14 December, 2024
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La Giunta regionale ha varato la riforma del trasporto pubblico locale non ferroviario.

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La Giunta regionale ha varato la riforma del trasporto pubblico locale non ferroviario approvando un disegno di legge che prevede un bacino unico territoriale con più lotti di affidamento. Il provvedimento passa ora all’esame dell’Aula. Su proposta dell’assessore Carlo Careddu, l’Esecutivo ha stabilito che nel territorio regionale sia istituito «un unico bacino per i servizi di trasporto pubblico locale terrestre non ferroviario ed il relativo ente di governo, per operare attraverso gli istituti della concertazione e della programmazione negoziata».

«Con questo disegno di legge la Giunta definisce un percorso lungo e complesso iniziato più di un anno fa – spiega Carlo Careddu -, recepisce tutti gli obblighi di legge e fornisce un contributo all’assemblea legislativa per concludere la riforma di un settore nevralgico per tutti i cittadini della Sardegna. E’ una proposta aperta alla discussione che naturalmente può essere migliorata senza però dimenticare le stringenti scadenze imposte dalle norme.»

Il testo, composto da 15 articoli, viene approvato in seguito a una lunga attività di confronto con tutti gli Enti territoriali, i sindacati, e i portatori di interesse, messa in campo dall’assessore dei Trasporti Carlo Careddu e valutata un’analisi trasportistica condotta da un advisor tecnico selezionato con procedura pubblica di gara.    

Il disegno di legge appena varato deve necessariamente recepire le norme nazionali e comunitarie relative al settore nonché il regolamento CE 1370/2007 che, tra le altre disposizioni, prevede un periodo transitorio per conformare, a decorrere dal 3 dicembre 2019, l’aggiudicazione di contratti di servizio pubblico di trasporto per ferrovia o su strada all’obbligo di applicare procedure aperte, trasparenti e non discriminatorie. Durante tale periodo transitorio, gli Stati membri sono tenuti ad adottare misure per adeguarsi gradualmente.

Si tratta di un ente pubblico non economico, dotato di personalità giuridica e di autonomia organizzativa e contabile, per l’esercizio, in forma obbligatoriamente associata, delle funzioni conferite in materia di trasporto pubblico locale terrestre non ferroviario alle Province, alla Città metropolitana di Cagliari, ai Comuni capoluogo di provincia, ai Comuni città medie ed alle Unioni di Comuni, con la partecipazione degli Enti locali oltreché della Regione. L’ente di governo sarà disciplinato da uno statuto e dal regolamento che saranno approvati dalla Giunta regionale, sentito il Consiglio delle Autonomie locali e gli Enti locali che lo costituiscono e vi partecipano.

In base al testo della Giunta, le risorse patrimoniali, strumentali e umane necessarie alla costituzione dell’Ente di governo sono messe a disposizione dagli enti partecipanti. La Regione contribuisce alle spese di funzionamento dell’Ente di governo con l’erogazione di un finanziamento di un milione di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020 e successivi.

Il disegno di legge prevede che la Regione, la Città metropolitana, le città medie e la rete metropolitana possano proporre che un lotto di affidamento sia coincidente con il proprio territorio o parte di esso. In tal caso, lo statuto dell’Ente di governo deve prevedere l’obbligo di recepimento della proposta se coerente con la normativa di settore. Il lotto così individuato può essere affidato alla società o ente partecipato dall’ente proponente, fatta salva la normativa in materia di affidamenti.

Sviluppare un sistema del trasporto pubblico regionale e locale che risponda alle esigenze di mobilità delle persone, favorendo l’ottimizzazione delle reti e degli orari, nonché lo sviluppo dei centri di interscambio, l’integrazione intermodale e tariffaria; assicurare strumenti di governo e pianificare le risorse necessarie per garantire l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’intero sistema di trasporto pubblico locale terrestre non ferroviario, anche al fine di favorire lo sviluppo socio-economico della Sardegna, il contenimento dei consumi energetici e la riduzione delle cause d’inquinamento ambientale; migliorare la qualità del servizio in termini di regolarità, efficienza, comfort, puntualità e accessibilità, anche attraverso l’adozione di tecnologie innovative, nonché di atti di affidamento che promuovano adeguate forme e sistemi di monitoraggio, anche attraverso valutazioni dell’utenza e prendendo a riferimento gli indicatori di cui alla normativa tecnica e agli atti regolatori di settore. 

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