25 April, 2024
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La Giunta regionale presieduta da Francesco Pigliaru, ieri sera ha approvato una delibera nella quale esprime un giudizio positivo di compatibilità ambientale sull’intervento di ristrutturazione del termovalorizzatore di Macomer. Il provvedimento chiude il procedimento di VIA, Valutazione di Impatto Ambientale, di competenza della Regione.

Il progetto è previsto dal Piano dei Rifiuti in vigore d è indirizzato a garantire il rispetto della gerarchia comunitaria della gestione dei rifiuti, che ritiene il recupero, anche energetico, prioritario rispetto allo smaltimento in discarica. L’intervento è coerente con la produzione dei rifiuti provenienti dalle tre province di Nuoro, Ogliastra e Oristano, aggiornati con le ultime rilevazioni validate dall’ARPAS.

Il progetto consiste nella sostituzione delle due linee di termovalorizzazione esistenti con una nuova linea, all’interno dalla piattaforma di trattamento dei rifiuti di Macomer e permetterà di limitare i fermi impianto cui è soggetto l’attuale termovalorizzatore, in esercizio da oltre 20 anni; di ridurre le emissioni in particolare di polveri e diossina; di contenere del 40% la tariffa di smaltimento rispetto all’attuale e di ridurre la quantità di rifiuti prodotti dalle tre province che vengono conferiti in discarica.

La discarica, infatti, è l’ultima delle opzioni da prendere in considerazione per una corretta gestione dei rifiuti. La priorità è data, anche dalle norme comunitarie, al recupero piuttosto che allo smaltimento e un’alterazione nell’applicazione di tali priorità esporrebbe la Regione a procedure di infrazione, oltre ad avere pesanti costi sociali ed ambientali.

Dal punto di vista ambientale, la ristrutturazione dell’impianto – si legge in una nota della Giunta – sarà caratterizzata dalla presenza delle migliori tecnologie disponibili e garantirà valori di emissione decisamente inferiori rispetto a quelli previsti dalla norma per tutti in parametri, in particolare polveri e diossine che saranno ridotte rispettivamente del 45% e le del 78% rispetto alle attuali.

Per garantire ulteriormente il mantenimento di un buon stato di qualità dell’aria e dello stato di salute del territorio, la delibera prevede attività di monitoraggio sull’ambiente e sullo stato di salute della popolazione.

Il progetto è fortemente contrastato da diverse associazioni e forze politiche ed ha registrato posizioni critiche, nei giorni scorsi, anche all’interno della stessa maggioranza. Nonostante tutto, la Giunta ha deciso di procedere ed ha approvato la delibera che da il via libera al progetto.

GiveMeFive

Libera festeggia i suoi primi vent’anni di attività e in Sardegna saranno i giovani delle scuole superiori a portare nei territori l’impegno antimafia. Il patto è stato sancito mercoledì a Terralba dove, nell’aula magna dell’Istituto di Istruzione Superiore Terralba-Mogoro-Ales, circa 500 studenti provenienti da tutte le parti dell’isola hanno celebrato il ventennale della nascita dell’associazione fondata e presieduta da don Luigi Ciotti e che da subito, era il 1995, ha avuto anche in Sardegna una sua presenza territoriale.

Nel concreto, i ragazzi saranno i testimonial della campagna “E tu di che pasta sei”: a fronte di una donazione di 8 euro, sarà possibile ricevere gli spaghettoni “VentiLiberi” in edizione speciale, dell’ottima pasta di Gragnano realizzata con il grano coltivato sui terreni confiscati alla mafia, prodotta per celebrare il ventennale e raccogliere così fondi destinati alle attività di Libera sul territorio e ai progetti di Libera (SOS Giustizia, Libera Welfare e La legalità mette radici).

«Anche in Sardegna Libera compie vent’anni – ha detto durante la manifestazione il referente dell’associazione nell’isola, Giampiero Farru -. La sua attività ha segnato il percorso formativo di tanti giovani, come testimoniano le adesioni ai campi di volontariato e formazione “E!state Liberi!” organizzati a Gergei-Su Piroi e, negli ultimi anni, all’Asinara e la presenza di tanti giovani sardi alle varie edizioni della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.»

A Terralba trenta istituti superiori sono stati inoltre protagonisti dell’atto finale di “Give Me Five”, il concorso organizzato dal Centro Servizi per il Volontariato “Sardegna Solidale” insieme all’Ufficio Scolastico Regionale e incentrato sul tema della promozione del volontariato e della cultura della solidarietà.

Dei centoquaranta i lavori in concorso complessivamente ne sono stati premiati sessantadue, a dimostrazione della validità dei contributi realizzati sotto forma di video, brani musicali, foto, racconti e slogan.

Ad aggiudicarsi il primo premio per la categoria Gruppi sono state – a pari merito – la classe 5ª A del Liceo Scientifico di Terralba, la classe 5ª N dell’Istituto Tecnico Industriale “Giua” di Assemini e le classi 4ª A e 2ª B del Liceo Musicale “S. Satta” di Nuoro. Nella categoria Singoli si sono imposti invece Danilo Nichol Dettori del Liceo Artistico “Brotzu” di Quartu e Riccardo Satta dell’Ipia “Emanuela Loi” di Carbonia.

Il livello qualitativo dei lavori prodotti è stato molto alto, come hanno sottolineato nei loro interventi il sindaco di Terralba Pietro Paolo Piras, il Vescovo della Diocesi di Ales-Terralba monsignor Giovanni Dettori, i componenti della commissione di valutazione del concorso Amalia Santacruz, Gianni Concas e Luigi Zuncheddu e il presidente del Co.Ge. Sardegna Bruno Loviselli.

Grande soddisfazione per l’esito dell’iniziativa e per il successo della manifestazione di premiazione è stata espressa da parte di tutto lo staff del CSV Sardegna Solidale che vuole inoltre rivolgere un ringraziamento particolarmente sentito alle associazioni di volontariato che hanno garantito assistenza, sostegno e servizio d’ordine durante tutta la manifestazione.

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Corrado Rossi e Felice Soda sono stati eletti segretario e vicesegretario del sindacato autonomo dipendenti Regione Sardegna Sadirs, comparto dirigenti.

I nuovi incarichi sono stati comunicati al presidente della Giunta regionale, al presidente del Consiglio regionale, all’assessore regionale AA.GG. e personale, alla Giunta regionale, ai consiglieri regionali, ai Direttori Generali del Comparto RAS e al CO.RA.N.

«Nel rispetto dei ruoli – si legge in una nota di Corrado Rossi e Luciano Melis, segretario generale -, il S.A.Di.R.S. Dirigenti svolgerà la propria attività con la consueta correttezza e lealtà istituzionale secondo principi di valorizzazione della categoria e con proposte e contributi volti al miglioramento dell’Amministrazione regionale e più in generale del Sistema Regione.»

Sennori il 23 maggio 2015 ospiterà la “Giornata Europea dello Sport Integrato”, il primo evento internazionale di sport integrato promosso dall’Unione Europea e organizzato dal Centro Sportivo Educativo Nazionale (CSEN). L’evento si svolgerà contemporaneamente in dodici città italiane: Aosta, Torino, Monza, Udine, Grosseto, Assisi, Pescara, Roma, Brindisi, Crotone, Messina e, appunto, Sennori. Dopo due anni di edizioni nazionali della Giornata dedicata allo Sport Integrato, l’evento del CSEN si trasforma in un grande appuntamento europeo con la partecipazione di sedici organizzazioni sportive di dodici diversi Paesi, dalla Romania al Portogallo, dalla Germania alla Turchia. Gli atleti si cimenteranno in dimostrazioni e gare di ben dieci discipline sportive, con la partecipazione di numerosi campioni italiani ed europei che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa. La Giornata vedrà protagonisti atleti disabili e non disabili, che parteciperanno insieme alle gare, in squadre miste, ispirati ai massimi valori di lealtà sportiva e coesione sociale. L’obiettivo finale del progetto è definire un regolamento europeo degli sport integrati da condividere con le rispettive organizzazioni olimpiche nazionali.

