29 April, 2024
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Sono state presentate la scorsa settimana, nel corso di un’assemblea di cittadini, sindaci e autorità del territorio, le conclusioni dell’analisi di prefattibilità sulla valorizzazione del borgo monumentale di Tratalias in un’ottica turistico-ricettiva. Lo studio, finanziato nell’ambito degli interventi di assistenza tecnica del Piano Sulcis, è stato curato da Invitalia s.p.a.
Sono intervenuti il sindaco Marco Antonio Piras, i tecnici di Invitalia s.p.a. Fabio Finnazer e Sonia Caggiano ed il Coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi e alcuni cittadini.
I tecnici di Invitalia hanno illustrato le modalità per pervenire alla realizzazione di un albergo diffuso utilizzando le volumetrie esistenti, nel pieno rispetto dei vincoli a cui è sottoposto l’antico insediamento.
L’intervento prevede una prima fase, per un investimento iniziale di 1,6 M€, con la realizzazione di 50 posti letto che arriveranno a regime a circa 150 con un investimento di 4.8 M€. L’analisi svolta mostra un valore netto attualizzato e su un indice di redditività positivi. L’intervento è cioè sostenibile in chiave imprenditoriale.
E’ possibile, dunque, realizzare l’intervento, attingendo a capitali privati, con lo strumento della finanza di progetto ovvero della concessione in realizzazione e gestione della struttura alberghiera per un periodo adeguato a remunerare l’investimento e consentire un ragionevole utile di impresa.
In tempi brevi si procederà, d’intesa fra il Comune, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e per le province di Oristano e Sud Sardegna e con la Direzione Generale della Pianificazione Urbanistica, a completare la definizione del quadro degli interventi.
L’investitore potrà contare inoltre sugli incentivi del settore Turismo sia su base regionale (Piano Sulcis) che nazionali.

Gli interni della Cattedrale di Tratalias.

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La RSU Eurallumina nella giornata di ieri ha partecipato ad alcuni incontri istituzionali.

Presso l’assessorato regionale dell’Urbanistica e degli Enti locali, i lavoratori hanno incontrato l’assessore Cristiano Erriu e l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras. Al palazzo regionale di viale Trento, il commissario del Parco geominerario  Giovanni Pilia ed il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi. A seguire, l’amministratore della provincia Sud Sardegna Giorgio Sanna. E, infine, all’assessorato dell’ Ambiente, il capo di gabinetto dell’ente Franco Corosu.

«L’obiettivo – sottolinea la RSU Eurallumina – era fare il punto, a seguito di preventive costanti interlocuzioni, sul corrente stato procedurale.»

I dettagli e le comunicazioni inerenti agli incontri, verranno esposti nel corso dell’assemblea informativa, convocata per martedì 23 maggio 2017, alle ore 9,30, presso la sala mensa dello stabilimento che verrà inaugurata nell’occasione.

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“Restart: resilienza, per uno sviluppo sostenibile” è il titolo del convegno svoltosi ieri sera nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, organizzato dall’Amministrazione comunale di Carbonia. E’ stata la risposta all’iniziativa messa in atto lo scorso 7 aprile, nella stessa sala, dalla RSU Eurallumina, nella quale – ha sottolineato il sindaco di Carbonia, Paola Massidda – è mancato il contraddittorio, in quanto erano stati invitati solo soggetti favorevoli alla realizzazione del progetto.

Al convegno, moderato dal giornalista Vito Biolchini, sono stati invitati: Fausto Martino, soprintendente del MIBACT di Cagliari, Oristano, Medio Campidano, Sud Sardegna e Ogliastra, protagonista dell’unico parere negativo al progetto Eurallumina nella conferenza dei servizi conclusasi lo scorso 8 febbraio; Nedo Biancani, consulente ambientale del comune di Portoscuso; Piernicola Pedicini, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, membro delle commissioni Ambiente ed Energia; Luca Saba, direttore generale della Coldiretti Sardegna; Barbara Terenzi, rappresentante del Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani; e, infine, Salvatore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis, convinto sostenitore del progetto di rilancio produttivo dell’Eurallumina.

