.

Complessivamente saranno sostituiti milleduecento metri di condotte e oltre un centinaio di allacci alle utenze servite. Le nuove reti saranno realizzate in ghisa sferoidale, materiale che garantisce la migliore tenuta, con diametri adeguati a garantire un servizio efficiente. Gli interventi saranno immediatamente accantierati e saranno conclusi entro la fine dell’anno. 

Nel dettaglio, le zone con le vie interessate:

  • COMPARTO CASE FANFANI: via Arrigo Boito; via Ponchielli; via Mascagni; 
  • COMPARTO CASE OPERAIE: via Alfredo Catalani; via Domenico Scarlatti; via Gaetano Donizetti – traversa; via Giovanni Battista Viotti; vicolo Domenico Scarlatti; 
  • COMPARTO FRAGATA NORD: via Giacomo Grimaldi; via Giovanni Giolitti; via Marco Minghetti; via Raimondo Piredda.

L’investimento è di circa 350mila euro e si aggiungono ai 550mila euro dei lavori attualmente in corso che stanno interessando due chilometri e mezzo di nuove condotte in diverse strade. Di questo pacchetto sono già stati conclusi gli interventi nelle vie Belgio, De Gasperi, Einaudi, Castello Salvaterra, Svizzera e Olanda mentre sono attualmente in corso i cantieri nelle vie Amsicora, Attilio Gambula e Tenente Emilio Cacciarru. Sempre entro dicembre saranno interessate anche le vie Metalla, Argentiera, Veneto, Carrara, don Graziano Muntoni e Francesco Baracca.

 

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Al via, a Iglesias, i collegamenti delle nuove reti idriche in fase di realizzazione in via Olanda e in via Svizzera. Giovedì 27 settembre, le squadre di Abbanoa attiveranno le condotte appena realizzate nelle vie Olanda e Svizzera. In quest’ultima strada era presenta una vecchia tubatura in plastica del diametro di 75 millimetri: al suo posto è stata realizzata una nuova condotta in ghisa sferoidale, materiale che garantisce la migliore tenuta, del diametro di 80 millimetri per una lunghezza complessiva di circa 300 metri. Ulteriori 125 metri, invece, sono stati sostituiti lungo via Olanda. In entrambe le strade sono state rifatti anche gli allacci alle utenze servite.

Per eseguire i collegamenti tra le 8.00 e le 16.00 sarà necessario sospendere l’erogazione anche nelle vie Lao Silesu e Vergine Maria nel tratto compreso tra via Silesu e via Danimarca. Il servizio sarà ripristinato anticipatamente qualora gli interventi dovessero richiedere tempi minori rispetto a quanto preventivato. Qualsiasi anomalia potrà essere segnalata al servizio di segnalazione guasti di Abbanoa tramite il numero verde 800.022.040 attivo 24 ore su 24.

Complessivamente Abbanoa sostituirà nei prossimi mesi due chilometri e mezzo di nuove condotte e centinaia di allacci grazie a un investimento di 550mila euro. I lavori sono iniziati lunedì e seguono il piano completato l’anno scorso con un primo investimento di 761mila euro e quattro chilometri di reti sostituite.

Il piano è finalizzato, oltre che a una drastica riduzione delle perdite, all’ammodernamento delle reti tenendo conto delle problematiche riscontrate negli ultimi anni. Riguardano principalmente la realizzazione di nuove condotte nei tratti dove sono stati registrati frequenti disservizi all’utenza e notevoli perdite di risorsa. Le vecchie tubature erano state realizzate decenni fa con materiali inadatti oppure ormai del tutto deteriorati: ci sono tratti di rete addirittura in materiale plastico, altri in acciaio soggetto a fenomeni di corrosione e altri ancora in ghisa grigia che tende a rompersi in presenza di forti escursioni termiche. Tutte le nuove condotte, invece, saranno realizzate in ghisa sferoidale, materiale che garantisce la migliore tenuta. Saranno rifatti integralmente anche gli allacci alle utenze servite che potranno contare, in questo modo, su un servizio più efficiente e pressioni adeguate.