A Sennori la manifestazione, fortemente voluta dal CSEN Sardegna guidato dal presidente Francesco Corgiolu, è avvallata dal patrocinio della Presidenza della Regione Sardegna, dell’assessorato regionale del Turismo, del Comitato regionale Sardegna del Coni, e dal Comune di Sennori.

L’evento si svolgerà negli impianti sportivi comunali di San Giovanni e vedrà la partecipazione di circa trenta atleti provenienti da Germania, Polonia, Slovacchia e Turchia, oltre agli sportivi che rappresenteranno la Sardegna. Gli atleti si esibiranno in tre discipline sportive: Football integrato (calcio a 5), Equitazione integrata e Integrated team Endurance.

Alla “Giornata europea dello sport integrato” parteciperanno gli alunni delle scuole materne, elementari e medie di Sennori, che saranno coinvolti attivamente nelle varie fasi della manifestazione.

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Importante passo avanti per il nuovo Piano Casa (disegno di legge n. 130 – “Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia”), ieri sera sono il Consiglio regionale ha approvato 8 articoli. Il Consiglio tornerà a riunirsi lunedì 30 marzo alle 16.00.

Ieri pomeriggio il Consiglio ha ripreso l’esame dell’ordine del giorno con gli emendamenti all’art. 6 (“Opere soggette a segnalazione certificata di inizio attività-Scia”).

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha affermato che «il testo ricorda una carta nautica del ‘500 perché i riferimenti di dettaglio metterebbero in difficoltà qualunque esperto della materia, dato che i continui rimaneggiamenti del testo rimettono tutto in discussione».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha ricordato che «più volte abbiamo evocato fantasmi e adesso ce ne troviamo uno di fronte; è un nulla assoluto, una norma che fa a pugni con l’esercizio della competenza esclusiva della Regione in materia urbanistica, i maestri del pensiero liberale si stanno rivoltano nella tomba davanti a tale dirigismo statalista».

Il consigliere Angelo Carta (Psd’Az) ha detto che «se uno ha una concessione e poi chiede una variante vuol dire, secondo logica, che vuole cambiare qualcosa; ma se tutto è vietato cosa si può fare in concreto? E’ una norma completamente inutile, un voto favorevole è esercizio di intelligenza».

Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente ha messo in votazione l’emendamento che il Consiglio ha respinto con 18 voti favorevoli e 30 contrari.

Successivamente, l’Aula ha iniziato la discussione dell’emendamento n. 91. Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha ricordato di aver chiesto la cancellazione del punto “i” sulle demolizioni «lasciandole libere anziché sottoporle alla procedura di Scia».

Il consigliere Francesco Agus (Sel) ha annunciato il ritiro dell’emendamento, che però viene fatto proprio dalla minoranza.

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha definito l’articolo «una delle chiavi di volta delle semplificazioni; qui potevamo davvero una buona norma se avessimo avuto una chiara cognizione dei procedimenti amministrativi, dando termini certi agli uffici dei comuni e non solo ai cittadini, anche attraverso il silenzio-assenso».

Il capogruppo di Area popolare sarda Gianluigi Rubiu ha espresso dispiacere «per la marcia indietro dei consiglieri di Sel su un emendamento corretto e di buon senso; chiedere la Scia per le demolizioni è una cosa che non sta in piedi».

Il consigliere di Forza Italia Marco Tedde ha parlato di «buon emendamento che i presentatori si sono purtroppo rimangiati facendo torto alla loro stessa intelligenza, il contenuto è condivisibile perché va incontro alle esigenze dei cittadini e se sarà respinto produrrà conseguenze catastrofiche».

Il consigliere Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi) ha manifestato sostegno all’emendamento «perché semplifica e rende più leggibile il testo, una buona legge regionale deve anche dettare norme chiare agli uffici tecnici dei comuni che dovranno applicarla».

L’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu ha spiegato che «il sistema delle demolizioni, anche nella giurisprudenza, prevede la Scia; in effetti sarebbe più liberale lasciarle all’edilizia libera con una comunicazione di inizio lavori, con Scia la procedura è più garantista perché i lavori iniziano subito senza ritardi ma con un progetto, perché alcune demolizioni sono oggettivamente complesse». «Su questo – ha concluso – il Consiglio può esprimersi».

Non essendosi altri iscritti a parlare il presidente ha messo in votazione l’emendamento n. 91, che il Consiglio ha respinto con 20 voti favorevoli e 28 contrari.

Al termine dello scrutinio l’Aula ha approvato l’emendamento n. 165 (“Opere di demolizione”) e, a seguire, sono stati respinti gli emendamenti 168, 167, 166 e 169.

Il presidente ha poi messo in votazione l’emendamento n. 161 invitando i consiglieri interessati ad esprimersi con dichiarazioni di voto.

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha detto che si tratta di un «ennesimo gravame ingiustificato sul procedimento; mettendo in fila i termini si arriva a 120 giorni e forse non bastano neppure, in queste condizioni la Scia viene del tutto vanificata».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha sostenuto che il consigliere Locci ha centrato il punto di un passaggio normativo «confuso come le scie luminose avvistate dalle signore in pensione, siamo all’oscurantismo normativo».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha auspicato «alcuni chiarimenti perché se si rilascia una autorizzazione è ovvio che servono i documenti necessari, il problema è semplificare l’iter degli uffici pubblici anche attraverso un aggiornamento professionale degli operatori che devono acquisire una mentalità diversa».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi) ha definito il comma «pazzesco, scritto da chi forse non conosce i rapporti fra il tecnico e lo sportello unico, con elenchi di documenti che a volte cambiamo molte volte durante il procedimento, è come dire “ti rilascio al concessione purché non costruisca”».

Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente ha messo in votazione l’emendamento n.161, che il Consiglio ha respinto con 20 voti favorevoli e 30 contrari.

Al termine del voto, è iniziata la discussione sull’emendamento n. 172.

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha osservato che «troppo spesso la pubblica amministrazione ha volontà non si risolvere problemi ma di crearne di nuovi, noi invece abbiamo il dovere di semplificare per riconquistare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni andando oltre le dichiarazioni di principio».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha detto che «forse comincia ad aleggiare la possibilità di dare corpo alla volontà concreta di migliorare la legge, con alcuni emendamenti orali fra i quali l’indicazione minima di 25 metri quadri sul manufatto che si intende realizzare; siamo pronti al dialogo subito dopo l’art. 6»

Non essendoci altri iscritti a parlare, il prsidente ha messo in votazione l’emendamento n. 172 con 20 voti favorevoli e 30 contrari.

Il consiglio ha iniziato successivamente l’esame dell’emendamento n. 173.

Il consigliere del Psd’Az Christian Solinas ha osservato che «introdurre la Scia prima della fine dei lavori è una grande semplificazione superando i problemi delle varianti in corso d’opera, ma resta il problema delle varianti non essenziali».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha convenuto che «effettivamente occorre estendere la procedura semplificata anche agli interventi sottoposti a Scia e non solo al permesso di costruire».

Non essendoci altri iscritti a parlare è stato messo in votazione l’emendamento n. 173 che il Consiglio ha respinto con 21 voti favorevoli e 30 contrari.

Successivamente è stato comunicato il ritiro dell’emendamento n. 158 e, da parte del consigliere Christian Solinas (Psd’Az) del n. 513, per il quale si sta lavorando ad una sintesi anche con la Giunta e la maggioranza.

E’stato comunicato il ritiro dell’emendamento n. 491 e, a seguire, l’Aula ha respinto l’emendamento n. 434 con 21 voti favorevoli e 30 contrari.

