29 March, 2024
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Si è conclusa ieri, a Carbonia, l’edizione 2023 di Open Your Mine, iniziativa di riscoperta sostenibile e innovativa dei siti del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, con un augurio speciale per gli 85 anni dell’inaugurazione della città.

L’evento, organizzato dal Parco Geominerario in collaborazione con amministrazione comunale, gestori dei siti e associazioni, domenica 17 dicembre ha interessato l’area della Grande Miniera di Serbariu, la città e i suoi dintorni, esaltandone gli aspetti storici, antropologici  e culturali.

I partecipanti al trekking hanno percorso il territorio della città del carbone, scoprendone le particolarità di carattere geologico, minerario, storico e naturalistico con l’ausilio di guide ed esperti.

Il pubblico, nel visitare il museo del carbone, dalla lampisteria ha potuto recarsi anche nelle gallerie, dove si estraeva la materia prima nel secolo scorso, in un percorso tematico culminato nell’apertura della mostra artistica “I dodici graffi”, dello scultore Roberto Ziranu, che resterà aperta fino al 7 gennaio.

Visite guidate anche al museo dei paleoambienti sulcitani E.A. Martel, presso la Fabbrica del Cinema (Ex Dì Memorie In Movimento) e al Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis – Sezione Storia Locale, dove è stato proiettato il documentario del Parco Geominerario “La Grande Miniera di Serbariu, una delle più importanti risorse energetiche d’Italia del 900”, realizzato da Stefano Sernagiotto e Roberto Rizzo, alla presenza delle autorità cittadine, di ex amministratori del Parco e del minatore Giovanni Secci.

A seguire, è stata inaugurata la nuova illuminazione dei “castelli” della miniera, le due caratteristiche strutture a torre che funzionavano da ascensori verso il sottosuolo.

Di sera, in piazza Roma si è tenuta la premiazione del concorso fotografico indetto dal Parco Geominerario “Mining Heritage” 2024, che ha visto la partecipazione di 70 fotografi, anche da oltre Sardegna, le cui foto sono state selezionate per il nuovo calendario dell’ente. Al primo posto si è classificata Eleonora Porta, con la foto “Trenino sotto le stelle”, rappresentante la spiaggia di Piscinas (Arbus), al secondo Roberto Buffa, con la foto “Alla fine del mondo” della Miniera di San Leone (Assemini), ed al terzo Ciro Perna, con la foto “Un dono dal cuore della terra” della Grotta di Santa Barbara (Iglesias). Ai tre vincitori, a cui è stata consegnata una targa, andrà un premio in denaro. Chiusura di serata in musica e allegria, con le cover degli 883 eseguite dal gruppo “Tieni il tempo”.

«Anche quest’anno, abbiamo voluto chiudere Open Your Mine a Carbonia, approfittando dell’occasione dell’anniversario di fondazione per compiere una serie di iniziative utili a suggellare la proficua partnership tra il Parco Geominerario, l’amministrazione comunale e la città tutta, con la Grande Miniera di Serbariu interessata a progetti di sviluppo integrato di primario interesse, che possono fare dell’area un vero e proprio giacimento culturale», ha detto il commissario straordinario Elisabetta Anna Castelli.

«Dall’inaugurazione della nuova illuminazione delle torri – ascensore all’apertura dei siti storico-culturali dell’area mineraria, dal documentario sulla Grande Miniera di Serbariu al concorso fotografico “Mining Heritage” 2024, Open Your Mine ha rappresentato a Carbonia quel modello positivo di sviluppo sostenibile del territorio su cui intendiamo puntare per il futuro, di concerto con le istituzioni, le associazioni e i privati», ha aggiunto il direttore Fabrizio Atzori.

 

Un fine settimana all’insegna della riscoperta dell’ossidiana e dello straordinario patrimonio geominerario, paleontologico e naturalistico del Monte Arci, quello appena trascorso nei territori di Masullas e Pau.

L’iniziativa “Open Your Mine” del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, in collaborazione con i comuni di Masullas e Pau, il Museo dell’Ossidiana, il CEAS Pau Parco dell’Ossidiana, il GeoMuseo MonteArci, il Museo Aquilegia, la società cooperativa il Chiostro e l’associazione culturale Menabò, sabato 16 e domenica 17 settembre è stata seguita da un folto pubblico, che non ha voluto mancare all’appuntamento sfidando il gran caldo.

