19 April, 2024
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Matteo Leone ha vinto il 14° Premio Andrea Parodi, il più importante contest europeo riservato alla world music. All’artista di Cussorgia (Calasetta) vanno anche le menzioni per testo, musica ed arrangiamento. Il premio della critica è andato a Sorah Rionda (da Cuba / Veneto), che si è aggiudicata anche il Premio Bianca d’Aponte International.

A Elliott Morris (Regno Unito) vanno la menzione per la miglior interpretazione ed il premio assegnato dai ragazzi in sala. Il premio per la migliore interpretazione di un brano di Andrea Parodi se l’è meritato Francesco Forni (Campania), mentre la giuria internazionale ha premiato, a pari merito, Siké (Sicilia) e Terrasonora (Campania). Infine il premio assegnato da tutti i concorrenti è andato a Yarákä (Puglia). In gara anche Ayom (da Toscana / Brasile / Angola / Portogallo).

Le finali si sono svolte venerdì 12 e sabato 13 novembre al Teatro Si’ e Boi di Selargius (Cagliari), condotte da Gianmaurizio Foderaro ed Ottavio Nieddu. Principale e prestigioso media partner dell’evento era Rai Radio 1.

Il Premio è nato per rendere omaggio a Andrea Parodi, importante artista sardo di world music, scomparso 15 anni fa, ed è realizzato dall’omonima Fondazione con la direzione artistica di Elena Ledda.

Le due serate sono state trasmesse in diretta streaming sulle pagine Facebook della Fondazione Andrea Parodi, di EjaTV e di SardegnaEventi24. La seconda anche su quelle di Rai Radio1 e Rai Radio Tutta Italiana.

Il vincitore assoluto ha diritto ad una borsa di studio di € 2.500, oltre alla possibilità di esibirsi in alcuni festival partner del Parodi, come European Jazz Expo (Sardegna), Folkest (Friuli) e lo stesso Premio Andrea Parodi 2022. La vincitrice del Premio della Critica avrà invece la possibilità di realizzare un videoclip professionale del brano in concorso, prodotto dalla Fondazione Andrea Parodi. Inoltre, alcuni dei festival partner (come Mare e Miniere) sceglieranno i propri ospiti tra i finalisti.

Venerdì in veste di ospiti si sono esibiti i vincitori del Parodi nel 2019, i Fanfara Station, trio cosmopolita composto da Marzouk Mejri, cantautore e polistrumentista tunisino, Charles Ferris, trombettista statunitense, e Marco Dalmasso aka Ghiaccioli e Branzini, dj e producer torinese.

Nella serata finale sono saliti sul palco gli Still Life (vincitori dell’ultima edizione del Premio), duo siculo / portoghese con sede a Barcellona, formato dalla cantante Margherita Abita e dal violinista João Silva. Ospite d’eccezione è stata la cagliaritana Anna Tifu, violinista fra le più apprezzate a livello internazionale nella musica classica di oggi. L’artista italo-rumena ha ricevuto il Premio Albo d’oro, assegnato a personalità che abbiano contribuito a diffondere e promuovere la Sardegna nel mondo. Ad accompagnarla, il pianista Romeo Scaccia. I due hanno anche eseguito, in omaggio ad Andrea Parodi “No potho reposare”.

Tre erano le giurie impegnate nel voto: una giuria tecnica, una critica e una internazionale, composte da autorevoli esponenti del settore, alcuni dei quali collegati in remoto.

Della giuria tecnica hanno fatto parte: Gigi Camedda (musicista), Lia Careddu (attrice), Gaetano d’Aponte (Premio Bianca d’Aponte, partner), Andrea Del Favero (Folkest, partner), Pippo Rinaldi Kaballà (musicista), Elena Ledda (direttrice artistica, musicista), Silvano Lobina (musicista), Annamaria Loddo (operatrice culturale), Marco Lutzu (etnomusicologo), Ignazio Macchiarella (Università di Cagliari), Gino Marielli (musicista), Michele Palmas (S’ard Music), Marti Jane Robertson (ingegnere del suono), Andrea Ruggeri (musicista), Simonetta Soro (musicista, attrice), Nicola Spiga (operatore culturale), Jacopo Tomatis (Premio Città di Loano, partner); Sergio Delle Cese (manager), Gigi Di Luca (Ethnos Festival, partner), Nicola Meloni (operatore culturale), Stefano Starace (Mo’l’estate, partner), Gisella Vacca (musicista, attrice), Dario Zigiotto (operatore culturale).

