26 April, 2024
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Al via domani, 29 agosto, il trentottesimo festival “Ai Confini tra Sardegna e jazz”, organizzato dall’associazione culturale Punta Giara. Sul palco di Piazza del Nuraghe a Sant’ Anna Arresi dal 29 agosto al 2 settembre, si avvicendano nomi come The Heliocentrics, Binker & Moses, Luciano Biondini e Patrice Heral in trio con Gavino Murgia, Paolo Angeli in duo con Marco Mezquida, Nino Locatelli, Silvia Corda, Gabriele Mitelli.

“Tra Musica e Musica – (B-side)” è il titolo di questa edizione, che si ispira, ancora una volta, all’approccio del compositore e pioniere dell’avanguardia europea, Luciano Berio, che chiedeva “Che cos’è la musica?”: sperimentazioni elettroniche, energie, pulsioni, intrecci, opera lirica, estasi, improvvisazione, azzardi, istinto, linguaggio, cultura e molto altro, avvicinano così il pubblico a chi fa la musica, a chi la compone e a chi la esegue, facendola diventare qualcosa di vivo e mutevole e, soprattutto, analizzando il rapporto con la società in cui viene creata o fruita. In questa edizione si vuole dare spazio anche al “B- side”, il lato B” dei dischi 33 e 45 giri che permetteva agli artisti di sperimentare, concedendosi di andare oltre le logiche commerciali.

Taglio del nastro il 29 agosto e, fino al 2 settembre, dalle 21.00, 15 concerti all’insegna della sperimentazione e dell’incontro tra diverse sonorità.

Inaugura questa trentottesima edizione il pianista Alberto Braida, classe 1966, da sempre dedito all’ improvvisazione musicale, in duo con il clarinettista Giancarlo “Nino” Locatelli (clarinetto in sib, clarinetto contralto): un concerto targato We Insist! Records, etichetta discografica indipendente che collabora da anni con il festival, e alla quale, in questa edizione, sono affidati tutti i concerti di apertura di piazza del Nuraghe.

A seguire, sarà la volta della formazione sarda Freak Motel, con Matteo Sedda (tromba, elettronica), Andrea Sanna (fender rhodes, synth), Andrea Parodo (basso elettrico), Nicola Vacca (batteria).

Alle 22.00, il clou della serata vedrà in scena la formazione londinese The Heliocentrics, che porta in dote un sapiente e raffinato mix tra colorate sonorità funk, con influssi ethio-jazz e afrobeat dal sapore onirico e psichedelico, affidate a Dan Smith (chitarra, elettronica), Danny Keane (violoncello, elettronica), Chris Williams (sax, flauto), Sylvia Hallet (serengi, hurdy gurdy), Barbora Patkova (voce), Jake Ferguson (basso), Malcolm Catto (batteria).

Seconda serata ricca di musica mercoledì 30 agosto, con in apertura il clarinetto contralto e l’elettronica di Paolo Gaiba Riva, altro artista della scuderia We Insist!, seguito dal progetto Nur Bisu, guidato dal contrabbassista Matteo Muntoni, ispirato alla Sardegna nuragica, all’identità storica e a i riti ancestrali che si rispecchiano nel flusso sonoro: ad accompagnarlo in questo percorso Federica Muscas (voce), Elisa Zedda (voce), Raffaele Pilia (chitarra classica, acustica ed elettrica), Antonio Pinna (batteria e percussioni), Matteo Muntoni (chitarra acustica, basso e composizioni).

 A chiudere, il duo che vede in scena l’eclettico e originalissimo talento del gallurese Paolo Angeli, con la sua celebre chitarra preparata, insieme a Marco Mezquida, pianista originario di Minorca: due isolani che si tuffano a esplorare le profondità sonore del Mediterraneo per comporre qualcosa di totalmente nuovo e originale.

La serata centrale del festival, giovedì 31 agosto si apre con un nuovo progetto targato We Insist!. A calcare la scena il contrabbassista e compositore Andrea Grossi con il suo trio Blend 3 (con Manuel Caliumi al sax contralto e Michele Bonifati alla chitarra elettrica), che si unisce alla voce di Beatrice Arrigoni per trovare la sua personale dimensione dalla fusione tra la musica improvvisata e il jazz europeo, passando per la musica contemporanea fino ad arrivare ad echi di rock progressivo, noise ed ambient.

Un altro trio, e altre sonorità, sono quelle del concerto seguente, che vede in scena la pianista Silvia Corda (piano, toy-piano), con Adriano Orrù al contrabbasso e Gianni Mimmo al sax soprano, uniti per dare vita al progetto Clairvoyance, che unisce i comuni intenti degli artisti nell’esplorazione di comuni territori sonori, sempre all’ insegna della grande libertà espressiva.

Ultimo trio a illuminare la serata, quello dell’eclettico sassofonista Gavino Murgia (sax soprano, alto, baritono, voce, launeddas), con  Luciano Biondini e Patrice Heral, che portano in scena “L’Ultima Mattanza” opera ispirata alle vicende e alle suggestioni delle tonnare di Carloforte e al rischio della fine definitiva di questa tradizione.

Il fine settimana si apre, venerdì 1 settembre con il solo del musicista e performer bresciano Gabriele Mitelli, che, armato di cornetta, sax soprano, tromba preparata, elettronica, porta in scena “The World Behind The Skin”, non un concerto o una performance, ma l’occupazione di uno spazio fisico ed emotivo, il tentativo di ricreare la propria intimità e raccontare la propria storia tramite il suono.

Gabriele Mitelli tornerà poi in scena nell’atto conclusivo della serata, intorno alle 22.00, con l’ensemble “Pipeline 8” del clarinettista Giancarlo “Nino” Locatelli, che, con il suo album “Kakuan Suite”, inciso per la We Insist!, è stato inserito nell’annuale sondaggio di Musica Jazz in due categorie del Top Jazz 2021: tra i migliori gruppi e dischi dell’anno. Una formazione la cui musica, come dice il suo stesso nome (“Pipeline”, in inglese “tubatura”), parte da un punto certo per poi diramarsi senza un tracciato predefinito. Con loro, saranno in scena Sebi Tramontana (trombone), Alberto Braida (piano, moog), Paolo Gaiba Riva (elettronica, clarinetto alto, carillon), Luca Tilli (violoncello), Andrea Grossi (contrabbasso), Cristiano Calcagnile (batteria, percussioni).

A inframezzare i due concerti, il progetto ARSE – Andrea Ruggeri Small Ensemble, in cui Andrea Ruggeri, percussionista e compositore, sperimentatore tra jazz, libera improvvisazione e world music, guida il suo gruppo composto da Elsa Martin (voce, live electronics), Simone Soro (violino, elettronica), Elia Casu (chitarra elettrica, live electronics), Andrea Ruggeri (batteria, live electronics, composizione), verso “Musiche Invisibili”, un viaggio sonoro ispirato al libro “Le Città Invisibili” di Italo Calvino.

La serata conclusiva, sabato 2 settembre, prende il via con l’incontro tra l’estro di Steve Beresford (pianista, polistrumentista, compositore, produttore) e il duo di musica improvvisata composto da Luca Tilli (violoncello), Sebi Tramontana (trombone), che danno vita un mix multiforme di sonorità profonde e allo stesso tempo originali.

A seguire, ancora un progetto all’ insegna della sperimentazione vede protagonisti Gabriele Mitelli (tromba, elettronica), Pasquale Mirra (vibrafono)e Cristiano Calcagnile (batteria), stavolta con il loro progetto The Elephant.

