20 April, 2024
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La Giunta regionale ha definito gli aspetti ancora aperti che riguardano le misure a favore dei lavoratori ex Ati Ifras ai fini dell’attuazione della legge regionale n. 34 del 2016. In particolare, nella delibera approvata oggi viene riconosciuto il disagio sostenuto in conseguenza del differito reinserimento nei progetti occupazionali e espressamente prevista la necessità di ricorrere alla flessibilità organizzativa e dell’orario di lavoro. 

L’assessore degli Affari generali Filippo Spanu esprime compiacimento e ringrazia i partecipanti al Tavolo partenariale «per aver contribuito a raggiungere l’importante risultato di garantire a tutti i lavoratori l’inserimento nei progetti occupazionali e in alternativa l’esodo incentivato». 

«Abbiamo coraggiosamente messo in ordine una situazione molto critica di cui ci siamo fatti carico e stiamo onorando gli impegni assunti con le parti sociali – dice l’assessore del Lavoro, Virginia Mura -. Stiamo realizzando un piano di sviluppo economico e, soprattutto, stiamo dando un futuro ai lavoratori. Utilizzeremo al meglio la loro esperienza e le loro competenze per valorizzare la ricchezza delle risorse ambientali, storiche, culturali e turistiche di importanti aree dell’Isola.»

L’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu sottolinea che «l’intervento ha una grande utilità per i Comuni ai fini del completamento delle iniziative già avviate nei campi archeologico e ambientale. I lavoratori impegnati nei diversi progetti mettono a disposizione un prezioso patrimonio di competenze».

L’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras, mette in risalto il ruolo avuto da Igea. «La società in house della Regione è stata la prima a fare le selezioni per il personale, la prima ad assumere i lavoratori e la prima a impiegarli nei diversi cantieri nei territori del Parco Geomineario – ricorda l’assessore dell’Industria -. Attualmente sono 115 i lavoratori inseriti in IGEA e tutti stanno svolgendo le attività stabilite. Siamo soddisfatti perché la strada tracciata dalla società si è rivelata la migliore percorribile e adesso è seguita anche dagli altri enti».

Va avanti, intanto, il Piano di ricollocazione dei lavoratori ex Ati Ifras e le misure connesse all’attuazione di quanto previsto nella legge regionale n. 34, nelle more della realizzazione del bando di gara internazionale. L’iter è ormai in una fase avanzata e tutti i passaggi sono valutati e verificati puntualmente dal Tavolo partenariale coordinato dall’assessore Filippo Spanu, di cui fanno parte i responsabili degli enti e delle strutture regionali con specifiche competenze e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.

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Venerdì 21 dicembre, nel Centro ricerche Sotacarbo, situato nella Grande miniera di Serbariu, si terrà il workshop “Più efficienza: obiettivo Comune”.

Nella mattinata, dalle ore 10.15 alle 11.30, è in programma una tavola rotonda sul “percorso della riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico sardo”, moderata dal prof. Antonello Sanna, che vedrà la partecipazione dell’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras, dell’assessore della Pianificazione del Comune di Cagliari Francesca Ghirra, dei sindaci di Carbonia e Iglesias Paola Massidda e Mauro Usai; di Ivano Talmon, per l’Agenzia per l’energia Alto Adige – CasaClima e di Marco Tradori, dell’Ordine degli architetti di Cagliari. 

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GNL, prospettive per il trasporto marittimo: è il tema di un seminario internazionale promosso dall’Assessorato dell’Industria che si svolgerà a Cagliari, venerdì 14 dicembre, con inizio alle ore 9.00, al Lazzaretto di Sant’Elia. L’iniziativa, inserita nell’ambito delle attività Interreg, è supportata dalla Corsica, dalle Regioni Liguria e Toscana e dalla Regione Provence-Alpes-Côte d’Azur. Per essere in anticipo sulle direttive del Parlamento europeo in materia di combustibili alternativi meno inquinanti, le Regioni coinvolte nell’iniziativa, insieme alla Camera di Commercio del Var, all’Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale e alle Università di Cagliari, Genova e Pisa, hanno elaborato un progetto globale di preparazione all’utilizzo del Gas Naturale Liquefatto (GNL) nelle attività legate al trasporto marittimo. L’Assessorato dell’Industria è capofila del progetto SIGNAL che deve definire un sistema integrato di distribuzione del GNL nei territori coinvolti. Attualmente, infatti, i porti interessati sono inadeguati sia per la disponibilità di risorse di GNL che per i siti di stoccaggio destinati al rifornimento delle navi. L’obiettivo è rispondere a queste difficoltà con lo sviluppo di piani e strategie a supporto dell’attuazione della direttiva comunitaria e assistere quei territori dove il metano è assente o limitato. Con l’uso del GNL, infatti, si creerebbe valore aggiunto e si ridurrebbero in maniera consistente le emissioni inquinanti.

