26 April, 2024
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Simone Testoni.

Domani mattina i vescovi del territorio del Sassarese, alle ore 10.00, incontreranno i lavoratori della miniera di Olmedo. Lo ha annunciato con una breve nota Simone Testoni, segretario generale Ugl chimici. Il Nord Ovest sardo, è un territorio unito con gli amministratori locali divenuti parte integrante nella rivendicazione, uniti alla vertenza che vede i minatori della Nurra chiedere ai politici della Regione Sardegna di essere trattati come gli altri minatori sardi e di non essere discriminati. Domani anche la Curia del Nord Sardegna con i suoi esponenti, in testa padre Salvatore Morittu ed i vescovi, sosterrà la rivendicazione del diritto al lavoro dei minatori che dal 4 settembre occupano il giacimento sia in sotterraneo a 180 metri di profondità sia negli uffici. 

Alcuni minatori nello scorso mese di luglio hanno perso l’ultimo ammortizzatore sociale (la mobilità) ed oggi si trovano senza alcun reddito, gli altri la perderanno il 4 dicembre, il giorno della ricorrenza della festa alla patrona dei minatori (Santa Barbara).

«Auspichiamo – conclude Simone Testoni – che il buon Dio illumini la mente di chi ci governa, il presidente Francesco Pigliaru ed i suoi assessori al lavoro ed industria, Virginia Mura e Maria Grazia Piras, irradi i loro cuori d’Amore nella speranza che si ravvedano per una giusta risoluzione positiva alla causa.»

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La lotta alla mafia è un problema che riguarda tutti, nessuno può sottrarsi. È questo il grido che oggi si è alzato forte ad Olbia in occasione della celebrazione della ventiduesima Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, organizzata da Libera Sardegna in collaborazione con Sardegna Solidale, in contemporanea con la manifestazione nazionale svoltasi a Locri. Cinquemila tra studenti, volontari, cittadini, rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine e amministratori hanno gremito piazza Mercato e qui, così come in altre quattromila piazze italiane, sono stati letti gli oltre 950 nomi delle vittime innocenti della mafia.

Sul palco di Olbia c’erano anche tre familiari delle vittime delle mafie: Claudia Loi (sorella di Emanuela, l’agente di scorta del giudice Borsellino uccisa nella strage di via D’Amelio), Pino Tilocca (figlio di Bonifacio, il sindaco di Burgos ucciso da un attentato dinamitardo nel 2004) e Cesare Castelbuono, da anni residente in Sardegna, figlio del vigile urbano Salvatore Castelbuono ucciso il 26 settembre del 1978 a Villafrati nel Palermitano.

«Tutti i nomi dei caduti nella lotta alla mafia vanno ricordati con la stessa forza e la stessa dignità -ha detto Claudia Loi -. Da quel 19 luglio la mia vita è profondamente cambiata ma nonostante tutto io non conservo sentimenti di odio verso gli assassini di mia sorella, ma un profondo sentimento di memoria, legalità e di giustizia. Ora con mio fratello Marcello e mia nipote Manuela portiamo avanti l’eredità che ci deriva dal sacrificio di Emanuela. Siamo sentinelle della memoria, la lampada che illumina la strada della giustizia. E questo oggi è il filo conduttore della nostra vita.»

«La mafia non può essere battuta solo grazie all’impegno delle forze dell’ordine, ma serve la mobilitazione di tutti noi – ha aggiunto Cesare Castelbuono -. E il tempo non cancellerà il ricordo di chi ha creduto nella giustizia e nella legalità».

Si è invece rivolto direttamente ai ragazzi Pino Tilocca. «Noi familiari possiamo vivere una giornata come questa da soli con rabbia oppure in piazza insieme a tante persone, e per questo vi ringrazio per la vostra presenza – ha affermato –. La morte di mio padre è un elemento incancellabile, però oggi io posso essere qua in mezzo a migliaia di persone a parlarne, mentre chi ha ucciso mio padre deve stare zitto e nascosto. Noi possiamo sventolare le nostre bandiere, loro no». Per Tilocca «la qualità reale della lotta alla mafia è data dalla presenza e della partecipazione dei cittadini a giornate come questa. Oggi in Italia la Giornata della Memoria e dell’Impegno è stata celebrata in quattromila piazze, piene di gente viva che non solo ricorda ma dichiara il suo impegno per il futuro. Perché noi vogliamo essere l’esempio di una Italia migliore».

Aprendo la manifestazione, il referente regionale di Libera Giampiero Farru ha ricordato la recente approvazione della legge che istituzionalizza la Giornata del 21 marzo. «Siamo ad Olbia per rilanciare il messaggio che chi non ha memoria non ha storia, perché la memoria è la forza di cambiamento attiva sul fronte dell’impegno e responsabilità. E questa piazza gremita di giovani ci fa dire che anche in Sardegna ci sono testimoni di bellezza».

«La vostra presenza ad Olbia ci riempie il cuore – ha sottolineato nel suo intervento il sindaco di Olbia Settimo Nizzi -. Giornate come questa devono servire per ricordarci che le istituzioni devono lavorare affinché tutti noi possiamo vivere in una società civile dove il diritto prevale sull’abuso.»