Nel dettaglio le vie interessate, suddivise per il periodo di esecuzione:

Agosto: via Belgio, via De Gasperi e via Einaudi

Settembre: via Castello di Salvaterra, via Svizzera e via Olanda

Ottobre: via Amsicora, via Attilio Gambula e via Tenente Emilio Cacciarru

Novembre: via Metalla, via Argentiera e via Veneto

Dicembre: via Carrara, via Don Graziano Muntoni e via Francesco Baracca

 La città di Iglesias è inserita anche nei primi trenta Comuni della Sardegna dove sarà attuato il programma di ingegnerizzazione delle reti idriche. Si di un modello innovativo basato sull’azione combinata di misure di campo, studi specialistici sull’assetto di rete, regolazioni e progressivi interventi strutturali sugli asset. Il processo di ingegnerizzazione si svolge a partire da un’indagine sulla rete ammalorata con installazione di misuratori portatili per l’esecuzione di prove idrauliche diurne e notturne e con ispezioni mirate per la localizzazione delle perdite. A tale fase segue la diagnosi, ovvero la definizione delle criticità e delle cause di malfunzionamento della rete, con successivi rilasci di prescrizioni sempre più evolute e dettagliate per le soluzioni tecniche ottimali da adottare, tra le svariate combinazioni possibili, al fine di efficientare la rete dal punto di vista idraulico, energetico e gestionale. Gli interventi gestionali e strutturali si inseriscono in questo processo sempre continuativamente e progressivamente.

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Giovedì 30 agosto 2018 le squadre di Abbanoa attiveranno le condotte appena realizzate in via Einaudi. Nelle scorse settimane la stessa operazione è stata effettuata nelle vie Belgio e De Gasperi, come da cronoprogramma per il mese di agosto. In via Einaudi si sta procedendo alla sostituzione delle vecchie tubature in plastica del diametro di 63 millimetri con una nuova rete in ghisa sferoidale, materiale che garantisce la migliore tenuta, del diametro di 80 millimetri e per una lunghezza di 80 metri. L’intervento interessa anche le diramazioni degli allacci alle utenze presenti nella strada.

Per eseguire i collegamenti tra le 8.00 e le 16.00 sarà necessario sospendere l’erogazione in corso Colombo, zone Fregata Nord e Fregata Sud. Il servizio sarà ripristinato anticipatamente qualora gli interventi dovessero richiedere tempi minori rispetto a quanto preventivato. Qualsiasi anomalia potrà essere segnalata al servizio di segnalazione guasti di Abbanoa tramite il numero verde 800.022.040 attivo 24 ore su 24.

Complessivamente Abbanoa sostituirà nei prossimi mesi due chilometri e mezzo di nuove condotte e centinaia di allacci grazie a un investimento di 550mila euro. I lavori sono iniziati lunedì e seguono il piano completato l’anno scorso con un primo investimento di 761mila euro e quattro chilometri di reti sostituite. 

Il piano è finalizzato, oltre che a una drastica riduzione delle perdite, all’ammodernamento delle reti tenendo conto delle problematiche riscontrate negli ultimi anni. Riguardano principalmente la realizzazione di nuove condotte nei tratti dove sono stati registrati frequenti disservizi all’utenza e notevoli perdite di risorsa. Le vecchie tubature erano state realizzate decenni fa con materiali inadatti oppure ormai del tutto deteriorati: ci sono tratti di rete addirittura in materiale plastico, altri in acciaio soggetto a fenomeni di corrosione e altri ancora in ghisa grigia che tende a rompersi in presenza di forti escursioni termiche. Tutte le nuove condotte, invece, saranno realizzate in ghisa sferoidale, materiale che garantisce la migliore tenuta. Saranno rifatti integralmente anche gli allacci alle utenze servite che potranno contare, in questo modo, su un servizio più efficiente e pressioni adeguate.

Nel dettaglio le vie interessate, suddivise per il periodo di esecuzione:

Agosto: via Belgio, via De Gasperi e via Einaudi

Settembre: via Castello di Salvaterra, via Svizzera e via Olanda

Ottobre: via Amsicora, via Attilio Gambula e via Tenente Emilio Cacciarru

Novembre: via Metalla, via Argentiera e via Veneto

Dicembre: via Carrara, via Don Graziano Muntoni e via Francesco Baracca

La città di Iglesias è inserita anche nei primi trenta Comuni della Sardegna dove sarà attuato il programma di ingegnerizzazione delle reti idriche. Si di un modello innovativo basato sull’azione combinata di misure di campo, studi specialistici sull’assetto di rete, regolazioni e progressivi interventi strutturali sugli asset. Il processo di ingegnerizzazione si svolge a partire da un’indagine sulla rete ammalorata con installazione di misuratori portatili per l’esecuzione di prove idrauliche diurne e notturne e con ispezioni mirate per la localizzazione delle perdite. A tale fase segue la diagnosi, ovvero la definizione delle criticità e delle cause di malfunzionamento della rete, con successivi rilasci di prescrizioni sempre più evolute e dettagliate per le soluzioni tecniche ottimali da adottare, tra le svariate combinazioni possibili, al fine di efficientare la rete dal punto di vista idraulico, energetico e gestionale. Gli interventi gestionali e strutturali si inseriscono in questo processo sempre continuativamente e progressivamente.

