7 May, 2024
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Il Consiglio regionale stamane ha approvato i primi 13 articoli del disegno di legge in materia urbanistica ed edilizia.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, ha prestato il giuramento prescritto dalla legge il nuovo assessore dei Lavori pubblici Gianni Balzarini. Quindi il presidente ha annunciato una breve sospensione dei lavori per tenere una conferenza dei capigruppo. Subito dopo, prima di affrontare l’ordine del giorno con l’esame degli articoli e degli emendamenti del Dl n. 408/A – Giunta regionale –“Disposizioni urgenti in materia di urbanistica ed edilizia”, hanno preso la parola diversi consiglieri regionali sull’ordine dei lavori.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha protestato perché la sua precedente sollecitazione rivolta al presidente Francesco Pigliaru per riferire al Consiglio sugli sviluppi della crisi politica è rimasta senza risposta. «L’Aula – ha affermato – non può essere scambiata per luogo in cui tutto può succedere senza chiarezza e trasparenza, ignorando importanti fatti politici che non possiamo lasciare alla ribalta mediatica».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha ricordato invece la drammatica giornata di ieri, quando gravi incendi hanno colpito la Sardegna e in particolare la città di Iglesias, dove sono state evacuate molte case private ed è stato devastato un grande patrimonio pubblico, con conseguenze che avrebbero potuto essere ancora più gravi se il dispositivo dei soccorsi non avesse funzionato con la massima efficienza. «Tuttavia – ha aggiunto Pietro Cocco – ritengo opportuno che l’assessore dell’Ambiente riferisca al Consiglio e, soprattutto, auspico che alla città di Iglesias siano assegnate le risorse necessarie, in tempi brevi e con procedure rapide (anche con la costituzione di apposito fondo) per restituire funzionalità al patrimonio pubblico andato parzialmente distrutto».

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi si è associato alla richiesta formulata da Pietro Cocco ed ha poi sollecitato la commemorazione pubblica dello scomparso leader politico sardo Salvatore Ladu.

Il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta ha lamentato la crescente difficoltà della quarta commissione di avere una interlocuzione con l’assessore dei Trasporti sul problema dei collegamenti con le isole minori.

Il consigliere dei Riformatori sardi Luigi Crisponi, «approfittando della presenza del nuovo assessore» Gianni Balzarini ha sollevato il problema del ponte di Oloè, fra Oliena e Dorgali, crollato nel 2013 a causa dell’alluvione in cui perse la vita anche un agente di polizia. «Ora la situazione di quella struttura è indecente – ha protestato Luigi Crisponi – perché strutture non è ancora transitabile con gravi danni per l’agricoltura ed il turismo». Recentemente, ha detto ancora Crisponi, «la prefettura di Nuoro ha disposto la sorveglianza del ponte affidandola all’esercito perché molti continuano a transitarvi a loro rischio e pericolo ma è evidente che non si può restare così sotto scacco per 4 anni, rinviando ancora un intervento che l’assessorato aveva colpevolmente trascurato e che invece non si può più rimandare, esaminando anche soluzioni alternative».

Al termine dell’intervento di Luigi Crisponi, il presidente Gianfranco Ganau, come annunciato, ha sospeso la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha comunicato che, a parziale modifica dell’ordine del giorno, l’Aula comincerà l’esame delle mozioni 317 (Augusto Cherchi e più)  e 321 (Paolo Truzzu e più) sulla riforma della magistratura onoraria.

Prendendo ancora la parola sull’ordine dei lavori il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha ribadito che, rispetto alla richiesta di riferire al Consiglio sulla crisi politica alla Regione, «non c’è stata risposta e per noi è un rifiuto molto grave ed inspiegabile, reticente, abbiamo almeno il diritto di conoscere le lettere di dimissioni dell’assessore precedente ed il presidente non può nascondersi dietro un dito, anche perché, su questi argomenti, Antonio Pigliaru ha scritto molto e non vorrei che anche questo fosse ignorato».