«La lotta alla mafia è un problema che riguarda tutti, nessuno può sottrarsi – ha dichiarato il prefetto di Sassari Giuseppe Marani -, perché la lotta alla mafia non è una lotta degli altri. La scuola ha un compito fondamentale per educare alla legalità e la lotta alla dispersione è lotta alla legalità. E ai familiari delle vittime dico: abbiate la certezza che noi non dimenticheremo.»

«La chiesa non poteva non esserci ma ci siete soprattutto voi e questa è la cosa più importante – ha detto il vescovo della diocesi di Tempio Ampurias monsignor Sebastiano Sanguineti -. Abbiamo visto quello che è successo a Locri, quindi è evidente che la mafia non gradisce il messaggio che arriva da queste piazze. E allora anche da Olbia si deve levare alto il grido: basta con le mafie, basta con il malaffare, gli appalti truccati, le ruberie nelle mille forme in cui si manifestano!»

«Non facciamo cadere il coraggio – ha proseguito il vescovo di Ozieri monsignor Corrado Melis – e anzi facciamo sì che il coraggio che ha animato le vittime che oggi ricordiamo sia ogni giorno anche il nostro.»

A nome di tutti gli studenti presenti è intervenuto il giovane Emanuele Corongiu dell’Istituto Marconi di Cagliari: «Nelle nostre scuole in questi mesi abbiamo ricordato figure importanti per la lotta alla mafia come Pio La Torre, e noi oggi siamo qui per ricordare le vittime della mafia, perché non si può sconfiggere la mafia non se ne parla».

Significativi anche gli interventi del presidente del Co.Ge. Bruno Loviselli («Ciò che la mafia teme di più è la confisca dei beni») e di padre Salvatore Morittu che ha affermato: «Certe volte noi sardi ci illudiamo che la mafia nella nostra isola non ci sia, ma io ai ragazzi dico questo: ogni volta che comprate una dose di droga, quei soldi vanno tutti alla mafia. È da lì che deve cominciare la nostra lotta».

Dopo gli interventi e la lettura dei nomi, dai maxischermi allestiti in piazza Mercato è stato rilanciato l’intervento che il fondatore di Libera don Luigi Ciotti ha tenuto dal palco di Locri. La manifestazione olbiese si è conclusa con la musica degli Almamediterranea.

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A conclusione di 3 anni di preparazione, dedicati alla preghiera e segnati da importanti eventi culturali, i Frati Minori francescani annunciano i solenni festeggiamenti per il 450° anniversario della nascita al cielo di San Salvatore Grionesos da Horta. Alle 15.00 del 18 marzo 1567, infatti, egli moriva a Cagliari, nel convento di Gesù e Maria, situato dove è oggi l’ex manifattura tabacchi. Il suo corpo è conservato nella chiesa di Santa Rosalia – Santuario San Salvatore da Horta, in via Torino a Cagliari. I Frati Minori della Sardegna ne sono custodi e animatori.
La festa del 18 marzo sarà preceduta da un triduo di preparazione, che inizierà il 15. E’ stato organizzato il triduo facendo presiedere la celebrazione eucaristica, prevista ogni giorno, alle ore 18.00, ai tre più giovani vescovi della nostra Sardegna:
– mercoledì, 15 marzo: mons. Corrado Melis, vescovo di Ozieri
– giovedì 16 marzo: mons. Roberto Carboni, vescovo di Ales-Terralba
– venerdì 17 marzo: mons. Mauro Maria Morfino, vescovo di Alghero-Bosa
Alle ore 21.00 di venerdì 17 marzo una veglia di preghiera sarà animata dai giovani di San Mauro.
Questo, invece, il programma della giornata del 18 marzo.
Mattina: Pellegrinaggio dei frati e devoti di san Salvatore provenienti da diverse parti della Sardegna
Ore 11.30: Concelebrazione Eucaristia presieduta da Padre Salvatore Morittu, Custode dei Frati Minori
Sera: La città di Cagliari onora San Salvatore
Ore 18.00: Concelebrazione eucaristica presieduta da monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari.

“Cagliari Città Solidale – Guida delle associazioni, gruppi e movimenti di volontariato della Città di Cagliari” è il titolo del volume edito dal Centro di Servizio per il Volontariato “Sardegna Solidale” e che verrà presentato nel corso di una conferenza stampa, in programma giovedì 21 maggio a partire dalle ore 16.00 presso la sala consiliare del Comune, in via Roma. Il vademecum, giunto alla sua terza edizione, presenta le schede delle 336 associazioni di volontariato operanti nel capoluogo.

All’iniziativa, coordinata dal presidente di Sardegna Solidale, Giampiero Farru, interverranno Nanda Sedda (referente Sa.Sol. Point n. 1 di Cagliari), il presidente dell’associazione Mondo X-Sardegna padre Salvatore Morittu, il Presidente del Co.Ge. Sardegna Bruno Loviselli, il Direttore della Caritas diocesana di Cagliari don Marco Lai, l’assessore comunale ai Servizi Sociali Luigi Minerba e il sindaco Massimo Zedda. Alla presentazione parteciperanno anche i rappresentanti delle associazioni cittadine di volontariato.

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