26 April, 2024
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In attesa della risposta di Glencore alle proposte del Governo, la Fim Cisl non nasconde le preoccupazioni sull’esito finale della trattativa per l’Alcoa.

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Alcoa a Rioma 16 febbraio 2016 11

In attesa della risposta di Glencore alle proposte avanzate ieri dal Governo, la segreteria nazionale Fim Cisl non nasconde le preoccupazioni sull’esito finale della trattativa e quindi sull’intera vertenza Alcoa.

«Il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ci ha illustrato le posizioni emerse ieri nell’ultimo incontro con Glencore – scrive in una nota la Fim Cisl dopo l’incontro di stamane con il ministro Guidi -. Il Mise ha presentato una nuova tabella con prezzo finale, in media sui 10 anni, sotto i 30 euro e non lontani dai 25 euro del Memorandum of Understanding, Glencore vuole certificazione e garanzia sui 10 anni.»

«Attualmente è disponibile l’accordo bilaterale tariffario con gestore attorno ai 37 euro e discesa sotto i 29 euro con strumenti compatibili con la normativa UE (interrompibilità, riduzione costi di dispacciamento, etc.) – aggiunge la segreteria Fim Cisl -. La garanzia di tariffa sui 10 anni non esiste in nessuna parte d’Europa e attualmente tale costo energetico sarebbe il più basso a livello continentale. Il Governo ha comunicato a Glencore che lo schema di riduzione dei costi energetici rappresenta la massima aderenza possibile con il Memorandum of Understanding e che non ci sono più spazi di ulteriori significative riduzioni. Inoltre il Governo ci ha comunicato che non ci sono spazi per partecipazioni pubbliche, specie nel caso, come in altre vicende industriali, si configurerebbero come “aiuti di Stato” dalla UE e, pertanto, non solo illegittimi ma sanzionabili.»

«Il Governo attende la risposta di Glencore entro e non oltre la settimana prossima. Le richieste di tempo di Glencore, continuano da troppo tempo e, in un contesto in cui la stessa multinazionale beneficia già di importanti riduzioni tariffarie in altri stabilimenti. Da tempo chiediamo di dare risposte definitive, anche perché il trascorrere del tempo rende sempre più difficile non solo il riavvio dello smelter ma la condizione dei lavoratori. Allo stesso tempo è inaccettabile che Alcoa – conclude la segreteria nazionale Fim Cisl – consideri la partita chiusa parlando do “tempo scaduto”, minacciando l’avvio dello smantellamento e dall’altro non consenta ad altri potenziali investitori l’accesso ai dati o allo stabilimento per costruire ulteriori offerte di acquisto.»

 

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