26 April, 2024
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Oggi nei Grottoni dei Giardini pubblici di Cagliari, installazione performativa “Rites”. E’ una coproduzione firmata Spaziomusica e Carovana Smi l’evento in programma domani, domenica 13 novembre, per i festival “Approdi-Festa d’arte e comunità” e “Spaziomusica”.

Oggi, alle 18.00, e poi ancora alle 19.00, nei Grottoni dei Giardini pubblici di Cagliari andrà in scena “Rites”, performance in cui gli elementi caratteristici della Santeria suonati dall’ensemble cubano Omo Abbilona (composto da quattro giovani suonatori di tamburi batá, provenienti da L’Avana) incontrano i suoni della musica colta del Modular Quartet e della musica elettronica di Spaziomusica, con la flautista Alessandra Seggi e i performer di Carovana Smi che incorporano gli spazi evocativi di mondi paralleli e le opere di Rosanna Rossi. Lo spettacolo è il frutto di un laboratorio in programma oggi e curato da Marco Lutzu, Fabrizio Casti (Musica) e Ornella D’Agostino (Danza).

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Nuovo appuntamento con il festival Spaziomusica, questo fine settimana a Cagliari. Dopo i concerti del Modular Quartet e dell’Infinitive Duo di venerdì e sabato scorsi alla Vetreria, il calendario della rassegna propone due impegni ai Grottoni dei Giardini Pubblici.

“Santeros. Musica e religione nella cultura afrocubana” è il titolo dell’evento in programma domani (venerdì 11 novembre) a partire dalle 22.00: protagonista l’ensemble Omo Abbilona, formato da quattro giovani suonatori di tamburi batá provenienti da L’Avana – Alain Medina, Daylon Gordon, Alberto Elejalde e Yester Anaya -, con la partecipazione dei danzatori Ulises Mora e Irma Castillo. Il nome del gruppo è in lucumì, il dialetto degli schiavi africani di origine yoruba deportati a Cuba e divenuto poi la lingua liturgica della Santería, la più importante tra le religioni sincretiche afrocubane. I batá sono tre tamburi di diverse dimensioni con doppia pelle e fusto a clessidra; ritenuti strumenti sacri, sono considerati la personificazione di Añá, la divinità cui ogni tamborero deve consacrarsi. Solo alla casta degli Omo Añá (i figli di Añá) è consentito suonare i batá in occasione del toque de santo, la cerimonia in cui il ritmo incalzante dei tamburi, i canti responsoriali e la danza favoriscono il raggiungimento della trance, che i credenti interpretano come la discesa sulla terra degli orichas, le divinità che popolano il pantheon della Santería.

L’evento, curato da Marco Lutzu, etnomusicologo presso l’Università di Cagliari, è organizzato in collaborazione con l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini di Venezia e le associazioni Timbalaye di Roma, Spaziomusica e Carovana SMI di Cagliari.  

Spaziomusica e Carovana SMI firmano anche la produzione di “Rites”, l’installazione performativa in programma domenica (13 novembre) alle 18.00 e alle 19.00 (con ingresso gratuito dietro prenotazione via mail all’indirizzo carivana.smi@gmail o tramite SMS al numero 3393537727). Esito di un seminario che si terrà il giorno prima a cura della danzatrice e regista Ornella D’Agostino, di Marco Lutzu e del compositore Fabrizio Casti, la performance ruoterà intorno all’incontro tra i suoni e i ritmi di Omo Abbilona, la musica colta dell’ensemble di percussioni cagliaritano Modular Quartet e quella elettronica di Spaziomusica, con la flautista Alessandra Seggi e i danzatori di Carovana Isolte Avila, Francesca Cinalli, Michela Laconi e Peter Ositadinma Ani.

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Le lacrime di Gramsci - cm 80x120 - Tecnica mista su tela -

Nel 2015 l’Istituto Gramsci della Sardegna, quando la Legge Finanziaria della Regione aveva assicurato un importante contributo, consentendo di sommare, in un unico programma, i fondi relativi al 2014 e allo stesso 2015, poté dare vita a una serie di progetti originali: didattica, musica, film.

Nella sua storia l’Istituto si era occupato di musica, in particolare grazie al lavoro e alla ricerca d, musicologo, che aveva assicurato una serie di contributi di analisi del pensiero gramsciano, in particolare sul melodramma.