Il presidente Pigliaru, premettendo di voler svolgere un intervento «per rispetto al Consiglio anche la richiesta non appare particolarmente appropriate come in questo caso”, ha affermato che “tutto è avvenuto nella massima trasparenza sia prima che dopo e se c’è l’esigenza di inoltrare al Consiglio le lettere di Maninchedda lo faremo». «In quelle lettere – ha poi ricordato – ci sono punti di vista diversi e si parla molto anche della fatica del governare, ma tutto è stato portato alla conoscenza dei nostri elettori e della comunità regionale; non trovo quindi appropriata una richiesta di dibattito per dire qualcosa oltre ciò che è stata detto». «Per quanto riguarda i rapporti con Partito dei sardi – ha concluso Francesco Pigliaru – ribadisco che ha confermato il suo interesse a proseguire nella nostra esperienza di governo; per il resto è tutto nelle lettere e dovrei leggerle per intero, non c’è nessuna crisi e non vedo elementi di allarme pur comprendendo che, su questo, le opinioni non possono che essere divergenti».

Il Consiglio ha quindi iniziato la discussione della mozione 317 ed il presidente ha dato la parola al consigliere Augusto Cherchi (Pds) per illustrarne il contenuto.

In apertura Augusto Cherchi ha messo l’accento sul fondamento costituzionale del ruolo della magistratura onoraria e sulla legge del ’98 che, in realtà, è stata applicata con una serie di proroghe che hanno istituzionalizzato una situazione anomala «in cui 5.000 magistrati onorari gestiscono oltre il 50% del carico complessivo dei tribunali, in un quadro normativo di grande precarietà di lavoro, senza riconoscimenti economici e sociale e senza che ti tenga conto delle responsabilità loro affidate». «Lo stesso Consiglio europeo – ha proseguito Cherchi – ha sollecitato l’Italia ad introdurre elementi di protezione sociale come malattia, paternità e maternità, ma legge delega al Governo per l’emanazione di successivi decreti legislativi e l’istituzione della categoria unica dei giudici onorari di pace, approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri, non risponde affatto a questa sollecitazione». «Anzi – ha dichiarato Augusto Cherchi – trasforma il lavoro dei magistrati in una sorta di part time solo due volte a settimana ignorando che la vera attività si svolge full time, una scelta irragionevole che ignora tutto il problema della previdenza e determinerà il forte rallentamento di attività giudiziaria». «In definitiva – ha concluso – ritengo che anche la Sardegna debba fare la sua parte per il riconoscimento del pieno diritto dei magistrati onorari alla giusta retribuzione ed alla sicurezza sociale, al fine di garantire sia l’indipendenza della categoria che la ragionevole durata del processo».

Il primo firmatario della mozione 321 Paolo Truzzu (Misto-Fdi), dopo aver condiviso molti punti della mozione del collega Cherchi, ha sostenuto che «la riforma è necessaria per lo stesso Governo anche a fronte della decisioni della Unione europea che ha censurato la precarietà di una professione importantissima ma senza diritti e senza dignità, chiamata anche a garantire più sicurezza al cittadino». «Invece – ha lamentato Truzzu – il Governo ha fatto una riforma peggiorativa che cristallizza la precarietà ed affida ai magistrati onorari competenze maggiori senza giusta retribuzione, con un rapporto part time privo di tutela previdenziale, una fictio iuris perché il progetto sarebbe contraddetto in pochissimo tempo dalla realtà, senza peraltro sollevare l’Italia dalla procedura di infrazione europea». «Il nostro dovere – ha concluso – è quello di riaffermare con forza il concetto della giusta retribuzione, cambiando radicalmente una riforma che rischia di fermare il sistema giustizia a danno dei più deboli, si deve quindi cambiare strada con soluzioni già applicate e presenti nel nostro ordinamento, come la legge 217, per inserire i magistrati onorari fra i dipendenti dello Stato; auspico dunque che anche la Sardegna approvi le mozioni con voto unitario».

La consigliera Annamaria Busia (Misto) ha criticato la sottovalutazione del problema della giustizia onoraria, «una protesta giusta in difesa della giustizia di prossimità che incide profondamente sulla vita quotidiana delle persone; non si può lavorare due giorni alla settimana ed è umiliante la stessa idea di una giustizia amministrata part time, perché il giudice, come ricordava Calamandrei, vive notti insonni agitate da incubi e non possiamo  fermare la società perché non funziona la giustizia». «Purtroppo –  ha aggiunto – sulla giustizia si stanno scaricando altre problematiche dimenticando però che anche leggi non funzionano se il sistema non funziona, per cui è necessario che anche la Giunta regionale sarda prenda posizione».

Per il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu «fa bene il Consiglio ad occuparsi di questo problema importantissimo, sia per gli aspetti della lotta al precariato per la dignità del lavoro, sia soprattutto perché stiamo facendo sforzi immani per rendere appetibile il sistema Sardegna anche per gli investitori stranieri e certamente non può esserlo se manca un anello come la giustizia». «Invito perciò il presidente – ha concluso – ad esercitare la necessaria moral suasion presso il Governo, sostenendo l’azione delle 8 Regioni che hanno già deliberato e con le quali dobbiamo lavorare insieme».