La giuria critica era composta da: Simone Cavagnino (Unica Radio, partner), Flavia Corda (Tgr Sardegna), Tore Cubeddu (Eja Tv, partner), Daniela Deidda (SardegnaEventi24, partner), Ciro De Rosa (Songlines /Globofonie), Max De Tomassi (Rai Radio 1), Salvatore Esposito (Blogfoolk), Elisabetta Malantrucco (Rai Radio Techete), Luigi Mameli (Radiolina), Marco Mangiarotti (Qn – Il Giorno), Maria Grazia Maxia (Federazione degli autori, partner), Duccio Pasqua (Rai Radio1), Timisoara Pinto (Gr1), Giovanni Lorenzo Porrà (L’Unione sarda), Cristiano Sanna (Tiscali), Claudio Scaccianoce (Linkiesta); Claudio Agostoni (Radio Popolare, partner), Paolo Ardovino (La Nuova Sardegna), Angela Calvini (Avvenire), Franz Coriasco (Rai Italia), Valerio Corzani (Rai Radio3), Enrico de Angelis (Storico della canzone), Flaviano De Luca (manifesto), Luigi Fontana (U.N.A. Unione Autori Musicali), Tonino Merolli (Funweek), Fausto Pellegrini (Rai News), Paolo Talanca (Fatto Quotidiano), John Vignola (Rai Radio1), Giuseppe Vota (Rai).

La giuria internazionale era formata da Sergio Albertoni (Rsi Radio Svizzera Italiana), Thorsten Bednarz (DeutchlandFunk Kultur, Germania), Andrew Cronshaw (Froots Magazine, Rough Guide To World Music, Regno Unito), Petr Doruzka (Czech Radio, Rep. Ceca), Edyta Łubińska (Università di Varsavia, Istituto di Etnologia e Antropologia culturale), Piotr Pucylo (Globaltica Festival, Polonia), Albert Reguant (Radio Ona de Barcelona, Catalogna), Juan Antonio Vazquez (Mundofonias, Spagna).

Il Premio Andrea Parodi è realizzato dall’omonima Fondazione grazie a: Regione autonoma della Sardegna (fondatore) – Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, Fondazione di Sardegna, Comune di Selargius (CA), NUOVOIMAIE.

Partner della manifestazione sono: European Jazz Expo, Folkest, Premio Bianca d’Aponte, Premio Città di Loano per la musica tradizionale italiana, Mare e Miniere, Musiconnect-italy, Ethnos Festival, Mo’l’estate Spirit Festival, Mare aperto, Associazione Culturale S’Ardmusic, Fondazione Barùmini – Sistema cultura, Labimus (Laboratorio Interdisciplinare sulla musica dell’Università degli studi di Cagliari, Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali), SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, Federazione degli Autori, U.N.A. (Unione nazionale autori), Boxofficesardegna, Rockhaus Blu Studio, Produzioni Sardegna, Video Gum Productions, AF Motors.

Media partner sono Rai Radio 1, Rai Radio Tutta Italiana, Rai Sardegna, Tiscali, Radio Popolare, Unica Radio, Ejatv, Sardegnaeventi24.it, Il giornale della musica, Blogfoolk, Folk Bulletin, Mundofonías (Spagna), Petr Dorůka (Repubblica Ceca).

Un viaggio nel mondo del tango, alla riscoperta di un genere musicale tra i più affascinanti, e del bandoneon, lo strumento che da sempre lo accompagna.

