25 April, 2024
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E’ stato presentato in occasione delle giornate Europee del patrimonio 2023, presso l’aula consigliare del comune di Cagliari, su invito della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna. il lavoro di restauro eseguito sui monumenti in memoria di Quintino Sella, Zaira Deplano Pinna e Maddalena e Luigina Boldetti di Giuseppe Sartorio alla quale abbiamo voluto aggiungere, poiché facente parte del medesimo intervento, il restauro del monumento in Memoria dei Caduti della grande guerra di Francesco Ciusa.

Tutti gli interventi, a iniziare dalla progettazione fino alla realizzazione, sono stati sottoposti all’alta sorveglianza da parte dei funzionari della Soprintendenza.
I lavori si sono conclusi, dopo sette mesi, alla fine dello scorso mese di agosto.
«Nel cimitero di Iglesiasspiega l’assessore dell’Arredo urbano Francesco Melissono presenti diverse statue del Sartorio, le prime ad essere restaurate sono state quelle di “Zaira, la bambina col cerchio” e delle “Sorelline Boldetti” che nel 2009 vennero brutalmente vandalizzate, e che oggi finalmente è possibile riammirare nella loro originaria posizione. Quando ancora i lavori erano in corso è iniziato un lavoro di censimento e monitoraggio delle opere del Sartorio, lo scultore di anime, al fine di garantire un costante monitoraggio del patrimonio artistico conservato nel cimitero cittadino.»
«Ad oggi si contano più di ottanta sculture realizzate dall’artista nel cimitero cittadino, per la quale è già in atto una valutazione dello stato di degrado, eventuali misure da adottare sempre in continua sinergia con la Soprintendenza e richiesta di fondi per poter intervenire celermenteconclude Francesco Melis -. Un ringraziamento ai nostri tecnici ed in particolare all’architetto Laura Arru che ha seguito tutti i restauri in prima persona e all’ex assessore Ubaldo Scanu che ha avviato il progetto nella precedente amministrazione.»

Al via, ad Iglesias, gli interventi di restauro dei monumenti cittadini, con la consegna dei lavori e l’inizio delle operazioni che interesseranno il Monumento ai Caduti di Tutte le Guerre, in Piazza Oberdan, il Monumento a Quintino Sella nell’omonima Piazza e le statue di “Zaira, la bambina col cerchio” e delle “Sorelline Boldetti”.

Venerdì 3 febbraio, alle ore 10.00, in Piazza Oberdan, verranno presentati nel dettaglio gli interventi, programmati dall’assessorato dell’Arredo urbano del comune di Iglesias in seguito all’iter elaborato con la Soprintendenza dei Beni culturali.

Il primo restauro riguarderà il Monumento ai Caduti, realizzato da Francesco Ciusa e posizionato dal 1929 in Piazza Oberdan.

«Al termine del restauro del monumento del Ciusa, nel mese di marzo spiega l’assessore Ubaldo Scanuverranno effettuati gli interventi sul monumento a Quintino Sella realizzato da Giuseppe Sartorio. Contemporaneamente ai lavori sul Monumento ai Caduti, si procederà anche con il restauro di “Zaira” e delle “Sorelline Boldetti”, presso un laboratorio di Cagliari. A metà marzo, le statue verranno riportate nel cimitero di Iglesias, dove verranno ultimati i lavori che comprenderanno anche le tombe.»

Oggi, alle ore 18.00, presso l’Istituto Minerario di Iglesias, in via Roma 47, verrà inaugurato il MuMiSa – Museo di Mineralogia Sardo. Verrà aperta al pubblico la seconda sala del Museo, con gli arredamenti storici arricchiti dai dettagli moderni, grazie ad un progetto curato dall’architetto Olindo Merone.

Il Museo custodisce circa 4.000 reperti mineralogici, petrografici e paleontologici provenienti da tutto il mondo, ospitati su un fronte espositivo di circa 350 metri quadri, oltre ad un centinaio di reperti archeologici di epoca nuragica, fenicio-punica, romana, medievale, pisana e aragonese, provenienti dalle attività estrattive minerarie. La seconda sala del Museo, la “Sala delle colonne”, è scandita da 8 teche centrali, 17 perimetrali e 1 teca singolare intarsiata. Tra le teche sono disposte 10 “colonne” dotate di postazioni audio. Il nuovo layout espositivo permetterà di riconfigurare l’esposizione, mantenendo invariati i contenuti delle storiche vetrine, arricchendoli con nuovi reperti conservati nelle “teche colonne”, permettendo inoltre di programmare i contenuti audio.

