18 April, 2024
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Alessandro Bianchi all'Eliseo di NuoroGianfranco Ganau all'Eliseo di Nuoro Carlo S,muraglia all'Eliseo di Nuoro  I giovani musicisti dell'Eliseo di Nuoro Il pubblico dell'Eliseo di Nuioro

Un minuto di silenzio, dedicato ai migranti che hanno perso la vita nel Canale di Sicilia ed un lungo applauso del pubblico dell’Eliseo in piedi, hanno dato inizio questa mattina alle celebrazioni del 70° anniversario della Liberazione, che la presidenza del Consiglio regionale ha scelto di tenere nella città di Nuoro.

Nel suo saluto, dopo l’esecuzione dell’Inno di Mameli da parte dell’orchestra e del coro del Liceo di scienze umane e musicale “Sebastiano Satta” di Nuoro, il sindaco Alessandro Bianchi ha ricordato le figure di Pietro Borrotzu e Antonio Mereu, che si distinsero nella guerra di Liberazione. Bianchi ha poi sottolineato l’attualità dei principi e dei valori della Resistenza, che vanno trasmessi anche con iniziative fortemente simboliche, come quella della città di Nuoro che ha voluto dedicare la fontana dell’ingresso della città ad un “partigiano moderno” come Giorgio Ambrosoli.

Il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, rivolgendo un preciso messaggio ai tantissimi giovani del Teatro Eliseo, si è soffermato sul significato del ricordo di coloro che «hanno perso e rischiato la vita per consentirci di viere in uno Stato libero e democratico», come occasione importante per rilanciare «la necessità di un impegno quotidiano volto a diffondere i valori della Resistenza». Un impegno quotidiano, ha aggiunto ancora il presidente, che chiama la politica a nuove e più grandi responsabilità. «Per questo – ha precisato – abbiamo voluto che queste celebrazioni avvenissero fuori dalle mura del Consiglio regionale, fra la gente, per ricordare un momento importante ed anche per stare vicino ai problemi dei sardi e della Sardegna».

Grazie ai partigiani, «a quegli uomini e quelle donne che si batterono allora – ha proseguito il presidente del Consiglio – è nato qual capolavoro di diritti e doveri rappresentato dalla nostra Costituzione, atto fondante della nostra Repubblica e della nostra democrazia».

Con un nuovo richiamo all’attualità ed all’impegno civile e morale dei giovani, Ganau ha poi affermato che «la Costituzione deve essere conosciuta, rispettata, difesa ed anche pienamente attuata in alcune parti, a cominciare dal diritto al lavoro». Citando, infine, il grande giurista Piero Calamandrei, che paragonava il valore della libertà ad un bisogno vitale come l’aria che respiriamo, il presidente del Consiglio ha invitato i ragazzi a ricordare che «la democrazia va continuamente alimentata attraverso battaglie a difesa della solidarietà, della giustizia sociale e del rispetto della persona umana».

Successivamente ha preso la parola il senatore Carlo Smuraglia, presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia. Smuraglia ha rievocato la scelta di tanti giovani di allora «che scelsero istintivamente la libertà» ribellandosi contro la dittatura. «Il nostro primo pensiero – ha detto ancora – va ai caduti ed ai combattenti dei quali siamo debitori ma vogliamo ricordare anche che il 25 aprile fu per il popolo italiano una grande festa, una gioia immensa, un momento magico in cui tutti si sentivano liberati».

Anche il presidente dell’Anpi, in un passaggio centrale del suo intervento, si è rivolto con passione ai giovani. «Ad essi – ha affermato – non va solo passato un testimone, vanno spiegate a fondo le ragioni che molti anni fa ci spinsero a fare certe scelte, vanno spiegate in particolare agli studenti che devono senz’altro acquisire conoscenze ma, soprattutto, diventare cittadini consapevoli”. «Perché – ha concluso – la democrazia non è per sempre: va tenuta come una pianta, innaffiata con amore e consolidata ogni giorno».

Durante la manifestazione sono state proposte al pubblico le testimonianze di due studenti: Salvatore Sias del Liceo “Sebastiano Satta” di Nuoro e Cristina Pitzadili dell’Istituto tecnico commerciale “Enrico Fermi” di Ozieri. A conclusione degli interventi, la Compagnia Teatro e/o Musica di Sassari ha rappresentato l’opera teatrale di Emanuele Floris: “Veniva l’acqua de Dio” – dalla Shoah alla Liberazione.

Municipio Carbonia 1 copia

«La ricerca storica deve continuamente svilupparsi ma senza pericolose equiparazioni fra i due campi in conflitto nella lotta di Liberazione nazionale dal nazifascismo». Queste le parole usate dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella in vista del 70° Anniversario della Liberazione dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista, che sarà celebrato il 25 aprile.