All’evento di venerdì parteciperanno il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras, José Bassu, dell’Office des Transports de la Corse, Paolo Fadda, dell’Università di Cagliari, Claudio Evangelisti, Amministratore Delegato di Gas & Heat, Jacopo Riccardi, della Regione Liguria, Elio Ruggeri, della SNAM, Dario Soria, Direttore Generale Assocostieri, Florance Perouas, referente per il Grande Porto Marittimo di Marsiglia per il GNL, Pietro Manunza, presidente della Compagnia italiana di navigazione Tirrenia, Valeria Mangiarotti, dell’Autorità Portuale della Sardegna, Ivano Toni, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale e Silvia Migliorini, di Assogasliquidi Confindustria.

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C’erano anche sei studenti dell’Istituto Tecnico per il settore economico “Martini” di Cagliari, questa mattina, a Gonnosfanadiga, in occasione della visita dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, in uno stabilimento artigianale specializzato nei prodotti da forno che, forte di una lunga storia imprenditoriale, oggi coniuga con successo la tradizione con l’innovazione. Gli studenti, componenti di una classe del quarto anno con indirizzo Relazioni internazionali per il marketing, stanno concludendo un’esperienza formativa di alternanza scuola-lavoro all’interno degli uffici del Servizio attività produttive dell’Assessorato. La visita di oggi a Gonnosfanadiga rientrava tra le iniziative previste dal percorso didattico con l’obiettivo di consolidare, attraverso esperienze pratiche, le conoscenze acquisite a scuola. L’assessore Maria Grazia Piras ed i ragazzi del Martini hanno incontrato gli imprenditori del Panificio Porta, impresa che fa parte della rete della Confartigianato denominata Store Sardinia, una delle reti finanziate dall’Assessorato nell’ambito dei bandi per sostenere l’export delle piccole e medie aziende della Sardegna, un Programma triennale (2015-2018, già aggiornato al 2020) con un impegno finanziario di oltre 20 milioni di euro. L’azienda, che di recente ha festeggiato 100 anni di attività nel settore della panificazione e della produzione di dolci, grazie ai progetti di Internazionalizzazione sta per chiudere importanti accordi commerciali per esportare pasta e altri prodotti da forno destinati ai mercati della Russia e della Bielorussia.

«È stato per tutti un incontro formativo – ha commentato l’assessora Piras -. Gli studenti, che in Assessorato si sono immersi nel lavoro quotidiano svolto dai nostri uffici, oggi hanno anche potuto conoscere da vicino alcuni aspetti legati al ‘fare impresa’. Non solo teoria, quindi, ma anche pratica. L’alternanza scuola-lavoro aiuta gli studenti a entrare in contatto con il mondo delle imprese e fa capire loro, già nella fase scolastica, quali sono le proprie attitudini e le capacità pratiche. Nello specifico – ha sottolineato ancora l’assessore Maria Grazia Piras – la storia del panificio Porta di Gonnosfanadiga insegna tanto ed è davvero esemplare. Da impresa familiare artigiana, infatti, si sta trasformando in un’azienda più strutturata, sotto la spinta della nuova generazione che ha voluto innestare elementi fortemente innovativi, quali un marketing mirato e un packaging più efficace, in un contesto tradizionale dove il valore aggiunto è dato da ricette antiche e materie prime di qualità. Un mix vincente che sta consentendo all’impresa di affrontare la sfida di nuovi mercati, ampliare l’attività e creare nuova occupazione. Se tutto ciò è stato reso possibile anche grazie alle politiche e alle strategie portate avanti dal nostro Assessorato, non possiamo che essere soddisfatti. Vuol dire – ha concluso Maria Grazia Piras – che le nostre scelte per sostenere l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese sarde si sono rivelate giuste.»

