28 April, 2024
HomeIstruzioneScuolaQuest’anno le scuole della Sardegna hanno la maglia nera per numero di bocciati.

Quest’anno le scuole della Sardegna hanno la maglia nera per numero di bocciati.

Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, interviene oggi sui dati del ministero dell’Istruzione che assegnano alle scuole dell’isola la maglia nera per numero di bocciati.

«La severità della scuola sarda non è un difetto intrinseco – dice Maria Grazia Caligaris – è più probabilmente il risultato di una forte demotivazione allo studio da parte dei ragazzi e della scarsità di servizi di supporto. Troppe famiglie vivono in condizioni di oggettiva difficoltà e ciò si ripercuote sul rendimento scolastico con risultati negativi.» 

«La profonda crisi che vive la Sardegna, con intere aree industrialmente desertificate e una diffusa tendenza ad arretrare, ha trasformato la scuola – sottolinea ancora Maria Grazia Caligaris – da luogo propulsore di saperi, conoscenze e riscatto sociale in una sorta di agenzia socio-assistenziale dove si riversano tutti i problemi delle famiglie, spesso peraltro con genitori separati. La società, inoltre, il più delle volte non valorizza il lavoro scolastico. I ragazzi talvolta sentono di dover stare a scuola non per le finalità dell’Istituzione ma semplicemente perché i genitori non sanno a chi affidarli. Una condizione che può favorire atti di teppismo e violenza. Le difficoltà sono quindi legate al clima sociale e all’assenza di prospettive future come un lavoro adeguato agli studi e opportunamente remunerato.»

«La scuola ha bisogno di riforme serie e della valorizzazione delle diverse componenti. Le facili promozioni non favoriscono la crescita civile della società e orientano a uno studio fine a se stesso. La meritocrazia da un lato, il rispetto del ruolo degli insegnanti dall’altro così come il valore riconosciuto alla conoscenza possono lenire la sofferenza dei risultati ma occorrono anche molti più servizi e investimenti affinché la scuola possa tornare a essere il luogo del confronto e dell’apprendimento nell’ottica di dare alla Sardegna – conclude la presidente di SDR – un nuovo slancio.»

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