Successivamente, è stato approvato un emendamento orale all’art.6 proposto dal presidente della commissione Antonio Solinas con 29 voti favorevoli e 20 contrari. A seguire, il Consiglio ha respinto gli emendamenti nn. 435, 48 e 52.

L’Assemblea ha poi iniziato l’esame dell’emendamento n. 490.

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha auspicato il ritiro «perché o è provocatorio o è un errore; per le pinnetas non ci vogliono autorizzazioni, mentre se in muratura ci vuole permesso di costruire».

Il consigliere Anna Maria Busia (Cd) ha precisato che a Mamoiada si dice pinnette e si cambia a seconda delle aree, si tratta di una capanna con basamento in pietra e tetto di ginepro con un forno all’interno, comunicando poi la decisionea di ritirare l’emendamento.

La proposta, a norma di regolamento, viene fatta propria dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis.

Pittalis ha precisato che «la collega Busia viene dai salotti urbani; non esiste nel vocabolario il termine pinnette e neppure in letteratura, tantomeno con altezze minime dove non ci sta nemmeno il consigliere Daniele Cocco; è una proposta che va contro i nostri pastori che invece vanno rispettati».

Il consigliere Angelo Carta (Psd’Az) ha dato lettura della definizione del manufatto in dorgalese: «pinnette non esiste, si dice cuile».

Il presidente ha invitato i consiglieri a restare “nelle righe”.

Il consigliere Stefano Tunis (Forza Italia) ha definito curioso l’atteggiamento della maggioranza che «non ha trovato il tempo di discutere questioni di grande portata e rifiuta il dialogo e poi trova il tempo di parlare di queste cose, che peraltro testimonialo l’esistenza di una storia architettonica della Sardegna che non va trascurata».

Il consigliere Giorgio Oppi, Area popolare sarda, ha ricordato che «ad Olzai ho pranzato in una pinnetta ma non so come si declini il plurale, la costruzione in effetti è alta 5 o 6 metri».

Il consigliere Daniele Cocco (Sel), per fatto personale, ha assicurato che proverà ad entrare in una pinnetta.

Il consigliere Gavino Sale (Irs) ha evidenziato che «nell’architettura sarda, come dice Federico Zeri condiviso da Costantino Nivola, c’è la caratteristica di costruire in cerchio in antitesi politica alla piramide che esprimeva una gerarchia; cerchio voleva dire ad immagine della terra e del sole, come visione inclusiva della vita».

Il consigliere di Forza Italia Pietro Pittalis ha annunciato il ritiro dell’emendamento.

Successivamente, il Consiglio ha approvato l’emendamento n. 489 (“Sanzione a carico del direttore dei lavori per il mancato invio della dichiarazione di fine lavori”) mentre sono stati ritirati il n. 25 ed il n. 50.

Il capogruppo di Forza Italia, Piatro Pittalis, intervenendo sull’ordine dei lavori ha dato notizia di aver appreso dalle agenzie di stampa della convocazione di una conferenza stampa del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, sul tema dell’inceneritore di Tossilo. Pittalis ha ricordato di aver chiesto la presenza in Aula del presidente Pigliaru per riferire proprio sul tema ed ha definito un “insulto” al Consiglio la scelta del capo dell’esecutivo di non informare l’assemblea sarda sulle decisioni adottate. Il capogruppo della minoranza ha quindi invitato il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau a richiamare formalmente il presidente della Giunta: «Il Consiglio regionale non può restare inerme dinanzi a scelte di così grande importanza ed interesse».

Il presidente del Consiglio ha riferito sull’esito delle interlocuzioni intercorse durante la mattinata con il presidente della Giunta e sulla impossibilità di riferire in Consiglio perché la giunta non aveva ancora assunto alcuna decisione in merito all’inceneritore di Tossilo. Il presidente del Consiglio ha quindi invitato il vice presidente dell’assemblea Eugenio Lai (Sel) ad assumere la conduzione dei lavori in Aula ed ha comunicato la volontà di assumere direttamente dal presidente Francesco Pigliaru le necessarie informazioni. Nel frattempo il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, ha ricordato di aver presentato una mozione sul tema dell’inceneritore di Tossilo lamentandone la mancata discussione in Aula.

Il capogruppo di “Sardegna Vera”, Efisio Arbau, ha sottolineato l’esigenza anche delle forze della maggioranza di conoscere le decisioni assunte dall’esecutivo in ordine all’inceneritore di Tossilo ed ha ribadito la contrarietà del suo gruppo all’ipotesi di ampliamento.

Il consigliere del gruppo Sardegna, Mario Floris, ha ribadito l’invito al presidente del Consiglio perché si assicuri la presenza del presidente della Giunta in Aula, per riferire sull’inceneritore di Tossilo. Il presidente Ganau, prima di lasciare la conduzione dei lavori al vice presidente Lai ha ricordato le richieste rimaste inevase nelle precedenti legislature ed ha dichiarata aperta la discussione sull’articolo 7 (Mutamenti di destinazione d’uso) e sugli emendamenti presentati.

Il consigliere di Forza Italia, Oscar Cherchi, ha sottolineato che anche l’articolo 7 del Dl 130 rappresenta un ulteriore recepimento di norme nazionali e non tiene in alcuna considerazione delle specialità statutarie. L’esponente della minoranza ha ricordato che le norme statali stabiliscono che per il cambio di destinazione d’uso, solo nelle “zone A”,  è richiesto il permesso di costruire, mentre  per le richieste che insistono nelle altre zone urbanistiche è sufficiente la Scia. Oscar Cherchi ha invitato la maggioranza a considerare l’opportunità di prevedere la Scia anche per le richieste che insistono nelle “zone A”.

La consigliere Alessandra Zedda (Fi) si è soffermata sul comma 3 dell’articolo 7 perché, a suo giudizio, pone condizioni di eccessiva discrezionalità con la scelta di lasciare ai consigli comunali la decisione sul cambio di destinazione d’uso. «Servono regole certe da applicare in maniera uniforme», ha concluso l’esponente della minoranza.

Il consigliere del Psd’Az, Christian Solinas, ha sottolineato come nei fatti il Consiglio discuta dell’emendamento n.116, presentato dalla Giunta, che riscrive l’articolo 7 del Dl 130. L’esponente della minoranza ha espresso perplessità sulle disposizioni in esso contenuto: si creano ulteriori problemi nei centro storici che affermino di voler rivitalizzare, perché si rende ancor più impervio  il procedimento di cambio destinazione d’uso ancorché non siano previsti interventi edilizi. Christian Solinas ha quindi ricordato la presentazione di un proprio emendamento, n. 514, che propone di consentire “sempre” nelle “zone A” il mutamento destinazione d’uso da residenziale a turistico, artigianale, direzionale o commerciale. Il consigliere del Psd’Az ha poi chiesto al vicepresidente Lai di sospendere i lavori per qualche minuto a causa del persistere di un fastidioso brusio in Aula.

Il vicepresidente Lai ha richiamato i consiglieri a mantenere comportamenti consoni e a consentire il regolare svolgimento del dibattito ma nonostante le raccomandazioni del vice presidente il consigliere Ignazio Locci (Fi) ha rinunciato all’intervento perché – così ha dichiarato – impossibilitato a parlare per il brusio in Aula.

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ripresa la conduzione dei lavori dell’Assemblea, ha sospeso i lavori e convocato una riunione dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il presidente Ganau ha comunicato che il presidente della Regione Francesco Pigliaru, con una iniziativa “fuori protocollo” di cui ha voluto ringraziarlo, riferirà al Consiglio sul provvedimento assunto dalla Giunta relativamente all’inceneritore di Tossilo.

Il presidente Pigliaru ha ribadito in apertura la validità e l’importanza del principio di leale collaborazione fra istituzioni, «nel rispetto di ruoli reciproci e nell’ambito dell’equilibrio fra i poteri». «Il Consiglio – ha ricordato – ha approvato a suo tempo il Piano regionale dei rifiuti e non il nostro governo; poi spetta all’esecutivo dare esecuzione a quel Piano, fermo restando l’Aula ha inoltre il diritto-dovere di esercitare la sua funzione di controllo sull’operato dell’Esecutivo».