Alle 22.00, ultimo atto del festival, e della serata, con il duo londinese Binker & Moses, ossia Golding Binker al sax e Boyd Moses alla batteria, alfieri britannici della nuova musica improvvisata, a cui si unisce Max Luthert all’elettronica. Ed è proprio sull’ interazione tra jazz e sonorità elettroniche che si basa il loro sound, sempre caratterizzato da una ricerca che gli è valsa numerosi premi e riconoscimenti e prestigiose collaborazioni.

Per tutta la durata del festival sarà visitabile la mostra “Note a Margine” di Luciano Rossetti, fotografo bergamasco classe 1959.

Biglietti e abbonamenti:

Per le 5 serate del festival Ai confini tra Sardegna e Jazz – “Tra Musica e Musica (B- Side)” in Piazza del Nuraghe a Sant’ Anna Arresi, dal 29 agosto al 2 settembre:

  • 15 euro il biglietto intero per ogni singola serata, 12 euro il ridotto (over 65 – under 14)
  • 50 euro è il prezzo dell’abbonamento interoalle cinque serate, 35 euro l’abbonamento ridotto (over 65 – under 14)

Le prevendite dei biglietti del festival sono acquistabili sul Circuito Box Office.

 

Sant’ Anna Arresi si prepara, tra il 29 agosto e il 2 settembre, al trentottesimo festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, una delle rassegne di maggior rilievo nel panorama jazzistico nazionale, abitualmente di scena a fine estate, che ha nel centro sulcitano il cuore pulsante della manifestazione, per l’organizzazione dell’Associazione Culturale Punta Giara.

Prima di vivere il suo momento centrale nella storica Piazza del Nuraghe, sotto il titolo di “Tra Musica & Musica (B-Side)”, il festival propone una prima tranche di concerti che si snoderanno durante i mesi di luglio e agosto, con la rassegna “Jazz Around”, una sorta di “festival nel festival” con diverse tappe in siti di interesse paesaggistico, storico e culturaledel Sulcis Iglesiente e del Sud Sardegna che coinvolgono i centri di Carbonia, Masainas, Nuxis, Piscinas, Santadi, Teulada, Tratalias e Villacidro.

Il titolo di questa edizione, “Tra Musica e Musica – (B-side)”, fa ancora una volta proprio l’approccio del compositore e pioniere dell’avanguardia europea, Luciano Berio, che chiedeva “Che cos’è la musica?”: sperimentazioni elettroniche, energie, pulsioni, intrecci, opera lirica, estasi, improvvisazione, azzardi, istinto, linguaggio, cultura e molto altro, avvicinano così il pubblico a chi fa la musica, a chi la compone e a chi la esegue, facendola diventare qualcosa di vivo e mutevole e, soprattutto, analizzando il rapporto con la società in cui viene creata o fruita.

Tutto questo, in un’ottica ricercata e fuori dalle logiche commerciali, proprio come accadeva nel “B-side”, il “Lato B” dei dischi 33 e 45 giri, che permettevano di andare oltre il brano “di grido”, per dare spazio ad alcune delle espressioni più autentiche, talvolta anche sperimentali, degli artisti.

Ecco, dunque, un ricco ed eterogeneo cartellone, che, tra il 29 agosto e il 2 settembre, porterà sul palco di Piazza del Nuraghe a Sant’ Anna Arresi nomi come The Heliocentrics, Binker & Moses, Michel Godard e Patrice Heral in trio con Gavino Murgia, Paolo Angeli, Nino Locatelli, Silvia Corda, Gabriele Mitelli.

Non meno ricche e variegate saranno le anteprime che tra il 14 luglio e il 27 agosto toccheranno varie località della Sardegna Sud-Occidentale racchiuse nella rassegna “Jazz Around”, con Eugenio Finardi, Karima, Avion Travel, Gegè Telesforo, Alfredo Rodriguez, Rob Mazurek, C’mon Tigre, Daniele Di Bonaventura, Enzo Favata e i Tenores di Bitti, solo per citarne alcuni.

Ad affiancare la parte musicale, non mancherà, da quest’anno, anche una sezione dedicata alla didattica musicale con i Seminari Multidisciplinari coordinati dal contrabbassista e compositore Matteo Muntoni, che si svolgeranno da luglio fino all’autunno, in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi da Palestrina”.

Il programma.

Il lungo percorso di “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” comincia il 14 luglio con le anteprime di “Jazz Around”, inaugurate alla Cantina Sociale di Santadi dalla voce di Karima, giovane, ma già affermata cantante italo-algerina votata al jazz, accompagnata da Piero Frassi al pianoforte.

Un appuntamento all’alba attende, il 5 agosto (alle 07.00), il sassofonista Enzo Favata con i Tenores “Mialinu Pira” di Bitti, con il progetto Polyphony of Stones, in cui le sonorità jazz e quelle del canto a Tenore si fonderanno col paesaggio del Parco di Villascema a Villacidro.

L’8 agosto, si torna alla Cantina Sociale di Santadi (alle 21.00) con un grande nome del cantautorato italiano: Eugenio Finardi, che porterà in scena il progetto “Euphonia Suite”, percorso emozionale che legherà brani del suo repertorio a quelli di autori da lui profondamente amati, riletti come meditazioni sull’umana condizione; ad accompagnarlo in questo viaggio il sassofonista Raffaele Casarano e il pianista Mirko Signorile.

Tre giornate consecutive all’ insegna della musica si terranno poi nel caratteristico borgo medievale di Tratalias, sempre dalle 21.00: mercoledì 16 agosto, appuntamento con SonOra, formazione isolana guidata dalla voce di Valeria Carboni, con Luigi Sarigu (chitarra), Stefano Di Carlo (percussioni) e Adriano Sarais (tromba), seguita dalla trascinante e funambolica fusione di spirito e tecnica cubana e jazz del pianista e cantante Alfredo Rodriguez, in trio con Shayan Fati alla batteria e Yarel Hernandez al basso.

Giovedì 17 sarà la volta del violinista Simone Soro, e poi spazio all’atteso ritorno sull’Isola della Piccola Orchestra Avion Travel, storico ensemble campano guidato alla voce da Peppe Servillo, che negli anni si è caratterizzato per una sperimentazione costante tra i mondi sonori di rock, pop e new wave con incursioni nell’emisfero cinematografico, del teatro e della tradizione musicale italiana. La nuova formazione vede in scena, insieme a Servillo, Peppe D’Argenzio ai sax, Flavio D’Ancona alle tastiere, Duilio Galioto al piano e tastiere, Ferruccio Spinetti al contrabbasso e Mimì Ciaramella alla batteria.

Giovedì 18 le note iniziali della serata spettano al trio del chitarrista Antonio Floris, con Matteo Muntoni al basso e Stefano Vacca alla batteria.

La seconda parte della serata seguirà le sonorità tra funk, afrobeat e elettroniche di C’Mon Tigre, un progetto artistico e musicale in continua evoluzione, attorno al quale ruotano musicisti sempre diversi e accomunati dalla sperimentazione. In questa occasione saranno in scena Marco Frattini alla batteria, Pietro Baldoni alla chitarra e synth, Marco Molinelli alla voce e synth e Pasquale Mirra al vibrafono.

Altri luoghi e sonorità sabato 19 agosto al Parco Archeologico Cannas Di Sotto a Carbonia (alle 21.00): di scena l’energia della rock band King Howl, formazione isolana con Diego Pani alla voce e armonica, Marco Antagonista alla chitarra, Alessandro Cau al basso e Paolo Succualla batteria.

