29 April, 2024
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L’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, stamane ha fatto un sopralluogo nella diga di Monte Lerno, a Pattada.

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«Abbiamo il dovere di garantire la sicurezza delle opere pubbliche, in particolar modo di quelle ritenute strategiche. La diga di Monte Lerno, che sarà oggetto a breve di un bando di progettazione per la messa in sicurezza, fa parte di queste dato che fornisce l’acqua per gli usi civici della popolazione dell’Unione dei Comuni del Logudoro e viene utilizzata per alimentare la rete idrica del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna per la Piana di Chilivani.»
Lo ha detto l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, nel corso del sopralluogo di questa mattina, a Pattada, alla presenza dei rappresentanti del Consorzio di bonifica del Nord Sardegna, dell’Ente acque della Sardegna, Enas, che gestisce la diga.

L’infrastruttura, realizzata tra il 1971 e il 1980 ma collaudata solo nel 2002, presenta importanti criticità che non la rendono conforme ai parametri di sicurezza fissati dall’Ufficio dighe nazionale, tanto da non poter contenere il volume di risorsa idrica per la quale è stata realizzata, costringendo il gestore all’apertura delle paratoie nel momento stesso in cui il livello d’acqua supera la soglia di sicurezza con una evidente dispersione di risorsa nell’ambiente. Una situazione che lo stesso assessore definisce “insostenibile”: «Come regione non possiamo più permetterci di sprecare l’acqua, al contrario dobbiamo mettere in atto  comportamenti e politiche improntati al risparmio della risorsa idrica, nel rispetto dell’ambiente. A breve partirà il bando di progettazione per la messa in sicurezza dell’opera – ha concluso Roberto Frongia – con l’obiettivo di arrivare alla consegna dei lavori entro l’estate e al completamento dei lavori entro il 2021».

I lavori di messa in sicurezza statica dello sbarramento serviranno per portare la diga – passata nel 2008 dalla gestione del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna alle gestione dell’Enas – alla capienza per la quale è stata progettata o, perlomeno, nel frattempo, ad una soglia intermedia tra gli attuali 34,20 e i 72 milioni di metri cubi, ritenuta sufficiente per assicurare almeno due anni di tranquillità sia per gli usi civici sia per l’irrigazione della Piana.

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