«La mia presenza – ha proseguito Pigliaru – è dovuta ad una cortesia istituzionale scritta nella tabella del controllo; poi sul provvedimento adottato ci sarà un ampio dibattito, sarebbe stato irrituale oltre che sbagliato discutere di una delibera che non è stata ancora presa, che poi si riferisce ad percorso amministrativo iniziato da tempo e non dal nostro governo ma coerente con Piano rifiuti». «Il passaggio attuale – ha spiegato ancora il presidente della Regione – riguarda la valutazione di impatto ambientale effettuata da parte del Savi, passaggio che in alcune Regioni non viene nemmeno esaminato dalla Giunta, in Sardegna sì e ci siamo presi il tempo necessario per riflettere su un tema sensibile e ragionare su dati di fatto del problema dei rifiuti». «Sostanzialmente – ha detto inoltre Pigliaru – è stato espresso un giudizio positivo sulla compatibilità ambientale; si tratta di un passaggio fatto con la massima attenzione e consapevolezza e ci siamo altri passaggi che seguiranno, la delibera a disposizione per essere discussa e criticata». «E’ ovvio – ha concluso – che si facciano ragionamenti più generali sulla politica e la gestione dei rifiuti, tenendo conto delle migliori pratiche italiane europee e mondiali, lo facciamo ogni giorno e siamo disponibilissimi a discutere sulle buone pratiche per poter avere riferimenti importanti sui ragionamenti strategici riguardanti la politica di settore».

Al termine dell’intervento del presidente della Regione, il Consiglio ha ripreso la discussione sul Dl n. 130 con l’esame dell’emendamento n. 244.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha espresso parere favorevole all’emendamento e, approfittando della presenza del presidente Pigliaru, ha detto che «nessuno chiede che il Consiglio entri nel merito delle determinazioni amministrative, non è intenzione di opposizione, abbiamo chiesto una informativa come all’assessore Erriu abbiamo chiesto i dati sull’abusivismo in Sardegna, dati che servono per conoscere la realtà su cui è chiamato a deliberare prima di apprendere le notizie dalla stampa». «Ci fa piacere che sia venuto per chiarire lo stato dell’arte – ha concluso – era doveroso».

Non essendoci altri iscritti a parlare, è stato messo in votazione l’emendamento n. 244, che il Consiglio ha respinto con 20 favorevoli e 31 contrari.

Successivamente è iniziato l’esame dell’emendamento n. 116 emendato dal n. 568 (“suddivisione delle tipologie di destinazioni d’uso in categorie funzionali”) con parere favorevole della Giunta e della commissione.

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha constatato con piacere che «anche la Giunta ha deciso alcune modifiche, sia pure parziali; sono però contrario sul n. 568 perché si differenzia la procedura fra Scia e permesso di costruire senza spiegare perché, essendo sempre in presenza di un cambio di destinazione d’uso».

Il consigliere Christian Solinas (Psd’Az) ha detto che «anche la nuova stesura richiede il permesso di costruire anche in assenza di opere edilizie, occorre una riflessione con lo scopo, fra gli altri, di favorire la rivitalizzazione dei centri storici».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) si è detto contrario: «E’ necessario fare chiarezza perché la norma nazionale non prevede formalità, mentre la Regione in alcuni casi le prevede per non meglio precisati interessi meritevoli di tutela, definizione che darà adito a molti equivoci perché consentirà l’esercizio di una elevatissima discrezionalità».

Il capogruppo di Area popolare sarda Gianluigi Rubiu, ha espresso una posizione contraria, «è l’ennesima conferma della confusione totale in cui si interviene ripetutamente per cercare di mettere rimedio ad errori, nelle zone industriali ad esempio non c’è competenza della Regione perché in quelle aree vige un piano regolatore approvato dai consorzi».

Il presidente Ganau ha chiarito che l’emendamento n. 568 è aggiuntivo, nel senso che modifica un emendamento cui ne sono agganciati altri due. E’ opportuno, quindi, «votare prima il soppressivo n. 515 e poi i due aggiuntivi, riprendendo ora la discussione sul n. 515».

Il consigliere del Psd’Az Christian Solinas ha annunciato il ritiro del n. 515 precisando che invece, sul n. 514 «è possibile una condivisione per le aperture turistico ricettive assorbite nei servizi connessi alla residenza».

Sul n. 514 (“Cambio di destinazione d’uso consentito da residenziale a turistico-ricettivo”)  il presidente della commissione Antonio Solinas (Pd) ha espresso parere favorevole. Nella successiva votazione, l’emendamento è stato approvato con 50 voti a favore.

L’Aula ha quindi iniziato la discussione dell’emendamento n. 568.

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori), contrario, ha criticato un testo «passa incredibilmente da 3 ad 8 articoli e 11 commi, un guazzabuglio amministrativo in cui complicazioni si sommano a criticità con l’intento di fondo di complicare la vita dei cittadini, in una materia peraltro chiarita definitivamente dalle norme nazionali, da ultimo nello sblocca Italia del 2014».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) si è detto perplesso, «perché si sta lavorando in modo orribile, è difficile perfino seguire l’iter degli emendamenti peraltro proposto dallo stesso soggetto, la Giunta, che aveva scritto il testo; che ci si fermi un attimo a riflettere come noi avevamo suggerito».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi), anch’egli contrario, ha parlato di «un modo di procedere un po’ particolare, segno che la Giunta si rende conto che occorre tornare sui propri passi, meglio ragionare sulle aree funzionali come fa la norma nazionale mentre la Regione porta la questione nei consigli comunali: l’esatto contrario della liberalizzazione».

Il consigliere Mario Floris (Sardegna) ha preso atto dell’emendamento cambiato ma, ha affermato, «si confonde ancora la destinazione d’uso e la ristrutturazione, attività regolate da norme diverse».

Non essendoci altri iscritti a parlare, l’emendamento n. 568 è stato approvato con 32 favorevoli e 18 contrari.

Al termine del voto, il Consiglio ha affrontato l’esame dell’emendamento n. 116.

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha osservato che «c’è una dimenticanza, se ci sono riferimenti chiari ad attività commerciali realizzate con fondi regionali che escludono il cambio di destinazione d’uso, quindi con questa norma non si può autorizzare il cambio».

L’emendamento è stato approvato con 31 favorevoli e 20 contrari.

L’approvazione dell’emendamento provoca la decadenza degli altri.

Il presidente del Consiglio ha quindi aperto la discussione sull’articolo 8 (opere eseguite in assenza di Scia) e sugli emendamenti presentati. Il presidente della IV commissione, Antonio Solinas (Pd) ha espresso il parere contrario della commissione per tutti gli emendamenti presentati e l’assessore dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, ha espresso il parere della Giunta conforme a quello della commissione.

Il consigliere di Autonomia popolare sarda, Giorgio Oppi, ha ringraziato il presidente Ganau per la decisione di proseguire con i lavori dell’Aula nella giornata di venerdì ed ha auspicato che possa trovare accoglimento la sua richiesta di calendarizzare le riunioni del Consiglio anche il lunedì. Oppi ha quindi insistito sulla necessità di istituire un badge anche per certificare le presenze dei consiglieri in Consiglio regionale. L’esponente della minoranza ha quindi fatto riferimento all’intervento del presidente della Regione in Aula per lamentare che la richiesta di riferire in Consiglio sulla questione dell’ospedale di Olbia e del Qatar non ha trovato seguito ad un anno dalal sua formulazione. Oppi ha concluso sollecitando il presidente Ganau a procedere con la nomina dei componenti la commissione d’inchiesta sulla Sanità precisando di non essere interessato a farne parte.