 

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«La Regione deve bloccare l’impianto termodinamico di San Quirico con le stesse motivazioni con le quali si è opposta alla realizzazione dell’impianto solare termodinamico della società Flumini Mannu che si sarebbe dovuto realizzare nei comuni di Villasor e Decimoputzu. Invece l’assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras rilascia dichiarazioni sconcertanti, dicendosi favorevole alla realizzazione in un’area agricola di una cattedrale nel deserto e questo solo per consentire ad una società privata di risparmiare.»

Lo affermano i parlamentari del Movimento 5 Stelle Emiliano Fenu, Luciano Cadeddu e Lucia Scanu, secondo i quali «per realizzare un impianto che non porterà alcun beneficio ai sardi, si permette il consumo di territorio agricolo e la realizzazione nei fatti di un nuovo termovalorizzatore nel cuore pulsante dell’industria agricola sarda, a pochi chilometri da quello che è il nostro migliore modello di sviluppo agricolo. Come abbiamo detto più volte, siamo assolutamente a favore della realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, ma questi devono essere realizzati in aree industriali dismesse, degradate e da recuperare. Occorre evitare il consumo di suolo agricolo. La Regione deve quindi ascoltare le comunità e bloccare immediatamente il progetto di San Quirico».

Per Fenu, Cadeddu e Scanu «è sconcertante che si voglia andare avanti a tutti i costi nonostante le molteplici criticità emerse nel corso del procedimento autorizzatorio, ignorando la voce delle comunità, degli enti locali e di tutti i comuni guidati da amministrazioni di qualsiasi parte politica. Occorre dunque evitare che si crei un impianto industriale con ricadute occupazionali del tutto inconsistenti, e con effetti devastanti sul territorio e, soprattutto, di immagine su un territorio ad evidente vocazione agricola».

I tre parlamentari ricordano come l’impianto di San Quirico preveda anche la realizzazione di un bruciatore di ben 75 tonnellate di biomassa di cippato (cioè legname) al giorno, «ma non si comprende ancora bene dove dovrebbe essere reperito il legname e come dovrebbe essere trasportato in loco, mentre è ormai risaputo che il  bruciatore un domani potrà essere agevolmente convertito anche per bruciare rifiuti».

«Confidiamo nel buon senso del Presidente della Regione che già si era opposto alla realizzazione del progetto dell’impianto solare termodinamico di Flumini Mannu, ma la cui realizzazione è stata definitivamente scongiurata grazie alla recente delibera del Consiglio dei ministri che ha negato la prosecuzione del procedimento di valutazione di impatto ambientale del progetto – concludono Fenu, Cadeddu e Scanu -. Le criticità evidenziate dalla giunta regionale per quegli impianti sono le stesse che investono anche il progetto di San Quirico. Per questo chiediamo a gran voce: ascoltate le comunità e fermatevi.»

 

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L’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha partecipato oggi nella miniera della Carbosulcis, a Nuraxi Figus, alle iniziative organizzate in occasione dei festeggiamenti per Santa Barbara, patrona dei minatori. L’esponente della Giunta ha voluto ringraziare l’amministratore della società, Antonio Martini, i tecnici e tutti i dipendenti per il lavoro svolto nel 2018, anno che sancisce la fine dell’estrazione del carbone, come previsto dal piano di chiusura della miniera. La stessa società viaggia ora verso una riconversione all’insegna dell’innovazione tecnologica e della ricerca scientifica.

«La festa di Santa Barbara, qui alla Carbosulcis, oggi è ancora più sentita e partecipata perché si chiude un’era, quella dell’estrazione del carbone, e se ne apre un’altra, che nelle nostre intenzioni rappresenta il futuro, a garanzia soprattutto dei lavoratori più giovani. Nuraxi Figus si sta candidando a diventare un polo di eccellenza nel settore della ricerca e dell’innovazione – ha detto Maria Grazia Piras -. Il nuovo Piano industriale va in questa direzione: il progetto Aria in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’impianto per il processo di arricchimento delle proprietà dell’alga spirulina e le iniziative nell’ambito dell’efficientamento energetico, sono le basi per dar vita a nuove iniziative manifatturiere e costruire opportunità di lavoro per i giovani altamente qualificati presenti nella società. Aprirsi al mondo delle nuove tecnologie è da sempre nel DNA dell’industria mineraria, in particolare in Sardegna. Da un pezzo importante del nostro passato, come le ex miniere del Sulcis, possiamo creare grandi occasioni di sviluppo.»

