29 April, 2024
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A sentire e leggere le dichiarazioni della dirigente della ASSL di Carbonia, i cittadini del Sulcis Iglesiente si aspettavano di salutare il ripristino a 24 ore (h24) del servizio di emodinamica al Sirai di Carbonia ma la notizia è di segno diverso: ora in servizio presso emodinamica rimane soltanto il primario.

Un secondo medico fin qui in reparto, necessario per garantire almeno un servizio per 12 ore ha chiesto ed ottenuto l’aspettativa; naturalmente la richiesta non è di oggi ma data da qualche mese. Non risulta che nel frattempo chi ha ruolo per farlo si sia attivato per fare sì che non si producesse una situazione di vera e propria emergenza. Il reparto che dovrebbe garantire in primo luogo le risposte a gravi situazioni di emergenza, si trova proprio in una situazione di emergenza così grave che potrebbe trovarsi costretto a sospendere del tutto il servizio in determinate situazioni.

Si attendeva un emodinamista da Cagliari ma a quanto pare ha ritirato la propria disponibilità.

Resterebbe un emodinamista da Lanusei che pare sia tuttora interessata al trasferimento a Carbonia ma non si sa bene perché fino a qui non sia arrivata.

Al di là delle voci e dei si dice, conta che nell’immediato chi decide sulla sanità in Sardegna trovi i modi per dare la risposta che può essere una e solo una: si trovino gli specialisti in Regione e fuori, si ripristini il servizio di emodinamica h24 che come tutti sanno è stato in anni recenti una vera e propria eccellenza a cominciare dal primario e tutti gli operatori sanitari, come generalmente riconosciuto in primo luogo dai pazienti e dai loro familiari.

Il territorio si deve mobilitare e ci aspettiamo che la conferenza socio sanitaria con la presenza di tutti i sindaci si riunisca d’urgenza per far arrivare all’assessore regionale della Sanità e al responsabile dell’azienda per la tutela della salute la richiesta di tutto il Sulcis Iglesiente: emodinamica non si tocca ed il servizio deve tornare subito h24.

Francesco Loi

Coordinatore Riformatori sardi Sulcis Iglesiente.

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Era il 29 novembre 2016 quando, a causa di una grave contrazione dell’organico, la struttura dell’Emodinamica del presidio ospedaliero Sirai di Carbonia iniziava a garantire il Servizio solo “H8”, dalle 8.00 alle 16.00, dal lunedì al venerdì. Improvvisamente, quello che dal primo ottobre del 2008 era stato uno dei “fiori all’occhiello della Sanità sulcitana” rischiava di “appassire” per sempre!

Certo, a quel punto, in quelle condizioni, non si  poteva più rispondere appieno alle esigenze dell’utenza…

Nonostante le innumerevoli difficoltà, il Servizio “H 24” era riuscito a “rimanere in piedi” nei quattro mesi precedenti… col tempo le cose sono però peggiorate. Per 16 mesi la Struttura ha potuto contare su due medici e da qualche giorno, dopo che uno di questi ha chiesto ed ottenuto l’aspettativa per un anno, il solo cardiologo interventista rimasto ad operare nella Struttura di Emodinamica, è il dirigente responsabile: Salvatore Ierna.

Ma quanto potrà durare una simile situazione? Per quanto tempo è pensabile che un solo medico possa adempiere e farsi carico di tutta l’attività di Sala, degli interventi programmati, delle urgenze, degli obblighi amministrativi e della partecipazione a corsi e congressi?

Statistiche alla mano, l’incidenza degli infarti, a causa dello stress della vita frenetica dei nostri tempi, è talmente aumentato da imporre di trovare rimedio quanto prima possibile all’attuale gravissima emergenza, salvaguardando un servizio di vitale importanza per il territorio della Assl di Carbonia, visto il grande bacino che copre.

La sua “soppressione”, fino ad oggi categoricamente smentita sia dalla dirigenza Ats sia da quella della Assl di Carbonia, apparirebbe come un “diritto negato” e, in uno scenario come quello che vede il Sulcis come la provincia più povera d’Italia, non farebbe che aggravare la situazione di estremo disagio sociale esistente, con problemi di inadeguatezza dei servizi sanitari.

Cosa ancora dovrà accadere?

Quanto ancora si dovrà sopportare?

Cosa si profila all’orizzonte?

Queste sono le domande per le quali i cittadini/utenti della Assl di Carbonia chiedono delle risposte a chi ha il dovere di darle.