Il consigliere Antonio Gaia (Cps), ha detto fra l’altro che «spesso il legislatore dimentica il riferimento alla carta costituzionale, violata palesemente da questa riforma, e dimentica che i magistrati onorari, oltre a smaltire il 50% delle pratiche fanno anche tutto il lavoro sporco istruttorio e di fatto mandano avanti la complessa macchina della giustizia». Gaia, dopo aver ricordato una sua iniziativa per istituire a Cagliari una con camera nazionale di mediazione per le imprese che operano nel Mediterraneo, ha concluso auspicando un ruolo significativo della Sardegna,

Il consigliere dei Riformatori Michele Cossa ha espresso il suo plauso per l’iniziative del Consiglio di occuparsi del malfunzionamento della giustizia «che si riflette negativamente sulla vita dei cittadini e sul ciclo economico». «Svilire i magistrati onorari e dequalificarli – ha sostenuto – significa fare un danno spaventoso alla comunità, danno provocato anche da una riforma sbagliata che fa un passo avanti e due indietro e non risolve i problemi creando anzi una specie di sotto proletariato intellettuale indegno di un paese civile».

Per l’on. Marco Tedde (Fi) «il tentativo di riforma è inqualificabile ed è sbagliato chiamare magistrati queste figure perché non hanno la dignità e il decoro della funzione giurisdizionale. E non sono nemmeno messi in grado di amministrare la giustizia in modo rapido ed efficace. Le conseguenze sono chiare per tutti gli utenti della giustizia. Questa riforma inciderà in modo danno sono sulla giustizia ed è per questo che chiediamo alla Giunta di portare al governo la voce della nostra preoccupazione».

L’assessore Filippo Spanu ha preso la parola per la Giunta: «Noi riteniamo che gli uffici giudiziari debbano agire al meglio e per questo ci siamo già adoperati sotto il profilo del personale. Ci faremo parte diligente col governo e col Parlamento e lo faremo in raccordo con le altre regioni che stanno esprimendo la nostra stessa posizione».

Per replica l’on. Augusto Cherchi (Pds) si è detto soddisfatto.

Di seguito l’on. Paolo Truzzu (FdI) ha detto che «il rischio della ricaduta, ovvero del peggioramento dei servizi è alto».

La mozione 317 è stata approvata e così la 321. 

L’Aula ha poi affrontato il ddl 408 (disposizioni urgenti in materia di Urbanistica ed edilizia), ripartendo dall’articolo 1, visto che la settimana scorsa era già stato votato il passaggio agli articoli.

Approvato l’articolo 1 “Modifiche all’articolo 3 della legge regionale n. 23 del 1985 (Opere soggette a permesso di costruire)” con l’emendamento aggiuntivo della Giunta n. 270

Approvato anche l’articolo 2 “Modifiche all’articolo 5 della legge regionale n. 23 del 1985 (Variazioni essenziali) con l’emendamento aggiuntivo 18 (Ruggeri) e l’articolo 3 “Modifiche all’articolo 6 della legge regionale n. 23 del 1985 (Sanzioni per interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali)”.

L’articolo 4 “Varianti in corso d’opera” è stato approvato e l’emendamento 16 di maggioranza (Piero Comandini) relativo alle sagome degli edifici vincolati o meno è stato illustrato dal primo estensore ma poi ritirato.

Approvato anche l’articolo 5 “Modifiche all’articolo 10 bis della legge regionale n. 23 del 1985 (Opere soggette a Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA))”. L’emendamento 264 (Comandini e più) con lo scopo di snellire il lavoro degli uffici è stato discusso ma poi ritirato con l’invito «rivolto alla Giunta di modificare la Scia inserendo le opere non essenziali».

Sull’articolo 6 “Modifiche all’articolo 11della legge regionale n. 23 del 1985 (Mutamenti della destinazione d’uso)” l’on. Attilio Dedoni (Riformatori sardi) ha annunciato la richiesta di voto segreto sugli emendamenti 274 (Pietro Pittalis) e 273 (Piero Comandini). 

Il primo (soppressivo del comma 3 dell’articolo 6) è stato approvato con 27 favorevoli e 24 contrari.

L’emendamento 273 (servizi connessi alla residenza) è stato approvato con 29 favorevoli e 22 contrari.

