28 March, 2024
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L’intreccio narrativo, il momento storico e i personaggi che si dipanano tra la Sardegna e la Spagna sono gli elementi che strutturano e definiscono il destino del romanzo Celeste e Terreno; questi punti salienti hanno caratterizzato una diffusa attenzione all’opera di Mario Biancacci – giunta in tempi brevi alla seconda edizione ed ancora protagonista di continue presentazioni – trasformandola in un volume di successo, per il flusso impattante di emozioni e fascinoso scorrere di un lavoro robusto e suggestivamente poetico nel rivelare la profondità interiore dei protagonisti.
L’architettura narrativa è sostenuta da una scrittura scorrevole che gestisce i tempi descrittivi e i dialoghi, con abili pennellate di naturale e coerente eleganza, nella caratterizzazione dei personaggi e nell’evoluzione della storia. Celeste e Terreno, proposto con caparbietà da Mario Biancacci in molteplici manifestazioni, ha rotto l’isolamento letterario a cui sono destinate troppe opere di valore pubblicate in Sardegna, tanto da poter considerare il testo un trionfo della narrativa che, oltre alla storia stessa, ora guida in attuali e innumerevoli riflessioni sulla vita e sui sentimenti.
Un carico di significati che travolge il lettore e stimola ad approfondire la conoscenza di se stessi. L’abilità di scrittura di Mario Biancacci è dimostrata dalla caratterizzazione, vitale e dinamica, dei personaggi che vivono e respirano in pagine emotivamente coinvolgenti e per quel fluire dilagante in cui la storia prende vita nel contesto temporale-spaziale di tempi e luoghi.
Ogni presentazione di un’opera riserva sorprese e nuove chiavi di lettura e di interpretazione testuale. E così è stato anche dalle dotte relazioni espresse dalle professoresse Dolores Mancosu e Paola Pruna, in occasione della manifestazione letteraria e pittorica-espositiva dedicata a Mario Biancacci. L’evento, promosso ad Iglesias dall’associazione Remo Branca, creata e cresciuta con generosa competenza dal noto xilògrafo e pittore Piergiorgio Barranca, in coproduzione con l’Associazione Sardonia di Vittorio E. Pisu che, da oltre trent’anni, opera nella promozione culturale ed artistica, ha registrato l’ulteriore e significativa legittimazione dell’arte di Biancacci; nato nel Cadore a Belluno, dal 1985 si è stabilito in Sardegna dando voce e visibilità alla cultura isolana e alle bellezze naturali che rappresenta in dipinti ad olio ed acquerelli.
Al saluto del presidente Stefano Cherchi della Remo Branca, definendo, tra l’altro, l’autore di Celeste e Terreno “portatore di emozioni e segni nuovi di romanticismo”, ha fatto seguito l’intervento di Dolores Mancosu che, dopo aver evidenziato il personale “grande entusiasmo per un romanzo letto e riletto”, ne delinea il tracciato all’interno di uno spazio storico, culturale e geografico, dove la narrazione trova completezza e bellezza nell’interpretazione e capacità dell’azione mediativa e figurativa letteraria di un prosa che rende “leggibili e visibili” gli ambienti naturali, le atmosfere, i personaggi che hanno fatto la storia (sociale, politica