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, intervenendo sull’ordine dei lavori ha ricordato la convocazione per domani di una importante convocazione del Consiglio nazionale del Partito sardo d’Azione ed ha domandato lumi sui tempi di convocazione della conferenza dei capigruppo per l’organizzazione dei lavori dell’Aula.

Il presidente del Consiglio ha confermato la convocazione della capigruppo da tenersi alla conclusione dei lavori.

Il consigliere di Forza Italia, Oscar Cherchi, ha affermato che “è importante la qualità del lavoro piuttosto che il numero delle ore trascorse in Aula” ed ha poi ricordato che l’articolo 8 riguarda in via esclusiva le sanzioni previste per la realizzazione di opere in assenza di Scia. Il consigliere della minoranza ha quindi dichiarato il ritiro degli emendamenti 234, 177, 178, 179, 180, 181, 182, e 436.

Il presidente del Consiglio ha quindi posto in votazione il testo dell’articolo 8  che è stato approvato.

Quindi il presidente del Consiglio ha dichiarato aperta la discussione sull’articolo 9 (interventi di edilizia libera) e sugli emendamenti presentati.

Il consigliere Antonio Solinas (Pd) ha espresso il parere contrario della commissione per gli emendamenti 236, 183, 184 185 186 187, 252, 20 uguale al 253, 254, 255, 256, 69, e parere favorevole 95 (Cherchi Augusto e più) e 105 (Piermario Manca e più).

La Giunta ha espresso parere conforme a quello della commissione.

Il consigliere Oscar Cherchi (Fi) ha ricordato che l’articolo 9 definisce le attività che non necessitano di autorizzazioni per la realizzazione ed ha invitato la maggioranza ad inserire nel testo di legge una dicitura che spieghi che le opere non espressamente indicate nell’articolo siano considerate opere di minore importanza e dunque ricomprese tra quelle di edilizia libera.

Il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, si è detto perplesso delle disposizioni contenute nell’articolo 9 ed in particolare di quelle riferite alla movimentazione terra per le attività della zootecnia poiché non si tiene conto delle possibili implicazioni per il rischio idrogeologico.

Crisponi ha quindi rimarcato sospetti sul dettato della lettera c) sulle opere temporanee nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico.

Il presidente del Consiglio ha quindi specificato che sugli emendamenti 55 e 56 il parere della commissione è favorevole.

Il consigliere dei Riformatori, Michele Cossa, ha criticato il contenuto del comma 3 che a suo giudizio non va nel verso della semplificazione delle procedure prevedendo che «l’avvio dei lavori per l’esecuzione degli interventi di cui ai commi 1 e 2 è condizionato all’ottenimento di tutti gli atti di assenso, comunque denominati, necessari per l’intervento edilizio, da acquisire, ove costituito, per il tramite dello sportello unico per l’edilizia».

Il presidente Ganau ha quindi posto in votazione l’emendamento 236 che non è stato approvato, così come non è stato approvato l’emendamento 423.

Approvato (29 favorevoli e 11 contrari) l’emendamento n. 95 (Oscar Cherchi e più) che sopprime la parola “stagionali” alla lettera c) comma 1 dell’articolo 9.

Non sono stato approvati con successive e distinte votazioni gli emendamenti 423, 184 e 185. Il consigliere Oscar Cherchi (Fi) ha annunciato il ritiro di tutti gli emendamenti soppressivi. Il presidente Ganau dopo le necessarie verifiche ha comunicato che è rimasto in votazione l’emendamento n. 20 a firma Cossa e più. Il primo firmatario ne ha comunicato il ritiro e il presidente Ganau ha posto in votazione l’emendamento n. 69 che non è stato approvato.

Il presidente ha posto in votazione l’emendamento n. 105 (Piermario Manca e più) che alla lettera a) comma 2 dell’articolo 9 propone la sostituzione della parola “novanta” con la parola “centonovanta”.

Il consigliere di Forza Italia, Ignazio Locci, ha dichiarato voto contrario e il primo firmatario Piermario Manca (Soberania e Indipentzia) ha denunciato un errore materiale nella formulazione del testo e ha chiesto all’Aula di accettare la sostituzione del termine di centonovanta giorni con “centottanta giorni”.

Il presidente Ganau constatata l’assenza di osservazioni ha dichiarata accettate la correzione dell’errore materiale ed il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, ha dichiarato voto contrario all’emendamento 105 che è stato però approvato dall’Aula con 21 sì e 13 contrari.

L’assessore dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, ha proposto un emendamento orale che aggiunge alla lettera a) del comma 1) dell’articolo 9 disposizioni che chiariscono il riferimento tra le opere di edilizia libera quelle relative agli impianti, ad incominciare da caldaie, pompe di calore e simili. Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha evidenziato che la proposta dell’assessore testimonia che serve analizzare senza fretta il testo del provvedimento in discussione per recuperare le mancanze più volte denunciate dalla minoranza nel corso del dibattito.

Il presidente Ganau non essendoci osservazioni ha dichiarato accolto l’emendamento orale proposte dall’assessore Erriu ed ha ricordato che dopo la lettera f) dell’articolo 9 è inserito l’emendamento orale del presidente della IV commissione, Antonio Solinas, che sposta la lettera d) del comma 1 dell’articolo 6 all’articolo 9 e ricomprende così muri di cinta e cancellate tra le opere di edilizia libera.

Il presidente del Consiglio accolti gli emendamenti orali ha posto in votazione il testo dell’articolo 9 che è stato approvato dall’Aula.

Il Consiglio ha poi iniziato l’esame dell’emendamento aggiuntivo n. 18.

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi) ha sottolineato che «la previsione esplicita delle opere interne contrasta con la semplificazione: queste opere invece devono essere libere, ed è auspicabile un ripensamento della commissione»

Il consigliere Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi) ha definito la proposta «di buon senso, riguarda tanti cittadini che intervengono anche per mutamenti della composizione familiare».

Il presidente della commissione Antonio Solinas (Pd) ha ribadito il parere contrario, «perché possono anche essere interventi strutturali che richiedono accertamenti sulla staticità dei fabbricati».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha detto che «non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, incredibile».

L’emendamento n.18 è stato poi respinto con 19 voti favorevoli e 27 contrari. A seguire, è stato approvato con 43 voti favorevoli ed 1 contrario l’emendamento n.56, primo firmatario Rubiu (“Equiparazione delle zone agricole a quelle artigianali e industriali”) mentre l’emendamento n. 492 è stato ritirato; respinto, inoltre, l’emendamento n. 19, con 19 voti favorevoli e 28 contrari.

Il consiglio ha successivamente affrontato la discussione dell’emendamento n. 287 (Tocco e più).  Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha osservato che «risponde all’esigenza di agevolare l’edilizia libera nelle opere interne, perché si precisa che non devono pregiudicare la staticità dell’edificio, è una risposta all’osservazione del presidente della commissione».

Il consigliere Christian Solinas (Psd’Az) ha lamentato che «la Sardegna rischia una posizione di retroguardia rispetto a quanto prescritto dal governo ai comuni con cui si consentono interventi comprendenti l’apertura di porte e lo spostamento di pareti interne; è auspicabile una riflessione».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha detto che la proposta «va nel senso di quanto indicato dal presidente della commissione, specifica con chiarezza quanto consentito e, per completezza, si può chiarire quale soggetto debba effettuare la certificazione, comunque è professionista abilitato».

L’assessore dell’urbanistica Cristiano Erriu ha affermato che «la classificazione delle opere minori è pacifica, se fossero interventi di altra natura si segue la procedura Scia».

Gli emendamenti n. 287 e n.26 sono stati ritirati.

L’Assemblea ha quindi iniziato la discussione generale sull’art. 10 (“Sportello unico per l’edilizia”).

Commissione e Giunta hanno espresso parere negativo su tutti gli emendamenti, fatta eccezione per il n. 493 (“Utilizzo della Pec nelle comunicazioni fra enti e professionisti”).