L’on. Piero Comandini (Pd) ha illustrato l’emendamento 275, che tende ad evitare che i Consigli comunali debba riesaminare una seconda volta i piani attuativi in caso di mutamento della destinazione d’uso. Contrario l’assessore Cristiano Erriu, che ha invitato al ritiro. L’invito è stato accolto.

Il testo dell’articolo 6 è stato approvato e anche l’emendamento 301 all’emendamento 19 (immobili a destinazione strettamente sportiva).

Approvato anche l’articolo 7 “Modifiche all’articolo 14 della legge regionale n. 23 del 1985 (Opere eseguite in assenza di SCIA)”.

Anche all’articolo 8 “Modifiche all’articolo 15 della legge regionale n. 23 del 1985 (Interventi di edilizia libera)” sono stati presentati emendamenti poi non approvati o ritirati. Così l’articolo 8 è stato approvato insieme all’emendamento aggiuntivo 261 a firma Valter Piscedda (PD) sulla capacità ricettiva.

Sull’articolo 9 “Modifiche all’articolo 15 quater della legge regionale n. 23 del 1985 (Parcheggi privati)” approvato l’emendamento 263 (Tendas) sulle prescrizioni su immobili in zona urbanistica A e vincolati. Approvato anche l’emendamento 296 (Pierfranco Zanchetta) sul limite massimo dei metri cubi, elevato da 210 a 300.

L’Aula ha poi licenziato l’articolo 10 “Modifiche all’articolo 16 della legge regionale n. 23 del 1985 (Accertamento di conformità)” e il 10 bis “Incentivazione degli interventi di riuso del patrimonio edilizio dismesso e per l’efficientamento energetico”  on l’emendamento aggiuntivo 20 (Luigi Ruggeri) sui “consorzi dei proprietari di aree libere e fabbricati”.

Approvato l’articolo 11 “Modifiche all’articolo 10 bis della legge regionale n. 45 del 1989 (Piano paesaggistico regionale: tutela delle zone di rilevante interesse paesistico ambientale)” e l’articolo 12 “Modifiche all’articolo 20 della legge regionale n. 45 del 1989 (Formazione, adozione e approvazione del piano urbanistico comunale e intercomunale)” con l’emendamento aggiuntivo 21 (poi emendato ulteriormente) e 262 (emendamento al 303).

Sull’articolo 13 “Piano di utilizzo dei litorali (PUL)”  lunga discussione sull’emendamento 304. Il tema è stato introdotto dall’assessore Cristiano Erriu, che ha detto: «E’ necessario introdurre una norma che distingue le tipologie delle strutture a servizio della balneazione come le corsie di lancio per il kite surf». Anche l’on. Antonello Peru (FI) ha preso la parola per dire che «l’emendamento della commissione urbanistica è finalizzato a far vivere per dodici mesi i litorali urbani»”. Sulla stessa posizione l’on. Roberto Desini (PDS), che ha ricordato il suo impegno e quello del collega Salvatore Demontis in commissione per l’approvazione della norma a favore della spiaggia di Platamona.

Anche l’on. Salvatore Demontis ha parlato di «ottima soluzione per il litorale metropolitano, così frequentato tutto l’anno».

L’emendamento 304 è stato dunque approvato insieme all’articolo 13.

L’Aula è quindi passata all’esame dell’articolo 13 bis “Osservatorio regionale per l’urbanistica e l’edilizia”.

Sentiti i pareri della Commissione e della Giunta sugli emendamenti, il presidente ha comunicato il ritiro di tutti gli emendamenti soppressivi totali e parziali presentati dall’opposizione. Il Consiglio ha quindi approvato il testo dell’articolo per alzata di mano.

Ritirati anche gli emendamenti all’articolo 13 ter “Commissione permanente sulle problematiche edilizie e urbanistiche della disabilità” che è stato rapidamente approvato dall’Aula.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi dichiarato conclusa la seduta.