e dell’arte) e la Sardegna di fine Ottocento. La relazione di Paola Pruna ha invece mirato l’attenzione a definire i due elementi fondamentali del romanzo: arte e amore. L’itinerario artistico-sentimentale, anzi il “variegato grande itinerario narrativo” che porta i protagonisti a scoprire e dover viaggiare per diverse realtà e luoghi (es.: Cagliari, Caprera, Parigi, Barcellona), dove il vivere degli eventi, descritti abilmente, coinvolgono emotivamente il lettore, tanto da essere esso stesso protagonista ed in interrelazione nella storia. Sia la Mancosu che la Pruna hanno colto nel romanzo il pittorico e attento valore di luci ed ombre dei personaggi e la puntuale particolareggiata descrizione analitica degli elementi paesaggistici “dipinti” in parole da Biancacci. La presentazione letteraria è stata valorizzata e integrata con la lettura, voce recitante l’attore Piergiorgio Sabiu, di significativi capitoli del romanzo e le musiche a tema (colonne sonore di Ennio Morricone, musiche di Lucio Battisti e di autori contemporanei) interpretate dal profondo e sensibile musicista Lino Raia.
La struttura che ospita l’associazione Remo Branca (Via Roma 68) è l’ex sede storica della Scuola Elementare Foiso Fois, ora trasformata sapientemente in sede espositiva (consigliamo la visita per il ricco patrimonio xilografico ad opera di Remo Branca, per la mostra permanente delle maggiori e significative opere del percorso artistico di Piergiorgio Barranca e l’attuale esposizione delle originali tavole in olio ed acquerello di Mario Biancacci), di conferenze e soprattutto gestita su base volontaria per infinite iniziative locali di laboratori artistici, creativi e formativi, a disposizione di bambini, ragazzi ed adulti dell’area cittadina e territorio dell’Iglesiente. L’associazione Remo Branca è presieduta da Stefano Cherchi, Paola Pruna vicepresidente e il consiglio si compone dei validi ed attivi collaboratori di esperienza come Ottaviana Dessì, Giampiero Eltrudis, Ignazio Pani, Bruno Demuro, Francesco Demartis. Piergiorgio Barranca è l’emerito presidente onorario.
I corsi e laboratori creativi ed attivi al Branca di Iglesias, certamente caso raro in Sardegna per l’impostazione da vera accademia d’Arte, sono dedicati alle frequentatissime attività di ceramica per i bambini, al disegno modellato e artistico, alla fotografia, al macramè e tombolo, pittura, poesia e prosa, scacchi, teatro, xilografia e calcografia, studi musicali.
Remo Branca (1897-1988), xilografo di fama nazionale ed internazionale è stato considerato “uomo di ferrata e solida cultura umanistica” ed autore di testi fondamentali come “La xilografia in Sardegna”, “Breviario di xilografia” e “Incisori sardi”. A lui si deve la fiorente scuola d’incisori iglesienti, che s’imposero per la grande capacità di rappresentare le tematiche di carattere sociale, la vita campestre e la durezza del lavoro dei minatori. Nel segno della continuità artistica e culturale continua ad operare l’associazione che porta il suo nome e lo stesso artista Piergiorgio Barranca, simbolo ideale degli attuali artisti xilografi dell’Iglesiente.
Cristoforo Puddu