Il viaggio di Jazz Around prosegue lunedì 21 agosto a Villa Salazar, a Piscinas (ore 21.00), con il celebre bandoneon di Daniele di Bonaventura. Compositore, arrangiatore, pianista, bandoneonista, di Bonaventura ha coltivato sin dall’inizio della sua attività un forte interesse per la musica improvvisata, che lo ha portato a collaborare con prestigiosi nomi del jazz nazionale e internazionale.

Si torna a Carbonia in Piazza Marmilla, mercoledì 23 agosto, per accogliere sul palco GeGè Telesforo “Big Mama Legacy”: un nuovo progetto guidato dal celebre vocalist foggiano, polistrumentista, compositore, produttore discografico, divulgatore, autore e conduttore di programmi musicali, che porta in scena un personale tributo al blues e al suono delle formazioni del periodo jazz – groovy fine anni ’50 della Blue Note Records. Ad accompagnare Gegè Telesforo (voce, percussioni), saranno Vittorio Solimene (tastiere), Giovanni Cutello (sax alto), Matteo Cutello (tromba), Christian Mascetta (chitarra) e Michele Santoleri (batteria).

 

Da giovedì 24 agosto, arriva l’energia travolgente della SeuinStreet Band, street marching band isolana diretta dal trombettista Adriano Sarais, che per quattro giorni porterà le sue allegre parate e l’atmosfera del festival in alcuni centri e spiagge del Sulcis: si comincia il 24con un primo appuntamento alla Spiaggia Is Arenas Biancas di Teulada (18:30) e poi in centro città, a Carbonia, alle 22.00. Venerdì 25 la musica si trasferisce a Nuxis (21.00) e sabato 26 mattina (ore 11) alla Prima spiaggia di Porto Pino, in territorio di Sant’ Anna Arresi. Ultima tappa domenica 27 agosto a Masainas, dove è attesa alle 18.00 alla Spiaggia di Is Solinas.

La formazione è composta da Francesco Oppes (capo sezione percussioni), Gabriele Anedda (percussioni, cassa), Alessandro Anedda (percussioni, rullante), Marco Lobina (percussioni, tom), Stefano di Carlo (percussioni, congas), Giuseppe Orrù (percussioni), Raimondo Aresu (flauto traverso), Angelina Maxia (clarinetto), Margherita Magnolia (clarinetto), Irene Carboni (clarinetto), Nicoló Aresu (clarinetto), Claudio Binotto (clarinetto), Federico Lobina (sax alto), Samuele Bonifanti (sax alto), Matilde Loi (sax alto), Raimondo Maxia (sax alto), Noemi Aresu (sax alto), Linda Lapillo (sax tenore), Paolo Caredda (sax tenore), Alessandro Angiolini (sax tenore), Davide Vargiu (sax tenore), Vittorio Calvisi (sax tenore), Samuele Farris (sax baritono), Ignazio Aresu (sax baritono), Enrico Boi (tromba), Fabio Aresu (tromba), Pietro Lobina (tromba), Nicoló Caredda (tromba), Sergio Bonifanti (tromba), Stefano Gaviano (trombone), Carla Giulia Striano (trombone), Matteo Floris (susafono), Fabrizio Mura (keytar), Nicola Serra (keytar), Davide Crabu (chitarra elettrica), Luigi Murgia (chitarra elettrica), Alessandro Fratta (chitarra elettrica), Rubens Massidda (chitarra elettrica).

Domenica 27 agosto, ultimo appuntamento di Jazz Around a Carbonia, nei pressi dell’area archeologica di Monte Sirai, dove sarà un gradito ritorno in scena quello dell’estro creativo di Rob Mazurek alla cornetta ed elettronica, insieme al trombettista Gabriele Mitelli nel duo “Star splitter”. Una performance sul filo del rasoio tra elettronica e acustica, genuina e libera da schemi.

Il festival entra nel vivo il 29 agosto, facendo ritorno alla sua “casa madre”, la storica Piazza del Nuraghe di Sant’Anna Arresi, dove, fino al 2 settembre, i riflettori si accenderanno per accogliere ben 15 concerti all’insegna della sperimentazione e dell’incontro tra diverse sonorità, sempre con appuntamento alle 21.00.

Si comincia, dunque, martedì 29, con il pianista Alberto Braida, da sempre dedito all’ improvvisazione musicale, in duo con il clarinettista Giancarlo “Nino” Locatelli (clarinetto in sib, clarinetto contralto): un concerto targato We Insist! Records, etichetta discografica indipendente che collabora da anni con il festival, e alla quale, in questa edizione, sono affidati tutti i concerti di apertura di piazza del Nuraghe.

A seguire, sarà la volta della formazione sarda Freak Motel, con Matteo Sedda (tromba, elettronica), Andrea Sanna (fender rhodes, synth), Andrea Parodo (basso elettrico), Nicola Vacca (batteria).

Alle 22.00, il clou della serata vede in scena la formazione londinese The Heliocentrics, che porta in dote un sapiente e raffinato mix tra colorate sonorità funk, con influssi ethio-jazz e afrobeat dal sapore onirico e psichedelico, affidate a Dan Smith (chitarra, elettronica), Danny Keane (violoncello, elettronica), Chris Williams (sax, flauto), Sylvia Hallet (serengi, hurdy gurdy), Barbora Patkova (voce), Jake Ferguson (basso), Malcolm Catto (batteria).

Seconda serata ricca di musica mercoledì 30 agosto, con in apertura il clarinetto contralto e l’ elettronica di Paolo Gaiba Riva, altro artista della scuderia We Insist!, seguito dal progetto Nur Bisu, guidato dal contrabbassista Matteo Muntoni, ispirato alla Sardegna nuragica, all’identità storica e a i riti ancestrali che si rispecchiano nel flusso sonoro: ad accompagnarlo in questo percorso Federica Muscas (voce), Elisa Zedda (voce), Raffaele Pilia (chitarra classica, acustica ed elettrica), Antonio Pinna (batteria e percussioni), Matteo Muntoni (chitarra acustica, basso e composizioni).

A chiudere, il duo che vede in scena l’eclettico e originalissimo talento del gallurese Paolo Angeli, con la sua celebre chitarra preparata, insieme a Marco Mezquida, pianista originario di Minorca: due isolani che si tuffano a esplorare le profondità sonore del Mediterraneo per comporre qualcosa di totalmente nuovo e originale.

La serata centrale del festival, giovedì 31 agosto si apre con un nuovo progetto targato We Insist!. A calcare la scena il contrabbassista e compositore Andrea Grossi con il suo trio Blend 3 (con Manuel Caliumi al sax contralto e Michele Bonifati alla chitarra elettrica), che si unisce alla voce di Beatrice Arrigoni per trovare la sua personale dimensione dalla fusione tra la musica improvvisata e il jazz europeo, passando per la musica contemporanea fino ad arrivare ad echi di rock progressivo, noise ed ambient.

Un altro trio, e altre sonorità, sono quelle del concerto seguente, che vede in scena la pianista Silvia Corda (piano, toy-piano), con Adriano Orrù al contrabbasso e Gianni Mimmo al sax soprano, uniti per dare vita al progetto Clairvoyance, che unisce i comuni intenti degli artisti nell’esplorazione di comuni territori sonori, sempre all’ insegna della grande libertà espressiva.