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Dieci fari tra i più noti della Sardegna, in zone di particolare rilievo paesaggistico ed ambientale e di grande potenzialità turistiche, saranno dati in locazione o in concessione per essere oggetto di interventi di restauro e riutilizzo. All’interno di una visione che promuove, in sinergia tra diversi livelli amministrativi e con il coinvolgimento dei privati, la piena valorizzazione degli immobili esistenti, la Regione e l’Agenzia del Demanio, per la prima volta in Italia, in un rapporto di proficua collaborazione, elaboreranno congiuntamente un bando che riguarderà ben 10 tra fari e stazioni semaforiche: 9 regionali e uno ancora in capo allo Stato.
«La Regione possiede beni di grande valore: vogliamo metterli in grado di creare reddito e occupazione – dice il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Siamo ben consapevoli che giocare questa partita significa dover affrontare complessità burocratiche e contenziosi, ma non si può continuare a tenerli bloccati come è stato fatto per troppo tempo, con il risultato di vederli trasformati spesso in ruderi abbandonati. Siamo determinati a metterli a disposizione e, nel caso dei fari ci siamo riusciti grazie ad un importante lavoro di squadra e alla collaborazione con l’Agenzia del Demanio, che ci permette di raggiungere una maggiore e immediata visibilità internazionale.»
La Giunta, su proposta dell’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu e di concerto con gli assessori della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano e del Turismo Barbara Argiolas, ha infatti dato mandato all’Assessorato degli Enti locali di stipulare un accordo di collaborazione con l’Agenzia del Demanio per la predisposizione e attuazione degli atti esecutivi del Progetto Orizzonte Fari, in attuazione del Programma integrato di valorizzazione dei compendi costieri, predisposto dalla Conservatoria delle Coste della Sardegna e approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 19/45 del 14 maggio 2013.
Il Programma integrato di valorizzazione include i seguenti fari e stazioni semaforiche:
– vecchio faro di Razzoli (La Maddalena);
– faro di Punta Filetto – Isola di Santa Maria (La Maddalena);
– ex stazione di vedetta di Marginetto (La Maddalena);
– ex faro di Capo d’Orso (Palau);
– ex stazione segnali di Capo Sperone (Sant’Antioco);
– ex stazione semaforica di Capo Ferro (Arzachena);
– ex stazione di vedetta di Capo Fìgari (Golfo Aranci);
– ex stazione segnali di Punta Falcone (Santa Teresa Gallura);
– ex stazione semaforica di Punta Scorno (Isola dell’Asinara);
– faro di Capo Comino (Siniscola), ancora in capo allo Stato.
Il restauro degli edifici esistenti è consentito negli ambiti di paesaggio costieri. Eventuali modifiche alle disposizioni contenute negli strumenti urbanistici comunali possono essere apportate attraverso specifiche varianti, anche per interventi di riuso e trasformazione a scopo turistico-ricettivo degli immobili.
«La Regione possiede beni di grande valore e vogliamo metterli in grado di creare reddito ed occupazione – spiega il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Siamo ben consapevoli che giocare questa partita significa dover affrontare complessità burocratiche e contenziosi, ma non si può continuare a tenerli bloccati come è stato fatto per troppo tempo, con il risultato di trasformarli spesso in ruderi abbandonati. Facciamo la nostra parte mettendoli a disposizione perché, nel rispetto delle regole, tornino a nuova vita e vengano resi produttivi. Siamo determinati ad andare avanti in questa direzione – conclude il presidente Pigliaru -. Nel caso dei fari ci siamo riusciti grazie ad un importante lavoro di squadra e alla collaborazione con l’Agenzia del Demanio, che ci permette di raggiungere una maggiore e immediata visibilità internazionale.»
«I fari e le stazioni semaforiche – sottolinea l’assessore Erriu – sono collocati in promontori o piccole isole, in zone dichiarate di pubblico interesse, talvolta all’interno di Parchi e riserve nazionali o regionali oppure di aree marine protette e di siti di interesse comunitario. Sono immobili di proprietà pubblica, dunque soggetti a vincolo storico-culturale. Anche le norme tecniche di attuazione del Piano Paesaggistico Regionale, nel riconoscere alla rete infrastrutturale storica la natura di bene identitario, ricomprendono fanali e fari, che devono essere oggetto di interventi di valorizzazione e riuso nel contesto dei circuiti di fruizione del paesaggio. Con il coinvolgimento degli imprenditori privati e delle amministrazioni locali su cui questi beni ricadono, valuteremo i progetti più ambiziosi che contribuiscano al rilancio economico e turistico dei territori, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio. Abbiamo voluto impostare un approccio unitario di questa materia, per costruire un circuito di fruizione dei paesaggi costieri in maniera integrata. Per questo motivo stipuleremo un accordo di collaborazione con l’Agenzia del Demanio, che di recentemente ha dato vita al Progetto Valore Paese Fari, il quale punta alla promozione di una rete nazionale dedicata ad una forma di turismo sostenibile, legata alla cultura del mare e dell’ambiente mediterraneo. Tale accordo – conclude Cristiano Erriu – consentirà di utilizzare un unico modello gestionale nella ricerca dei migliori aggiudicatari per una valorizzazione del patrimonio costiero inclusiva.»
«Questa iniziativa è perfettamente in linea con le nostre politiche ambientali – afferma l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano -. Naturalmente i bandi selezioneranno progetti vincenti, cioè rispettosi di tutti i principi della sostenibilità sia nel restauro che nella fruizione delle aree. Negli atti di concessione dovranno infatti essere contemplati impatti ambientali minimizzati, compresa la gestione dei rifiuti, e dovranno essere definiti alti standard di qualità ambientale per la fruizione dei beni resi accessibili, specialmente in quelli situati nei parchi nazionali e nelle aree marine protette.»
«Si tratta – dice l’assessore del Turismo Barbara Argiolas – di strutture inserite in scenari di grande pregio che avranno nuova vita e potranno essere valorizzate, sempre nel rispetto di quel modello di sviluppo sostenibile che questa amministrazione sta portando avanti. Riteniamo che questa seconda vita dei fari ci aiuterà a rendere più ampia anche la nostra offerta di qualità. In tutto il mondo le vecchie torri costiere di segnalazione, quelle ancora operative e quelle dismesse, sono sempre più spesso oggetto di riconversioni e soddisfano target di turisti sensibili alla salvaguardia del paesaggio e ad alta capacità di spesa.»