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E’ veramente difficile raccontare l’incredibile magia che il “Grande” Giulio Rapetti, in arte Mogol, milanese classe 1936, ha portato sul palco del Teatro Massimo di Cagliari domenica 22 ottobre. Avrebbe potuto essere una serata di pioggia incessante, una serata uggiosa, una serata attraversata dal temporale ma…niente sarebbe cambiato! Un artista del suo calibro porta il sole che scalda i cuori, porta parole che fanno emozionare e una voce che ininterrottamente ti catapulta nel passato musicale di “noi ragazzi di ieri…”

E di queste sensazioni da “cardiopalma” ne sanno qualcosa, oltre alla maggior parte degli ospiti in sala, Donatella, Alessandra e Ornella, tre amiche di Cagliari che sin dalle prime note si sono letteralmente scatenate… facendo anche innervosire qualche signora che avrebbe preferito ascoltare i pezzi in religioso silenzio. Pezzi di Lucio Dalla, Gianni Morandi, Riccardo Cocciante, Adriano Celentano, Lucio Battisti e ancora Gianni Bella… per poi volare ancora più in alto con “Una lacrima sul viso… con “Riderà” e tanti altri pezzi da “90”!

A fianco di Mogol, Alessandro Preziosi, un artista dalla bellezza interiore ed esteriore straripante, una voce calda, ora narrante e poco dopo musicale. Un connubio, il loro, di un grande spessore, di straordinario impatto su un pubblico non più giovane e desideroso di tornare indietro nel passato, magari duettando e dimenticando così per qualche ora i problemi quotidiani.

Una serata di musica e storie, di spaccati di vita quotidiana dal titolo “Se stasera siamo qui…”, un grande spettacolo live con la Sardinia Rock Band. Direttore musicale ed artistico dell’evento Massimo Satta, musicista e braccio destro del più grande maestro della musica italiana, “Mogol”, nonché chitarrista della band sopracitata composta da: Gabriele Pancotto alla voce, Federico Valenti alla chitarra, Daniele Serpi al piano, hammond e tastiere, Fabio Useli al basso e Alex Muntoni alla Batteria.

Un evento unico nel suo genere…e se per caso lo avete perso…almeno queste righe ve lo hanno raccontato.

Nadia Pische

 

Terzo ed ultimo appuntamento questa sera per la 14esima edizione della rassegna “Notti a Monte Sirai”, promossa dal comune di Carbonia, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato alla P.I.BB.CC. e con il coordinamento organizzativo dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo.

Dopo “L’Asino d’oro – Mostri Magia e Metamorfosi” (30 luglio) e “Lucio Battisti, Emozioni” (12 agosto), questa sera la rassegna propone Sergio Múñiz & Tango Sonos, protagonisti di El tango: mitologia di musica e parola. Nell’occasione l’artista spagnolo è contemporaneamente attore, narratore, cantante e chitarrista, in uno spettacolo che celebra il tango nella sua forma più completa. Per raccontarlo nella sua pienezza espressiva si punta sull’incontro tra due miti della cultura argentina quali Astor Piazzolla e Jorge Luis Borges, approfondendo il disco fatto insieme nel 1965. E se da un lato Borges rievoca un tango delle origini, quasi primitivo, dall’altro riconosce nella rivoluzione di Astor Piazzolla nuova linfa vitale.
In un alternarsi di narrazione, musiche e testi poetici, l’evento propone un viaggio nell’anima profonda del tango, capace di trasmettere felicità, che è poi anche l’auspicio degli autori per lo spettacolo.

 

 

Il 12 agosto a Carbonia, nella splendida location di Monte Sirai, un caloroso pubblico ha assistito allo spettacolo “Lucio Battisti – Emozioni”. Voce recitante del bellissimo e bravissimo Cesare Bocci, accompagnato al clarinetto dal talentuosissimo Rocco Debernardis e al pianoforte dal mitico Leo Binetti. Una produzione dell’Orchestra Saverio Mercadonte, testo di Michele Mirabella, inserito nella rassegna “Notti a Monte Sirai Carbonia 2022”, seconda data, dopo “L’asino d’oro”, a cui seguirà la terza ed ultima, il 21 agosto, che vedrà in scena Sergio Muniz & sonos in “El tango”: mitologia di musica e parola.
 