Il consigliere Mario Floris (Sardegna) ha dichiarato: ci saremmo aspettati una condivisione degli orientamenti comuni a giunte precedenti; nei piccoli comuni il Sue non c’è, forse potrebbe operare nelle unione dei comuni attribuendo ad essi funzioni di singoli comuni, si è fatta una sperimentazione dal 2013 di cui non si conoscono risultati ma anche nei comuni grandi è stato rilevato lo sportello è di ostacolo ed intralcio al lavoro degli uffici tecnici.

Ha assunto la presidenza il vice presidente Eugenio Lai.

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha detto che «sullo sportello unico non si capisce perché dopo anni di difficoltà i comuni si sono riorganizzati e adesso dovrebbero ricominciare daccapo inseguendo una semplificazione che non c’è; peraltro la sperimentazione non è finita e comunque non se ne conosce l’esito».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi) ha espresso la preoccupazione che «si ripeta la stessa vicenda dello sportello unico per le imprese, rivelatosi un collo di bottiglia; c’è grande incertezza sui tempi di chiusura dei procedimenti e noi, con aluni nostri emendamenti diciamo fra l’altro che non si possono chiedere documenti più di una volta, inoltre occorre introdurre il silenzio assenso o il silenzio diniego perché qualcosa al cittadino bisogna dirla».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha ipotizzato che «lo sportello rischi di fare la fine descritta dal consigliere Cossa; bisognava indicare nella legge entro quali tempi si devono chiudere i procedimenti, invece possono anche raddoppiare senza motivazioni plausibili, insomma si sta cambiando il nome ma non la realtà a danno dei cittadini».

L’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu ha affermato che «lo sportello unico dell’edilizia comporta interventi normativi ed amministrativi; ormai ci sono i computer anche nei piccoli comuni e la sperimentazione ha consentito un netto passo in avanti in comuni importanti (Olbia, Alghero, Nuoro) dando concreta attuazione ai nuovi strumenti cui la Giunta ha voluto dare un fortissimo impulso». Il nuovo sistema diventerà di fondamentale importanza, ha proseguito, «anche con riforma degli enti locali e l’obbligatorietà di gestione associata delle pratiche fra i comuni». Su alcuni emendamenti, come il n.40 e il n.493 «che vanno nella direzione giusta, sarebbe utile la riforma del parere contrario della commissione, mentre sul problema del silenzio assenso e diniego c’è il pericolo di un conflitto fra diritti dei cittadini a tempi certi e rischi risarcitori per i comuni, dovuti magari a problemi generali del sistema delle autonomie, meglio rinviare questa parte alla legge urbanistica».

Il presidente della commissione Antonio Solinas (Pd) sull’emendamento n.40 (Cossa e più) ha sostenuto che «accoglibile solo in parte, «perché le norme generali già vietano la richiesta di documenti per più di una volta».

Il consigliere Cossa si è dichiarato d’accordo con la modifica proposta.

Successivamente è stato respinto l’emendamento 237 mentre sono stati ritirati il n. 257 e 258.

Il Consiglio ha poi approvato il testo dell’art. 10 con 31 voti favorevoli e 16 contrari.

Successivamente, con 47 voti a favore, è stato approvato l’emendamento n. 40 con la modifica proposta in aula dal presidente della commissione Antonio Solinas (Pd) ed anche, con 35 voti favorevoli ed 1 contrario, l’emendamento n. 493 sull’uso della Pec. Respinti, invece, gli emendamenti n. 21 e 22.

E poi iniziata la discussione generale sull’art. 11 (“Procedura di rilascio, efficacia e durata dei titoli abitativi”).

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi) ha dichiarato che l’articolo ripropone il tema dei termini, «perché va bene mettere al riparo le amministrazioni ma bisogna mettere al riparo anche i cittadini; le risposte possono anche essere negative ma ci devono essere, invece dopo il diniego c’è una seconda istanza presso la Regione dai tempi biblici come dimostra anche la presenza di emendamenti della maggioranza».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha dato ragione al consigliere Cossa, aggiungendo che «i ritardi sono il problema più grave nel rapporto fra cittadini e pubblica amministrazione, il testo poi è in contrasto con le norme nazionali e con i principi indicati dalla legge regionale».

Il consiglio ha poi respinto gli emendamenti nn. 238, 23 e 259 ed ha approvato il testo dell’art. 11 con 29 voti favorevoli e 16 contrari. L’emendamento n. 27 è stato ritirato.

L’assemblea ha poi iniziato l’esame dell’emendamento n. 117 presentato dalla Giunta regionale (“Riserva ad aree destinate a parcheggi di una superficie di 1 metro quadro ogni metro cubo di costruzione”).

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha osservato che «probabilmente leggendo alcune agenzie di stampa ci chiediamo se il nostro fair play è giusto: in una nota il deputato di Sel Michele Piras dice che il via libera della Giunta all’inceneritore di  Tossilo è un atto di prepotenza».

Il capogruppo di “Sardegna Vera” Efisio Arbau ha manifestato «soddisfazione per la soluzione individuata a proposito dei parcheggi nelle zone A, superando i problemi creati dalla monetizzazione che poi è una tassa; è una iniziativa di qualità che risolve una questione seria».

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco, anch’egli favorevole, ha condiviso le argomentazioni del consigliere Arbau e sul piano politico ha dichiarato che «la posizione di Sel su Tossilo è nota ma il sostegno alla Giunta Pigliaru non è in discussione».

Il consigliere Christian Solinas (Psd’Az) ha evidenziato perplessità sull’emendamento «perché si introduce il concetto di riattamento di fabbricati in disuso, definizione che vuol dire molte cose diverse mentre bisogna specificare, e prestare attenzione su restauri in zona A che di fatto è impedita da vincoli e da problemi per i parcheggi».

L’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu ha ribadito che, a suo avviso «non c’è nessun dubbio interpretativo, il passaggio relativo a edifici in disuso da più di 10 anni è chiaro».

Il capogruppo di Area popolare sarda Gianluigi Rubiu ha obiettato che «la risposta dell’assessore non fa chiarezza, c’è troppa genericità, si impone una riflessione sui parcheggi».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha detto che «rivitalizzare i centri storici è giusto però non si può introdurre un nuovo gravame per chi vi si vuole insediare».

L’emendamento n. 117 è stato approvato con 31 favore e 17 contrari.

Subito dopo l’Aula ha iniziato l’esame dell’emendamento 139 (Tunis e più) sul rilascio del certificato di agibilità. Il presidente della commissione Antonio Solinas (Pd) ha espresso parere positivo suggerendo però il rinvio ad articoli successivi. La proposta è stata accolta.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame dell’art. 12 (“Vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia”). Non essendoci iscritti a parlare e dopo aver acquisito i pareri della commissione e della Giunta, l’Aula è passata agli emendamenti, respingendo i nn. 239, 260 e 261; approvati invece il n. 262, Oscar Cherchi e più (“Soppressione della sospensione o della cancellazione dall’elenco degli operatori economici”), con 44 voti a favore e 3 contrari, ed il n. 487 , Cocco Pietro e più (“Accertamenti effettuati dalla Regione e dal Corpo Forestale in collaborazione con le amministrazioni comunali”), con 30 voti favorevoli e 16 contrari. Via libera anche al testo dell’articolo, con 31 voti favorevoli e 17 contrari. Voto positivo, inoltre, per l’emendamento aggiuntivo n. 41, Cossa e più (“Pubblicazioni on line sul sito del comune”), con 45 voti favorevoli e 2 contrari, e per il n.119 presentato dalla Giunta regionale (“Annullamento del permesso di costruire da parte della Regione”), con 32 voti favorevoli e 16 contrari.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame dell’art. 13 (“Opere escluse dalla sanatoria”), approvando subito il testo con 30 voti favorevoli e 17 contrari. L’emendamento n.488 è stato ritirato.