Ultimo trio a illuminare la serata, quello dell’eclettico sassofonista Gavino Murgia (sax soprano, alto, baritono, voce, launeddas), con Michel Godard alla tuba e basso elettrico e Patrice Heral alla batteria e percussioni, che portano in scena “L’Ultima Mattanza” opera ispirata alle vicende e alle suggestioni delle tonnare di Carloforte e al rischio della fine definitiva di questa tradizione.

Il fine settimana si apre, venerdì 1 settembre con il solo del musicista e performer bresciano Gabriele Mitelli, che, armato di cornetta, sax soprano, tromba preparata, elettronica, porta in scena “The World Behind The Skin”, non un concerto o una performance, ma l’occupazione di uno spazio fisico ed emotivo, il tentativo di ricreare la propria intimità e raccontare la propria storia tramite il suono.

Gabriele Mitelli tornerà poi in scena nell’atto conclusivo della serata, intorno alle 22, con l’ensemble “Pipeline” del clarinettista Giancarlo “Nino” Locatelli, che, con il suo album “Kakuan Suite”, inciso per la We Insist!, è stato inserito nell’annuale sondaggio di Musica Jazz in due categorie del TOP JAZZ 2021: tra i migliori gruppi e dischi dell’anno. Una formazione la cui musica, come dice il suo stesso nome (“Pipeline”, in inglese “tubatura”), parte da un punto certo per poi diramarsi senza un tracciato predefinito. Con loro, saranno in scena Tom Raworth (recorded spoken voice), Carla Kihlstedt (voce, violino), Sebi Tramontana (trombone), Alberto Braida (piano), Paolo Gaiba Riva (elettronica, clarinetto alto, carillon), Luca Tilli (violoncello), Andrea Grossi (contrabbasso), Cristiano Calcagnile (batteria, percussioni).

A inframezzare i due concerti, il progetto ARSE – Andrea Ruggeri Small Ensemble, in cui Andrea Ruggeri, percussionista e compositore, sperimentatore tra jazz, libera improvvisazione e world music, guida il suo gruppo composto da Elsa Martin (voce, live electronics), Francesco Ganassin (clarinetto, clarinetto basso, live electronics), Elia Casu (chitarra elettrica, live electronics), verso “Musiche Invisibili”, un viaggio sonoro ispirato al libro “Le Città Invisibili” di Italo Calvino.

La serata conclusiva, sabato 2 settembre, prende il via con l’incontro tra l’estro di Steve Beresford (pianista, polistrumentista, compositore, produttore) e il duo di musica improvvisata composto da Luca Tilli (violoncello), Sebastiano Tramontana (trombone), che danno vita un mix multiforme di sonorità profonde e allo stesso tempo originali.

A seguire, ancora un progetto all’ insegna della sperimentazione vede protagonisti Gabriele Mitelli (tromba, elettronica), Pasquale Mirra (vibrafono) e Cristiano Calcagnile (batteria), stavolta con il loro progetto The Elephant.

Alle 22.00, ultimo atto del festival, e della serata, con il duo londinese Binker & Moses, ossia Golding Binker al sax e Boyd Moses alla batteria, alfieri britannici della nuova musica improvvisata, a cui si unisce Max Luthert all’elettronica. Ed è proprio sull’interazione tra jazz e sonorità elettroniche che si basa il loro sound, sempre caratterizzato da una ricerca che gli è valsa numerosi premi e riconoscimenti e prestigiose collaborazioni.

Ad affiancare la parte musicale, l’Associazione Punta Giara, organizzatrice del Festival, dedica anche una sezione specifica alla didattica musicale con i Seminari Multidisciplinari coordinati dal contrabbassista e compositore Matteo Muntoni, che si svolgeranno da luglio fino all’autunno, in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi da Palestrina” articolati in due cicli:  il 24 e 27 luglio al Museo PAS di Carbonia, per musicisti già avviati, mentre gli altri seminari saranno propedeutici e aperti a tutti, con l’obiettivo di fornire a un pubblico di “non addetti ai lavori” alcuni strumenti di base per fare musica tramite la pratica della composizione e improvvisazione.

Inoltre, grazie alla collaborazione con il Conservatorio di Cagliari Giovanni Pierluigi da Palestrina, si terranno tre masterclass diluite fino alla fine dell’anno, con Julien Desprez, Valeria Sturba e Nat Wolley che oltre ad insegnare l’arte dell’improvvisazione si esibiranno in soli e collettivi formati con i ragazzi del Conservatorio presso club e circoli culturali della città di Cagliari.

Una nuova serie di anteprime arricchisce il cartellone delle anteprime del 37° festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, organizzata dall’Associazione Culturale Punta Giara. Prima di vivere il suo momento centrale nella storica Piazza del Nuraghe (in date ancora da definire), il festival prosegue con una serie di concerti durante il mese di agosto, con la rassegna “Jazz Around”, una sorta di “festival nel festival” con diverse tappe in siti di interesse paesaggistico, storico e culturale del Sulcis Iglesiente, che coinvolgono i centri di Carbonia, Santadi, Teulada,  Villaperuccio, Nuxis, Piscinas, Masainas, Cagliari e Iglesias.

Altre sei serate sotto il titolo di questa edizione, “Tra Musica e Musica”, che fa proprio l’approccio del compositore e pioniere dell’avanguardia europea, Luciano Berio, che chiedeva “Che cos’è la musica?”: sperimentazioni elettroniche, energie, pulsioni, intrecci, opera lirica, estasi, improvvisazione, azzardi, istinto, linguaggio, cultura e molto altro, avvicinano così il pubblico a chi fa la musica, a chi la compone e a chi la esegue, facendola diventare qualcosa di vivo e mutevole, e  soprattutto analizzando il rapporto con la società in cui viene creata o fruita.

Si riparte domani, venerdì 26 agostoa Piscinas (ore 21.00), a Villa Salazar, dove sarà protagonista il pianista Alberto Braida, classe 1966, da sempre dedito all’improvvisazione musicale, alla testa del trio “Cats in The Kithen”, un giocoso incontro di sonorità che ha portato al suo fianco l’esperta ed eclettica contrabbassista e compositrice Silvia Bolognesi, e il vulcanico batterista, percussionista e compositore Cristiano Calcagnile, per un concerto fatto da intrecci sonori apparentemente semplici ma ricco di dettagli, come un gomitolo che i tre “gatti” scompongono e aggrovigliano nel loro gioco. Ad aprire la serata il duo “Sprigu”, incontro speculare (“sprigu” in lingua sarda significa, appunto, “specchio”) tra i due fender rhodes di Marco Coa ed Andrea Sanna: un progetto di musica elettroacustica improvvisata, in cui i due artisti, con personalità differenti, interagiscono uno di fronte all’altro, creando un discorso musicale in continua evoluzione.

Sabato 27 il festival farà una breve sosta nella sua casa d’origine, Sant’Anna Arresi, in Piazza del Nuraghe, con una serata dedicata ai nuovi talenti: in scena, a partire dalle 21.00 l’Interplay Trio guidato dalla carismatica voce di Carla Giulia Striano, con Andrea Sanna alle tastiere e Synth, Francesco Oppes alla batteria e al pad elettronico; la formazione spazia dal jazz moderno e quello contemporaneo all’Hip Hop, dal funk all’R&B, e si suoneranno brani arrangiati in chiave personale e brani originali.

