Carbonia festeggia un altro centenario, Giovanni Cancedda, fondatore dell’omonimo panificio di via Sardegna
Da oggi Carbonia ha un altro centenario, Giovanni Cancedda, fondatore dell’omonimo panificio di via Sardegna. Si sono ritrovati in tanti, questa sera, per tributargli i meritati festeggiamenti: sei figli, il settimo, Carlo, morì 19 anni fa, con l’amico Sergio Usai (ex segretario della Camera del Lavoro CGIL), in un incidente stradale durante una biciclettata lungo la SP2; i nipoti, i pronipoti, tanti amici, il medico di famiglia, la banda Vincenzo Bellini che ha intrattenuto i presenti e, soprattutto, il festeggiato, con l’esecuzione di alcuni brani musicali.
Qualche tempo fa Giovanni Cancedda ricostruì in un breve scritto, il suo arrivo a Carbonia e la sua esperienza lavorativa.
«1936 – Serbariu mi accolse quando Carbonia ancora non esisteva: avevo 11 anni. Carbonia stava appena nascendo quando ebbe inizio la mia carriera da fornaio. Proprio di fronte a casa mia, il parroco di Serbariu, don Nicolino Mei, fece costruire un panificio. Io, curioso com’ero, andavo spesso a osservare come si faceva il pane. Il titolare, il signor Guala, un giorno mi invitò ad aiutarli nella distribuzione del pane ai negozi, portandolo in delle cestine, in cambio di qualche panino.
Poco alla volta, giorno dopo giorno, cominciai a imparare il mestiere, fino a quando, era il 1950, mi consideravo ormai un bravo operaio, con 25 anni di esperienza.
In quell’anno, per ragioni diverse, il gestore del panificio decise di lasciarlo e mi propose di prenderne in mano la gestione. Accettai, e così divenni il titolare del Panificio Don Mei. Dal 1950 al 1954 gestii quel panificio, e nel frattempo ne costruii uno mio, a Carbonia, in via Sardegna.
Nel frattempo mi sono sposato, ho creato una famiglia, e io e mia moglie, con tanti sacrifici, abbiamo cresciuto sette figli.»
Giovanni Cancedda è nato il 7 agosto 1925, figlio di Michele, originario di Arbus, sorvegliante in miniera, deceduto tragicamente nel 1931 in sella al suo cavallo mentre attraversava il rio Cannas in piena, e di Crisanta Sabiu, deceduta nel 1976, che ebbero anche altri tre figli: Annetta, Peppuccio e Michele.
Sposato con Rina Piga, deceduta due anni e mezzo fa all’età di 92 anni, ha avuto sette figli (Cisa, Lollo, Carlo, Paola, Roberto, Rita, Marcello), dieci nipoti e quattro pronipoti.
La presenza di tanti ospiti alla festa per il suo centesimo compleanno, lo ha rallegrato, al punto che un paio di volte ha accompagnato con il gesto del braccio destro le note dei brani eseguiti per lui dalla banda musicale Vincenzo Bellini diretta dalla maestra Caterina Casula.
Giampaolo Cirronis




