Un luogo magico, non a caso abitato da sempre. Un evento, in tre step, capace di coinvolgere e appassionare sia la comunità locale che i turisti. Un programma a carattere nazionale, pronto a suscitare emozioni intense. ‘Notti a Monte Sirai’ giunge quest’anno alla XIV edizione e vuole invecchiare come il buon vino, migliorando di anno in anno.
Già le civiltà neolitiche e nuragiche, che occuparono per prime l’area, e successivamente fenici e punici, che decisero di costruirvi anche una città, avevano capito le potenzialità del luogo. Oggi Monte Sirai è frequentato in quanto parco archeologico, che d’estate ben si presta come location d’autore per gli spettacoli della rassegna capace di coniugare teatro, musica e poesia. Una manifestazione ormai molto popolare, e anche per questo particolarmente attesa, che dà lustro alla città di Carbonia e a tutto il territorio sulcitano.
Notti a Monte Sirai è promossa dal comune di Carbonia, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato alla P.I.BB.CC. e con il coordinamento organizzativo dell’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo. Anche quest’anno tre le date in cartellone, sempre con inizio dell’evento alle 21.30: il 30 luglio, il 12 ed il 21 agosto. Tre spettacoli diversi ma uniti dal filo conduttore della qualità.
La rassegna si aprirà con lo spettacolo ‘L’Asino d’oro – Mostri Magia e Metamorfosi’.
La rappresentazione di Orlando Forioso e TrisEtMas trasmette frammenti di illusioni teatrali e musicali, tra maschere, ombre, giochi di prestigio, Amore, Psiche e altre meraviglie ispirate all’omonimo romanzo latino di Lucio Apuleio. Il protagonista della storia si trasforma in asino ed è obbligato a vivere diverse avventure e disavventure, dolorose, burlesche e deliranti, e nella disperata ricerca delle rose ha anche l’opportunità di ascoltare la storia di Amore e Psiche. Un viaggio nel mistero e nei misteri, ma in forma grottesca. Uno spettacolo nuovo e
originale, non pedissequa messa in scena del romanzo ma creazione coerente con il teatro del tempo presente.

Il 12 agosto ecco Cesare Bocci, protagonista di un viaggio di musica e parole nella storia di uno dei più grandi cantautori italiani: Lucio Battisti, l’artista che ha saputo personalizzare e innovare in ogni senso la forma della canzone tradizionale e melodica italiana, arrivando a vendere oltre 25 milioni di dischi. Grazie anche alla collaborazione con Mogol, autore dei suoi testi, rilanciò temi ritenuti esauriti o difficilmente rinnovabili, quali il coinvolgimento sentimentale e i piccoli avvenimenti della vita quotidiana, ma seppe anche esplorare argomenti nuovi e inusuali, a volte controversi, spingendosi fino al limite della sperimentazione pura. Cesare Bocci racconta questa storia su testo di Michele Mirabella, affiancato dalle raffinate citazioni musicali del Duo Debernardis-Binetti.
Terzo ed ultimo appuntamento il 21 agosto con Sergio Múñiz & Tango Sonos, protagonisti di El tango: mitologia di musica e parola. Nell’occasione l’artista spagnolo è contemporaneamente attore, narratore, cantante e chitarrista, in uno spettacolo che celebra il tango nella sua forma più completa. Per raccontarlo nella sua pienezza espressiva si punta sull’incontro tra due miti della cultura argentina quali Astor Piazzolla e Jorge Luis Borges, approfondendo il disco fatto insieme nel 1965. E se da un lato Borges rievoca un tango delle origini, quasi primitivo, dall’altro riconosce nella rivoluzione di Astor Piazzolla nuova linfa vitale.
In un alternarsi di narrazione, musiche e testi poetici, l’evento propone un viaggio nell’anima profonda del tango, capace di trasmettere felicità, che è poi anche l’auspicio degli autori per lo spettacolo.
«Confermiamo con soddisfazione la partnership con l’associazione Enti localicommenta entusiasta il sindaco di Carbonia Pietro Morittu – che con il ciclo ‘Notti a Monte Sirai’ porta ogni anno un valore aggiunto a uno dei siti di maggiore bellezza e richiamo turistico della città quale è il nostro parco archeologico. Tre appuntamenti di rilievo – sottolinea ancora il Primo cittadino – il 30 luglio prossimo, e poi il 12 ed il 21 agosto, tra teatro e musica d’autore, che abbiamo inserito nel cartellone degli eventi estivi realizzato dal comune di Carbonia e reso possibile grazie a collaborazioni preziose come questa, con l’auspicio di continuare a lavorare insieme per offrire una proposta culturale di livello.»
I carboniesi potranno raggiungere il parco archeologico anche tramite il bus navetta, gratuitamente. La partenza del pullman con direzione Monte Sirai è prevista alle ore 21,00 da piazza Roma. Il servizio include anche il rientro a Carbonia, con stessa destinazione della partenza. Inoltre, grazie alla collaborazione con il sistema museale (www.carboniamusei.it) chi acquisterà il biglietto per il Festival avrà diritto ad accedere gratuitamente, entro il 31 agosto 2022, al Parco Archeologico.