Subito dopo, blues e cool jazz incontreranno la canzone italiana nella proposta di La Città di Notte, band cagliaritana nata dall’incontro di quattro musicisti – Diego Pani (voce), Andrea Schirru (tastiere), Edoardo Meledina (contrabbasso) e Frank Stara (batteria) – provenienti da diverse band del panorama musicale sardo (King Howl, Dancefloor, Stompers, Stone Seeds), accomunati dalla passione per la musica afroamericana e lo swing italiano degli anni Cinquanta.

Saranno le note di Rob Mazurek a salutare, domenica 28, di primo mattino (ore 8.00) una nuova giornata di musica, tra i colori della spiaggia di Porto Pino: eclettico e sperimentatore, solista di cornetta, tromba, compositore, artista multimediale, Rob Mazurek (classe 1965) è tra le figure chiave della musica contemporanea americana, e tra i protagonisti della scena musicale di Chicago, dove a partire da metà anni ’80 ha iniziato a suonare in tutte le formazioni del Chicago Underground. È leader della Exploding Star Orchestra, formazione di punta della scena odierna, che spesso ha ospitato musicisti quali Bill Dixon e Roscoe Mitchell.

In serata, sempre il 28, il festival si trasferirà a Cagliari, al centro Culturale Exmà – Exhibiting and Moving Arts, dove alle 19.00 sarà presentata la nuova etichetta indipendente We Insist! Records, che collabora attivamente a questa edizione del festival: e sarà il Trio Pipeline di Giancarlo “Nino” Locatelli (clarinetto in sib, clarinetto contralto), Andrea Grossi (contrabbasso), e Cristiano Calcagnile (batteria, percussioni) a rappresentare dal vivo l’etichetta, con la quale ha inciso il suo album “Kakuan Suite”, inserito nell’annuale sondaggio di Musica Jazz in due categorie del TOP JAZZ 2021: tra i migliori gruppi e dischi dell’anno.

Riflettori puntati sul palco di Piazza del Nuraghe di Sant’Anna Arresi lunedì 29, dove la musica inizierà a partire dalle 21.00: primo a calcare la scena, il clarinettista Giancarlo “Nino” Locatelli, già di scena la sera precedente con il trio Pipeline, che qui porta in dote “Traces” un tributo in solo alla musica d’avanguardia di Steve Lacy, musicista fondamentale per la sua crescita artistica, e con il quale ha avuto la fortuna di incrociare il suo percorso.

Subito dopo, tornerà in scena l’estro creativo di Rob Mazurek alla cornetta ed elettronica, insieme al trombettista Gabriele Mitelli nel duo “Star splitter”: un gioco di sdoppiamenti e di rimandi tra il maestro sperimentatore, artista a tutto tondo, e il giovane e istintivo allievo, schietto come il vino che egli stesso, da “Musicista-viticoltore” produce in Franciacorta. Una performance sul filo del rasoio tra elettronica e acustica, genuina e libera da schemi.

A chiudere la serata il trio di giovani promesse Lumastè, che riunisce Ludovica Massidda (violino), Marco Ballicu (batteria) e Stefania Pilleri (voce), tutti provenienti dal vivaio del “Conservatorio Pierluigi da Palestrina” di Cagliari: una formazione nata dal rapporto indelebile che nasce dall’amicizia per svilupparsi nella musica.

Il giorno seguente (martedì 30) “Jazz Around” farà tappa a Masainas (in Piazza Belvedere, ore 21.00), per il concerto in solo di Gavino Murgia: l’eclettico sassofonista nuorese unisce agli studi jazzistici le sue profonde radici musicali sarde, e in particolare barbaricine, creando un suo personale mix sonoro, che lo porta a spaziare tra sax soprano, tenore e baritono, flauti e duduk, con l’aggiunta della sua voce, allenata nel tradizionale canto “A tenore” nel ruolo di “bassu”. Numerosissime le sue collaborazioni con grandi nomi del panorama nazionale e internazionale, come Rabih Abou Kalil, Bobby McFerrin, Michel Godard, Gianluigi Trovesi, Antonello Salis, Mal Waldron, Paolo Fresu, Famoudou Don Moye, Roswell Rudd, Danilo Rea, Babà Sissokò, Hamid Drake, Al di Meola, solo per citarne alcuni.

L’ultima tappa per il mese di agosto, mercoledì 31 a Teulada, dove a Villa Sanjust, alle 21.00, sarà di scena la clarinettista di Mogoro Zoe Pia, da sempre ispirata nel suo percorso artistico dalla musica tradizionale sarda e dai suoni ancestrali, che mette armoniosamente insieme al jazz e alle suggestioni contemporanee, come emerge dal suo disco del 2016, “Shardana” (Caligola Records). Nella sua performance in solo, Zoe Pia unisce al suono del clarinetto e delle launeddas quello di strumenti inusuali come campanacci e pezzi di artigianato artistico sardo.

Jazz Around dà appuntamento poi a Iglesias venerdì 16 settembre, dove, nel chiostro di San Francesco andrà in scena l’atto conclusivo di questa prima tranche del festival. Alle 21.00, è atteso, sotto il nome Overture III, il trio guidato dal trombettista Adriano Sarais, con Gregorio Mureddu al contrabbasso ed Alessandro Cau alla batteria. A suggellare la serata tornerà poi in scena la chitarra sarda preparata di Paolo Angeli, con le sue suggestioni sonore mediterranee dai toni onirici.

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Domenica 1 dicembre, il Teatro Electra di Iglesias accoglierà, alle 19.00, il celebre pianista Bruno Canino, tra i più grandi interpreti della letteratura cameristica del nostro tempo, che, in duo con il giovane talentuoso violinista Riccardo Zamuner, eseguirà un programma dedicato a Grieg, Saint Saens, Tchaikowsky e Sarasate. Il concerto rientra nel programma del 21° Festival internazionale di musica da camera diretto da Fabio Furìa.

I due musicisti sfoglieranno alcune fra le più belle pagine del repertorio per violino e pianoforte, in un concerto che mette a confronto due generazioni di virtuosi: Bruno Canino, pianista che non ha certo bisogno di presentazioni, e Riccardo Zamuner, giovane promessa dello scenario musicale contemporaneo. Insieme percorreranno un itinerario che propone un continuo alternarsi di episodi musicali che spaziano dall’intimismo romantico al lirismo, fino alla brillantezza di melodie pure e scattanti. Nella scaletta della serata in programma di Grieg la Sonata n. 3 in do minore per violino e pianoforte op. 45, di Saint Saens Introduzione e Rondò capriccioso, di Tchaikowsky Meditation, per chiudere con la famosa Carmen Fantasy di Sarasate. Attualmente docente di musica da camera con pianoforte alla Scuola di Musica di Fiesole, come solista e pianista da camera, Bruno Canino ha suonato nelle principali sale da concerto e festival europei, in America, Australia, Russia, Giappone e Cina. Suona in duo pianistico con Antonio Ballista, e collabora con illustri musicisti come Accardo, Ughi, Amoyal, Perlman, Blacher. È stato dal 1999 al 2002 direttore della Sezione Musica della Biennale di Venezia. Si è dedicato in modo particolare alla musica contemporanea, lavorando, fra gli altri, con Pierre Boulez, Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, György Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono, Sylvano Bussotti, di cui spesso ha eseguito opere in prima esecuzione. Ha suonato sotto la direzione di Abbado, Muti, Chailly, Sawallisch, Berio, Boulez, con orchestre come la Filarmonica della Scala, Santa Cecilia, Berliner Philharmoniker, New York Philharmonic, Philadelphia Orchestra, Orchestre National de France. Tra le sue registrazioni più recenti, l’integrale pianistica di Emmanuel Chabrier. Il suo libro “Vademecum del pianista da camera” è edito da Passigli ed è di prossima pubblicazione un nuovo “Senza Musica”.

