21 December, 2025
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MEETropolitan35 raddoppia. Questa settimana due giornate, con tre incontri distribuiti nel weekend: domani, sabato 9 novembre, dalle 16.30, a essere protagonisti al Teatro Massimo di Cagliari saranno la youtuber Cesca e lo scrittore Giorgio Biferali; domenica 10, dalle 10.30, sotto i riflettori la street artist e urbanista Viola Gesmundo.

Il nuovo format, ideato e creato dall’associazione Prohairesis, ha l’obiettivo di promuovere la cultura passando attraverso la voce dei giovani, under 35, utilizzando linguaggi e tecnologie 4.0. E proprio il linguaggio dei giovani, la loro visione della vita, dei fatti che avvengono e del mondo del lavoro sono centrali nel principio di modellamento che regola le dinamiche sociali e dei gruppi, a cui la rassegna si ispira per suggerire buone prassi e nuovi modi di essere. MEETropolitan35 sta proponendo, fino al 18 dicembre con appuntamenti perlopiù domenicali, i migliori under 35 che hanno detto o fatto qualcosa di eccezionale in Italia e nel resto del mondo.

Cesca, alias Francesca Tamburini, apre, dunque, domani (sabato 9 novembre alle 16.30) la quarta giornata di #MU35. Ventitré anni, studentessa di Psicologia, grande appassionata di scrittura, disegno, animazione, videomaking e recitazione, racconterà la sue esperienza. Sul suo canale YouTube, che a oggi conta 400mila iscritti e più di 50 milioni di visualizzazioni, pubblica video divertenti, vlog, parodie e, dopo il successo del suo “Draw My Life”, brevi sketch in stile fumetto. Da qui nasce il personaggio di “Baby Cesca”, attualmente il suo format di maggior successo, bambina irriverente e tutto pepe, che racconta la realtà con ironia e sfacciataggine condividendo messaggi positivi e spunti di riflessione.

A seguire Giorgio Biferali con Essere pop, in cui spiegherà cosa significhi per lui pensare alla scrittura, al romanzo, in questo caso, come a un’opera d’arte capace di mescolare diversi linguaggi, il cinema, la musica, la fotografia, il disegno, i riferimenti nostalgici, senza dimenticare mai di esprimersi con semplicità, di cercare una forma che somigli alla vita. Nato a Roma nel 1988, ha pubblicato “A Roma con Nanni Moretti” (Bompiani, 2016), una sorta di diario di viaggio scritto insieme a Paolo Di Paolo, tradotto anche in Francia. Nel 2017 pubblica un racconto illustrato per ragazzi, “Italo Calvino. Lo Scoiattolo della penna” (La Nuova Frontiera Junior), e nel 2018 arriva il suo romanzo d’esordio, “L’amore a vent’anni” (Tunué), presentato al Premio Strega. Nel 2019 pubblica il suo secondo romanzo, “Il romanzo dell’anno”, con La Nave di Teseo. Collabora con quotidiani e riviste culturali, dove si occupa principalmente di cultura pop, e insegna Italiano e Storia in un liceo.

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Venerdì 8 novembre, alle 20.30, per la diciassettesima edizione della rassegna DivAgazioni”, a cura dell’associazione Art’in, al Teatro Adriano di Cagliari andrà in scena Donne, passioni… rivoluzioni”, scritto dall’attrice Manuela Loddo e dalla giornalista Maddalena Brunetticon la regia di Romano Usai.

Dopo il successo dell’anteprima presentata al PuntodiVistaFilmFestival, l’attrice e musicista Manuela Loddo ritorna in scena per presentare integralmente il suo nuovo spettacolo, che sarà arricchito dai brani del pianista Fabio Piazzalunga, artista di fama internazionale e docente al conservatorio di Bergamo, le cui note vestiranno di magia il viaggio tra passioni e rivoluzioni.

In un crescendo di emozioni, metamorfosi e rivelazioni, l’artista cagliaritana ripercorrerà le vicende straordinarie di tre pioniere che hanno segnato il loro tempo cambiando il corso della Storia. E poiché Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto”, come insegnava Italo Calvino, i nomi delle protagoniste sono celati per lasciare al pubblico il piacere della scoperta. Con un graduale percorso di svelamento, gli spettatori saranno travolti dai continui rimescolamenti di identità che, tra colpi di scena e paradossi, porteranno alla ricomposizione del reale profilo dei tre personaggi interpretati.