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Dalla serata dedicata a Lucio Battisti all’esibizione dei comici Cossu e Zara, dal tributo a Fabrizio De André ed Andrea Parodi con i Zirichiltaggia e Limba fino ai giochi per bambini e allo schiuma party.
Sono soltanto alcune delle attrazioni che caratterizzano la festa patronale della parrocchia Beata Vergine Addolorata, promossa dalla chiesa situata in via Liguria
 – nel cuore del quartiere di Rosmarino – con il patrocinio del comune di Carbonia. «Si tratta di un bellissimo evento che ogni anno richiama centinaia di nostri concittadini per commemorare la Beata Vergine Addolorata con una serie di festeggiamenti civili e religiosi organizzati da una delle principali parrocchie cittadine, punto di ritrovo, aggregazione e socializzazione di un’ampia comunità di fedeli», ha detto il sindaco Paola Massidda.
Il ricco programma della festa patronale prevede eventi civili all’insegna dell’intrattenimento, della cultura, del musica e del divertimento, tra i quali si segnalano:

• Giovedì 12 settembre, alle ore 20.30, la proiezione del video “Schiavi di miniera…eppure ho fatto cent’anni” contenente le interviste ai centenari del Sulcis Iglesiente;
• Venerdì 13 settembre, alle ore 21.30, “Emozioni Battisti”: serata dedicata al repertorio musicale del grande cantante originario di Poggio Bustone;
• Sabato 14 settembre, alle ore 21.30, “Dj Set con Angelo Fraternali e lo Schiuma Party” intervallato dalle gag comiche del duo del gruppo “Lapola” Cossu e Zara;
• Domenica 15 settembre, alle ore 21.30, “Tributo a Fabrizio De André e ad Andrea Parodi” con “Zirichiltaggia” e “Limba”.
Domenica 15 settembre, tra i festeggiamenti religiosi, spicca la processione in onore della Santa patrona, che farà seguito alla concelebrazione solenne delle ore 17.30 e si snoderà attraverso il seguente percorso: via Liguria, via Umbria, via Costituente, piazza Repubblica, via Dalmazia, via Barbagia, via Dalmazia, via D’Annunzio e rientro in Chiesa.
La processione sarà impreziosita dalla presenza della Banda Musicale cittadina e di alcuni gruppi folk.
Tutti i dettagli del programma della festa patronale della parrocchia della Beata Vergine Addolorata sono pubblicati nella locandina allegata.

Quando si dice pensieri e parole, o poesia in musica, la mente richiama subito l’indissolubile duo Mogol-Battisti. Il poeta, il paroliere Mogol, e la dolce anima rock del musicista scomparso troppo presto, Lucio Battisti. La Sardinia Rock band si esibirà domani, 18 agosto, a Capoterra, in piazza Liori, alle 22.00 con lo spettacolo musicale Pensieri e parole, un omaggio al poeta italiano Mogol e al suo più grande e riuscito sodalizio con Lucio Battisti. I brani saranno riproposti in chiave Rock, valorizzando la vera anima musicale di uno dei cantanti italiani più amati di questi decenni. La manifestazione è promossa nell’ambito della rassegna Estate capoterrese 2019, dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo e del Comune.

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In edicola il nuovo numero di “Vinile”, la rivista bimestrale che racconta la musica in modo nuovo, con un approccio storico, approfondito, ricco, in 132 pagine a colori, patinate.