A questo punto, visto che in questi lunghi 16 mesi non sono state trovate soluzioni, appare non più rinviabile una mobilitazione dei Sindaci che, in qualità di “massime autorità sanitarie delle città”, hanno il dovere di tutelare i cittadini che hanno riposto in loro la più totale fiducia.

Nadia Pische

 

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Il responsabile della Gestione operativa del ministero dello Sviluppo economico, Giampiero Castano, ha convocato le parti interessate al progetto di rilancio produttivo dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme, acquisito dalla Sider Alloys lo scorso 15 febbraio, per un incontro inizialmente fissato per martedì 3 aprile, alle 16.00, e in serata spostato a mercoledì 4 aprile, alle ore 13.00, presso il ministero dello Sviluppo economico, in via Molise 2, a Roma.

Intorno allo stesso tavolo si ritroveranno a distanza di poco più di un mese e mezzo, subito dopo Pasqua, il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru; l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri; dal presidente di Sider Alloys Giuseppe Mannina e dal responsabile dei rapporti istituzionali della stessa neoproprietaria dello stabilimento Gaetano Libia; il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi; e, infine, i segretari nazionali e territoriali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Ugl Metalmeccanici e Cgil, Cisl, Uil, Ugl.

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E’ stata sottoscritta oggi tra la Giunta regionale, rappresentata dall’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu, e le organizzazioni sindacali, l’intesa sui criteri di inquadramento nei Comuni e negli Enti pubblici dei lavoratori dell’Area Parco Geominerario provenienti dall’ex Bacino Ati-Ifras. 
L’accordo, espressamente previsto in una delibera approvata dall’Esecutivo, è stato siglato nell’ambito del Tavolo Partenariale, coordinato dallo stesso assessore Filippo Spanu, che segue da alcuni mesi tutte le fasi della vicenda.
Sono poi intervenuti, insieme all’Aspal, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil Filcams, Cisl Fisascat, UilTucs, Filcom Fismic, Usb e Ugl. C’erano inoltre i comuni e gli enti beneficiari dei progetti approvati: Sassari, Iglesias, Parco Porto Conte, Fondazione Cammino di Santa Barbara, Domus Acqua srl, Miniere Rosas e Consorzio Monte Arci.
L’accordo indica alcuni criteri per gli inquadramenti dei lavoratori nel contratto del Terziario, Servizi e Commercio. In particolare gli Enti e i Comuni coinvolti sono chiamati a tener conto della finalità di armonizzare i contratti e di rendere omogenei i trattamenti economici, delle mansioni da svolgere e delle esperienze lavorative maturate. C’è inoltre un esplicito richiamo alla legge n. 34 del 2016 in relazione all’obiettivo di favorire la continuità reddituale.
«Il Tavolo Partenariale – ha detto l’assessore Filippo Spanu – ha voluto formulare un atto di indirizzo agli Enti e ai Comuni che stanno stipulando i contratti di assunzione a tempo determinato. Si chiude un’altra fase importante di una vicenda complessa e articolata che vogliamo portare all’atteso traguardo del reimpiego di tutti i lavoratori provenienti dall’ex bacino Ati Ifras. Siamo a buon punto e nel giro di poche settimane contiamo di soddisfare le esigenze della totalità del personale.»
 

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ippodromo di Villacidro

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria, ha autorizzato ieri il trasferimento verso l’Agenzia Agris Sardegna di un milione di euro destinati al comparto equino regionale. Le risorse erano già state stanziate dal Consiglio regionale, nella legge di programmazione finanziaria, per l’annualità 2018.

500mila euro sono stati destinati all’attività ippica con il finanziamento di montepremi sulle corse ufficiali e per la realizzazione di giornate aggiuntive del calendario regionale. L’intervento ha la finalità di contribuire al rilancio dell’attività ippica sarda con particolare riferimento allo sviluppo e alla selezione della razza angloaraba con la realizzazione di un programma di corse attraverso cui individuare riproduttori, di elevata eccellenza, valutati in base alle performances. Altri 135mila euro sono stati dedicati al settore dell’allevamento. Di questi, 125mila andranno al programma allevatoriale e d’incentivazione riservato alle produzioni equine per cui sono previsti raduni di puledri di 2 e 3 anni da sottoporre a verifica dell’azione di miglioramento genetico e di selezione per l’avvio verso le attività agonistiche. Altri 10mila euro sosterranno invece la partecipazione di capi selezionati in Sardegna al prestigioso appuntamento della Grand Semaine de Pompadour in Francia.