 

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Il Festival, o per meglio dire la Festa della Letteratura Bimbi a Bordo, è organizzata dell’Associazione Culturale Incoro, presidente Matteo Puggioni, e avrà luogo per le vie del centro di Guspini, con cuore nevralgico nelle Case a Corte, dal prossimo 29 agosto e fino al 1 settembreIl titolo scelto per questa edizione Liberarsi liberando. Cacciatori di orizzonti, cercatori di libertà, parte da un concetto che ha sempre bisogno di essere attualizzato e contestualizzato nello spazio e nel tempo che si vive, ma che è da sempre al centro della ricerca umana. Il Direttore Scientifico della manifestazione, Mara Durante, infatti afferma che «La libertà è per noi umani un bene prezioso, irrinunciabile, al punto da far affermare ad una delle filosofe più autorevoli del ‘900, Hannah Arendt, che “umanità e libertà coincidono”».

In un periodo come quello contemporaneo, velocissimo e che dedica al pensare e al sostare sulle domande solo frammenti, perseguire la libertà significa educare a pensare, impollinare un pensiero capace di coltivare le grandi domande inaggirabili, quelle con le quali l’Umanità si confronta da sempre e che l’infanzia nel suo re-inventare il mondo ha fatto proprie: cos’è la vita? Cos’ è il bene? Perché sono al mondo?

Oggi più che mai la libertà non è solo un valore tra gli altri, ma la condizione essenziale per la fioritura del nostro essere, la pienezza delle nostre esistenze. Quando il pensiero manca, quando il linguaggio si sbiadisce in frasi consumate, perdiamo libertà diventando preda di mezze verità che sono mere opinioni messe a lucido, e ci mostriamo sempre più incapaci di dire “no”, la parola più selvaggia della lingua. L’educazione diventa, allora, la sola dimensione capace di promuovere il coraggio di pensare, di arrischiare nel dare voce e visibilità al proprio pensiero uscendo dai confini dei concetti conosciuti.

In questo ambito la letteratura, le narrazioni sono “luogo” ineguagliabile per entrare in contatto e fare esperienza di una parte profonda di noi stessi. Sono sguardi che liberano attraverso la catarsi nelle pagine scritte: dentro e attorno alla storia. Come ricorda Italo Calvino «lo sforzo per liberarsi e autodeterminarsi va inteso come un dovere elementare, insieme a quello di liberare gli altri, anzi il non potersi liberare da soli, il liberarsi liberando».

Partendo da queste riflessioni nasce l’edizione 2019 della Festa della Letteratura Bimbi a Bordo, proponendosi proprio come officina di libertà. La manifestazione di quest’anno sarà un perfetto connubio tra spazi dedicati agli scrittori, alle scrittrici, agli illustratori ed alle illustratrici con laboratori, spazi teatrali e una sezione riservata ad appuntamenti di alta formazione per docenti, che verranno tenuti da ospiti di livello, uno per tutti il professor Nuccio Ordine, professore ordinario di letteratura italiana nell’Università della Calabria. Per quel che concerne la formazione insegnati, inoltre,  segnaliamo che è confermato  il protocollo d’Intesa con gli istituti comprensivi della zona a cui se ne aggiungono di nuovi. Quest’anno, oltre ai docenti provenienti dagli istituti convenzionati, le iscrizioni ai cinque incontri di formazione saranno aperte anche ad insegnanti provenienti da altri istituti per una quota pari al 50%. Gli incontri di formazione saranno certificati e seguiti da attestato di frequenza.

Tra i tanti e le tante ospiti ricordiamo la presenza dell’illustratore Marco Somà,vincitore del Premio Andersen 2019 ed Emmanuel Lavallée maestro di clownerie. Una bella novità di questa edizione è la sezione dedicata al fumetto curata dell’Associazione Chine Vaganti, che ospiterà tra i tanti la fumettista Paola Barbato. Una menzione particolare merita la presidente onoraria dell’edizione 2019, Fausta Orecchio della casa editrice “Orecchio Acerbo” vincitrice del premio Andersen 2019. 