È intanto attiva la pagina facebook ufficiale della rivista, ricca di news e anticipazioni.

Sul nuovo numero si parla del 1968, che, a distanza di 50 anni, è ancora vivo nella memoria e nelle discussioni. Se ne parla ad esempio con una ipotetica colonna sonora tutta italiana, costruita riascoltando 20 album pubblicati in quell’anno. Da Fabrizio De André a Marisa Sannia, dai Gufi all’Equipe 84 e poi i dischi di Sergio Endrigo, Duilio Del Prete e Caterina Bueno ma anche quelli di complessi ormai dimenticati come i Barrittas e i Ribelli.

Sempre riguardo al 1968, sul bimestrale, arrivato al 13° numero, si può trovare una gustosa retrospettiva di come venivano rappresentate dalla stampa giovane le “ragazze dei capelloni”, le icone femminili che hanno contribuito allo sdoganamento di nuovi costumi. Patty Pravo, Caterina Caselli e le altre ragazze beat, tutte insieme, colorate.

Intorno al 1968 cominciava anche la carriera di uno dei più amati e rigorosi complessi inglesi del periodo storico del prog mondiale, i Van Der Graaf Generator. Nelle pagine di “Vinile” l’intera discografia italiana completamente illustrata. E riccamente illustrata è anche la discografia dei vinili di Elio e Le Storie Tese. Con aneddoti e note dettagliate, tutti i dischi del più dissacrante complesso italiano.

Ed ancora: due generazioni di cantastorie a confronto, Alessio Lega e Mirkoeilcane, protagonisti di altrettante interviste.

E poi Lucio Battisti. E’ difficile immaginare quanti suoi dischi siano stati pubblicati fuori dai confini nazionali. Solo dall’album “La batteria, il contrabbasso, eccetera” del 1976, sono stati estratti una trentina di 45 giri per i mercati europei e sudamericani. Copertine inedite, anche pacchiane a volte, tutte insieme in un album coloratissimo.

Completa questo numero della rivista la discografia italiana di Leonard Cohen, con l’elenco di tutte le cover realizzate nella nostra lingua, l’anteprima dell’attesa autobiografia di Miranda Martino e l’analisi di un rivoluzionario giradischi, presente anche in copertina. E poi, come sempre, una ricca sezione di recensioni di dischi nuovi, in buona parte dedicati alla musica italiana emergente.

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215975527048950/?notif_id=1520464740156603&notif_t=feedback_reaction_generic

Grande omaggio domenica 4 marzo al Teatro Centrale di Carbonia, con lo spettacolo musicale dedicato al grande cantautore Lucio Battisti, a quasi vent’anni dalla sua prematura scomparsa (il 5 marzo 2018 avrebbe compiuto 75 anni, essendo nato il 5 marzo 1943 a Poggio Bustone).

L’evento, organizzato da Sergio Etzi, è stato presentato da Francesca Arrius.

Passo dopo passo, sul palco, ha preso vita, attraverso un viaggio musicale, la carriera di uno stimatissimo artista, nonché emblema di quegli anni in cui, per diventare famosi, bisognava ancora fare una lunga “gavetta”.

Sin dalle prime canzoni, il pubblico ha subito manifestato una grande voglia di cantare e di battere le mani a ritmo, tornando indietro nel passato ed accarezzando così ancora una volta ricordi di gioventù, ancorati strettamente al cuore.

Con la band “Emozioni Battisti”, formata da Maurizio Palla alla batteria, Marcello Cardia al basso, Pino Montalbano e Paolo Loi alle chitarre, Daniel Meloni ed Erica Loi alle voci, ha cantato alcuni pezzi anche Susy Pintus, una cara amica di Lucio e di suo padre, con cui ha vissuto sino al 2008, anno in cui è scomparso. Questa sua convivenza con il padre del cantante le ha dato modo di conoscere alcuni aneddoti legati alla sua vita sin da quando era piccolo e già sognava di cantare.

