26 April, 2024
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Sabato 29 aprile 2017 dalle ore 16.00 alle ore 19.00, presso l’EXMA in Via San Lucifero 71, si terrà un dibattito pubblico dal titolo “Non spegniamo Cagliari: Accendiamo il confronto”, organizzato dalla Confesercenti Provinciale di Cagliari.

L’incontro intende porre l’attenzione sulle diverse questioni che nascono dallo sviluppo che alcuni rioni della città hanno avuto negli ultimi anni, grazie alla nascita di nuove attività di impresa legate in particolare ai pubblici esercizi.

Interverranno il presidente della Confesercenti provinciale di Cagliari Roberto Bolognese, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il responsabile della FIEPET Confesercenti (Federazione dei pubblici esercizi) Emanuele Frongia, il presidente della Camera di Commercio Maurizio De Pascale, il presidente della Confcommercio Sud Sardegna Alberto Bertolotti.

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“Frontex, fase embrionale di un esercito comunitario?”. Sarà il tema del convegno in programma domani, a partire dalle 18.00, nella sala della Stazione marittima incastonata nel porto di Cagliari. Durante l’incontro, promosso dai consiglieri regionali Edoardo Tocco e Oscar Cherchi (FI), si svilupperà un dibattito su problematiche e soluzioni legate all’arrivo dei profughi in Sardegna, tentando di elaborare un progetto a breve e lungo termine per la Sardegna, con particolare attenzione per Cagliari e hinterland, ormai uniche porte d’ingresso d’Europa, sottoposte senza sosta alle forti pressioni dei flussi migratori. Non solo. Sarà portata avanti la proposta di apertura di un centro Frontex (Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera) nel porto di Cagliari.

All’assise parteciperanno il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, Emilio Floris (componente della commissione Nato in senato), l’europarlamentare Salvatore Cicu, il prefetto vicario Carolina Bellantoni, i rappresentanti della Questura e della Guardia di Finanza, Umberto Oppus (direttore generale dell’Anci), Paolo Cabianca (Uil Polizia), il segretario regionale del Siulp Salvatore Deidda e Andrea Lai (segretario Uil).

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Per 700 bambini delle scuole elementari e medie di Cagliari, per un giorno piazza Del Carmine si è trasformata in una vera e propria aula-palestra a cielo aperto. In cattedra quattro campionissimi dello sport italiano.
Tra palleggi e punizioni, schiacciate e battute, diritti e rovesci, salti e capriole, stamattina è partito da Cagliari il tour di “Un campione per amico”, la manifestazione sportiva promossa da Banca Generali. Dieci tappe in tutto, in altrettante città d’Italia per avvicinare i giovani ad un’attività fisica regolare e ad alimentarsi in maniera corretta per una crescita sana, ma soprattutto ai valori fondanti dello sport, quali sono integrazione e rispetto delle diversità.
«È un piacere ed un onore ospitare l’apertura di “Un campione per amico” – ha detto il sindaco Massimo Zedda dal palco assieme a Chechi, Lucchetta, Graziani e Panatta -. Questa manifestazione è importante non soltanto perché vede la partecipazione di quattro tra i più grandi campioni, ma in particolar modo perché ha saputo coinvolgere centinaia di bambini e ragazzi dando loro la possibilità di conoscere lo sport ed i suoi valori.»
Soddisfazione piena anche per l’assessore alla Pubblica istruzione, Sport e Politiche giovanili Yuri Marcialis: «È una giornata che trasforma la piazza Del Carmine in una vera “Palestra a cielo aperto”, Sport ma soprattutto socializzazione, integrazione e tanto tanto divertimento».
I primi a divertirsi sono proprio i campioni. “In Sardegna c’è grande energia”, ha scandito Lucchetta. «Ognuno di noi – ha spiegato Crazy Lucky, mitico capitano della Nazionale di Pallavolo, riferendosi agli altri campioni che oggi sono in piazza con lui – deve dare il proprio meglio, il massimo per tradurre quello che è stato il proprio trascorso sportivo, in un nuovo modo per stare tutti insieme e che deve essere poi riportato all’interno delle classi e nella società. C’è anche tanto divertimento all’interno di un percorso sportivo.»
E così hanno fatto anche Jury Chechi, Ciccio Graziani e Adriano Panatta che giocando assieme alle centinaia di giovani cagliaritani hanno insegnato loro che “muoversi significa stare meglio” e che l’apprendimento attivo e il gioco all’aria aperta sono essenziali per la salute e lo sviluppo. Infatti secondo recenti studi, la motricità aiuta i bambini a migliorare e conoscere il proprio corpo e rilascia endorfine, aumentando così il benessere psico-fisico.
Ora l’appuntamento alla prossima tappa, a Lecce (20 aprile), Caserta (27 aprile), Genova (4 maggio), Ravenna (9 maggio), Reggio Emilia (11 maggio), Vercelli (18 maggio), Trieste (23 maggio), Voghera (25 maggio). Si chiude a Brescia il 30 maggio.