Altra importante e prestigiosa conferma è quella del Raduno Internazionale degli Infioratori, il quarto, che decorerà il viale della Libertà a partire da venerdì 30 agosto, serata di apertura della manifestazione. La stessa sera si inaugureranno anche, presso Case a Corte, la Mostra Bibliografica a cura della Biblioteca Sergio Atzeni Guspini e del Sistema Bibliotecario Monte Linas e le mostre di illustrazione:

– L’Orizzonte che sogna, Bimba Landmann, 

Mia mamma dice che devo finirla di perdere tempo con i libri per bambini e mettere ordine in casa piuttosto, Sergio Olivotti, 

L’Infinito e altre storie, Marco Somà,

Viaggio nell’immaginazione, Isabella Labate, 

Per essere liberi ci vuole un sorriso, Riccardo e Margherita, 

Storie in bicromia. La ricchezza di una tecnica povera, Otto Gabos, 

Orizzonti di china. Tre autori, tre visioni del fumetto – Mostra collettiva di fumetto a cura di Paola Barbato, Emilio Pilliu, Antonio Lucchi,

Inoltre, si conferma la collaborazione con Skepto International Film Festival “Get lost and find your way” che curerà la proiezione di Cortometraggi dal Mondo, sempre nello spazio di Case a Corte.

Ogni appuntamento è ad entrata libera e gratuita, per quanto riguarda i laboratori è richiesta iscrizione tramite il format presente sul sito del festival www.festivalbab.it . 

Il Festival Bimbi a Bordo è patrocinato dalla Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e dal comune di Guspini, grande sostenitore fin dalla prima edizione; quest’anno, inoltre, si onora del gemellaggio con Korney Fest, di Odessa in Ucraina, con I libri aiutano a leggere l mondo” e conferma il gemellaggio con il festival letterario Cabudanne de Sos Poetas – Settembre dei Poeti”, di Seneghe.

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“Nelle mie vene”, il nuovo romanzo di Flavio Soriga, farà il suo debutto in Sardegna domani, giovedì 30 maggio, a Santa Teresa Gallura. Un appuntamento da non perdere, per il secondo capitolo della rassegna letteraria “I Monumenti incontrano la lettura”. Una rassegna letteraria ormai diventata un classico tra gli eventi culturali dell’estate sarda, organizzata dalla Cooltour Gallura, cooperativa tutta al femminile che da anni punta su volti noti e talenti emergenti della letteratura sarda, che presentano le loro opere in luoghi simbolo del patrimonio culturale dell’isola. Il protagonista della serata di giovedì a Santa Teresa Gallura (inizio alle 19.00, nella scalinata di via Angioy, di fronte all’hotel Marinaro) sarà dunque Flavio Soriga, autore affermato nel panorama sardo e nazionale, vincitore nel 2000 del Premio Italo Calvino per inediti con la raccolta di racconti “Diavoli di Nuraiò”, si è poi imposto a pubblico e critica con romanzi di grande successo come “Sardinia blues” e “Metropolis, Martino Crissanti indaga”. Flavio Soriga sarà accompagnato nella presentazione del suo ultimo romanzo e nel dialogo con il pubblico da Franco Mannoni, altro autore isolano che nel 2016 ha pubblicato il romanzo “Se ascolti il vento”. In caso di maltempo la serata si svolgerà nel teatro Nelson Mandela, sempre a Santa Teresa Gallura.ì

In “Nelle mie vene”, il romanzo di Flavio Soriga edito da Bompiani, si raccontano i noiosi inverni del protagonista, Aurelio Cossu, da bambino e ragazzo a Uta, un paese vicino Cagliari, e l’attesa del movimento portato dai vacanzieri d’estate. Tutto il libro s’incardina su un sentimento ambivalente nei confronti della propria terra: la voglia di fuga, il sogno di orizzonti più vasti e il richiamo fortissimo esercitato dai sentimenti familiari e dalle amicizie. L’altro tema forte è quello presente già nel titolo: Aurelio ha la talassemia, una malattia per cui una volta si moriva e che ora si cura con le trasfusioni e una grande attenzione, attenzione a cui si sottrae Alessandro, il cugino del protagonista, di tre anni più maggiore di lui, un ragazzo attraente e sconsiderato, violento e insieme generoso, dissipatore della sua stessa vita.