Grazie a visite guidate, seguite da esperti e professionisti di settore, i partecipanti hanno potuto scoprire le suggestioni offerte da uno dei più importanti siti mediterranei dove è possibile osservare l’ossidiana ed approfondirne le tecniche di utilizzo, a cielo aperto ed all’interno di spazi museali dedicati.

L’occasione è stata altresì utile per ammirare le bellezze geologiche e naturalistiche del territorio, sia attuali, attraverso itinerari di trekking, che passati, seguendo i percorsi museali che mostrano i tipi geologici e le forme di vita preistoriche che hanno caratterizzato l’ampia area del Monte Arci.

Oltre alle degustazioni di prodotti locali, Open Your Mine ha presentato il documentario realizzato dal Parco Geominerario “L’ORO DELLA PREISTORIA – L’ossidiana del Monte Arci”, realizzato da Stefano Sernagiotto e Roberto Rizzo, ed inaugurato un’area spettacoli quanto mai suggestiva, presso il Parco dell’Ossidiana di Conca’ e Cannas, con il concerto dei musicisti Matteo Carta e Paolo Angeli.

Il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, venerdì 30 giugno ha partecipato alla XVI Riunione di Rete Re.Mi. a Gavorrano, presso il Parco Nazionale della Colline Metallifere.

L’evento è stato organizzato dalla Rete Nazionale dei Musei e dei Parchi Minerari Italiani, come occasione di confronto sulle attività in corso e sugli obiettivi futuri delle più importanti realtà nazionali interessate alla valorizzazione del patrimonio e della cultura geomineraria.

Il Parco era presente con una delegazione composta dal Commissario Straordinario Elisabetta Anna Castelli, il Direttore Fabrizio Atzori, il geologo Roberto Rizzo e il Responsabile Area Tutela e Sviluppo del Territorio Alessandro Abis. Nell’occasione, è stato presentato il documentario “La Grande Miniera di Serbariu – Una delle più importanti risorse energetiche d’Italia del ‘900. Dal totale abbandono alla sua riqualificazione e valorizzazione geoturistica e culturale”, di Stefano Sernagiotto e Roberto Rizzo, e relazionato sugli itinerari del patrimonio minerario della Sardegna e sul progetto di riscoperta e valorizzazione dei siti geominerari in chiave sostenibile “Open Your Mine”.

«E’ importante che il Parco Geominerario continui ad essere un partner della Rete Re.Mi, viste le sue peculiarità e la sua storia in un territorio come la Sardegnaha dichiarato il Direttore Fabrizio Atzori -. Con la collega Alessandra Casini, del Parco delle Colline Metallifere, auspicherei che i parchi minerari diventassero scuole di alta formazione, mettendo i territori a disposizione delle università, sia studenti che docenti, per far conoscere ancora di più la storia di questi luoghi avvincenti.»

Durante la XVI Riunione di Rete Re.Mi, si è discusso altresì sul nuovo Regolamento UE sulle materie prime critiche, sui fondi PNRR-AIPAI per la Re.Mi, tracciato un bilancio della Giornata Nazionale delle Miniere 2023 e presentati l’Atlante dei dati ambientali, l’Ecoatlante e la ristampa del volume di pregio Re.Mi. 

 

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Si è appena conclusa la visita in Sardegna della dott.ssa Jutta Weber e della dott.ssa Gail Bremner, commissari “Rivalidatori” delegati della Rete Globale dei Geoparchi, Programma UNESCO IGGP, cui è stato affidato il non facile compito di sottoporre il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna alle verifiche utili alla sua conferma nell’ambito del prestigioso Network dell’UNESCO.

Sono stati giorni faticosi ma senz’altro esaltanti. Sono vivamente grato alle delegate per la loro attenzione e la professionalità manifestate in ogni occasione, nonostante la fatica dei tanti spostamenti ed il numero considerevole di contatti e incontri. Sono certo abbiano colto il nostro entusiasmo ma soprattutto i notevoli passi in avanti compiuti dal Parco Geominerario dall’ultima rivalidazione risalente ormai a quattro anni fa.