Un’importante “appendice” dell’esposizione sarà la “Sala dei Ritrovamenti”, nella quale saranno conservati gli utensili minerari di epoca medioevale ritrovati nel XIX secolo da Leon Gouin, ingegnere e archeologo francese, autore di importanti pubblicazionisulla storia delle attività minerarie in Sardegna.

Contestualmente all’inaugurazione della nuova sala del MuMiSa, è prevista inoltre l’intitolazione dell’Aula Magna dell’Istituto Minerario a Quintino Sella.

Presso l’Archivio Storico Comunale, è stato consegnato all’Amministrazione di Iglesias l’Atlante con le carte minerarie allegate alla “Relazione alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulle condizioni dell’industria mineraria nell’isola di Sardegna”, presentata da Quintino Sella nel 1871.

Un documento di straordinaria importanza, che permette di avere un quadro complessivo delle condizioni del territorio del bacino minerario dell’Iglesiente negli anni dello sviluppo delle attività estrattive e della nascita dell’industria mineraria moderna.

«Ritorna a casa uno dei documenti fondamentali per la storia del nostro territorio e delle sue miniereha spiegato il sindaco Mauro Usai -. Con l’acquisto delle cartografie allegate alla relazione di Quintino Sella, l’Amministrazione prosegue nell’impegno per la valorizzazione della memoria e della storia di Iglesias. L’auspicio è quello di affidare l’Atlante al Museo Mineralogico e di renderlo presto fruibile per tutti i visitatori.»
L’assessore della Cultura Claudia Sanna ha messo in evidenza come «nel momento in cui si è presentata la possibilità di acquistare dall’editore Carlo Delfino l’Atlante con le carte minerarie, è stato evidente fin da subito il valore di tale documento, che rappresenta il vero e proprio momento fondante dell’industria mineraria nell’Iglesiente».

Lunedì 13 giugno inoltre, è stato siglato l’accordo di partenariato tra il comune di Iglesias, il comune di Carbonia, la Soprintendenza Archivistica della Sardegna, la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e la Società Umanitaria di Milano, con  l’Università degli Studi di Milano Bicocca – Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, il Dipartimento di Studi Umanistici di Milano della Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM ed il Dipartimento di Storia, Patrimonio Culturale, Formazione e Società dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, per la realizzazione di un atlante digitale dedicato al territorio e alla sua storia.

«Un atlante che non sarà solo una vetrina per la promozione del nostro territorio, ma permetterà anche l’accesso a una piattaforma multimediale con numerosi contenuti di carattere storico e archivistico – ha concluso l’assessore Claudia Sanna -. Uno strumento fondamentale per la conservazione della memoria storica, economica e culturale, grazie alla presenza di documenti che raccontano il lavoro di tanti uomini e di tante donne che in quelle miniere hanno prestato servizio, raccolti e resi disponibili in questo modo a tutti gli utenti.»

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Con il progetto di Alternanza Scuola Lavoro “Rinasce Pozzo Sella” è stata rigenerata la struttura esterna del Pozzo Sella di Monteponi, ritornata fruibile. A conclusione delle manifestazioni organizzate per ricordare il 150° anniversario del sopralluogo effettuato a piedi e a cavallo da Quintino Sella alle miniere della Sardegna dal 4 al 23 maggio 1869, sono stati presentati, presso il Pozzo Sella della miniera di Monteponi, i risultati del progetto di alternanza scuola lavoro denominato “Rinasce Pozzo Sella”, realizzato negli ultimi 3 anni dagli studenti di quattro istituti di istruzione superiore di Iglesias e di Carbonia, in accordo di rete e dai volontari dell’Associazione Pozzo Sella. Attraverso tale progetto, realizzato con il contributo della Fondazione di Sardegna, è stato possibile rigenerare la struttura esterna del Pozzo Sella della miniera di Monteponi, una delle più significativa e prestigiose struttura di archeologia industriale del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna che l’Associazione Pozzo Sella ha ottenuto in comodato d’uso dall’IGEA SPA.

