1 May, 2024
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Raffaele Paci: «Imprese sarde più competitive grazie alla riorganizzazione dei Consorzi fidi».

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L’assessore regionale della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, ha illustrato ieri a Cagliari, nel corso del convegno organizzato da Confartigianato “La piccola impresa e la necessità di sostegno finanziario: il ruolo dei Confidi, delle Banche, della Regione”, i quattro i principi base della riforma dei Consorzi fidi: premialità per incentivare i Consorzi, regole chiare e uniformi per tutti, rendicontazione efficace e rete di sicurezza.

«Stiamo intervenendo per facilitare l’accesso al credito attraverso i nostri sistemi di garanzia: le imprese sarde hanno bisogno di Confidi sani, in grado di svolgere il ruolo di aiuto e sostegno nel processo di investimento – ha spiegato l’assessore Paci -. In ogni campagna elettorale, da anni si sente parlare di riforma dei Confidi, non si è mai fatto niente. Noi lo stiamo facendo, da un anno, incontrandoci decine di volte per cercare un risultato il più possibile condiviso. Stiamo riorganizzando un sistema che non riesce più a dare risposta alle esigenze delle imprese – ha sottolineato ancora Paci -. L’obiettivo del nostro disegno di legge è razionalizzarlo, modernizzarlo e renderlo più efficiente per garantire e migliorare l’accesso al credito delle medie, piccole e micro imprese sarde e dei liberi professionisti. Allo stesso tempo, garantiamo ai Confidi un adeguato supporto regionale, rafforzando i meccanismi virtuosi di impiego delle risorse pubbliche e regolarizzando l’erogazione dei contributi pubblici.»

L’assessore Paci ha poi annunciato che si sta già pensando alla programmazione dei fondi europei 2014-2020. «È importante anche il ruolo delle banche, sono istituti privati quindi non possiamo dire noi quello che devono fare, ma certamente possiamo fare in modo che anche le banche siano partecipi di questa ripresa dell’accesso al credito. In Europa siamo in una fase di grande liquidità, al sistema delle banche affluisce grande liquidità ed è importante che le banche facciano arrivare queste risorse alle imprese e non li tengano sotto forma di buoni del tesoro. In questo la Regione può svolgere e sta svolgendo un ruolo importante».

Il percorso della riforma è iniziato ufficialmente lo scorso 27 febbraio con la costituzione del Fondo Unico da 5 milioni di euro approvato con la manovra finanziaria. Subito dopo, una serie di incontri fra Regione e Consorzi. Obiettivo della riforma, dar vita entro giugno a un sistema Confidi sano, che vuol dire imprese che possono operare meglio sul mercato a vantaggio dell’intera economia regionale, cosa strategica e fondamentale soprattutto in un momento di crisi come questo, in cui l’attuale sistema dei Confidi non riesce più a dare risposte adeguate. Il disegno di legge con la riforma è stato approvato dalla Giunta lo scorso 31 marzo. Tre le novità fondamentali: il fondo unico che sostituirà i precedenti tre, collocati presso gli assessorati del Lavoro, dell’Artigianato e Commercio e dell’Industria, destinato a integrare i fondi rischi dei Confidi. Seconda novità, il Fondo di stabilizzazione, volontaristico per cercare di prevenire i rischi di sistema, in particolare l’effetto domino dopo la caduta di un consorzio: non un fondo di salvataggio ma di prevenzione di eventuali crisi: a regime, i contributi saranno erogati solo ai Consorzi che aderiranno ma per i primi 18 mesi dall’entrata in vigore della legge questa clausola resterà congelataTerza e ultima novità, l’Osservatorio Confidi. Ne faranno parte tre dirigenti dell’amministrazione regionale, un esponente della Sfirs e uno dei Consorzi Fidi.

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