L’evento di domani si svolge in collaborazione con la sezione Avis di Santa Teresa Gallura e il Festival “Sulla terra leggeri” e con il contributo della Fondazione di Sardegna e dei comuni di Aglientu, Aggius e Santa Teresa Gallura.

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Domenica 7 aprile è in programma l’ultimo appuntamento aperto al pubblico della rassegna “Bacu Abis Teatro 2019”, organizzata dalla compagnia “La Cernita Teatro” con la direzione artistica di Monica Porcedda.

Si inizierà alle ore 17.30 con “Marcondiro”, mostra fotografica per le strade di Sant’Elia di Maria Giulia Piras, e con il Laboratorio InstagramApp, modi creativi per usare il tuo profilo Instagram, a cura del Circolo fotografico 7.1.

Alle ore 19.00, si proseguirà con Antonio Panzuto e “L’Atlante delle città”, performance liberamente ispirata a “Le città invisibili” di Italo Calvino.
Lo spettacolo è inserito nel cartellone della Stagione Cedac Teatro Ragazzi.

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Il 12 gennaio del 2019 il prof. Manlio Brigaglia (Tempio Pausania, 12 gennaio 1929 – Sassari, 10 maggio 2018) avrebbe compiuto novanta anni. Lo voglio ricordare come docente di Italiano nel Liceo “Azuni” ametà degli anni Sessanta.

La prima volta che ho visto all’opera il professor Manlio Brigaglia è stato all’orale dell’esame di ammissione ai tre anni del Liceo dopo i due anni del Ginnasio nel glorioso Ginnasio-Liceo “Domenico Alberto Azuni” di Sassari, quindi nell’estate 1964. Sapevamo della fama che il professore si era conquistato – presso colleghi e alunni – in virtù della sua preparazione culturale ad amplissimo raggio e quindi della sua autorevolezza. Vedermelo di fronte non poteva non causarmi un po’ di timore reverenziale. Per mia fortuna, avevo letto da poco “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa e quindi – quando mi chiese qual era l’ultimo libro che avevo letto – gli feci una buona impressione, confermata dal fatto che fui in grado di ricordare i personaggi principali. Il primo insegnamento che ricevetti: dovevo continuare a leggere con costanza dei buoni libri se volevo migliorare le mie possibilità espressive, in rapporto a quanto aveva potuto verificare dal mio tema, sufficiente certo ma non esaltante, diciamo così… La prima lezione: se ci fosse capitato di avere il professor Manlio Brigaglia come docente di Italiano, c’era già da sapere che non ci si poteva limitare alla lettura dei manuali, dei libri di testo. In effetti, ritrovàtomelo nei tre anni di Liceo come insegnante titolare, verificai da subito che avevamo nelle sue ore non un “lettore” di libri di testo (come succedeva con il docente di qualche altra disciplina…) ma un “monstrum” di memoria. Entrava in classe e non portava con sé né libri di testo né registro!

La parte dei canti della “Divina Commedia” che ci doveva spiegare in quell’ora la proponeva a mente, a memoria. Per tutti i tre anni, sempre così: mentre lui recitava e spiegava dovevamo seguire il testo di Dante nell’edizione curata da Natalino Sapegno. Per qualche passo ad interpretazione non univoca, ci faceva leggere la nota del Sapegno e si divertiva ad aggiungere il punto di vista – non coincidente – di qualche altro studioso.

