18 April, 2024
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La legge statutaria rischia di “scippare” 8 dei 15 consiglieri regionali spettanti alle quattro province cancellate dal referendum.

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

La legge statutaria rischia di “scippare” 8 dei 15 consiglieri regionali spettanti alle quattro province cancellate dal referendum. I problemi emersi già da diversi giorni nella circoscrizione elettorale di Olbia Tempio, nella quale per un complicato ed incomprensibile calcolo dei resti su base regionale, rischiano di saltare ben tre dei cinque consiglieri inizialmente previsti a vantaggio delle circoscrizioni elettorali delle quattro province storiche, si sono estesi anche alla circoscrizione elettorale del Medio Campidano, che sarebbe destinata a perdere due dei quattro consiglieri regionali previsti; all’Ogliastra, che perderebbe uno dei suoi due consiglieri; e ora, infine, anche alla circoscrizione elettorale di Carbonia Iglesias, che secondo voci sempre più insistenti, riportate ieri dalle cronache della stampa regionale, perderebbe due dei quattro consiglieri regionali spettanti e dati per eletti certi dopo il completamento delle operazioni di scrutinio.

Se la conclusione dei calcoli e di tutte le verifiche, giungesse a queste conclusioni, si tratterebbe di un vero e proprio “scippo” consumato a danno dei territori delle quattro province cancellate con il referendum del 2013. La rivolta è già iniziata, un consigliere regionale uscente della circoscrizione dell’Ogliastra, Angelo Stochino, di Forza Italia, tra coloro che rimarrebbero direttamente penalizzati, ha dato mandato al proprio legale di presentare ricorso all’Ufficio elettorale regionale, per contestare la legge statutaria regionale, ritenuta incostituzionale perché non rispetterebbe il principio della rappresentatività territoriale. Altri ricorsi sono annunciati dalla Gallura e dal Medio Campidano e non tarderanno ad arrivare anche quelli dal Sulcis Iglesiente.

La legge statutaria regionale approvata in via definitiva il 12 novembre 2013, all’art. 3,  comma 3, prevede che «il numero dei seggi spettanti a ciascuna circoscrizione è calcolato dividendo la cifra della popolazione residente nella Regione, quale risulta dai dati ISTAT al 31 dicembre del penultimo anno precedente la data di convocazione dei comizi elettorali, per il numero dei seggi del Consiglio meno uno ed assegnando ad ogni circoscrizione tanti seggi quante volte il quoziente è contenuto nella cifra della popolazione residente nella circoscrizione» e su questa base, la ripartizione dei seggi assicurerebbe 20 seggi alla circoscrizione elettorale provinciale di Cagliari, 12 a quella di Sassari, 6 a quelle di Oristano e Nuoro, 5 a quella di Olbia Tempio, 4 a quelle di Carbonia Iglesias e Medio Campidano e, infine, 2 a quella dell’Ogliastra. Ma i successivi articoli della stessa legge statutaria che definiscono la ripartizione dei seggi sulla base dei resti su base regionale, starebbero determinando lo stravolgimento di questa previsione, a tutto vantaggio delle quattro province “storiche”.

Nella circoscrizione elettorale di Carbonia Iglesias, l’unico consigliere regionale eletto con quoziente pieno è il sindaco di Gonnesa, Pietro Cocco, del Partito Democratico, mentre quelli dati per eletti fino ad oggi sulla base del calco dei resti, sono Gigi Rubiu dell’UDC, Luca Pizzuto di Sel e Ignazio Locci di Forza Italia. A rischiare maggiormente, qualora le voci sul “taglio” di due consiglieri nella circoscrizione di Carbonia Iglesias trovassero conferma, sarebbero il segretario regionale di Sel, Luca Pizzuto, ed il consigliere comunale di Forza Italia a Sant’Antioco, Ignazio Locci.

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giampaolo.cirronis@gmail.com

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