Ci sono poi i 55mila euro previsti per il programma di Endurance così suddivisi: 15mila per le 5 tappe del circuito regionale, 30mila per la gara internazionale di Tanca Regia o Arborea e 10mila euro per la finale del circuito regionale. Altri 50mila euro vanno al programma CCE (Concorso completo di equitazione), mentre 210mila sosterranno la specialità del salto ostacoli: 47mila per le 5 tappe del Trofeo dei Nuraghi e 163mila al Sardegna jumping tour. Gli ultimi 50mila euro sono, più in generale, a favore del comparto con 5mila euro messi a disposizione di manifestazioni minori, 15mila a sostegno delle produzioni angloarabe di linea sportiva e 30mila euro per il circuito dei palii.

«Anche quest’anno l’attenzione della Giunta per il panorama equestre isolano è stata rinnovata con lo stanziamento di 1milione di euro. Un impegno che ha l’obiettivo di sostenere un comparto dalla numerose potenzialità e con una lunga tradizione nell’allevamento che va tutelata e accompagnata anche attraverso aiuti di carattere finanziario – ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria -. Le risorse dedicate al mondo del cavallo hanno la forza di rimettere in moto un settore che negli scorsi anni era stato trascurato e che invece può dare tanto in termini di occupazione e di promozione della nostra Isola nel mondo.»

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Un fiocco giallo contro l’arresto dell’ex presidente della Generalitat, Carles Puigdemont e di tutti i prigionieri politici incarcerati per aver sostenuto il processo di indipendenza della Catalogna. Il gruppo parlamentare al Senato Lega-PSd’Az esprime così la propria solidarietà e vicinanza ideale alla Catalogna ed ai suoi leader indipendentisti attualmente detenuti nelle carceri tedesche e spagnole con l’unica possibile imputazione dell’aver deciso di rispettare la volontà popolare a suo tempo liberamente espressa attraverso il voto democratico.

«Oggi i senatori del nostro Gruppo parlamentare portano tutti il fiocco giallo per testimoniare la solidarietà e la vicinanza al Popolo Catalano ed ai prigionieri politici incarcerati dal governo spagnolo – ha commentato il neo senatore e segretario nazionale del PSd’Az Christian Solinas – perché siamo da sempre per un Europa dei Popoli e delle Nazioni dove libertà ed autoderminazione siano diritti inviolabili.»

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Un libro che racconta l’impronta idrica, tema scelto per l’edizione 2017/2018 del progetto dedicate alle Scuole Elementari della Sardegna “Dieci in condotte”; tre video cartoon tematici messi a disposizione delle maestre; lezioni appena concluse nelle classi, a cura di Abbanoa e Legambiente; visita ai potabilizzatori la scorsa settimana in occasione della Giornata Mondiale dell’acqua; infine, uno spettacolo teatrale tutto dedicato ai più piccoli, in fase di ultimazione.

Sono circa 3mila, per oltre 170 classi partecipanti, i bambini coinvolti quest’anno nel progetto di educazione ambientale firmato da Abbanoa. Il Gestore nel corso di questi ultimi mesi è entrato nelle Scuole di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, ma anche di Olbia, Porto Torres, Alghero, Quartu, Assemini e di molti altri centri della Sardegna come Ozieri, Viddalba e Valledoria nel Nord Sardegna; Macomer, Jerzu, Ulassai, Perdasdefogu, Gairo, Villagrande Strisaili per Nuorese e Ogliastra; Santa Giusta, Mogoro e San Nicolò d’Arcidano nell’Oristanese; San Sperate, Isili, Domus De Maria, Villacidro, Sardara, Guspini nel Cagliaritano e nel Medio Campidano.

Ai più piccoli è stato spiegato il concetto di “impronta idrica”, ovvero quanta acqua viene utilizzata per produrre beni e servizi, comprese tutte le fasi (produzione, trasformazione, imballaggio, trasporto e via dicendo). E’, insomma, l’acqua che si nasconde negli oggetti, nel cibo, nei vestiti.