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L’onda antimafia dei giovani sardi ha invaso Alghero per dire no alla criminalità, nel ricordo delle oltre 900 vittime innocenti delle mafie i cui sono nomi sono riecheggiati oggi dal palco di piazza Sulis, letti da studenti, volontari e rappresentanti delle istituzioni. Neanche la pioggia è riuscita a fermare la manifestazione regionale della XXIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata ad Alghero da Libera Sardegna in collaborazione con Sardegna Solidale e con il forte sostegno dell’amministrazione comunale. Cinquemila ragazzi provenienti da tutta l’isola hanno invaso la cittadina richiamati dallo slogan “Terra, solchi di verità e giustizia”, per una giornata di festa che culminata, in contemporanea con la manifestazione nazionale di Foggia e con altri 4.000 luoghi in tutt’Italia, con la lettura dei nomi delle vittime innocenti. Tra questi, anche quelli di Emanuela Loi (l’agente di Polizia di Sestu morta nella strage di via D’Amelio in cui perse la vita anche il giudice Borsellino), di Bonifacio Tilocca (padre del sindaco di Burgos e ucciso da un attentato dinamitardo nel 2004), e del sacerdote don Graziano Muntoni, ucciso ad Orgosolo nel 1998.

«Mia sorella è morta nella strage di via D’Amelio ma il suo sogno era di fare l’insegnante» ha detto Claudia Loi rivolgendosi ai tantissimi bambini delle scuole primarie presenti sotto il palco di piazza Sulis. «Sono passati ventisei anni dalla sua morte ma noi familiari non proviamo un sentimento di odio nei confronti dei mafiosi ma solo un desiderio di giustizia, di pace, di memoria e di legalità. E il valore della legalità deve essere appreso fin da piccoli perché, come disse il giudice Caponnetto, la mafia teme la scuola più della giustizia».

«Se questa Giornata della Memoria cade di 21 marzo è perché quella di oggi è una festa» ha affermato Pino Tilocca, figlio di Bonifacio Tilocca. “Noi sentiamo il vostro affetto e questo ci dà la forza di continuare a incontrare i più giovani nelle scuole di tutta la Sardegna”.

«Non è vero che la questione delle mafie non ci tocca, riguarda invece tutti» ha detto nel suo intervento a nome degli studenti presenti ad Alghero il giovane Emanuele Corongiu. «Purtroppo, la lista delle vittime innocenti ogni anno cresce. Questo non significa che non dobbiamo avere paura delle mafie ma che dobbiamo stare assieme per farci coraggio. Perché alla fine vinceremo noi. Non possiamo più stare in silenzio».

Aperta dalla musica della cantante Chiara Effe e del suo gruppo (recente vincitrice del premio nazionale “Musica contro le mafie”), la mattinata è iniziata con gli interventi istituzionali e di saluto, portati innanzitutto da Giampiero Farru, referente di Libera Sardegna e presidente di Sardegna Solidale. «Il 21 marzo nasce da intuizione di don Ciotti che rimase colpito dal dolore di una madre che chiedeva di ricordare suo figlio ucciso dalla mafia ma di cui mai nessuno parlava. Oggi diamo a tutte le vittime la stessa dignità. Da questa piazza di Alghero parte dunque il coro che si unisce alle altre piazze d’Italia e del mondo. Le mafie hanno più paura delle scuole che delle prigioni, della cultura che delle armi: ecco perché diciamo grazie agli studenti e ai dirigenti scolastici che oggi sono qui, veri testimoni di giustizia, invitandoli a tenere gli occhi aperti perché oggi le nuove mafie hanno cambiato pelle».

Nel suo intervento, il sindaco Mario Bruno ha ringraziato tutti i volontari presenti ad Alghero: «Oggi è una giornata particolare, perché non soltanto si leggono i nomi delle vittime innocenti ma perché siamo qui a dare una risposta contro la criminalità in qualità di cittadini organizzati. Tutti noi dobbiamo impegnarci concretamente perché ci siano sempre più amministrazioni, istituzioni e imprese capaci di farsi risposta ed essere protagoniste del cambiamento».

Si è rivolto ai giovani anche il vescovo di Alghero, monsignor Mauro Maria Morfino: «Noi oggi ricordiamo le vittime delle le mafie che hanno sparso il sangue ma ci sono mafie molto piccole e giornaliere che sono terribili come quelle grandi. Le grandi mafie nascono in un luogo dove la gente non si rende conto di avere atteggiamenti mafiosi. La vostra presenza ci fa dunque sperare che voi possiate essere promotori di un mondo non violento».

Dal palco di Alghero ha portato il saluto e l’adesione dell’iniziativa da parte dell’amministrazione regionale l’assessore alla sanità Luigi Arru («Vi stiamo accanto nella vostra battaglia e ribadiamo il nostro impegno in prima linea contro la corruzione»), mentre il vicequestore di Sassari Maurizio Terlizzi ha ricordato il sacrificio di tanti rappresentanti delle forze dell’ordine e della magistratura, e la necessità che la società civile rifiuti «ogni logica di sopraffazione e di violenza».