Dopo la breve presentazione del sindaco, Paola Massidda, la serie degli interventi dei relatori è stata aperta da Barbara Terenzi, che, tra l’altro, ha sottolineato la straordinaria bellezza del territorio del Sulcis Iglesiente e dell’intera Sardegna ed il diritto dei cittadini a vivere in un ambiente sano.

Nedo Biancani, un passato da lavoratore dell’industria, dipendente per circa tre lustri dell’acciaieria dell’Ilva di Piombino, oggi consulente ambientale del comune di Portoscuso, ha parlato della situazione che ha trovato nel territorio comunale, gravemente degradato e bisognoso di interventi urgenti per avviare un serio programma di bonifiche. Ha aggiunto di non essere aprioristicamente contrario all’industria, a condizione che si cambi completamente rotta rispetto al passato. Va detto che il comune di Portoscuso ha espresso parere favorevole alla realizzazione del progetto di rilancio produttivo dell’Eurallumina.

L’europarlamentare Piernicola Pedicini, arrivato a Carbonia direttamente da Bruxelles per partecipare al convegno, ha ribadito una posizione nota del Movimento 5 Stelle, contraria all’industria pesante. L’Unione europea – ha sottolineato – ha avviato un processo per il superamento del fossile (carbone, gas, petrolio) nella produzione di energia, mentre nel Sulcis si vuole realizzare una nuova centrale a carbone e nello specifico, per l’alluminio, ha sottolineato che si dovrebbe cambiare strategia, abbandonando il primario e privilegiando il riciclo, peraltro sostenuto anche economicamente dalla stessa Unione europea. Con il riciclo dell’alluminio – ha aggiunto Piernicola Pedicini – si taglierebbero notevolmente i costi e si abbatterebbe quasi completamente l’impatto ambientale. Per quanto riguarda le bonifiche del territorio – ha rimarcato l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle – non dovrebbero essere condotte dalle aziende che hanno inquinato il territorio, che dovrebbero limitarsi a mettere a disposizione le risorse necessarie, né dirette dai politici che hanno provocato il danno con le loro scelte del passato.

Il direttore generale della Coldiretti Luca Saba ha parlato dei problemi della categoria, acuiti nel territorio dal degrado ambientale che non costituisce certamente la miglior pubblicità per i prodotti ma – ha sottolineato – agricoltura ed industria possono coesistere se vengono rispettate le regole. Luca Saba ha citato l’esempio dello champagne francese, prodotto in un’area della Francia dove è presente un’alta concentrazione di centrali nucleari, senza che questa vicinanza abbia prodotto problemi di immagine sia nel consumo interno sia in quello all’esterno della Francia.

Com’era prevedibile, i momenti più accesi del confronto si sono avuti con gli ultimi due interventi, quelli di Fausto Martino e Salvatore Cherchi. Il primo ha concentrato la prima parte del suo intervento sul concetto di paesaggio e sull’evoluzione subita da questo nel corso degli anni, con una maggiore attenzione verso il recupero dei paesaggi degradati, per tornare poi sulla posizione contraria al progetto Eurallumina assunta in sede di conferenza dei servizi. Fausto Martino ha affermato di essere stato sottoposto «ad un linciaggio mediatico, per essere stato l’unico ad opporsi ad un corale consenso che ha visto molti dirigenti regionali gettare il cuore oltre l’ostacolo ed approvare – ha sottolineato – l’inapprovabile. Quando esprimiamo un parere di compatibilità paesaggistica, lo facciamo con due linee guida fondamentali: una è quella di valutare la compatibilità con il paesaggio di determinati interventi, e questa valutazione astratta di compatibilità paesaggistica è in qualche modo il culmine di un procedimento di natura tecnico-discrezionale che, per legge, è affidato alla nostra amministrazione e non ad altri, seppur in un procedimento di codecisione con la Regione. Però è la nostra amministrazione istituzionalmente preposta ad effettuare queste valutazioni. Assicuro che siano stati estremamente attenti e cauti nell’esprimere il parere; l’altro aspetto – ha aggiunto Fausto Martino – riguarda la compatibilità degli interventi con il quadro normativo, con gli indirizzi della convenzione europea del paesaggio e con il Piano Paesaggistico Regionale, obiettivo inderogabile, insuperabile, che spinge in piena coerenza con la convenzione europea del paesaggio, non solo a tutelare il paesaggio ma a recuperare i siti degradati». Fausto Martino ha rimarcato, infine, il peso della nuova discarica che arriverebbe ad un’altezza di 46 metri per 180 ettari di estensione, che verrebbe lasciata in eredità alle nuove generazioni una volta concluso il ciclo produttivo: «Il parere contrario è la conclusione aritmetica di una serie di valutazioni che ci hanno portato ad esprimere parere contrario».

