29 March, 2024
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Si terrà dal 7 al 9 settembre, a Sant’Anna Arresi, negli spazi della Villa Percy della famiglia Corridori, la seconda rassegna AngoLazioni

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Si terrà il 7 e il 9 settembre, a Sant’Anna Arresi, negli spazi della Villa Percy messi a disposizione dalla famiglia Corridori, la seconda edizione della rassegna AngoLazioni, omaggio a Vittorio de Seta, un grande Maestro del cinema Italiano molto attento al mondo contadino e alle tradizioni. Ci ha lasciato un bellissimo patrimonio cinematografico girato soprattutto tra La Sicilia, la sua terra natale, e la Sardegna.
Un omaggio che s’impone a questo artigiano impegnato del cinema documentario visto che AngoLazioni 2 è dedicata al cinema di sensibilizzazzione, alla biodiversità ed al ritorno alla natura non solo in Italia, ma anche in altre parte del mondo (Burkina Faso, Tunisia, Canada…).
Questa Rassegna Cinematografica organizzata dal comune di Sant’Anna Arresi, con la collaborazione ed il sostegno della Cineteca di Bologna, la Società Umanitaria, l’Istituto di Cultura Italiano a Tunisi, la Regione Sardegna e che vede come Direttore Artistico il regista tunisino Mohamed Challouf, vuol essere un momento di risveglio civico e di scambio tra i partecipanti su argomenti che toccano la sostenibilità ambientale e le possibilità migliorative per la vita di ciascuno e per quelle del nostro pianeta. AngoLazioni seconda edizione, che avrà luogo dal 7 al 9 settembre 2020, proporrà a pubblico una serie di film provenienti da diversi Paesi e che saranno uno spunto per noi in questa grave crisi pandemica mondiale per fare il conto con noi stessi sulla situazione ecologica nella quale stiamo vivendo.
Per rendere un omaggio simbolico al grande maestro Vittorio De Seta abbiamo scelto tre dei suoi cortometraggi della serie “Mondo Perduto” restaurati nel 2008 dalla cineteca di Bologna che, per questa occasione, ci mette a disposizione. Si tratta di: Lu tempu di li pesci spata (1955), Pastori di Orgosolo (1958) e Parabola d’Oro (1955), tre perle dell’opera di Vittorio De Seta e del cinema documentaristico italiano.
Il programma di quet’anno propone al pubblico anche il Film Antropocene regia di Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky e Nicholas de Pencier. Questo trio di autori, di origine canadese,
attenti alle tematiche ambientali, ci fanno girare il mondo per mostrarci come le attività umane lasciano un’impronta profonda e quasi irreversibile nella storia geologica e climatica del nostro unico pianeta. Antropocene l’età dell’uomo è una grande testimonianza di questo momento critico dell’Umanità che giorno dopo giorno sta distruggendo la propria terra.
L’Agnello, lungometraggio diretto da Mario Piredda, racconta la storia di una famiglia e della sua vicenda dolorosa e personale. Una narrazione di quello che è il rapporto fra l’uomo e l’ambiente, condizionato in questo caso da una base militare. Una malattia lenta ed inesorabile che consuma e contro la quale si lotta cercando di non perdere la speranza. Un film commovente e coinvolgente che a partire da una ragazza, Anita, porta a riflettere con delicatezza su un tema attuale che tratta la salute di tutti.
La terza serata di AngoLazioni seconda edizione, prevista per il 9 settembre è dedicata interamente all’Africa attraverso due bei film sul Burkina Faso e la Tunisia. Il primo dal titolo “Burkinabe Bounty, Agroecology in Burkina“, un corto di 36 minuti della regista Iara Lee (Culture of Resistances films), che racconta con grande energia e bellissime immagini, la resistenza agricola e la lotta per la sovranità alimentare in Burkina Faso, uno dei paesi più poveri al mondo, situato nel sahel africano. Il film mette l’accento tra l’altro su come le donne del paese si impegnano per guadagnare la loro indipendenza economica e con i giovani marciano per le strade per contrastare il business di multinazionali come la Monsanto.
Burkinabé Bounty è un film anche su le tattiche creative utilizzate dalle popolazioni per riprendere il controllo del loro cibo, dei loro semi e del loro futuro.
Il secondo film della serata “Cuscus il grano della dignità” di Habib Ayeb (Tunisia 2017) è un viaggio speciale nella Tunisia di oggi. Quella che veniva chiamata all’epoca dell’Impero  romano “Il granaio di Roma”. Ormai tutti sanno che il Cuscus costituisce la base alimentare di tutti i paesi del Maghreb. Questo documentario si concentra sulle condizioni politiche, sociali, economiche ed ecologiche nelle quali viene prodotto il grano tanto pregiato per la preparazione del Cuscus. Un film che cerca di dimostrare che l’aspetto alimentare è al centro delle questioni legate alla dignità umana.

Università di Cagli
Si conclude questa s

giampaolo.cirronis@gmail.com

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