Sulla stessa line anche il presidente del Co.Ge. Sardegna Bruno Loviselli («Vogliamo dire un no forte a tutte le mafie») e di Salvatore Serra, vice prefetto vicario Sassari: «Questa è una giornata di grande valore simbolico che serve a mantenere vivo l’esempio di chi è caduto e a ringraziare chi nei territori contrasta la criminalità. Proprio perché la mafia colpisce tutti che tutti devono dare il loro contributo».

La manifestazione si è chiusa con le parole di don Luigi Ciotti (in collegamento da Foggia, sede della manifestazione nazionale della Giornata) e con la musica di Chiara Effe.

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In Sardegna sarà Alghero ad ospitare mercoledì 21 marzo la XXIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Nella città catalana sono attese oltre cinquemila persone, tra giovani, studenti, volontari e rappresentanti delle istituzioni, per una manifestazione voluta dall’associazione Libera di don Luigi Ciotti per ricordare chi ha perso la vita difendendo i valori della libertà e della democrazia. 

Il programma della giornata (organizzata da Libera Sardegna in collaborazione con Sardegna Solidale e con il forte sostegno dell’amministrazione comunale algherese) prevede alle ore 9.30 il raduno dei partecipanti in piazza Sulis. Qui, a partire dalle ore 10.00, sul palco allestito nei pressi della torre, porteranno il loro saluto i rappresentanti delle istituzioni. Gli interventi precederanno il cuore della manifestazione: la lettura dei nomi delle oltre 900 vittime innocenti delle mafie, declamati da giovani, studenti, volontari e semplici cittadini. Tra i nomi che verranno letti ci saranno anche quelli dei sardi Emanuela Loi (l’agente di Polizia di Sestu morta nella strage di via D’Amelio), di Bonifacio Tilocca (padre del sindaco di Burgos ed ucciso da un attentato dinamitardo nel 2004), e del sacerdote don Graziano Muntoni, ucciso ad Orgosolo nel 1998.

Il programma della manifestazione proseguirà con il collegamento con Foggia per seguire l’intervento di don Luigi Ciotti. La chiusura in musica sarà invece affidata alla cantante Chiara Effe, accompagnata dalla sua band. Con il suo il brano “Non son buono”, l’artista cagliaritana lo scorso anno è giunta seconda al premio nazionale “Musica contro le mafie”.

La ricorrenza, ideata e organizzata dall’associazione Libera di don Luigi Ciotti, quest’anno per la prima volta avrà una valenza istituzionale (essendo stata riconosciuta ufficialmente con una legge varata lo scorso anno) e si celebrerà a livello nazionale a Foggia, col tema “Terra, solchi di verità e giustizia”. In Sardegna è stata scelta invece la città catalana, per rimarcare, come ha spiegato il referente regionale di Libera Sardegna Giampiero Farru, «la necessità di non abbassare la guardia in nessun territorio e rimarcare l’esempio positivo di una comunità come quella algherese fortemente impegnata sul fronte della solidarietà e del volontariato». «Il cuore della manifestazione è semplice e importante – ha aggiunto Giampiero Farru -. Autorità, ragazzi e volontari leggeranno i nomi delle vittime innocenti, come a comporre un coro di una società che si unisce per lanciare questo messaggio pulito».

Per il sindaco di Alghero Mario Bruno «la manifestazione vuole essere una testimonianza e un monito contro tutti i condizionamenti possibili e di qualunque genere che rischiano di arrivare alle istituzioni. Ma Alghero è una città vivace, con oltre cento associazioni riunite in una consulta, che testimoniano ogni giorno un modello opposto a quello che le mafie vogliono imporre. Con questa manifestazione Alghero vuole quindi lanciare un messaggio di pulizia e il messaggio chiaro è: non provateci. In piazza ci saranno i giovani e gli studenti, insieme a tante associazioni, perché la manifestazione del 21 marzo, tra le tante organizzate quest’anno ad Alghero, è certamente quella più attesa e significativa».

Replicando la formula adottata negli ultimi due anni, il 21 marzo Foggia sarà dunque la piazza principale, ma simultaneamente, in migliaia di luoghi d’Italia, dell’Europa e dell’America Latina, la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie verrà vissuta attraverso la lettura dei nomi delle vittime e, di seguito, con momenti di riflessione e approfondimento. A sottolineare – non solo simbolicamente – che per contrastare le mafie e la corruzione occorre sì il grande impegno delle forze di polizia e di molti magistrati, ma prima ancora occorre diventare una comunità solidale e corresponsabile, che faccia del “noi” non solo una parola, ma un crocevia di bisogni, desideri e speranze.