Subito dopo, il presidente Ganau ha avviato l’esame dell’art. 14 (“Deposito e visione del Puc”)

Il consigliere Roberto Deriu (Pd) ha chiesto una sospensione della seduta per poter tenere una breve conferenza dei capigruppo. La richiesta è stata accolta.

Alla ripresa il presidente ha comunicato che le decisioni della conferenza dei capigruppo ed ha dichiarato conclusi i lavori ed ha convocato in Aula la riunione del Consiglio per lunedì 30 marzo, alle 16.00.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, ha approvato l’erogazione di altri 300 milioni di euro di provenienza statale per il pagamento dei residui passivi, ovvero i debiti che non si sono potuti onorare a causa dei vincoli imposti dal patto di stabilità. Si tratta della terza tranche di finanziamenti, dopo i 300 dell’anticipo sulle somme dovute dallo Stato come arretrati della vertenza entrate e gli oltre 300, fuori contenzioso come quelli di oggi, arrivati da Roma un mese fa. L’importo complessivo destinato all’abbattimento dei residui passivi della Sardegna arriva così a quasi un miliardo di euro: il pagamento degli arretrati a pubbliche amministrazioni, enti locali, imprese è stato reso possibile dall’accordo di luglio firmato con il governo centrale. Sempre su proposta del vicepresidente della Regione sono stati attivati per il 2015 il patto regionale verticale, il patto regionale orizzontale e il patto regionale verticale incentivato: si tratta di 73 milioni di euro destinati a Comuni e Province, di cui 50 di incentivi statali e il resto messo a disposizione come spazio finanziario dalla Regione.
Su proposta della Presidenza è stata approvata la semplificazione delle procedure per la spesa del Fondo di sviluppo e coesione, con l’incarico alla Direzione generale della Presidenza di curare ogni altro aggiornamento. Via libera anche agli indirizzi per lo svolgimento delle elezioni dei sindaci e dei consigli dei Comuni della Sardegna per il 2015. Il direttore generale della Presidenza istituirà un ufficio temporaneo interassessoriale a sostegno delle attività del procedimento elettorale e sarà stipulata un’intesa con la Prefettura che fornirà supporto tecnico-amministrativo. È stata inoltre decisa l’integrazione del Tavolo di coordinamento che supporta e assiste il comune di Olbia per la definizione del Quadro delle opere di mitigazione del rischio idraulico nel territorio comunale.
Su proposta dell’assessore degli Affari generali, Gianmario Demuro, la Giunta ha deciso di estendere la rete telematica regionale attraverso la realizzazione di una rete metropolitana MAN (metropolitan area network) in fibra ottica nel territorio di Olbia, su richiesta dell’amministrazione comunale gallurese. L’intervento è reso possibile da un’economia di 1 milione 128mila euro derivante dal ribasso della società appaltatrice sul bando previsto dal Por-Fesr 2007-2013. L’obiettivo è quello di allargare il collegamento in banda larga ad altri edifici pubblici, soprattutto quelli distanti dal centro urbano, anche alcuni istituti scolastici.
La Giunta ha poi definito la sistemazione nelle Direzioni della Regione del personale della soppressa agenzia Sardegna Promozione. Su richiesta dell’assessore degli Affari generali, i 18 dipendenti saranno così ridistribuiti: 7 all’assessorato dell’Industria (al quale è stata demandato il compito di coordinamento delle attività di promozione economica, di sostegno della capacità di esportazione e penetrazione dei prodotti sardi nei mercati esteri e di attrazione degli investimenti), 4 al Turismo, 3 a Pubblica istruzione e Presidenza, una all’Ersu di Sassari. Le competenze dell’Agenzia in materia di promozione e coordinamento turistico erano state attribuite all’Assessorato regionale del Turismo. Sono stati infine approvati i criteri e le modalità per l’individuazione del personale assegnato agli uffici di Gabinetto: si rende più flessibile la composizione degli uffici in applicazione della legge regionale n. 24 del 2014. Il personale è scelto su incarico fiduciario tra i dipendenti che non hanno qualifica dirigenziale, in ruolo nelle amministrazioni del sistema regionale e della pubblica amministrazione.
Via libera su proposta dell’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano, al piano di “Tutela, protezione e valorizzazione della spiaggia La Pelosa di Stintino”, progetto da 18 milioni di euro (3,5 regionali) che non sarà sottoposto a ulteriori procedure di valutazione d’impatto ambientale. Il progetto è strutturato in 5 lotti funzionali: riqualificazione naturalistica del tratto del lungomare da “Approdo Beach” fino al residence “La Pelosetta”, circa un chilometro; opere naturalistiche di risanamento e protezione delle dune attive; opere di dragaggio dell’imboccatura del Porto dell’Ancora e utilizzo dei sedimenti per la ricostruzione dunale; realizzazione di opere complementari necessarie, per esempio di salvaguardia idraulica; riorganizzazione della viabilità, delle zone verdi e di quelle pedonali. È stato poi espresso giudizio positivo sulla compatibilità ambientale della concessione mineraria temporanea per la coltivazione di terre da sbianca, caolino e argille bentonitiche denominata Monte Idda nel comune di Narcao. Via libera anche alla proroga dell’esercizio provvisorio per la Conservatoria delle Coste per il 2015 fino al 30 aprile, e parere positivo sulla valutazione d’impatto ambientale degli interventi di messa in sicurezza del Rio Casargiu ad Arbus.
Su proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, è stata approvata l’istituzione dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti. Si tratta di una integrazione al Piano di dimensionamento scolastico regionale, resa possibile grazie al fatto che dall’anno scolastico 2015-2016 anche in Sardegna si dovranno assumere gli atti necessari all’adozione dei Centri, che potranno rappresentare un interlocutore istituzionale per la realizzazione di azioni di accoglienza e orientamento. I Centri saranno collocati a Cagliari in via Macchiavelli, a Serramanna in via Sicilia e a Nuoro in via Toscana presso l’istituto tecnico Chironi: si tratta di una configurazione sperimentale.
La Giunta ha deciso, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, di rinnovare gli aiuti per le aziende del comparto suinicolo che ricadono all’interno delle zone di protezione e sorveglianza disposte per il controllo della peste suina africana. L’esecutivo estende dunque al 2013-2014 gli aiuti previsti per il biennio precedente: si tratta di risorse residue pari a 1 milione e 155mila euro, in capo all’Argea che provvederà all’istruttoria e all’erogazione dell’aiuto. Gli aiuti sono destinati alle aziende, specializzate nella vendita di animali da vita e da riproduzione, che pur non avendo subito l’infezione e operando nel pieno rispetto delle norme sanitarie, hanno subito danni anche economici per effetto della diffusione della peste suina. Sempre su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, l’esecutivo ha anche approvato il Piano di valorizzazione e recupero delle terre civiche nei Comuni di Villa Verde e Arzana e la permuta di terreni sui quali insiste il diritto di uso civico e siti nel Comune di Marrubiu. Infine, è stato deciso di attribuire nuovamente alle Province e non più a Laore la competenza del rilascio dei tesserini fitosanitari.
Su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, la Giunta, nell’ambito della programmazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico elevato e molto elevato nei territori comunali perimetrati nel Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (PAI), ha dato il via libera alle operazioni di recupero e miglioramento della funzionalità idraulica del Rio “Sa Pedra Lada” stanziando 500mila euro. È stato inoltre deciso di riprogrammare 156mila euro (economie dell’intervento di completamento delle indagini sulla Diga di Santa Vittoria su Rio Mogoro per la conversione in diga di regolazione) per un intervento integrativo di riassetto funzionale del canale adduttore in sinistra Tirso, che sarà ripulito e riportato al corretto funzionamento.
Su proposta dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, la Giunta ha deciso di istituire il Comitato di Sorveglianza del Por Fse 2014-2020, incaricando l’Autorità di Gestione di acquisire le designazioni degli organismi rappresentato nel Comitato. La costituzione del Comitato sarà decisa con decreto del presidente della Regione. È stato poi approvato l’avvio della selezione dei centralinisti non vedenti, nel rispetto della legge sul collocamento mirato delle persone con disabilità.
Su proposta dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, la Giunta ha approvato la modifica dello Statuto della Carbosulcis, società partecipata al 100% dalla Regione. Le modifiche saranno votate da un’assemblea straordinaria convocata dall’assessore.