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“Moby Prince: a ventisei anni dalla tragedia” è il tema dell’incontro organizzato dalle ore 11.00 di venerdì 7 aprile nell’Aula consiliare del Consiglio regionale. Sarà l’occasione per ricordare le vittime del disastro avvenuto il 10 aprile del 1991 nella rada del porto di Livorno e per fare il punto, a tanti anni di distanza, sulle inchieste che tentano di chiarire le cause della collisione tra il traghetto e la petroliera Agip Abruzzo.

Aprirà i lavori, dopo i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau. E’ prevista la proiezione del documentario “Buonasera, Moby Prince” di Paolo Mastino, giornalista del Tg Rai Sardegna.

Interverranno: Luchino Chessa, presidente dell’Associazione 10 Aprile – Familiari vittime Moby Prince, il senatore Silvio Lai, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta e i senatori Emilio Floris e Luciano Uras, componenti della commissione d’inchiesta.

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Ritengo che il diritto alla salute e alle cure e quello al lavoro non possano essere uno alternativo all’altro. Quanto capitato in questi giorni a Renzo Piras, l’operaio di Iglesias, impegnato però a Cagliari e licenziato perché costretto a curarsi, lasciano senza parole. Davanti a episodi del genere, non solo è doveroso esprimere tutta la vicinanza e solidarietà verso Renzo, ma, come amministratore pubblico, credo sia doveroso adoperarsi perché i diritti delle persone siano sempre rispettati e garantiti.

Non è solo una questione di contratti di lavoro, clausole o altro, ritengo sia un fatto di buon senso perché ci sono le persone prima di tutto. Ritengo che il diritto a curarsi non possa mai comportare la perdita del posto di lavoro. Proprio per questo motivo, come assessore del comune di Iglesias, lancio un appello pubblico al sindaco di Cagliari Massimo Zedda, persona da sempre sensibile verso i problemi delle persone, quelli del lavoro, di poter approfondire questa grave vicenda.

Non mi pare accettabile che una vicenda come questa possa essere liquidata con una mera applicazione del contratto. Su queste cose non si scherza e, davanti alle persone che hanno problemi di salute, è necessario il dovuto rispetto e il tatto del caso.

Confido nella sensibilità del sindaco di Cagliari e rimarco la vicinanza e solidarietà a Renzo Piras.

Alessandro Pilia

Assessore delle Attività produttive del comune di Iglesias

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Anche il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco si schiera contro le rigide regole della movida a Cagliari.

«E’ l’ennesimo colpo mortale ad un’economia già troppo precaria, con il rischio concreto di ridurre il volume d’affari delle attività produttive che si allungano in tutto il centro del capoluogo. Per questo motivo non possiamo accettare passivamente le decisioni della Regione. Auspichiamo che il sindaco Massimo Zedda non firmi nessuna ordinanza – dice Edoardo Tocco -. In una città come la nostra, nella quale la ripresa economica stenta a decollare, ancora una volta non vengono tenute nella giusta considerazione le difficoltà che gli operatori del settore affrontano per mandare avanti le proprie attività, tenendo conto anche delle esigenze dei residenti di Stampace, Marina e dintorni. Bisognerebbe lavorare insieme per raggiungere obiettivi finali nell’interesse della collettività ma senza indebolire il sistema turistico.»