Dal 20 luglio al 29 agosto tra Iglesias, Portoscuso e Gonnesa torna ArtTango jazz& festival, XII edizione della rassegna organizzata dall’associazione Anton Stadler, dietro la direzione artistica del bandoneonista e compositore Fabio Furìa.

In programma ci sono sette concerti, in cui il tango cederà spesso il passo agli altri stili musicali, da quelli più popolari ad altri di gusto più classico, che vedranno protagonisti musicisti di primissimo piano della scena internazionale.

All’interno della manifestazione trova posto anche la prestigiosa Masterclass internazionale di bandoneon guidata anche quest’anno da Juan Josè Mosalini, celebre bandoneonista argentino, già collaboratore, oltre che amico intimo, di Astor Piazzolla.

I concerti. Proprio nel segno di Piazzolla, di cui quest’anno ricade il centenario della nascita, il 20 luglio la rassegna prende il via. L’appuntamento è alle 22 nella Tonnara su Pranu di Portoscuso dove arriva il Kaleido Trio (formato da Yuri Ciccarese al flauto, Raffaele Bertolini al clarinetto, Gianni Fassetta alla fisarmonica) che proporrà un concerto dal titolo Recuerdo”. Musiche non solo di Piazzolla, per questa serata che vuole omaggiare i grandi compositori, ma anche di Ennio Morricone, a un anno della scomparsa.

Il 29 luglio alle 20,30 ci si sposta al nuraghe Seruci di Gonnesa per “Idioma, concerto del Ludus Quartet (Ivo Crepaldi, violino I; Andrea Ferroni, violino II; Alexander Monteverde, viola; Ivo Brigadoi, violoncello). Musiche da L. V. Beethoven a Giovanni Sollima e Gessie Montgomery per una serata in cui il tratto comune delle proposte è la capacità di collegare la semplicità popolare con le forme più classiche e moderne.

Il 24 agosto alle 21,30 l’appuntamento è nel Chiostro di San Francesco di Iglesias: il Duo Armonie (Alma di Gaetano al flauto e Giordano Muolo al clarinetto) proporrà una serata dal titolo “Il multiverso di Cerino. Musiche tratte da un vastissimo repertorio classico, moderno e di colonne sonore accomunate dall’estro musicale di un autore straordinario come Alessandro Cerino. Il concerto sarà riproposto il giorno dopo alle 22.00 alla Tonnara di Portoscuso.

Lunedì 26 agosto appuntamento al nuraghe Seruci di Gonnesa, dove sale sul palco la cantante partenopea Emilia Zamuner che con il suo trio (Francesco Scelzo alla chitarra ed Enrico Valanzuolo alla tromba) proporrà al pubblico il concerto Cantando Napoli”.

Gran finale domenica 29 agosto, alle 21.0o, davanti al piazzale d’ingresso delle Grotte di Santa Barbara, a Iglesias, con Anniversary concerto dell’Anna Tifu tango Quartet.

Sul palco un affiatato ensemble di musicisti di caratura: oltre alla talentuosa violinista, ci saranno anche Fabio Furìa al bandoneon, Romeo Scaccia al pianoforte, Giovanni Chiaramonte al contrabbasso.

La masterclass. Organizzata dall’associazione Anton Stadler e dall’Accademia Italiana del Bandoneon, in collaborazione con il Conservatoire du Grand Avignon, il Codarts di Rotterdam e il Conservatorio G.P. da Palestrina di Cagliari, la massterclass, giunta alla settima edizione, sarà ospitata nel Teatro Electra di Iglesias.  A guidare gli allievi, in arrivo da tutto il mondo, saranno oltre a Juan Josè Mosalini, grandi maestri come Yvonne Hahn, docente di bandoneon al Conservatoire du Grand Avignon; Santiago Cimadevilla, docente di bandoneon alla Codarts University di Rotterdam e Fabio Furia, docente di bandoneon al Conservatorio G.P. da Palestrina di Cagliari e direttore dell’Accademia Italiana del bandoneon.

