27 April, 2024
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Saporito, fragrante e appena sfornato, il pane a lievitazione naturale è ormai indiscutibilmente uno dei grandi protagonisti della Cavalcata Sarda. Un pane antico realizzato con farine di grano duro macinate a pietra, impastato dal vivo per essere cotto nei due forni a legna predisposti all’ombra del grattacielo. A partire da venerdì, con il suo Villaggio del Gusto in Piazza Castello, “Pani ed Eccellenze di Sardegna” è divenuto il cuore pulsante di questa tradizione antica, che amplia i suoi orizzonti a tutte le altre specialità dell’enogastronomia isolana. Un fenomeno capace di attrarre migliaia di visitatori desiderosi di scoprire, gustare e portare a casa un ottimo prodotto, magari con la speranza di carpire qualche segreto della preparazione.

Fin dal primo mattino, donne e uomini della Pro Loco di Olmedo – grande protagonista dell’evento fin dalla prima edizione – hanno impastato le farine di fronte a un pubblico numeroso e incuriosito, dando prova di una maestria che è frutto di un’esperienza ultragenerazionale.

Dopo alcune ore di lievitazione all’interno degli stand, fumanti covatzas (focacce) sono sbucate dai forni incandescenti, infarcite su richiesta di ottima purpuza. Il menù, fra tradizione e innovazione, si è impreziosito delle gustose “carasanzas”, ottime lasagne di carasau e melanzane ideate dallo chef Massimo Meloni, bagnate da buon vino locale.

Oltre ai pani della migliore produzione sarda, tra decine di postazioni sarà possibile acquistare le altre “eccellenze” della tradizione come panadas, seadas, matza frissa, focacce, pasta fresca e secca, pane fratau, birre artigianali, vini, torrone, formaggi, salumi, miele, liquori, dolci ed altro ancora.

Ad intrigare gli appassionati è stata nondimeno la preparazione dal vivo di una pasta unica al mondo come “su filindeu”, una specialità tutta sarda, realizzata in questo caso dalle mani di Gianfranca Dettori.  Per tutta la giornata, l’esperta ha curato i laboratori dedicati a grandi e piccoli nello stand centrale della piazza. I partecipanti, soprattutto i bambini, hanno potuto osservare per poi cimentarsi con infinito divertimento, a pochi passi dalla mostra dei pani: una selezione rappresentativa di alcune tipologie tradizionali  e cerimoniali sarde, accostata a una miniatura del Castello di Sassari realizzata in pasta di pane dal pizzaiolo Matteo Sanna.

I laboratori sono proseguiti per tutto il pomeriggio, senza trascurare la preparazione della pasta decorata e i dolci tipici. A grande richiesta continueranno oggi a partire dalle 10.00 al mattino e nel pomeriggio a partire dalle 15.00, dedicati in particolare al filindeu e ai papassini. È possibile iscriversi in loco.

All’iniziativa è legato anche il concorso per il Premio per il miglior Pane di Sardegna, conteso tra i gruppi aderenti alla Cavalcata. Domenica, sul Palco di Piazza d’Italia, il prestigioso riconoscimento sarà consegnato dal sindaco e dall’assessora alla Cultura e Turismo, affiancati dalla coordinatrice Sonia Martinelli. Il concorso riveste un ruolo importante in termini di stimolo per la ricerca di una panificazione di alta qualità, sana e fedele alle tradizioni dell’isola. Da alcune settimane, una giuria di esperti guidata da Tommaso Sussarello, si è impegnata in Promocamera ad analizzare i pani provenienti dai diversi territori dell’isola attraverso l’esame visivo, gustativo e organolettico.

Ad aggiudicarsi il primo premio lo scorso anno era stato il civraxiu dell’Associazione culturale “Biddobrana” di Villaurbana, unico paese a svettare per ben due volte alla Cavalcata Sarda sui migliori pani da mensa, eguagliando il risultato del 2014. A trionfare nel 2017 era stato l’ammoddigadu del gruppo folk “Nostra Signora di Talia” prodotto dal panificio Madrigosas di Olmedo, nel 2016 il civraxiu del Gruppo folk Santa Vitalia di Serrenti, e nel 2015 il modditzosu del Gruppo Folk Nuraghe di Settimo San Pietro.

L’iniziativa è organizzata dal team Pani di Sardegna in collaborazione con il comune di Sassari e la Camera di Commercio del Nord Sardegna.

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Acli San Giovanni Suergiu

L’Aula consiliare del comune di San Giovanni Suergiu ospiterà sabato pomeriggio, a partire dalle 16.30, il seminario sulla salute e l’invecchiamento attivo “La terza fase della vita: l’esperienza come risorsa tra le generazioni”, organizzato dalle Acli di San Giovanni Suergiu, dal Comune di San Giovanni Suergiu e dalla Coop Sociale Servizi Sociali S.G.S., in collaborazione con l’Auser di San Giovanni Suergiu e l’associazione culturale Palmas Vecchio.

Interverranno: Massimo Meloni, medico di medicina generale e geriatria; Ilenia Trullu, psicologa-psicoterapeuta; Maria Trazia Anolfo, psicologa esperta in neuroscienze.

Parteciperanno inoltre Bianca Cocco, istruttrice di ginnastica dolce; Aldo Corda e Cristiano Scano, musicisti evergreen impegnati nel sociale; La Cernita Teatro.

I lavori verranno moderati da Sabrina Sabiu.

