26 April, 2024
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Due giorni fa, abbiamo pubblicato una lettera aperta inviata da Graziella Simi, una turista (infermiera) rimasta vittima di una caduta accidentale in bicicletta mentre si trovava in vacanza a Calasetta, alla direttrice del Pronto Soccorso dell’Ospedale Sirai di Carbonia, nella quale ricostruiva i problemi cui è andata incontro dopo l’incidente, risolti – sottolineava – soltanto dopo il suo rientro nella sua regione di residenza, il Friuli Venezia Giulia.

Oggi, abbiamo ricevuto e pubblichiamo la risposta della dottoressa Viviana Lantini alla signora Graziella Simi.

«Leggo la lettera inviata al vostro giornale dalla Signora Simi e desidero esprimere alcune considerazioni in relazione a quanto descritto dalla Signora.
Dall’esame dei verbali di pronto soccorso il giorno 13 giugno la signora si presenta in ps e viene visitata dopo mezz’ora dal suo arrivo, appena il tempo per il risultato del tampone antigenico.
Viene sottoposta a visita, sieroprofilassi antitetanica, esami di laboratorio, radiografie e successiva consulenza ortopedica con prescrizione di terapia eparinica di profilassi.
L’ortopedico proponeva visita di controllo dopo 10 gg ma, dato che la signora in quella data sarebbe già rientrata nella propria regione, le viene consigliato di eseguirla nel suo comune di residenza.
Il giorno 18, alle 12.00 circa, la signora torna in ps per complicazioni della situazione clinica e le viene attribuito un codice verde. La giornata del 18 è stata molto impegnativa per un eccessivo numero di pazienti, di cui molti in gravissime condizioni, che hanno ovviamente avuto la priorità. Ad ogni modo io stessa alle ore 20.00, appena iniziato il turno notturno, chiamo subito la signora per visitarla ma risulta assente.
Capisco che 8 ore di attesa possono sembrare eccessive, ma i ritmi e le priorità del pronto soccorso sono spesso di difficile comprensione per i nostri pazienti.
Non ci piace lasciare le persone ore in attesa, ma in alcune giornate, come per esempio proprio quel venerdì 18, il numero degli accessi e la gravità dei pazienti determina delle attese maggiori per pazienti meno gravi. A questo proposito, essendo all’interno del ps oltre 20 pazienti, ho effettuato io stessa il turno notturno per supportare il medico di guardia.
Concludo, affermando con serenità e consapevolezza che i medici e gli infermieri che lavorano nei ps, e in quello del Sirai in particolare, non hanno nessun bisogno di essere “controllati” come chiede la signora Simi.
Sono professionisti seri e infaticabili che mi onoro di dirigere, le cui competenze sono esattamente uguali a quelle di tutti i medici e infermieri dei ps d’Italia.
Senza voler recriminare, tralasciando la sottile vena di sarcasmo, manifesto il mio sincero dispiacere per l’accaduto.
Se la signora Simi avesse atteso, l’avrei visitata io stessa, e in quanto specialista in angiologia, avremmo risolto il suo problema di salute evitandole i disservizi che ha elencato.»

Dott.ssa Viviana Lantini
Direttore Pronto Soccorso Sirai

Graziella Simi, una turista (infermiera) rimasta vittima di una caduta accidentale in bicicletta mentre si trovava in vacanza a Calasetta, ha inviato una lettera aperta alla Direttrice del Pronto Soccorso dell’Ospedale Sirai di Carbonia, nella quale ricostruisce i problemi cui è andata incontro dopo l’incidente, risolti – sottolinea – soltanto dopo il suo rientro nella sua regione di residenza, il Friuli Venezia Giulia.

Di seguito, il testo integrale.

Gentile Dott.ssa Direttrice del P.S. Carbonia,

il giorno 13 giugno sono stata soccorsa e trasportata presso il nosocomio SIRAI PS in codice giallo, in autoambulanza verso le ore 19.00, per contusione inguine dx dopo trauma probabilmente causato dal freno. Nulla da eccepire, fatto tutto il protocollo, dimessa verso le ore 2.30.
Due giorni dopo, oltre all’importante ematoma, si è formato un cordone sospetto, io sono infermiera e mio marito medico, non c’erano dubbi si trattava senza dubbio di una trombosi nell’inserzione crox safena. Visionati tutti gli ambulatori privati per eco, o non reperibili o tutto occupato. Quindi torniamo presso il Vostro PS, mio marito ha specificato i suoi sospetti su foglio, perché non si può entrare, dato codice bianco, entrata alle ore 10,30 dopo quasi 8 ore, chiedo informazioni, a un certo punto il mio collega dice che ci sono due pazienti, poi tocca a me. Illusione, chiedo di firmare e andarmene, mi dicono che non serve, perché dopo tutte quelle ore non sono ancora stata presa in carico. Non ho parole, me ne vado.
Per farla breve, lunedì 21 faccio eco nella mia regione immediatamente, intanto, ho acquistato Arixtra, trombosi confermata, aumentato dosaggio a 7,5, martedì visita angiologo per passare a NAO e vedere come procede (sono tornata nella civiltà e c’è gente che si lamenta!!!).
Cara Dottoressa, mi è andata bene potevo vederla veramente brutta. Controlli i suoi collaboratori, per piacere, sono molto molto gentili, ma non basta!!!
Cordiali saluti
Graziella Simi
Il giornale, è a disposizione della direttrice del Pronto Soccorso del Sirai di Carbonia, la dottoressa Viviana Lantini, per una risposta alla lettera aperta della turista friulana.