29 April, 2024
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Il Partito dei Sardi rilancia la riforma del Corpo forestale.

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Il Partito dei Sardi rilancia la riforma del Corpo forestale.

Aumento delle competenze e rafforzamento delle funzioni, apertura della Scuola di formazione di Nuoro, retribuzione del servizio che gli agenti sardi svolgono per conto dello Stato. Sono i punti cardine attorno ai quali il PdS chiede che sia rilanciato il dibattito sulla riforma del Corpo forestale ambientale della Sardegna, da troppo tempo arenatosi sulla semplice proposta di legge presentata dalla Giunta Pigliaru e finora mai analizzata e discussa dagli organismi consiliari.

A riaccendere i fari su un tema relegato inspiegabilmente nell’ombra, è il presidente del Gruppo del Partito dei Sardi in Consiglio regionale, Gianfranco Congiu: «Riteniamo sia urgente varare la riforma del Corpo forestale, e vogliamo che si riprenda il dibattito in commissione perché abbiamo la sensazione che non tutte le forze politiche vogliano dare quell’impulso riformista del quale il Corpo forestale ha bisogno», spiega il capogruppo del Partito dei Sardi.

Il Corpo forestale nacque nell’85 da una felice intuizione dell’allora presidente della Regione, Mario Melis, e nel corso degli anni ha maturato competenze tali da rappresentare un vero fiore all’occhiello per Sardegna nel campo della difesa del patrimonio ambientale forestale. Tante sono gli impegni cui assolve con grande competenza il Corpo:

– annovera oltre 1.300 addetti impegnati nel fronte della lotta agli incendi boschivi e sul campo della prevenzione dei reati ambientali edilizi;

– è impiegato abbondantemente dalle Procure isolane quali ufficiali di Polizia giudiziaria nell’ambito di tantissime inchieste per reati ambientali e nella prevenzione dell’abusivismo edilizio.

– ha maturato competenze tali nella lotta incendiaria da essere consultato dagli omologhi Corpi di altri stati europei, come per esempio il Portogallo.

– la recente riforma nazionale, che ha di fatto sciolto il corpo forestale nazionale facendolo confluire nell’arma dei carabinieri e nei vigili del fuoco, ha salvaguardato i corpi regionali (come quello sardo, trentino e valdostano) proprio a causa della loro peculiarità e insostituibilità.

«Noi siamo per il rafforzamento delle funzioni e per una riorganizzazione del Corpo che consenta di accrescerne competenze e specializzazione, anche al servizio degli enti locali sempre più impegnati nel campo della Protezione civile, per il rafforzamento degli strumenti di gestione e di Tutela della qualità ambientale. Tutto questo deve essere legato inscindibilmente all’attivazione della Scuola forestale di Nuoro sulla quale sembra essere calata una cappa di silenzio e sulla cui importanza e strategicità sembra non tutti concordino – sottolinea Gianfranco Congiu -. La riapertura del dibattito in commissione servirà  a tutto questo nonché a regolare definitivamente i nostri rapporti con lo Stato centrale proprio in punto di utilizzo  delle competenze del nostro Corpo forestale. I nostri agenti ambientali, altamente specializzati, prestano infatti un vero e proprio servizio di qualità alle attività dello Stato, che non vediamo per quale motivo non debba esserci retribuito: gli introiti serviranno per accrescere ancor di più le competenze – conclude Gianfranco Congiu – e favorire quel ricambio generazionale senza il quale il Corpo, nel breve volgere di qualche anno, sarebbe destinato a scomparire.»

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giampaolo.cirronis@gmail.com

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