Negli ultimi anni si osserva chiaramente un periodo di stress, ritmi frenetici, crisi socio-economica e di incertezza sul futuro, ciò incide sul benessere della persona e sul suo sviluppo armonico. In particolar modo, riscontriamo in zone come il #Sulcis Iglesiente, che il disagio psicologico rappresenta una realtà sempre più presente. Si osserva che la necessità di risposta a questa problematica viene a scontrarsi con la mancanza di servizi psicologici-psicolterapeutici accessibili economicamente a tutti. In ambito privato l’utente si trova a vivere una situazione di confusione rispetto a quale professionista scegliere, spesso a causa di una inadeguata conoscenza delle competenze specifiche; vedi ad esempio la differenza tra psicologo, psicoterapeuta, psichiatra e neurologo rispetto ai diversi ambiti di intervento di ciascuno. Tale confusione determina il ricorso a professionisti differenti dallo psicologo-psicoterapeuta, come il nutrizionista, il medico di base o il farmacista per problematiche che in realtà riguardano la sfera emotiva determinando un carico eccessivo per tali figure e risposte che esulano dalla chiarificazione del problema specifico riportato dall’utente. Le più recenti ricerche in psicologia della salute e in psicosomatica mostrano come sia possibile riscontrare una maggiore efficacia nella risoluzione della problematica se si prende in carico qualunque problema medico considerandolo sia in termini biologici che inquadrandolo nel contesto relazionale e nel ciclo di vita della persona.

Prendendo spunto da tale consapevolezza e grazie alla sensibilità dei medici di famiglia al benessere dei loro assistiti è nata la collaborazione tra diverse figure specialistiche, il dott. Giuseppe Locci; Marco Martinetti, medico di medicina generale e chirurgo; Massimo Meloni, medico di medicina generale e geriatra; e Gianfranco Olianas, medico di medicina generale e neurologo che, con la dott.ssa Ilenia Trullu, psicologa-psicoterapeuta analista transazionale hanno aderito al Progetto “AscoltaTi”, iniziato ad Osimo (Ancona). Il progetto è stato avallato dalla #SIMG (Societa Italiana Medicina Generale), di cui gli stessi medici aderenti al progetto fanno parte, ed autorizzato dall’Ordine degli Psicologi della Sardegna. Esso ha avuto una durata di tre mesi, da giugno ad agosto 2014, con la possibilità di essere rinnovato ed ha offerto uno spazio d’ascolto agli utenti dell’ambulatorio dei medici su citati, rappresentando un’occasione per dar modo alla persona di conoscere un nuovo professionista andando oltre il pregiudizio e la poca conoscenza della professione dello psicologo-psicoterapeuta. Gli utenti degli studi medici aderenti al progetto hanno potuto incontrare, su invito dello stesso medico o su accesso diretto, per un giorno a settimana (il mercoledì dalle 16.00 alle 19.00), la psicologa-psicoterapeuta, che è stata disponibile per tre incontri di consulenza a titolo gratuito in cui la persona è stata aiutata a comprendere e dare senso al proprio disagio, vedendo insieme quali sono le difficoltà che sente, le strategie utilizzate per farvi fronte e le risorse personali e sociali a cui attingere nei momenti di maggiore difficoltà. Tale spazio d’incontro, ha rappresentato un’occasione per parlare con un professionista dei propri vissuti, difficoltà emotive e relazionali, per riflettere insieme su problematiche individuali, familiari, di coppia avendo il vantaggio per la persona di guardare alla sua difficoltà e poter, se lo desidera, trovare insieme strategie per farvi fronte piuttosto che lasciare che il piccolo disagio si incancrenisca. Un luogo di confronto per genitori che si trovano a gestire difficoltà che naturalmente possono sorgere nella relazione con un figlio che cresce.

Il vantaggio nello svolgere il progetto, ha riguardato anche le stesse figure professionali che hanno avuto così modo di confrontarsi sulle tematiche emerse apportando ciascuno le proprie competenze per rispondere al bisogno espresso dalla persona. È interessante notare come, nonostante i problemi di natura psico-sociale occupino un’ampia parte delle consultazioni mediche a livello di cure primarie, l’accesso volontario e diretto da uno psicologo o psicoterapeuta continua ad essere una delle criticità riscontrate per via del pregiudizio sociale nei riguardi dei servizi per la salute mentale, con la conseguente permanenza in una condizione di sofferenza e disagio. Pertanto, sembra importante considerare la necessità di potenziare un percorso sinergico volto alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’importanza di prendersi cura di sé e la cultura dello psicologo-psicoterapeuta a cui rivolgersi come figura di sostegno e prevenzione, non necessariamente nelle situazioni di patologia conclamata. Un’altra criticità, riguarda la diffidenza dell’utente in merito a ciò che si svolge nello studio dello psicologo ed al suo ruolo, forse dato dalla scarsa conoscenza ed all’uso di scorciatoie come le credenze pregiudiziali. Ampliando il concetto, un macro obiettivo può riferirsi al miglioramento della qualità della vita della popolazione territoriale consentendo a ciascuno, indipendentemente delle risorse economiche di cui dispone, di intraprendere un percorso per ampliare la conoscenza di sé e migliorare il proprio benessere, grazie al supporto di professionisti esperti. Pertanto, il progetto ha rappresentato anche la realizzazione di una rete di collaborazione tra professionisti della salute, permettendo una presa in carico globale della persona. I risultati emersi sono stati positivi e nel momento in cui verranno presentati quelli completi verrà valutata la riattivazione o meno del progetto.

Gli organizzatori auspicano che, come avvenuto ad esempio nella Regione Veneto, a Reggio, a Valle del Boite, anche in Sardegna possa essere inserita nel sistema di assistenza territoriale una nuova figura sanitaria come lo psicologo di base. Il medico di medicina generale sarà così coadiuvato nel trattamento dei pazienti che presentano difficoltà di tipo psicologico oltre che fisico, quindi in linea con il concetto di salute, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stessa definisce quale “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”.