 

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A partire dalla mattinata di ieri, 26 giugno, è stato dato avvio dai tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna alle operazioni di ricerca del signor Luigi Dessì, 73 anni, disperso dal 24 giugno nel comune di San Vito, in provincia di Cagliari.

A seguito dell’attivazione richiesta dalla Prefettura di Cagliari, la Centrale Operativa del CNSAS della Sardegna, messasi a disposizione delle autorità preposte al coordinamento della ricerca fin da sabato 24 giugno, ha preso parte alle operazioni a seguito dell’estensione su ambiente impervio dello scenario di ricerca, non più circoscritto al centro abitato e alle aree periferiche antropizzate.

Dall’analisi degli elementi acquisiti dalle altre forze in campo nei due giorni precedenti, si può constatare una tipologia di ricerca complessa, determinata da diversi avvistamenti, tutti comunque da verificare, in aree anche molto distanti e differenti.

Ieri sul campo hanno operato circa 20 tecnici provenienti dalla Stazione Alpina e Speleo di Cagliari, Stazione Alpina del Medio Campidano e Stazione Speleo di Iglesias, suddivisi in squadre, alle quali hanno preso parte anche i volontari della Protezione Civile del Sarrabus Gerrei, i Carabinieri della Compagnia di San Vito, il 9° Battaglione dei Carabinieri, il personale del C.F. di Vigilanza Ambientale e del C.N. dei Vigili del Fuoco, parenti e conoscenti del disperso.

Coordinati dal CCR (Centro di Coordinamento delle Ricerche) del CNSAS, i tecnici del Soccorso Alpino e le altre forze in campo son stati coadiuvati da due UCRS – Unita Cinofile da Ricerca di Superficie – che fin oltre la mezzanotte hanno perlustrato alcune aree prioritarie.

All’alba di oggi son riprese le ricerche da parte delle squadre a terra, alle quali si aggiunge il supporto di un elicottero AW 139 della Polizia di Stato, attivato dal Comando dei Carabinieri su disposizione della Prefettura di Cagliari, per un sorvolo su una zona individuata dalla strategia di ricerca come prioritaria sulla quale concentrare l’attività.

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L’Amministrazione comunale di Carbonia, in collaborazione con l’Associazione Lega nazionale difesa del cane, promuove una campagna contro l’abbandono dei cani, attraverso la pubblicizzazione di un manifesto illustrativo con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza a una cultura volta al rispetto e al benessere degli animali.

«L’abbandono degli animali domestici, soprattutto nel periodo estivo, è una piaga che colpisce il nostro territorio – dice il sindaco, Paola Massidda -. L’ultimo episodio risale a pochi giorni fa, esattamente a venerdì scorso, quando ignoti hanno abbandonato cinque cuccioli a Carbonia. L’Amministrazione comunale di Carbonia intende combattere questo fenomeno che denota una scarsa cultura e ha ripercussioni a livello sociale e economico. Un diffuso malcostume al quale intendiamo opporci strenuamente. Nella migliore delle ipotesi gli animali abbandonati vengono affidati ai canili, con generazione di spesa pubblica, e rimangono in attesa di nuovi proprietari. Nella peggiore delle ipotesi, invece, i cani sono oggetto di investimento veicolare o, altrimenti, creano degrado ambientale e possono diventare aggressivi contro le persone.»