«Si tenga conto – conclude Edoardo Tocco – che il traffico crocieristico nel porto di Cagliari richiederebbe altre misure per l’accoglienza del popolo dei vacanzieri. Al contrario, si penalizzano ulteriormente gli esercizi commerciali diventati anche dei luoghi di aggregazione sociale. Un altro schiaffo che va oltre l’agonia di un porto turistico ancora senza guida, considerato che si attende ancora la nomina dell’autorità portuale della Sardegna.»

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La Giunta comunale di Cagliari ha approvato la delibera che autorizza l’istituzione degli uffici separati di Stato Civile per la celebrazione dei matrimoni e per la costituzione delle unioni civili fuori dalla casa comunale.

«Con questa delibera andiamo incontro al desiderio manifestato a più riprese dai nostri concittadini, e non solo, di poter scegliere per le lore nozze o unioni civili luoghi alternativi alle sedi tradizionali del Palazzo comunale e della Municipalità di Pirri – spiega il sindaco Massimo Zedda -: Questa scelta consentirà di valorizzare sempre più il patrimonio storico, architettonico e paesaggistico della nostra città, anche a beneficio dell’economia locale.»

Per l’assessore del Personale e dei Servizi demografici Danilo Fadda «i luoghi e gli spazi prescelti sono tutti suggestivi e ricchi di fascino e rappresentano una cornice incantevole per l’incomparabile bellezza degli angoli che Cagliari è in grado di offrire: il Castello di San Michele, la terrazza del Bastione Saint Remy, l’Antico Palazzo di Città, l’Arena di Marina Piccola, il Lazzaretto a Sant’Elia, la Galleria Comunale d’Arte ai Giardini Pubblici e il Parco della ex Vetreria a Pirri. Ci proponiamo di rafforzare sempre più la nostra immagine di città aperta e a vocazione turistica diventando luogo ideale per la celebrazione dei matrimoni e delle unioni civili di molte future coppie».

Il sindaco Zedda e l’assessore Fadda illustreranno giovedì 23 marzo, in una conferenza stampa, i dettagli e le possibilità che la delibera offre: le tariffe, i giorni utili per la celebrazione, la data dalla quale partirà il servizio, le modalità di prenotazione del proprio matrimonio o della propria unione civile e i servizi che l’Amministrazione offrirà alle future coppie.