Salvatore Cherchi, ex presidente della provincia di Carbonia (la cui chiusura, ha sottolineato, ha avuto conseguenze negative pesantissime per il territorio) nella prima parte del suo intervento, si è soffermato sul Piano Sulcis e sul suo stato di attuazione. Le bonifiche, conseguenza del lascito dell’attività industriale che nel territorio si svolge da due secoli, per 164 milioni di euro, in mano ai soggetti pubblici, sono in corso. «A Portovesme – ha detto Salvatore Cherchi – non c’è latitanza dei pubblici poteri, contrariamente a quanto insinuano altri pubblici poteri – i decreti del ministero e dell’assessorato dell’Ambiente, determinano, sulla base dell’applicazione del principio del chi inquina paga, programmi di bonifica in corso per oltre 160 milioni di euro interamente pagati dalle aziende. Con l’ultimo decreto sulla falda, gli investimenti di risanamento supereranno i 184 milioni di euro. Il resto degli investimenti sono indirizzati ad interventi in altri settori: oltre 50 milioni al sostegno della ricerca e delle competenze; si sta investendo nelle scuole e nell’agricoltura, nella riconversione di infrastrutture un tempo adibite ad altri usi, ad iniziare dal porto di Sant’Antioco, per proseguire a Portixeddu, Masua, Nebida, Tratalias e alle ferrovie dismesse, per la realizzazione della pista ciclabile. Sono state finanziate inoltre 61 imprese. Nel Sulcis l’industria è radicata in una cultura plurisecolare ed ancora oggi è necessaria, unitamente a tutti gli altri settori». 

Alla domanda del moderatore Vito Biolchini sul perché al momento di decidere le linee di intervento con le risorse del Piano Sulcis non sia stato deciso un taglio netto con il passato, verso un futuro diverso, Salvatore Cherchi ha risposto che se ci si fosse trovati di fronte ad una situazione in cui dover ripartire da zero, avrebbe espresso un parere contrario, ma l’Eurallumina oggi non è una fabbrica chiusa ed è giusto sostenerne il rilancio, con un limitato apporto di risorse pubbliche, perché solo 6,7 milioni del Piano Sulcis andranno all’Eurallumina a fondo perduto, mentre la parte più consistente del finanziamento previsto è costituita da un prestito che l’azienda dovrà interamente restituire. Salvatore Cherchi ha ribadito che in tutti i paesi più sviluppati dell’Unione europea, dalla Germania alla Francia e alla Spagna, le raffinerie sono in piena attività e nessuno pensa di chiuderle. Riguardo all’impiego del carbone, ha ricordato che il progetto prevedeva inizialmente l’utilizzo del gas che sarebbe dovuto arrivare con il progetto Galsi e, una volta tramontato quest’ultimo, è stata tentata per un paio d’anni la strada dell’impiego del vapore prodotto dalle centrali Enel, anche questo impedito dal parere negativo dell’Enel, ma non ha escluso un ritorno a queste soluzioni qualora dovessero crearsi le condizioni.

Nel dibattito sono intervenuti alcuni cittadini e, tra gli altri, Gianluca Mandas, assessore delle Politiche  per il territorio e la Sostenibilità ambientale del comune di Assemini, che si è soffermato sul caso della Fluorsid ed ha sottolineato la posizione dell’Amministrazione del Movimento 5 Stelle guidata dal 2013 dal sindaco Mario Puddu, nettamente contraria all’insediamento di nuove industrie pesanti nel territorio comunale.