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Dopo le fiamme che hanno provocato danni ingentissimi, a Iglesias divampano le polemiche sui ritardi nelle operazioni di spegnimento del rogo e sulla mancanza di una base logistica nel Sud Sardegna. L’incendio ha seminato panico e distruzione, con uno scenario infernale alla periferia della città, tra Monteponi e Villamarina. Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha vissuto da vicino quei momenti.

«Mai vista una cosa del genere – racconta Gianluigi Rubiu – con la città devastata dalle fiamme. Abbiamo temuto il peggio, con il fuoco che ha divorato migliaia di ettari di bosco e macchia mediterranea. Un pomeriggio che non sarà facile archiviare, anche perché, è parso subito chiaro che il fuoco si sarebbe spinto verso la città. Alle 15.00 ho inviato quindi la richiesta urgente alla macchina operativa regionale. I primi velivoli per lo spegnimento del rogo sono arrivati dopo un’ora, con le fiamme che avanzavano indisturbate.»

«Ci siamo sentiti abbandonati. Per diversi minuti hanno agito da soli tantissimi volontari, compresi gli agenti di Forestas ed il Corpo Forestale – sottolinea Gianluigi Rubiu, che ha già presentato un’interrogazione urgente – . E’ stata evidente la carenza della macchina antincendi regionale, con la mancanza di una base operativa dei Canadair nel Sud Sardegna. E’ impensabile che la stazione sia dislocata solo a Olbia, con tempi lunghissimi per gli interventi nella parte meridionale dell’Isola. Una lacuna che mette a rischio tutto il territorio del Sulcis Iglesiente oltreché il basso Campidano. Ci chiediamo come si possa mantenere una sottostazione dell’Enel in prossimità di una pineta – conclude Gianluigi Rubiu – senza alcuna manutenzione. O, ancora, come sia possibile far attraversare i cavi dell’alta tensione in mezzo agli alberi, con pericoli per l’innesco delle fiamme.»

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Il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, ha diffuso una nota nella quale esprime «solidarietà e vicinanza a tutti i cittadini iglesienti» per il dramma provocato dallo spaventoso incendio che ha devastato alcune zone della città

«Ho ancora negli occhi le immagini orripilanti delle fiamme che ieri hanno devastato la città di Iglesias – scrive Paola Massidda -. Si tratta di fatti di una gravità inaudita. Gli incendi hanno distrutto abitazioni, automobili, allevamenti e diversi ettari di patrimonio ambientale. A nome di tutta l’Amministrazione Comunale di Carbonia esprimo massima solidarietà e vicinanza alla città di Iglesias, all’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Emilio Gariazzo e all’intera comunità iglesiente. Il comune di Carbonia è a disposizione per qualsiasi esigenza.»

«Un pensiero va a tutte le centinaia di famiglie che hanno subito l’impatto delle fiamme – aggiunge Paola Massidda -. Sono certa che la città di Iglesias saprà rialzarsi e reagire anche a questi fatti incresciosi.

«Un ringraziamento – conclude il sindaco di Carbonia – va a tutti i volontari, ai Vigili del Fuoco, al personale del Corpo Forestale, di Forestas, della Protezione civile e alle forze dell’ordine che, con grande spirito di volontà, sacrificio ed abnegazione sono riusciti a domare le fiamme e a prestare soccorso a tanti cittadini

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Il dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università di Sassari, in sinergia e collaborazione con il comune di Sant’Antioco e il Museo archeologico “Ferruccio Barreca”, organizza l’XI “SUMMER SCHOOL DI ARCHEOLOGIA FENICIO-PUNICA”.

I venerdì del 7, 14 e 21 luglio dalle ore 18.00 nei locali del MAB-Museo Ferruccio Barreca, sarà possibile osservare da vicino, nell’ambito dell’iniziativa “DA SULKY A SULCI – WORKSHOP SULLA CULTURA MATERIALE DEL I MILLENNIO A.C.” il lavoro degli archeologi e degli studenti, impegnati nella documentazione e nello studio dei reperti di età nuragica, fenicia, punica e romana rinvenuti nell’area del Cronicario. Nelle stesse date, alle ore 19.00, si terranno alcune conferenze di approfondimento sui lavori in corso e sul contesto della Tomba 7 PGM della necropoli punica.