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Il comune di Cagliari anticipa il contratto collettivo nazionale di lavoro e vara l’accordo sottoscritto due giorni fa, il 6 marzo, con i sindacati ed Rsu, sulle cosiddette “ferie solidali”. Si tratta di un’importante novità introdotta dal decreto attuativo del Jobs Act (articolo 24 del D.Lgs. 151/2015), che permette ai dipendenti di uno stesso datore di lavoro di donarsi le ferie tra loro, in particolari situazioni di difficoltà.
Una bella pagina scritta dal comune di Cagliari con cui, in pratica, si da la possibilità ad ogni lavoratore di cedere gratuitamente fino a 8 giorni di ferie ad un collega per dare assistenza al figlio minore, per ragioni di cure costanti.
«L’accordo firmato con i sindacati – ha sottolineato stamane il sindaco Massimo Zedda durante la presentazione ufficiale in Municipio – va nella direzione di una estensione dei diritti di una categoria di lavoratori che negli ultimi ha subito numerose mortificazioni, anche dal punto normativo. Ma è grazie a loro che i cittadini possono fruire di numerosi servizi anche essenziali.»
A spiegare quali sono le condizioni che fanno scattare la solidarietà tra colleghi, ci ha pensato l’assessore del Personale Danilo Fadda: «Potranno beneficiare delle ferie solidali i dipendenti a tempo indeterminato, in condizione di necessità data dalla malattia del figlio minorenne (deve essere certificata da una struttura sanitaria pubblica)». Il lavoratore comunica quindi all’Amministrazione la necessità di ferie solidali e l’Amministrazione, dal canto suo, rende nota l’esigenza a tutti i dipendenti i quali volontariamente e gratuitamente, possono cedere i propri giorni di ferie. «Per essere donati, i giorni di ferie (massimo 8 all’anno), dovranno tuttavia essere maturati durante l’anno precedente».
«Le ferie solidali – ha precisato infine Danilo Fadda – non comporteranno alcun onere per le casse comunali e si basano esclusivamente sulla generosità dei dipendenti verso le difficoltà di un collega. Questo strumento perciò non poteva non trovare accoglimento.»
Sulla stessa linea anche i consiglieri Fabrizio Marcello, Giorgia Melis e Roberto Tramaloni, presidente della Commissione Personale, che ha parlato dell’opportunità di migliorare le condizioni lavorative per fare aumentare la produttività dei dipendenti, come più volte dimostrato da recenti studi.
L’istituto nasce in Francia in ricordo di un bambino malato di tumore. I colleghi del papà di Mathys, così si chiamava, aveva esaurito tutte le sue ferie e i permessi per curarlo, organizzarono una colletta dei giorni di riposo arretrati per permettergli di stare accanto al figlio fino all’ultimo dei suoi giorni.
In Italia fino ad oggi, Cagliari è il primo Comune a dar vita ad un simile accordo. Secondo i rappresentanti sindacali – presenti anche loro all’incontro con la stampa nella Sala Del Retablo al secondo piano del Palazzo Civico di via Roma – l’accordo rappresenta senza dubbio un’esperienza significativa di civiltà e di solidarietà, ma anche una “pietra miliare” nel comparto nel comparto pubblico. L’auspicio, condiviso anche dal sindaco Zedda e dall’assessore Fadda è quello che faccia da “apripista” in altre realtà lavorative.

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«Abbiamo ritenuto necessaria l’apertura di una sede operativa multiservizi per non accentrare tutto in un’unica località, distante dalle zone più periferiche della provincia del Sud Sardegna. È una scelta che vuole venire incontro alle esigenze degli utenti e che non vincolerà in alcun modo il presidente e il Consiglio che saranno eletti nei prossimi mesi, i quali potranno adottare opzioni differenti: vale per questa Provincia come per tutte le altre presenti in Sardegna.»

Lo ha detto l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, poco prima del tradizionale taglio del nastro negli uffici di via Giudice Guglielmo, a Cagliari. Poi, in risposta a chi polemizza per questa scelta, ha spiegato: «Chi fomenta gli animi, mette uno contro l’altro i territori dell’intera provincia, che di fatto accorpa tre realtà omogenee ma distanti geograficamente tra di loro. Bisogna ragionare per unire i 107 Comuni che la compongono, non per dividerli ma pensando ad un assetto organizzativo in grado di rispondere alle aspettative dei cittadini».
L’assessore Erriu ha sottolineato «l’importanza della presenza del sindaco metropolitano Massimo Zedda (al fianco dell’amministratore straordinario Giorgio Sanna) perché simboleggia l’apertura della Città Metropolitana verso i territori confinanti, come è d’altronde nello spirito della legge Delrio». E poi ha ricordato che questo ente, come pure la Città Metropolitana, «ha un bilancio sano e gambe forti per camminare. E questo grazie anche alla battaglia vinta nelle scorse settimane contro lo Stato, con Anci e Cal compatte nel sostenere le istanze della Regione. Tra qualche mese, subito dopo le Amministrative, si terranno le elezioni di secondo livello che daranno la corretta rappresentanza politica ai territori delle Province».

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E’ stata inaugurata stamane, a Cagliari, la nuova sede operativa della provincia del Sud Sardegna. Erano presenti l’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, l’amministratore straordinario Giorgio Sanna e il sindaco della Città metropolitana Massimo Zedda. La sede, definita un presidio, un punto d’appoggio per gli amministratori dei 107 comuni che ne fanno parte, sarà operativa dopo l’assegnazione del personale che sarà costituito, è stato sottolineato, da dipendenti della Provincia, senza esterni.

