5 December, 2025
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Guido Coraddu torna venerdì 5 settembre ore 21.00 con un concerto per piano solo nella Piazza del Nuraghe di Sant’Anna Arresi, in occasione della posa della targa che il Comune ha voluto dedicare alla figura di Basilio Sulis, ideatore e direttore artistico del festival “Ai Confini Tra Sardegna e Jazz” dal 1985 al 2020. Guido Coraddu proporrà al pianoforte le sue riletture delle musiche di alcuni dei protagonisti del jazz sardo che hanno avuto un profondo rapporto con il festival di Sant’Anna Arresi.

Per Guido Coraddu questo ritorno a Sant’Anna Arresi rappresenta un momento carico di emozione e memoria. «Quella piazza custodisce ricordi indelebili di concerti straordinari – racconta – da Sun Ra (1989…) a John Zorn, da Chick Corea a Cecil Taylor fino a Butch Morris, per citarne alcuni. È lì che ho avuto l’opportunità di ascoltare i massimi esponenti del jazz internazionale e d’avanguardia, fino al giorno in cui io stesso mi sono trovato su quello stesso palco, immaginando di essere tra il pubblico.»

Il concerto di Guido Coraddu diventa così non solo un tributo musicale al jazz sardo, ma anche un riconoscimento al lavoro di Sulis, al suo ruolo di scopritore di nuovi talenti perché non solo la sua inesauribile cultura musicale lo portava ad esplorare le tendenze d’avanguardia del jazz internazionale, ma anche a rivolgere la sua curiosità su quel che si muoveva in ambito regionale, e a trovare il modo di inserire – da pari a pari – artisti locali e nomi celeberrimi nella stessa serata, con abbinamenti ragionati e mai casuali.

Basilio Sulis ha realizzato un miracolo: lui che non era un musicista si è rivelato essere un brillante e acuto direttore artistico, oltre che un efficiente amministratore capace di lottare per mantenere in piedi, con dignità e caparbietà, un presidio culturale d’eccellenza in una terra storicamente deprivata delle sue risorse.

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Tappa a San Giovanni di Sinis, domani sera (venerdì 2), per il ventunesimo festival Dromos, che fino al prossimo 15 agosto propone un fitto cartellone di appuntamenti giornalieri con la musica (ma non solo) tra Oristano e altri centri e località della sua provincia: Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Nureci, San Vero Milis, Ula Tirso e Villa Verde, con una coda il 31 agosto a Bauladu, e uno “sconfinamento” nel Nuorese, a Ortueri.
Una serata ricca di proposte diverse attende il pubblico nell’affascinante scenario del borgo marino nei pressi di Cabras. Si comincia alle 20 nella basilica paleocristiana con una performance solitaria di Boris Savoldelli, tra le voci più originali nel panorama internazionale, che condurrà gli spettatori in un viaggio sonoro tra misticismo e spiritualità. Definito dal magazine All About Jazz New York “un immenso talento multiforme”, il cantante bresciano (che lo scorso aprile ha conquistato New York con il secondo concerto allo storico club “The Stone” di John Zorn) proporrà un repertorio costruito ad hoc, arricchito dal sapiente uso dell’elettronica, utilizzata per duplicare in tempo reale la propria voce creando armonizzazioni vocali tipiche degli ensemble corali.
Alle 21.30, nella piazza a ridosso della Chiesa, a catalizzare l’attenzione sarà invece il concerto di Alfa Mist, produttore e compositore londinese recentemente salito agli onori della critica con il disco “Structuralism”, pubblicato per la Sekito lo scorso 26 aprile. La musica dell’artista nativo di Newham (borgo di Londra dove ancora risiede) si caratterizza per suoni urbani ispirati dal jazz, da lui stesso prodotti e composti, che hanno sorpreso positivamente pubblico e critica. Già con il suo precedente lavoro, l’EP “Nocturne” (Sekito, 2015), aveva impressionato parecchio, ma con “Antiphon” (album autoprodotto e senza il supporto di una vera e propria etichetta) la stima e la fama di Alfa Mist si sono moltiplicate in brevissimo tempo: basti pensare che ha ottenuto 6 milioni circa di visualizzazioni su You Tube, mentre la prima stampa del vinile (giugno 2017) è andata esaurita in preordine nel giro di due giorni. Con lui alle tastiere, sul palco di San Giovanni di Sinis, una formazione che schiera John Woodham alla tromba, Jamie Leeming alla chitarra, Kaya Thomas-Dyke al basso e Peter Adam Hill alla batteria. A seguire, spazio dopofestival con un live set di Boris Savoldelli, che con la sua “voce orchestra” darà vita a una caleidoscopica miscela jazz-rock originale e esplosiva.