26 April, 2024
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Ignazio Artizzu.

Nuovo significativo passo avanti per l’iter istitutivo della zona franca integrale in Sardegna. Questa mattina la prima Commissione Autonomia, Ordinamento regionale, Rapporti con lo Stato, Riforma dello Stato, Enti Locali, Organizzazione regionale degli Enti e del Personale, Polizia locale e rurale, Partecipazione popolare del Consiglio regionale, presieduta da Ignazio Artizzu, dopo il parere positivo del Consiglio delle Autonomie locali, ha dato il via libera alla leggina che prevede l'”Istituzione di un regime di zona franca fiscale e doganale integrale nel territorio della Regione autonoma della Sardegna”, con l’astensione dei consiglieri del Partito Democratico. La legge che modifica l’art. 12 dello Statuto sardo, approderà in Aula il prossimo 29 ottobre.

Il consigliere regionale Efisio Arbau, leader del movimento La Base, ha proposto che la modifica statutaria venga inserita subito nella legge di stabilità 2014 e, a sostegno di questa iniziativa, una grande mobilitazione del popolo sardo a Roma e sciopero generale nell’Isola.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Dopo le quattro nuove Province di Carbonia Iglesias, Olbia Tempio, Medio Campidano ed Ogliastra, la Sardegna cancella anche le Province storiche. Il Consiglio regionale questa mattina ha approvato con 38 voti favorevoli, 4 contrari (Psd’Az) e 4 astenuti (Sardegna è già domani), il Testo Unificato “Modifica del titolo V dello Statuto speciale per la Sardegna” che nello specifico con la modifica dell’art. 43, propone al Parlamento la cancellazione delle Province, a partire da quelle storiche di Cagliari, Sassari e Nuoro. Non hanno partecipato al voto i consiglieri dell’opposizione di centrosinistra. L’ultimo passaggio necessario per far diventare effettiva la legge, è il voto della Camera e del Senato.

Il voto dell’Aula segue quello della commissione Autonomia del Consiglio regionale, presieduta da Ignazio Artizzu, che aveva ha dato il via libera il 3 settembre.

La riforma, lo ricordiamo, è il cavallo di battaglia dei Riformatori Sardi, già principali promotori dei referendum che hanno portato alla cancellazione delle Province di Carbonia Iglesias, Olbia Tempio, Medio Campidano ed Ogliastra. In più occasioni il vicepresidente del gruppo Franco Meloni ha lanciato un chiaro messaggio agli alleati della coalizione di centrodestra: «Siamo pronti ad uscire dalla maggioranza se la riforma verrà fermata». Il Consiglio non ha fermato la riforma ed ora c’è da attendere il pronunciamento dei due rami del Parlamento e, soprattutto, la legge di riforma delle autonomie locali, perché c’è da redistribuire le competenze fino ad oggi assolte dalle Province.

Soddisfazione per l’approvazione della legge è stata espressa dai consiglieri regionali del PdL Angelo Stochino e Renato Lai.

«Crediamo che fosse indispensabile, nei confronti dei tanti cittadini sardi che con il referendum hanno palesemente chiesto alla politica di cancellare non solo le province di nuova istituzione – hanno detto i due consiglieri regionali del PdL –  approvare questo testo normativo che precede la legge di riordino degli enti locali al fine di stabilire meglio e di più le competenze che i comuni e la Regione dovranno assumere per cercare di offrire ai cittadini sardi servizi sempre più migliori e a costi ridotti. Il percorso che segue all’approvazione della modifica dell’art. 43 dello Statuto Speciale, pur con i limiti che sono in capo al legislatore regionale anche per tale tipo di prerogativa primaria, dovrà garantire a tutti i territori della Sardegna di avere una loro rappresentatività attraverso organismi istituzionali nuovi che superino la configurazione delle province abolite dal referendum popolare.»