Il 28 agosto, alle 21,30 a conclusione della masterclass il Chiostro di San Francesco di Iglesias ospiterà il gran concerto finale, che vedrà insieme sul palco gli allievi insieme ai maestri.

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Con un concerto dal titolo “El dìa que me quieras” oggi negli spazi della tonnara “Su Pranu” di Portoscuso, prende il via l’undicesima edizione di ArtAngo & Jazz festival, rassegna organizzata nel Sulcis Iglesiente dall’associazione Anton Stadler, per esplorare le innumerevoli potenzialità di uno strumento come il bandoneon.

L’appuntamento è alle 22.00, con il raffinato trio composto dal bandoneonista Fabio Furìa – che è anche direttore artistico della rassegna-, il chitarrista Alessandro Deiana ed il contrabbassista Giovanni Chiaramonte.

El dìa que me quieras è un concerto che esplora il tango in tutte le sue sfumature, raccontandolo attraverso un repertorio che ne ripercorre la storia dagli anni ’20 agli anni ’50. Un percorso che segna l’evoluzione di questo genere musicale così amato, partendo da quello tradizionale, fino alle avanguardie e alla sua più alta nobilitazione. Arrangiamenti originali di forte impatto emotivo per un’ora di grande musica.

Dopo quello di domani, il prossimo appuntamento – già sold out – con ArtAngo & jazz festival è giovedì 20 agosto, alle 21.30, nel nuraghe Seruci di Gonnesa. Si esibirà l’Anna Tifu tango quartet, ensemble composto oltre che dalla famosa violinista anche da Fabio Furìa, Giovanni Chiaramonte e dal pianista Romeo Scaccia.  Nel concerto, intitolatoNext tango, passato, presente e futuro sono condensati in un unico e insolito viaggio nella storia del tango. Fusione e contaminazione tradizione ed innovazione, ma anche equilibrio, tecnica, immaginazione ed improvvisazione. Il risultato è un’interessante sintesi tra il mondo sonoro del Jazz e quello del Tango Nuevo.

Tutti gli appuntamenti sono organizzati nel rispetto delle norme imposte per il contenimento del Covid-19.

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Con un concerto dal titolo “El dìa que me quieras” domani (lunedì 17 agosto) nella Tonnara “Su Pranu” di Portoscuso prende il via l’undicesima edizione di ArtAngo & Jazz festival, rassegna organizzata nel Sulcis Iglesiente dall’associazione Anton Stadler per esplorare le innumerevoli potenzialità di uno strumento come il bandoneon.

L’appuntamento è alle 22.00, con il raffinato trio composto dal bandoneonista Fabio Furìa – che è anche direttore artistico della rassegna -, il chitarrista Alessandro Deiana ed il contrabbassista Giovanni Chiaramonte.

Dopo quello di domani, il prossimo appuntamento – già sold out – con ArtAngo & jazz festival è giovedì 20 agosto, alle 21.30, nel nuraghe Seruci di Gonnesa. Si esibirà l’Anna Tifu tango quartet, ensemble composto oltre che dalla famosa violinista anche da Fabio Furìa, Giovanni Chiaramonte e dal pianista Romeo Scaccia.  Nel concerto, intitolato Next tango, passato, presente e futuro sono condensati in un unico ed insolito viaggio nella storia del tango. Fusione e contaminazione tradizione ed innovazione, ma anche equilibrio, tecnica, immaginazione ed improvvisazione. Il risultato è un’interessante sintesi tra il mondo sonoro del Jazz e quello del Tango Nuevo.

Tutti gli appuntamenti sono organizzati nel rispetto delle norme imposte per il contenimento del covid 19.

A causa dell’emergenza sanitaria i posti per i concerti sono limitati, è quindi indispensabile la prenotazione sul sito internet www.associazioneantonstadler.com o al numero 342.5805156

L’ingresso al concerto del 17 è gratuito. E’ sold out invece quello del 20.