Il Festival Internazionale di Musica da Camera propone anche due concerti con ingresso gratuito che si terranno nell’Aula Consiliare del Municipio di Gonnesa. Il primo proprio domani,  sabato 30 novembre, con inizio alle 19.30, con un programma dedicato ai grandi personaggi femminili nel melodramma, interpretati dal soprano Silvia Martinelli, accompagnata al pianoforte da Andrea Trovato. Un omaggio che si muove fra le melodie delle più celebri arie d’opera: da “Le Nozze di Figaro” a “La Traviata”, da “La Sonnambula” a “Il Barbiere di Siviglia” e “Norma”. Una passeggiata fra belcanto, storie d’amore e intrighi di palazzo.

Il Festival si fa inoltre promotore di una serie di incontri per avvicinare i bambini al mondo della musica. Per la scuola dell’infanzia lunedì 2 dicembre, alle 10.00, al Teatro Electra di Iglesias, Veronica Maccioni, voce e bandoneon, e Ottavio Farci, al contrabbasso, proporranno un itinerario alla scoperta delle sonorità della voce, del bandoneon e del contrabbasso che si fondono dando vita a un percorso dalle mille sfumature, in grado di spaziare tra i diversi generi musicali, attraverso i maggiori capolavori del ‘900. Un incontro contrassegnato dal talento di due musicisti sardi che guideranno il giovane pubblico in un percorso musicale inedito e inatteso.

Il prossimo appuntamento del festival è fissato per domenica 8 dicembre: al Teatro Electra di Iglesias, alle 19, sarà la volta del duo pianistico composto da Marco Schiavo e Sergio Marchegiani. In programma le Danze Ungheresi di Brahms.

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Il Festival Internazionale di Musica da Camera, con i suoi ventuno anni, è certamente tra le iniziative dedicate alla musica classica più longeve e qualificate della Sardegna e, con la direzione artistica del bandoneonista Fabio Furia, ogni edizione propone le più importanti formazioni specializzate nella musica da camera. Un genere, quest’ultimo, in origine eseguito nelle sale delle corti per il divertimento dei principi ma che dall’Ottocento identifica la musica eseguita da pochi strumenti e per poche voci. Il compositore che portò la musica da camera nella sala da concerto fu Ludwig van Beethoven.

Una ventunesima edizione di grandissimo livello, che si apre il 17 novembre, alle 19 al Teatro Electra di Iglesias, con Flautissimo, concerto che vedrà protagonisti la flautista Silvia Careddu ed il pianista israeliano Itamar Golan. Una carriera straordinaria quella di Lia Careddu, che ha suonato con tutte le più importanti orchestre europee, dove ha spesso ricoperto il ruolo di prima parte. Vincitrice di numerosi concorsi internazionali è stata primo flauto della Konzerthausorchester di Berlino e dei Wiener Symphoniker dal 2015. Dal 2012 fa parte della Kammerakademie Potsdam e vanta collaborazioni con compagini orchestrali prestigiose come la Mahler Chamber Orchestra, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, la Budapést Festival Orchestra, la Chamber Orchestra of Europe e la Philharmonia Orchestra di Londra. Nel 2016 è membro dell’Alban Berg Ensemble Wien, sostenuto dalla Fondazione Alban Berg e residente presso il Musikverein di Vienna. Con lei sulla scena Itamar Golan, che ha iniziato la sua carriera come solista e musicista da camera negli Stati Uniti e in Israele. Ha anche suonato come solista con la Israel Philharmonic Orchestra e con la Filarmonica di Berlino sotto la direzione di Zubin Mehta. Dal 1991 al 1994 ha insegnato alla Manhattan School of Music di New York ed è attualmente professore di musica da camera al Conservatorio di Parigi.

I due musicisti proporranno un programma dedicato a Prokofiev, con la Sonata per flauto e pianoforte op. 94, e a Franck, con la Sonata per flauto e pianoforte in La Maggiore. Eleganza, purezza del suono e virtuosismo tecnico sono le parole d’ordine di questo programma, di cui il flauto e il pianoforte sono protagonisti indiscussi. Un continuo fluire di melodie dolci e soavi e di temi che si rincorrono tra armonie cangianti e ritmi incalzanti, in cui emerge il delicato equilibrio tra gli impasti timbrici del flauto e i colori del suono del pianoforte.

Si prosegue domenica 24 novembre, sempre al Teatro Electra con inizio alle 19, per un viaggio di quasi tre secoli nella grande musica classica di Bach, Beethoven e Dvorak, con Francesco Manara (violino), Francesco Mariozzi (violoncello) e Francesco De Zan (pianoforte). Fondatore del trio Johannes, Francesco Manara dal 1992 è primo violino dell’orchestra del Teatro alla Scala e della Filarmonica, e dal 2001 è primo violino del Quartetto d’Archi della Scala. Suona un Guadagnini ”ex Buckemburg” del 1783. Francesco Mariozzi è stato primo violoncello presso il Teatro Massimo Bellini di Catania e spesso primo violoncello ospite presso il Teatro SanCarlo di Napoli, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, il Teatro Regio di Parma e l’Orchestra sinfonica di Roma e del Lazio. Collabora con la attore Claudio Santamaria esibendosi in importanti festival teatrali. Il pianista Francesco De Zan tiene un’intensa attività concertistica con oltre 400 concerti. Nell’estate 2011 è stato invitato dal Festival dei Due Mondi di Spoleto a tenere la prima esecuzione assoluta del melologo “La Realtà” su testi di P.P. Pasolini e musica di F.E. Scogna con la partecipazione dell’attore Claudio Santamaria. I tre musicisti eseguiranno un itinerario ricco di sfaccettature in cui il rigore contrappuntistico bachiano (Sonata per viola da Gamba BWV 1028) si affianca da un lato alle atmosfere slave e al sapore del canto popolare rielaborato da Dvoràk (Dumky Trio n 4 op. 90, per violino, pianoforte e violoncello) e dall’altro all’estetica audace e innovativa  beethoveniana della Sonata “Primavera” n. 5 op 24 per violino e pianoforte.

Si riprende domenica 1 dicembre, ancora alle 19 al Teatro Electra, quando il grande pianista Bruno Canino suonerà in duo con il giovane talentuoso violinista Riccardo Zamuner. Un programma straordinario che sfoglia le più belle pagine del repertorio per violino e pianoforte, ponendo a confronto due generazioni di virtuosi: Bruno Canino, pianista leggendario, tra i più grandi interpreti della letteratura cameristica del nostro tempo e Riccardo Zamuner, talentuoso violinista, giovane promessa dello scenario musicale contemporaneo. Un itinerario che propone un continuo alternarsi di episodi musicali che spaziano dall’intimismo romantico al lirismo, fino alla brillantezza di melodie pure e scattanti. Il cartellone della serata proporrà di Grieg la Sonata n. 3 in do minore per violino e pianoforte, op. 45, di Saint Saens Introduzione e Rondò capriccioso, di Tchaikowsky Meditation, per chiudere con la celeberrima Carmen Fantasy di Sarasate.