All’interrogazione bisognava recitare a memoria (tanto per tenerla in esercizio e affinarla) i passi di Dante che ci aveva indicato, saper fare la parafrasi dei versi ma verificava anche se avevamo letto le pagine storico-critiche presenti nell’antologia in dotazione per ciascun anno. Anche per gli altri poeti il procedimento era lo stesso. Per i prosatori – data la sua esperienza di lettore dei propri testi per la radio regionale della Sardegna – non rinunciava al piacere di una lettura ad alta voce ben intonata. Per ritornare su Dante: se volete sapere chi è stato Dante – ci diceva – leggete il ritratto che ne ha fatto il critico fiorentino Piero Bargellini in un libro appena uscito (“Vita di Dante”, Vallecchi, 1964). Per ogni argomento ci dava indicazioni bibliografiche relative a pubblicazioni recenti e ci invitava a ricercarle senza timidezza nella Biblioteca Universitaria di Sassari. Ci educava alla lettura dei giornali: la pagina dei libri de “Il Giorno” imparammo a conoscerla da lui. Un giorno volle ricordarci a muso duro che la lingua in cui egli voleva che scrivessimo non doveva essere l’anti-lingua del pezzo appena uscito sul supplemento settimanale de “Il Giorno” (articolo poi diventato famosissimo) in cui Italo Calvino confrontava un immaginabile orribile burocratese in cui un maresciallo dei carabinieri avrebbe scritto un rapporto dopo una ispezione con i termini semplici e correnti di una riscrittura vicina al linguaggio parlato. Su questo non transigeva: se volete imparare a scrivere bene in italiano – ci diceva – seguite le indicazioni che vi dò io anche per l’uso corretto della punteggiatura (virgola; punto e virgola; due punti; punto). Le parentesi lasciatele stare – amava dire – e, se proprio è necessario, ricordatevi di chiuderle! La sua revisione dei temi era un lavoro certosino di correzione e di proposta alternativa per ogni espressione non adeguata. Insomma, se uno voleva imparare a scrivere doveva profittare dei suggerimenti rigorosi proposti dall’“allenatore”, in questo caso della mente. E mente – ci ricordava sempre – come già intendeva Dante, vuol dire memoria. E il professor Brigaglia, come ho già detto, era un maestro-monstrum di memoria. I voti non li segnava sul registro, ma li ricordava bene e giusti alla fine di ogni trimestre, quando ce li comunicava con appropriati commenti e suggerimenti per migliorare. Alle lezioni del professor Manlio Brigaglia si notava una sola assenza: la noia. E non era possibile la distrazione né di un singolo né della massa (questo avveniva con qualche altro docente). Tutto questo perché al professor Manlio Brigaglia, pronto a discutere con noi di ogni argomento cui sono sensibili i giovani – a partire dal calcio , nessuno si poteva permettere di mancare di rispetto, dato che era la rappresentazione vivente dell’educatore, rigoroso nell’insegnare come studiare, come documentarsi, come scrivere, come prepararsi agli Esami della Scuola e anche, e soprattutto, alle Prove della Vita. Come nella canzone di Francesco De Gregori “La leva calcistica della classe ’68”

Paolo Pulina

Vicepresidente della F.A.S.I.

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Abbanoa è entrata anche quest’anno in classe grazie al Progetto “Dieci in condotte”, portato avanti con la collaborazione di Legambiente Sardegna e con il patrocinio delle Amministrazioni comunali di Sassari, Nuoro e Oristano. Dopo il successo dell’edizione 2016, dedicata esclusivamente alle Scuole di Cagliari, quest’anno si è infatti scelto di coinvolgere il resto dell’Isola indirizzando l’attenzione ai bambini delle Scuole elementari di degli altri tre capoluoghi. 

Proprio nelle scorse settimane sono terminate le lezioni: a Oristano hanno partecipato al progetto 370 bambini, a Sassari 620, a Nuoro 540. Manca solo l’evento finale: lunedì 15 maggio Abbanoa sarà a Nuoro (Cineteatro Eliseo); martedì 16 maggio a Oristano (sala del Hotel Mistral 2); mercoledì 17 maggio a Sassari (Teatro Verdi). Ad aprire ognuno degli spettacoli sarà l’Amministratore Unico Alessandro Ramazzotti. Ai più piccoli, dopo la lettura di un breve testo di Italo Calvino sull’acqua interpretato dall’attrice di teatro Cristiana Cocco, verrà offerto uno spettacolo teatrale ad opera della compagnia Circomobile della Sardegna che avrà come protagonista una goccia d’acqua che grazie al lavoro di Abbanoa diventa una “Super goccia potabile”.