La festa di Santa Barbara a Nuraxi Figus è stata caratterizzata dalla messa in sottosuolo celebrata dal vescovo di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda, dall’esibizione del Coro di Iglesias, dalla visita di scolaresche, laboratori per bambini e, infine, da una mostra fotografica sulla storia e le tradizioni minerarie. Una cerimonia in onore di Santa Barbara si è svolta questa mattina anche a Monteponi per iniziativa della società IGEA.

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La chiusura e la cancellazione dal registro delle imprese della Nuova Mineraria Silius sono state sancite oggi dalla Giunta regionale. con una delibera presentata dall’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras.

«Procediamo nell’azione virtuosa di riordino delle società partecipate in base al Piano approvato nel 2016 – commenta l’assessore Maria Grazia Piras -. Per quanto riguarda l’Industria, quattro anni fa detenevamo 11 partecipazioni dirette e circa una ventina di partecipazioni indirette fra cui molte minoritarie detenute in società non più attive. A oggi, invece, si detengono partecipazioni dirette in sole 8 società, per cinque delle quali è in corso di conclusione la procedura liquidatoria. Abbiamo quindi attuato una politica di razionalizzazione, in linea con gli indirizzi nazionali, orientata a garantire una maggiore economicità ed efficacia nella gestione delle società, alla chiusura delle società inattive e all’accorpamento della gestione dei servizi. Si tratta di un lavoro avviato già prima dell’entrata in vigore del Testo Unico sulle società a partecipazione pubblica che poi dal decreto legislativo ha ricevuto un nuovo impulso e nuovi strumenti operativi.»
Le società chiuse dal 2014 al 2018 sono il Consorzio Forgea, la SIPAS, la Nuova Valriso, la SIGMA Invest, la Nuova Sardamag, la Palmas Cave e la Seamag. Entro l’anno sarà chiusa anche la Sarind.

«Il percorso che ha portato alla chiusura della Nuova Mineraria Silius, in liquidazione dal 2006, è stato lungo e complesso. Ma ora – conclude l’assessore Maria Grazia Piras – anche su questa vicenda siamo riusciti a mettere la parola fine.»

La cancellazione della società dal registro delle imprese avverrà entro il 2018.

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L’on. Daniela Forma (Pd), già prima firmataria di una mozione approvata dal Consiglio regionale lo scorso 29 maggio, interviene sul trasferimento del servizio idrico, fognario e di depurazione del sito industriale di Macomer e deposita una interrogazione indirizzata al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras.

«La Giunta regionale – ricorda Daniela Forma – ha autorizzato con propria deliberazione dell’8 agosto 2017 l’attivazione della procedura finalizzata al trasferimento in capo ad Abbanoa s.p.a. degli impianti idrici, fognari e di depurazione gestiti del Consorzio ZIR di Macomer in liquidazione e, successivamente, con il decreto presidenziale n. 85 del 2017 è stato approvato il Piano dei trasferimenti degli impianti e delle unità di personale individuate. Il subentro effettivo è stato inizialmente previsto per il 1° giugno 2018Sennonché – ricorda Daniela Forma – nel momento in cui le aziende insediate nelle aree di Tossilo e Bonu Trau hanno provato a capire quali sarebbero state per loro le ripercussioni di questo passaggio, hanno appreso che, a parità di servizio e consumi, gli importi da corrispondere alla società Abbanoa sarebbero quadruplicati rispetto a quelli pagati al Consorzio industriale di Macomer. Questo fatto ha comportato una sollevazione delle aziende di Macomer, per il tramite delle loro associazioni di categoria, e la conseguente presa in carico della questione da parte del Consiglio regionale che ha approvato la mozione n. 420 sottoscritta dai consiglieri regionali Daniela Forma, Pietro Cocco, Daniele Cocco, Busia, Zanchetta, Comandini, Cozzolino, Deriu, Gaia, Giuseppe Meloni, Valerio Meloni, Pinna, Piscedda e Solinas. Tale mozione ha impegnato la Giunta regionale, tra le altre cose, a convocare un apposito Tavolo Tecnico che coinvolgesse la Presidenza della Regione, l’assessorato regionale dell’Industria, la società Abbanoa Spa, l’EGAS Sardegna e gli enti locali interessati al fine di approfondire la problematica e verificare le possibilità di addivenire ad una soluzione che rendesse i costi del servizio idrico sostenibili per le aziende e in linea con quelli applicati dal gestore consortile. Proprio a seguito dell’indirizzo ricevuto dal Consiglio regionale, l’assessorato regionale dell’Industria, unitamente ad Abbanoa ed EGAS, ha differito il termine del trasferimento al 1° novembre 2018.»