Attualmente docente di musica da camera con pianoforte alla Scuola di Musica di Fiesole, come solista e pianista da camera, Bruno Canino ha suonato nelle principali sale da concerto e festival europei, in America, Australia, Russia, Giappone e Cina. Suona in duo pianistico con Antonio Ballista, e collabora con illustri strumentisti quali Accardo, Ughi, Amoyal, Perlman, Blacher. È stato dal 1999 al 2002 direttore della Sezione Musica della Biennale di Venezia. Si è dedicato in modo particolare alla musica contemporanea, lavorando, fra gli altri, con Pierre Boulez, Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, György Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono, Sylvano Bussotti, di cui spesso ha eseguito opere in prima esecuzione. Ha suonato sotto la direzione di Abbado, Muti, Chailly, Sawallisch, Berio, Boulez, con orchestre come la Filarmonica della Scala, Santa Cecilia, Berliner Philharmoniker, New York Philharmonic, Philadelphia Orchestra, Orchestre National de France. Tra le sue registrazioni più recenti, l’integrale pianistica di Emmanuel Chabrier. Il suo libro “Vademecum del pianista da camera” è edito da Passigli ed è di prossima pubblicazione un nuovo “Senza Musica”.

Domenica 8 dicembre (alle 19.00 Teatro Electra) sarà la volta del Duo Schiavo-Marchegiani, apprezzato dal pubblico e dalla critica internazionale per lo stile personalissimo, la naturalezza del discorso musicale, la bellezza del suono, l’intensità e la travolgente energia delle loro interpretazioni. Parallelamente all’intensa attività solistica, dal 2006 Sergio Marchegiani e Marco Schiavo formano un duo pianistico tra i più attivi e dinamici sulla scena italiana e internazionale. Per la tappa sarda il duo ha scelto un programma di grande impatto, con le Danze Ungheresi di Brahms, una collezione musicale di 21 danze per pianoforte a  quattro mani che testimonia l’amore del grande compositore tedesco per il canto popolare ungherese. Si tratta di brani brillanti e virtuosistici che raccolsero da subito un grandissimo successo di pubblico per la capacità di proporre accompagnamenti incalzanti, modulazioni impreviste, sincopi e controtempi, evocando le suggestioni delle atmosfere della tradizione musicale magiara. Il Duo ha tenuto centinaia di concerti in tutto il mondo, suonando nelle sale più prestigiose: Sala Grande della Carnegie Hall a New York, Sala Grande della Philharmonie e del Konzerthaus di Berlino, Sala d’Oro del Musikverein e Sala Grande del Konzerthaus a Vienna, Mozerteum di Salisburgo, Laeiszhalle di Amburgo, Beethoven-Haus a Bonn, Rudolfinum e Smetana Hall a Praga, San Pietroburgo, Suntory Hall a Tokyo, Teatro Solis a Montevideo, Teatro Petruzzelli di Bari e inoltre a Roma, Parigi, Zurigo, Sofia, Istanbul, Helsinki, Mosca, Montreal, Washington, Città del Messico, San Paolo del Brasile, Baku, Astana, Hong Kong, Bangkok, Singapore. Si sono esibiti con importanti orchestre come i Berliner Symphoniker, la Budapest Symphony Orchestra, la Prague Radio Symphony Orchestra, la New York Symphonic Orchestra, l’Orchestra Sinfonica dello Stato del Messico, l’Orchestra Sinfonica di Istanbul, le Orchestre da Camera di Città del Messico e Madrid, la PragueChamber Orchestra, l’Orchestra Filarmonica di Stato dell’Azerbaijan e la Thailand Philharmonic Orchestra.

Il ciclo dei concerti al Teatro Electra si conclude domenica 15 dicembre, sempre a partire dalle 19, con il grandissimo violoncellista Mario Brunello in duo con il pianista Andrea Lucchesini. Un repertorio monumentale che propone alcuni dei più grandi capolavori della letteratura cameristica romantica, interpretati da due musicisti d’eccezione. La limpidezza delle melodie e la ricerca timbrica unita all’equilibrio delle forme scandiscono un dialogo continuo ed appassionato tra violoncello e pianoforte. In programma musiche di Janàček, Chopin, Hahn e Franck.

Mario Brunello nel 1986 vince il Primo Premio al Concorso Ciaikovskij di Mosca che lo proietta sulla scena internazionale. Viene invitato dalle più prestigiose orchestre, tra le quali London Philharmonic, Munich Philharmonic, Philadelphia Orchestra, Mahler Chamber Orchestra, Orchestre Philharmonique de Radio-France, DSO Berlin, London Symphony, NHK Symphony di Tokyo, Kioi Sinfonietta, Filarmonica della Scala, Accademia Nazionale di Santa Cecilia; lavora con direttori quali Antonio Pappano, Valery Gergiev, Yuri Temirkanov, Manfred Honeck, Riccardo Chailly, Vladimir Jurowski, Ton Koopman, Riccardo Muti, Daniele Gatti, Myung-WhunChung e SeijiOzawa. È direttore artistico dei festival Arte Sella e I Suoni delle Dolomiti. Ha pubblicato tre libri, l’ultimo dei quali con Gustavo Zagrebelsky, ed è Accademico di Santa Cecilia. Suona il prezioso violoncello Maggini dei primi del Seicento appartenuto a Franco Rossi.

Formatosi alla grande scuola pianistica di Maria Tipo, Andrea Lucchesini s’impone all’attenzione internazionale giovanissimo, con la vittoria del Concorso Internazionale “Dino Ciani” al Teatro alla Scala di Milano. Suona da allora in tutto il mondo con orchestre prestigiose e i più grandi direttori, suscitando l’entusiasmo del pubblico per la combinazione tra solidità di impianto formale nelle sue esecuzioni, estrema cura del suono, raffinatezza timbrica e naturale capacità comunicativa. Appassionato camerista, collabora regolarmente con artisti di grande prestigio: in duo con il violoncellista Mario Brunello ha inciso l’integrale dell’opera beethoveniana, le Sonate di Brahms, e inoltre composizioni di Chopin, Schumann, Schubert e Lekeu. Recentissima è l’incisione live della Fantasia Corale di Beethoven, con Fabio Luisi alla testa di Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino.

Il festival propone anche due concerti con ingresso gratuito che si terranno nell’Aula Consiliare del Municipio di Gonnesa. Il primo, sabato 30 novembre, con inizio alle 19.30, proporrà un cartellone dedicato ai grandi personaggi femminili nel melodramma con il soprano Silvia Martinelli, accompagnata al pianoforte da Andrea Trovato. Un omaggio che ripercorre le più belle melodie delle più celebri arie d’opera: da “Le Nozze di Figaro” a “La Traviata”, fino a “La Sonnambula”, “Il Barbiere di Siviglia”, “Norma”. Un salto nei secoli, in una passeggiata tra teatri e belcanto, storie d’amore e intrighi di palazzo.

Dal melodramma al tango. Sabato 7 dicembre, sempre con inizio alle 19.30, il direttore artistico del festival Fabio Furia al bandoneon ed Alessandro Deiana alla chitarra terranno un concerto dal titolo Eldiasque me quieras. Il suono passionale del bandoneon ed il virtuosismo della chitarra si amalgamano per raccontare il tango attraverso un repertorio che ripercorre la storia dagli anni ’20 agli anni ’50. Un percorso che segna l’evoluzione di questo genere musicale così amato, partendo da quello tradizionale fino alle avanguardie e alla sua più alta nobilitazione.

Per tutta la durata del festival sono in programma degustazioni, visite guidate, mostre e conferenze.