«Il messaggio legato all’importanza dell’acqua assume un significato particolare guardando proprio alle caratteristiche della nostra Isola che non ha risorse d’acqua potabile ma un sistema di invasi artificiali la cui acqua deve essere potabilizzata per l’85% – spiega l’Amministratore Unico di Abbanoa Alessandro Ramazzotti -. Conoscere l’importanza del ruolo svolto da Abbanoa ed essere consapevoli dei limiti legati alla scarsità di risorsa in un periodo di siccità come quello attuale è oggi importantissimo: il coinvolgimento delle nuove generazioni attraverso la scuola rappresenta una formidabile opportunità di cambiamento anche culturale». Un tema, quello dell’impronta idrica, che i bambini avranno modo di “ripassare” anche nello spettacolo teatrale programmato a giugno nei 4 capoluoghi di provincia.

Alle lezioni ora concluse, è seguita in occasione della Giornata Mondiale dell’acqua la visita agli gli impianti di potabilizzazione che per l’occasione hanno aperti i cancelli: San Michele e Simbirizzi, Jann’e Ferru, Silì, Pedra Majore, Villacidro, Villagrande, sono stati allegramente “invasi” da gruppi di bambini che insieme alle loro insegnati, e guidati dagli esperti di Legambiente e dai tecnici di Abbanoa, hanno avuto modo di conoscere da vicino il ciclo industriale dell’acqua potabile. I piccoli visitatori delle “fabbriche dell’acqua” di Abbanoa sono stati circa 300.

 

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Dianova, associazione onlus presente in Italia da oltre trent’anni che interviene nell’ambito del trattamento della tossicodipendenza e del disagio giovanile offrendo programmi residenziali in cinque comunità terapeutiche e una struttura per minori dove accoglie annualmente circa 400 persone, è presente in Sardegna con la Comunità di Ortacesus, struttura residenziale aperta nel 1994 che può ospitare fino a 39 persone con problemi di dipendenza da alcol e droghe, offrendo loro tre distinti percorsi di inserimento. Nella Comunità è presente un progetto permanente di istruzione primaria rivolto agli utenti per il conseguimento della licenza elementare, della media inferiore e del biennio superiore.

A partire dal 2015, Dianova ha individuato nel Charity Program di Milano Marathon uno strumento molto importante per realizzare progetti finalizzati al reinserimento sociale dei suoi ragazzi, impegnati anche nella corsa.

Domenica 8 aprile, sempre accompagnati dall’equipe, correranno anche i ragazzi della Comunità di Ortacesus che potranno vivere una giornata unica per confrontarsi con tutti gli altri partecipanti, abbattere barriere e pregiudizi e ritrovare la naturalezza delle loro emozioni.

“Correre per fare del bene” rimane il leitmotiv anche della nuova edizione di Milano Marathon, a cui Dianova parteciperà come Gold Charity Partner: 240 runner impegnati nella staffetta benefica.

Il traguardo che Dianova vuole tagliare nel 2018 è molto ambizioso: realizzare la campagna “E dopo di noi… Un ponte verso l’autonomia!”. Un insieme di sette progetti (attività formative, tirocini, laboratori e avvio di strutture protette) che hanno l’obiettivo di accompagnare verso l’autonomia i suoi ragazzi, ragazzi che hanno vissuto storie di disagio e dipendenze da droga e alcol. I progetti rappresentano i pilastri del ponte che questi ragazzi devono attraversare per ritrovare la propria strada nella società.

Testimonial di Dianova alla Milano Marathon, sin dal 2015, l’ex campione olimpico Antonio Rossi.

«Sport non vuol dire solo agonismo ed attività sportiva – dice Antonio Rossi -. La sua valenza va oltre la prestazione fisica e ha un forte significato educativo e sociale. Partecipare a competizioni come la Milano Marathon significa indossare un pettorale ed essere parte di un progetto che va oltre l’aspetto competitivo. Sono orgoglioso di essere testimonial per Dianova e del progetto che quest’anno ha come fulcro proprio il significato sociale dello sport per reinserire i giovani con problematiche nella nostra società. Lo sport è aggregazione, inclusione, educazione, uno strumento attraverso il quale i nostri ragazzi possono ritrovarsi ed essere aiutati a ritrovare un proprio equilibrio.»

Le aziende partner di Dianova alla Milano Marathon 2018 sono: Ansaldo STS, Banca BCC Barlassina, Bayer, Farmacia Alla Madonna del Dr. Vintani, F.lli Raso Srl, Farmacia San Giovanni di Rho, Ferriera Alto Milanese, Gruppo Tecnocasa Area Milano, Mitsubishi Electric, Studio Dentistico Dott. Claudio Bricca, Studio Dott. Paraggio Amedeo Commercialista, Studio Legale Pieracci e Tipografia Sacco Aldo.

