4 May, 2024
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La Giunta Regionale ha approvato il Programma Triennale per l’Internazionalizzazione 2015-2018.

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La Giunta regionale ha approvato il Programma Triennale per l’Internazionalizzazione 2015-2018. Il Programma, predisposto dall’assessorato dell’Industria, detta le linee strategiche per migliorare la competitività del sistema economico sardo nei prossimi tre anni. Ad attuare gli indirizzi saranno una Cabina di Regia e la Struttura Unica Regionale di coordinamento interassessoriale.
Il Programma triennale, che concretizza gli obiettivi fissati dal Programma Regionale di Sviluppo 2014-2020, individua sia gli ambiti produttivi sui quali intervenire sia i mercati internazionali che si intendono raggiungere. Ammontano a oltre 16 milioni di euro le risorse finanziarie previste (fondi FESR 2014-2020). Dodici milioni di euro per finanziamenti e aiuti a favore di piccole e medie imprese; 3 milioni per servizi di assistenza; 1 milione per le attività di promozione e internazionalizzazione.
«Per la prima volta la Regione si dota di una vera strategia per l’internazionalizzazione e per la prima volta il tema è affrontato in modo trasversale, non più per settore ma prendendo in esame l’intero sistema produttivo regionale», dice l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras. «Il sistema delle imprese isolane può crescere, creare sviluppo e quindi occupazione, solo guardando al mercato estero. Il nostro tessuto imprenditoriale – dice ancora l’assessore Piras – è formato prevalentemente da piccole e medie imprese che producono beni e servizi di qualità eccellenti ma che, nella maggior parte dei casi, hanno scarsa propensione verso l’export.»
«Il Programma di Internazionalizzazione favorisce da un lato la nascita di reti di imprese per accrescere il loro livello di competitività, anche all’interno di sistemi territoriali, e dall’altro sostiene le aziende locali che già operano nei mercati esterni». Altro punto di forza del Programma è l’alta Formazione. «Le imprese – conclude l’assessore Piras – hanno bisogno non solo di infrastrutture ma anche di strumenti formativi adeguati, di manager preparati e di consulenti che conoscano a fondo le dinamiche dell’export». Ecco perché nella gestione dell’alta Formazione sarà coinvolto l’ICE, l’Istituto per il Commercio Estero.
Il Programma, inoltre, individua i settori produttivi e le filiere maggiormente sensibili alle esportazioni: agro-alimentare, innovazione e alta tecnologia, energia e costruzioni, mobilità, moda e design. A coordinare le azioni del Programma sarà la Cabina di Regia per la Internazionalizzazione coordinata dall’assessorato dell’Industria su delega del presidente della Regione. La gestione delle risorse, invece, spetterà alla Struttura Unica regionale di Coordinamento che sarà guidata dall’assessorato dell’Industria.
Maria Grazia Piras A copia

 

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