«La Sardegna è una regione povera di acqua – spiega l’Amministratore Unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti – Il messaggio legato all’importanza dell’acqua assume un significato particolare guardando proprio alle caratteristiche della nostra Isola, che non ha, appunto, risorse d’acqua potabile ma un sistema di invasi artificiali la cui acqua deve essere potabilizzata per l’85%. Conoscere l’importanza del ruolo svolto da Abbanoa nel processo di potabilizzazione e distribuzione dell’acqua (e rilascio nell’ambiente della risorsa depurata) è oggi importantissimo: il coinvolgimento delle nuove generazioni attraverso la scuola rappresenta una formidabile opportunità di cambiamento anche culturale.»

Stimolare l’interesse per le tematiche ambientali e spiegare l’importanza che svolge Abbanoa come soggetto garante della tutela dell’ambiente facendo conoscere il processo industriale dell’acqua (dall’invaso alle abitazioni, e da qui alla depurazione, fino al ritorno in ambiente) e favorendo l’attivazione di buone pratiche legate al consumo consapevole dell’acqua, infatti, sono le ragioni che hanno spinto il Gestore a replicare il progetto “Dieci in condotte” nell’edizione 2016/2017.

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Venerdì 6 gennaio, alle ore 18.00, al Teatro Centrale Actores Alidos di Quartu Sant’Elena, verrò messo in scena “NATA DALLA LUNA” di e con Virginia Viviano, musical di Teatro Circo tratto da“Le cosmicomiche” di Italo Calvino. Musiche di Rossella Faa, coreografie di Enrica Spada.

Ricominciare a volare dopo e oltre le fiamme… è un’esperienza unica che riesce a darmi il senso magico del mio lavoro in grado di andare oltre le contingenze. L’incendio del mio Camper e del materiale di 16 anni di lavoro è stato un sacrificio necessario. “Sacrificare” ovvero rendere sacro con la consapevolezza che oltre la materia esiste qualcosa che mai potrà essere perduto. La solidarietà della gente, l’abbraccio del pubblico che mi segue con amore per l’arte di cui mi faccio mezzo, il sostegno dei miei cari hanno fatto si che tutto il fuoco scaturito dall’incendio venisse incanalato nella mia anima portandomi a vedere tutta la bellezza del mondo con le sue contraddizioni. Sono pronta a tornare in scena per tutti coloro che vorranno continuare a farsi trasportare con piccole barchette di legno proprio sotto la Luna e a provare a salirci sopra per guardare il mondo a testa in giù.

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Si chiude questa sera, a Calasetta, la III edizione del Festival Culturale “LiberEvento”. Ospite d’eccezione, alle 22.00 presso la Torre sabauda di Calasetta, sarà Massimo Bisotti, tanto atteso dal publlico femminile. Condurrà la serata Serena Cirina, giornalista dell’unione sarda. Calerà il sipario per l’edizione 2014 il gruppo musicale Rakìja con musiche ispirate all’est Europa aiBalcani.

Patrick è un insegnante e un pittore con l’ossessione per la perfezione. In una mattina di giugno entra per l’ultima lezione nella sua aula dell’Accademia di Belle Arti. E pronto a lasciare Roma per ripartire da zero a Venezia, città fatta d’acqua e d’incanto. Torna a casa e prima di partire decide di andare in soffitta per dare un ultimo sguardo al quadro che ritrae la donna che ha molto amato, la donna il cui ricordo porta sempre con sé. Ma, quando scopre la tela, la vede vuota: la donna sembra avere abbandonato il quadro. Sgomento, Patrick copre nuovamente il dipinto. In fretta e furia abbandona la soffitta e Roma, e corre all’aeroporto. Durante il volo, però, batte la testa e all’arrivo si ritrova confuso, non riesce a ricordare bene il motivo per cui è partito. Ma in tasca ha un biglietto con un indirizzo e un nome: “Residenza Punto Feliz”. Si recherà là e troverà una nuova e strana famiglia pronta ad accoglierlo. Miguel, il proprietario della pensione, uno spagnolo saggio cui è facile affidarsi; Vince, gondoliere con il cuore spezzato da un amore andato male; e il piccolo Enrique, curioso ed entusiasta come solo i bambini sanno essere. La nuova vita di Patrick scorre tra amnesie e scoperte, finché a una festa incontra Raquel e non ha dubbi: è lei, la donna che è fuggita dal suo quadro. Un libro sul perdersi e il ritrovarsi, sulla memoria e l’accettazione di se stessi, sull’importanza di restare fedeli al precetto più vero e necessario: «Mai controcuore».