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Entro domani 29 marzo sarà possibile sapere se Stintino avrà il medico di base, almeno uno definitivo. A febbraio scorso, infatti, è stata pubblicata la graduatoria dei medici di famiglia che potranno scegliere, entro 90 giorni dalla nomina, il paese turistico per esercitare la loro attività.

«Da circa un anno – afferma il sindaco di Stintino Antonio Diana – per vedere garantita la continuità assistenziale i cittadini del paese hanno fatto affidamento su un medico “pendolare” che, a giorni alterni, tiene aperto un ambulatorio.»

Una situazione che, dopo il pensionamento del precedente medico di famiglia che aveva scelto Stintino come residenza, il primo cittadino del paese, Antonio Diana, non ha mai nascosto essere «una soluzione non ottimale, per il territorio e per i cittadini».

Oltre all’orario d’ambulatorio, l’amministrazione comunale vuole la certezza che siano garantite le reperibilità per le visite domiciliari nell’arco della giornata e del sabato mattina sino, almeno, alle ore 10.00, così come previsto e prima che entri in attività la guardia medica. Quest’ultima, situata a Pozzo San Nicola, opera dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni feriali e dalle 10.00 del sabato o di ogni altro giorno prefestivo alle ore 8.00 del lunedì o del giorno successivo al festivo. 

Per il sindaco Antonio Diana quindi è necessaria una presenza continua sul territorio dove, per quasi tutto l’anno, tra paese, Pozzo San Nicola e borgate risiedono circa 1.500 persone.

Adesso qualcosa potrebbe cambiare. «Abbiamo avuto notizia – riprende il sindaco – che i medici in graduatoria dovrebbero decidere entro il 29 marzo. Auspichiamo che quelli in lista possano scegliere Stintino anche come loro residenza».

Da parte dell’amministrazione quindi arriva un invito. «Al medico che dovesse accettare l’incarico e scegliesse la residenza in paese, l’amministrazione comunale è pronta a mettere a disposizione misure per l’avviamento dell’ambulatorio», afferma Antonio Diana.

Una “premialità” di non poco conto, se si pensa che a disposizione c’è già uno spazio comunale, situato nell’edificio dell’ex palazzo municipale, con ingresso dalla piazza del Comune e che il precedente medico di famiglia degli stintinesi aveva in uso proprio come ambulatorio.

In definitiva, il Comune è pronto a offrire gli spazi per un ambulatorio a costo zero.

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La direttrice dell’agenzia regionale Laore, Maria Ibba, ha riferito questa mattina nella commissione Bilancio sulla vertenza Aras che, nella giornata di martedì 27 marzo, ha registrato un  nuovo sit in di protesta dei dipendenti dell’associazione regionale degli allevatori che reclamano la stabilizzazione all’interno del comparto regionale e lamentano ritardi nel pagamento degli stipendi.

La direttrice di Laore ha ripercorso le principali tappe della vicenda ed ha rimarcato il corretto operare dell’agenzia che è responsabile, tra le altre, dell’assistenza tecnica del comparto zootecnico. In particolare Maria Ibba ha escluso ritardi nel trasferimento all’Aras dei contributi annuali (circa 13.400.000 euro) ed ha sottolineato che la quota percentuale dovuta all’associazione che assicura qualità delle carni e del latte negli allevamenti sardi, non supera il 3% del totale (una somma che – dalle stime dell’Aras – ammonterebbe per il quadriennio 2014-2017 a 1.987.761 euro su un totale di contributi concessi pari a 54.200.000 euro).

«Il punto – ha spiegato la responsabile di Laore – è che Aras deve produrre una rendicontazione tecnica “verificabile” delle attività svolte e dagli accertamenti di Laore risulterebbero alcune irregolarità che la stessa agenzia regionale per l’attuazione dei programmi in agricoltura ha chiesto ad Aras di risolvere.»

La dottoressa Ibba ha inoltre rimarcato il pieno rispetto del protocollo d’intesa a suo tempo sottoscritto tra Laore ed Aras e la corrispondenza dello stesso con quanto stabilito nelle direttive impartite in proposito dalla Giunta regionale e, su sollecitazione anche del capogruppo del Pd, Pietro Cocco, e del presidente della commissione Franco Sabatini (Pd), si è detta disponibile a valutare, con i responsabili di Aras, ogni possibile soluzione per risolvere l’annosa questione che riguarda il corretto operare dell’associazione regionale degli allevatori.