Il sabato 29 luglio, dalle 10.00 alle 19.00, il Museo Ferruccio Barreca sarà il teatro della Giornata di studi internazionale in onore di Piero Bartoloni, alla quale parteciperanno alcuni tra i maggiori esponenti dell’archeologia mediterranea e degli studi fenici e punici, riuniti attorno al tema “Cartagine, il Mediterraneo centrale e la Sardegna. Società, economia e cultura materiale”. Durante la Giornata di Studi, organizzata in omaggio all’attività scientifica di Piero Bartoloni che terrà l’intervento conclusivo, verrà dato particolare risalto ai più recenti studi e alle nuove indagini archeologiche in corso nei numerosi insediamenti della Sardegna (Sulky, Monte Sirai, Monte Prama, S’Urachi, Villamar, Cagliari, Villasimius) e del Mediterraneo centrale (Cartagine, Kerkouane, Mozia, Ibiza, Pyrgi).

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Moby e Tirrenia continuano nella loro opera di promozione e valorizzazione degli eventi culturali in Sardegna. Le due Compagnie del Gruppo Onorato Armatori sono infatti partner del Festival letterario “L’Isola delle Storie”, iniziativa che si svolgerà dal 29 giugno al 2 luglio nell’affascinante atmosfera di Gavoi, cittadina situata nel cuore della Barbagia.

Moby e Tirrenia anche quest’anno sostengono con piacere questo importante appuntamento, dandogli massima visibilità sui propri siti internet e sui canali social delle due Compagnie.

La manifestazione, giunta alla quattordicesima edizione, rappresenta uno degli appuntamenti culturali più attesi in Sardegna, e ogni anno cattura l’interesse di migliaia di persone, sia dalla Sardegna che dal continente. Anche quest’anno sono attesi grandi artisti: dalla poliedrica Luciana Littizzetto, attrice, scrittrice ed ex professoressa di educazione musicale e di lettere, a Diego Bianchi (conosciuto anche come Zoro), conduttore televisivo, videomaker e regista. E poi ancora l’economista e filosofo francese Serge Latouche, Domenico Quirico (giornalista e inviato di guerra de La Stampa), la scrittrice Michela Marzano, Giuseppe Antonelli, collaboratore dell’inserto “La lettura” del Corriere della Sera, e tanti altri importanti autori.

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Il violento incendio che ieri ha interessato alcune zone di Iglesias ha danneggiato anche la linea elettrica che alimenta gli impianti Igea di Campo Pisano. La società ha comunicato ad Abbanoa l’impossibilità di poter rifornire di acqua potabile fino al ripristino dell’Energia Elettrica. Da Campo Pisano dipende gran parte dell’approvvigionamento idrico della città: per questo motivo con urgenza è necessario chiudere l’erogazione da mezzogiorno di oggi fino a domani mattina alle 6.00 per consentire di immagazzinare nei serbatoi cittadini maggiore risorsa dai pozzi e dalle sorgenti locali. E’ stato attivato anche un servizio di autobotti. 

In via emergenziale, ulteriori 10 litri al secondo sono stati destinati verso Iglesias rimodulando le portate delle fonti di approvvigionamento di Villamassargia, dove sarà necessario eseguire una chiusura dell’erogazione dalle 20.00 di stasera alle 6.00 di domani mattina.

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Giovedì 29 giugno, a Carbonia, le squadre di Abbanoa saranno operative in via La Spezia per assistere Area al collegamento delle nuove condotte realizzate per alimentare dodici alloggi di edilizia residenziale popolare. Per consentire l’esecuzione dei lavori verrà sospesa l’erogazione dalle 8.00 alle 14.00 alle utenze di via La Spezia. 

Sempre giovedì, i tecnici di Abbanoa interverranno anche sulla condotta di avvicinamento al servizio della frazione di Is Gannaus, dove sarà installata una nuova valvola regolatrice. Sempre dalle 8.00 alle 14.00, verrà sospesa l’erogazione a Is Gannaus, Medau Su Rei, Is Maccionis e nel tratto di via Nazionale tra via Lubiana e la rotatoria.

In entrambi i casi, le interruzioni potrebbero essere minori, qualora i lavori dovessero terminare in anticipo rispetto al tempo preventivato. Eventuali fenomeni di torbidità, dovuti allo svuotamento e successivo riempimento della condotte, saranno eliminati con operazioni di spurgo e pulizia dei tratti di rete interessati