                        

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Si è concluso l’esame dei progetti di ricerca presentati da Università, CNR e imprese nell’ambito del Piano Sulcis. Sono 10 i progetti finanziati, a cui sono destinati circa un milione e cinquecentomila euro. I progetti riguardano l’agroindustria, l’energia e l’ambiente, il turismo e lo sviluppo sostenibile.
«Nel Piano si riconosce l’importanza dell’innovazione e della formazione – ha spiegato Salvatore Cherchi, coordinatore dell’attuazione del Piano Sulcis –. A queste azioni il Piano destina circa 50 milioni di euro, interamente già impegnati in importanti programmi proposti da soggetti pubblici e privati. La pubblicazione di questa graduatoria completa il lavoro. Ora tocca ai soggetti che hanno già ricevuto o che riceveranno i finanziamenti, completare o attuare i programmi anche con l’obiettivo di trasformare in impresa i risultati delle ricerche scientifiche».
Il bando è stato pubblicato e gestito dal Centro regionale di Programmazione. L’istruttoria delle proposte è stata fatta da Sardegna Ricerca. L’intera documentazione è consultabile nel sito della Regione.

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La consegna del Premio a Mario Aru.

 

L’intervento di Mario Aru.

 

L’intervento di Salvatore Cherchi.

Si è svolta venerdì 31 marzo, nella Sala Branca del Municipio di Iglesias, la cerimonia per la consegna alla Cantina Aru di Mario Aru del Premio Iglesias che produce, che il Rotary Club di Iglesias attribuisce ogni anno, dal 1997, senza volere fare classifiche, con motivazioni di volta in volta diverse, ad un’azienda del territorio distintasi per spirito imprenditoriale o per capacità di sviluppo, valorizzazione dell’occupazione, iniziativa, innovazione.

Quest’anno il Rotary Club di Iglesias ha voluto dare un duplice segnale.

La commissione aggiudicatrice ha deciso di premiare la Cantina Aru, oltre che per i grandi meriti di Mario Aru, per lanciare il messaggio “Ripartiamo dalla terra”, indicando che la riscoperta di antichi mestieri come la lavorazione della terra e l’elaborazione dei suoi frutti può davvero significare una nuova strada per lo sviluppo dell’area dell’Iglesiente.

Il Rotary Club ha però voluto anche riprendere il discorso generale delle possibilità di sviluppo del territorio, che era stato l’argomento che aveva accompagnato per moltissimi anni le cerimonie di consegna del Premio, ed ha quindi invitato il coordinatore per l’attuazione del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi a fare il punto sulla situazione e sulle prospettive offerte dal Piano.

La cerimonia, è stata aperta dal presidente del Rotary Club, Marco Slavik, che ha ceduto subito il microfono al Sindaco di Iglesias  Emilio Gariazzo, che si è complimentato con Mario Aru e si è soffermato sulle prospettive di sviluppo dell’attività vitivinicola, una volta molto sviluppata nell’iglesiente e poi andata piano piano ad esaurirsi.

Salvatore Cherchi, nel suo intervento, ha dato innanzitutto notizia di alcuni importanti risultati già raggiunti dal Piano Sulcis, pur non ancora a regime: 81 domande ricevute per le nuove imprese (massimale 800mila euro), di cui 39 già accolte e 56 domande per le piccole-medie imprese esistenti (massimale 150 mila euro), di cui 19 già accettate. Dopo aver sottolineato l’impatto complessivo (670 milioni di euro di contributi) che il Piano, «pur non potendo essere un toccasana» dovrebbe avere sul territorio, Salvatore Cherchi ha illustrato in dettaglio alcune iniziative che il Piano ha già sostenuto, evidenziando in particolare, fra le altre, le attività per le bonifiche ed il progetto della società cooperativa “I tre solchi” (che ben si raccorda con il messaggio per la riscoperta della terra), ma ha anche dovuto sottolineare che, come purtroppo succede assai spesso, l’avviamento dei diversi bandi previsti dal Piano soffre dei rallentamenti dovuti a lungaggini burocratiche sovente poco comprensibili.

Dopo aver dato brevemente la parola a Giampaolo Collu, della FDG, l’azienda alla quale era stato assegnato il Premio lo scorso anno, l’ing. Slavik ha consegnato a Mario Aru la targa che, creata come ogni anno dall’artista iglesiente (nonché Past President del Rotary Club di Iglesias) Stefano Cherchi, costituisce da sempre il riconoscimento dato all’azienda alla quale viene attribuito il Premio.