«Riprendendo le parole del Presidente della Repubblica – si legge in una nota del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti – possiamo ribadire che “la Resistenza, prima che fatto politico, fu soprattutto rivolta morale e questo sentimento, tramandato di padre in figlio, costituisce un patrimonio che deve permanere nella memoria collettiva del nostro Paese”. La Liberazione dal nazifascismo è l’evento centrale della nostra storia e tutti noi, così come è stato per i Padri della Costituzione italiana, dobbiamo ricordare il forte legame tra la riconquista della libertà, realizzata con il sacrificio di tanti giovani dopo un ventennio di dittatura, e la nuova democrazia. La Costituzione, nata dalla Resistenza, ha rappresentato e rappresenta il capovolgimento della concezione autoritaria, anti liberale, esaltatrice della guerra, imperialista e razzista che il fascismo aveva imposto in Italia, soffocando e reprimendo nel sangue le voci dell’opposizione.»

«Oggi, come ieri e come domani, nessuno può dimenticare il sacrificio e l’impegno di tutti i partigiani, gli antifascisti e coloro che hanno dato la vita per la nostra libertà. Giovani, donne e uomini, spesso legati da una amicizia profonda, da un‘idea politica o dal desiderio di costruire una società libera e giusta, che per questo sono stati perseguitati, torturati e uccisi. Grazie al loro sacrificio è nata la nostra Democrazia.

Partendo da queste certezze, per celebrare il 70° Anniversario della Liberazione dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista, in ricordo di tutti coloro che contribuirono a farci nascere come donne e uomini liberi, sabato 25 aprile 2015, alle ore 10.00, sarà deposta una corona d’alloro al lato dell’ingresso del Palazzo Comunale in piazza Roma. La corona sarà collocata sotto la targa dedicata ai caduti per la Liberazione dell’Italia: “Uomini liberi che si adunarono per dignità, non per odio, decisi a riscattare la vergogna e il terrore del mondo”, come ha scritto l’antifascista Piero Calamandrei.

L’Amministrazione comunale di Carbonia invita tutti i cittadini, le associazioni, le organizzazioni sindacali, politiche e culturali a partecipare alla manifestazione per ricordare una delle pagine più importanti della nostra storia, affinché l’Italia non debba mai più conoscere l’orrore di una dittatura.»

Il 25 aprile di 69 anni fa venne diramato l’appello del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia per l’insurrezione generale: 69 anni fa iniziò il lungo percorso, di ricostruzione, difesa e salvaguardia della democrazia, che prosegue ancora. Grazie alle donne e agli uomini che hanno donato la loro vita per la libertà e per l’uguaglianza, oggi i valori della Resistenza continuano a rappresentare il fondamento della nostra Repubblica.

Partendo da queste certezze, per celebrare il 69° Anniversario della Liberazione dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista, in ricordo dell’impegno e del sacrificio dei tanti partigiani e antifascisti che parteciparono alla Resistenza, venerdì 25 aprile 2014, alle ore 10.00, sarà deposta una corona d’alloro al lato dell’ingresso del Palazzo Comunale in piazza Roma. La corona sarà collocata sotto la targa dedicata ai caduti per la Liberazione dell’Italia: “Uomini liberi che si adunarono per dignità, non per odio, decisi a riscattare la vergogna e il terrore del mondo”, come ha scritto l’antifascista Piero Calamandrei.

Con questa manifestazione si vogliono ricordare i partigiani, gli antifascisti e tutti coloro che hanno dato la vita per la nostra libertà. Giovani, donne e uomini, spesso legati da una amicizia profonda, da un‘idea politica o dal desiderio di costruire una società libera e giusta, che per questo sono stati perseguitati, torturati e uccisi. Grazie al loro sacrificio è nata la nostra Democrazia.

Oggi, più che mai, in un momento storico in cui riemergono, in Italia e in Europa, comportamenti pericolosi e violenti, figli dell’ideologia fascista, e in cui si assiste a tentativi di revisionismo storico, abbiamo il dovere civile e morale di respingere con forza tali atteggiamenti e di far riflettere, soprattutto le giovani generazioni, sui valori trasmessi dalla Resistenza e contenuti nella nostra Costituzione.

L’Amministrazione comunale di Carbonia invita tutti i cittadini, le associazioni, le organizzazioni sindacali, politiche e culturali a partecipare alla manifestazione per ricordare una delle pagine più importanti della nostra storia, affinché l’Italia non debba mai più conoscere l’orrore di una dittatura.