L’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu (ex sindaco di Santadi), ha sottolineato che oggi «prende forma l’assetto organizzativo della sede di una provincia vasta come quella del Sud Sardegna, che comprende punti operativi nel Sulcis, Medio Campidano e Comuni che non sono entrati nella città metropolitana di Cagliari».

«Questa sede è un centro di risposta – ha rimarcato l’amministratore straordinario Giorgio Sanna – un punto di protocollazione e di orientamento per l’utente che chiede anche lo svolgimento di una pratica.»

Le nuove province sono enti di secondo livello e le elezioni si terranno subito dopo le elezioni amministrative. A votare saranno i sindaci che dovranno anche a scegliere quale sarà il capoluogo, in quanto la scelta di Carbonia fatta dall’amministratore straordinario Giorgio Sanna, è temporanea.

Essendo i sindaci chiamati a votare 107, la possibilità concreta è che si venga a determinare una maggioranza per concentrazione geografica ed il capoluogo potrebbe diventare un Comune oggi assolutamente imprevedibile.

La sensazione, inoltre, è che si rischi una situazione di ingovernabilità dell’ente intermedio che si estende dall’estremo sud ovest all’estremo sud est della Sardegna, fino all’Alto Campidano e alla Barbagia più meridionale, un territorio senza alcuna omogeneità e, in molti casi ,con interessi ed esigenze completamente diverse. Probabilmente, quando questa provincia del Sud Sardegna è stata concepita a livello regionale, molti pensavano che avrebbe avuto vita breve, perché il Governo Renzi stava predisponendo la cancellazione di tutte le province italiane, ma l’esito del referendum dello scorso 4 dicembre ha cambiato completamente le carte in tavola ed ora la suddivisione del territorio regionale della Sardegna in una Città metropolitana, Cagliari, e in quattro province, Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna è una scelta definitiva.

Se per Sassari, Nuoro e Oristano poco cambia rispetto al presente ed al passato, il futuro della provincia del Sud Sardegna si prospetta tutto in salita e la stessa esigenza di creare la sede operativa inaugurata oggi, nel capoluogo, come punto d’appoggio per i 107 Comuni, ne è la conferma palese. Senza considerare poi che alcuni Comuni hanno già manifestato la volontà di uscire alla nuova provincia e di ritornare in quella di origine.

Di seguito l’elenco dei 107 comuni della provincia del Sud Sardegna, dal quale emerge chiaramente la vastità del territorio (6.530 kmq, 357.071 abitanti, 54,68 abitanti x kmq) e la sua eterogeneità.

Arbus, Armungia, Ballao, Barrali, Barumini, Buggerru, Burcei, Calasetta, Carbonia, Carloforte, Castiadas, Collinas, Decimoputzu, Dolianova, Domus De Maria, Domusnovas, Donori, Escalaplano, Escolca, Esterzili, Fluminimaggiore, Furtei, Genoni, Genuri, Gergei, Gesico, Gesturi, Giba, Goni, Gonnesa, Gonnosfanadiga, Guamaggiore, Guasila, Guspini, Iglesias, Isili, Las Plassas, Lunamatrona, Mandas, Masainas, Monastir, Muravera, Musei, Narcao, Nuragus, Nurallao, Nuraminis, Nurri, Nuxis, Orroli, Ortacesus, Pabillonis, Pauli Arbarei, Perdaxius, Pimentel, Piscinas, Portoscuso, Sadali, Samassi, Samatzai, San Basilio, San Gavino Monreale, San Giovanni Suergiu, San Nicolò Gerrei, San Sperate, San Vito, Sanluri, Santadi, Sant’Andrea Frius, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Sardara, Segariu, Selegas, Senorbì, Serdiana, Serramanna, Serrenti, Serri, Setzu, Seui, Seulo, Siddi, Siliqua, Silius, Siurgus Donigala, Soleminis, Suelli, Teulada, Tratalias, Tuili, Turri, Ussana, Ussaramanna, Vallermosa, Villacidro, Villamar, Villamassargia, Villanova Tulo, Villanovaforru, Villanovafranca, Villaperuccio, Villaputzu, Villasalto, Villasimius, Villasor, Villaspeciosa.