«Il PdL è coerente con l’esito dei quesiti referendari e l’approvazione della legge – aggiungono altri due consiglieri regionali del PdL, Pietro Pittalis e Antonello Peru – è la conseguenza delle riforme annunciate nel programma elettorale del presidente Cappellacci. Crediamo nell’attuazione piena delle scelte dei sardi con i referendum. Dopo questa prima fase che avvia l’iter per la cancellazione integrale dell’istituzione Provincia chiediamo che anche il Parlamento acceleri l’iter per la modifica definitiva dello Statuto Speciale della Sardegna così come voluto dal Consiglio regionale. Nessun sardo deve temere questo processo di riforme, tantomeno i dipendenti delle province perché salvaguardare i posti di lavori e i servizi finora erogati dagli enti intermedi non dovranno essere messi in discussione. Queste riforme consentiranno di razionalizzare le risorse e consentire di avviare e potenziare altri servizi e altre iniziative. Quanto si risparmierà dagli apparati che saranno cancellati – concludono Pietro Pittalis e Antonello Peru – sarà utilizzato per far crescere i servizi necessari per i nostri cittadini.»

Andrea Biancareddu.
Ignazio Artizzu.
Giulio Steri.
Il Comitato regionale faunistico, presieduto dall’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Andrea Biancareddu si è riunito per deliberare la modifica al calendario venatorio, in ottemperanza all’ordinanza di sospensione emanata dal Tribunale Amministrativo Regionale. In apertura della seduta l’assessore ha puntualizzato che il parere dell’Ispra, richiesto appena ieri a seguito dell’ordinanza, è stato inviato su sua sollecitazione in tempi record e assolutamente inusuali per una pubblica amministrazione. Ciò premesso, il Comitato ha stabilito di posticipare l’apertura generale della caccia al 29 settembre. Il Comitato ha inoltre deliberato, per poter approfondire alcune delle osservazioni formulate dall’Ispra, di chiudere tecnicamente la caccia a tutta l’avifauna al 29 dicembre 2013, fatta eccezione per la tortora che chiude come in precedenza il 31 0ttobre. Nulla è cambiato per quanto riguarda la caccia alla volpe e al cinghiale. 
Il Comitato è stato riconvocato per il 22 ottobre per esaminare tutte le osservazioni e proposte migliorative per l’attività venatoria e per valutare la possibile estensione della caccia per alcune specie a febbraio.
Dopo la deliberazione del Comitato regionale faunistico, il consigliere regionale Andrea Artizzu, presidente della prima commissione Autonomia, in parte contestazione con l’operato dell’assessore dell’Ambiente, si è autosospeso dal gruppo UDC-FLI (del quale fa parte anche l’assessore Andrea Biancareddu), con una lettera inviata al presidente del gruppo, Giulio Steri.

 

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Cagliari.

Cagliari.

La commissione Autonomia del Consiglio regionale, presieduta da Ignazio Artizzu, ha dato il via libera oggi con voto unanime alla leggina che propone la modifica dell’articolo 43 dello Statuto sardo, per cancellare tutte le Province e in particolare quelle “storiche” e tutelate dalla stesso Statuto: Cagliari, Sassari e Nuoro. La legge, per avere la piena efficacia, dovrà passare all’esame dell’Aula del Consiglio regionale, poi passerà al vaglio di Camera e Senato.

La riforma è il cavallo di battaglia dei Riformatori Sardi, già principali promotori dei referendum che hanno portato alla cancellazione delle Province di Carbonia Iglesias, Olbia Tempio, Medio Campidano ed Ogliastra ed anche oggi il vicepresidente del gruppo Franco Meloni ha lanciato un chiaro messaggio agli alleati della coalizione di centrodestra: «Siamo pronti ad uscire dalla maggioranza se la riforma verrà fermata».

Ignazio Artizzu.

Ignazio Artizzu, nuovo presidente della 1ª commissione Autonomia del Consiglio regionale.

Ignazio Artizzu è il nuovo presidente della 1ª commissione Autonomia e Riforme del Consiglio regionale. 48 anni, giornalista professionista Rai in aspettativa, Ignazio Artizzu è alla seconda legislatura. Fa parte del gruppo consiliare UDC – Unione di centro verso il Partito della Nazione – FLI, dal 23 febbraio 2011 ne è il vice presidente. Nella precedente aveva già ricoperto l’incarico di vicepresidente della stessa commissione.

Il vicepresidente della commissione Autonomia è Pietro Cocco (PD), segretario Tarcisio Agus (PD).

Consiglieri: Michele Cossa (Riformatori Sardi), Angelo Francesco Cuccureddu (Misto), Rosanna Floris (PDL), Gabriella Greco (PDL), Onorio Petrini (PDL), Antonio Pitea (UDC – Unione di centro verso il Partito della Nazione – FLI), Matteo Sanna (Fratelli d’Italia – Centro destra Sardegna), Renato Soru (PD).