Con la conclusione del progetto di alternanza scuola lavoro è stato possibile dare avvio alla pubblica fruizione del sito che i volontari dell’Associazione Pozzo Sella terranno aperto inizialmente solo il sabato e la domenica in attesa di aprire definitivamente la struttura nelle prossime settimane con l’inaugurazione di una “Mostra sulla storia dell’eduzione delle acque” con la presentazione del “Restauro del Diorama” della miniera di Monteponi. I primi turisti che hanno visitato il sito sabato 25 maggio 2019 sono stati quattro francesi ai quali è stato illustrato il contesto storico della miniera di Monteponi e il grande valore tecnologico e antropologico rappresentato dalla bella e grandiosa struttura del Pozzo Sella della miniera di Monteponi che viene descritta in italiano e in inglese anche nella preziosa brochure ideata, elaborata e progettata graficamente dagli studenti nell’ambito dello stesso progetto di alternanza scuola lavoro “Rinasce Pozzo Sella”.

l termine della presentazione da parte degli studenti dei risultati del progetto, l’Associazione Pozzo Sella ha offerto ai quattro istituti un bassorilievo in argento della bella facciata del pozzo Sella in segno di riconoscimento per l’ottimo lavoro realizzato e tutti i partecipanti hanno potuto degustare uno squisito buffet confezionato per la circostanza dagli studenti dell’indirizzo alberghiero dell’Istituto IPIA di Iglesias.

 

 

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Dal 4 al 23 maggio del 1869 l’ingegnere minerario e ministro del Regno d’Italia Quintino Sella visitò le miniere della Sardegna percorrendo a piedi e a cavallo gli antichi cammini minerari del Sulcis Iglesiente Guspinese lungo i quali si sviluppa il Cammino Minerario di Santa Barbara.

Tale evento, fortemente evocativo dei sistemi di mobilità lenta con i quali i pellegrini/escursionisti di oggi percorrono il Cammino minerario di Santa Barbara alla scoperta della storia millenaria del territorio del Sulcis Iglesiente Guspinese, fu realizzato dal Sella nell’ambito della Commissione parlamentare d’inchiesta sullo stato delle miniere della Sardegna.

Fu un evento che portò a scelte importanti per il successivo sviluppo del settore minerario della Sardegna come l’istituzione della Scuola Mineraria di Iglesias nel 1871 e la realizzazione del primo grande impianto di eduzione delle acque costruito tra il 1872 e il 1874 nel Pozzo Sella della miniera di Monteponi.

Per queste ragioni la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, con la collaborazione dell’Associazione Pozzo Sella e con il patrocinio del Consorzio del Parco Geominerario, della Fondazione di Sardegna, della Regione Autonoma della Sardegna, dei Comuni interessati e degli istituti scolastici che hanno partecipato con programmi di alternanza scuola lavoro al progetto denominato “Rinasce Pozzo Sella”, ha organizzato una serie di eventi di carattere storico culturale e di valorizzazione turistica del patrimonio minerario che si terranno da domani 4 al prossimo 23 maggio.

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Il prossimo 30 novembre 700 volontari sardi saranno ricevuti in Vaticano in udienza speciale da Papa Francesco. Il pontefice ha accolto l’invito del Centro di servizio per il volontariato Sardegna Solidale che in questo modo festeggerà i suoi primi vent’anni di attività.

La visita a Roma del volontariato sardo verrà illustrata nel corso di una conferenza stampa che si terrà a Cagliari venerdì 28 settembre a partire alle 10.30 presso la sede della Rete delle Associazioni nella sede della ex scuola elementare di via Quintino Sella, e a cui parteciperanno il presidente di Sardegna Solidale Giampiero Farru, il presidente del comitato promotore di Sardegna Solidale don Angelo Pittau, e il presidente del Co.Ge. Sardegna Bruno Loviselli.

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Il prossimo 30 novembre, 700 volontari sardi saranno ricevuti in Vaticano, in udienza speciale, da Papa Francesco. Il pontefice ha accolto l’invito del Centro di servizio per il volontariato Sardegna Solidale che in questo modo festeggerà i suoi primi vent’anni di attività. 