Desidero ringraziare innanzi tutto la Presidenza della Giunta regionale con il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano ed il coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi, per il loro fattivo sostegno e le parole di incoraggiamento, per noi di particolare rilievo e significato. 

Un sostegno attivo e convinto che ci è stato assicurato anche dall’IGEA S.p.A. e dal suo Amministratore Unico Michele Caria, che ringrazio per aver favorito le visite presso i loro siti storico naturalistici, a cominciare dalla meravigliosa Grotta di Santa Barbara a Iglesias.

Il mio grato pensiero va alle amministrazioni comunali le quali, comprendendo l’importanza del momento, hanno saputo ricevere con calore e passione le nostre delegazioni. Ringrazio il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e l’assessore delle Attività produttive e Turismo Marzia Cilloccu per averci manifestato il loro pieno sostegno e la volontà di lavorare assieme.

Un particolare ringraziamento rivolgo agli amministratori che ci hanno calorosamente accolto nei loro territori ed ai loro eccezionali collaboratori. Mi riferisco al sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo e all’assessore della Cultura Simone Franceschi, al sindaco di Masullas Mansueto Siuni e al Direttore del GeoMuseo “Incani” Luigi Sanciu, al Sindaco di Pau Franceschino Sedda e a Carlo Lugliè, Direttore Scientifico del Museo dell’Ossidiana, al sindaco di Bitti Giuseppe Ciccolini e a Filippo Lanzerini, Coordinatore della Summer School dell’Area MAB del Parco di Tepilora e SIC Montarbo, al Sindaco di Lula Mario Calia, al Direttore della Miniera di Sos Enattos Luca Loddo e agli ex minatori Piero Piras e Francesco Sedda, oggi appassionate guide negli stessi luoghi ove un tempo lavorarono.

Di grande importanza si è inoltre rivelato il forte sostegno delle Associazioni attive sul territorio sardo tra le quali ricordo con particolare riconoscenza la Consulta delle Associazioni per il Parco Geominerario con il Coordinatore Giampiero Pinna e Franco Saba, Legambiente Sardegna con il Presidente Annalisa Colombu e Vincenzo Tiana, storico leader dell’associazione.

Ho il piacere infine rivolgere un particolare ringraziamento allo straordinario staff del Parco Geominerario il quale, con rara dedizione e amore per la propria terra, non si è risparmiato per la buona riuscita di quella che ritengo sia stata una vera e propria impresa. A cominciare da Gian Luigi Pillola, che considero parte integrante della nostra squadra, insostituibile amico e collaboratore d’eccezione, passando poi all’infaticabile Direttore F.F. Francesco Muntoni, agli specialisti dell’Ufficio Tecnico Pietrangelo Loru, Roberto Rizzo, Giovanni Zichi e Marco Laconi, alla squadra dell’Ufficio Amministrativo guidato da Elisabetta di Franco con Federica Boi e Monica Porcu, agli esperti di promozione e comunicazione culturale Patrizia Medas e Stefano Sernagiotto, quest’ultimo filmmaker di straordinario valore, alle nostre collaboratrici Sara Cipolla, Rappresentante per la Sardegna dei Giovani UNESCO e Laura Sedda, preparata guida presso i siti storici del Parco, ed infine al nostro coordinatore dell’Ufficio Stampa Alberto Monteverde, Giornalista e appassionato ricercatore di Storia, che ha saputo efficacemente dar conto di questa esaltante tre giorni con articoli ed immagini.

Tuttavia, il mio grazie più sentito va alla nostra straordinaria Sardegna ed ai suoi generosi abitanti che ancora una volta ci hanno permesso di ben figurare, secondi a nessuno, in Italia e nel mondo.  

Prof. Tarcisio Agus

Commissario straordinario del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna

Didascalie foto

01 – La delegazione UNESCO ricevuta al comune di Cagliari, accolta dall’assessore alle Attività produttive e Turismo Marzia Cilloccu.

02 – In visita al comune di Masullas.

03 – Lula. Le delegate in visita agli impianti della Miniera di Sos Enattos.