Mario Aru ha evidenziato che con l’impegno, il coraggio e la costante applicazione, si possono raggiungere risultati importanti come la medaglia d’argento ottenuta al concorso enologico internazionale “Grenaches du monde”.

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Domani sera, alle ore 18.30, presso la sala Branca del comune di Iglesias (Piazza Municipio), alla presenza del sindaco Emilio Gariazzo, dell’on. Salvatore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis e di imprenditori già premiati nel corso delle altre edizioni, il presidente del Rotary Club di Iglesias l’ing. Marco Slavik, consegnerà il 21° premio “Iglesias che produce”.

L’azienda premiata quest’anno è la “Azienda vinicola Aru” di Mario Aru, sita ad Iglesias Sp 86 Loc. Su Merti. 

L’azienda, attiva nel territorio iglesiente da circa è ormai una realtà consolidata ed in espansione in tutto il territorio iglesiente dove già dal prossimo anno verranno utilizzati alcuni terreni di Siliqua e Villamassargia per la coltivazione di nuovi vigneti con l’accordo di conferimento con alcuni produttori locali, inoltre per quanto possibile si utilizzano sempre prodotti locali, infatti, i tappi in sughero sono prodotti da una ditta di Iglesias utilizzando la materia prima del Marganai.

Ripartiamo dalla terra! E’ con questo messaggio che quest’anno il premio Iglesias che produce si è deciso di assegnarlo all’Azienda vinicola Aru.

In un territorio dove da molto tempo si è sacrificata l’agricoltura a favore di una monocoltura mineraria prima, e di un miraggio industriale in un passato più recente, la riscoperta di antichi mestieri come la lavorazione della terra e l’elaborazione dei suoi frutti, possono davvero significare una nuova strada per lo sviluppo dell’area dell’Iglesiente, ricordando inoltre che nei tempi passati a Iglesias vi era una ottima cantina che produceva vini di livello.

La cantina Aru ha saputo riportare in auge una vecchia tradizione, quella della vinificazione, scomparsa ormai da tempo, ma che nei tempi passati ha significato molto per la città. E lo ha fatto puntando ad un buon prodotto con un ottimo rapporto qualità prezzo, legato al territorio a partire dai nomi assegnati ai vari vini, utilizzando solo produzione locale, e scegliendo di rinunciare ad una facile esportazione all’estero per privilegiare una distribuzione capillare a livello locale. Questa forte identificazione dell’azienda con il suo territorio l’ha portata anche ad essere meta di turismo enologico, e per questo recenti progetti la porteranno ad avere nuovi locali per l’accoglienza dei visitatori e di sale per la degustazione dei vini.

L’azienda è piccola, con soli 2 dipendenti fissi ed alcuni stagionali, ma sta crescendo di anno in anno, creando inoltre un indotto di tutto interesse. Infatti con l’aumento della produzione, si stanno stimolando altri proprietari terrieri alla coltivazione della vite e quindi dell’utilizzo produttivo di terreni che sino ad ora avevano un uso strettamente personale.

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Venerdì 7 aprile, a partire dalle 15.30, la sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu ospiterà il convegno “Industria – Paesaggio – Ambiente PAESAGGI INDUSTRIALI VISSUTI!”, organizzato dalla RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) dell’Eurallumina.

E’ prevista la partecipazione di numerosi relatori.

• Prof. Pasquale Mistretta, già magnifico rettore dell’Università di Cagliari. Argomento: contraddizioni di paesaggi.

• Prof. Paolo Amat, docente di chimica industriale. Argomento: il processo Bayer per l’estrazione dell’allumina dalla bauxite.

Dott. Franco Meloni, medico, già direttore dell’Az. Osp. G. Brotzu. Argomento: la salute ed il lavoro.

Ing. Enrico Manca, dirigente industriale di importanti aziende nazionali, direttore di società di ingegneria e progettazione. Argomento: l’industria non va demonizzata, va fatta bene.

Prof. Battista Grosso, docente universitario di progettazione e gestione degli interventi di ingegneria ambientale. Argomento: la sostenibilità ambientale del settore allumina nell’Europa Occidentale.