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Ha incantato il pubblico con la sua verve ironica, la sua semplicità e la simpatia, ma tra le doti che Carlo Verdone in questi giorni in Sardegna ha fatto più apprezzare di sé c’è sicuramente l’umiltà. Quell’umiltà che solo i grandi sanno avere. Nella Sala convegni del THotel sabato sera, a Cagliar,i c’è stato un vero bagno di folla per l’attore e regista romano, che ha ricevuto il Premio alla carriera dell’Alambicco dalle mani del direttore artistico Alessandro Macis, presidente dell’associazione culturale attivissima in campo cinematografico, accompagnato da Patrizia Masala, che ha letto le motivazioni.

Verdone è stato definito «creativo e sensibile autore della commedia italiana, capace di raccontare storie facendo coesistere armonicamente comicità, ironia e umorismo con eventi drammatici».

Ma il riconoscimento è stato consegnato anche per essere un «attento e curioso osservatore dei comportamenti umani, che attraverso una continua ricerca dà voce e corpo ai suoi personaggi, mettendoli in scena senza giudicarli. Nei loro confronti ha benevolenza e pietà accompagnate da un velo di malinconia. La fisicità dei suoi personaggi, il linguaggio del corpo, rimandano ai grandi maestri del cinema muto: Charlie Chaplin, Buster Keaton, Harold Lloyd, che ci fanno sorridere delle loro avventure-disavventure. Per averci donato in questi quarant’anni momenti di grande cinema».

Un riconoscimento meritatissimo per un personaggio molto amato dal pubblico isolano, come ha potuto constatare lo stesso attore in questi giorni di permanenza nel capoluogo regionale. Verdone ha infatti deciso di dedicare espressamente il premio “ai sardi e alla Sardegna”.

E il divertimento non è mancato già nell’anteprima della serata, con il concerto omaggio del maestro Romeo Scaccia, che ha eseguito al piano solo le musiche di accompagnamento a spezzoni tra i più significativi dei film indimenticabili. Sorrisi ed applausi in platea. Tra il pubblico chi ha potuto è restato incollato alla poltrona, mentre in tanti sono rimasti in piedi.

Nella seconda parte della serata il protagonista di “Borotalco” si è intrattenuto a lungo a rispondere alla domande di Alessandro Macis e del critico cinematografico Mario Patané, per poi dare spazio al dibattito con i giornalisti e il pubblico. Si è parlato degli esordi, del primo personaggio ideato (la figura del sacerdote dalla caratteristica espressione ecclesiale), dell’impegno che occorre in una professione in cui gli spettatori hanno sempre l’ultima parola, e di tanto altro. Proprio Borotalco è stato definito il film della svolta per Carlo Verdone: «Se non ci fosse stato forse non sarei qui ora», ha affermato l’artista. Ma la vera sorpresa della serata è stata l’improvvisata esibizione alla batteria, in un memorabile duetto con Romeo Scaccia al pianoforte che ha lasciato tutti di stucco.

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C’è grande attesa per l’arrivo a Cagliari di Carlo Verdone, personaggio amatissimo e impareggiabile icona della comicità e della cinematografia italiana degli ultimi quarant’anni. Sabato 14 dicembre, l’attore, regista e sceneggiatore romano riceverà il Premio alla carriera dell’Alambicco nella Sala conferenze del THotel, nella serata clou della speciale retrospettiva dedicata quest’anno a “Carlo Verdone e la dolce allegra tristezza d’autore”.

Il prestigioso riconoscimento sarà consegnato dalle mani del direttore artistico Alessandro Macis, presidente dell’attivissima associazione culturale, accompagnato dal critico cinematografico Mario Patané. Saranno loro, subito dopo la cerimonia, a coordinare l’incontro con il pubblico che già si preannuncia memorabile. L’ingresso è libero e gratuito fino a esaurimento posti.

La serata prenderà il via alle 19.00, mediante il concerto omaggio del maestro Romeo Scaccia, per riproporre al piano solo le musiche indimenticabili dei film di Carlo Verdone, accompagnando la proiezione delle immagini più significative degli indimenticabili capolavori.