04 – Lula. Sos Enattos. L’ex Tecnico elettricista Piero Piras accanto ad un suo ritratto giovanile. Oggi guida i turisti negli stessi luoghi ove un tempo lavorò.

05 – Alla Biblioteca comunale di Lula per la presentazione della Summer School dell’Area MAB del Parco di Tepilora e SIC Montarbo.

06 – La delegazione in visita a Villa Devoto a Cagliari, sede di rappresentanza della Regione Sardegna, ricevuta da Donatella Spano, assessore della Difesa dell’Ambiente.

07 – Le Delegate a Villa Devoto, in compagnia di Tore Cherchi, Coordinatore del Piano Sulcis.

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Con l’inaugurazione della mostra Exodus, del fotografo ungherese Attila Kleb, domani, venerdì 2 dicembre, alle 10.30 prende il via la terza edizione del Cagliari film festival, tre giorni di appuntamenti organizzati per vedere, in prima regionale, numerosi lavori che solitamente non entrano nelle sale cinematografiche, ma anche per scoprire i giovani autori e le giovani autrici, sardi/e e non.

La mostra di Attila Kleb è un percorso in 32 fotografie che catturano gli sguardi dei migranti ospiti del campo profughi sorto ai margini di Budapest nell’agosto 2015. L’esposizione, organizzata in collaborazione con l’associazione NoArte di San Sperate, a marzo è stata presentata nello stesso Paese- Museo da Pinuccio Sciola.

Alle 11.00 si prosegue con un’intera sezione dedicata ai corti sulle tematiche ambientali proposti dalla Fondazione Sardegna film commission (sarà presente la direttrice Nevina Satta) all’interno del progetto Heroes 20.20.20. Celebrating Sardegna “The sustainable Endless island”. Sono in programma proiezioni e incontri con alcuni autori e autrici dei corti City of Eden e The colour of energy di Gemma Lynch; Sardinia green trip di Andrea Mura, Piccoli grandi eroi di Giorgia Soi, S’istentu di Nicola Contini, UBM in Cagliari di Marilisa Piga, e Sulla rotta verde di Silvia Perra, autrice reduce dall’ultimo Torino film festival. 

Alle 17.30 si apre la sezione Scenari sardi, con proiezioni e incontri con gli autori. Sarà presentato il documentario “Cagliari 1943 memorie di uno sfollamento”, firmato da Stefano Sernagiotto su un’idea dello storico dell’età moderna Giampaolo Salice. Attraverso un minuzioso lavoro di ricerca archivistica e numerose interviste il film ricostruisce lo sfollamento del capoluogo sardo durante l’ultima Guerra. Alle 18.30 è la volta di un altro documentario dedicato alla cultura hip-hop nell’isola: “Ca4arts- quattro arti una sola strada. Hip hop” di Roberto Pili. Chiude questo spazio il delicato lavoro “Armenia dimenticata”, di Ignazio Mascia, da tempo impegnato in azioni di volontariato internazionale.

Alle 21.00, per la sezione Anteprime CFF, si parla d’amore con “Oggi insieme domani anche” (Italia, 2015, 85’), documentario curato da Antonietta De Lillo, regista amatissima da critica e pubblico, rimasta nel cuore degli italiani per il suo ritratto ad Alda Merini tracciato con il film. “Oggi insieme domani anche” è un lavoro partecipato che mette insieme volti, storie, sguardi raccolti in giro per l’Italia da numerosi autori, per raccontare come sono cambiati i rapporti d’amore nel Belpaese, mirabilmente ricomposti in questo mosaico dalla De Lillo, che del progetto è anche ideatrice. Il film è introdotto da Pia Brancadori del Circola del cinema Alice Guy.

La prima giornata del CFF si chiude alle 23.00 con un progetto di ibridazione dedicato a linguaggi diversi: sarà proposto il cine-concerto “L’Age D’or”, un evento musicale curato dalle associazioni No Mos e Spazio musica, che rende omaggio a Luis Buñuel, con la proiezione delle immagini dell’omonimo film del regista spagnolo.

L’ingresso a ciascuna serata è di 3,00 euro – 1,00 euro la tessera FICC, facoltativa.