Prof. Antonio Viola, docente universitario di principi di ingegneria chimica e industriale. Argomento: la trasformazione del fango rosso, da rifiuto industriale a risorsa. Un esempio di economia circolare.

Ing. Salvatore Cherchi, già sindaco di Carbonia, città insignita nel 2011 del premio del Consiglio Europeo per il paesaggio. Argomento: paesaggi industriali – paesaggi post industriali.

Dott. Cristiano Erriu, assessore Enti locali e Urbanistica della Regione Autonoma della Sardegna. Argomento: linee guida per i paesaggi industriali.

«Sono invitati – si legge nella nota di presentazione della RSU Eurallumina – tutti coloro che hanno l’interesse di approfondire e conoscere da qualificati ed autorevoli relatori, senza barriere ideologiche e strumentali, temi di grande rilevanza sociale, economica e produttiva; sono invitati tutti coloro che non hanno dichiaratamente espresso, con le proprie azioni, contrarietà al progetto di ripresa produttiva di Eurallumina. La convenzione Europea del paesaggio assume un ruolo chiave nella pianificazione e nelle politiche territoriali.»

«Le popolazioni sono riconosciute come elemento di reale determinazione del paesaggio attraverso le percezioni che di esso hanno. Un paesaggio non più inteso come insieme di bellezze naturali, ma come territorio determinato dalla combinazione di fattori naturali antropici, da gestire e tutelare, riqualificare e valorizzare, promuovere e mettere a sistema in un rapporto equilibrato tra necessità di tutela e sviluppo economico.»

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Cent’anni fa, esattamente il 26 marzo 1917, nasceva a Iglesias Pietro Cocco, sindaco di Carbonia, dirigente politico e sindacale. Si sono ritrovati in tanti, questo pomeriggio, nella sala Astarte della Grande miniera di Serbariu, per ricordare la straordinaria figura di quello che viene ancora oggi considerato da tutti “IL SINDACO DI CARBONIA”, città che ha guidato da primo cittadino per oltre vent’anni in due fasi diverse, e alla quale ha dedicato gran parte della sua vita, caratterizzata dal duro lavoro in miniera fin da giovanissimo, ancora minorenne, dalle durissime lotte per la difesa dei diritti dei lavoratori negli anni del fascismo e dal confino. Città per la quale ha rinunciato al Consiglio regionale, nel quale era stato eletto. C’erano parlamentari, consiglieri regionali, sindaci, amministratori, sindacalisti e tanti amici che lo hanno conosciuto e in molti casi ne hanno condiviso per periodi più o meno lunghi le esperienze.

E’ stato Salvatore Figus, oggi operatore culturale ma negli anni giovanili impegnato in politica e poi anche amministratore comunale, dopo il breve saluto del sindaco di Carbonia, Paola Massidda, a presentare il primo ricordo della figura di Pietro Cocco. Salvatore Figus ha posto in evidenza anche il grande lavoro organizzativo svolto da Mario Zara, presidente dell’associazione “Amici della miniera”, che per problemi personali non ha potuto partecipare all’incontro. E’ toccato poi a Paola Atzeni, antropologa, docente universitaria ed assessore per diversi anni al fianco di Pietro Cocco; Enrico Pasqui, ex dirigente sanitario dell’ospedale Sirai di Carbonia, guidato per diversi anni da Pietro Cocco; tre ex sindaci: Antonio Saba, Giuseppe Casti e Antonangelo Casula.

In sala è stata proiettata una delle ultime interviste, realizzata nel 2007 da Paola Atzeni, dalla quale è emersa la grande visione politica di Pietro Cocco, allora 90enne, che ha tracciato un quadro della situazione politica nazionale di quegli anni, rimarcando la grande delusione per l’esperienza di governo del Centrosinistra, dalla quale si aspettava un’impronta diversa sia in politica interna sia in politica estera.