«Arriviamo al mese di ottobre del 2018. L’assessorato regionale dell’Industria convoca il Tavolo tecnico previsto dalla mozione consiliare e – comunica Daniela Forma – appreso che EGAS sta lavorando alla proposizione di una tariffa specifica per le attività industriali, chiede un’ulteriore proroga del trasferimento del servizio idrico integrato per consentire la maturazione di un quadro tariffario che consentirebbe alle aziende insediate a Macomer di non vedersi quadruplicare le tariffe oltre che il raggiungimento di un importante risultato per tutte le attività industriali della nostra Regione. Poiché ad oggi non risulta  formale accettazione del percorso di mediazione proposto dalla Giunta regionale e anzi, qualche giorno fa, il Gestore Unico Abbanoa spa ha comunicato alle aziende insediate nell’area industriale di Tossilo e Bonu Trau di Macomer che il trasferimento della gestione del Servizio Idrico Integrato si è perfezionato dal 1° novembre, invitando tutti gli utenti che ancora non avessero provveduto a trasmettere i propri dati entro il 30 novembre per impostare il futuro rapporto contrattuale, pena l’interruzione della fornitura idrica e del collegamento alla rete fognaria, ho depositato una specifica interrogazione.»

L’interrogazione indirizzata al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, chiede di sapere:

– come sia possibile che Abbanoa s.p.a. abbia comunicato agli utenti l’avvenuto perfezionamento del trasferimento del servizio idrico integrato dal Consorzio industriale di Macomer ad Abbanoa s.p.a. senza tener conto delle interlocuzioni istituzionali in corso e della richiesta di proroga formulata e reiterata da parte dell’assessorato regionale dell’Industria;

– che ruolo abbia avuto il Consorzio industriale di Macomer in liquidazione in questa partita, quale la collaborazione offerta all’assessorato regionale dell’Industria per assecondare il mandato ricevuto dal Consiglio regionale di addivenire ad una soluzione che tenesse conto delle esigenze delle aziende insediate;

– quali tariffe verranno applicate alle aziende insediate nelle aree industriali di Tossilo e Bonu Trau a far data dal 1° novembre 2018.

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L’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha partecipato questa mattina a Santa Giusta alla cerimonia di inaugurazione del cantiere per la realizzazione del primo deposito costiero di Gas Naturale Liquefatto (GNL) in Sardegna. L’evento, con la posa della prima pietra, si è svolto prima nell’area industriale del porto, dove sorgeranno gli impianti e, successivamente, nella sala consiliare del Comune. Erano presenti i vertici di Higas, il presidente Andrew Pickering, l’Amministratore Claudio Evangelisti, il presidente della Gas and Heat, Mauro Evangelisti, i sindaci di Santa Giusta e di Oristano, l’arcivescovo di Oristano, rappresentanti del Consorzio Industriale, della Capitaneria di Porto, istituzioni locali ed esponenti di numerose imprese che gravitano nella zona industriale o interessate all’utilizzo del GNL.