Era giugno del 2015, quando in una delle tante serate trascorse e parlare di musica, ad ascoltare musica, Franco Oppo condivise l’idea di Nanni Spissu di invitare un gruppo di musicisti della sua scuola a comporre delle partiture originali sopra testi di Antonio Gramsci.

Franco Oppo non c’è più, ma il progetto di cui aveva condiviso lo spirito e l’impianto, indicando anche i nomi di alcuni suoi allievi per la composizione dei brani, prese piede. Fu accolto e deliberato con entusiasmo dal Direttivo e dall’Assemblea del nostro Istituto: partirono i contratti e le quattro partiture arrivarono puntualmente e sono attualmente conservate negli archivi dell’Istituto, in Via Emilia.

Furono scelti dal nostro Istituto i compositori Marcello Pusceddu, Fabrizio Casti, Lucio Garau e Antonio Doro. Allievi di Oppo, perché, così lui volle allora suggerire, potessero fare quello che lui avrebbe voluto fare e non fece: scrivere musica su testi e nel nome di Gramsci.

Ma il progetto chiedeva ai quattro compositori che la partiture fossero concepite, per tipologia di scrittura, linguaggi, organici, per essere eseguite dagli allievi di una scuola. Fu scelta Ghilarza, come luogo simbolo, per il suo legame e la tradizione lunga di lavoro di studio su Gramsci, per la presenza e l’attività sempre vivace e originale sulla figura del grande intellettuale sardo di “Casa Gramsci”.

Fu una scelta fortunata e vincente, perché l’Istituto Comprensivo di Ghilarza, col suo corso di indirizzo musicale, si è fatto carico di un lungo lavoro preparatorio, che ora sfocia nell’esecuzione pubblica dei brani il prossimo 3 maggio, alle ore 12.00, in quella stessa scuola.

Ecco le persone dell’Istituto Comprensivo Ghilarza alle quali si deve il successo del progetto: il dirigente scolastico professore Carlo Passiu, prima di tutto. Poi i bravissimi docenti dell’indirizzo musicale: Susanna Dessì, Marta Grecu, Ignazio Ledda e Beatrice Serci. E, quindi, gli alunni della classe 3ª: Andrea Addis, Laura Demartis, Gaia Marongiu, Eleonora Tessuti, Arianna Deias e Caterina Licheri, Nadia Cosseddu, Ornella Cabiddu e Gabriele Loi. E, infine, gli alunni della classe 2ª: Ilaria Meloni, Michela Mele, Assia Ennadifi, Elisa Manca e Beatrice Musanti.

Il progetto prevede che i quattro brani siano messi a disposizione di chiunque voglia eseguirli: le scuole e gli istituti di educazione musicale prima di tutto. Per questo pubblicheremo presto le quattro partiture nel nostro sito web e se troveremo le risorse stamperemo le stesse partiture per agevolarne l’esecuzione, con l’aiuto dei quattro compositori, che continueranno a assicurare la necessaria assistenza tecnica.

Il concerto del 3 maggio a Ghilarza è aperto a tutti. L’interesse è grande per la novità dell’esperimento e invitiamo ad esserci, anche per premiare il lavoro della scuola e dei ragazzi impegnati.

Grazie da parte di tutti noi dell’Istituto: dalla prof. Nereide Rudas, presidente, dall’avv. Antonello Angioni, direttore, dall’assemblea e dal direttivo

 Nanni Spissu, a nome di tutti noi dell’“Istituto Gramsci della Sardegna”.

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Conservatorio di Cagliari 35 copia

Gianfranco Cabiddu

Ritorna a Cagliari Crêuza de mä, il festival ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, quest’anno alla sua nona edizione. Dal 9 al 12 dicembre sono in programma proiezioni, seminari, incontri e concerti, in quattro giornate dense di appuntamenti all’insegna della musica per il cinema.

Il programma della manifestazione – organizzata dall’associazione culturale Backstage con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Cagliari e della Fondazione Banco di Sardegna, con la partecipazione del Conservatorio di musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” e la collaborazione del festival Pazza idea, dell’Orchestra da camera della Sardegna, del Culture festival, del Fabrik, del Fondo cinema Città di Cesena e di Cinematica suoni da e per il cinema – verrà presentato alla stampa venerdì 4 dicembre a Cagliari, presso il Conservatorio di musica.