La retrospettiva, organizzata e promossa da L’Alambicco con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, ha preso il via il 3 novembre scorso all’Hostel Marina con la proiezione del documentario “Carlo!” da parte degli autori Fabio Ferzetti e Gianfranco Giagni.

Da allora sono stati proiettati ben sedici film, dai classici degli esordi come “Bianco, rosso e verdone” (1981), “Borotalco” e “Acqua e sapone”, a pietre miliari come “Viaggi di nozze”, “C’era un cinese in coma” fino a “Posti in piedi in paradiso”, impreziositi dall’introduzione di ospiti d’eccezione, critici ed esperti come Franco Montini, Piero Spila, Carmen De Stasio, Giorgia Bruni, Gabriella Gallozzi, Daniela Matronola e Mario Patané.

Nel frattempo sono state tantissime le manifestazioni d’interesse pervenute in queste settimane alla segreteria organizzativa, a testimonianza del grande affetto dei sardi verso un personaggio amatissimo che è stato capace di regalare sorrisi segnando la storia del cinema italiano degli ultimi decenni.

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Gran finale della XII edizione di culturefestival, il festival internazionale di jazz organizzato dall’associazione Sardinia Pro Arte fondata e diretta dal musicista Simone Pittau, con la Presidenza onoraria del Premio Oscar Ennio Morricone.

Il grande chitarrista e compositore statunitense Pat Metheny domani non sarà solo sul palco: insieme a lui, infatti, i 60 artisti dell’Orchestra da Camera della Sardegna, sotto la direzione di Simone Pittau.

Questa la scaletta prevista per il gran finale di festival: Our final hourRain riverAlways and foreverPrecious jewelMap of the world/the moon is a harsh mi stressLast train homeFarmer’s trustThe callingTell her you saw meInterval waltzLove may take a whileSong for BilbaoLiving is easy with eyes closed/make peaceFirst song.

Insegnante fin da giovanissimo all’Università di Miami e alla Boston’s Berklee College of Music, Patrick Bruce Metheny, per tutti Pat Metheny, dall’esordio nella musica col suo primo album nel ’75 ad oggi ha collezionato un crescendo di consensi da parte della critica e del pubblico che lo hanno portato a essere definito una delle icone indiscusse del jazz e del free jazz mondiale. La sua produzione non si limita ai lavori da solista: vanta numerosi duetti e altre partecipazioni, oltre alla paternità del Pat Metheny Group di cui è fondatore e leader. Complessivamente ha collezionato 3 dischi d’oro e 20 Grammy Award.

Insieme a lui, domani sera sul palco di Mogoro si esibiranno gli elementi dell’ensemble fondato da Simone Pittau, ovvero l’Orchestra da Camera della Sardegna (OCS), un progetto nato nel 2004 col duplice intento di valorizzare gli studenti dei Conservatori e delle Scuole Europee di Musica e di riunire i musicisti sardi che esercitano con grande successo l’arte della musica in Italia e all’Estero. Il suo repertorio musicale spazia dal ‘600 all’800, oltre che esplorare altri generi quali il jazz, la musica popolare e da film, e ha la caratteristica di esibirsi nei luoghi più rappresentativi della cultura sarda, come chiese, ville, case patronali, siti archeologici e musei: non è un caso se l’OCS ha sede al Castello medievale Eleonora d’Arborea a Sanluri. L’intensa attività concertistica vanta la collaborazione di numerose personalità illustri del panorama internazionale come il Premio Oscar Luis Bacalov, Romeo Scaccia, Daniele Di Bonaventura, Andrea Morricone, Anna Tifu, Paolo Fresu, Andrew McNeill, Gilda Buttà, Marcello Peghin, Lutsia Ibragimova, Alexander Zemtsov, Eldar Nebolsin, Anton Barakhovsky, l’Amphion String Quartet, il Concilium Musicum de Galicia, l’Academy of St. Matthew’s, l’Orchestra Accademia della Sardegna e i musicisti della London Symphony Orchestra Andrew Marriner, Roman Simovic, Rinat Ibragimov, Thomas Martin, Colin Paris, Tim Hugh, Rebecca Gulliver, Jonathan Lipton, Neil Percy e Rachel Leach.