Durante la serata proprio Susy ci ha fatto sorridere e a tratti commuovere, con la lettura di tre lettere scritte da Lucio, una per Natale dedicata ai suoi genitori quando aveva solo 8 anni, le altre due indirizzate alla mamma quando, un po’ più grande, cominciava ad assaporare qualche successo ed ancora ignorava, quanto poi sarebbe volato in alto con le sue canzoni, con le sue poesie musicate.

Una scelta difficile, visto il ricco repertorio da cui sono stati tratti brani che hanno fatto vibrare il cuore come “I giardini di marzo” una dolce dichiarazione d’amore, “E penso a te” una conferma d’amore sconfinato, “Mi ritorni in mente” un amore impossibile da dimenticare e che farà per sempre parte di un sogno, “Emozioni” tutte quelle sensazioni che si agitano nell’animo umano, “Io vorrei…non vorrei…ma se vuoi” i ricordi che non consolano e tanti altri, dalla melodia incantevole, ora decisa, ora morbida e delicata.

Le tematiche delle sue canzoni, per lo più di natura amorosa in cui dolore, rammarico e disperazione, senso di vuoto e solitudine sono ricorrenti, gli regalano un’immagine di “cantore dell’amore” immortalando per sempre i suoi pezzi dall’immenso valore artistico, che rimarranno per sempre impressi nella memoria collettiva.

Una discografia, testimone del Novecento musicale italiano, che ci farà ancora sognare per chissà quanti altri decenni.

Nadia Pische

                                                                        

 

                    

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Archiviato febbraio, ad Alghero marzo si preannuncia un mese carico di eventi e musica dal vivo. Saranno ben undici le diverse proposte artistiche che si esibiranno sul palco del Miramare Gastro & Music Pub. Cinque le date di Friday Tribute Night, la rassegna che porta nella Riviera del Corallo i migliori tributi presenti sul territorio sardo: Vasco Rossi con i “B. d. A” il prossimo venerdì 2 marzo, Pearl Jam interpretati dai “No Code” venerdì 9, 883 e Max Pezzali con “Tieni il Tempo” il 16, poi a seguire “Occhi di Yatta” e il loro tributo alle sigle dei cartoni animati e infine “Una sera con Lucio”, omaggio a Lucio Battisti. Altrettanto numerosi i concerti del sabato, il 3 marzo Carletto e i suoi 3 super mostri, il 10 la Big Band di Tempio per la prima volta ad Alghero, il 17 sarà St. Patrick’s Day Party con il live dei Bordell e dj guest Davide Merlini, poi gli ultimi appuntamenti del mese con Cover Garden e Hollywood Band. Inoltre l’8 marzo il Miramare rende omaggio alle donne con la serata “Una mimosa per tutte” in cui il genere femminile sarà omaggiato con fiori e la musica dei Senza Base. Questo fine settimana, dunque sarà animato dal tributo al grande Blasco per Friday Tribute Night e sabato il concerto di Carletto e i suoi tre super mostri. L’omaggio al rocker di Modena Park è portato in scena dai B. d. A. – Bambini dell’Asilo, il gruppo di Carmine Cardia conosciuto ormai come il Vasco sardo prende il nome da uno dei brani più irriverenti del Blasco pubblicato nel lontano 1980. La band negli anni ha avuto l’onore di suonare insieme ai musicisti che hanno accompagnato per una vita Vasco sia in studio che sul palco: Maurizio Solieri, Andrea Braido, Claudio “Gallo” Golinelli ecc. Sabato 3 marzo invece il concerto di Carletto e i suoi tre super mostri, lo storico progetto musicale del Nord Sardegna in versione quartet porta in scena un live da profondo gusto ballabile italiano ed internazionale. Tutti gli eventi del locale affacciato sulla passeggiata degli algheresi sono ad ingresso libero.