All’incontro con i giornalisti, che avrà inizio alle 11.00, interverranno la direttrice del Conservatorio Elisabetta Porrà e il presidente Gianluca Floris, il compositore e docente Fabrizio Casti, la direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission Nevina Satta, Walter Secci dell’associazione Terra Cruda, Gianmarco Diana e il direttore artistico del festival Crêuza de mä, Gianfranco Cabiddu.

 

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Ultimi appuntamenti, a Cagliari, per la prima tranche del cartellone autunnale di Spaziomusica. Alla Vetreria, il centro comunale d’arte e cultura in via Italia, a Pirri, domani sera (domenica 8) alle 22.00, nella sala Il Crogiuolo, è di scena Inire, progetto multimediale dei polacchi Krzysztof Pawlik e Małgorzata Dancewicz. L’esplorazione sonora di questo sodalizio artistico, attivo dal 2001, si colloca tra sound art, field recording, noise e riferimenti alla musica contemporanea. Le sue performance sono metafore audiovisive in cui si combinano e compenetrano più canali sensoriali, suoni, immagini, parole, generati da strumenti elettronici ed elettroacustici, campionatori, sintetizzatori analogici, sistemi modulari, video in diretta.

A precedere l’esibizione di Inire, un appuntamento con il ventunesimo festival Autunno Danza a cura di Spaziodanza (in corso dal 28 ottobre al prossimo 5 dicembre): “Bolero effect, una coreografia di Cristina Rizzo portata sul palco della Vetreria alle 21.00 da Annamaria Ajmone, Cristina Rizzo e Simone Bertuzzi.

Già protagonista con il concerto di guqin proposto tre settimane fa da .00, la musica per strumenti della tradizione cinese ritorna alla ribalta di Spaziomusica lunedì sera (9 novembre), ma stavolta da una prospettiva contemporanea. Alle 22.00, sempre alla Vetreria, riflettori accesi sull’ensemble Sinogerman Sounds, formazione cino-tedesca tutta al femminile, attiva nella ricerca su strumenti come l’erhu (il violino cinese) e la pipa (il liuto cinese): un impegno portato avanti anche grazie al contributo e alla collaborazione di compositori d’oggi, europei e cinesi, che hanno scritto nuove opere apposta per questo complesso. Nel loro concerto cagliaritano, Nikola Lutz (al sassofono e al tarogato), Zhenfang Zhang (all’erhu) e Lingling Yu (alla pipa) eseguiranno musiche di Günay Mirzayeva (“Kon-Sequenz”), Yiran Zhao (“San”), Sophie Pope (“El gao paso”) e Francesco Maggio (“Transparenz”), oltre a due pezzi del compositore cagliaritano Marcello Pusceddu in prima esecuzione assoluta: “Annare(I)P” e “Brevis”. Completano la scaletta due brani solistici della tradizione cinese (uno per pipa e uno per erhu) e un’improvvisazione collettiva.

Prima del concerto dell’ensemble Sinogerman Sounds, altro evento in programma per il festival Autunno Danza (con inizio alle 21): “Esercizi di vertigine”, una coproduzione di TiCinZero, Spaziomusica e Spaziodanza; un progetto (già apprezzato a Cagliari mercoledì scorso nell’ambito del festival Signal organizzato da TiConZero) con le musiche acustiche ed elettroniche dal vivo di Alessandro Olla e Fabrizio Casti, i video di Valentino Nioi e i movimenti delle danzatrici Donatella Cabras e Francesca Massa, con il coordinamento coreografico di Momi Falchi.

Con i concerti di domenica e lunedì alla Vetreria, Spaziomusica chiude la prima tranche del suo cartellone autunnale. Due appuntamenti in calendario per il prossimo mese di dicembre: il 10 va in scena “Sardegna madre”, rappresentazione in musica e danza dell’omonimo libro della scrittrice francese Patricia Bourcillier; un progetto di Fabrizio Casti (pianoforte), Alessandra Seggi (flauto) e Ornella D’Agostino (danza) coprodotto da Spaziomusica e Carovana SMI. Il 13 dicembre è invece in programma una performance audio/video del polacco Marek Choloniewski.

 Sinogerman SoundsInire