Merito delle intuizioni e della dedizione del violinista e direttore d’orchestra Simone Pittau che, formatosi al Conservatorio di Cagliari, ha poi collaborato con le più grandi istituzioni internazionali, a partire dal debutto con la London Symphony Orchestra nel 2001, su invito del grande Maestro sir Colin Davis, alla assidua collaborazione come violinista con il Premio Oscar Ennio Morricone.

Sin dagli studi in Conservatorio, ha svolto un’intensa attività concertistica come violinista in formazioni da camera, sinfoniche, operistiche, esplorando oltre alla classica diversi generi musicali, in tutta l’Europa, in Corea, Cina, Giappone, Cile, Brasile e Messico collaborando con musicisti quali Roger Waters, Dulce Pontes, Gianni Ferrio, Luis Bacalov, Riz Ortolani, Franco Piersanti, Nicola Piovani, Markus Stockhausen, Daniele Di Bonaventura, Enrico Rava, Danilo Rea, Maurizio Giammarco, Franco D’Andrea e con i musicisti del panorama pop Claudio Baglioni, Gino Paoli, Noah, Renato Zero, Celentano, Ron, Fiorella Mannoia, Cesare Cremonini, Alexia, Gianni Morandi, Lucio Dalla, Andrea Bocelli, Mario Biondi e Pino Daniele.

Si chiude così la XII edizione di culturefestival, la rassegna di jazz internazionale partita il 31 agosto da Sanluri e passata anche per Sardara attraverso un cartellone che ha contemplato alcune delle più influenti star del jazz, del soul e del funky di tutto il mondo.

La rassegna viene realizzata con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, il comune di Sanluri, il comune di Mogoro, la Fondazione di Sardegna, dagli sponsor “Sardegna Termale Hotel”, “Gruppo Acentro”, “Bresca Dorada”, “Comochi” ed altri.

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Giovedì 31 ottobre il IX Festival pianistico del Conservatorio, dedicato quest’anno agli 80 anni dell’istituzione musicale cagliaritana, propone alle 18.00, nell’aula magna, con “Gli allievi raccontano”, una conversazione guidata dal pianista Giulio Biddau attorno alle figure della pianista Arlette Giangrandi Eggmann e del violinista Renato Giangrandi.

Ginevrina lei, fiorentino lui, Arlette Giangrandi Eggmann e Renato Giangrandi sono stati una coppia sia nel lavoro sia nella vita: negli anni ’50 avviarono una intensa attività concertistica come duo chiamato a suonare non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Successivamente la coppia affiancò all’attività concertistica quella didattica, insegnando nel Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina”.

Ai due musicisti è dedicata anche la serata di lunedì 4 novembre, con il concerto, in programma alle 18.00 nell’auditorium, che vedrà il violinista Attilio Motzo, i pianisti Francesca Giangrandi, Giulio Biddau, Marcella Murgia, Stefano Curto, Romeo Scaccia e i percussionisti Paolo Susnik ed Andrea Peddis, affrontare partiture di Mozart, Ravel, Debussy e Scaccia.

L’ingresso è libero e gratuito.

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Dal 3 novembre all’11 dicembre l’associazione culturale L’Alambicco, con il sostegno della Regione Sardegna organizza a Cagliari la retrospettiva cinematografica “Carlo Verdone e la dolce allegra tristezza d’autore”, dedicata a un personaggio amatissimo che ha segnato la storia del cinema italiano degli ultimi decenni. Un attore inimitabile, regista, sceneggiatore e comico al quale, il 14 dicembre, nella Sala conferenze del THotel, l’associazione culturale con sede ad Elmas conferirà con orgoglio il prestigioso Premio alla Carriera.