Sono intervenuti inoltre l’on. Antonello Mereu, consigliere comunale di opposizione nelle consiliature guidate da Pietro Cocco, che ha sottolineato la sua grande abilità nel tenere unito l’intero Consiglio comunale, con grande rispetto e considerazione del ruolo dei consiglieri di opposizione, sulle grandi scelte ritenute utili all’interesse della città e del territorio ed il rammarico per l’amara conclusione della sua esperienza amministrativa; il figlio Sergio, che ha ringraziato tutti i presenti per aver voluto rendere omaggio alla memoria del padre Pietro, oltre trent’anni dopo la conclusione della sua esperienza politica e amministrativa; il giornalista Sandro Mantega che ha ricordato alcuni passaggi di una sua intervista pubblicata nel 2007 su L’Unione Sarda; e, infine, Salvatore Cherchi, ex parlamentare, sindaco di Carbonia e presidente della provincia di Carbonia Iglesias, che ha concluso l’incontro.

La seconda giornata dedicata al ricordo di Pietro Cocco a cent’anni dalla nascita, è prevista domenica 26 marzo con la proiezione del film “La terra dentro”, di Stefano Obino, nella sala della Fabbrica del Cinema, nella Grande miniera di Serbariu. La presentazione del film, prodotto cinque anni fa, della durata di 72′, verrà curata da Andrea Contu e sarà preceduta dall’intervento di Fabio Desogus, autore del libro “Pietro Cocco. Il minatore antifascista di Iglesias diventato sindaco di Carbonia”. Interverranno la famiglia Cocco e l’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Emanuela Rubiu.

                                         

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Il 24 e 26 marzo si terranno due iniziative per ricordare Pietro Cocco, sindaco di Carbonia, dirigente politico e sindacale.

La sala Astarte adiacente alla Sezione di Storia Locale di Carbonia, alla Grande miniera di Serbariu, ospiterà venerdì 24 marzo, a partire dalle 16.30, l’incontro “A cent’anni dalla nascita”. I lavori verranno coordinati da Salvatore Figus, operatore culturale.

Dopo la presentazione di Mario Zara, presidente dell’associazione “Amici della miniera”, verranno proiettati un filmato e delle immagini e il sindaco, Paola Massidda, porterà il saluto dell’Amministrazione comunale di Carbonia.

Sono previste relazioni e interventi di: Luciano Marrocu, storico; Paola Atzeni, antropologa; Enrico Pasqui, ex dirigente sanitario dell’ospedale Sirai di Carbonia; Antonio Saba, già consigliere regionale e sindaco di Carbonia; Giuseppe Casti, ex sindaco di Carbonia; Antonangelo Casula, già sindaco di Carbonia e sottosegretario delle Finanze; Ugo Piano, ex sindaco di Carbonia. Seguiranno un dibattito aperto al pubblico, i saluti della famiglia e le conclusioni, affidate a Salvatore Cherchi, ex parlamentare, sindaco di Carbonia e presidente della provincia di Carbonia Iglesias.

La seconda giornata, domenica 26 marzo, sarà dedicata alla proiezione del film “La terra dentro”, di Stefano Obino, nella sala della Fabbrica del Cinema, nella Grande miniera di Serbariu. La presentazione del film, prodotto cinque anni fa, della durata di 72′, verrà curata da Andrea Contu e sarà preceduta dall’intervento di Fabio Desogus, autore del libro “Pietro Cocco. Il minatore antifascista di Iglesias diventato sindaco di Carbonia”. Interverranno la famiglia Cocco e l’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Emanuela Rubiu.

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Si conclude sabato mattina, nella sala riunioni dell’AUSI di Monteponi, a Iglesias, “paesaggiminerari, progetti per Monteponi” III laboratorio internazionale di Architettura e Paesaggio, organizzato dall’AUSI, Consorzio per la promozione delle attività universitarie del Sulcis Iglesiente; dal DICAAR, Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari; e dal CESA, Centro di Eccellenza perla Sostenibilità Ambientale.

Il programma della quinta ed ultima giornata (inaugurazione il 28 febbraio), prevede la presentazione dei lavori e delle critiche finali, con interventi di: Francesco Mola, prorettore dell’Università di Cagliari; Salvatore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis; Nicola Di Battista, direttore della rivista di architettura Domus; Emilio Agostino Gariazzo, sindaco di Iglesias e presidente dell’AUSI; Giorgio Massacci e Piercarlo Manca, esponenti del DICAAR-CESA, Centro di eccellenza per la sostenibilità ambientale; e, infine, Antonello Sanna, direttore del DICAAR.