 

L’assessorato regionale dell’Agricoltura ha destinato ai servizi comunali e intercomunali di trasporto locale una parte dei fondi del Programma di sviluppo rurale 2007-2013. La Regione acquisterà così 60 scuolabus per contrastare il calo demografico e venire incontro alle carenze dei trasporti nelle aree rurali. In accordo con l’assessorato regionale della Pubblica istruzione, alla luce del Piano di dimensionamento scolastico varato di recente dalla Giunta, saranno acquistati autobus da 9 posti per un importo di 4 milioni di euro, attingendo alle economie dei fondi Feasr.

La decisione della Giunta è motivata dall’esigenza di tutelare gli studenti e le loro famiglie, garantendo un servizio essenziale che rientra anche nella filosofia più volte illustrata del piano di dimensionamento scolastico: garantire una scuola di alto livello senza creare alcun problema logistico. Il principio di complementarità tra i fondi strutturali ha permesso l’intervento dell’assessorato dell’Agricoltura attraverso i fondi Feasr.

«La pronuncia di ieri della Corte costituzionale (sent. 50/2015) che ha bocciato i ricorsi delle Regioni Lombardia, Veneto, Campania e Puglia contro la legge Delrio, chiarisce definitivamente alcuni aspetti della riforma – (nello specifico, dell’art. 1, commi da 4 a 19, 21, 22, 25, 42, 48, da 54 a 58, da 60 a 65, 67, da 69 a 79, 81, 83, da 89 a 92, 95, 105, 106, 117, 124, 130, 133 e 149 della legge 7 aprile 2014, n. 56 – Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni, ndr) – per i quali le Regioni avevano sollevato diversi dubbi di legittimità.»

Secondo l’assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu «la chiarezza fatta dalla Corte costituzionale spiana la strada per l’isola alla riforma, e rende inoltre più forte e non rinviabile il percorso tracciato attraverso il disegno di legge approvato dalla giunta regionale lo scorso dicembre, in attesa di essere portato all’attenzione dell’Aula».

Secondo l’assessore Erriu «è quanto mai urgente dare attuazione alle disposizioni sulle Unioni di Comuni, all’istituzione della Città metropolitana, alla riforma delle province e a tutte quelle misure di semplificazione che introdurranno in Sardegna un Testo unico degli Enti locali che guarda alla specificità dei territori della Sardegna».

«La Consulta si è definitivamente pronunciata su alcuni nodi fondamentali della legge n. 56/2014 – ha proseguito Cristiano Erriu – stabilendo la correttezza del procedimento istitutivo delle Città metropolitane e il modello di governance prescelto. Inoltre è stata chiarita la piena compatibilità del meccanismo elettivo di secondo grado con il principio democratico e con quello autonomistico delle Province e delle Città metropolitane, escludendo che il carattere rappresentativo ed elettivo degli organi di governo del territorio venga meno in caso di elezioni di secondo grado.» 

«Mentre, sulle Unioni di Comuni – ha concluso l’assessore degli Enti locali – la Consulta ribadisce che la legge Delrio ha introdotto misure semplificatorie volte al contenimento della spesa pubblica, oltre che al conseguimento di obiettivi di maggiore efficienza o migliore organizzazione delle funzioni comunali, non suscettibili, per questo profilo, di violare le prerogative degli Enti locali».

Cristiano ErriuSede Provincia via MazziniSede Provincia Medio Campidano 1 copia

 

Dalla Giunta regionale arriva la conferma che a Pasqua e pasquetta si potranno visitare i siti minerari dismessi, alla scoperta di un pezzo importante della storia recente della Sardegna. Sono quattro, per ora, in attesa di un programma più ampio e articolato, le località che saranno aperte al pubblico dal 4 al 12 aprile prossimi, come preannunciato nei giorni scorsi dal comune di Iglesias: la Galleria di Porto Flavia e il Museo delle Macchine di miniera a Masua, la Galleria Villamarina a Monteponi, e la Miniera di Sos Enattos a Lula (quest’ultima già visitabile in altri periodi dell’anno).A gestire gli aspetti tecnici dell’apertura sarà il personale di Igea, società partecipata della Regione che si occupa della custodia, della messa in sicurezza e della bonifica delle miniere non più in attività. Una delibera proposta dall’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, e approvata oggi dall’esecutivo, fissa i termini dell’iniziativa che vede il coinvolgimento del Parco Geominerario e dei comuni di Iglesias e Lula. La Miniera di Sos Enattos aprirà ogni giorno, dal 4 al 12 aprile (dalle ore 9.00 alle 17.00). La Galleria Villamarina prevede, invece, visite guidate il 4, l’11 e il 12 aprile (alle 9.30, alle 11.00, alle 12.30 e alle 15.00). Negli stessi giorni e negli stessi orari, le visite guidate riguarderanno anche Porto Flavia e il Museo Macchine di Miniera (biglietto unico). Il provvedimento della Giunta, infine, dà mandato all’assessorato dell’Industria di stipulare con Igea una convenzione da 216mila euro, somma che servirà a garantire la messa in sicurezza dei quattro siti.
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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, ha approvato i criteri di assegnazione di contributi per l’affitto alle famiglie sarde povere e disagiate, in base ai parametri del Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. Allo stanziamento regionale di 2 milioni di euro se ne aggiungono altri 2 e 311mila euro di risorse statali. I Comuni avranno margini di autonomia per l’ampliamento delle modalità di individuazione dei beneficiari dei contributi. Due le fasce Isee definite dalla Giunta su indicazione dell’assessore Maninchedda, che ha sottolineato come questo provvedimento darà sollievo alle fasce sociali più deboli: la prima è fissata in un tetto massimo per nucleo familiare uguale o inferiore alla somma di due pensioni minime Inps (13.062, 14 euro all’anno), la seconda in 14.162 euro (limite di reddito previsto per l’accesso all’edilizia sovvenzionata, rispetto al quale l’incidenza sul valore Isee del canone annuo corrisposto è superiore al 24%). L’ammontare del contributo non può essere superiore a 2.320 euro.

È prevista la premialità del 10% per i Comuni che, a titolo integrativo delle risorse regionali, stanzieranno fondi propri sino a un massimo del 50% della dotazione finanziaria integrativa del Comune. L’Assessorato regionale dei Lavori pubblici ha già avviato le rilevazioni del fabbisogno con i Comuni interessati, vale a dire Alghero, Arzachena, Assemini, Cagliari, Capoterra, Carbonia, Iglesias, Lanusei, Macomer, Monserrato, Nuoro, Olbia, Oristano, Ozieri, Porto Torres, Quartu Sant’Elena, Sanluri, Sassari, Selargius, Sestu, Sorso, Quartucciu, Tempio Pausania, Tortolì e Villacidro.

Il 25% delle risorse statali, pari a 577mila euro, è destinato alla sottoscrizione di nuovi contratti a canone concordato. Ogni singolo contratto deve essere regolarmente registrato e riferito ad un alloggio adibito ad abitazione principale: sono escluse le unità immobiliari classificate nelle categorie catastali A1, A8 e A9, così come non sono ammessi i nuclei familiari nei quali anche un solo componente risulti titolare del diritto di proprietà, usufrutto, uso o abitazione su un alloggio adeguato alle esigenze dello stesso nucleo familiare o, ancora, che presentino un contratto di locazione stipulato tra parenti e affini entro il secondo grado o tra coniugi non separati legalmente.

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