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Musica e poesia tra marmi e cipressi: domattina (sabato 29 settembre), a Cagliari, il Cimitero Monumentale di Bonaria fa da cornice a un doppio appuntamento proposto del Centro Internazionale del Fumetto, diretto da Bepi Vigna, nell’ambito di “Cagliari Paesaggio”, il progetto del Comune volto a promuovere gli spazi naturali e urbani della città attraverso la cultura.

Contrappunti Angelici, questo il titolo dell’evento, intende raccontare la figura mitologica e religiosa dell’angelo, a cui la città è particolarmente legata grazie alla leggenda del Golfo degli Angeli e della Sella del Diavolo, attraverso una visita guidata e un recital poetico-musicale dell’attrice e cantante Clara Murtas con l’arpista Chiara Vittone.

La mattinata si apre alle 10.30 con una visita guidata alla scoperta delle raffigurazioni angeliche più rappresentative di quell’autentico museo a cielo aperto che è il Cimitero Monumentale di Bonaria, opera di autori come Giuseppe Sartorio e Francesco Ciusa. La visita sarà a cura di Nicola Castangia, responsabile del sito e profondo conoscitore delle sue vicende storiche.

Alle 11.30, di fronte alla chiesa all’interno del Cimitero, prende poi il via il recital di Clara Murtas e Chiara Vittone: musica e poesia per tratteggiare le molteplici sfaccettature della natura angelica attraverso versi del poeta Rainer Maria Rilke – tratti dalle raccolte “Engellieder (Canti di Angeli), Elegie Duinesi e Il libro delle immagini” – accompagnati e contrappuntati da brani tradizionali inglesi, irlandesi, paraguaiani e classici del repertorio per arpa composti, tra gli altri, da Georg Friedrich Händel e Nicolas Bochsa.

Dopo il successo della sua prima versione, presentata nella Sala Settecentesca della Biblioteca Universitaria nell’ambito del Festival Nues – Fumetti e Cartoni nel Mediterraneo del 2016, il recital poetico-musicale di Clara Murtas e Chiara Vittone viene riproposto all’interno della suggestiva cornice del Cimitero Monumentale di Bonaria in una versione completamente rivisitata.

Attrice, cantante e regista, Clara Murtas ha lavorato con Ennio Morricone e con Tempo Reale di Luciano Berio ed ha ottenuto nel 2005 il Premio Maria Carta per la sua attività di ricerca e di riproposta della tradizione musicale sarda.

Diplomata in Arpa al Conservatorio di Musica di Cagliari, Chiara Vittone svolge da diversi anni un’intensa attività concertistica, prendendo parte alle Stagioni Liriche e Sinfoniche organizzate dall’Ente dei Concerti e del Teatro Lirico di Cagliari e registrando per la Rai ed alcune Tv private.

 

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Musica, letteratura e scultura tessono assieme un vero e proprio contrappunto angelico: sabato 29 settembre, a Cagliari, al Cimitero Monumentale di Bonaria, un doppio appuntamento anticipa la stagione autunnale delle attività del Centro Internazionale del Fumetto, diretto da Bepi Vigna. Contrappunti Angelici, questo il titolo, intende raccontare la figura mitologica e religiosa dell’angelo, a cui la città è particolarmente legata grazie alla leggenda del Golfo degli Angeli e della Sella del Diavolo, attraverso una visita guidata e un recital poetico-musicale.

L’evento, proposto dal Centro all’interno di “CagliariPaesaggio”, il progetto del Comune volto a promuovere gli spazi naturali e urbani della città attraverso la cultura, si aprirà la mattina alle 10.30 all’ingresso del camposanto cagliaritano, con una visita guidata alla scoperta delle raffigurazioni angeliche più rappresentative del patrimonio del Cimitero Monumentale, opera di autori come Giuseppe Sartorio e Francesco Ciusa. La visita sarà a cura di Nicola Castangia, responsabile del sito e profondo conoscitore delle sue vicissitudini storiche. 

Alle 11.30, invece, di fronte alla chiesa all’interno del Cimitero, l’attrice Clara Murtas leggerà i versi del poeta Rainer Maria Rilke tratti dalle raccolte Engellieder (Canti di Angeli) e Elegie Duinesi, accompagnata da brani tradizionali inglesi, irlandesi, paraguaiani e classici del repertorio per arpa composti, tra gli altri, da Georg Friedrich Händel e Nicolas Bochsa e eseguiti dal vivo dall’arpista cagliaritana Chiara Vittone.

Dopo il successo della sua prima versione, presentata nella Sala Settecentesca della Biblioteca Universitaria nell’ambito del Festival Nues – Fumetti e Cartoni nel Mediterraneo del 2016, il recital poetico-musicale viene riproposto all’interno della suggestiva cornice del Cimitero Monumentale di Bonaria in una versione completamente rivisitata. Lo spettacolo intende rapire il pubblico in un contrappunto di testi e musica che tesse le molteplici e meravigliose sfaccettature della natura angelica.

Attrice, cantante e regista, Clara Murtas ha lavorato con Ennio Morricone e con Tempo Reale di Luciano Berio e ha ottenuto nel 2005 il Premio Maria Carta per la sua attività di ricerca e di riproposta della tradizione musicale sarda.  

Diplomata in Arpa al Conservatorio di Musica di Cagliari, Chiara Vittone svolge da diversi anni un’intensa attività concertistica, prendendo parte alle Stagioni Liriche e Sinfoniche organizzate dall’Ente dei Concerti e del Teatro Lirico di Cagliari e registrando per la Rai e alcune Tv private.

L’ingresso ai due eventi di Contrappunti Angelici è libero.

 

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Dal 13 al 16 febbraio il grande pianista, clavicembalista e compositore Bruno Canino, tra i maggiori interpreti contemporanei, sarà al Conservatorio di Cagliari, dove terrà una masterclass pianistica.

Quello di Bruno Canino (che tornerà anche a maggio) è solo il primo dei grandi nomi di musicisti universalmente apprezzati che prossimamente si alterneranno nell’istituzione musicale per tenere corsi di alto perfezionamento: a fine febbraio arriverà anche il violoncellista Enrico Dindo, mentre nei prossimi mesi sono attesi le star del pianoforte Lilya Zilberstein e Giuseppe Andaloro, il clarinettista Calogero Palermo, il compositore Claudio Ambrosini, il noto flautista Stefano Parrino, il chitarrista Matteo Mela, il pianista Orazio Sciortino, passando per il soprano Roberta Invernizzi, il direttore d’orchestra Federico Maria Sardelli, sino Francesco Spendolini¸ altro clarinettista acclamato da pubblico e critica.

Nato a Napoli nel 1935, Bruno Canino ha studiato pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano, dove poi ha insegnato per 24 anni. Dal 1999 al 2002 è stato direttore della Sezione Musica della Biennale di Venezia. Si è dedicato in modo particolare alla musica contemporanea, lavorando, fra gli altri, con Pierre Boulez, Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, György Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono, Sylvano Bussotti, di cui spesso ha eseguito opere in prima esecuzione. Ha suonato sotto la direzione di Abbado, Muti, Chailly, Sawallisch, Berio, Boulez, con orchestre quali la Filarmonica della Scala, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Berliner Philharmoniker, New York Philharmonic, Philadelphia Orchestra, Orchestre National de France.

Bruno Canino è anche autore del libro semiserio “Vademecum del pianista da camera”, uscito per Passigli editore. Recentemente si è esibito all’Università Statale di Milano nella prima esecuzione di “Varianti per Ballista Antonio e Canino Bruno”, scritta da Ennio Morricone in occasione del conferimento a quest’ultimo della laurea ad honorem in “Scienze della musica e dello spettacolo”.