«Si concretizza un percorso iniziato nel 2014: oggi è stato messo un tassello importante del Piano per la metanizzazione della Sardegna – ha detto nel suo intervento l’assessore Maria Grazia Piras -. Stiamo iniziando a vedere i primi risultati e non c’è solo l’avvio del cantiere Higas. Mi riferisco al riavvio dei lavori per la rete dei bacini in capo alla concessionaria Italgas con un investimento finanziario rilevante che avrà forti ricadute occupazionali. Il deposito costiero di Higas, il primo in Sardegna e unico nel suo genere in Italia, apre una nuova era nell’uso dei carburanti nell’isola, sia in termini di risparmio che di impatto ambientale. Innanzitutto, sarà impressa un’accelerazione nella transizione dal GPL al GNL nel campo dei trasporti pesanti. E, in secondo luogo, darà una forte spinta all’utilizzo del GNL nel settore dei trasporti marittimi. Il nostro obiettivo – ha ricordato ancora l’assessore Maria Grazia Piras – è far sì che la Sardegna diventi un punto di riferimento nel Mediterraneo per l’approvvigionamento a GNL delle navi, comprese le navi da crociera. Oggi più che mai, abbiamo la certezza che il metano arriverà nell’isola. Noi, come Giunta, abbiamo pensato a un modello integrato, che comprende porti, depositi costieri, rete di distribuzione principale e bacini di distribuzione urbana. Sulla rete principale – ha sottolineato, infine, l’assessore dell’Industria – il Governo sta facendo le proprie valutazioni e ci aspettiamo in questo senso atti formali. Non è una disputa ideologica: le analisi costi-benefici dicono che il metano in Sardegna sarà un vantaggio per i cittadini e per le imprese. Ecco perché sono fiduciosa che tutto andrà per il meglio.»

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La Prima commissione Autonomia e ordinamento regionale del Consiglio regionale, presieduta da Francesco Agus (Misto) ha sentito in audizione l’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, sul disegno di legge 542 (legge di Semplificazione 2018). L’assessore dell’Industria ha spiegato che si tratta della seconda legge di semplificazione di questa legislatura e che ha l’obiettivo di aiutare, dopo il primo testo del 2016, e rendere più semplice la vita dei cittadini e delle imprese. Rispetto al testo precedente, quella all’esame del parlamentino è una legge più snella e che tocca piccoli punti, dall’urbanistica al commercio. Tra questi: è abolito il rinnovo annuale delle licenze di competenza regionale, è aumentata la tolleranza edilizia in fase di costruzione (non necessario fare una variante), vengono eliminati i controlli annuali per il mantenimento delle agevolazioni per le persone affette da malattie croniche e difficilmente reversibili, è ridotto a 15 giorni il tempo massimo che ha il Suape per approvare o respingere una domanda, sono eliminati i certificati di iscrizione ad albi e registri da appendere (come per gli agriturismo), è eliminata la doppia autorizzazione per il commerciante che voglia utilizzare ulteriori forme di vendita (vendita online o automatici), sono maggiori i casi di silenzio assenso in sede di Conferenza di servizi, è prevista l’edilizia libera per l’impianto di condizionatori e fotovoltaici. Per l’assessore c’è tanto da fare ancora, ma in questa legislatura è stata data un’importante accelerata alla riduzione dei vincoli burocratici. Il presidente Francesco Agus ha ringraziato l’assessore ed ha proposto un ulteriore incontro per valutare, insieme al componente della Giunta, le osservazioni al disegno di legge arrivate dalla Quarta commissione e i due emendamenti appena presentati dal consigliere Paolo Zedda in materia di trasparenza per le nomine di competenza della Regione e sulla possibilità per il Consiglio regionale di dotarsi di un organismo che valuti l’andamento ed i risultati prodotti dalle norme e dalle politiche  approvate dal Consiglio regionale.

La Commissione ha poi sentito in audizione l’assessore regionale degli Affari generali, personale e Riforma della Regione sulle “Progressioni professionali del personale Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale”. L’esponente dell’Esecutivo ha spiegato che saranno garantiti nel 2018 i transiti a 1204 dipendenti, pari al 93,7 per cento degli aventi diritto, e che gli altri 82 otterranno il riconoscimento nel 2019. Il presidente Francesco Agus e la consigliera del Pd, Daniela Forma, hanno affermato che l’indirizzo del Consiglio regionale e della Commissione era stato quello di coprire il cento per cento degli aventi diritto e si sono detti non soddisfatti della soluzione.