Nel corso della rassegna è in programma la proiezione di ben sedici film all’Hostel Marina, dai capolavori degli esordi come “Bianco, rosso e verdone” (1981), “Borotalco” e “Acqua e sapone”, per passare a “Viaggi di nozze”, “C’era un cinese in coma” fino a “Posti in piedi in paradiso” (2012). L’inaugurazione è prevista domenica 3 novembre alle 18, con la proiezione del documentario “Carlo!” alla presenza degli autori Fabio Ferzetti e Gianfranco Giagni.

Quella di Fabio Ferzetti e Gianfranco Giagni è un’interessante panoramica sul cinema di Verdone visto dal dietro le quinte, con gli attori, gli amici, la famiglia, gli aneddoti e le voci di Roma. E poi la tecnica, la capacità di osservazione, l’uso del corpo e della voce, la nascita e la psicologia dei personaggi. Tra le curiosità saranno evidenziati il gioco infinito di riflessi da cui nascono personaggi, i caratteri e le storie, il rapporto complicato con le protagoniste femminili. E poi i film e gli attori di riferimento, il rapporto con il pubblico, la casa in cui è cresciuto, l’importanza della figura paterna. Quindi gli studi al Centro Sperimentale e la formazione che abbraccia l’underground e Lo Sceicco bianco, Sergio Leone e Pietro Germi, Alberto Sordi e Jack Lemmon. Tutto questo ripercorrendo i luoghi più caratteristici del suo cinema.

Per l’introduzione ai diversi film, dalla Penisola arriveranno ospiti, critici cinematografici ed esperti tra i quali Franco Montini, Piero Spila, Carmen De Stasio, Giorgia Bruni, Cristiana Paternò, Daniela Matronola, Mario Patané.

A dare il via all’evento conclusivo il 14 dicembre al THotel sarà il concerto omaggio per piano solo del maestro Romeo Scaccia, accompagnato dalle immagini e le musiche più significative dei film di Carlo Verdone.

Dopo la consegna del Premio alla Carriera, l’attore dialogherà con il pubblico in un incontro coordinato da Alessandro Macis, presidente e direttore artistico dell’associazione L’Alambicco e dal critico cinematografico Mario Patané. Attesa sulla possibilità che venga proiettato il trailer del nuovo film “Si vive una volta sola” in uscita nelle sale nel 2020. Tutta la manifestazione sarà a ingresso libero e gratuito.

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Le note del preziosissimo Stradivari suonato sapientemente da Anna Tifu, accompagnata dai tre grandi artisti Romeo Scaccia al pianoforte, Fabio Furìa al bandoneon e Giovanni Chiaramonte al contrabbasso con cui forma il “Tango Quartet” risuoneranno, domani sabato 27 luglio nel suggestivo scenario di Cala Sapone (dalle ore 20.00) a Sant’Antioco. Una serata magica al tramonto e in riva al mare accompagnerà gli spettatori tra le canzoni del musicista, compositore e arrangiatore argentino Astor Piazzolla ed i duetti violino-pianoforte portati in scena grazie al talento della celebre e talentuosa violinista sarda per uno spettacolo che si preannuncia indimenticabile.

L’evento (ingresso gratuito) rappresenta uno degli appuntamenti clou del Sulky Jazz Festival 2019, manifestazione entrata ormai nel vivo e che sta portando in città migliaia di visitatori in questa ricca estate di eventi del cartellone di spettacoli organizzati a Sant’Antioco.

Tra le curiosità della serata la storia dietro il violino che suonerà Anna Tifu. Si tratta di un pezzo pregiato costruito nel 1716 da Stradivari e nominato dai critici e dallo stesso liutaio italiano, come uno dei migliori mai realizzati. Appartenuto a Napoleone Bonaparte dopo la conquista della Spagna venne ceduto dallo stesso generale appassionato per gli oggetti di cultura al maresciallo Berthier (da cui il volino prende il nome). Una storia nella storia che si potrà ammirare sabato a Cala Sapone con il concerto di Anna Tifu Tango Quartet.