La visita a Roma del volontariato sardo verrà illustrata nel corso di una conferenza stampa che si terrà a Cagliari venerdì 28 settembre, a partire alle 10.30, presso la sede della Rete delle Associazioni nella sede della ex scuola elementare di via Quintino Sella, e a cui parteciperanno il presidente di Sardegna Solidale Giampiero Farru, il presidente del comitato promotore di Sardegna Solidale don Angelo Pittau, e il presidente del Co.Ge. Sardegna Bruno Loviselli.

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Passa dal giacimento di bauxite la richiesta della Ugl per rilanciare il sito minerario di Olmedo, non possono lasciare che continui ad allargarsi, incalza il dirigente sindacale Simone Testoni, ad oggi la Regione Sardegna non ha provveduto ad estrarre neppure un litro d’acqua, è intollerabile.

Accadde oggi. 4 settembre 1904, l’eccidio di Buggerru: l’esercito spara sui minatori uccidendo quattro di loro.

Nel 1871 il deputato e ingegnere Quintino Sella svolse un’approfondita indagine sulle condizioni dell’industria mineraria in Sardegna. Nei diciotto giorni passati sull’isola visitò quindi le miniere e le industrie metallurgiche, e – fra le altre cose – rilevò la disparità di trattamento salariale fra i minatori sardi e quelli del resto d’Italia. Fra le tappe anche Buggerru, grosso borgo minerario nonché quinto centro abitato dell’Isola.

Tutto, nella zona, era allora proprietà della Societé anonime des mines de Malfidano, fondata a Parigi e motivo per cui il centro era anche noto come petite Paris, data appunto l’origine dell’aristocrazia dominante, che aveva ricostruito un certo clima culturale nell’intera Buggerru. Di questa faceva parte anche Achille Georgiades, greco arrivato in Sardegna per dirigere le miniere della Società, avente il proprio centro operativo proprio nel borgo. I minatori, invece, erano uniti nella Lega di resistenza, obbligati a turni disumani, sottopagati e vittime di frequenti incidenti mortali sul lavoro. Fu in risposta a queste condizioni che fin dai primi mesi del 1904 iniziò una tumultuosa serie di scioperi, i quali andarono rinvigorendosi a maggio, quando nell’ennesimo incidente furono in quattro a perdere la vita.

Il momento di massima tensione si raggiunse però soltanto a settembre. Il 2 il direttore diramò, infatti, la decisione che avrebbe scatenato l’inferno: l’orario di riposo per coloro che lavoravano all’esterno della miniera veniva ridotto, e dalle quattro ore previste fino ad allora si passò a tre soltanto. In Sardegna – ritennero i minatori – le temperature non permettevano però di riprendere il lavoro già alle 13.00, e questo indusse li a lasciare sguarnite tutte le posizioni di lavoro fin dal giorno stesso.

La sera giunsero quindi a Buggerru due militanti socialisti, Giuseppe Cavallera ed Alcibiade Battelli, membri della Lega, e la domenica del 4, mentre la delegazione trattava con la dirigenza e gli operai stavano riuniti di fronte alla sede della direzione generale, arrivarono invece due compagnie del 42esimo reggimento di fanteria, quegli aiuti tanto invocati dalla dirigenza della miniera. Si decise allora di sistemare i soldati nei locali della falegnameria, e a tre minatori fu dato il compito di prepararne i locali. Quando la folla già nervosa iniziò a tirare sassi alle finestre dell’edificio – per obbligare i soldati a rimandare fuori i tre uomini – la tensione raggiunse l’apice, e l’esercito sparò sulla folla. In due rimasero a terra, uccisi sul colpo, mentre un terzo – Giustino Pittau – morì dopo quindici giorni in ospedale. Anche un quarto, in realtà, morì a soli venti giorni di distanza, ma mancano le fonti certe per ricondurne il decesso alla sparatoria di quel tragico 4 settembre.

L’impatto emotivo, sociale e politico fu immediato, non solo sul paese ma sullo Stato intero, e in risposta la Camera del Lavoro di Milano decise di indire il primo sciopero nazionale della storia d’Italia. Già il 14 settembre, a Trapani un nuovo sciopero si concluse con la raffica di proiettili indirizzata dall’esercito ai contadini in corteo.