 Massimo Bisotti è nato e vive a Roma, ha studiato Lettere, suona il pianoforte ed è appassionato di psicologia. Dice di sé di avere iniziato a scrivere perché le sue parole rimarginassero le ferite e si chiudessero in cicatrici.

Nel 2012 ha pubblicato il suo romanzo di esordio (prima edizione Psiconline, seconda edizione, 2013, Ultranovel), che è stato uno dei casi editoriali dell’anno, letto e amato da decine di migliaia di lettori.

Ieri sera Luca Sarriu ha dialogato con il giornalista Cesare Corda alla scoperta del suo nuovo libro “Benvenuto Mr Parkinson”. Cesare Corda ha coinvolto tutti i presenti sul palco sistemato sotto la torre sabauda, nel racconto della sua storia, di come ha affrontato e fermato il #Morbo di Parkinson, con il quale ancora è costretto a convivere ma del quale non ha paura.

Ha chiuso la serata l’attore Simeone Latini, accompagnato alla chitarra da Michele Sarti, con la performance “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, di Italo Calvino.

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Oggi, venerdi 8 agosto, alle ore 22,00, presso la torre sabauda di Calasetta, è in programma il secondo appuntamento della III edizione del Festival Culturale “LiberEVento” (direttore artistico Claudio Moica). Sarà Luca Sarriu a dialogare con il giornalista Cesare Corda e a scoprire il suo nuovo libro “Benvenuto Mr Parkinson”. Chiuderà la serata l’attore Simeone Latini, accompagnata alla chitarra da Michele Sarti, con la performance “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, di Italo Calvino.

Quando la diagnosi arriva, è legge: Morbo di Parkinson. Allora resta una sola cosa da fare: decidere come lo si vuole affrontare. Cesare Corda, giornalista Mediaset che affronta i pericoli delle zone di guerra in Africa come inviato per ben quattro volte, si trova a combattere con un grande mostro: il #Morbo di Parkinson.

L’esordio nel giornalismo di Cesare Corda risale all’11 novembre del 1975. Dal Palalido di Milano fece per Radiolina la radiocronaca del campionato d’Europa dei pesi Mosca tra Udella e Martin. Iniziò anche a fare le telecronache di calcio e di pugilato, per Videolina. Condusse varie trasmissioni di successo, curò la rubrica di pugilato pedatori del primo telegiornale sardo. Dopo tredici anni di gavetta, venne chiamato dal grande Arrigo Levi. Iniziò a collaborare per la trasmissione di Canale 5 TV. Venne inviato in Sudan alla ricerca dei guerriglieri che avevano rapito due tecnici italiani. Riuscì a intervistare il capo di questi ribelli. Fu il primo scoop ripreso dalla stampa mondiale. In 12 anni, come inviato e poi come corrispondente dalla Sardegna del TG4 – TG5, Studio Aperto e di Italia 1 Sport, realizzò circa mille servizi. Qualche anno di tregua fino all’arrivo della malattia. Dopo lo sgomento iniziale, si ribellò e ricominciò a combattere e a fare il giornalista.

Il Festival Culturale “LiberEvento” è stato inaugurato ieri sera. Il giornalista Carlo Floris ha intervistato la scrittrice Eleonora Carta con il suo libro “La consistenza dell’acqua”, edito da Newton Compton in 20mila copie.

Come consuetudine LiberEvento si caratterizza anche per il doppio appuntamento giornaliero e ieri sera, al termine della presentazione del libro, si è esibito con musiche dal Portogallo e dal Brasile, il gruppo musicale “Novos Madeiras”.

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